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PROGETTO ESECUTIVO Capitolato speciale d'appalto

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Academic year: 2022

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Città di Torino

ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

DIREZIONE REGIONALE PIEMONTE

ALLESTIMENTO E COMPLETAMENTO DELLA SALA DI RADIOLOGIA PRESSO LO STABILE INAIL

Corso Galileo Ferraris, 1 – Torino

elaborato:

PROGETTO ESECUTIVO Capitolato speciale d'appalto

codice:

CSA

PROGETTAZIONE ESECUTIVA &DIREZIONE LAVORI Studio Ing. Antonio Maria AMATO

Piazza Matteotti n. 5 – 10072 Caselle Torinese Tel. 0119975920 e-mail studio.amato@alice.it Progettista e Direttore dei lavori:

Ing. Antonio Maria AMATO

Data emissione:

MARZO 2017

REV. 01 del ……….

Oggetto:

REV. 02 del ……….

Oggetto:

REV. 03 del ……….

Oggetto:

antonio maria amato ingegnere

piazza Matteotti, 5 – 10072 Caselle Torinese – tel. e fax 0119975920 – studio.amato@alice.it

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Capitolato Speciale d'Appalto

2 INAIL - Direzione Regionale Piemonte

C.so Galileo Ferraris, 1 – Torino

LAVORI DI: ALLESTIMENTO E COMPLETAMENTO DELLA SALA DI RADIOLOGIA DELLO STABILE INAIL DI C.SO GALILEO FERRARIS, 1 A TORINO

IMPRESA: -

CONTRATTO: Sottoscritto in data 30/01/2017 PROGETTO: Ing. Antonio Maria AMATO

DIRETTORE DEI LAVORI: Ing. Antonio Maria AMATO

STAZIONE APPALTANTE: INAIL - Direzione Regionale Piemonte RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Ing. Salvatore FUSCHI DIRETTORE REGIONALE: Dott.ssa Alessandra LANZA

DIRETTORE DI CANTIERE: -

COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: - COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE: -

PROGETTO ESECUTIVO – MARZO 2017 Capitolato Speciale d'Appalto

NORME GENERALI

Il presente capitolato ha per oggetto la fornitura dei materiali e l'esecuzione dei lavori occorrenti per la predisposizione ambientale del reparto radiologico della nuova Sede Inail di Torino di c.so Galileo Ferraris, 1.

In particolare, verranno fornite opportune linee guida per la realizzazione delle seguenti opere murarie, di carpenteria metallica, proteximetriche, impiantistiche meccaniche, impiantistiche elettriche e speciali.

Il Progettista e Direttore dei Lavori Dott. Ing. Antonio Maria AMATO

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Capitolato Speciale d'Appalto

3

INDICE

PARTE A – OPERE EDILI 1. Murature e tamponamenti

1.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 1.2 Laterizio forato

1.2.1 Caratteristiche tecniche dei materiali 2. Massetti e sottofondi

2.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 2.2 Massetto di sottofondo

2.3 Massetto di sottofondo autolivellante 3. Intonaci

3.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 3.2 Intonaco di fondo per interni e rasatura 3.3 Ripresa di intonaco

3.3.1 Rasante / caratteristiche tecniche 3.3.2 Intonaco di fondo per interni 4. Opere da pittore

4.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 4.2 Coloritura a finire di pareti interne

5. Pavimenti

5.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 5.2 Pavimento in linoleum antistatico

5.3 Battiscopa 6. Rivestimenti

6.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 6.2 Pannello per schermatura (piombo 2 mm) 6.3 Pannello per schermatura (piombo 1 mm) 7. Opere in legno e serramenti interni schermati

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Capitolato Speciale d'Appalto

4

7.1 Porta interna in legno

7.2 Porta interna in legno schermata 80x210 cm 7.3 Porta interna in legno schermata 90x210 cm 7.4 Porta interna in legno schermata 180x210 cm 7.5 Finestra interna - Visiva schermata 80x160 cm 8. Opere in cartongesso

8.1 Controsoffitto in cartongesso

9. Manufatti in acciaio per travi e pilastri in profilati semplici 9.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere 9.2 Collaudo tecnologico dei materiali

9.3 Controlli in corso di lavorazione 9.4 Montaggio

9.5 Profilo IPE 140

PARTE B – IMPIANTI MECCANICI 1. Impianto multisplit

2. Impianto di distribuzione aria

PARTE C - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. INTRODUZIONE ...

1.1. PREMESSA ...

1.2. OBBLIGATORIETÀ DEL PROGETTO ...

1.3. DOCUMENTAZIONE ALLEGATA ...

2. DEFINIZIONE DELLATTIVITÀ ...

2.1. BREVE DESCRIZIONE DEL SITO ...

2.2. DESCRIZIONE DELLIMPIANTO ELETTRICO ESISTENTE...

2.3. COMPATIBILITÀ DELLIMPIANTO ELETTRICO DI NUOVA REALIZZAZIONE CON LIMPIANTO ELETTRICO ESISTENTE ...

2.4. RISCHI CONNESSI AGLI IMPIANTI ELETTRICI ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

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2.4.1. Rischio di incendio ...

2.4.2. Rischio di esplosione ...

2.5. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI E REQUISITI DELLIMPIANTO ELETTRICO ...

2.6. DATI GENERALI DI PROGETTO ...

2.6.1. Dati elettrici ...

2.6.2. Dati ambientali ...

2.7. DEFINIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE ...

2.8. LIMITI DI COMPETENZA ...

3. NORMATIVA E LEGGI DI RIFERIMENTO ...

3.1. ELENCO DELLE NORME E DELLE LEGGI ...

3.2. OBBLIGHI PER IL COMMITTENTE ...

3.3. OBBLIGHI PER LA DITTA INSTALLATRICE ...

3.4. ONERI GENERALI A CARICO DELL’APPALTATORE ...

3.4.1. Oneri generali comuni ...

3.4.2. Oneri generali peculiari ...

3.5. OPERE NON DI PERTINENZA ...

3.6. VERIFICHE ...

3.7. VERIFICHE PERIODICHE ...

4. PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA ...

4.1. CONTATTI DIRETTI ...

4.2. CONTATTI INDIRETTI ...

4.2.1. Sistema TN ...

4.2.2. Egualizzazione del potenziale e prescrizioni particolari per ambulatori medici di gruppo 1 ...

4.2.3. Mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente ....

4.2.4. Protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti, sistema SELV ....

4.3. SOVRACORRENTI ...

4.3.1. Protezione contro il sovraccarico ...

4.3.2. Protezione contro il cortocircuito ...

4.4. AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO ...

5. CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DELLIMPIANTO ...

5.1. CADUTA DI TENSIONE ...

5.2. CONNESSIONI ...

5.3. DISTRIBUZIONE IN CAVO ...

5.3.1. Portata dei cavi ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

6

5.3.2. Dimensionamento dei conduttori di neutro ...

5.3.3. Dimensionamento dei conduttori di protezione ...

5.3.4. Distribuzione ...

5.4. DIMENSIONAMENTO DELLE TUBAZIONI ...

5.4.1. Posa incassata a parete o a soffitto...

5.4.2. Posa incassata a pavimento ...

5.4.3. Posa a vista ...

5.5. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA ...

5.5.1. Premessa ...

5.5.2. Livelli di illuminamento ...

5.5.3. Uniformità di illuminamento ...

5.5.4. Limitazione dell'abbagliamento e comfort visivo ...

5.5.5. Corretta distribuzione delle luminanze ...

5.5.6. Colore della luce e resa del colore ...

5.5.7. Visibilità ...

5.5.8. Economicità di esercizio e di manutenzione ...

5.5.9. Prescrizioni illuminotecniche specifiche ...

5.6. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ...

5.6.1. Norme tecniche relative agli impianti illuminazione di emergenza ...

5.6.2. Criteri di scelta delle apparecchiature e di installazione ...

5.7. IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI ...

5.7.1. Criteri di scelta delle apparecchiature e di installazione ...

5.7.2. Criteri di installazione dei rivelatori di calore ...

5.7.3. Criteri di installazione dei rivelatori puntiformi di fumo ...

5.7.4. Criteri di installazione dei rivelatori puntiformi di fumo entro intercapedini tra soffitto e controsoffitto o tra pavimento e soletta ...

5.7.5. Criteri di installazione dei rivelatori puntiformi di fumo e di calore in soffitti con elementi sporgenti ...

5.7.6. Ambienti con impianto di condizionamento ...

5.7.7. Criteri di scelta dei rivelatori lineari di fumo ...

5.7.8. Tipi di cavi ...

5.7.9. Centrale di controllo e segnalazione ...

5.7.10. Segnalatori acustici e luminosi di allarme ...

5.7.11. Alimentazioni ...

5.7.12. Sistema fisso di segnalazione manuale d’incendio ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

7

6. METODOLOGIA DI CALCOLO ...

6.1. PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI (CEI64.8/4-433.2) ...

6.2. PROTEZIONE CONTRO I CORTO CIRCUITI (CEI64.8/4-434.3) ...

6.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI (CEI64.8/4-413.1.3.3) ...

6.4. FORMULE UTILIZZATE PER IL CALCOLO E LA VERIFICA DELLE CONDUTTURE...

6.5. ENERGIA SPECIFICA PASSANTE ...

6.6. CADUTA DI TENSIONE ...

6.7. TEMPERATURA A REGIME DEL CONDUTTORE ...

6.8. LUNGHEZZA MAX PROTETTA ...

7. PRESCRIZIONI SUI MATERIALI ...

7.1. SCELTA DEI COMPONENTI ELETTRICI ...

7.2. QUADRI E CENTRALINI IN INVOLUCRO ISOLANTE ...

7.3. QUADRI B.T. MODULARI IN ACCIAIO ...

7.4. INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI DIFFERENZIALI MODULARI -IN MAX 100 A ...

7.5. INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MODULARI -IN MAX125A ...

7.6. INTERRUTTORI SEZIONATORI MODULARI -IN MAX 125A ...

7.7. CANALINE IN PVC ...

7.8. CANALINE E PASSERELLE METALLICHE...

7.9. TUBAZIONI IN PVC ...

7.10. CASSETTE DI DERIVAZIONE ...

7.11. CAVI ELETTRICI ...

7.12. MORSETTI DI CONNESSIONE ...

7.13. ACCESSORI PER APPARECCHI COMPONIBILI PER USI CIVILI ...

7.14. APPARECCHI AUSILIARI DI COMANDO PER TENSIONI NON SUPERIORI A 1000V ...

7.15. APPARECCHI DI COMANDO PER USI CIVILI ...

7.16. PRESE A SPINA PER USI CIVILI ...

7.17. APPARECCHI ILLUMINANTI ...

7.17.1. Apparecchi tondi per installazione in controsoffitto ...

7.17.2. Apparecchio illuminante per installazione a plafone...

7.17.3. Apparecchi per illuminazione di emergenza ...

7.18. SCARICATORE DI SOVRATENSIONI ...

7.19. DISPERSORI ED IMPIANTI DI TERRA ...

7.20. IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI ...

7.20.1. Rivelatore di fumo ...

7.20.2. Base di collegamento per rivelatore di fumo ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

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7.20.3. Pannello ottico - acustico ...

7.20.4. Pulsante di segnalazione a rottura di vetro ...

7.20.5. Modulo di uscita e ingresso ...

7.20.6. Cavo twistato e schermato per loop rivelazione incendi - fg4ohm1 ph30 uni 9795 ...

7.21. IMPIANTO INTERCOMUNICANTE ...

7.21.1. Base microfonica per postazione operatore ...

7.21.2. Microfono per postazione utente ...

7.21.3. Unità di controllo e amplificazione ...

7.21.4. Diffusore acustico ...

7.22. IMPIANTO DI CHIAMATA ZONA ATTESA ...

7.22.1. Base microfonica - modello BM3001 RCF o equivalente ...

7.22.2. Amplificatore mixer 80 W - modello AM 2080 o equivalente ...

7.22.3. PL 60 Diffusore sonoro tondo da incasso da 6W ...

7.23. IMPIANTO DI TRASMISSIONE DATI CABLAGGIO STRUTTURATO ...

7.23.1. Cavi telefonici e per trasmissione dati. CAVD-CAVT ...

7.23.2. Condutture per trasmissione dati...

8. DESCRIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE ...

8.1. STANDARD QUALITATIVI ...

8.1.1. Illuminazione ordinaria (UNI EN 12464-1-2004) ...

8.1.2. Illuminazione di sicurezza (CEI 64-8 sez. 752) ...

8.1.3. Circuiti di distribuzione ...

8.1.4. Gradi di protezione ...

8.1.5. Altezze di installazione componenti ...

8.1.6. Modalità di posa dei componenti ...

8.1.7. Distribuzione elettrica a ridotta emissione di gas alogeni ...

8.2. REALIZZAZIONE DI NUOVA LINEA DA QGBT PER ALIMENTAZIONE QUADRO MACCHINA RX ...

8.3. REALIZZAZIONE DI NUOVA LINEA DA QUADRO DI ZONA QEP1IZRX PER ALIMENTAZIONE QUADRO SERVIZI RX ...

8.4. QUADRI ELETTRICI ...

8.4.1. Quadro macchina RX – QMRX ...

8.4.2. Quadro impianti di servizio RX – QSRX ...

8.5. IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE ELETTRICA ...

8.5.1. Distribuzione nei controsoffitti ...

8.5.2. Distribuzione generale nei locali ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

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8.5.3. Distribuzione fm e dati nella cabina di comando ...

8.5.4. Cavi e conduttori di distribuzione di energia e segnale ...

8.6. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE INTERNA ...

8.6.1. Locali dotati di controsoffitto ...

8.6.2. Aree senza controsoffitto ...

8.6.3. illuminazione di sicurezza ...

8.7. IMPIANTO DI FORZA MOTRICE ...

8.7.1. Utenze tecnologiche ...

8.7.2. Impianti di servizio ...

8.8. IMPIANTO TELEFONICO E DI TRASMISSIONE DATI ...

8.9. IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI ...

8.10. IMPIANTO INTERCOMUNICANTE ...

8.11. IMPIANTO DI CHIAMATA ...

8.12. IMPIANTO DI EQUIPOTENZIALIZZAZIONE NEI LOCALI DI GRUPPO 1 ...

8.13. IMPIANTO DI TERRA GENERALE ...

8.14. PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LOCALI DI RADIOLOGIA ...

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Capitolato Speciale d'Appalto

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A - OPERE EDILI

1. MURATURE E TAMPONAMENTI

1.1. Prescrizioni generali e descrizione delle opere

Tutte le murature dovranno essere realizzate concordemente ai disegni di progetto ed alle indicazioni della Direzione Lavori.

Nelle costruzioni delle murature dei tamponamenti in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, la costruzione di piattabande, spallette, architravi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, canne e fori per:

- il passaggio dei tubi di qualsiasi impianto o servizio;

- le condutture elettriche;

- vano finestra interna (visiva).

La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento con le murature esistenti e fra le varie parti di esse, evitando nel corso dei lavori la formazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. Sarà comunque da evitare il più possibile di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i fori suddetti. L’esecuzione di eventuali spacchi e/o tagli per il passaggio degli scarichi non identificati univocamente dagli elaborati grafici di progetto dovrà sempre essere concordato con la Direzione Lavori. I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al di sotto degli zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere di muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché, ogniqualvolta vi sia un’interruzione, del lavoro vengano adottati i provvedimenti di uso comune per difenderle dal gelo. Prima del loro impiego, i mattoni dovranno essere bagnati fino a saturazione. Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra uno strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta refluisca all'esterno e riempia tutte le connessure. La larghezza delle connessure dovrà essere compresa tra i 5 e i 10 mm. I giunti non dovranno essere rabboccati durante la costruzione al fine di dare maggiore presa all’intonaco od alla stuccatura col ferro. I tramezzi di una testa verranno eseguiti con mattoni scelti, esclusi i rottami e quelli mancanti di qualche spigolo. Tutti i tramezzi, di qualsiasi specie, saranno eseguiti con le migliori regole d’arte, a corsi orizzontali. La chiusura dell’ultimo corso sotto il soffitto sarà eseguito, se occorre, dopo congruo tempo con scaglie e cemento.

1.2. Laterizio forato

Le partizioni verticali interne saranno realizzate, ove previsto dagli elaborati grafici di progetto, con laterizi forati di spessore 12 cm. L’architrave del vano per la realizzazione della visiva verrà eseguito con un tavellone del medesimo spessore delle murature di supporto e di lunghezza adeguata. Lo spessore dei giunti a malta fra elementi forati deve essere compreso tra i 5 e 15 mm; si dovranno impiegare malte composte (M3 – M4), più lavorabili e meno rigide di quelle a solo cemento, secondo i dosaggi indicati nella tabella del D.M 20 novembre 1987. I giunti verticali di connessione tra elemento ed elemento dovranno essere sfalsati e riempiti con malta con continuità, così come avviene per i giunti orizzontali, per assicurare il corretto funzionamento statico e di involucro della parete.

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Capitolato Speciale d'Appalto

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1.2.1 Caratteristiche tecniche dei materiali Dimensioni: 12 x 25 x 25;

Foratura dei blocchi: da 55 a 70% (sp. cm 6 - 8 – 12) da 45 a 55% (sp. cm 18)

Massa volumica apparente dei blocchi: 450 - 600 kg/m³;

Trasmittanza: 0,65 - 0,70 W/m²K;

Conduttività termica equivalente: 0,23 - 0,25 W/mK.

2. MASSETTI E SOTTOFONDI

2.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

Il piano destinato alla posa di pavimenti dovrà essere costituito da un sottofondo opportunamente preparato e da un massetto in calcestruzzo cementizio dosato con non meno di 300 kg di cemento per mc con inerti normali o alleggeriti di spessore complessivo non inferiore a cm 3. Tale massetto dovrà essere gettato in opera con la predisposizione di sponde e riferimenti di quota e dovrà avere un tempo di stagionatura di ca. 10 giorni prima della messa in opera delle eventuali pavimentazioni sovrastanti. Durante la realizzazione del massetto dovrà essere evitata la formazione di lesioni con l’uso di additivi antiritiro o con la predisposizione di giunti longitudinali e trasversali nel caso di superfici estese.

2.1 Massetto di sottofondo

Su parte del solaio interpiano (area destinata alla sala comandi) a compensazione delle diverse quote di estradosso verrà realizzato un massetto in cls cementizio, dosatura Kg 200 di cemento con inerti alleggeriti, con realizzazione del piano di posa tirato a frattazzo lungo di spessore compreso tra 4 e 6 cm. L’esecuzione di tutti i massetti previsti nelle chiusure orizzontali avverrà come previsto dagli elaborati grafici di progetto.

2.3 Massetto di sottofondo autolivellante

Come sottofondo alle pavimentazioni (area sala comandi e sala RX) verrà realizzato un massetto autolivellante a base cementizia tipo “SA 500 – FASSA” i cui spessori minimi e massimi saranno rispettivamente di 3 e 5 cm. Il massetto andrà frazionato in corrispondenza di aperture nelle pareti o di eventuali sporgenze, inserendo un setto separatore nel massetto durante la messa in opera o provvedendo a sezionare il massetto stesso ad indurimento avvenuto. Dopo l'indurimento il massetto dovrà avere una resistenza a compressione e flessione a 28 gg rispettivamente di 20 e 5 N/mm2.

Prima di procedere alla realizzazione del massetto, sul supporto dovrà essere steso un foglio di polietilene (spessore minimo 0,2 mm) sormontato di 25 cm e rimontato sulla parete di 10-15 cm. Le giunzioni andranno sigillate con nastro adesivo resistente all'acqua. Lungo le pareti e sui pilastri verrà predisposto un nastro di materiale impermeabile e comprimibile dello spessore di 0,7-1 cm ed alto almeno quanto il massetto da realizzare.

3. INTONACI

3.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

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Capitolato Speciale d'Appalto

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L’esecuzione di intonaco civile, interessa le murature di nuova costruzione, le murature esistenti ove si rende necessario riprendere l’intonaco e sulle tracce o spacchi eseguiti per consentire il passaggio degli impianti. L’esecuzione degli intonaci interni dovrà essere effettuata dopo un’adeguata stagionatura delle malte di allettamento delle murature sulle quali verranno applicati, dopo aver rimosso dai giunti delle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata, la superficie della parete stessa. Gli intonaci non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti. La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppiettii, sfiorature e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico dell'Appaltatore l'esecuzione di tutte le riparazioni occorrenti. Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'appaltatore a sue spese. L’esecuzione degli intonaci dovrà essere protetta dagli agenti atmosferici; lo strato finale non dovrà presentare crepature, irregolarità negli spigoli, mancati allineamenti o altri difetti. Le superfici dovranno essere perfettamente piane con ondulazioni inferiori all’uno per mille e spessore non inferiore ai mm. 10. La messa in opera dello strato di intonaco finale sarà, comunque, preceduta dall’applicazione sulle murature interessate di uno strato di intonaco grezzo (rinzaffo) al quale verrà sovrapposto il tipo di intonaco (intonaco civile) indicato dalle prescrizioni per la finitura. Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la direzione lavori. Ove rimanessero strutture in c.a. scoperte, a fianco di murature in laterizio, verrà sempre posta in opera un'apposita rete porta-intonaco di resistenza e misura adeguate. Qualora non diversamente indicato, gli attacchi a pareti e soffitti vanno eseguiti con spigolo vivo (senza scanalatura). Da parte dell’Appaltatore vanno eliminate, senza compenso a parte, gli eventuali imbrattamenti del sottofondo dell’intonaco, dovuti ad esempio ad olio disarmante o efflorescenze, nonché livellate le irregolarità (aderenza). L’intonaco verrà ottenuto impastando il legante (calce, cemento) con gli inerti (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) e l’acqua. In generale, gli intonaci devono possedere le caratteristiche seguenti:

- resistenza e durabilità;

- impermeabilità all’acqua;

- effetto estetico superficiale;

- adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.

3.2 Intonaco di fondo per interni e rasatura

Le superfici da intonacare si devono presentare sane, pulite. L’intonaco civile dovrà essere applicato dopo la presa dello strato di intonaco grezzo e si otterrà dalle seguenti lavorazioni:

a) intonaco grezzo o arricciatura: predisposte le fasce verticali di guida, in numero sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta, a granulometria grossa, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli, che si stenderà con la cazzuola o col frattazzo stuccando ogni fessura e togliendo ogni asprezza, sicché le pareti riescano per quanto possibile regolari;

b) intonaco civile o stabilitura: avvenuta la presa del primo strato, si passerà all’esecuzione del secondo strato o finitura con malta ad inerti di granulometria fine;

tale strato verrà lisciato mediante fratazzo, in modo che la superficie, risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti, crepature, irregolarità negli spigoli o altri difetti. La sabbia utilizzata per l’intonaco dovrà avere grani di dimensioni tali da passare attraverso il setaccio 0,5, UNI 2332-1; per i prodotti premiscelati la rispondenza alle

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Capitolato Speciale d'Appalto

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norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni sopracitate. Le sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti di planarità devono essere ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate. Le superfici in calcestruzzo liscio devono essere asciutte e precedentemente trattate con materiali aggrappanti.

Giunti di elementi diversi devono essere armati con una speciale rete. Questa non deve essere attaccata direttamente alla muratura ma va immersa nella parte superficiale dell'intonaco. Prima della stesura del fondo, le tracce nelle murature dovranno essere chiuse con malta leggera premiscelata con cemento, calce e inerti leggeri (0-2 mm) a base di polistirolo e perlite per chiusura tracce, fornitura e posa comprese; Le pareti molto assorbenti devono essere bagnate preventivamente. Le fughe tra i mattoni devono essere ben riempite, eventuali fori o spaccature nella muratura devono essere precedentemente chiusi, i controtelai devono sporgere di pochi millimetri. Il calcestruzzo liscio va trattato con un leggero strato di aggrappante/ponte di aderenza per intonaco, premiscelato in polvere, a base di resina acrilica in dispersione pregiata e inerti minerali (0-0,8 mm) con legante idraulico, stesura di rete in fibra di vetro, compresa nella presente lavorazione, e poi previa bagnatura si provvederà ad applicare l’intonaco di fondo. La successiva lavorazione superficiale sarà eseguita con staggia e frattazzo con spatola direttamente su l’intonaco di fondo, fino ad ottenere uno spessore di 3-5 mm successivamente rifinito con fratazzo di spugna, per uno spessore complessivo minimo, compreso il fondo, di 15 mm. Non andranno impiegati profili in alluminio in quanto non resistenti in ambiente alcalino. In presenza di supporti molto assorbenti si effettuerà adeguato sottofondo o rinzaffo, ed in caso anche d’alte temperature si provvederà ad inumidire il supporto il giorno prima e proteggere l’intonaco da una rapida essiccazione nei giorni successivi l’applicazione. La pulizia di polvere e sporcizia nonché l’eventuale bagnatura preliminare non vengono compensate separatamente. Qualora non diversamente indicato, per la verifica della planarità di posa si applica la classe di tolleranza E1.

3.3 Ripresa di intonaco

La ripresa di intonaco civile sarà eseguita a regola d'arte con la malta preparata come sopradescritto o secondo le prescrizione della Direzione Lavori. L'esecuzione dei rappezzi sarà preceduta dalle seguenti operazioni:

- disfacimento del vecchio intonaco deteriorato o difettoso, nei punti diligentemente individuati e circoscritti con ricerca a vista;

- accurato risarcimento delle lesioni esistenti nelle sottostanti superfici medesime nei punti ove esse si presentano deteriorate o malformate;

- scalcinatura dei giunti, spazzolatura ed abbondante innaffiamento delle superfici da rappezzare.

3.3.1 Rasante / caratteristiche tecniche Peso specifico: ca. 1.450 kg/m³

Permeabilità al vapore µ: ca. 15

Resistenza alla compressione: ca. 2,5 N/mm²

Gruppo malte: PM2, W0 sec. Ö-Norm B3340 PII sec. DIN 18550 Spessore: min. 5 mm

3.3.2 intonaco di fondo per interni Peso specifico: ca. 1.500 kg/m³

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Capitolato Speciale d'Appalto

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Permeabilità al vapore µ: ca. 25

Resistenza alla compressione: ca. 3,0 N/mm²

Gruppo malte: PM3, W0 sec. Ö-Norm B3340 PII sec. DIN 18550 Spessore: min. 15 mm

4. OPERE DA PITTORE

4.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

L’Appalto comprende la tinteggiatura a due mani di tutti i vani. Questa potrà essere eseguita solamente in condizioni stagionali favorevoli: la temperatura ambiente non dovrà superare i 40° C e la temperatura delle superfici dovrà essere compresa fra i 5 e i 50° C con un massimo di 80% di umidità relativa; inoltre, non si potrà eseguire la tinteggiatura su superfici umide: l’intervallo di tempo fra una mano e la successiva sarà, salvo diverse prescrizioni, di 24 ore. In ogni caso le opere eseguite dovranno essere protette, fino al completo essiccamento, dalla polvere, dall’acqua e da ogni altra fonte di degradazione. L'appaltatore ha inoltre l'obbligo di eseguire nei luoghi e con le modalità che le saranno prescritte, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere di esecuzione, e ripeterli eventualmente con le varianti richieste sino ad ottenere l'approvazione della Direzione lavori, prima di por mano all'opera stessa. Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime. Successivamente, le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con abrasivi e, quando trattasi di coloriture, nuovamente stuccate, indi pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro. L’impresa infine dovrà adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad evitare spruzzi o macchie di tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti, serramenti, ecc.), restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati. La miscelazione e posa in opera di prodotti monocomponenti e bicomponenti dovrà avvenire nei rapporti, modi e tempi indicati dal produttore. Tutti i componenti base - i solventi, i diluenti e gli altri prodotti usati dalle case produttrici per la preparazione delle forniture - dalla mano d’opera per l’applicazione agli eventuali metodi di prova, dovranno essere conformi alla normativa di settore. Tutti i prodotti dovranno trovarsi nei recipienti originali, sigillati, con le indicazioni del produttore, le informazioni sul contenuto, le modalità di conservazione ed uso e quanto altro richiesto per una completa definizione ed impiego dei materiali in oggetto. Nelle opere di verniciatura eseguite su intonaco, oltre alle verifiche della consistenza del supporto ed alle successive fasi di preparazione, si dovrà attendere un adeguato periodo, fissato dal direttore lavori, di stagionatura degli intonaci; trascorso questo periodo si procederà all’applicazione di due mani di vernice del colore e caratteristiche fissati. La tinteggiatura potrà essere eseguita, salvo altre prescrizioni, a pennello, a rullo, a spruzzo, etc. in conformità con i modi fissati per ciascun tipo di lavorazione.

4.2 Coloritura a finire di pareti interne

Coloritura a finire di pareti interne con pittura idrosolubile a due riprese. Il tinteggio dei locali interni, ed in genere le superfici di intonaco civile, dovrà avvenire con pittura traspirante per interno. Preliminarmente al tinteggio si dovrà verificare che il sottofondo sia stabile, asciutto e privo di polvere e pulito. A supporto perfettamente asciutto e stabilizzato, verrà applicata una prima mano di prodotto diluito con il 50-

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60% d’acqua in rapporto al volume, ovvero come prescritto dalla scheda tecnica del prodotto, a seconda dell’assorbimento del supporto; dopo 4-5 ore e comunque a supporto perfettamente asciutto, verrà applicata la seconda mano di prodotto diluito con il 40-50% d’acqua in volume, ovvero come prescritto dalla scheda tecnica del prodotto. Il tinteggio non andrà effettuato su pareti con sole battente, in presenza di nebbia, di elevata umidità o con temperature inferiori a +5° C, assicurandosi che tale minimo non scenda per tutto il tempo necessario alla completa maturazione del prodotto.

5. PAVIMENTI

5.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

Tutti i materiali per pavimentazioni dovranno possedere le caratteristiche riportate dalla normativa vigente. Tutti i pavimenti dovranno risultare di colorazioni ed aspetto complessivo uniformi secondo le qualità prescritte dalle società produttrici ed esenti da imperfezioni di fabbricazione o montaggio. Sarà onere dell’appaltatore provvedere alla spianatura, levigatura, pulizia e completa esecuzione di tutte le fasi di posa in opera delle superfici da trattare. L’orizzontalità delle superfici dovrà essere particolarmente curata evitando ondulazioni superiori all’uno per mille. Il piano destinato alla posa dei pavimenti sarà spianato mediante un sottofondo come da specifica voce di capitolato già descritta. Deve essere, inoltre, impedita dall’appaltatore la praticabilità dei pavimenti appena posati (per un periodo di 10 giorni per quelli posti in opera su malta e non meno di 72 ore per quelli incollati con adesivi); gli eventuali danneggiamenti per il mancato rispetto delle attenzioni richieste saranno prontamente riparati a cura e spese dell’appaltatore. Dovrà essere particolarmente curata la realizzazione di giunti, sia nel massetto di sottofondo che sulle superfici pavimentate, che saranno predisposti secondo le indicazioni delle case costruttrici o del direttore dei lavori.

5.2 Pavimento in linoleum antistatico

I pavimenti dovranno essere realizzati con materiali e metodologie di costruzione corrispondenti alla normativa. Tutti i materiali impiegati dovranno essere campionati e sottoposti all'approvazione della Direzione Lavori, anche in relazione alle scelte cromatiche definitive. I massetti ed i sottofondi delle pavimentazioni dovranno essere realizzati con inerti e leganti adatti al tipo di pavimentazione richiesta ed alle prestazioni a cui essa dovrà rispondere. I massetti ed i sottofondi dovranno presentare una superficie asciutta, perfettamente livellata, compatta, senza cavillature né fessurazioni e dimensionalmente stabile. I pavimenti dovranno risultare di colore uniforme, secondo le tinte e le qualità prescritte, e privi di macchie o difetti per tutta la loro estensione. Lo stesso dicasi per la planarità della superficie, che dovrà essere priva di discontinuità per tutta l'estensione della stessa.

Pavimentazione in linoleum i in teli da 200 cm. di altezza (EN 426), con spessore di 2,5 mm. (EN 428) e del peso di 3,5 kg./mq. (EN 430), campi di applicazione classi:

23+34+42/43 (EN 685). La composizione del prodotto come descritto dalle normative EN 548, DIN 18171 e BS 6823 (un composto di prodotti naturali non contaminati e biodegradabili quali olio di lino, farina di legno, farina di sughero, resine e pigmenti naturali, supportato su tela di juta). I parametri estetici che contraddistinguono i materiali sono i seguenti:

I giunti, sia dei teli che delle piastrelle saranno saldati a caldo con apposito cordolo dello stesso tipo del pavimento.

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Caratteristiche tecniche:

Infiammabilità: omologato nella classe 1 (D.M. 26.06.1984, G.U. n. 234 del 25.08.1984)

Resistenza all'impronta: impronta residua 0,08 mm. ca. (EN 433 metodo A, DIN 51955)

Miglioramento acustico: 6 dB (DIN 52210), (ISO 717/2)

Solidità alla luce: grado 6/8 scala dei blu (ISO 105/B02 metodo 3)

Resistenza agli agenti chimici: dovrà resistere agli acidi diluiti, olii, grassi ed ai più comuni solventi come alcool, acetone, etc.

5.3 Battiscopa

Lungo tutte le murature perimetrali dei locali e relativi passaggi, in corrispondenza della giunzione tra pavimento e parete, dovrà essere posizionata apposita sguscia di raccordo utilizzando profili specifici vinilici con finitura poliuretanica, per garantire le condizioni ottimali di igiene e impermeabilizzazione. Tale esecuzione dovrà essere oggetto di particolare cura; nell'effettuare la posa dovranno porsi in atto le migliori e più adatte tecnologie per garantire la corretta esecuzione a regole d'arte, con l'impiego dei più adatti materiali di posa e di finitura, seguendo le specifiche prescrizioni di progetto e della Direzione dei Lavori.

6. RIVESTIMENTI

6.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

I materiali con i quali verranno eseguiti tutti i tipi di rivestimento dovranno possedere i requisiti prescritti e, prima della messa in opera, l’appaltatore dovrà sottoporre all’

approvazione del direttore dei lavori una campionatura completa. Tutti i materiali ed i prodotti usati per la realizzazione di rivestimenti dovranno avere requisiti di resistenza, uniformità e stabilità adeguati alle prescrizioni ed al tipo di impiego e dovranno essere esenti da imperfezioni o difetti di sorta; le caratteristiche dei materiali saranno, inoltre, conformi alla normativa vigente ed a quanto indicato dal presente capitolato. Le pareti e le superfici interessate dovranno essere accuratamente pulite prima delle operazioni di posa che, salvo diverse prescrizioni, seguiranno la direzione dal basso verso l’alto. Gli elementi del rivestimento, gli spigoli ed i contorni di qualunque tipo dovranno risultare perfettamente allineati, livellati e senza incrinature; i giunti saranno sigillati con materiali idonei e, a lavoro finito, si procederà alla lavatura e pulizia di tutte le parti.

6.2 Pannello per schermatura (piombo 2 mm)

Rivestimento costituito da pannellatura realizzata in doppio MDF preaccoppiato con interposta lamina di piombo dello spessore di mm 2, titolo 99.9% calibrata, spazzolata e ricavata da puri pani vergini, con rivestimento plastico del colore a scelta della Direzione Lavori e fissata alle pareti esistenti in laterizio forato ed intonacato tramite profili in alluminio appositamente sagomati e schermati (valore equivalente a 2 mm di piombo); finiture in alluminio anodizzato con bordi stondati anti-infortunistici; la posa sarà realizzata con viti scomparsa senza alcuna foratura dei pannelli per il fissaggio; a pavimento sarà posato un profilo battiscopa avvolgente anti-umido e predisposto per la posa delle sguscia e nella parte superiore un profilo a scivolo antipolvere;

6.3 Pannello per schermatura (piombo 1 mm)

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Rivestimento costituito da pannellatura realizzata in doppio MDF preaccoppiato con interposta lamina di piombo dello spessore di mm 1, titolo 99.9% calibrata, spazzolata e ricavata da puri pani vergini, con rivestimento plastico del colore a scelta della Direzione Lavori e fissata alle pareti esistenti in laterizio forato ed intonacato tramite profili in alluminio appositamente sagomati e schermati (valore equivalente a 1 mm di piombo); finiture in alluminio anodizzato con bordi stondati anti-infortunistici; la posa sarà realizzata con viti scomparsa senza alcuna foratura dei pannelli per il fissaggio; a pavimento sarà posato un profilo battiscopa avvolgente anti-umido e predisposto per la posa delle sguscia e nella parte superiore un profilo a scivolo antipolvere

7. OPERE IN LEGNO E SERRAMENTI INTERNI SCHERMATI 7.1 Porta interna in legno

Porta interna in legno a finitura variabile luce netta 80x210, spalla 15, dello spessore di mm. 45, tipo liscio, costituita da:

- falso telaio in abete dello spessore di cm. 2÷2,5 e della larghezza della parete finita, convenientemente fissato alla parete stessa mediante zanche in ferro;

- telarone fisso in legno a finitura variabile con i due montanti ed il traverso superiore della sezione indicata in disegno, ancorato al falso telaio, con cerniera inferiore inserita nella battuta laterale, cerniera superiore inserita nel binario;

- telaio mobile realizzato in legno tamburato con nido d'ape rinforzato nei punti più sollecitati, placcato su entrambe le superfici con pannello in legno a finitura variabile, con due cerniere centrali a scomparsa, carrello centrale con ruote in nylon rettificate e binario con doppie velette;

L’opera sarà completa di tutte le ferramenta, nonché pomelli e maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L. e della serratura a scrocco e chiave.

7.2 Porta interna in legno schermata 80x210 cm Ad un battente - Apertura spinta a destra

Falso telaio: in abete dello spessore di cm 3 e della larghezza della parete finita, convenientemente fissato alla parete stessa mediante zanche di ferro – dimensioni nette di passaggio 90x215 cm

Battente: in tamburato di legno con nido d’ape e rivestimento esterno in laminato plastico H.P.L. antigraffio, spessore 9/10 a richiesta in “Classe I” di reazione al fuoco con colori a scelta della Direzione Lavori. Lamina di piombo puro a titolo 99,9%

ricavato da pani vergini di prima fusione, laminato e calibrato secondo UNI 6450, e posizionata in modo da garantire la sovrapposizione con gli inserti inseriti nello stipite- telaio eliminando ogni possibilità di fuga di radiazioni. Elementi perimetrali dell’anta in alluminio con doppia battuta e guarnizione perimetrale. Lo spessore totale è di 48 mm con lamina di piombo da 2 mm.

Ferramenta: maniglia anti-infortunistica in alluminio anodizzato naturale.Serratura e speciale cilindro tipo Yale con “Movimento Magnetico” che assicura una straordinaria silenziosità e morbidezza in chiusura.

Cerniere a tre ali in estruso di alluminio che consentono un’apertura a 180°, estremamente robuste e dimensionate al peso dell’anta, con perno in acciaio inox

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inserito in una guaina in nylon autolubrificante per una movimentazione leggera e silenziosa con viti a scomparsa.

Stipite – Telaio: costituito da profilati estrusi in lega di alluminio 6060 (EN 573-3) spessore 15/10 ad incastro telescopico con il coprifilo (cornice), montanti e traversi del telaio assemblati con speciali e robuste squadrette in alluminio a scatto.

Guarnizione di battuta a norme UNI 9122 su tutto il perimetro. Inserti in piombo posizionati in modo da creare la sovrapposizione con l’anta e con il piombo a parete mediante un labirinto che evita ogni possibile fuga di radiazione. Viti di fissaggio del falso telaio e viti di tiraggio

coprifili totalmente a scomparsa (non a vista). Assenza di spigoli vivi grazie alle ampie stondature R5 antinfortunistiche.

Conformità: le porte “EUROSHIELD-RX” sono conformi a quanto previsto dalle norme specifiche di “Buona Tecnica” art.72 del D.Lgs. n°230/95 che ha recepito le Direttive Euratom 80/836-84/467-97/43(ex.84/466)-89/618-90/641-92/3 in materia di Radiazioni Ionizzanti, e a quanto previsto dal D.Lgs. n°626 del 19.12.1994 e successive modifiche e integrazioni e specificatamente all’art.6 “... obblighi dei progettisti, dei fabbricanti e degli installatori”.

7.3 Porta interna in legno schermata 90x210 cm Ad un battente - Apertura spinta a destra

Falso telaio: in abete dello spessore di cm 3 e della larghezza della parete finita, convenientemente fissato alla parete stessa mediante zanche di ferro – dimensioni nette di passaggio 100x215 cm

Battente: in tamburato di legno con nido d’ape e rivestimento esterno in laminato plastico H.P.L. antigraffio, spessore 9/10 a richiesta in “Classe I” di reazione al fuoco con colori a scelta della Direzione Lavori. Lamina di piombo puro a titolo 99,9%

ricavato da pani vergini di prima fusione, laminato e calibrato secondo UNI 6450, e posizionata in modo da garantire la sovrapposizione con gli inserti inseriti nello stipite- telaio eliminando ogni possibilità di fuga di radiazioni. Elementi perimetrali dell’anta in alluminio con doppia battuta e guarnizione perimetrale. Lo spessore totale è di 48 mm con lamina di piombo da 2 mm.

Ferramenta: maniglia anti-infortunistica in alluminio anodizzato naturale.Serratura e speciale cilindro tipo Yale con “Movimento Magnetico” che assicura una straordinaria silenziosità e morbidezza in chiusura.

Cerniere a tre ali in estruso di alluminio che consentono un’apertura a 180°, estremamente robuste e dimensionate al peso dell’anta, con perno in acciaio inox inserito in una guaina in nylon autolubrificante per una movimentazione leggera e silenziosa con viti a scomparsa.

Stipite – Telaio: costituito da profilati estrusi in lega di alluminio 6060 (EN 573-3) spessore 15/10 ad incastro telescopico con il coprifilo (cornice), montanti e traversi del telaio assemblati con speciali e robuste squadrette in alluminio a scatto.

Guarnizione di battuta a norme UNI 9122 su tutto il perimetro. Inserti in piombo posizionati in modo da creare la sovrapposizione con l’anta e con il piombo a parete

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mediante un labirinto che evita ogni possibile fuga di radiazione. Viti di fissaggio del falso telaio e viti di tiraggio

coprifili totalmente a scomparsa (non a vista). Assenza di spigoli vivi grazie alle ampie stondature R5 antinfortunistiche.

Conformità: le porte “EUROSHIELD-RX” sono conformi a quanto previsto dalle norme specifiche di “Buona Tecnica” art.72 del D.Lgs. n°230/95 che ha recepito le Direttive Euratom 80/836-84/467-97/43(ex.84/466)-89/618-90/641-92/3 in materia di Radiazioni Ionizzanti, e a quanto previsto dal D.Lgs. n°626 del 19.12.1994 e successive modifiche e integrazioni e specificatamente all’art.6 “... obblighi dei progettisti, dei fabbricanti e degli installatori”.

7.4 Porta interna in legno schermata 180x210 cm A due battenti – Apertura primo battente spinta a destra

Falso telaio: in abete dello spessore di cm 3 e della larghezza della parete finita, convenientemente fissato alla parete stessa mediante zanche di ferro – dimensioni nette di passaggio 190x215 cm

Battente: in tamburato di legno con nido d’ape e rivestimento esterno in laminato plastico H.P.L. antigraffio, spessore 9/10 a richiesta in “Classe I” di reazione al fuoco con colori a scelta della Direzione Lavori. Lamina di piombo puro a titolo 99,9%

ricavato da pani vergini di prima fusione, laminato e calibrato secondo UNI 6450, e posizionata in modo da garantire la sovrapposizione con gli inserti inseriti nello stipite- telaio eliminando ogni possibilità di fuga di radiazioni. Elementi perimetrali dell’anta in alluminio con doppia battuta e guarnizione perimetrale. Lo spessore totale è di 48 mm con lamina di piombo da 2 mm.

Ferramenta: maniglia anti-infortunistica in alluminio anodizzato naturale.Serratura e speciale cilindro tipo Yale con “Movimento Magnetico” che assicura una straordinaria silenziosità e morbidezza in chiusura.

Cerniere a tre ali in estruso di alluminio che consentono un’apertura a 180°, estremamente robuste e dimensionate al peso dell’anta, con perno in acciaio inox inserito in una guaina in nylon autolubrificante per una movimentazione leggera e silenziosa con viti a scomparsa.

Stipite – Telaio: costituito da profilati estrusi in lega di alluminio 6060 (EN 573-3) spessore 15/10 ad incastro telescopico con il coprifilo (cornice), montanti e traversi del telaio assemblati con speciali e robuste squadrette in alluminio a scatto.

Guarnizione di battuta a norme UNI 9122 su tutto il perimetro. Inserti in piombo posizionati in modo da creare la sovrapposizione con l’anta e con il piombo a parete mediante un labirinto che evita ogni possibile fuga di radiazione. Viti di fissaggio del falso telaio e viti di tiraggio

coprifili totalmente a scomparsa (non a vista). Assenza di spigoli vivi grazie alle ampie stondature R5 antinfortunistiche.

Conformità: le porte “EUROSHIELD-RX” sono conformi a quanto previsto dalle norme specifiche di “Buona Tecnica” art.72 del D.Lgs. n°230/95 che ha recepito le Direttive Euratom 80/836-84/467-97/43(ex.84/466)-89/618-90/641-92/3 in materia di Radiazioni Ionizzanti, e a quanto previsto dal D.Lgs. n°626 del 19.12.1994 e

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successive modifiche e integrazioni e specificatamente all’art.6 “... obblighi dei progettisti, dei fabbricanti e degli installatori”.

7.5 Finestra interna - visiva schermata 80x160 cm

Vetro anti-rx: cristalli “LX-57B” ad elevato contenuto di bario e piombo, tali da garantire la protezione equivalente a 1,5 mm di piombo. I cristalli dovranno essere prodotti, testati e certificati conformemente alla Norma Tecnica dell’associazione industriale giapponese JPS R3701, dalla società Nippon Electric Glass

I vetri anti-x dovranno garantire una elevata trasparenza, come i normali vetri, un elevato potere schermante dalle radiazioni ionizzanti ed una elevata resistenza meccanica agli urti.

Marcatura: i vetri anti-rx dovranno essere marcati singolarmente con la dichiarazione di equivalenza piombo in rapporto ai kilovolt dichiarati

Telaio: la cornice o telaio anti-x, costruita in profili in estruso in lega di alluminio 6060 (EN 573-3) spessore 15/10 ad incastro telescopico, montanti e traverse assemblati fra loro mediante squadrette in alluminio a bottone. Inserti di piombo dello spessore 2 mm inseriti nella cornice e posizionati al fine di creare un labirinto schermato e garantire così la continuità della protezione anti-x e l’assenza di fughe di radiazioni fra parete cornice e cristallo.

Guarnizione di bloccaggio sul fermavetro e di finitura fra cornice e parete. Fermavetro a scatto facilmente amovibile e contro cornice telescopica in alluminio.

Conformità: tutte le schermature anti-x della Europrotex vengono prodotte presso la propria sede di Cinisello B.mo (MI) e poste in opera da proprio personale debitamente addestrato, conformemente alle norme specifiche di “Buona Tecnica” art.72 del D.Lgs.

230/95 che ha recepito le direttive Euratom in materia di radiazioni ionizzanti. In particolare i vetri anti-rx sono conformi alla “Norma Tecnica Nazionale Giapponese JIS R 3701”.

8. OPERE IN CARTONGESSO 8.1 Controsoffitto in cartongesso

Fornitura e posa in opera di controsoffitto sospeso in cartongesso ad andamento rettilineo, costituito da pannelli componibili in lastre di gesso rivestito a finitura decorata, ignifughi e dalle dimensioni di mm 600x600 e spessori di mm da 15 a 17. I pannelli saranno installati su una struttura seminascosta in acciaio zincato preverniciato composta da profili portanti e profili intermedi a “T” fissati alla struttura muraria tramite pendinatura regolabile; classe di resistenza e reazione al fuoco non inferiore a 1

9. MANUFATTI IN ACCIAIO PER TRAVI E PILASTRI IN PROFILATI SEMPLICI 9.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere

Le strutture di acciaio dovranno essere costruite tenendo conto di quanto disposto dalla legge 5 novembre 1971, n. 1086 “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”, dalla legge 2 febbraio 1974, n. 64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari

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prescrizioni per le zone sismiche”, dalle Circolari e dai Decreti Ministeriali in vigore attuativi delle leggi citate.

Per quanto riguarda i collegamenti di dovranno seguire le seguenti prescrizioni:

- Bulloni: classe 8.8 e dadi classe 6S

- Saldature ad arco con elettrodo rivestito secondo quanto previsto dalle N.T.C.

2008; non sono ammesse saldature a tratti; in corso d’opera utilizzare ripetitivamente la tecnica di controllo con i liquidi penetranti.

L’impresa sarà tenuta per la qualificazione degli acciai a seguire le prescrizioni previste dalle N.T.C. 2008 ed a presentare in tempo utile, prima dell’approvvigionamento dei materiali, all’esame ed approvazione della Direzione Lavori, quanto segue:

a) Gli elaborati progettuali esecutivi di cantiere, comprensivi dei disegni esecutivi di officina, sui quali dovranno essere riportate anche le distinte da cui risultano il numero, la qualità, le dimensioni, il grado di finitura ed il peso teorico di ciascun elemento costituente la struttura, nonché la qualità degli acciai da impiegare

b) Tutte le indicazioni necessarie alla corretta impostazione delle strutture metalliche sulle opere di fondazione.

9.2 Collaudo tecnologico dei materiali

Ogni volta che i materiali destinati alla costruzione di strutture di acciaio pervengono dagli stabilimenti per la successiva lavorazione, l’impresa darà comunicazione alla Direzione Lavori specificando, per ciascuna colata, la distinta dei pezzi ed il relativo peso, la destinazione costruttiva e la documentazione di accompagnamento della ferriera e quanto altro previsto dalle N.T.C. 2008. La Direzione Lavori avrà facoltà di prelevere campioni di prodotto qualificato da sottoporre a prova laboratori di sua scelta ogni qualvolta lo ritenga opportuno e comunque secondo quanto previsto dalla N.T.C. 2008, per verificarne la rispondenza alle norme ed ai requisiti di progetto.

Acciai non qualificati all’origine non saranno accettati dalla Direzione Lavori.

9.3 Controlli in corso di lavorazione

L’impresa dovrà essere in grado di individuare e documentare in ogni momento la provenienza dei materiali impiegati nelle lavorazioni e di risalire ai corrispondenti certificati di qualificazione, dei quali dovrà esibire la copia a richiesta della Direzione Lavori. Alla Direzione Lavori è riservata comunque la facoltà di esegire in ogni momento della lavorazione tutti i controlli che riterrà opportuni per accertare che i materili impiegati siano quelli certificati, che le strutture siano conformi ai disegni di progetto e che le stesse siano eseguite a perfetta regola d’arte. Ogni volta che le strutture metalliche lavorate si rendano pronte per il collaudo l’impresa informerà la Direzione Lavori, la quale darà risposta entro 8 giorni fissando la data del collaudo in contradditorio, oppure autorizzando la spedizione delle strutture stesse in cantiere.

9.4 Montaggio

Il montaggio in opera di tutte le strutture costituenti ciascun manufatto sarà effettuato in conformità a quanto previsto in progetto. Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il montaggio, si dovrà porre la massima cura per evitare che le strutture vengano deformate o sovra sollecitate. Le parti a contatto con funi, catene od altri

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organi di sollevamento dovranno essere opportunamente protette. Il montaggio sarà eseguito in modo che la struttura raggiunga la configurazione geometrica di progetto, nel rispetto dello stato di sollecitazione previsto nel progetto medesimo. La stabilità delle strutture dovrà essere assicurata durante tutte le fasi costruttive e la rimozione dei collegamenti provvisori e di altri dispositivi ausiliari dovrà essere fatta solo quando essi risulteranno staticamente superflui.

9.5 Profilo IPE 140

Le due travi in acciaio (a sostegno del macchinario radiologico – pensile) saranno realizzate mediante la fornitura e posa in opera di profilati laminati a caldo della serie IPE 140. Le piastre di attacco e di irrigidimento, il taglio a misura, le forature, le flange, la bullonatura e la saldatura dovranno essere realizzate a regola d’arte e nel rispetto della normativa vigente. Dimensioni: lunghezza pari a 380 cm – misura da verificare in cantiere. Ad opera completata e collaudata tute le parti metalliche a vista saranno verniciate con vernice ad alluminio a due riprese.

Il pilastrino in acciaio (a sostegno del macchinario radiologico – teleradiografo) sarà realizzato mediante la fornitura e posa in opera di profilato laminato a caldo della serie IPE 140. I fissaggio avverrà mediante piastra di ancoraggio a pavimento ed a soffitto.

Dimensioni: lunghezza pari a 250 cm – misura da verificare in cantiere. Ad opera completata e collaudata tute le parti metalliche a vista saranno verniciate con vernice ad alluminio a due riprese.

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B - IMPIANTI MECCANICI

1. IMPIANTO MULTISPLIT

In analogia a quanto già realizzato si prevede il riscaldamento e la refrigerazione dei locali di cui trattasi mediante l’installazione di n° due unità interne a cassetta 4 vie per installazione a controsoffitto per sistema LG COMMERCIALE / MULTI SPLIT ad R410A modello CT09 NR2.

La struttura sarà in lamiera d'acciaio zincata con rivestimento in polistirene espanso, griglia di colore bianco. Condotto circolare per l’immissione di aria esterna e condotti di espulsione aria a sezione rettangolare per modificare l’espulsione dell’aria.

Ogni cassetta avrà le seguenti caratteristiche:

 Pannello Decorativo PT-UQC

 Alimentazione elettrica Ø,V;Hz 1,220~240,50

 Capacità Raffreddamento Min-Nom-Max kW 2,5

 Capacità Riscaldamento Min-Nom-Max kW 3,0

 Dimensioni (LxAxP) unità interna mm 570X214X570

 Peso kg 14

 Colore Bianco

 Livello di pressione sonora in raff. Min-Med-Max dB(A) 36-33-30

 Capacità di ventilazione U. interna Min-Med-Max m3/min 8.5

 Dimensioni GRIGLIA mm 700x30x700

 Connessione tubazione Liquido mm (inch) 6.35

 Connessione tubazione Gas mm (inch) 9.52

 Diametro scarico condensa mm 32

 Le condense saranno raccolte e canalizzate verso impianti di scarico esistenti.

 L’unità esterna sarà tipo multi inverter 2 attacchi 4,7kWf/5,3Wt mod.

MU2M17 UL4.

 Capacità Raff Min / Nom / Max kW 0,9 / 4,7 / 5,4

 Capacità Risc Min / Nom / Max kW 1,0 / 5,3 / 5,7

 Efficienza energetica S.E.E.R. / S.C.O.P.

 Raff / Risc A++ A+

 Unità esterna mm 770x545x288

Il posizionamento delle apparecchiature è quello di cui alla tavola di progetto. Il collegamento delle unità avverrà con percorso nel controsoffitto del corridoio esistente. Le condense saranno raccolte e canalizzate verso gli impianti di scarico esistenti.

N.B. le marche ed i modelli individuati debbono intendersi solo di riferimento.

2. IMPIANTO DISTRIBUZIONE ARIA

In derivazione dalle tubazioni esistenti attestate sulla parete di separazione con il corridoio saranno realizzate tubazioni in PVC DN 125 di alimentazione delle due bocchette di mandata e ripresa poste nel controsoffitto nella posizione di cui al disegno di progetto.

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Le bocchette saranno di tipo rettangolare a doppia fila di alette con serranda di taratura ad alette contrapposte, aventi un potere di induzione non inferiore al 15-20%

della portata.

I diffusori anemostatici saranno quadrati, rettangolari, provvisti di serranda di taratura ad alette contrapposte e di captatore.

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C - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. INTRODUZIONE

1.1. PREMESSA

Il progetto ha lo scopo di definire i criteri di esecuzione degli impianti elettrici in ottemperanza alle norme CEI secondo quanto prescritto dal DM n° 37 del 22 gennaio 2008.

1.2. OBBLIGATORIETÀ DEL PROGETTO

Tale obbligo è imposto dal DM n° 37 del 22 gennaio 2008 art. 5, comma 2, lettere

"c" in quanto attività produttiva con potenza impegnata superiore a 6 kW, e lettera

"d" in quanto impianto inserito in attività soggetta all'obbligo di rilascio di CPI (Certificato di prevenzione incendi) e locale ad uso medico.

1.3. BREVE DESCRIZIONE DEL SITO

L’attività in oggetto è la sala radiologica della nuova sede Inail di Torino in c.so Galileo Ferraris, 1.

Il progetto esecutivo della sala radiologica della nuova sede Inail di Torino in Corso galileo Ferraris, 1 è stato sviluppato seguendo le esigenze della Committenza, utente finale della struttura, che ha espresso le sue necessità su come intenderà utilizzare i locali al primo piano interrato quali locali a disposizione delle apparecchiature radiologiche e soprattutto in che modo saranno impiegati i macchinari esistenti nella vecchia sede, che dovranno essere spostati in quella nuova.

1.4. DESCRIZIONE DELLIMPIANTO ELETTRICO ESISTENTE

L'impianto elettrico dell'attività è esistente.

La fornitura di energia è effettuata in media tensione a 22.000 V pertanto trattasi di sistema elettrico TN con neutro in cabina di trasformazione collegato all’impianto di terra e masse dell’impianto collegate al neutro in cabina a mezzo di conduttore di protezione.

Essendo il conduttore di neutro ed il conduttore di protezione distribuiti nello stabilimento due conduttori distinti il sistema è classificabile come TN-S (conduttori di neutro e di protezione separati).

La trasformazione della tensione avviene a mezzo di n°2 trasformatori aventi i seguenti dati:

Pn = 400 kVA Vn = 22.000/400 V Collegamento Dyn11

Vcc = 6%

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In continuo lavorano n°2 trasformatori, su barrature separate da congiuntore di sbarre in posizione aperta.

I trasformatori non vengono mai fatti funzionare in parallelo (anche se i dispositivi di protezione presenti sul QGBT sono dimensionati per il funzionamento dei trasformatori in parallelo).

La distribuzione principale all’interno dell’attività è realizzata a mezzo di cavi a ridotta emissione di gas alogeni (LSZH) posati in canalizzazioni in acciaio, e quadri elettrici di zona da essi alimentati.

1.5. COMPATIBILITÀ DELLIMPIANTO ELETTRICO DI NUOVA REALIZZAZIONE CON LIMPIANTO ELETTRICO ESISTENTE

L’impianto elettrico esistente sarà mantenuto. Dal punto di vista della sicurezza i nuovi impianti oggetto di progettazione saranno assolutamente compatibili con gli impianti elettrici esistenti.

1.6. RISCHI CONNESSI AGLI IMPIANTI ELETTRICI

1.6.1. RISCHIO DI INCENDIO

Il sito in oggetto, nel suo complesso, è attività soggetta alla prevenzione incendi (DPR 151/2011).

L'area nella quale è realizzato l'intervento in oggetto (realizzazione dell'impianto elettrico della nuova sala RX) si trova nel primo piano interrato dell'edificio.

1.6.2. RISCHIO DI ESPLOSIONE

Nei locali oggetto di intervento non sono presenti zone con pericolo di esplosione.

1.7. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI E REQUISITI DELLIMPIANTO ELETTRICO

Gli impianti elettrici saranno progettati e realizzati in modo tale da garantire le seguenti caratteristiche:

- conformità alle normative vigenti in campo elettrotecnico, prescrizioni dei VV.F, ecc.

- massima funzionalità e fruibilità delle apparecchiature installate.

- I locali oggetto della presente progettazione saranno generalmente classificati dal punto di vista del rischio elettrico come ambienti a maggior rischio in caso di incendio per l'elevata densità di affollamento (CEI 64-8 sez. 751 ambienti di tipo A) e ambienti ad uso medico di gruppo 1 ai sensi della norma CEI 64-8 sez. 710.

1.8. DATI GENERALI DI PROGETTO

1.8.1. DATI ELETTRICI

L’impianto elettrico sarà alimentato in bassa tensione dalla rete Enel:

- Sistema elettrico di distribuzione: TN-S

- Tensione di alimentazione: 230/400V 3F+N

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- Frequenza nominale: 50Hz

- Corrente di corto circuito 3F su QGBT: 8.91 kA - Corrente di corto circuito 3F su QEP1ZRX: 4.93 kA

Nota: I valori di corrente di corto circuito sono stati ricavati dal progetto as-built della palazzina, redatto dall'impresa COTTI Impianti elettrici civili e industriali S.r.l. di Beinasco, sulla base del progetto esecutivo del prof. Ing. Paolo Napoli (Sintecna srl).

1.8.2. DATI AMBIENTALI

- clima: continentale

- temperatura ambiente d’installazione: 0/+40°C

- umidità relativa: 90% a 30°C

- altitudine s.l.m. circa 250m

1.9. DEFINIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE

Le opere da eseguire risultano dagli allegati schemi, nonché dagli elementi descrittivi della presente relazione di progetto forniti a complemento dei disegni stessi.

In particolare le opere comprenderanno, relativamente alla sala di radiologia e locali annessi:

- Realizzazione di nuova linea da QGBT per alimentazione quadro macchina RX

- Realizzazione di nuova linea da quadro di zona QEP1IZRX per alimentazione quadro servizi RX

- Quadri elettrici;

- Impianto di distribuzione all'interno dei locali - Impianto di illuminazione

- Impianto di forza motrice - Impianto di trasmissione dati - Impianto di rivelazione fumi - Impianto intercomunicante - Impianto di chiamata

- Impianto di equipotenzializzazione 1.10. LIMITI DI COMPETENZA

Il presente progetto tratta esclusivamente gli impianti di nuova installazione e le eventuali parti esistenti da modificare.

E’ esclusa dal presente progetto ogni altra installazione non menzionata.

2. NORMATIVA E LEGGI DI RIFERIMENTO

2.1. ELENCO DELLE NORME E DELLE LEGGI

CEI 3-14 "Segni grafici per schemi. Parte 2°: Elementi dei segni grafici, segni grafici distintivi e segni di uso generale"

CEI 3-15 "Segni grafici per schemi. Parte 3°: Conduttori e dispositivi di connessione"

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CEI 3-19 "Segni grafici per schemi. Parte 7°: Apparecchiature e dispositivi di comando e protezione"

CEI 3-20 "Segni grafici per schemi. Parte 8°: Strumenti di misura, lampade e dispositivi di segnalazione"

CEI 3-25 "Segni grafici per schemi. Parte 1°: Generalità"

CEI 3-32 "Raccomandazioni generali per la preparazione di schemi elettici CEI 17-5 "Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2°: Interruttori automatici"

CEI 17-113 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Regole generali"

CEI 17-114 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Quadri di potenza

CEI 20-107 "Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V"

CEI 20-107 "Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V"

CEI 20-21 "Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1°. In regime permanente (fattore di carico 100%)

CEI 20-22 "Prove dei cavi non propaganti l'incendio"

CEI 20-40 "Guida per l'uso di cavi in bassa tensione"

CEI 23-3 "Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari (per tensione nominale non superiore a 415 V in corrente alternata)

CEI 23-3 "Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari"

CEI 23-8 "Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro e accessori"

CEI 23-12 "Prese a spina per usi industriali"

CEI 23-17 "Tubi protettivi pieghevoli autorinvenenti di materiale termoplastico non autoestinguente"

CEI 23-18 "Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari"

CEI 23-25 "Tubi per le installazioni elettriche. Parte 1°: Prescrizioni generali"

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