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PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Brindisi

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PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Brindisi

Anni 2017-2019

Approvato nella seduta di Consiglio del 31/01/2017

INTRODUZIONE: ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DEL CONSIGLIO

Il seguente Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) per il triennio 2017-2019 è elaborato nel rispetto del D.Lgs. 33/2013, come modificato ed integrato dal D.Lgs 97/2016, e del Piano Nazionale Anticorruzione 2016 dell’A.N.AC. di giugno 2016, che ha individuato esplicite previsioni per gli Ordini territoriali.

La prevenzione e il contrasto della corruzione sono finalizzate a favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse degli Ordini territoriali.

L’Ordine è dotato di autonomia finanziaria, poiché riceve i mezzi di finanziamento direttamente dalla base associativa degli iscritti di cui è espressione. Gli Ordini fissano autonomamente le risorse finanziarie necessarie per il loro scopo e, di conseguenza, l’importo dei contributi da richiedere ai loro membri, determinati da essi stessi in sede assembleare, che vengono versati, pro quota da ciascun Ordine territoriale, al Consiglio Nazionale (art. 14 comma 2 del D.L.L. 23.11.1944 n.382).

Il contributo annuale che gli iscritti versano agli Ordini territoriali, ai sensi dell’art. 37 punto 4 del R.D.

2357/1925, e degli artt. 7 e 14 del D.L.L. 382/1944 si compone di:

-

una quota di competenza dell’Ordine medesimo, definito quale contributo annuale per l’iscrizio ne all’Albo e forma primaria di finanziamento dell’Ordine,

-

una quota di competenza del Consiglio Nazionale, definita quale tassa per il suo funzionamento.

In base al D.L. 31 agosto 2013, n. 101, convertito nella L. 30 ottobre 2013, n. 125, art. 2, commi 2 e 2 bis, gli Ordini ed i relativi organismi nazionali non sono gravanti sulla finanza pubblica, e si adeguano, con regolamenti propri e tenendo conto delle relative peculiarità, ai principi del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

All’art. 2 bis comma.2 del D.Lgs. 33/2013, come modificato ed integrato dal D.lgs. 97/2016, si specifica, alla lett. a), che la disciplina prevista per le P.A. si applica anche, in quanto compatibile, agli ordini professionali, in tal modo sancendo che il Consiglio Nazionale non è una P.A. che può essere ricompresa tra quelle di cui all'art. 1 co. 2 D.Lgs. 165 2001, proprio perché non è soggetta a misure di finanza pubblica.

A seguito delle modifiche normative di cui al D.L.gs 97/2016 (in GURI n. 132 del 8/6/2016), che hanno modificato ed integrato il D.Lgs. 33/2013, il Presidente dell’A.N.AC. con il Comunicato del 6 luglio 2016 ha differito gli adempimenti previsti per gli Ordini professionali, al 23 dicembre 2016.

PREMESSA

• Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (d’ora in poi anche “RPCT”), arch.Carlo Faccini, nella seduta di Consiglio del 31/01/2017 ha esposto ai Consiglieri la struttura del nuovo Piano Triennale Prevenzione Corruzione (d’ora in poi anche “PTPC 2017-2019”) e le problematiche relative alle aree di rischio invitando i Consiglieri a fornire elementi per il completamento della bozza di PTPC 2017-2019.

• Il RPCT ha predisposto lo schema di PTPC 2017-2019, nel rispetto del D.Lgs 33/2013 come modificato ed integrato dal D.Lgs 97/2016 e del PNA predisposto ed approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.

• Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (O.A.P.P.C.) della provincia

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di Brindisi ha approvato, con delibera di Consiglio del 31/01/2017, lo schema del PTPC 2017-2019 predisposto dal RPCT.

• La versione approvata del PTPC 2017-2019 tiene conto degli apporti forniti dal confronto con il consiglio.

• Il presente PTPC 2017-2019 ha validità per il triennio 2017 – 2019; eventuali modifiche ed integrazioni che si rendessero necessarie e/o opportune successivamente, saranno sottoposte ad approvazione in concomitanza degli aggiornamenti annuali.

• Il presente PTPC 2017-2019 viene pubblicato sul sito istituzionale dell’O.A.P.P.C., Sezione Consiglio Trasparente/Altri Contenuti/Anti-Corruzione e sezione Consiglio trasparente/Disposizioni generali/Piano.

• Il PTPC 2017 – 2019 si compone del presente documento e degli allegati che ne fanno parte sostanziale e integrante.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Il Programma Triennale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza del triennio 2017 – 2019 (d’ora in poi anche “PTPCT 2017 - 2019” è stato redatto in conformità alla seguente normativa:

• Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione” (d’ora in poi per brevità “Legge Anti-Corruzione” oppure L. 190/2012).

• Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, approvato dal Governo il 15 febbraio 2013, in attuazione di commi 35 e 36 dell’art. 1 della l. n. 190 del 2012” (d’ora in poi, per brevità, “Decreto Trasparenza” oppure D.lgs. 33/2013)

• Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, comma 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190 (d’ora in poi, per brevità “Decreto inconferibilità e incompatibilità”, oppure D.lgs. 39/2013)

• Decreto legislativo 25 maggio 2016 n. 97 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”

• Legge 24 giugno 1923 n. 1395, recante “Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti”

• R.D. 23 ottobre 1925, n. 2537, recante “Regolamento per le professioni di ingegnere e di architetto”

• Legge 25 aprile 1938, n. 897, recante “Norme sull’obbligatorietà dell'iscrizione negli albi professionali e sulle funzioni relative alla custodia degli albi”

• Decreto Legislativo Luogotenenziale 23 novembre 1944 n. 382, recante “Norme sui Consigli degli Ordini e Collegi e sulle Commissioni Centrali Professionali”

• Decreto legislativo Presidenziale 21 giugno 1946, n. 6 recante “Modificazioni agli ordinamenti professionali”

• Decreto Ministeriale 1 ottobre 1948, recante “Approvazione del Regolamento contenente le norme di procedura per la trattazione dei ricorsi dinanzi al Consiglio Nazionale degli Ingegneri”

• Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328, recante “Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché' della disciplina dei relativi ordinamenti”

• Decreto del Presidente della Repubblica 08 luglio 2005, n. 169, recante “Regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali”

• Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, recante “Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148”

Ed in conformità alla:

• Delibera dell’ANAC (già CIVIT) n. 72 dell'11 settembre 2013 con cui è stato approvato il PNA.

• Delibera ANAC n.145/2014 del 21 ottobre 2014 avente per oggetto: "Parere dell'Autorità sull'applicazione

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della l. n.190/2012 e dei decreti delegati agli Ordini e Collegi professionali”.

• Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 di ANAC, “Aggiornamento 2015 al PNA” (per brevità Aggiornamento PNA 2015)

• Delibera n. 831 del 3 agosto 2016 “Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016” (per brevità PNA 2016)

Tutto quanto non espressamente previsto dal presente PTPC si intende regolamentato dalla normativa di riferimento, in quanto compatibile.

1. FINALITA’ DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE CNAPPC Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è finalizzato a:

prevenire la corruzione e/o l’illegalità attraverso una valutazione del diverso livello di esposizione degli Ordini al rischio di corruzione, anche in base alle indicazioni del PNA 2016 per ciò che attiene gli eventi rischiosi;

indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio;

attivare le procedure di formazione dei dipendenti che operano in attività potenzialmente esposte alla corruzione.

Il Piano ha come obiettivi di:

• evidenziare le attività ritenute “sensibili”;

• assicurare gli interventi organizzativi finalizzati a prevenire il rischio di corruz ione e/o di illegalità;

• garantire e promuovere l’integrità morale dei dipendenti, con particolare riferimento a quelli preposti ad attività sensibili.

2. Destinatari del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

Le disposizioni del Piano Triennale, oltre ai dipendenti, si applicano, nei limiti della compatibilità, anche ai seguenti soggetti:

• componenti del Consiglio dell’Ordine;

• componenti/consiglieri delle società partecipate;

• componenti delle Commissioni (anche esterni);

• consulenti ed i collaboratori;

• revisori dei conti, ove previsti;

• titolari di contratti per lavori, servizi e forniture.

3. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (RPC) Estratto del PNA 2016 (§5.2):

“La figura del RPC è stata interessata in modo significativo dalle modifiche introdotte dal D.Lgs.97/2016. La nuova disciplina è volta a unificare in capo ad un solo soggetto l’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza e a rafforzarne il ruolo, prevedendo che ad esso siano riconosciuti poteri e funzioni idonei a garantire lo svolgimento dell’incarico con autonomia ed effettività, eventualmente anche con modifiche organizzative. D’ora in avanti, pertanto, il Responsabile viene identificato con riferimento ad entrambi i ruoli come Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT). Si precisa sin da ora che in attuazione delle nuove disposizioni normative, gli organi di indirizzo formalizzano con apposito atto l’integrazione dei compiti in materia di trasparenza agli attuali RPC, avendo cura di indicare la relativa decorrenza….”

3.1 Poteri di interlocuzione e controllo

Il Responsabile RPC svolge continuamente un’attività di interlocuzione con gli uffici amministrativi dell’Ordine, e deve provvedere a:

• Individuare tutte quelle misure di prevenzione della corruzione ricadenti nelle attività del Consiglio, monitorare e vigilare sulla loro osservanza;

• Individuare altre attività sensibili, in quanto più esposte al rischio corruzione e illeciti;

• Programmare e redigere il PTPC e vigilare sulla sua attuazione;

• Pianificare la formazione dei dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla

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corruzione;

• Operare azioni di supporto agli Ordini;

• Organizzare giornate di aggiornamento per i dipendenti e prevederle anche per i Responsabili degli Ordini;

• Redige la Relazione Annuale.

3.2 Responsabilità

Estratto dal PNA 2016 (§5.2):

Le modifiche apportate dal d.lgs. 97/2016 precisano che in caso di ripetute violazioni del PTPC sussiste la responsabilità dirigenziale e per omesso controllo, sul piano disciplinare, se il RPCT non prova di aver comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di aver vigilato sull’osservanza del Piano. I dirigenti, pertanto, rispondono della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, ove il RPCT dimostri di avere effettuato le dovute comunicazioni agli uffici e di avere vigilato sull’osservanza del Piano. Resta immutata, in capo al RPCT, la responsabilità di tipo dirigenziale, disciplinare, per danno erariale e all’immagine della pubblica amministrazione, prevista all’art. 1, co. 12, della l. 190/2012, in caso di commissione di un reato di corruzione, accertato con sentenza passata in giudicato, all’interno dell’amministrazione. Il RPCT può andare esente dalla responsabilità ove dimostri di avere proposto un PTPC con misure adeguate e di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza dello stesso.-“

Nel caso in cui il ruolo di RPC è ricoperto da un Consigliere, come previsto dal Cap. III §1.1 è prevista una responsabilità di tipo disciplinare.

Il Codice Deontologico vigente, all’art. 12 comma 3 prevede che “I Professionisti che sono eletti componenti del Consiglio dell’Ordine, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge….devono adempiere al loro ufficio con diligenza, obiettività, imparzialità e nell’interesse generale”.

La responsabilità, nel caso di specie, appare configurabile come di tipo colposo ex art. 41 comma 2 del Codice,

“o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dal Professionista e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline”.

E sempre in base al Codice deontologico, art. 41 comma 4, “ogni violazione deontologica colposa comporta la sanzione minima dell’avvertimento fino alla sanzione massima della sospensione per dieci giorni”.

4. FASI DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ED ATTIVITA DI MONITORAGGIO Per ciascuna aree a rischio, e in particolare per le aree classificate dal PNA 2016 come sensibili, sono state predisposte le schede di mappatura del rischio e le schede di gestione del rischio, allegate al presente Piano Triennale 2017-2020.

Le schede di mappatura del rischio contengono:

a)

la mappatura dei rischi al fine di identificare quelli più probabili e con impatto più significativo;

b)

la progettazione e l’implementazione delle regole e dei controlli tesi a limitare/eliminare i rischi. E sono indirizzate alla:

individuazione dei macro processi/attività da monitorare, individuazione delle minacce.

Le schede di gestione del rischio contengono:

a)

l’identificazione delle misure per contrastare i rischi;

b)

l’individuazione dei responsabili all’adozione delle misure;

c)

l’individuazione dei responsabili alla verifica dell’effettiva adozione

Il Responsabile provvede ogni anno ad aggiornare le schede in base alle attività svolte in funzione dell’aggiornamento annuale del Piano.

Il Responsabile può richiedere, in qualsiasi momento:

ai soggetti destinatari del Piano Triennale, informazioni e dati relativi a determinati settori di attività;

ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato un atto amministrativo di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche che sottendono all’emanazione dell'atto.

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delucidazioni scritte e/o verbali ai soggetti destinatari del Piano Triennale su comportamenti che possono integrare, anche solo potenzialmente, ipotesi di corruzione e illegalità.

Il Responsabile ha l’obbligo di monitorare, anche a campione, i rapporti tra l’Ente pubblico non economico ed i soggetti che con lo stesso stipulano contratti , anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità; può inoltre effettuare controlli a campione di natura documentale e, in casi di particolare rilevanza, anche mediante sopralluoghi e verifiche.

Il Responsabile infine, tiene conto di segnalazioni/reclami non anonimi che evidenzino situazioni di anomalia e configurino la possibilità di un rischio probabile di corruzione.

5. TRASPARENZA

Il presente Programma è pubblicato nella sezione Consiglio Trasparente del Sito Web dell’Ordine in formato aperto e liberamente consultabile.

6. I COMPITI DEL PERSONALE DIPENDENTE

In caso di conflitto di interessi e/o di incompatibilità anche potenziale, è fatto obbligo ai dipendenti responsabili di procedimento e/o competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale di astenersi, ai sensi dell’art. 6 bis Legge 241/1990, segnalando tempestivamente al Responsabile, la situazione di conflitto.

Ogni dipendente che esercita competenze sensibili alla corruzione informa il Responsabile in merito al rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata, indicando, per ciascun procedimento nel quale i termini non sono stati rispettati, le motivazioni che giustificano il ritardo.

7. ADEMPIMENTO ex art.10 comma1 D. Lgs. 33/2013

Il responsabile d e l l a trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle i nformazion i e dei dati ai sensi del D. Lgs. 33/2013 è il Responsabile per la Trasparenza e la Prevenzione della Corruzione del Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Brindisi.

8. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DEL CONSIGLIO DE LL’ORDINE TERRITORIALE

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Nella predisposizione del presente PTPC 2017-2019, l’ O.A.P.P.C. ha tenuto conto della propria peculiarità di ente pubblico non economico e applica il principio di proporzionalità, di efficienza e di efficacia, avuto riguardo alle proprie dimensioni, all’organizzazione interna, alla circostanza che la gestione e amministrazione dell’ente è di natura mista, ovvero di pertinenza degli organi di indirizzo politico (Consiglio dell’Ordine), dei colleghi impegnati nelle Commissioni interne, dei dipendenti e collaboratori impegnati in attività amministrative e gestionali, ed alla circostanza che l’Ordine è dotato di autonomia finanziaria per il tramite del contributo degli iscritti, e ad altri fattori che di volta in volta possano ritenersi incidenti sulla struttura e sugli obiettivi del Programma stesso.

Il contributo annuale che gli iscritti versano all’ O.A.P.P.C., ai sensi dell’art. 37 punto 4 del R.D. 2357/1925, e degli artt. 7 e 14 del D.L.L. 382/1944 si compone di:

• una quota di competenza dell’Ordine medesimo, definito quale contributo annuale per l’iscrizione all’Albo e forma primaria di finanziamento dell’Ordine;

• una quota di competenza del Consiglio Nazionale, definita quale tassa per il suo funzionamento.

8.1 L’OR DINE, IL RU OLO IST ITUZIONA LE E LE ATTI VI TÀ SVO LTE

L’O.A.P.P.C. della Provincia di Brindisi, disciplinato nell'ordinamento giuridico italiano dalla L. 1395/23, dal Regio Decreto 2537/25, dal D.Lgt. 382/44 e dal d.P.R. 169/2005, è l'organismo che rappresenta istituzionalmente gli interessi rilevanti della categoria professionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, esercita la propria attività nei riguardi degli iscritti al proprio Albo Professionale ed ha la funzione principale di vigilare alla tutela dell'esercizio professionale e alla conservazione del decoro dell’Ordine nell’ottica di preservare l’interesse pubblico.

Le attribuzioni assegnate all’Ordine, così come individuate dall’art. 5 della L. 1395/23 e dall’art. 37 del RD 2537/1925, sono, nonché dal DPR 137/2012:

• Formazione ed annuale revisione e pubblicazione dell’Albo;

• Definizione del contributo annuo dovuto dagli iscritti;

• Amministrazione dei proventi e delle spese con compilazione di un bilancio preventivo e di un conto consuntivo annuale;

• A richiesta, formulazione di parere, sulle controversie professionali e sulla liquidazione di onorari e spese;

• Vigilanza per la tutela dell’esercizio della professione e per la conservazione del decoro dell’Ordine;

• Repressione dell’uso abusivo del titolo di Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore e dell’esercizio abusivo della professione, ove occorra mediante denuncia all’Autorità Giudiziaria;

• Rilascio di pareri eventualmente richiesti da Pubbliche Amministrazioni su argomenti attinenti la professione di Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore;

• Organizzazione della formazione professionale continua.

8.2 L’OR GANIZZAZ IONE DE LL’OR DINE

L’Ordine è amministrato dal Consiglio, formato da n.9 Consiglieri, di cui 1 Presidente, 1 Consigliere Segretario e 1 Consigliere Tesoriere, 1 vice-presidente.

Lo svolgimento delle attività istituzionali e le competenze si svolgono e sono regolate dalla normativa di riferimento e dai seguenti regolamenti:

• Regolamento Interno dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Brindisi, approvato dall’Assemblea degli iscritti il 25/06/2001.

• Regolamento in materia di rilascio di pareri per la liquidazione delle parcelle e delle consulenze, approvato al n°10 degli argomenti nella seduta di Consiglio dell’25/06/2001.

L’operatività dell’Ordine si attua attraverso il coinvolgimento di iscritti all’Ordine di Brindisi, strutturati nelle seguenti Commissioni:

• CONCORSI (Onsai- Arch.SCIARRA)

• CULTURA E FORMAZIONE

• STRUMENTI URBANISTICI

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• FORMAZIONE

• PARCELLE

• PREVIDENZA(Arch.Fanelli)

Per lo svolgimento delle attività presso l’Ordine sono impiegati n. 2 dipendenti di categoria “C5”,” B2”, sotto la direzione del Consigliere Segretario.

A supporto della sua attività, l’Ordine ha rapporti di collegamento e rapporti funzionali con i seguenti soggetti terzi:

• Federazione degli Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Puglia

9. LA GEST IONE DE L RI SCH IO: AREE DI RI SCHI O, PR OCESSI, PONDE RAZI ONE E MI SU RE PRE VENTI VE

La presente sezione analizza la gestione del rischio corruzione e identifica le fasi di:

1. Identificazione delle aree di rischio e dei processi relativi 2. Analisi e ponderazione dei rischi

3. Definizione delle misure di prevenzione

Essa è stata predisposta sulla base degli allegati 3,4 e 5 del PNA 2013, dell’Aggiornamento al PNA 2015 e del Nuovo PNA 2016 avuto riguardo sia alla parte generale, sia alla parte speciale per Ordini professionali. La sezione, pertanto, relativamente alla metodologia si pone in continuità con quanto già posto in essere con PTPC 2015 – 2017 e nell’Aggiornamento 2016.

9.1 MAPPATURA DEL RISCHIO

Per ciascuna aree a rischio, e in particolare per le aree classificate dal PNA 2016 come sensibili e per quelle tipiche dell’operatività dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori delle provincia di Bari, si elencano, nelle successive immagini, i processi in cui potrebbe configurarsi un rischio di corruzione:

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9.2 ANALISI E PONDERAZIONE DEI RISCHI

In conformità alla metodologia dell’Allegato 5 del PNA 2013, l’Ordine ha proceduto all’analisi e alla valutazione dei rischi connessi ai processi sopra indicati. I risultati di tale attività sono riportati nell’Allegato 1 al presente PTPC 2017-2019 (Tabella valutazione del livello di rischio 2017 – PTPC 2017-2019) che forma parte integrante e sostanziale del presente programma.

9.3 MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO

Le misure di prevenzione adottate dall’Ordine si distinguono in obbligatorie ed ulteriori, come di seguito indicato. A completamento, altra misura utile è costituita dall’attività di monitoraggio svolta nel continuo dal PTPC.

Misure di prevenzione obbligatorie

• Adeguamento alla normativa trasparenza di cui al D.lgs. 33/2013 e, per l’effetto, predisposizione e aggiornamento della sezione Amministrazione trasparente.

• Adesione alla Formazione che il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori (d’ora in poi anche “CNAPPC”) predisporrà per il 2017, e per l’effetto, presenza alla sessione formative da parte dei soggetti tenuti.

• Verifica delle situazioni di incompatibilità ed inconferibilità.

• Codice di comportamento specifico dei dipendenti e tutela del dipendente segnalante.

• Gestione dell’accesso civico e dell’accesso civico generalizzato, oltre che dell’accesso agli atti ex L. 241/90, secondo le indicazioni fornite nella Sezione Trasparenza del presente PTPC.

• pianificazione in materia anticorruzione e trasparenza di cui al presente PTPC.

Misure di prevenzione ulteriori e specifiche

Le misure ulteriori e specifiche sono tarate sull’attività che l’Ordine pone in essere, sulle modalità di svolgimento dei compiti istituzionali, sull’organizzazione interna e ovviamente sui processi propri di ciascun ente.

Avuto riguardo agli elementi sopra indicati, l’Ordine si dota delle misure come indicate nell’Allegato Gestione del Rischio e prevenzione -PTPC 2017 – 2019). L’Ordine, qui di seguito, intende fornire alcune specifiche in merito a talune misure a presidio dei processi più ricorrenti ed essenziali della propria operatività.

1) Processi di formazione professionale continua

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a. Esame e valutazione delle offerte formative prevenute da Enti accreditati presso il CNAPPC

b. Esame e valutazione dei docenti e delle partnership per le offerte formative organizzate dall’Ordine c. Valutazione sull’attribuzione dei crediti formativi professionali

d. Valutazione sul processo di organizzazione degli eventi formativi e. Vigilanza e controllo sulla partecipazione agli eventi formativi f. Controllo sull’attribuzione dei crediti formativi agli iscritti g. Controllo sui requisiti degli Enti accreditati

h. Controllo sull’Utilizzo di sponsor i. Controllo sulla Concessione di patrocini

2) Processo di rilascio pareri di liquidazione delle parcelle e delle consulenze

a. Applicazione del Regolamento in vigore

b. Applicazione del principio di rotazione tra gli istruttori designati dal RUP

3) Processi di individuazione professionisti su richiesta di terzi:

a. Selezione dei professionisti attraverso l’utilizzo di un elenco suddiviso per ambiti disciplinari , ai fini della designazione

b. Verifica delle situazioni di conflitto di interesse tra i designatori ed i nominativi selezionati c. Ricorso al sorteggio in caso di un numero di professionisti superiore alla richiesta

d. Applicazione del principio della rotazione e. Pubblicizzazione dei nominativi

Pianificazione delle misure di prevenzione

Al fine di meglio supportare l’applicazione delle misure di prevenzione, l’Ordine si doterà di specifici regolamenti che disciplinino i Processi di formazione professionale continua e i Processi di individuazione professionisti su richiesta di terzi.

10. ATTIVITÀ DI CONTROLLO E MONITORAGGIO

L’attività di monitoraggio sull’efficacia delle misure di prevenzione è svolta dal RPCT sulla base di un piano di monitoraggio e di controlli stabilito annualmente, che tiene conto della ponderazione del rischio e quindi della maggiore probabilità di accadimento nei processi ritenuti rischiosi.

L’esito annuale dei controlli, oltre a trovare spazio nella Relazione annuale del RPCT, viene sottoposto dal RPCT al Consiglio che, in caso di evidenti inadempimenti, assumerà le iniziative ritenute più opportune.

Il Piano dei controlli è allegato al presente PTPC 2017-2019 (Allegato n.5 Piano annuale dei controlli 2017 – PTPC 2017 - 2019), ha valenza annuale e viene rimodulato nel triennio di riferimento a seconda del livello di progressione dei presidi anticorruzione.

11. ALTRE INIZIATIVE Rotazione del personale

In ragione del numero limitato dei dipendenti la rotazione non è praticabile, stante l’esigenza di assicurare il buon andamento e la continuità dell’azione amministrativa e di garantire la qualità del servizio nei confronti degli iscritti all’Ordine Professionale.

Inconferibilità ed incompatibil ità degli incarichi

Il RPCT verifica la sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo ai soggetti cui si intende conferire l’incarico, sia all’atto del conferimento dell’incarico, sia tempestivamente in caso di nuovi incarichi, in conformità al disposto del D.lgs. 39/2013.

Parimenti il soggetto cui è conferito l’incarico, all’atto della nomina, rilascia una dichiarazione sulla insussistenza delle cause di inconferibilità o incompatibilità e tale dichiarazione è condizione di acquisizione dell’efficacia della nomina.

Il RPCT opera, altresì, in conformità alle Linee Guida ANAC di cui alla Delibera 833/2016.

12. MISURE A TUTELA DEL DIPENDENTE (c.d. whistleblower)

Relativamente al dipendente che segnala violazioni o irregolarità riscontrate durante la propria attività, l’Ordine,

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in attesa dell’approvazione del relativo regolamento, adotterà la seguente procedura:

Le segnalazioni (allegato Modello Segnalazioni dipendente dell’Ordine) di illecito devono essere indirizzate al RPCT, secondo una delle seguenti modalità:

a. inviando una comunicazione email all’indirizzo ref.trasparenza@architettibrindisi.it

b. inviando una lettera tramite posta ordinaria o interna, indirizzata al Responsabile della Prevenzione della Corruzione Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Brindisi, via Cesare Braico 106,72100 Brindisi, con apposta sulla busta la dicitura “Riservata personale”.

• Il RPCT prende in esame le segnalazioni pervenute e, dopo aver assunto entro i trenta giorni successivi all’acquisizione della segnalazione ogni necessaria iniziativa di propria competenza, può decidere di procedere secondo le seguenti alternative:

• se le segnalazioni risultano essere non sufficientemente circostanziate, anche a seguito di verifiche preliminari, o hanno come oggetto fatti già processati o archiviati, procede alla loro archiviazione;

• se le segnalazioni risultano essere sufficientemente circostanziate e non vi si ravvisi una manifesta infondatezza del fatto, le inoltra, anche per l’adozione dei provvedimenti conseguenti, ai soggetti terzi competenti, quali:

a. il Consiglio di disciplina per i profili di responsabilità disciplinare;

b. l’Autorità Giudiziaria, la Corte dei Conti e l’ANAC, per i profili di rispettiva competenza.

• Il dipendente che segnala illeciti deve essere in grado di fornire elementi circostanziati della situazione illecita pervenuta a sua conoscenza. Una segnalazione è ritenuta circostanziata se contiene, ove possibile, i seguenti elementi:

a. le generalità del soggetto che effettua la segnalazione, con indicazione della posizione o funzione svolta nell’ambito dell’Ordine;

b. una chiara e completa descrizione dei fatti oggetto di segnalazione;

c. se conosciute, le circostanze di tempo e di luogo in cui sono stati commessi gli illeciti oggetto di segnalazione;

d. se conosciute, le generalità o altri elementi (come la qualifica e il servizio in cui svolge l’attività) che consentano di identificare il soggetto o i soggetti che avrebbero posto in essere i fatti segnalati;

e. l’indicazione di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti oggetto di segnalazione.

• Il RPCT e il personale che a qualsiasi titolo e in qualsiasi circostanza venga a conoscenza della segnalazione e del nome del dipendente che l’ha effettuata sono tenuti all’obbligo di riservatezza da quando la segnalazione risulta pervenuta secondo le modalità precedentemente descritte, durante la sua gestione e nel corso dell’eventuale procedimento. Durante i procedimenti di accertamento degli illeciti avviati nei confronti delle persone accusate all’interno di una segnalazione, l’identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso. L’identità può essere rivelata senza consenso nei casi in cui la conoscenza dell’identità del segnalante sia indispensabile per la difesa della persona incolpata. Eventuali violazioni degli obblighi di riservatezza da parte di qualunque soggetto a conoscenza dei contenuti e dell’autore della segnalazione sono oggetto di provvedimenti disciplinari.

Pianificazione delle misure a tutela del dipendente segnalante

Al fine di meglio supportare l’applicazione delle misure di prevenzione, l’Ordine valutera se dotarsi di uno specifico regolamento che disciplini la gestione delle segnalazioni di violazioni o irregolarità, in osservanza delle Linee Guida Anac n°6/2015. Tale regolamento sarà allegato al Codice di Comportamento dei dipendenti e pubblicato sul sito istituzionale dell’Ordine, Amministrazione Trasparente/altri contenuti/corruzione.

13. PUBBLICAZIONE DATI E INIZIATIVE PER LA COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA.

Ai fini della comunicazione delle iniziative di trasparenza, l’Ordine territoriale adotta le seguenti iniziative:

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• Condivide la propria politica sulla trasparenza con i propri iscritti durante l’Assemblea annuale degli iscritti, illustrando le iniziative -anche organizzative- a supporto dell’obbligo;

• Contestualmente all’adozione del PTPC e al fine di mettere tutti i dipendenti/collaboratori in grado di assolvere con consapevolezza agli obblighi, organizza un workshop interno finalizzato alla condivisione del PTPC, sotto il profilo operativo, e degli obblighi di pubblicazione.

Misure Organizzative

La strutturazione della sezione “Amministrazione trasparente” tiene conto delle peculiarità e specificità connesse alla natura, ruolo e funzioni istituzionali dell’Ordine, alle indicazioni fornite dal Decreto Legge n.

101/2013 in materia di adozione dei principi del D.lgs. 165/2001, all’inciso “in quanto compatibile” di cui all’applicazione del decreto trasparenza a ordini e collegi.

14. AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE

In merito alle modalità di popolamento del Consiglio trasparente:

• in alcune circostanze, le informazioni vengono pubblicate mediante collegamento ipertestuale a documenti già presenti sul sito istituzionale;

• I link a pagine, documenti e in genere gli atti vengono utilizzati nel rispetto del provvedimento del garante per la protezione dei dati personali n. 243/2014 recante “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici ed altri enti obbligati”.

15. PIANIFICAZIONE DELLE MISURE DI PUBBLICAZIONE

Dal 23/06/2017, ai sensi e per gli effetti dell’art. 9 del D.Lgs. 33/2013, si farà ricorso alle Banche dati.

Obblighi e adempimenti

Gli obblighi e gli adempimenti cui l’Ordine è tenuto ai sensi del D.lgs. 33/2013 sono contenuti e riportati nella tabella di cui all’Allegato 3 al presente Programma (Schema degli obblighi di Trasparenza 2017) che costituisce parte integrante e sostanziale dello stesso. La tabella indica in maniera schematica l’obbligo di pubblicazione, il riferimento normativo, la sottosezione del sito amministrazione trasparente in cui deve essere inserito, la tempistica di aggiornamento del dato.

Modalità di pubblicazione

I dati da pubblicare devono essere trasmessi dai soggetti individuati come responsabili della formazione/reperimento al webmaster che ne cura la pubblicazione.

16. MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL’ATTUAZIONE DELLE MISURE ORGANIZZATIVE Il RPCT pone in essere misure di controllo e di monitoraggio sull’attuazione degli obblighi previsti in tema di trasparenza, secondo quanto stabilito nel piano di monitoraggio e controllo.

17. ACCESSO CIVICO

La richiesta di accesso civico deve essere presentata al RPCT. Le modalità di richiesta sono rappresentate nella

“Sezione Consiglio Trasparente/Altri contenuti/Accesso civico” del sito istituzionale.

Ricevuta la richiesta, il Responsabile si adopera, anche con i competenti uffici, affinché il documento, l’informazione o il dato richiesto, sia pubblicato nel sito e comunica al richiedente l’avvenuta pubblicazione indicando il collegamento ipertestuale a quanto richiesto. Laddove al Responsabile risulti che il documento/dato/Informazione sia stato già pubblicato, questi indica al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.

In caso di ritardo o mancata risposta, il richiedente può fare ricorso al titolare del potere sostitutivo che, dopo aver verificato la sussistenza dell’obbligo di pubblicazione, pubblica tempestivamente e comunque non oltre il termine di 30 giorni il dato/documento/informazione nel sito istituzionale, dando altresì comunicazione al richiedente e al RPCT Unico, e indicando il relativo collegamento istituzionale

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Il titolare del potere sostituivo dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Brindisi è l’Arch. Andrea Calderari.

I riferimenti sia del Responsabile territoriale che del titolare del potere sostitutivo, ai fini dell’esercizio dell’accesso civico, sono reperibili nel sito istituzionale, “Sezione Consiglio trasparente/altri contenuti/accesso civico” del sito istituzionale.

17.1 Accesso civico generalizzato

La richiesta di accesso civico generalizzato ha ad oggetto dati e documenti detenuti dall’ente ulteriori rispetto a quelli a pubblicazione obbligatoria e deve essere presentata al Consigliere Segretario dell’Ordine con le modalità descritte nella Sezione Consiglio Trasparente/Altri contenuti/accesso civico concernente dati e documenti ulteriori”.

In conformità all’art. 5 comma 2 del D.Lgs. 33/2013:

• chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti dell’ente nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall'articolo 5-bis che disciplina altresì le ipotesi di rifiuto, differimento o limitazione dell’accesso;

• l'istanza può essere trasmessa per via telematica secondo le modalità previste dal D.Lgs. 82/2005 – art. 65;

• Il rilascio di dati o documenti in formato elettronico o cartaceo è gratuito, salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall'Ordine per la riproduzione su supporti materiali;

• Il procedimento di accesso civico deve concludersi con provvedimento espresso e motivato nel termine di trenta giorni dalla presentazione dell'istanza con la comunicazione al richiedente e agli eventuali controinteressati;

• Nei casi di diniego totale o parziale dell'accesso o di mancata risposta entro il termine indicato, il richiedente può presentare richiesta di riesame al RPCT che decide con provvedimento motivato, entro il termine di venti giorni, anche sentendo il Garante per la protezione dei dati personali se necessario;

• Avverso la decisione dell'amministrazione competente o, in caso di richiesta di riesame, avverso quella del RPCT, il richiedente può proporre ricorso al Tribunale amministrativo regionale ai sensi dell'articolo 116 del Codice del processo amministrativo di cui al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.

Non sono ammissibili:

• richieste meramente esplorative, ovvero volte a scoprire di quali informazioni l’Ordine dispone;

• richieste generiche, che non consentano l’individuazione del dato, del documento o dell’informazione;

• richieste per un numero manifestamente irragionevole di documenti.

L’accesso civico generalizzato è gestito dal Consigliere Segretario arch. Andrea CALDERARI secondo le previsioni di legge.

Le limitazioni e le esclusioni all’accesso civico generalizzato, di cui agli artt. 5 bis e 5 ter del D.lgs. 33/2013 seguono il regime di limitazioni ed esclusioni già previsto per l’accesso civico documentale.

17.2 Accesso agli atti ex L. 241 / 90

L’accesso documentale, esercitabile ai sensi dell’art. 22 e ss. della L. 241/1990, ha ad oggetto esclusivamente documenti relativi a procedimenti amministrativi, nei quali il richiedente è parte diretta o indiretta, ed è posto a tutela di posizioni soggettive qualificate.

La richiesta e la gestione dell’accesso agli atti è svolta in conformità al Regolamento dell’Ordine approvato con delibera del Consiglio n°16 del 23/05/2016. Il regime di limitazioni e di esclusioni di cui al Regolamento si applica in quanto compatibile anche all’accesso generalizzato.

ALLEGATI AL PTPC 2017 – 2019

1. Allegato “Piano annuale di formazione dell’Ordine degli Architetti P. P.C. della Provincia Di Brindisi”

2. Gestione del Rischio: aree di rischio e misure di prevenzione

3.

Schema degli Obblighi di trasparenza PTPC 2017-2019

4. Schema di controllo del RPTC

5. Modello di segnalazione di condotte illecite

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