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VIDEOLEZIONE N° 11 – Routing dinamico: IGRP e OSPF DOMANDE DI RIEPILOGO

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Academic year: 2021

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NETTUNO – Network per l’Università ovunque Corso: Laurea a distanza in Ingegneria Informatica Insegnamento: Reti di Calcolatori II

Docenti: prof. Pier Luca Montessoro, prof. Mario Baldi Collaboratore alle attività di laboratorio: ing. Davide Pierattoni

VIDEOLEZIONE N° 11 – Routing dinamico: IGRP e OSPF DOMANDE DI RIEPILOGO

ARGOMENTI:

- Interior Gateway Routing Protocol (IGRP) - Enhanced IGRP

- Introduzione a Open Shortest Path First

1. Quali sono le differenze fondamentali dell’IGRP rispetto al RIP?

• I timer hanno valori di default più lunghi in modo da generare meno traffico di routing

• La metrica

L’IGRP utilizza una metrica più articolata (si tratta in realtà di 4 metriche distinte) che permette di scegliere percorsi diversi da quello più breve. I percorsi scelti possono tenere conto di vari aspetti dei collegamenti (banda, ritardo, affidabilità e carico).

Si possono definire pesi relativi per le metriche in modo da dare più importanza all’una rispetto alle altre nella determinazione del percorso migliore. Si possono definire vari insiemi di pesi da usarsi per calcolare il percorso per tipi di traffico differenti

• Multipath routing: se esistono percorsi alternativi per il raggiungimento di una destinazione il router li utilizza tutti in proporzione alla loro ottimalità

2. Quali sono le principali novità introdotte dall’Enhanced IGRP e le loro conseguenze?

• Una differente modalità di impiego dell’algoritmo distance vector. I distance vector non sono generati periodicamente, ma solo su richiesta di un vicino quando quest’ultimo perde la raggiungibilità di una destinazione (a causa di un cambiamento topologico). Questo meccanismo, chiamato DUAL (Diffusion Update ALgorithm), risulta nella generazione di minor traffico di routing rispetto alle soluzioni tradizionali basate sull’algoritmo distance vector.

• I messaggi E-IGRP possono trasportare le netmask. Ciò consente una maggiore flessibilità nell’uso delle netmask con le quali è possibile realizzare prefissi di lunghezza differente.

3. Spiegare cosa si intende quando si dice che il protocollo OSPF realizza routing gerarchico.

Il dominio di routing OSPF viene diviso in aree. I router non scambiano informazioni con tutti gli altri e non hanno tutti la stessa visione della rete.

I router di un’area scambiano informazioni di routing con i router dell’area stessa; ciò permette loro di conoscere i dettagli topologici dell’area. Router che partecipano a scambi di informazioni in aree differenti mandano in un area informazioni riassuntive sull’esterno dell’area. Queste permettono ai router dell’area di costruirsi una conoscenza, seppur generica, della rete all’esterno della propria area.

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4. Cosa caratterizza un area border router?

È parte di più aree nelle quali partecipa allo scambio di informazioni di routing. Una di queste aree è l’area backbone.

5. Cosa è l’autonomous system nella terminologia adottata nell’ambito del protocollo OSPF?

È il dominio di routing OSPF, cioè la zona della rete nella quale i router partecipano ad una istanza OSPF, cioè ad uno scambio di informazioni secondo i criteri dettati dal protocollo.

6. Cosa è un link state advertisement (LSA) e come viene propagato tra i router OSPF?

Il LSA è la struttura dati usata per scambiare informazioni sullo stato della rete secondo le modalità previste dall’algoritmo di routing link state. Per esempio un LSA consente ad un router di far sapere agli altri di quali collegamenti dispone, quale router si trova all’altro capo di ogni collegamento, e qual è la metrica associata al collegamento.

Ogni LSA viene propagato agli altri router (all’interno dell’area in cui si trova il router che lo ha generato o nell’intero dominio di routing, a seconda dei casi) con un sofisticato meccanismo chiamato selective flooding che serve ad assicurare che una copia dell’LSA arrivi ad ogni router.

7. Che cosa si intende per aggregazione degli indirizzi (address summarization)?

Si tratta della possibilità di usare un unico prefisso (più corto) per indicare una serie di prefissi (più lunghi). Grazie all’aggregazione degli indirizzi, un solo LSA può essere utilizzato per descrivere la raggiungibilità di svariate destinazioni;

questo permette di ridurre il traffico di routing generato in termini di numero di LSA trasmessi per descrivere le destinazioni della rete.

L’aggregazione degli indirizzi viene operata, quando possibile, dagli area border router.

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