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REVISIONE DELLE CARTELLE CLINICHE RELATIVE AI RICOVERI AVVENUTI NEGLI ANNI 2000-2002 IN UNA DIVISIONE ORTOPEDICA. PROBLEMATICHE MEDICO-LEGALI.

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REVISIONE DELLE CARTELLE CLINICHE RELATIVE AI RICOVERI AVVENUTI NEGLI ANNI 2000-2002

IN UNA DIVISIONE ORTOPEDICA.

PROBLEMATICHE MEDICO-LEGALI.

Prof. Domenico Vasapollo* – Dr. Federica Lugaresi** – Dr. Luca Pieraccini***

INTRODUZIONE

La procedura della revisione delle cartelle cliniche consente lo studio e l’analisi di molteplici dati utili sia ai fini statistico-epidemiologici sia clinici; le informazioni ricavabili dal loro esame retrospettivo risultano tuttavia completamente affidabili soltanto se queste sono state compilate con accuratezza, chiarezza e completezza di dati perché, al contrario, se incomplete o redatte in modo non omogeneo, l’intera ricerca può risultare poco affidabile. L’esame e la revisione delle cartelle cliniche appare, in ogni caso, assai complessa, dovendo fare affidamento alla diligenza di chi le compila e alla solerzia di chi deve trattare i dati; essa è resa ancor più difficile da alcune specifiche tutele giuridiche.

Con il presente lavoro ci siamo proposti, nonostante le richiamate difficoltà, peraltro confermate nel corso del presente studio, di sottoporre a revisione le cartelle cliniche del triennio 2000-2002 provenienti dalla divisione Ortopedica di un Ospedale regionale, raccogliendo i dati relativi all’età, al sesso, alla sede ed alle caratteristiche delle lesioni, nonché alla modalità e tipologia dell’evento, fattori questi di rilevanza non solo clinica ma anche medico-legale. Non potevamo, inoltre, non considerare gli eventi avversi conseguenti agli interventi chirurgici effettuati (i cui dati, per la loro notevole complessità e per certi versi peculiarità, saranno tuttavia esaminati nei dettagli in un successivo lavoro), giacché tale stima consente di misurare, dal punto di vista clinico, la qualità del trattamento e, sotto il profilo medico-legale, di valutare l’eventuale responsabilità degli

*Direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina legale dell'Università degli Studi di Bologna

** Specializzanda in Medicina legale, Università degli Studi di Bologna

*** Specialista in Medicina legale, Bologna

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2 operatori sanitari nella loro insorgenza. Riteniamo, peraltro, che la logica di imparare dai propri errori dovrebbe essere condivisa dai medici in modo da poter attribuire un valore all’emergere degli eventi avversi e garantire un contenuto di confidenzialità responsabile, così evitando comportamenti difensivi e valorizzando la responsabilità competente dei sanitari come risorsa indispensabile per il miglioramento delle cure.

METODOLOGIA DELLA RICERCA

Abbiamo esaminato 2516 cartelle cliniche di pazienti coinvolti in eventi traumatici e ricoverati nella divisione di Ortopedia e Traumatologia1 di un ospedale regionale dell’Emilia-Romagna nel triennio 2000-2002. Nel primo anno di revisione risultano ricoverati 782 pazienti, nel secondo 705 e nell’ultimo 737. Di ciascun paziente, come detto, sono state raccolte informazioni riguardanti il sesso, l’età, la tipologia dell’evento, le modalità traumatiche, la sede e le caratteristiche delle lesioni, l’intervento effettuato e la durata del ricovero.

RISULTATI

Sesso ed età dell’infortunato

Nel 2000 gli uomini ricoverati (742 pari al 51,5%) hanno avuto una lieve prevalenza rispetto alle donne (728 pari al 49,5%). In queste ultime, la decade più colpita è compresa tra 71 e 80 anni (26,1%), seguita da quella successiva (81-90 anni) con il 17,7% e dai soggetti di età compresa tra 61 ed 70 anni (16%). Nei maschi, invece, la terza decade (19,1%) è stata quella maggiormente interessata da fatti traumatici, seguita dalla quarta (15,6%) e dai soggetti tra 51 ed 60 anni di età (13,2%).

1 Si precisa che è stato possibile esaminare in maniera completa unicamente le cartelle cliniche dei pazienti dimessi dalla divisione ortopedica. Si segnala, inoltre, che i gravi politraumatizzati sono stati ricoverati anche nella divisione di Anestesia e Rianimazione ed in quella di Geriatria e Lungodegenza Geriatrica del medesimo nosocomio dato che, a causa dell’età avanzata e delle condizioni generali, l’intervento chirurgico era, spesso temporaneamente, controindicato.

Infine, in alcuni casi, date le buone condizioni generali dei soggetti, il ricovero è avvenuto in regime di Day Hospital.

(3)

3

0 50 100 150 200

Donne Uomini

Ricoveri nel 2000 0-10

11-20 21-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90

> 90

Fig. 1 Ricoveri avvenuti nel 2000 suddivisi per età ed al sesso.

Anche per il 2001 la maggior parte dei ricoveri ha interessato il sesso maschile (724 pari al 52,7%) rispetto a quello femminile (649 pari al 47,3%), e si è osservata una pressoché completa sovrapposizione con l’anno precedente delle decadi più frequentemente interessate dai traumi.2

0 50 100 150 200

Donne Uomini

Ricoveri nel 2001 0-10

11-20 21-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90

> 90

Fig. 2 Ricoveri avvenuti nel 2001 suddivisi per età e sesso.

Al contrario nel 2002 il 50,3% degli infortunati era di sesso femminile (652) con fascia di età maggiormente colpita compresa tra 71 e 80 anni (30,1%), mentre i maschi (645 pari al 49,7%) che hanno subito più ricoveri, come nel biennio precedente, erano di età compresa tra 21 e 30 anni (18,6%).

2L’unica differenza ha riguardato il sesso maschile, in quanto la terza fascia di età più colpita è costituita dal decennio compreso tra 41 ed 50 anni (14,2%) anziché dalla decade successiva -51-60 anni- (13,3,%).

(4)

4

0 50 100 150 200

Donne Uomini

Ricoveri nel 2002 0-10

11-20 21-30 31-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90

> 90

Fig. 3 Ricoveri avvenuti nel 2002 suddivisi per età e sesso.

Ricoveri di donne nel 2000-2002

1% 5% 5% 6%

6%

12%

27% 17%

17% 4%

0-10 11-20 21-30 31-40 41-50

51-60 61-70 71-80 81-90 Oltre 90

Fig.4. Ricoveri complessivi di donne avvenuti nel triennio 2000-2002.

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5 Ricoveri di uomini nel 2000-2002

2% 13%

18%

12% 15%

13%

12%

10%

4%

1%

0-10 11-20 21-30 31-40 41-50

51-60 61-70 71-80 81-90 Oltre 90

Fig.5. Ricoveri complessivi di uomini avvenuti nel triennio 2000-2002.

TIPOLOGIA DELL’EVENTO TRAUMATICO

I traumi accidentali sono stati 579 nel 2000, 541 nel 2001, 318 nel 2002; gli incidenti stradali 349 nel 2000, 303 nel 2001 e 333 nel 2002. Si sono verificati 165 infortuni sul lavoro nel 2000, 149 nel 2001 e 125 nel 2002, mentre i traumi sportivi sono stati 31 nel 2000, 39 nel 2001 e 31 nel 2002. Abbiamo poi registrato 16 casi di incidenti domestici (7 nel 2000, 4 nel 2001 e 5 nel 2002), 16 casi di autolesione (5 nel 2000, 1 nel 2001 e 4 nel 2002), 5 casi di lesioni dolose ad opera di terzi (rispettivamente 2 nel 2000 e nel 2001, 1 nel 2002) e 2 casi conseguenti a morso di animale (uno nel 2000 e uno nel 2001).

(6)

6

0 100 200 300 400 500 600

2000 2001 2002

Traumi accidentali Incidenti stradali Infortuni lavorativi Traumi sportivi Incidente domestico Autolesione

Lesioni dolose da terzi Morso di animale

Fig. 6. Rappresentazione della tipologia degli eventi traumatici.

Per quanto attiene agli infortuni sul lavoro, è possibile precisare che dalla refertazione del Pronto Soccorso si è ricavato che gli infortuni “in itinere” sono stati 51 nel 2000, 46 nel 2001 e 45 nel 2002, gli infortuni sul luogo di lavoro 95 nel 2000, 85 nel 2001 e 66 nel 2002 e, infine, gli infortuni da incidente stradale3 sono risultati 19 nel 2000, 17 nel 2001 e 14 nel 2002.

0 20 40 60 80 100

2000 2001 2002

In itinere

Sul posto di lavoro In occasione di lavoro

Fig. 7. Classificazione degli infortuni sul lavoro.

3Tale classificazione intende ripartire, rispettivamente, l’infortunio avvenuto durante il tragitto casa-lavoro o viceversa, quello sul posto di lavoro e, infine, l’incidente stradale verificatosi durante l’attività lavorativa.

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7 MODALITÀ TRAUMATICA

In molti casi non si è potuto ricavare la modalità traumatica, non essendo stata riportata alcuna notizia da parte del servizio del 118, dal personale del Pronto Soccorso e neppure dai sanitari di reparto. Nelle cartelle cliniche spesso non viene specificato il tipo di veicolo coinvolto e solo raramente è stato annotato se l’infortunato era guidatore o passeggero, se vi era stato cappottamento del veicolo o proiezione dall’abitacolo.

Relativamente all’anno 2000 gli accessi in Pronto Soccorso sono stati 4294 e solo in 2874 casi (66,9%) è stata riferita sommariamente la dinamica del sinistro. Soltanto in 662 casi (15,4%) si ha indicazione dell’uso dei mezzi di contenzione e protezione; in particolare in 235 casi (35,5%) viene segnalato che al momento del sinistro il danneggiato indossava il casco4 (in 2 casi viene riportata la sua assenza) e in 365 casi (55,1%) la cintura di sicurezza (mentre 60 -9,1%- ne erano sprovvisti). Nell’anno 2001 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 4302, ma solo in 2798 casi (65%) è stata annotata la dinamica del sinistro. Relativamente all’impiego dei mezzi di protezione, era riportato il loro utilizzo in 628 casi (14,6%): il casco era indossato da 212 motociclisti - 33,8%- (1 ne era privo), la cintura di sicurezza da 358 automobilisti -57%- (57 persone -9,1%- riferivano di non averla indossata al momento dell’urto). Dei 4368 accessi in Pronto Soccorso avvenuti nell’anno 2002, in 2783 casi (63,7%) è stata riportata la dinamica dell’incidente e solo in 689 casi (15,7%) si ha indicazione dell’utilizzo o meno dei mezzi di protezione e contenzione: infatti il casco era impiegato in 242 casi -35,1%- (4 ne erano privi), le cinture di sicurezza in 379 -55%- (64 non le utilizzavano -9,3%-).

4 Si precisa comunque che non è mai stato annotato se si trattava di casco integrale o meno.

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8

0 50 100 150 200 250 300 350 400

utilizzato non utilizzato utilizzata non utilizzata CASCO CINTURA DI SICUREZZA

2000 2001 2002

Fig. 8. Utilizzo dei mezzi di contenzione.

Nonostante i dati relativi ai mezzi coinvolti spesso non siano riportati in cartella clinica, abbiamo tuttavia evidenziato per i tre anni di studio gli scontri avvenuti tra due veicoli del medesimo tipo (autovetture, motociclette o biciclette) e tra due mezzi diversi tra loro, oltre all’investimento di pedoni da parte di tali veicoli. In aggiunta, è stata segnalata la caduta da motocicletta e da bicicletta, oltre alla fuoriuscita dell’autovettura dalla carreggiata o al suo cappottamento [Tab.1]. Infine, nella documentazione visionata veniva riportata anche la dizione generica “caduta del pedone” senza tuttavia precisare se si trattasse di un sinistro accidentale o dovuto a responsabilità di terzi.

Modalità traumatica Numero di casi

(%) anno 2000 Numero di casi

(%) anno 2001 Numero di casi (%) anno 2002

Auto-auto 1296 (45%) 1298 (46,4%) 1302 (46,8%)

Moto-auto 380 (13,2%) 392 (14%) 397 (14,3%)

Caduta moto 323 (11,2%) 320 (11,4%) 321 (11,5%)

Fuoriuscita/cappottamento 200 (6,9%) 198 (7,1%) 202 (7,2%)

Bici-auto 167 (5,8%) 170 (6,1%) 168 (6%)

Caduta bici 140 (4,9%) 148 (5,3%) 144 (5,2%)

Pedone-auto 72 (2,5%) 65 (2,3%) 81 (2,9%)

Caduta pedone 34 (1,1%) 32 (1,1%) 56 (2%)

Bici-moto 34 (1,1%) 35 (1,2%) 37 (1,3%)

Pedone-moto 19 (0,7%) 20 (0,7%) 35 (1,2%)

Moto-moto 10 (0,3%) 9 (0,3%) 20 (0,7%)

Pedone-bici 9 (0,3%) 10 (0,3%) 10 (0,3%)

Bici-bici 10 (0,3%) 11 (0,4%) 10 (0,3%)

Totale 2874 2798 2783

Tab. 1 Eventi traumatici classificati in base alla modalità del sinistro.

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9 DISTRETTI CORPOREI INTERESSATI DAL TRAUMATISMO

Per quel che riguarda le strutture scheletriche traumatizzate, l’analisi dei dati consente di affermare che il distretto più frequentemente attinto è stato in tutti i tre anni l’arto inferiore, cui hanno fatto seguito le lesioni dell’arto superiore e quelle interessanti il distretto rachideo. Dallo studio si è evidenziato, in particolare, che la distorsione cervicale è risultata un evento lesivo che ha richiesto il ricovero solamente in 4 casi nell’anno 2002.

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

ARTO INFERIORE

Femore 251 (53,6%) 222 (52,6%) 283 (57,9%)

Gamba 106 (22,6%) 100 (23,7%) 108 (22,1%)

Malleolo-Piede 111 (23,8%) 100 (23,7%) 98 (20%)

Totale 468 422 489

ARTO SUPERIORE

Omero 63 (49,2%) 69 (46,7%) 72 (48%)

Radio-ulna 42 (32,8%) 47 (31,7%) 44 (29,3%)

Clavicola 16 (12,5%) 23 (15,5%) 27 (18%)

Carpo-metacarpo-falangi 7 (5,5%) 9 (6,1%) 7 (4,7%)

Totale 128 148 150

DISTRETTO RACHIDEO

Fratture del rachide 63 28 4

Distorsione del rachide

cervicale / / 4

Totale 63 28 8

Tab. 2. Distretti corporei interessati dal traumatismo.

DEGENZA OSPEDALIERA

Abbiamo scorporato i dati dei soggetti ricoverati in regime ordinario, da quelli in Day Hospital, e dopo aver ricavato i valori sotto riportati in rapporto ai distretti scheletrici infortunati, abbiamo calcolato la degenza media. È emerso, in particolare, che il distretto corporeo che più frequentemente ha richiesto un ricovero in Day Hospital per tutti gli anni di ricerca è stato quello carpo-metacarpo-falangeo, seguito dal radio-

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10 ulnare; significativamente minori sono stati i ricoveri in tale regime per le lesioni dell’arto inferiore.

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

Casi Giorn i

Medi a

Casi Giorn i

Medi a

Cas i

Gior ni

Medi a

Degenz a media

Clavicola 16 48 3 23 109 4,7 27 111 4,1 3,9

Omero 63 261 4,1 69 299 4,3 72 309 4,3 4,2

Radio- Ulna

42 147 3,5 47 166 3,5 44 158 3,6 3,5

Mano 7 20 2,9 9 34 3,8 7 33 4,7 3,8

Bacino 26 149 5,7 27 180 6,7 19 195 10,3 9,9

Femore 251 2814 11,2 222 2802 8,1 283 371

0 13,1 10,8 Tibia-

Perone

106 707 6,7 100 623 6,2 108 767 7,1 6,6, Polso-

Mano 111 578 5,2 100 518 5,2 98 510 5,2 5,2

Politrauma 93 1084 11,7 80 815 10,2 75 688 9,2 10,4 Fratture

vertebrali 63 305 4,8 28 117 4,2 4 10 2,5 3,9

Distorsione rachide cervicale

/ / / / / / 4 20 5 5

Totale 782 6133 7,8 705 5663 8 737 658

1 8,9 6,1

Tab. 3. Giornate di degenza presso la divisione di Ortopedia e Traumatologia.

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

Casi Giornate Casi Giornate Casi Giornate

Clavicola - - - - 1 1

Omero 2 3 1 1 1 1

Radio-Ulna 37 38 60 64 35 35

Mano 47 48 38 39 50 50

Tibia-Perone 2 2 - - 1 4

Malleoli-Piede 4 4 4 4 7 7

Totale 92 95 104 109 96 99

Tab. 4. Giornate di degenza in regime di Day Hospital presso la divisione di Ortopedia e Traumatologia.

(11)

11 I dati sin qui riportati fanno riferimento unicamente ai pazienti che sono stati ricoverati e dimessi dalla Divisione Ortopedica; i valori emersi avrebbero subito importanti modifiche qualora si fosse tenuto conto dei molti traumatizzati ricoverati anche nella Divisione di Anestesia e Rianimazione e di Geriatria Lungodegenza, a causa delle loro condizioni critiche, dell’età avanzata o della necessità di una lunga convalescenza. Nella tabella sottostante (in cui vengono riportati i dati relativi ai distretti infortunati ed ai giorni di ricovero) emergono, infatti, significative differenze relativamente al periodo di degenza, in quanto, per la tipologia delle lesioni riportate e la presenza di gravi patologie concomitanti o croniche riacutizzate, si è evidenziata la necessità di effettuare indagini specialistiche multidisciplinari.

Tab. 5. Degenza per lesioni di interesse ortopedico presso le altre divisioni ospedaliere del medesimo nosocomio.

Nei politraumatizzati il ricovero ha avuto la durata di circa 2 settimane nel 23% dei casi, di circa una settimana nel 51%, mentre è stato inferiore ad una settimana nell’11% dei pazienti. Nel complesso, possiamo dunque affermare che la degenza media presso la Divisione Ortopedica è stata piuttosto breve, tanto che nell’85% dei casi il ricovero ha

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

Casi Giorni Media Casi Giorni Media Casi Giorni Media

Degenza media

Clavicola 43 325 7,6 33 273 8,3 31 322 10,4 8,8

Omero 12 158 13,2 6 64 10,7 4 30 7,5 10,5

Radio-Ulna 13 74 5,7 12 221 18,4 16 194 12,1 12,1

Mano 19 98 5,2 16 168 10,5 8 32 4 6,6

Bacino 15 143 9,5 13 317 24,4 19 317 16,7 16,9

Femore 25 762 30,5 33 902 27,3 43 1564 36,4 31,4

Tibia-Perone 13 272 20,9 8 81 10,1 13 155 11,9 14,3

Malleoli-

Piede 9 60 6,7 9 72 8 11 110 10 8,2

Politrauma 46 720 15,7 34 603 17,8 43 1000 23,3 18,8

Fratture

vertebrali 59 919 15,6 59 876 14,8 82 785 9,6 13,3

Distorsione rachide cervicale

10 22 2,2 8 7 0,9 4 35 8,8 4

Totale 265 3553 13,4 231 3584 15,5 274 4634 16,9 12,8

(12)

12 avuto una durata inferiore ai 14 giorni, con grande beneficio non solo da parte dei pazienti che hanno trascorso il periodo di convalescenza presso la propria abitazione, ma anche della struttura. Il restante 15% è costituito da casi con degenza superiore alle tre (7%), alle quattro (4%), alle cinque (2%) ed alle sei e dieci settimane (1%

rispettivamente). I casi di degenza prolungata (più di 15 giorni) sono da attribuirsi alle compromesse condizioni dell’ammalato, all’impossibilità del trasferimento in un’altra struttura più adeguata alle esigenze del singolo paziente ed alla comparsa di complicanze post-operatorie. Nel ricordare che gli eventi avversi saranno oggetto di trattazione a parte, segnaliamo comunque che il loro numero complessivo è stato pari a 12 casi nel 2000, 8 nel 2001 e 32 nel 2002, valori che corrispondono, rispettivamente, al 2%, all’1% e al 4% dei pazienti ricoverati.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Sul piano strettamente medico-legale, i dati fin qui acquisiti ci consentono di affermare che lo scenario cui si assiste più frequentemente è quello di un trauma occorso ad un individuo maschio tra i 21 ed i 30 anni di età (17%) con lesione dell’arto inferiore e conseguente frattura del femore. Per le donne la fascia di età maggiormente coinvolta è quella compresa tra i 71 e gli 80 anni (25,8%), mentre in questa età gli uomini risultano traumatizzati in meno del 10% dei casi. Per quanto riguarda gli incidenti stradali, quasi la metà ha riguardato lo scontro di autoveicoli, mentre un’annotazione particolare merita l’incidente in bicicletta. Infatti, sommando le diverse tipologie d’urto mediante questo mezzo (auto-bici, moto-bici, bici-bici, caduta bici, bici-pedone) si rileva un numero elevato di incidenti: 360 (12,5%) nel 2000, 374 (13,4%) nel 2001 e 332 (12%) nel 2002, espressione del largo utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto sulla viabilità della Regione. Se poi consideriamo nel complesso gli incidenti su mezzo a due ruote (comprendendo bicicletta, ciclomotori e motociclette) l’incidenza aumenta sino al 37,8%. Giacché i dati ricavati fanno riferimento ad una casistica ortopedica, la lesività corrispondente è comunque prova dei frequenti traumi cranio-facciali riscontrati in altre

(13)

13 casistiche5 rispetto ad altre voci di danno, condizione tipica degli incidenti su mezzi a due ruote. La percentuale dei casi nei quali è possibile risalire all’informazione sull’uso dei mezzi di ritenuta degli automobilisti (cintura di sicurezza) e di protezione dei motociclisti (caschi) è fortemente condizionata dal fatto che nelle cartelle cliniche tali preziosi dati non vengono costantemente riportati, dal momento che solo nel 65% dei casi (mediamente nel triennio considerato) si ha tale annotazione. Per quanto attiene ai tempi di permanenza in ospedale, essi risultano quanto mai variegati, non solo in rapporto alla stessa tipologia di trauma, ma anche in base al trattamento utilizzato ed alla velocità di recupero del paziente. Peraltro, anticipando ciò che sarà oggetto di un successivo lavoro, è possibile affermare che la comparsa di eventi avversi nei soggetti sottoposti ad interventi chirurgici ha notevolmente prolungato i tempi di permanenza in ospedale.

In conclusione, si ribadisce l’importanza della revisione delle cartelle cliniche sia ai fini statistico-epidemiologici6 sia clinici e la necessità che su tali importanti documenti sanitari vengano annotati con correttezza, chiarezza e completezza i dati relativi alla circostanza dei fatti lesivi, alla modalità traumatica ed all’utilizzo della cintura di sicurezza e del casco. Se le cartelle cliniche fossero redatte in modo completo ed omogeneo, rappresenterebbero uno strumento affidabile da un punto di vista statistico, epidemiologico, clinico e medico-legale e la ricerca condotta dalla revisione delle stesse potrebbe risultare del tutto affidabile.

5 Di Nunno N., Cornetta S., Viola L., Valutazione del danno odontostomatologico nell’infortunio stradale in Jura Medica 1, 105.112, 2005.

6 Le informazioni che devono essere raccolte durante il ricovero ospedaliero potrebbero essere utilmente impiegate per la prevenzione dei traumatismi e delle loro complicanze e per lo studio della viabilità provinciale e regionale.

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14 ALLEGATO 1

Di seguito sono stati riportati i valori ricavati dallo studio con i quali sono stati effettuati i grafici presenti nell’articolo.

Classi di età Femmine Maschi

0-10 11 (1,5%) 16 (2,2%)

11-20 34 (4,8%) 96 (12,9%)

21-30 35 (4,9%) 141 (19,1%)

31-40 52 (6,3%) 116 (15,6%)

41-50 39 (5,5%) 83 (11,2%)

51-60 94 (13%) 98 (13,2%)

61-70 116 (16%) 78 (10,5%)

71-80 189 (26,1%) 73 (9,8%)

81-90 128 (17,7%) 34 (4,6%)

Oltre i 90 anni 30 (4,2%) 7 (0,9%)

Totale 728 (49,5%) 742 (51,5%)

Tab. 1 Ricoveri avvenuti nel 2000 suddivisi per età e sesso.

Classi di età Femmine Maschi

0-10 11 (1,7%) 17 (2,3%)

11-20 31 (4,8%) 91 (12,6%)

21-30 36 (5,5%) 123 (17%)

31-40 31 (4,8%) 104 (14,4%)

41-50 39 (6%) 103 (14,2%)

51-60 82 (12,6%) 96 (13,3%)

61-70 122 (18,8%) 87 (12%)

71-80 167 (25,8%) 71 (9,8%)

81-90 104 (16%) 24 (3,3%)

Oltre i 90 anni 26 (4%) 8 (1,1%)

Totale 649 (47,3%) 724 (52,7%)

Tab. 2 Ricoveri avvenuti nel 2001 suddivisi per età e sesso.

(15)

15

Classi di età Femmine Maschi

0-10 7 (1%) 19 (2,9%)

11-20 35 (5,4%) 80 (12,4%)

21-30 34 (5,2%) 120 (18,6%)

31-40 33 (5,1%) 92 (14,3%)

41-50 34 (5,2%) 72 (11,2%)

51-60 64 (9,8%) 71 (11%)

61-70 101 (15,5%) 80 (12,4%)

71-80 196 (30,1%) 70 (10,9%)

81-90 118 (18,1%) 29 (4,5%)

Oltre 90 30 (4,6%) 12 (1,8%)

Totale 652 (50,3%) 645 (49,7%)

Tab. 3 Ricoveri avvenuti nel 2002 suddivisi per età e sesso.

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

Traumi accidentali 579 541 318

Incidenti stradali 349 303 333

Infortuni lavorativi 165 149 125

Traumi sportivi 31 39 31

Incidente domestico

7 4 5

Autolesione 5 1 4

Lesioni dolose ad

opera di terzi 2 2 1

Morso di animale 1 1 /

Tab. 4 Rappresentazione della tipologia degli eventi traumatici.

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002

In itinere 51 46 45

Sul posto di lavoro 95 85 66

In occasione di

lavoro 19 17 14

Tab. 5 Classificazione degli infortuni sul lavoro.

Casco Cintura di sicurezza

2000 2001 2002 2000 2001 2002

Utilizzato 235(35,5%) 212(33,8%) 242(35,1%) 365

(56,1%) 358

(57%) 379 (55%) Non utilizzato 2 (0,3%) 1 (0,1%) 4 (0,6%) 60

(9,1%)

57 (9,1%)

64 (9,3%) Tab. 6 Utilizzo dei mezzi di contenzione.

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