INTRODUZIONE DEI LAVORI DELLA II SESSIONE
È un dato di fatto che, relativamente al- le condizioni di lavoro e al loro impatto sul- la salute e sulla sicurezza, i lavoratori han- no una percezione e una competenza pro- prie; pertanto, “farli parlare delle loro condi- zioni di lavoro è già l’inizio di una riconqui- sta della dignità…”.
(“Salute, sicurezza e prevenzione dei ri- schi: verso una migliore informazione, con- sultazione e partecipazione nelle imprese”, ETUC-CES 2013)
Sulla base di ciò, la normativa europea - e quella nazionale di recepimento - ha intro- dotto la figura e il ruolo del “rappresentan- te dei lavoratori per la sicurezza” proprio per “dar voce” ai lavoratori stessi e, nel contesto della valutazione e gestione di al-
cuni rischi specifici, ha previsto altresì un loro ruolo pro-attivo.
Partendo dalla considerazione che “la sog- gettività dei lavoratori può colmare delle la- cune e superare le limitazioni dei metodi scientifici quantitativi”, sulla scia delle diver- se indagini di percezione condotte a livello europeo - concepite dapprima per indaga- re sulle condizioni di lavoro all’interno delle imprese e successivamente per approfon- dire l’organizzazione del lavoro e il conte- sto lavorativo - anche in Italia sono stati realizzati, nel tempo, studi simili.
In materia il Consiglio di Indirizzo e Vigilan- za ha chiaramente espresso la necessità
“… di fare in modo che la prevenzione di- venga cultura e operatività quotidiana… de- lineando un modello di intervento per l’ero-
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CONVEGNO INDAGINE NAZIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
FRANCESCO RAMPI, PRESIDENTE DEL CIV
Auditorium dell’Inail, Roma, 3-4 luglio 2014
gazione dei servizi in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro basato sull’im- pianto di un organico sistema di rapporti con tutte le figure della prevenzione”.
(“Strategie in cammino – Linee di mandato 2013-2017 della quinta consiliatura del Consiglio di indirizzo e Vigilanza dell’Inail”, febbraio 2014)
L’indirizzo del CIV nasce dalla constatazio- ne che, a venti anni dal recepimento delle direttive UE, il tema della prevenzione – pur presente nel dibattito sociale – abbia pro- gressivamente smarrito parte della forza pro- pulsiva che aveva caratterizzato la fase di prima attuazione delle nuove disposizioni.
Sicuramente pesano la frantumazione isti- tuzionale dei decisori pubblici, l’eccesso di attenzione agli elementi di costrizione e la conseguente disattenzione verso gli aspetti motivazionali, la difficoltà di trasfor- mare l’elaborazione teorica in politiche e prassi della sicurezza.
La svolta necessaria può essere impressa proprio dalla capacità di ascolto delle figu- re della prevenzione, a partire dai lavorato- ri; oltre ogni astrazione concettuale, è indi- spensabile comprendere e interpretare le percezioni e i reali bisogni di tutti i soggetti che vivono quotidianamente la gestione dei rischi lavorativi, per individuare politi- che, buone prassi e modalità di sostegno in grado di incidere concretamente sui livel- li di sicurezza.
I risultati dell’indagine presentati in questo volume vanno ad arricchire le esperienze nazionali sviluppate in tale contesto, appor- tando un contributo innovativo alle cono- scenze e presentando diversi importanti spunti per i successivi approfondimenti.
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FRANCESCO RAMPI, PRESIDENTE DEL CIV
Convegno INsuLA,Auditorium dell’Inail, Roma, 3-4 luglio 2014