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Academic year: 2021

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(1)

© 2000 Pier Luca Montessoro (si veda la nota di copyright alla slide n. 2) 1

FONDAMENTI DI INFORMATICA

Prof. PIER LUCA MONTESSORO

Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine

Tecniche di compressione senza perdita

© 2000 Pier Luca Montessoro (si veda la nota di copyright alla slide n. 2) 2 Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà dell’autore prof. Pier Luca Montessoro, Università degli Studi di Udine.

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Nota di Copyright

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Run Length Encoding

• Comprime sequenze di byte uguali

• Due versioni:

– con uso di carattere riservato – senza uso di carattere riservato

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Run Length Encoding

• Facendo uso di un carattere riservato si può sostituire una sequenza di byte uguali con il carattere riservato seguito da uno solo dei byte ripetuti più un contatore del numero di ripetizioni

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Run Length Encoding ecco ******** 8 asterischi

65 63 63 6F 20 2A 2A 2A 2A 2A 2A 2A 2A 20 38 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69

65 63 63 6F 20 1A 2A 8 20 38 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69 codici ASCII

carattere riservato (SUB)

codice ASCII del carattere da ripetere numero di ripetizioni

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Run Length Encoding

• Senza usare un carattere riservato si

può accorciare una sequenza di byte

uguali interrompendola dopo un numero

predefinito di ripetizioni (es. 3) e

sostituendo ai caratteri rimanenti il

numero che rappresenta la lunghezza

totale della sequenza

(2)

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Run Length Encoding ecco ******** 8 asterischi

65 63 63 6F 20 2A 2A 2A 2A 2A 2A 2A 2A 20 38 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69

65 63 63 6F 20 2A 2A 2A 8 20 38 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69 codici ASCII

prima parte della sequenza

lunghezza totale della sequenza

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Run Length Encoding

ecco *** 3 asterischi

65 63 63 6F 20 2A 2A 2A 20 33 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69

65 63 63 6F 20 2A 2A 2A 3 20 33 20 61 73 74 65 72 69 73 63 68 69 codici ASCII

prima parte della sequenza lunghezza totale della sequenza A VOLTE LA LUNGHEZZA AUMENTA...

Fondamenti di Informatica - Tecniche di compressione senza perdita

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Codifica entropica

• Si associano codici binari più corti ai simboli (elementi di informazione) più probabili

NOTA: la codifica dell’informazione vista finora (numeri, testi) è finalizzata alla semplicità dell’elaborazione, non alla minimizzazione della lunghezza del codice

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Definizioni

• Alfabeto

• Probabilità dove

} ,...,

{ 1 M

A = α α

∑ =

=

= M

j j

M p

p p P

1 1 ,..., }, 1 {

0 ] [ α ≥

j

j P

p

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Definizioni

• Informazione del simbolo isolato α j

• Si definisce entropia della sorgente di simboli X = {A, P} la sua informazione media

Proprietà:

⎟ ⎟

⎜ ⎜

≡ ⎛ α

j

j p

i 1

log )

( 2

∑ =

= α

= M

j

j

j p

p i

E X H

1

2 ( 1 / ) log

)]

( [ ) (

M X

H ( ) log 2

0 ≤ ≤

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Codifica entropica

• L’entropia misura l’uniformità (o la non uniformità) della distribuzione dei simboli generati dalla sorgente

• È possibile assegnare ai simboli codici di lunghezza differente

• Esempio: codici a prefisso (nessuna parola di codice è prefisso ad un’altra parola di codice)

A → 0, B → 10, C → 110, D → 111

(3)

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Codifica entropica

• I codici a prefisso vengono decodificati mediante alberi binari

• Esempio:

A → 0, B → 10, C → 110, D → 111

A 0 1

B C D

0 0 1

1

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Codifica entropica

• La probabilità di un simbolo può anche essere funzione del “contesto”, cioè dei simboli che lo hanno preceduto

• Esempio: nell’alfabeto comune la probabilità della lettera ‘u’ è quasi 1 dopo una ‘q’

• È possibile introdurre codifiche con memoria, basate sulla probabilità condizionata dal contesto

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Codifica di Huffman

• Viene costruito un albero binario in cui ogni diramazione rappresenta l’aggiunta un bit a 1 o a 0 della parola di codice

• Il grado di sbilanciamento dell’albero è funzione della frequenza relativa di ricorrenza dei dati

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Esempio

α

1

α

4

α

5

α

2

α

3

P=1.0

P=0.55

P=0.45 P=0.3

0 1

1 0 0

0 1

Probabilità dell’alfabeto P={0.25, 0.25, 0.2, 0.15, 0.15}

α

1

→ 00 α

2

→ 10 α

3

→ 11

α

4

→ 010 α

5

→ 011

Nota: sono necessari arrotondamenti per ottenere un numero intero di bit Entropia

H(X) = 2.2855 bit/simbolo

1

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MNP 5:

codifica adattativa statistica basata sulla frequenza dei caratteri

• Cambia la codifica binaria di ogni byte utilizzando un numero di bit minore, uguale o maggiore a 8 a seconda della frequenza con cui il carattere compare

• È adattativa perché calcola

dinamicamente la frequenza statistica dei caratteri durante la compressione

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MNP 5

byte in ingresso header body

00000000 000 0

00000001 000 1

00000010 001 0

00000011 001 1

00000100 010 00

00000101 010 01

00000110 010 10

00000111 010 11

00001000 011 000

00001001 011 001

00100000 101 00000

11111100 111 1111100

11111101 111 1111101

11111110 111 1111110

11111111 111 11111110

(4)

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MNP5: compressione

compressione 00000101

header body contatori

aggiorna il contatore

restituisce la nuova codifica

01001

se il contatore di un byte indica una frequenza maggiore di uno a codifica più corta, verranno scambiati con effetto dalla prossima occorrenza

A

B

C

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MNP5: versione più sofisticata

• Si utilizzano 256 tabelle

• La tabella da usare viene selezionata in base al carattere precedente

• In questo modo il calcolo della frequenza statistica è più accurato

• Esempio:

– la lettera ‘u’ dopo una ‘q’ ha probabilità estremamente elevata, mentre in altri casi è molto bassa

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Codifica a dizionario

• Idea di base: Ziv-Lemper

• Successivamente modificata da Welch

→ Algoritmo LZW

• Utilizzato in numerosi software comuni (es. WinZip)

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Codifica a dizionario

• L’idea di base è suddividere i dati di ingresso in sottosequenze che, se già incontrate nella sequenza di dati di ingresso, vengono codificate mediante il puntatore alla posizione corrispondente

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Algoritmo di Lempel-Ziv-Welch (LZW)

• Sostituisce stringhe (sequenze) di caratteri con un singolo codice binario

• I codici hanno lunghezza predefinita maggiore di 8 bit (es. 12 bit):

– i primi 256 valori sono assegnati ai caratteri ASCII

– i restanti valori vengono assegnati dall’algoritmo alle stringhe

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Algoritmo di Lempel-Ziv-Welch (LZW)

STRING = get input character

WHILE there are still input characters DO CHARACTER = get input character IF STRING+CHARACTER is in the string

table then STRING = STRING+character ELSE

output the code for STRING

add STRING+CHARACTER to the string table

STRING = CHARACTER END of IF

END of WHILE

output the code for STRING

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Algoritmo di Lempel-Ziv-Welch (LZW)

• L’algoritmo inserisce nuove stringhe nella tabella fino ad esaurimento dei valori disponibili per i codici

• Quando la tabella è piena controlla se l’efficienza diminuisce: in tal caso, svuota la tabella e ricomincia

• In alternativa si potrebbero eliminare le

stringhe poco usate (complicato da

gestire)

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