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se intende intervenire in sede europea al fine di tutelare il diritto alla salute dei citta- dini dell’Unione, e quindi assicurare la continuità operativa di Ema

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INTERROGAZIONE ORALE con carattere d’urgenza ex art. 151 del Regolamento

MANDELLI. Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute Premesso che:

l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) è un organo decentrato dell’Unione europea, con sede a Londra, che conta circa 1.000 dipendenti, il cui compito princi- pale è di tutelare e promuovere la sanità pubblica e la salute degli animali

mediante la valutazione ed il controllo dei medicinali per uso umano e veterinario;

l’EMA è responsabile, in via principale, della valutazione scientifica delle domande finalizzate ad ottenere l’autorizzazione europea di immissione in commercio per i medicinali (procedura centralizzata);

a seguito del referendum del 23 giugno 2016, che ha posto fine all’adesione del Regno Unito all’Unione europea, e stante gli effetti che l’uscita di tale Paese

determinerà per il sistema sanitario dell’Unione (dalla ricerca e sviluppo per i prodot- ti farmaceutici, alla spesa sanitaria e farmaceutica, al commercio e agli investimenti, alla regolamentazione del settore), l’EMA dovrà trasferire la propria sede in un’altra delle 27 nazioni dell’Unione;

il 21 novembre 2017 Bruxelles elegge Amsterdam come nuova sede dell’EMA dopo un sorteggio disputato insieme alla Città di Milano, con la quale aveva raggiunto lo stesso numero di preferenze;

in questi giorni sono trapelate indiscrezioni sui ritardi di Amsterdam nell’accogliere l’Ema, nonostante la continuità operativa dell’Agenzia fosse uno dei presupposti fon- damentali per l’assegnazione dell’EMA. Articoli di stampa evidenziano la mancata disponibilità di una sede, seppure provvisoria, dell'Agenzia europea del farmaco ad Amsterdam entro marzo 2019;

si chiede al Ministro di indirizzo:

se sia a conoscenza dei fatti sopra descritti e quali iniziative intende assumere per evi- tare una impasse che rischia di avere ricadute molto gravi sul ciclo di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci, con danni alle aziende e soprattutto ai pa- zienti;

se intende intervenire in sede europea al fine di tutelare il diritto alla salute dei citta- dini dell’Unione, e quindi assicurare la continuità operativa di Ema.

(2)

ANDREA MANDELLI GIANCARLO SERAFINI GIACOMO CALIENDO GABRIELE ALBERTINI MARIA RIZZOTTI BERNABO BOCCA EMILIO FLORIS

DOMENICO AURICCHIO SANTE ZUFFADA

SILVANA ANDREINA COMAROLI MARIAROSARIA ROSSI

PAOLO ARRIGONI JONNY CROSIO

FRANCESCO MARIA GIRO MARIO MAURO

ROBERTO CASSINELLI PAOLA PELINO

LUIGI D'AMBROSIO LETTIERI ENRICO PICCINELLI

LUCIO BARANI

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