ST AMPERIA ARTtSTICA NAZIONALE
AutorizzazioneTribuna ledi Torino,n. 41 del19 Giugno 1948 Diretto re responsabile:AUGUSTO CAVALLARI·MURAT
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SOMMARIO ' DEI FASCICOLI MARZO E APRILE 1960
IL PIANO REGOLATORE GENERALE DI TORINO 1959
La "R assegna tecnica " vuoleessere una libera tribuna di idee e, .se del caso, saran no graditi chi arimenti in contradittorio; pertanto leopin ion i ed i giudizi esp ressi negli articolie nelle rubri- chefisse non impeg nano in alcun modo la Società degli Ingegn eri e degli: Architetti in Torino
Fascico lo di MARZO n. 3. An no 14°della Nu ova Serie (93°dalla fondazi on e)
Il Piano Reg. Ceno dellaCittà di Torino ap prouato con Dea. Preso 6· 10·5 9(C . U.21· /2.5 9) Le norme urbanistico-edilizie di attuazione del piano:
Parte I -Nor me tecni ch e peril territori o a pon ente del fiume Po Parte Il · Nor me tecni ch e per il territori o a leva nte del fiume Po Part e IlI . No r me tecni ch e per la tutel a ambiental e della Città . Parte IV -No r me gene rali e transitorie per l'attu azi one del pian o
Rela zione informativa su i lineam enti del Piano Regolat oreGene rala della Citt à di Torino:
Cen n i sto r ici su ll o svil u p p o urbanistico della Citt à . . Relazione relativa alla parte pianeggia nte (sin istra del Po). Rel azi on e della parte colli na re (des tra del Po)
Rela zi one su ll a parte ambientale Le norme di attuazione del piano .
Legge Urbanistica17 agosto 1942 - Decr eto n. 1150
Circo del Min. dei LL. PP. in data 7-7-54, n. 2495 con leistrtiz :perla [ormazion e dei P. R.
Indice alfabetico e co m plessiv o delle materie richiamat e in tutti i testi utilizzabili Fascicolo di APRILE n. 4. Anno 14°dell aNuo va Ser ie (93°dalla fondazione )
Planimetria del Comune di Torino secondo il nuovo Piano Regolat.or e Cen erale (Scala l: 10.0(0) Viabilitàgenera leezonizza zione (n. 12 tavol e )
(I fascicoli 3 e 4 non possono essere venduti disgiuntamente , costi tue n do puhblicazione unitaria)
RASSEGNA TECNICA
Rit eniam o di far cosa utile olt re che gr a dita agli ab bona ti, agl i appartenenti alla Socie tà Inge gn eri ed Arc h ite tt i di Torino ed ai collegh i degl i Or d in i de gli Inge gn eri ed Archit etti, pubblicando i gra fici e le norme di attuazion e del Piano Re gol at ore Gene ra le della Cit tà di Tor ino nella forma definiti va ed esecu t iva det erminata dal Decreto Presidenziale 6 ott o b re 1959. Vengono pertant oimpe gnati i fasci coli 3 e 4, dedicando il testo al marzo e la ca r ta all'1 : 10 .000 all'a p r i le.
A ch ia r imen to delle modifica zioni intro do tte dal decreto stesso, nei con fro nti dell e proposte ap·
provate a suo tempo dal Consig lio Com u n ale di Torino nelle sed u te del 7 aprile 1956 e del 30 luglio 1958 , si è inoltre ritenuto opportuno riassumere som m a r iamen te le principali conside r azion i con te - nute dal Decreto di approvazione e le consegue n ti det erminazioni ch e hanno portato alle deci sioni di ca ra t te re gene r ale nei con fr on ti delle osservaz ion i presentat e nel periodo di pubblicazione del piano.
Essen do le singole decisioni già a con oscen za de gli interessati , in quanto il decreto da oltre due mesi è già in libera visione al pubblico ne gli uffici del Com u ne, non si è ritenuto di far luogo alla pubblica . zio ne inte grale del decret o Presidenzial e.
Ap p a re invece opportuna la ripubblica zion e della relaz ione informativa per l'interpretazione delle nor- me di attuazione definitive e per lo stu dio dei piani particol are ggiati e so p r att u tt o dei piani consensu al i di lottizzazione planivolumetrici i quali potranno , almeno parzialmente , sostit u i re i piani particolare g- gia t i che si renderanno in molte zon e st rett am en te ne cessari per l'attuazione del piano genera le.
Nella relazione informativa le modifi cazioni consegue n ti alle decision i con te nu te nel decreto son o sta te se gn alate mediante brevi note a piè di pagina , inoltre si è riportato a ca r atte re più minuto quelle poch e parti della relazione stessa che non hanno più riferimento al piano approvato.
Sono infine riportate la legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 e la ci rcol are 249 5 del Ministero dei LL. PP. in data 7 luglio 1954 , allo scop o di raggruppare nel fasci colo tutta la materia atta a facilitare l'applicazione del Piano Re golatore Generale test è approvato.
A com ple tamen to del fasci colo per facilitare l'applicazione pratica delle singole norme di attuazione del piano si è com p ila to un indice com plessivo indicante , in col on ne sep ar a te, ilriferimento ai documenti ed alle pagine nelle quali le principali materie son o trattate.
Si invia un particolare ringraziamento al Sindaco di Torino, all' A m m in ist r azio ne Civi ca ed an'I ngegne r PietroViotto che ha cu r a to la forma dell ' edizione con principale intento'l'utilità pratica per i progettisti.
C.D . 625.1.6:621.64 = Costruzioni ferro - tramviarie - staffe di sostegno per ro- tabili.
UNI 4264 : Rotabili ferroviari e tram- viari - Staffe di sostegn o di tu b i metalli- ci - Tipo ad un solo foro.
UNI 4265: Id. - Tipo a due fori (fa- scicolo unico di 2 tabelle).
C.D . 621.9 .025 = Ute nsili a punta sin - gola .
NI4245: Sezio n i de gli steli per uten- sili .
UNI4246 : Ute nsili a punta singola , di acciaio rapido ,d'impiego gene r ale. Pro- spetto dei tipi (fascicolo unico di 2 ta- belle).
UNI 4247: Id. - Ute nsil i diritti pe r sgrossa tu ra (fascicolo unico di 4 tab elle).
UNI 4248 : Id . . Ute nsili pie gati per sgrossa tur a (fascicolo unicodi 4 tabelle).
UNI 4249 : Id. .'Ute nsili a punta, di- ritti per finitura (fascicolo unico di 3 tabelle).
UNI 4250: Id. - Ute nsili piegati per finitura (fascicolo unico di 3 tabelle).
UNI 4251 : Id. - Ute nsil i larghi per finitura (fascicolo unico di 3 tabelle).
UNI 4252 : Id. - Ute nsil i piegati per sfacciatu r a (fascic ol o unico di 3 tabelle).
UNI 4253: Id. • Ute nsili a coltell o (fasci col o unico di 3 tabelle).
UNI 4254: Id. -Ute ns il i a te sta rastre- mata per troncatura (fascicol o unico di 2 tabelle).
UNI 4255: Id. - Ute nsil i per gole in- terne (fascico l o unico di 3tabelle).
UNI 4256: Id. - Ute nsil i per fori pas- sa n ti (fasci colo unico di 3 tabelle).
NI 4257 : Id. - Ute nsil i per fori cie - ch i (fascicolo unico di 3 tabelle).
UNI 4258: Placch ette per uten sili a punta sin gola, di acciaio rapido, d'im- piego gene ra le.
C.D. 621.733 = Incudin i.
UNI 4232: .Lneu d irii a dopp io corno (fascicolo unico di 2 tab elle).
C.D . 621.822.6.8. = Cuscinetti Il sfere ed Il rulli.
UNI ·~2 59: Pian o gene ra le per le di-
men sion i d'ingombro dei cusc ine tti ra- diali (esclusi quelli a rulli conici) fasci- colo unicodi 14tab ell e).
C.D . 621. 85 = Tras mission i.
UNI 4233: Cing h ie trap ezoid ali per trasmi ssioni meccanich e leggere (fas ci- colo unico di 4 tabelle).
C. D . 621.643 = Tubaz ioni.
UNI 3355 (2a Ed.): Tu b i e pezzi spe- cia li di gh isa per condo tte in pression e • Qualità , prescrizioni, prove (fas eicolo unicodi 3tabell e ).
NI 4242: Id. - Prova di ade re nz a dei rivestimenti elettroliti ci mediante in tag li a reti eol o.
TECNICA
NUO VEUNI F ICA Z ION I (p u b b . dal l°luglioal 30settem b re 1959) C.D . 620.198 = Trattamenti su pe rfic iali
dei materiali metallici.
NI 4234 : Trattamenti su per ficiali dei materiali metallici • Caratteristich e, clas- sifica zione e prove dei rivestimenti elet- trolitici di rame-ni ch el-cromo su mare- riali ferrosi (fascicol o unico di 4tabelle).
UNI 4235: Id .• Caratteristich e, classi- ficazione e prove dei rivestimenti ele tt r o - litici di rame-ni chel-uomo su le gh e di zinc o (fa scicol o unico di 3 tabelle).
UNI 4236 : Id. -Metodi per l'identifi- cazione della natura dei rivestimenti di trasformazione ottenuti per via ch im ica (fascicolo unico di 3 tabell e).
UNI 4237: Id .-Misurazionedello speso so re dei rive stimenti metallici e degli st ra ti di ossido protettivi - Metodo mi- cr ogra fico (fascicolo unico di 2 tabelle).
UNI 4238: Id. - Misurazionedellospes- so re dei rivestimenti metallici - Metodo chimic o a getto (fascicolo unico di 6 ta- belle).
UNI 4239: Id. - Deter m in azione della porosità dei rive stimenti elettrolitici , in nebbia sal i n a (fascicol o unico di 3 tabel- le).
UNI 4240: Id. - Prova di porosità dei rivestimenti ele tt r oli tici su materiali fer- rosi.
NI 4241: Id•• Prova di porosità dei rivestimenti elettrolitici su legh e di zin- co .
UNI 4262: Prove di servizio in lab o - rat orio. Immersion e con tin ua in soluzio - ni aerate.
nificazi on e nel sett ore side rurgico . L'U NSID ER (Sezio ne di unifi ca zion e sideru rgica dell'Asso ciaz io ne Industrie Side ru rg ic he Italian e ASSIDER, fed erat a all' U N I) ha recentemente pu b b lica to il proprio An n ua r io 1959-1960.
Questa puhblicazi on e, oltre a rip or- tarele consue te rubrich eaggiornate (Sta - tuto dell 'U N SIDER, com posizione degli orga n i direttivi e tecnici, elenco degli arg ome n ti all o stu d io od in pro gr amm a ed in part icol are 1'«Elenco delle unifi - eazio n i UNI side ru rgiche e dell e tabell e UNSIDERl), 1' «Elenco delle sigle dei materiali sider u rgici unificati l) e 1'«E- lenco delle EURO NORMn, che dann o un quadro completo del lavoro nor rna ti- vo sin qui svolto del settore, si è arric- chi ta quest 'ann o di nuo vi ca p ito li rigu a r - danti la com posizione delle Del e gazioni italiane alla Com m issio ne di Coordi na- mento C.E.C .A . ed ai Gruppi di lavoro relativi e l'elen co delle Raccomandazioni internazi onali ISO (o dei progetti di tali Raccomanda zi oni) interessanti il settore sider u rgico.
Queste nuove unifica zion i, am be d ue el a b o r a te dalla 5a So tt oco m m issione UN·
SI D E R presieduta dall'ing. Enrico Do- nati della Soc .« Dalmine e per cu r a par- ticolare del relatore , Dr . Song a dell'Isti- tuto di Ricerch e Breda, so n osta te realiz- zate con la colla h o raz ione dell' U NIMET, rientrando nel quadro dei la vor i delle prove di cor r osio ne dei materiali met a'[li - ci, svil u p p a ti in eo m u ne accordo fra UNIMET ed UN SIDER.
Con queste tabelle , nel quadro de gli stu d i intrapre si dall' U N SIDER in coll a - horazione co n l' U NIMET, su ll a cor r o- sio ne dei materiali metallici , le norme pubblicat e risultano , fino a questo mo- mento , co me segue:
UNI 3564: Ambienti e fattori di cor - rosione atmosferica.
UNI 3666: Norme generali relative alle prove.
UNI 3667: Condizioni e fattori di cor o rosione dei materiali metallici a con ta t- to co n sol u zio n i.
UNI 3668: Condizioni e fattori di cor- rosione dei materiali metalli ci a con ta tt o con soli d i umidi.
UNI 3951: Tipi ed aspetti della cor ro- sio ne umida.
UNI 4007: Prove di con tr oll o del ri·
vestimento protettivo di zinco su i fili di acciaio.
UNI 4008: Prove unificate di laborato- rio. Immersione alternata.
UNI 4009: Prove di se r vizio in labo- ratorio. Immersione alternata.
UNI 4261: Prove unificat e di Iabora- torio. Immersione con tin u a in solu zion i aerate.
NUO VEUNI F IC A Z ION I SID E RURGICH E
Tra le tabell e UNI pubblicat e durante i Illesi da lugli o a settem b re 1959, so no com prese quell e se guenti, elaborate dal-·
l'U N SIDER, en te fed erato all'UN I per il setto re sideru rgico, e per le quali dia- mo un rapido cen n o illustrativo:
NI4243:Acciaio al car bo nio in tond i per magli e, sald a te per bollitura, per ca- tene ordinarie. Qualità, prescr izioni, prov e.
Questa unifica zione è stata ela b or a ta dal1'8a Sottoco m missio ne UNSIDER, (d i- retta eom'è not odal Dr. Giuseppe Zan ini della Soc . Fiat Ferriere), per cu ra parti- cola re del relatore Dr. Cesa re Tremi del- la Soc. Ilva.
UNI 4261: Co rr osio ne dei materiali met alli ci. Prove unificat e di laboratorio:
Immersion e con tin ua in soluzion i aerate.
UNI 4262 : Cor rosione dei mat eriali metallici. Prove di ser vizio in Iab orat o- rio : Immersione con t in ua in sol uzione aerate.
REGOLAnENTAZIONE
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ATTI ERASSEGNA TEC NICA DE LL ASOCIETÀINGEGN ERI E ARC HITET T I IN TORINO - NUOVA SERI E - A.14 -N. 2 - FE BBRAIO 19 60 ATTI E RASSEG NATECNICADELLA SOCIETÀINGEGN ERI E ARCHITETTI IN TOHINO - NUO VA SER rE - A. 14 - N. 3 - MARZ O Hl6093
Il Piano Regolatore Generale della Città di Torino
Approvato con il Decreto Presidenziale 6 ottobre 1959 (G. u. 21-12 -1959J
La Gazzett a Uff ic iale del/a Re- pubblica ltuliana il 21 dicembre /959 ha pubblicato in est ra tto iL Decreto del President e della Re- pubblica in data 6 ottobre 1959, registrato alla Corte dei Con t i iL
76 dicembre 1959, con il quale, pre oia deci sione delle osservaz io - Ili, è stato approvato, unitament e al test o delle norm e urbanistiche- ed iliz ie di attuazi on e ,il Piano Re- go Latore Generale del Comune di Torino .
Copia di tale decr eto , munito del visto in con fo rm ità all'origi- nule , è stato deposi tato con gli al- Legati negli u.ffici municipali a li- bera visio ne del pubblico , a ter- mini dell'articolo 10 della Legge rba nistica 17 agost o 1942, nu- mero 1150 , a partire dal giorno 77 gennaio 1960 .
Il Decr eto ste sso nelle deci sion i di cara ttere generale « ha ricono- sciuro »:
I( Che il progetto di Piano Reg o- Latore Generale prev ede la disci- plina urbanistica di tutto il terri- torio co m u na le e stab ilisce i cri - teri di indirizzo per le varie atti- vit à cittad ine e per l' espansione del cen t ro abitato e propone la so- luzion e dei vari problemi citta- tlini w che vengono ele nc at i in particolare dal decr eto stesso l),
(I Che i criteri informatori se- cond o i quali il progetto è stat o redatto , ed i concett i tecnici ed econo m ic i cu i è ispirato il piano regolatore , sono pienam ente am- missibili e tali da assicurare il raggiung ùuento dello scopo al quale il Comune di Torino tende e cioè l'insediamento nel cen t ro urbano di una popolazione com- plessiva di circa un milione e mez- zo di abitanti, organizzando , nel con tem po, tutto il territorio co- munale al fine di dotare la Città di servizi , di attrezzature e di im- pianti adeguati all'im poruuiza del- La Città stess a, alla sua funzione di ca poluogo della Regi one Pie- montese ed ai suoi rapporti con i cen t ri vic in i »;
I( Che , pertant o , il piano, salvo
alcuni particolari di dettagli o, è
Il meritevole di approva zion e » ;
« Considerato , in part icolare , che appare ammissibile l'inseri- mento del piano comun ale nello schem a del piano territoriale e di quello intercomunale, ambedue att.ualmente allo studio, in quanto ciò assicura , nell'ambito del ter- ritorio com u na le di Tori no, una disciplina urbanisti ca organ ica e coo rd ina ta a quella che interessa La regi on e piem ontese » ;
« Che si ravvisano adeguat e, an- che inord ine al futuro incr em ent o demografico della Citt à, le previ- sio n i relativ e alla zon izzaz ione re - side neùtle, grad uate e distribuite in.modo da ottenere una densità decr escente dal. cen t ro verso la pe- riieriaw e « che in particolare , aplmre conven ie n temen te disp ost o il sist ema per la det erminazione della densità ed ilizia dei singoli quartieri residenziali , sia in fun- zione della densità della popola- zione, sia in rapporto alla ripar- tizione per centuale della relativa densità ed ilizia» (l);
« Che tuttavia , per quanto ri- guarda la parte coll inare del ter- ritorio co m u n ale, appare ne ces sa- rio conserv are le densità ed ilizie proposte originariamente dal Co- mune con delibera zione in data 7 aprile 1956 e lasciare invariati anche i percorsi st rada li pedonali e secondari e l'ubica zione dei cen - tri di serv iz io adottati co n la ci- tata delibera zione , salv o a preci- sare, insede di piano particolareg- giato i tracciati definitivi e l'ubi- caz ione esatta di ·quelle st rade e
(I) Nell a parte pian a per le zone resi- den zi ali e miste, le densità di popo la . zio ne, le densità ed iliz ie medi e e mas- sime, le per centuali dcll c aree peri puh- blici servizi, per quant o stab il ito dul de- eroto, risultan o le seguen ti:
Max di lotto Percentuale Densità Costruibilità sin golo aree da di popolaz, relativa mediante riservare
trasferimento ai se rv izi
nb/bo mc/mq. mc/mq.
Zon c 90 1,15 3,50 7%
» 170 1,70 5,00 12%
250 3,00 7,50 17%
» 330 4,00 9,00 21%
l) 420 6,00
n,oo
24%di quei centri, ampliand o e ml- glio rtu ulo anch e , even t ual men te, le strade collina ri esiste n ti w;
« Che per tanto, tenendo anch e presen te l'esigenza di riservare, anche nelle zone collina ri, Le su - perfici ne cessarie all' impianto di servizi pub blici , le densità medie, per quelle zone, dev on o essere quelle prev ist e con la sop ranu nen- zio na ta del ib era 7 aprile 1956 »;
« Che in con fo rmità di quanto sop rn dev on o ado tt ar si per la par- te coll inare le seguen ti densità edi - lizie che rappresentano la media per le singole zone specifi cat e nel - le planimetrie allegat e:
350 ab/ha: mc. 2,80 pe r mq.
200 ab/ha: mc. 1,70 per mq.
75 ab/h a: mc. 0,70 pe r mq.
50 ab/ha: mc. 0,50 per mq. 20 ab/h a : mc. 0,20 per mq. lO ab/ha: mc. 0,10 per mq.
udottando per le zone a 50, 20, lO ab/ha la denominazione di zone agricole residenziali este n - sive (A .R .E .), allo sco po di man- tenere alla collin a le sue caratte- ristiche di riserva verde della cit - tà, e consen t ire così lo svilu p po massim o della fabbrica zione solo in corris porulenea di quelle loca- lità che per le loro cara tteris t ic he di ubicazione, solegguunen to; fa- cilità di accesso , posson o cost i- tuire con il tempo nuclei fabbri- cat iv i organici ed autosuffici enti ». Per la parte coll inare le uniche modifica zioni alla densità della popolazi one ab/ha nei con fro n t i del piano, co me propost o con la deliberazi on e 7 aprile 1956, risul- tano le seguen t i che si riferiscono :
« Per le due zone pianeggianti co m p rese fra il Corso Moncalieri e il Corso Sicilia può acco gl ier si l' aumento della densità edilizia, così co me proposto dal Com u ne (delibera 30 lugli o 1958) da 125 ab/ha a 200 ab/Iw l); e « possono essere destinatenzona residenziale este ns iv a, con den sit à75ab/ha pa- ri n mc. 0,70 per mq., le nree del così detto Pian del Lot, dal piano 1936 riservate alla costruzio ne di un com plesso sanato riale, che do-
IJrlÌessere pre vis to in altra pi ù ido- nea zona»
C).
Nei rigua rdi de i servizi pubblici pre vist i dal piano il Decr eto:
« Considera to che la dotaz io ne di itupianti e servizi pubblic i o di uso collett ivo, quali scuole, ch ie- se, ospedali, centri sociali, mer- cati, ecc., ap pare proporzionata alle effettive necessit à dell a popo- laz ion e ;
I( Considerato che la dota zi on e di zone verdi, pre vista dal piano , appar e sufficien te, anche in rela- zio ne al presumibil e aument o di IJOpolazi one ;
« Che, altresì , è opportunam en- te pre vist o il pus sa ggi o delle lin ee ele ttric he ad alta tensione in ap- positi corrido i di serv iz io ».
Stabilisce:
« Che per altro, la tlet erm ina- zio ne esatt a della su perfic ie oc- corre n te in ogni quartiere per la realisxazi one di ciasc u n im pi an to di pubblica utilità, per quant o stab ilito nel piano in base ad in - dici ammissibili , dovrà trovare ne i piani particolareggiati , mi- gliore possibilità di proporziona - mento sia alle effe ttive esigenze delle singole zone , sia alle disp o- nibilità econo miche del Comune , e dovrà essere effe tt lUlta, attra- verso st u d i di dettaglio , conco r- dando ove possibile , con gli inte- ressati , In cessio ne delle aree in- clispensabili ai fini pubblici , in modo da pot er svincolare i re- stan t i spazi superflu i »,
Inoltre il propost o decentra- mento degli im pianti militari è riconosciuto utile ai fini di una migliore e più organica stru tt u ra - zione della Città.
Che non è accolta la propo- sta di inserire nel piano le cosi - dette zone unitarie in quanto I( la
(2)Nclla part c coll inare le densità di popola zi on c, le densità cd il iz ic medi e c massimc, le pe r centuuli dell e aree per i Jlubblici scrvizi, risulta no lc se guen ti :
Max. dilo t t o Percentua le Den sità Costruibilità sin golo aree da di popolnz. relutiva mediante riservare
trasferimento aiservizi
ab/nh mc/mq.
Zon c 350 2,80 una volta 20%
e mezzo
Il 200 1,70 id. 15%
90 1,15 iII. lO%
75 0,70 id . 7070'
)) 50 0,50 id.
" %
20 0,20 id. 2%
)} lO 0,10 id . l 0IO1
qualifica di ZOIUt unitaria attribui- ta ad aree per le qua li il piano prev ede , in genere, la temporanea conservazione dello stato attuale , rimandand o al futuro la sistem a- zio ne definitioo ed organ ica delle singole zone , non appare ammis- sib ile, così come formulato dal Com u ne, e che pertanto è neces- sario prescr ivere - in attesa della futura dejiniti ua sistem az ione che dovrà essere stabilita con np positi piani particolareggiati e con va- rianti - che per tali zone valgon o le pre visioni indicate nelle plani- nie trie in scala 1:5.0 00)1, ad ec- cezione di due zone per le quali la destinazione vie ne stab ilita dal Decr et o stesso .
Nei riguardi dell'allargam ento delle Vie Botero e Bellezia il De- creto preci sa « che per quanto ri- gua rd a detto allargam ento , la cu i previsi on e trova gius t i ficaz ione nell'esige n z a di assicurare il colle- gament o tra Piaz za della Repub- blica e Piazza Solfe rin o, in prose- cuzio ne di Corso Re Umberto , ap- pare necessario st ralc ia re In previ- sio ne stessa limiuiuunente agli iso- lati ai lati della Via Botero, tra la Piazza Solfe rino e la Viu Bar- baroux , e per quelli ai lati della Via BelLezia , tra la Via Corte d' AppelLo e la Piazza Giulio, pre- scrivendo al Comune un più ap- projondito st udio della ricerca di una migliore soluzione , o almeno un'accurata revisione della solu - zione proposta che co m p re nd a an- che le parti delle vie Botero e Bellezia già incluse nel Piano di Ricostruzione l).
Oltre al detto st ralcio che si riferisce a tratti delle Vie Botero e Bellezia il Decr eto IHl stralciato rinuuulutulo al nuovo studio due piccole zone, composte di due iso- lati. ciascu na, stralci motivati:
l'uno , com preso tra i corsi Agnel- li, Tazzoli, Un io ne Sov ie t ica e via Rignon , dal fatto che la sistem a- zio ne proposta I( non sem bra tene- re nel gius to con t o [a presenza del com p lesso della Fiat Mirafiori e del suo ingr esso principale l), e l'altro percli è « la siste m az ione della Z01Ut tra le Vie Giordano Bruno , Filadelfia , Tunisi e Spuno, de ve essere risolta in modo più organico l).
Per i piani di ricostruzione IJre- esisten ti il Decr eto c01l,,~ idera
I(che Le soluzio n i di piano di ri-
cost ruzione riportnte nel progello di piano regolat ore, noncli èle due limitate modifich e al piano di ri- cost ruzione apportate per le zone dell' ex Politecnico e del Teatro Regio (q uest' u lt im a come propo- sta con la del ib ere! com u nale 30 Lugli o 1958) si inseriscon o organ i- camen te nel nuovo progetto )1; ed inoltre sem p re nei riguardi dei piani di ricostruzione all'articolo LI ultimo com m a delle norm e di attuazi one è detto: «Si intendono ricliianiate e con fe r m ate nel pia- no regolatore genera le e con t in ue- ranno ad avere vigore le previ - sioni dei piani di ricostruzione con le norme ed iliz ie e le disposizioni relative purcli è non in con t rast o con le previ sioni , le norme e le disposizioni con te n u te nello stesso piano regolatore generale l).
Ci rea le deci sioni inerenti alle singole osservazi oni presentate da- gli Enti e dai privati a seguito del/n pubblicazione del piano oc- corre riferirsi direttam ente a quanto indicato nel decr eto , non essendo il caso di dilungarsi in particolari in questa sede.
Per quanto riguarda le norme urbanistico-edilizie di attuazione proposte dal Comune il Decr eto con side rato che esse (l rispondono nel loro co m.p le sso ; allo sco po di assi curare una ordinata disciplina nell' ese cu z io ne delle previsioni del piano , con te nend o div er si di- spositivi atti a facilitare la realiz- zazione delle sistemazi oni di mag- giore importanza ;
Il Che lJer altro , si dev e rile- vare che in taluni punti, dett e norme appaiono di.non ch iara in- tepretazione op pu re richiedono una [ormulazione più rispondente al/e filUllità che si propongono e che pertanto , il testo definitivo delle norme di attuozione , adot- tato con la Delibera Consigliare del 30 Luglio 1958 , deve a cu ra del Comune di Torino esse re emetulat o w nel modo che il de- cre t o stabilisce articolo per arti- colo
C).
La forma definitiva risultante corris ponde al testo che vie ne pubblicato nel presente fascicolo degli atti e rassegna della Soc ie tà . Le modifich e sostanziali. intro- dotte dal Ministero nelle dette
Cl) Il Co nsigl io Com unalc di Torino ha prcso allo dc gli cmc nda mc n ti stessi ncll a scd u ta dci 15 fchbrai o 1960.
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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCTETA INGEGNERI E ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERTE - A. 14 - N. 3 - MARZO 1960ATTI E RASSEGNATECNICADELLA SOCTETA INGEGNERI E ARCHITETTI IN TOHINO - NUOVA SEHTE - A. 14 - N. 3 - MAHZO 1960
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Le norme urbanistico-edilizie di attuazione del p iano
PARTE I
Pietro Viotto periici e delle proprietà costituen t i la zona, ma, rendendo tale trasfe - rimento di cu batura oggetto di trattativa volo n t aria, prev ede ap- posit e convenzio n i nelle quali uer ran no determinati i particolari oneri che dovranno essere assu n t i dalle proprietàa fav or e delle qWl- li verran no effe ttua t i i trasf eri- menti di cu bat u ra, sem p re nei li- miti ammessi per ogn i Z01Ul in re- lazion e alla densità di popolazi o- ne, lim ili che per ogn i singolo lotto non. potranno esse re su perat i.
Ved asi il precis o testo dell'art. 34 nelle norme di attuazione allegate che non è il caso qui di ripet er e . Son o allegati in scala ridotta i gm fici cost it uen t i il piano regola- tore generale co me risulta dalle decisioni con ten u te nel Decreto 6 ottobre 7959. Si richiamo l' at- tenzione su lla tavola dei segni con- venzional i che cost it u isce parte integrante del Decr eto , con le ta- vole gra fic he e le norme urbani- stico- edilizie di attuazione che so- no allegat e nella forma risultante dall'inserimento degli ,emend a- menti stab il it i dal Decr eto di ap- prova zione.
Per una organica e coord in ata attuazione del piano è desidera- bile che nel più brev e tempo pos- sibile ven ga definito ed approvato il nuovo regolam ento ed i li z io in modo che esso risulti ader ente lti- lo spirito delle direttiv e del piano regolatore test è approvato ed in speci e alle norme di att uaz io ne relativ e,
vinco la ti dal punto di vis ta st o r ic o e ambientale ; sem p r e tenuto co n - to delle even t uali richieste avan- zate dai privati e fatta sa lv a l'ap- plicazione degli art. 23 e 28 della le gge urbanistica 17-VIII-1942, n. USO ;
b) nelle altre zone mediante piani particolareggiati ch e posso- no in parte essere sos t i tu i t i da pia- ni di lottizzazione planivolume- trica allestiti da co ns o r zi di pro- prietari e debitamente autorizzati a se gu i to di approvazione da par- te del Consi gl io Co m u n al e; tali piani di lottizzazion e dovranno so ttos t a re in tutto alle norme ge- nerich e di allineamenti e di azzo- zion i del vigen te regolam ento ed i-
lizio, ma in tali zone la costru i- bilità è limitata alle cu bat u re sta- bilite dal piano ; temperute dalle t.msi eribilità delle cu bat u re nella
Z01Ul, sia, nelle aree residenziali, dalle fronti secon d arie alle prin- ci pali, sia, su lle aree residenziali dalle aree dei pubblici serv izi che venissero ced ute al com une per l'attuazi on e dei serv iz i stessi .
Nell a zona coll in are infine l'al- tez za massima delle cost ruzion i è stat a stab ilita dal decr eto Il .m
qualsiasi fronte , a lavori ultimati, in metri 15 per le zone a densità di popola zione 350 obfhu, in me- t l'i 12 per le zone a den sità 200 ab//w, 90 ab/hu, 75 ab/ha, 50 ab/ha e in metri 8 per le zone a densit à20 ab/ha e 10 ab/ha ».
Nei con f ron t i dei con t ri bu t i da parte dei proprietari per facilitare l'ottuazione del piano , il Decreto, mentre ha con fe r m ato quanto proposto dal Comune con l'articolo 33 delle norme , ha mo- dificato quanto era previsto aLL'ar- ticolo 34 delle norme stesse, in quanto non ha più con siderat o l'aumento di cu bat u ra co me già uniformem ente trasferito dalle aree destinate ai servizi pub- blici alle aree residenziali , ma co me già si è detto ha stabilito la cu bat u ra come media com p le ssiv a della zona. La nuova norma non prev edepiù, comeerti inv ecenelle proposte del Comune , 1,(1 cessione gra t u ita delle aree per i pubblici servizi proporzionalmente alla su -
a) esclusiv am en te mediante piani particolareggiati nelle zone interne al nucl eo cen t r a le e in quelle indicate in planimetria co- me zone di risanamento (R.S.) o co m e zone di rilottizzazione (R.L.). Pure escl us i va m en te con i piani particolare ggiati nelle zo- ne interessanti le sis te m azion i ed i - lizie - anche se non previste dal piano gen e r al e- intorno a edifici aventi ca r a ttere monumentale o NORME
DI CAR AT TE RE GENERALE
Norme tecniche per
il
territorio a ponente del fiume Po CAPO I ART. 2 - L' ese cuzione del piano re golatore gene r ale dovrà avve- nire:tenti e su parere fav orevole del Consiglio Com u na le potrà rila- sciare licen z e ed iliz ie in deroga anche per altez ze superiori a quelle sopra indicate .
«ln ogni caso le licenz e in de- roga sara n no rilasciate in ap pli- cazio ne della legge 21 dicembre ]9.55 n. 1357 e delle altre disposi- zion i in materia »,
Ancora per la zona cen t rale è da ricordare il testo definitiv o che il Decr eto ha dato all'articolo 27: ( Le nuove costruzioni o le ri- cost ruzio n i che ven isse ro ad inte- ressare i tipici ambienti sette-ott o- cen tesch i della Città dovranno non turbare gli ambienti stessi con ed i fici. che, pur av endo l'altezza prevista, non siano in armonia con essi . In particolare non dovrà esse re co nsen t ita la so prael eua- zione degli ed i fic i costi t uen t i gli ambienti medesimi »,
Sono rimaste invariate le altre norme a tutela degli ambienti ca- ratteristici della Città in con fo r- mità di quanto già proposto con le norme approvate dal Consigli o CC!mll1Ulle il 7 aprile 1956 (arti- coli 28 e 29).
Nel nucleo cen t ra le le altezz e del vige n te regolam ento ed iliz io non co m p re nd on o più il 10
%
di aumento di altezza , si ritorna così all'anti ca formula del regolam ento ed iliz io, tale altez za si riferisce anche alle vie e passaggi interni.NeLLe zone esterne al nucleo cen t rale restano inv ece invariate le altezze previste dalle disposi-
ART. l - Il piano regolatore ge- nerale este n d e le norme di alli- neamento e di azzonamento a tut- to il territorio com u n a le, disci- plinandone l'uso , nei modi e con le ca r a tte r is t iche indicate nella planimetria fondamentale in scal a 1/5000, tenute presenti le dispo- sizion i della legge 17-VIII-1942 n. 1150, e in relazione alla circo- lare n. 2495, 7-V II -1954 .
nutst e invariat e le disposi zi oni re- lativ e ai dista cchi dai con fin i di pro priet à (m . 9) ed agli arretra- menti delle costrtiziotti dalle sedi strad ali, stab il iti nel minimo di m. 6,00 quando non S01W indi.
cati o sono maggiori , in plani- metria . Per le zone industriali vere e proprie inoltre è stata con - fermata la proposta che le
tr»-
priet à stesse, se di oltre 10.000 mq. di su pe rficie, devono desti- nnre a piantamento di alberi di alto fust o almeno il 5
%
della loroarea netta. Perquest ezone peròin cons ide raz io ne della notevole atn- piezza delle fasci e di arretram ent o pre viste dal piano rispetto agli al- lineam enti st rad ali il Decr eto ha stabili to che in tali [asci e « pos- sono essere ammessi impianti ac- cesso ri e sistem azion i di utilità collettiv a, purcli è non costit u i- scan o stab ili in con t ras to coll a de- stù ut z ione a zona di arretram ento delle costruzio n i ».
Nei riguardi delle alte zz e ani- messe per le cost ru z io n i resi- denziali il Decr eto (con una ag- giu n ta all'articolo 26 delle norme di attuazione) ha stabilito, per la coside t ta parte aulica del nucleo cen t rale i cui limiti sono speci fi- cat i all'art. 26 stesso delle norme di attuazione , T' estensione del vin - colo in altezza di m. 21 ad una fa- scia perimetrale della profondità di m. 50, e~ternn rispetto all'an el- lo stra dale indicato nella delib era- zio ne iniziale del Comune co me perim etro per il vincolo a m. 21 di altezza.
La disposizion e che vincola a m. 21 l'altezza delle cost ruzion i nella parte più antica del nucleo cen t ra le è però tem.p eruta dalle norme che.seguono così modificat e nel Decr eto (articolo 26) :
( Il Sind aco sentite le compe- tenti Commissioni e su parere fa- vo revole del Consiglio Comunale potrà rilasciare Licenza ed ilizia in deroga a tale altezza di m. 21 e sino ad un massimo assoluto di m. 24, co m pre nden te anche l' e- ven t uale piano arretrato , quando si tratti di ed i fici prospici enti am- pi corsi o spaz i,pubblici , com pen- satulocon vuo t i gli even tua li pieni eccede n t i in facciata.
Il Quando vengano risolte inte- gra lmente le co m posiz io n i di in- teri isolati, il Sind ac o, sentit e sem p re le Commissione com pe -
(.J) Per Ic zone colli nari a densità me. 2,80jm q . i distacchi dai confin i di propri et à sono quelli stuh iliri perla par- te piana (m . ../,50). Ciò in applica zi on c dell ' art . 24 dcll e nor mc di att uaz io nc . Fan no eccezio ne (vcdi ar t. 21 dcll c nor- mc) lc zone tra il Po cd i co rs i Casale c Monca lie ri.
ab/ha (7,5 mC/I1/(J. invece di 3,00 mc/mq. e 9 mc/mq. inv ece di 4,00 mc/mq. rispettivamente) ; in- fine per le aree con dens ità di po- pola zi on e 420 ab//w quasi due volte tanto (11 mc/mq. invece di 6,00 mc/mq.).
Per la parte coll inare tale au- mento di cu bat u ra mediante tra- sfe rimen to è ammesso solo in ra- gio ne del 50
%
in più della cu ba- tura media delle singole aree o lott i (articolo 19). Come detto pri- ma le densità ed ilizie per la parte collina re son o rimast e quelle pre- viste con la delibera zion e 7 aprile 1956 , distribuit e però pure esse anche su lle aree per i pubblici serv iz i, in modo che la cu bat u ra media comp less iv a su lliinternzona si riduce risp ettivam ente a metri cu b i 2,80, 1,70 , 1,15 e 0,70 mq.per le zone residenziali , restando invece invariate le densità nelle zone agricolo-residenziali estensi- ve, data la minima importanza che hanno per esse i pubblici ser- vizi . Questi ultimi sono stat icalc o- lati in ragione « del 20
%
per lezone a densità di popola zione 350 ab/ha; 15
%
per le zone a den-sità 200 ab//w; 10
%
per le zonea 90 ab/ha; 7
%
per le zone adensità 75 ab/ha;4
%
per le zonea densità 50 ab/ha; 2
%
per lezone a densità 20 ab/ha; 1
%
per le zone a densità 10 ab/ha »,La per centuale delle aree per i pubblici ser vizi nella parte piana è invece rimasta inalterata co me previ sta nelle propost e iniziali del Co m u ne.
Nei con f ro n t i dei dista cchi dai con fin i di proprietà nella par- te piana son o state con fe rm ate le pro poste iniziali e cioè : di almeno m. 4,50 per le cost ruzio n i prin- ci pali destinate alla residenza che non siano oggetto di piano parti- colareggiat o o di isolato ; di una ampiezza almeno pari a metà del- l'altezza dei fabbricati industriali con un minimo di m. 4 nelle zone miste , di un minim o di m. '6 per i fabbricati industriali in zone in- dustriali,
Nell a parte collin are
C)
sono ri- nortne di at uuiz ion e sono le S"-guen ti :
all'articolo 6 e aLL'artico- lo 18: si esten de la cu bat ura me- dia di zon a alle aree destinale ai pubblic i servizi, riducendo conse- guen te men te gli ind ic i di cost ru i - bilità per T'area residua non de- stinata ai serv iz i stessi , mentre nelle proposte iniziali del Com u - Ile le cu bat u re corris po nden ti alle aree dei pubblici servizi era no già co nside rate trasferite sulle aree co- st ru i b ili dai privati . Così ad ese m - IJio le zone che, al netto delle aree per i pubblici serv izi, era n o preoiste con unacu bat u ra residen- ziale di 5,00 mc/mq. la cu bat u ra stessa è stura rùlotui n 4 mcfniq. , in rela zione alla su per fic ie (gr os- .w modo di un quinto del totale della zona) destinata ai pubblici ser vi zi, Infatti la cu bat u ra co m - plessi va unitaria cost ru ib ile sui 5 quinti della Z01l4 a 4 mc/mq.
dà un totale di 20 co me pure dava un totale di 20 la cu bat u ra di 5,00 mc/mq. x i 4 quinti della zona, /{iàcon siderata al netto dei serviz i pubblici (20 %). ln pro por zione sono state rivedute le altre cu ba- ture medie di zona riportandole in pratica a quelle già previste nelle norme ini.ziali co me cu ba- ture cost ru ibili senza con tri bu to di aree (o di denaro) per i pub- blici ser vi zi.
TAl densit à di popolazione pre- vista dal piano ap prouato dal Con- siglio Comunule il 7 aprile 1956 resta però im mutata per la parte piana, in quanto la trasieribilit à della cu bat u ra relativa alle aree ,wr i pubblici serv iz i con t in ua ad esse re pienam ente valid a come ri- sultu dagli articoli 6, 18 e 34 del testo definitivo delle norme di at- t uazione, Tale trasf eribilità è faci- litata dal fatto che sono stati am- messi i limiti massimi di cu bat u ra su. ogni singolo lotto di terreno li
lotrizzazione av venuta , e ciò sia nelle pre vi sioni dei piani partico- lareggiati , che in quelle dei piani consen su ali. Tale maggi or cu ba- tura ammessa , pre oi accordi che dovranno esse re approvati dal Consigli o Com w Ul le, potrà rag- giu ngere circ a tre volte tanto le cu bat u re medie di zon a, per le aree a den sità 90 ab//w e 170 ab/ha (3,5 mc/mq. invece di 1,70 mc/mq.); due vol te e mez zo nei ca.';i di densità 250 ab/ha e 330