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Casa Gabriele Arcangelo CARTA DEI SERVIZI

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Academic year: 2022

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Casa

Gabriele

Arcangelo

CARTA

DEI SERVIZI

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1. Origine

La Comunità Familiare (CF) “Casa S. Gabriele Arcangelo” opera dal 2012.

Essa nasce dal desiderio dei coniugi Carla e Francesco Aliverti di ampliare e strutturare in forma residenziale l’accoglienza di bambini e ragazzi in difficoltà, che da anni caratterizza la storia della loro famiglia, in base all’esperienza maturata nell’appartenenza a “Famiglie per l’Accoglienza”, associazione nazionale di promozione sociale, di cui condividono valori e principi.

Ente gestore è l’Associazione “Casa S. Gabriele Arcangelo”, associazione di promozione sociale1, costituitasi il 13.05.2010 per promuovere, valorizzare, sostenere e diffondere la cultura e l’esperienza dell’accoglienza in famiglia di minori e adulti in difficoltà.

L’Associazione il 22.09.2013 ha costituito, insieme ad altri, l’Associazione “Dimore per l’Accoglienza”, cui hanno aderito le realtà che gestiscono le Case Famiglia sorte dall’esperienza di “Famiglie per l’Accoglienza”, con lo scopo di creare un luogo di aiuto, confronto e formazione permanente per le realtà associate.

2. Mission

In linea con l’esperienza di “Famiglie per l’Accoglienza”, si riconosce l’importanza della famiglia quale soggetto educativo imprescindibile e l’accoglienza come gesto educativo in grado di accrescere l’umanità sia di chi accoglie, sia di chi è accolto.

Per questo “Casa S. Gabriele Arcangelo” è un servizio educativo-assistenziale2, che si caratterizza per la presenza permanente di una famiglia, che svolge funzioni genitoriali e che si assume la responsabilità educativa dei minori accolti.

Le modalità organizzative ed educative della Comunità mirano al coinvolgimento globale della persona in un progetto di vita ed alla convivenza comunitaria, rispettando la storia personale di ogni singolo bambino e favorendo l’espressione delle sue potenzialità.

3. Finalità

La CF si pone come luogo umano che desidera far sentire un bambino, proveniente da situazioni di difficoltà e/o di trascuratezza, innanzi tutto “una persona voluta” e, perciò, in grado di entrare e muoversi nella vita con maggior possibilità di poter esprimere tutte le proprie potenzialità.

Questa accoglienza, che si concretizza poi nei gesti quotidiani dell’accudimento e della cura della sua persona, è strettamente connessa ad una proposta educativa che intende abbracciare tutti gli aspetti della vita e tener conto di tutti i fattori in gioco.

Partecipando alla vita della famiglia, grazie alla relazione tra i coniugi, alla relazione con i figli e con gli amici, il bambino accolto ha la possibilità di vedere e vivere la reciproca attenzione, la stima, il rispetto, la tenerezza e perciò di sperimentare come le ferite della propria vita possano aprirsi a spiragli di bene per sé.

Egli, inoltre, avrà la possibilità di sperimentare dei legami familiari affidabili e duraturi, che possono incrementare il suo capitale umano e relazionale, perché in grado di permanere nella sua storia di via.

“Non ha importanza se l’accoglienza dura un giorno o un anno, ma se implica una totalità di abbraccio alla persona, al suo destino, essa è comunque per sempre”.

1 Iscritta al Registro provinciale delle Associazioni di Promozione Sociale con Determina n. 2091 del 08/09/2016

2 La CF è autorizzata all’esercizio con C.P.E. del 08/05/2012 a norma della D.G.R. 13 giugno 2008 n° 7437

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4. Punti di forza

I minori accolti nella “Casa S. Gabriele Arcangelo” provengono da situazioni di povertà relazionale; per la maggior parte di loro ciò che manca è un tessuto di relazioni, capace di sostenerli nella loro crescita e nello sviluppo della propria personalità.

Prime fra tutte le relazioni fondamentali, quelle familiari, ma anche tutta la rete di relazioni, che si sviluppa attorno ad una famiglia: parenti, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro.

La CF accoglie i minori, innanzi tutto offrendo loro la possibilità di crescere in una famiglia e di attingere alla trama di relazioni che essa ha con altre famiglie e con le realtà del territorio, le più importanti delle quali sono all’origine dell’opera stessa. In questo modo è data ai ragazzi accolti l’opportunità di sperimentare rapporti significativi con persone adulte e con coetanei, dove poter dar voce alle proprie esigenze e ai propri desideri.

Una “dimora” perciò capace di accogliere non solo i bisogni e i disagi dei minori in affido, ma anche quei rapporti e quelle amicizie, da cui la casa stessa è nata. Uno “spazio che lasci spazio”, che offra ai ragazzi la possibilità di comprendere la propria storia e che aiuti a coltivare quelle relazioni, che sostengono e supportano la famiglia responsabile della comunità nel lavoro educativo con i minori accolti.

Inoltre, la CF vuole essere un luogo in cui possono trovare spazio il consolidamento e lo sviluppo di relazioni tra più famiglie e altri soggetti del territorio, che operano a favore della famiglia e desiderano conoscere o approfondire la peculiarità dell’accoglienza familiare.

5. Minori accolti

La CF può accogliere temporaneamente, di norma, minori per i quali è stato predisposto l’allontanamento dalla loro famiglia di origine.

La Casa accoglie fino a un massimo di 6 minori, di entrambi i sessi, preferibilmente di età inferiore ai 12 anni. Le richieste di accoglienza di ragazzi di età superiore sono valutate caso per caso, anche in base alla composizione del gruppo già presente al momento della segnalazione.

Sono possibili anche accoglienze in Pronto Intervento, compatibilmente con la situazione della comunità al momento della richiesta.

La CF non è competente per accogliere minori disabili o con gravi disturbi psichici.

6. Modalità di ammissione, presa in carico e dimissione

a) Processo di ammissione

Le richieste possono pervenire dai Servizi sociali e di Tutela Minori dei Comuni.

Il Servizio che invia la richiesta di ammissione (telefonicamente o in un primo incontro informativo) è tenuto a fornire una relazione sul minore che comprenda: anamnesi familiare, profilo psico-pedagogico, stato di salute, copia del Decreto del T.M. La relazione deve inoltre esplicitare le motivazioni che hanno portato a scegliere la comunità familiare come intervento appropriato alle esigenze del minore e gli obiettivi che si intendono raggiungere con l’intervento di affido.

In base alle informazioni raccolte l’équipe della Casa fa una prima valutazione di pertinenza della richiesta.

In caso di riscontro positivo viene programmato un incontro tra i responsabili della C.F.

e i Servizi referenti, possibilmente anche con la presenza degli educatori che hanno seguito il minore precedentemente (ADM, comunità educativa…). In questa sede si approfondiscono le informazioni, si integra la documentazione necessaria e si inizia ad

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ipotizzare un progetto complessivo, le risorse da disporre, i tempi e i modi della preparazione all’inserimento, attività, compiti e ruoli dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico del bambino e della sua famiglia.

In caso invece di valutazione negativa in questo incontro si restituiscono le motivazioni del diniego e gli eventuali suggerimenti progettuali.

Prima dell’inserimento sono richiesti: dati dell’ente affidante e dei referenti; dati dell’ente contribuente, con impegnativa del pagamento della retta; regolamentazione dei rapporti con la famiglia di origine; certificato di nascita, residenza e stato famiglia; certificato d’identità, codice fiscale e tessera sanitaria; certificato delle vaccinazioni;

documentazione scolastica, eventuale certificato di Battesimo.

b) Presa in carico

Dopo l’ingresso del minore, è stabilito un periodo di due mesi di osservazione, finalizzato a rilevarne bisogni, difficoltà e risorse, al termine del quale viene strutturato un Progetto Educativo Individuale (PEI), condiviso poi con gli operatori referenti. Il PEI specifica, relativamente ai vari aspetti della vita del minore, gli obiettivi generali e quelli specifici, le attività e gli interventi da realizzare, i tempi e le modalità di attuazione.

Le verifiche in itinere, previste dal PEI, verranno svolte attraverso gli incontri periodici con gli operatori dei servizi, che consentiranno di apportare le necessarie modifiche e/o aggiornamenti.

La CF ha stabilito un accordo di collaborazione con lo Studio Vita Vera di Azzate per effettuare nei primi mesi anche una valutazione clinica che permetta di programmare per tempo eventuali interventi specifici, secondo la necessità, con psicologo, logopedista, psicomotricista o neuropsichiatra.

La Casa offre anche un servizio di supervisione degli incontri in spazio neutro tra familiari e minori accolti, quando sono previsti da Decreto del TM, con una propria educatrice professionale esclusivamente dedicata e in un luogo esterno alla comunità.

c) Dimissioni

La propria famiglia è il luogo naturale di crescita e di sviluppo di ogni bambino, perciò, appena se ne ricreano le condizioni, sarà organizzato, con i tempi e le modalità più adeguate al bene del minore e in collaborazione con i Servizi referenti, il rientro presso la propria famiglia d’origine.

Le dimissioni dipendono da diverse circostanze:

a. raggiungimento della maggiore età o termine del periodo di proseguo amministrativo;

b. rientro in famiglia a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto complessivo

c. raggiungimento degli obiettivi del progetto individuale del minore d. revisione del progetto e del mandato dei Servizi.

7. Modello organizzativo

a) La coppia responsabile della comunità familiare La CF è coordinata dai coniugi Aliverti, che assicurano:

1. lo svolgimento di tutte le mansioni relative alla protezione ed educazione del minore sulla base di un progetto educativo predisposto in collaborazione con i propri operatori e con i Servizi referenti del minore, mediante:

a) il sostegno nelle relazioni interpersonali e nel processo di socializzazione;

b) l’offerta di un sostegno pedagogico-didattico, anche in ordine al percorso scolastico;

c) il sostegno e lo stimolo nelle attività di gioco e tempo libero;

d) l’aiuto nell’affrontare i problemi legati all’acquisizione dell’autonomia;

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e) il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine, secondo le indicazioni degli operatori referenti;

2. l’organizzazione e la gestione della casa;

3. il coordinamento e l’organizzazione delle attività di collaboratori esterni, retribuiti e/o volontari, per realizzare in modo più efficace gli interventi previsti.

b) I collaboratori

In base al numero e alle esigenze dei minori in affido, la coppia responsabile si avvale del contributo:

1. di educatori professionali con compiti di collaborazione per:

a) l’elaborazione e la realizzazione del PEI;

b) l’accompagnamento dei minori nelle varie attività della giornata;

c) la gestione e l’organizzazione della casa;

d) la gestione dei rapporti con le agenzie del territorio (servizi, scuole, associazioni) e) l’organizzazione e la gestione del tempo libero dei minori

f) la supervisione degli incontri in spazio neutro tra familiari e minori accolti, ove prescritti dal TM

2. di un professionista per la supervisione delle figure educative 3. di collaboratori retribuiti o volontari per:

a) i lavori di cucina, riordino e pulizia della casa, lavanderia e stireria;

b) l’accompagnamento nello studio, il trasporto e le attività di tempo libero.

4. di professionisti specialisti secondo le indicazioni dei Servizi e le esigenze che, di volta in volta, si presentano, quali medico pediatra; neuropsichiatra infantile; psicologo;

psicomotricista; logopedista, ecc.

c) Servizi invianti

Si ritiene di fondamentale importanza la collaborazione dei responsabili della CF con gli operatori dei Servizi che hanno in carico il minore. Un rapporto collaborativo e continuativo permette di definire un progetto sul minore realmente personalizzato sulle sue caratteristiche e prospettive future, nonché di gestire in maniera proficua la relazione con la famiglia d’origine.

Per competenza spettano ai Servizi invianti, oltre alla collaborazione nella definizione e nelle verifiche degli obiettivi del PEI:

1. la gestione dei rapporti con la famiglia d’origine 2. la gestione dei rapporti con il Tribunale dei Minori 3. il collegamento con i servizi del territorio.

8. Rette

La retta giornaliera è sostenuta dall’Amministrazione, che ha in carico il minore e che delibera l’assunzione della spesa, ed è concordata con ogni Amministrazione in base alle richieste specifiche per ciascun minore.

La retta base è di € 70,00 al giorno. Essa comprende le seguenti voci di costo:

a) vitto, alloggio, abbigliamento, spese scolastiche (testi, materiale di cancelleria, buoni mensa, trasporti, visite d’istruzione, gite);

b) accompagnamento e sostegno educativo e allo studio;

c) attività sportive, ricreative e educative extra scolastiche secondo l’interesse, l’attitudine e il bisogno di ciascun ragazzo; vacanze;

d) supervisione degli incontri protetti con i familiari in spazio neutro messo a disposizione dalla CF

e) assistenza medica e sanitaria ordinaria;

f) costi di personale e formazione

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g) assicurazioni (persone, immobili, automezzi)

h) trasporto (carburante, manutenzione e ammortamento automezzi) i) utenze (gas, luce, telefono, acqua)

j) manutenzione e arredi della struttura funzionali all’accoglienza;

k) costi di gestione amministrativa, economica e fiscale;

Le spese straordinarie quali:

a. valutazione clinica iniziale e terapie psicologiche, logopediche, di psicomotricità b. visite mediche specialistiche

c. apparecchi ortodontici, occhiali,

sono precedentemente concordate con l’Amministrazione interessata e da essa sostenute.

9. Modalita’ di documentazione e conservazione dei dati

L’Associazione si impegna al trattamento dei dati personali degli ospiti, nel rispetto del D. Lgs. 196/03 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”) e dei principi di liceità e correttezza, garantendo riservatezza e la protezione dei dati.

Tali dati vengono utilizzati esclusivamente per lo svolgimento dell’attività della Comunità ed in particolare per fornire e organizzare i servizi di accoglienza svolti, per la corrispondenza, per la rintracciabilità e per l’adempimento degli obblighi di legge.

I trattamenti dei dati saranno svolti dai soggetti incaricati e autorizzati dall’Associazione e dalla Comunità secondo apposita autorizzazione, in forma manuale/cartacea ed elettronica. I dati non saranno diffusi, ma potranno essere comunicati al personale dei servizi sociali territoriali con il quale la Comunità è in contatto per la gestione del progetto di accoglienza ed in particolare i dati saranno utilizzati nelle periodiche relazioni ai servizi e al Tribunale per i Minorenni.

10. Dati identificativi

• Associazione “Casa S. Gabriele Arcangelo”

Via Pasubio 1/D – 21020 Mornago (VA) C.F. 91055220122

• Comunità Familiare “Casa S. Gabriele Arcangelo”

Via Pasubio 1/D – 21020 Mornago (VA)

• Recapiti:

cell. ; 351.7306609

mail casasangabriele@gmail.com pec casasangabriele@pec.it sito www.casasangabriele.com

• Francesco Aliverti: cell. 339.1708308

• Carla Muccilli: cell. 348.9035139

Carta dei Servizi

aggiornata il 01/03/2022

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Comunità Familiare

Casa S. Gabriele Arcangelo

Via Pasubio 1/D – 21020 Mornago (VA)

tel. e fax 0331.987312 cell 351.7306609

339.1708308 – 348.9035139 mail casasangabriele@gmail.com

pec casasangabrilele@pec.it

sito www.casasangabriele.com

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