426 RECENSIONI
FRANCOCARDINI, MASSIMOMIGLIO(2002) – Nostalgia del Paradiso. Il giardino medievale. Roma-Bari, Editori Laterza. 191 pagine.
Il «Paradiso», di cui trattano i due Autori, docenti uni- versitari (Firenze, Tuscia) si riferisce sostanzialmente all’in- terpretazione del «giardino» attraverso i secoli.
Dal giardino di Alcinoo, citato da Omero come luogo perfetto con una natura mite, amica, generosa, gli Autori passano ai giardini pensili di Babilonia, ai para-daeza (parco reale di caccia e di piacere), all’ebraico jardës, al greco παραδεισος, all’epoca di Alessandro Magno. Ricordano poi il giardino dei latini (Virgilio, Varrone, Columella, Plinio V., Marziale), il giardino dei monaci, gli Orti carolingi, per sof- fermarsi sull’esegesi e sulla mistica cristiana con richiami alla storia dell’umanità dalla Creazione alla Resurrezione.
La stessa gloria dei giusti si attua in un giardino di cui si sottolineano tre caratteri fondamentali: luogo circoscritto dove regna un armonioso connubio di natura e cultura, con limiti spaziali ed equilibrio fra il naturale e l’umano. Il Paradiso s’interpreta come un hortus conclusus: si cita il Vangelo, la Genesi, il Cantico dei Cantici, l’Albero della Vita che Dio piantò al centro del Paradiso.
Un capitolo si occupa del giardino in relazione alle influenze asiatiche, dell’Islam, del Corano con le variabili
sicule e spagnole, dei giardini egizi dei balsami, con un accenno a Prospero Alpino e all’Orto botanico di Padova.
Particolari descrizioni sono dedicate a Palermo-città giardino (solatia) e ai giardini di Pisa (XII secolo); ai favolosi giardini duecenteschi (cfr. Marco Polo), ai fiori dei verzieri, dei giardini d’amore, a Guillaime de Lorris, al Paradiso degli Alberti (XIV secolo), a Federico II.
Nel Trecento assume interessanti aspetti il giardino delle Tecniche (Piero de Crescenzi, 1233 – 1320) con la distinzione di giardini a seconda del rango sociale dei proprietari. Una incursione speciale tra i cultori dei giardini merita il Petrarca con le notizie sui lavori effettuati nei giardini e su un lungo elenco di piante che li caratterizzano: viole, noce, allori, abeti, aloe, edera, faggi, ginepri, lecci, mirti, olmi, palme, vischio.
Infine gli Autori propongono gli Orti umanistici, i giardini rinascimentali, i giardini dei Papi (Leone IV, Niccolò III, Innocenzo IV, Urbano V). E ancora i giardini di Boboli, Castello, Pratolino e così via. Il libro, ricco di illustrazioni, di quadri, pitture murali, miniature, disegni, schizzi di pregevole fattura di secoli anche anteriori al Mille, è corredato di un’am- plia bibliografia, di un’Appendice sulle referenze iconogra- fiche e dall’indice dei nomi.
Si tratta di una dotta e documentata trattazione di indubbio interesse non solo per i cultori dell’arte topiaria e delle implicazioni storiche e filosofiche conseguenti, ma di sicura e piacevole lettura per i cultori delle scienze bota- niche, forestali, fitostoriche.
ELIOCORONA
RECENSIONI
7 - notiziario- recensioni 24-11-2003 14:00 Pagina 426 (Nero/Process Black pellicola)