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giovedì 24 NOVEMBRE 1977

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(1)

Resoconti Parlamentari 4329 — Assemblea Regionale Simliana

V ili Legislatura CLIII SEDUTA 24 Novembre 1977

C L I I I S E D U T A

(Pomeridiana)

g i o v e d ì 24 NOVEMBRE 1977

Presidenza del Vice Presidente D’ALIA indi

del Presidente DE PASQUALE

I N D I C E

P ag .

C o n g e d i ... 4329

D iseg n i di le g g e :

(V otazio n e di ric h ie s ta di p ro ce d u ra d 'u r­

g en za) ... 4333

« In te rv e n ti in fa v o re d elle co o p e rativ e ed ilizie * (315/A) (S eg u ito d e lla d is cu s sio n e ):

P R E S ID E N T E . 4333, .4339, 4340, 4345, 4346, 4348, 4350 P U ID A R A * ... 4333 M A R C H E L L O ... ... 4335 C A R D IL L O , A ssessore ai lavori p u b b lici . . 4335 P A O L O N E ... 4340, 4348

F A S IN O , P resid en te della com m ission e . 4340, 4342, 4346, 4347 4350 F I O R I N O ... 4345

In te rp e lla n z e :

( A n n u n z i o ) ... 4330 (P e r lo s v o ì^ m e n to u rg en te) :

P R E S ID E N T E ... 4333 A M M A V U T A ... 4332 C A R D IL L O , A ssesso re a i la vori p u b b lici . . 4333

In te rro g a z io n e :

( A n n u n z i o ) ... 4329

M ozione;

( A n n u n z i o ) ... 4331

S u i la v o ri d elP A ssem blea:

P R E S I D E N T E ... 4347

La seduta è aperta alle ore 18,05.

ROSANO, segretario ff., dà lettura del processo verbale d ella seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­

vato.

Congedi.

PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Sardo ha chiesto due giorni di congedo a decorrere da oggi, e che gli onorevoli Lu­

centi e Vizzini hanno chiesto congedo per la seduta di oggi.

Non sorgendo osservazioni, i congedi si in­

tendono accordati.

Annunzio di interrogazione.

PRESIDENTE. Invito il deputato segreta­

rio a dare lettura della interrogazione pre­

sentata.

ROSANO, segretario ff.:

« Al Presidente della Regione per cono­

scere quali provvedimenti ha adottato, o in­

tende adottare in merito all’applicazione del D.P.R. 1 luglio 1977, numero 683, entrato in vigore il 23 settembre 1977, riguardante, in particolare, ai sensi deH’articolo 2, il pas­

saggio alle dipendenze della Regione siciliana degli uffici decentrati e periferici del Mi­

nistero dei lavori pubblici (Provveditorati opere pubbliche — Uffici del Genio civile — a competenza generale e Servizio Idrografico di Palermo). Infatti, a norma del succitato

R esocon ti, f. 600 (500)

(2)

Resoconti Parlamentari 4330 — Assemblea Regionale Siciliana

Vili Le g is l a t u r a CLIII SEDUTA 24 Novem bre 1977

articolo, detti uffici, a decorrere dalla data predetta, sono entrati a far parte integrante deir organizzazione amministrativa regionale, per cui si desidera conoscere:

1) se i provvedimenti che i capi degli uffici suddetti intraprendono in base alle norme statali, sono legittimi;

2) se sono state determinate, con apposito provvedimento legislativo, le competenze degli uffici sopracitati nel contesto della ge­

stione amministrativa della Regione siciliana;

3) se è stata sollecitata e formalizzata la posizione del comando del personale che in­

tende passare alle dipendenze della Regione siciliana in relazione a quanto previsto dal quinto comma del succitato articolo 2;

4) gli impegni che TAmministrazione re­

gionale intende assumere in merito alla ema­

nazione delle norme integrative del mede­

simo decreto relativo al passaggio del per­

sonale suddetto dallo Stato alla Regione e alla regolamentazione delle norme relative ai rapporti finanziari definitivi tra Stato e Regione ai sensi dell’articolo 12 della legge 9 ottobre 1971, numero 825 » (452) (L’in­

terrogante chiede lo svolgim ento con ur­

genza).

CULICCHIA.

PRESIDENTE. Avverto che la interroga­

zione ora annunziata sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.

Animnzio dì interpellanze.

PRESIDENTE. Invito il deputato segre­

tario a dare lettura delle interpellanze pre­

sentate.

ROSANO, segretario ff.:

« All’Assessore agli enti locali per sapere se è a conoscenza del negativo atteggiamento assunto dairAmministrazione comunale di Chiusa Sclafani rispetto alla richiesta avan­

zata dalla locale cooperativa ”Alberobello”

sin dal marzo scorso e concernente l’acquisi­

zione delle strutture di una ex stazione fer­

roviaria e deH’area adiacente, di proprietà

del Comune, al fine di progettarvi e realiz­

zarvi opere per la conservazione e la com­

mercializzazione della locale produzione di ciliegie, olive da mensa e da olio e uve da vino e se non ritiene che l’uso produttivo di tali strutture, da sempre inutilizzate, non risponda pienamente a quei giusti criteri di lotta allo spreco e di valorizzazione delle risorse per finalità sociali e produttive che l’ottusa e miope visione deH’Amministra- zione comunale a tutt’oggi sembra respin­

gere.

Gli interpellanti chiedono di conoscere a tale proposito se non ritiene di dover assu­

mere adeguate iniziative al fine di indurre rAmministrazione comunale di Chiusa Scla­

fani ad esaminare la richiesta della coope­

rativa Alberobello secondo criteri ispirati a finalità di sviluppo economico e sociale, ab­

bandonando ogni atteggiamento di parte e settario preconcetto » (247).

Am m a v u ta - Motta - Barcel­

lona.

« All’Assessore all’agricoltura e foreste per sapere se, in relazione alle gravi conseguenze della siccità che ha colpito le campagne si­

ciliane e che ha determinato fra l’altro gravi carenze nella disponibilità di produzioni fo­

raggere per l’allevamento del bestiame, non ritiene di dovere disporre immediate misure quali:

— l’apertura al pascolo di superfici non boscate appartenenti al Demanio della Re­

gione nonché di quelle boscate di vecchio impianto la cui utilizzazione non contrasta con le esigenze di difesa del patrimonio fo­

restale;

— un intervento straordinario presso TAima per ottenere in favore degli alleva­

tori siciliani delle zone maggiormente col­

pite un adeguato contingente di mangimi e cereali per l’alimentazione del bestiame a prezzò controllato da distribuire tramite strutture pubbliche e con il concorso delle Commissioni comunali previste dalla legge 1 agosto 1977, numero 74;

—- il pagamento dei premi alla nascita dei vitelli e delle altre provvidenze comu­

nitarie a tutt’oggi maturate e non pagate;

— la piena attuazione delle provvidenze

(3)

Resoconti Parlamentari 4331 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novembre 1977

disposte con le leggi regionali numero 85, del 23 dicembre 1976, numero 74, del 1°

agosto 1977, ivi compresa la erogazione dei prestiti agli allevatori tramite il fondo di rotazione dell’Esa, cui la Regione ancora non ha accreditato i finanziamenti previsti dalla citata legge numero 74, per consentire alle aziende zootecniche di attingere alle pre­

viste agevolazioni che possono contribuire a superare le condizioni di difficoltà partico­

larmente presenti nel comparto zootecnico » (248) [Gli interpellanti chiedono lo svolgi­

m ento con urgenza).

AmMAVUTA - Rindone - Tusa

- Bua - Ch essa h i.

« Al Presidente della Regione, all’Asses­

sore al lavoro e alla cooperazione e all’As­

sessore alle finanze — premesso che la Re­

gione siciliana sin dal 1975, nel corso della fase più acuta della crisi economica indotta daH’improwiso aumento dei prezzi delle ma­

terie prime, con lo scopo di alleviare le dif­

ficoltà di numerosi lavoratori siciliani emi­

grati e delle loro famiglie che fanno definiti­

vamente ritorno in Sicilia, ha predisposto una serie di interventi di alto valore sociale ed economico come quelli contenuti nella legge regionale 3 giugno 1975, numero 25;

ritenuto che non è più oltre tollerabile, ol­

tre che contrario allo spirito della legge, che i lavoratori emigrati debbano attendere molti mesi per ottenere il contributo straordina­

rio di cui all’articolo 12 della citata legge regionale numero 25; considerato che il com­

plesso della documentazione e degli attestati richiesti, nonché le procedure ritenute ne­

cessarie dalla Cassa di Risparmio per le pro­

vince siciliane, ai fini deH’ottenimento del concorso regionale nel pagamento degli inte­

ressi sui finanziamenti destinati agli scopi di cui all’articolo 18 della citata legge nu­

mero 25, è tale da scoraggiare, se non da rendere impossibile, le richieste da parte dei lavoratori emigrati che intendono reinse­

rirsi nella vista sociale delle loro comunità d’origine, intraprendendo una qualche atti­

vità produttiva ed assicurando a loro ed alle loro famiglie una casa dignitosa e civile — per conoscere:

a) quali iniziative intendono assicurare al fine di accelerare i tempi per la corre­

sponsione del contributo straordinario di cui in premessa;

b) se intendono intervenire presso il ci­

tato Istituto di credito, al fine di ottenere lo snellimento delle procedure e la riduzione al minimo indispensabile dei documenti e degli attestati necessari per l’ammissione alle provvidenze della legge regionale 3 giugno 1975, numero 25 » (249).

Stornello - Pino - Pizzo - Placenti - Fiorino - Sardo

In f ie r ì.

« Al Presidente della Regione, in merito alle recenti dichiarazioni governative se­

condo cui si prevede rinstallazione in Si­

cilia di una centrale termonucleare; per sa­

pere quali iniziative intende intraprendere nei confronti del Governo nazionale in or­

dine al problema, in particolare per opporsi alla proposta di installazione di una cen­

trale termonucleare in Sicilia per il rischio di dissesti ecologici ed ambientali.

Per conoscere se il Governo della Regione intende riaffermare la validità della costru­

zione in Sicilia di una centrale di energia solare anche in relazione alla volontà espres­

sa dall’Ars approvando la legge per l’utiliz­

zazione dell’energia solare, legge impugnata dal Commissario dello Stato.

Per conoscere quali iniziative intende adottare per la tutela dell’ambiente e per la lotta contro l’inquinamento e per sapere come intenda affermare la imprescindibìlità del consenso popolare democraticamente ri­

chiesto ed espresso » (250) (Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza).

Placenti - Di Caro - Pizzo - Pino - Stornello - Sardo In­

f ie r ì - Fiorino.

PRESIDENTE. Avverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato che le respinge o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarle, le interpellanze stesse saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svol­

te al loro turno.

Annunzio di mozione.

PRESIDENTE. Invito il deputato segreta­

(4)

Resoconti Parlamentari 4332 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III S E D U T A 24 Novem bre 1977

rio a dare lettura della mozione presen­

tata.

ROSANO, segretario ff.:

« L ’Assemblea regionale siciliana premesso che l ’impetuoso sviluppo della rete di cantine sociali costituisce un im­

portante patrimonio di strutture e di lavoro che va salvaguardato nella sua essenza come condizione dello stesso ulteriore sviluppo e qualificazione del comparto vitivinicolo sici­

liano;

considerato, tuttavia che nel corso di que­

sti ultimi anni si sono manifestati nel set­

tore delle cantine sociali segni sempre più frequenti di carenze strutturali e di diffi­

coltà patrimoniali, quest’ultime aggravate dalla caduta verticale dei conferimenti di uve in conseguenza della ridotta produzione (a seguito delle gelate primaverili) e delle perturbazioni di mercato causate dall’inter­

vento di gruppi speculativi;

ritenuto urgente e inderogabile rimuo­

vere alcune prime difficoltà congiunturali delle cantine sociali affrontando contestual­

mente i problemi e le possibili soluzioni a' medio termine capaci di risolvere i nodi strutturali esistenti nell’ambito della coo­

perazione e delle strutture produttive del comparto vitivinicolo;

impegna il Governo della Regione a) a riferire entro 30 giorni davanti la Commissione legislativa agricoltura e foreste deH’Ars sui problemi deU’intero comparto vitivinicolo e ciò allo scopo di fornire utili elementi di valutazione per ciò che attiene;

— lo stato finanziario e gestionale delle cantine e il loro grado di efficienza;

— il rapporto tra potenzialità di lavora­

zione delle cantine e loro effettiva utilizza­

zione, tra potenzialità di lavorazione delle cantine e volume della produzione trasfor­

mabile a livello delle singole zone;

■—■ la reale consistenza di escrescenze pa­

rassitarle eventualmente riscontrabili in set­

tori della cooperazione vitivinicola;

— la consistenza dei fenomeni di sofistica­

zione e sui mezzi eventualmente adottati per combatterla;

— stato delle strutture produttive della vitivinicoltura isolana;

—- le proposte risolutive dei problemi con­

nessi allo stato delle cantine sociali e coo­

perative vitivinicole nonché agli indirizzi e le soluzioni che si intendono perseguire in ordine alla qualificazione degli impianti viti­

coli, alla verticalizzazione e tipicizzazione della produzione vinicola e a una più effi­

ciente articolazione funzionale dell’associa­

zionismo cooperativo nel settore vitivinicolo;

fa) a predisporre un disegno di legge or­

ganico per il settore vitivinicolo e la con­

nessa cooperazione in base agli elementi di valutazione, alle indicazioni e alle proposte che emergono dalla discussione dei problemi di cui al punto a);

c) a presentare immediatamente un prov­

vedimento legislativo che garantisca a cia­

scuna cantina sociale un contributo straor­

dinario «una tantum» pari a 1.000 lire per ogni quintale di uva ammassata in meno nell’

annata 1977 rispetto alla media dell’ultimo triennio onde sopperire intanto ai maggiori costi di lavorazione sopportati dalle cantine sociali in conseguenza dei ridotti conferi­

menti di cui in premessa;

d) dì soprassedere al finanziamento per la costruzione di cantine sociali in attesa di determinazioni che potranno essere assunte al riguardo in relazione agli elementi di va­

lutazione che saranno forniti alla Commis­

sione legislativa agricoltura e foreste » (64).

Am m a v u t a - VizziN i - Me s- SANA - Tu s a - Rindone - Ch e s- SARi - Bu a.

PRESIDENTE. Avverto . che la, mozione testé annunziata sarà posta all’ordine del giorno della prossima seduta perché se ne determini la data dì discussione.

Per lo svolgimento urgente di interpellanza.

AMMAVUTA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

(5)

Resoconti Parlamentari 4333 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Le g is l a t u r a C L III S E D U T A 24 Novembre 1977

AMMAVUTA. Signor Presidente, inter­

vengo per chiedere che la interpellanza nu­

mero 248 venga svolta al più presto possi­

bile, preferibilmente entro la prossima set­

timana. La vorrei pregare di raccordarsi in tal senso con il Governo.

CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.

In linea di massima va bene per la pros­

sima settimana; tuttavia esiste l’esigenza di concordare la data di svolgimento con l’As­

sessore competente.

Votazione di richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame di disegno di legge.

PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Richiesta di proce­

dura d’urgenza con relazione orale per il disegno di legge: « Modifiche alla legge re­

gionale 1 agosto 1977, numero 82, concer­

nente assistenza scolastica a favore degli alunni frequentanti gli istituti professionali di Stato funzionanti in Sicilia » (358).

Pongo in votazione la richiesta di proce­

dura d’urgenza con relazione orale per l’esa­

me del disegno di legge numero 358.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvata)

Seguito della discussione del disegno di legge:

« Interventi in favore delle cooperative edi­

lizie » (315/A).

PRESIDENTE. Si passa al punto terzo dell’ordine del giorno: Dicussione di di­

segni di legge.

Si inizia dal seguito della discussione del disegno di legge: « Interventi in favore delle cooperative edilizie » (315/A), posto al nu­

mero 1.

PULLARA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PULLARA. Onorevole Presidente, onore­

voli colleghi, uno degli aspetti più emble­

matici dell’attuale crisi economica è proprio quello della stasi di tutta l’attività edilizia privata e pubblica.

In particolare, l’ intervento dello Stato

— ad eccezione dei fondi previsti dalla legge numero 513 dell’agosto 1977, per i quali, peraltro, la Commissione lavori pub­

blici ha già esitato il parere richiesto dal Governo per le relative localizzazioni — è totalmente mancato sin dal 1975 e cioè dalla emanazione delle leggi numeri 166 e 492.

L ’Assemblea regionale siciliana — che già nel 1975 aveva approvato la legge numero 79 e poiché l’unico articolo della normativa, per molteplici motivi non ha funzionato non coincidendo i tassi di interesse previsti dalla legge con le esigenze degli Istituti di credito che avrebbero dovuto effettuare i finanzia­

menti a queste cooperative — nel votare il disegno di legge in discussione compie — a mio giudizio — una delle scelte più quali­

ficanti di tutta l’attività di questa legislatura.

La domanda sociale di alloggi, che è stata sempre notevole nella nostra Regione, in quest’ultimo periodo si è enormemente ac­

cresciuta.

Da un rilevamento eseguito è risultata T esistenza di più di 1.400 cooperative, per un totale di 47 mila alloggi, che attendono di essere ammesse ai contributi.

Tale fermento di attività cooperativistiche nel settore edilizio deriva indubbiamente an­

che dagli elevati costi dei canoni di loca­

zione e del denaro. Questo fenomeno spinge strati sempre più vasti di cittadini a riunirsi in cooperative edilizie poiché oggi costituisce l’unico strumento valido per ottenere un be­

ne essenziale come quello della casa. Dal rilevamento eseguito è risultato che parte­

cipano alle cooperative in maniera prepon­

derante gli operai, gli impiegati, oltre a nu­

merosi piccoli artigiani e commercianti, la qual cosa rende particolarmente popolare il il disegno di legge che oggi discutiamo.

Vi è, tuttavìa, un altro aspetto che qua­

lifica particolarmente questa iniziativa legi­

slativa: l’assoluta coincidenza tra la oppor­

tunità politica di soddisfare la domanda so­

ciale di alloggi e l’opportunità economica di dirottare verso l’attività edilizia una cospicua

(6)

Resoconti Parlamentari — 4334 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III S E D U T A 24 Novembre 1977

parte della spesa pubblica. Con tale scelta, infatti, si dà al finanziamento pubblico quel­

la funzione di acceleratore degli investimenti e di stimolo dell’attività economica cosi come esige la congiuntura particolarmente sfavo­

revole. Peraltro, l’attività edilizia è fra quel­

le che, mentre non incide sul passivo della bilancia dei pagamenti, non determinando nessuna sostanziale domanda di beni di im­

portazione, permette un forte assorbimento di mano d’opera locale.

Non è da sottovalutare, inoltre, che la realizzazione di un mmaero cospicuo di al­

loggi, determinando per la legge di mercato una diminuzione dei costi degli stessi, agisce da calmieratore e quindi da elemento fre­

nante della lievitazione dei prezzi.

Pertanto, gli investimenti nel settore dell’

edilizia decisi dalla Regione e dallo Stato per la Sicilia, nella misura di 140 miliardi con la legge numero 513 da destinare alla costruzione di alloggi popolari, che si aggiun­

gono a quelli previsti dall’articolo 1 della legge numero 79 in ragione di 40 miliardi e ai 160 miliardi della presente legge, costi­

tuiscono il più importante impegno finan­

ziario pubblico a favore del settore che avrà un effetto moltiplicatore per le attività col­

laterali che in questo momento attraversano un periodo di profondissima crisi.

Mi sembra particolarmente interessante nel disegno di legge quella parte relativa all’

attività degli enti locali, sia per quanto ri­

guarda la localizzazione delle aree sia per quanto riguarda l’approvazione dei singoli progetti. In questo modo si promuoverà un’

ampia partecipazione che dovrebbe stimolare i comuni a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per il reperimento delle aree necessarie al soddisfacimento della richiesta crescente, proveniente dal mondo del lavoro, di case popolari o da costruire in coope­

rativa.

A mio parere, con questa normativa per il Governo si presenta un’occasione per sen­

sibilizzare i comuni •— troppo spesso carenti nella programmazione urbanistica •— all’ado­

zione degli opportuni strumenti urbanistici per la realizzazione dei programmi di edi­

lizia popolare, atteso che l’inerzia degli am­

ministratori finisce con il penalizzare i cit­

tadini che hanno la legittima aspettativa del­

la casa.

Con il presente disegno di legge si è vo­

luto superare il tradizionale ruolo degli isti­

tuti di credito che hanno sempre creato notevoli difficoltà alla realizzazione dei pro­

grammi di edilizia popolare da parte delle cooperative. Infatti mal si concilia la politica bancaria, che per la sua stessa struttura non può prescindere dalla remuneratività delle operazioni, con l’obiettivo delle cooperative di costruire case per soddisfare la domanda sociale di abitazioni.

Appare, quindi, opportuno rinserimento di funzionari della Regione siciliana nel Consi­

glio di amministrazione dell’Ircac allorquan­

do quest’ultimo delibera in materia edilizia, poiché non solo ciò garantisce una maggiore oggettività e speditezza nell’espletamento del­

le pratiche di finanziamento alle cooperative, ma anche dà la possibilità al Governo e all’Assemblea di esercitare i controlli neces­

sari in un campo di tale rilevanza sociale.

Le priorità contenute nell’articolo 10 del disegno di legge hanno voluto limitare la discrezionalità politica, peraltro in base ad una precisa richiesta dello stesso Governo, ed inoltre intendeva perseguire l’obiettivo della spesa, tenendo conto che l’iniziativa che stiamo varando nasce aH’insegna dei provvedimenti di emergenza per tonificare l’economia regionale estremamente carente di investimenti capaci di produrre beni so­

ciali e occupazione.

La formula deU’investimento in capitale è valsa ad evitare l’esborso oneroso di inte­

ressi passivi a favore delle banche che fini­

vano per triplicare dopo 25 anni lo stan­

ziamento.

Per quanto riguarda la parte finanziaria, prevista dall’articolo 18 del disegno di legge, che fissa un primo stanziamento di 25 mi­

liardi in conto della spesa complessiva di 150 miliardi da erogare in quattro anni, è da evidenziare l’impegno assunto dal Go­

verno in Commissione Finanza, secondo cui eventualmente saranno apportate le oppor­

tune variazioni di bilancio, in relazione alle effettive necessità.

Per concludere, evidenziamo l’ampia sod­

disfazione del gruppo repubblicano per que­

sta legge che, da sola, serve a costituire un modo nuovo di concepire la politica in que­

sta Assemblea e a qualificare l’azione delle forze politiche in direzione di settori pro­

duttivi aventi precise finalità sociali.

(7)

Resoconti Parlamentari 4335 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatuba C L III S E D U T A 24 Novembre 1977

MARCHELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCHELLO. Signor Presidente, onore­

voli colleghi, il disegno di legge in discus­

sione, tendente a mobilitare il settore dell’

edilizia abitativa stimolando attraverso faci­

litazioni notevoli e interventi piuttosto con­

grui le cooperative edilizie, è certamente im­

portante e sicuramente di palpitante attua­

lità, considerata la gravissima carenza di case, il costo pressoché insopportabile degli affitti e la quasi assoluta impossibilità di potersi costruire un’abitazione.

Possedere una casa è, infatti, oggi un so­

gno proibito, quasi un’utopia. Basta cono­

scere le cifre sull’andamento delle costru­

zioni per avere la testimonianza che l’edi­

lizia, settore chiave della nostra economia, è in gravisima crisi. Le cause ovviamente sono molteplici. Malgrado le varie irregola­

rità, l’edilizia abitativa aveva costituito una fonte importante per lo sviluppo economico del Paese, diminuendo la disoccupazione ed incrementando le attività connesse.

A determinare la crisi di questo ramo hanno contribuito anche i costi delle case che oggi ne rendono proibitivo l ’acquisto da parte del risparmiatore, e a provocare l’asce­

sa dei prezzi hanno contribuito i costi delle aree, dei materiali e del denaro. L ’impren­

ditore si trova di fronte, da una parte, a tutta una serie di spese che crescono a ritmo vertiginoso, dalle materie prime al lavoro, e dall’altra parte di fronte alla impennata vor­

ticosa del costo del denaro.

Oggi costruire diventa un rischio. L’im­

prenditore 'medio deve pagare il 20 per cento di interessi sul denaro che si fa anti­

cipare dagli Istituti di credito e contempo­

raneamente è alle prese con gli aumenti dei costi del materiale e della mano d’opera.

Quindi si è visto sensibilmente ridurre i propri margini di profitto e non ha più l’incentivo a costruire.

L’unica speranza resta l’edilizia sociale convenzionata che gode di mutui agevolati:

ma anche questa è una strada non sempre agevole per il cittadino, perché la rata dei mutui si può assimilare aU’aflìtto (o poco più) di un’abitazione. Senza considerare inol­

tre che la svalutazione monetaria e il dimi­

nuito potere d’acquisto degli stipendi e dei

salari rèndono oltremodo difficile il risparmio.

La crisi coinvolge tutti, dall’imprenditore edile all’operatore edilizio, per arrivare fimo al cittadino che deve necessariamente rinun­

ziare al sogno della casa in proprietà.

Se a ciò aggiungiamo gli oneri, di cui alle tabelle parametriche dei comuni nella deter­

minazione del contributo per le spese di urbanizzazione, ci accorgeremo di rischiare il definitivo blocco delle costruzioni. In base alla legge, la spesa di urbanizzazione inci­

derà da un minimo di lire 3.500 ad un massimo di 8.500 al metro quadro.

Tali cifre non sono certamente indifferenti se si considera, ad esempio, che per im appartamento di 110 metri quadrati di su^

perficie, tale voce verrebbe a rappresentare un maggiore costo di circa 3 milioni di lire.

Come si vede ci troviamo di fronte a una situazione pressoché disperata e drammatica, sicché l ’approvazione di questa legge è dav­

vero utile, necessaria, quasi provvidenziale.

E ’ chiaro che la legge non vuole avere la presunzione di risolvere i problemi che as­

sillano e travagliano il settore dell’edilizia ma essa contribuirà, attraverso un notevole sfor­

zo finanziario della Regione, a rendere meno drammatica la situazione di moltissime fa­

miglie.

Per questi motivi, che mi appaiono owii, il gruppo di Democrazia nazionale si espri­

me a favore di questo disegno di legge.

CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la legge che stiamo discutendo, secondo me, è una delle più qualificanti e delle più rivo­

luzionarie fra quelle sottoposte all’attenzione di questa Assemblea. Spiegheremo chiara­

mente i motivi di questa nostra afferma­

zione, replicando, fra l’altro, ai colleghi in­

tervenuti nella discussione.

Quali obiettivi si è prefisso il Governo con questo disegno di legge? L ’eliminazione da una parte delle procedure inutili e l’agibilità immediata, dall’altra parte, delle somme che l’Assemblea mette a disposizione per le ini­

ziative legislative. Con questo disegno di legge tale scopo è stato raggiunto.

(8)

Resoconti Parlamentari — 4336 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novem bre 1977

Un altro carattere fondamentale di questo disegno di legge attiene al risparmio che la Regione potrà realizzare per una somma aggirantesi sui 340 miliardi (mi dispiace che i colleghi intervenuti nel dibattito non ab­

biano notato questo dato, anche perché quan­

do si parla di una legge di tale portata do­

vrebbero esserne evidenziati tutti gli aspetti).

Per inciso, debbo ricordare che ho rice­

vuto dei calorosi apprezzamenti per questo disegno di legge dagli Assessori ai lavori pubblici delle altre regioni in una riunione svoltasi a Venezia; addirittura quasi tutti hanno chiesto che venisse loro inviato il te­

sto normativo su cui stiamo discutendo per­

ché anch’essi incontrano le difficoltà da noi riscontrate in passato.

Infatti, hanno trovato ostacoli non soltanto i cittadini che vogliono la casa, ma anche le banche, come ho potuto accertare in di­

verse riunioni.

Ma ora c’è il fatto nuovo di questo dise­

gno di legge che prevede uno stanziamento di 160 miliardi, senza istituire, comimque, alcun « carrozzone ». Le somme, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, saranno date dalla Regione all’Ircac (Istituto regionale per il credito alla cooperazione) mediante la crea­

zione di un apposito capitolo di bilancio e quindi saranno destinate esclusivamente al credito a favore delle cooperative edilizie.

I fondi mutuati ritorneranno all’Ircac per permettere il finanziamento di altre coope­

rative.

Inoltre il Consiglio di amministrazione del suddetto Istituto verrà integrato, quando si discuterà di finanziamenti alle cooperative edilizie, da un rappresentante dell’Assesso- rato del bilancio e da tre rappresentanti dell’

Assessorato dei lavori pubblici. Questa par­

tecipazione sarà gratuita.

Col sistema di rimborso previsto dal testo legislativo, si dà la possibilità alla Regione di investire nel settore della cooperazione edilizia, non soltanto i 160 miliardi stanziati dall’articolo 18, ma anche tutte quelle som­

me che ritorneranno all’Ircac a titolo di rim­

borso dei mutui (capitale più interessi).

Tutto ciò discinde concrete speranze per il popolo siciliano perché sono del parere che i problemi del Mezzogiorno e della Sici­

lia si risolvano, non con belle enunciazioni (sviluppo economico, intese, eccetera), ma con ottime leggi che permettano di erogare su­

bito le somme stanziate, dando al cittadino una concreta percezione dell’attività del Go­

verno. In questo modo, secondo me, si può qualificare una classe politica. Invece, tante volte, si approvano dei testi legislativi pre­

vedendo comitati e sottocomitati che impe­

discono di spendere prontamente i fondi stan­

ziati, quindi la colpa dei ritardi spesso è del legislatore.

Va notato che l’articolo 8 del disegno di legge in discussione stabilisce che, se la Commissione legislativa competente non ren­

de il parere sul programma di utilizzazione dei fondi entro trenta giorni dalla trasmis­

sione, lo stesso parere si considera espresso positivamente (ricordo che quando proposi quest’articolo in sede di Giunta di governo il Presidente della Regione mi disse che avrei dovuto sostenerlo in Commissione, pro­

posta che accettai di buon grado).

Inoltre l ’Assessore ai lavori pubblici, sem­

pre ai sensi dell’articolo 8, deve predisporre entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge il predetto programma di utiliz­

zazione dei fondi.

Quindi, con due brevi disposizioni norma­

tive si obbligano i responsabili della « cosa pubblica » a compiere prontamente il pro­

prio dovere, impedendo al cittadino di sof­

frire per le lungaggini delle procedure buro­

cratiche — fenomeno purtroppo verificatosi per la legge numero 79; infatti i 5 miliardi previsti, dopo 18 mesi daU’approvazione del­

la normativa, ancora non sono stati spesi — . Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, questa innovazione legislativa è importantis­

sima ed anzi dovrebbe essere contenuta in tutte le leggi. In questo modo, qualora ven­

gano superati i termini fissati per i pareri, i pi'owedimenti diventano perfetti, permet­

tendo l’erogazione immediata delle somme.

Altrimenti è inutile lamentarsi che i fondi stanziati non vengono erogati dal Governo in quanto spesso le stesse leggi creano que­

sta situazione di stallo. Quindi il potere le­

gislativo deve fare il proprio dovere.

Un altro problema importante è affron­

tato da questo disegno di legge, su cui dob­

biamo soffermarci e a tal proposito mi ri­

volgo all’onorevole Sardo Infirri che ha par­

lato nel suo intervento della « fascia dei poveri ».

Intanto devo ringraziare sia la presidenza della Commissione lavori pubblici sia i coro-

(9)

Uesoconti Parlamentari 4337 Assemblea Regionale Siciliana

Vili Le g is l a t u r a CLIII SEDUTA 24 No v e m b r e 1977

ponenti della stessa e in particolare il rela­

tore per la continua attenzione prestata a questo disegno di legge. Costituiva un testo legislativo importantissimo, che ci ha tenuti impegnati per oltre due mesi.

Quindi, onorevole Paolone, la mancata partecipazione dei colleglli ai lavori d’Aula non sta a significare che non sono stati attenti a questo progetto di legge, ma sol­

tanto che sono coscienti che un’amplissima discussione si è svolta in sede di commis­

sione.

Ogni deputato è consapevole della enor­

me importanza di questo disegno di legge, conoscendo 1’ « ansia » delle cooperative e dei singoli cittadini che hanno bisogno della casa.

In questo modo ciascun collega potrà an­

nunziare nel proprio collegio elettorale che è stata approvata una legge che offre la possibilità di ottenere la casa nel più breve tempo possibile.

Per quanto riguarda le domande di am­

missione al finanziamento abbiamo previsto una certa gradualità. Nel testo originario non era data alcuna discrezionalità al po­

tere esecutivo; successivamente tale impo­

stazione è stata temperata per problemi di tecnica politica e ciò non possiamo non con­

siderarlo positivo.

Abbiamo stabilito che nelle domande di ammissione al finanziamento bisogna indi­

care la disponibilità dell’area e l ’entità vo­

lumetrica del complesso edilizio. Per quanto riguarda le cooperative edilizie, che non ri­

sultano proprietarie dell’area, come affer­

mava l’onorevole Sardo Infirri, esiste un ap­

posito articolo del disegno di legge che pre­

vede che questo tipo di cooperative debbano rivolgersi al comune per la localizzazione dell’area; se il consiglio comunale non prov­

vede entro trenta giorni dall’inoltro delle ri­

chieste, la scelta deU’area è effettuata dall’

Assessore ai lavori pubblici con proprio de­

creto.

Questa soluzione normativa è importante, perché dobbiamo obbligare gli amministratori comunali a compiere il proprio dovere; que- st’ultimi, infatti, sapendo che in mancanza di una loro deliberazione prowederà l’As­

sessore ai lavori pubblici, adotteranno senz’

altro i provvedimenti di loro competenza.

Quindi non si è creata una « fascia di po­

veri », anzi abbiamo affrontato anche questo problema nella sua globalità.

Per quanto riguarda il problema dei 40 miliardi, devo ricordare all’onorevole Bar­

cellona che stiamo provvedendo in base alla famosa legge numero 79.

A questo punto indendo replicare all’ono­

revole Paolone, anche perché in quest’Aula rappresenta l’opposizione.

Onorevole Paolone, ho l’impressione che abbia perduto un’ottima occasione per far rilevare l ’importanza di questo disegno di legge. Le posso assicurare che i cittadini non sono preoccupati di pagare il 4 per cento o r i per cento di interessi sul capi­

tale mutuato (anche perché, ad esempio, il 4 per cento inciderebbe per una somma aggirantesi fra le 10 e le 15 mila lire men­

sili) ma intendono avere la certezza di poter possedere domani una casa.

Inoltre ha dimenticato che non abbiamo previsto l’indicizzazione né sugli interessi né sulla quota di capitale mutuato. L’indicizza­

zione avrebbe comportato, per chi va in pensione, un aumento del canone della casa, dopo uno-due anni, di circa 30-40 mila lire.

Non si è ricorsi a questo strumento e nel testo legislativo si stabilisce un interesse del 4 per cento per le cooperative a proprietà divisa (nel testo originario era del 3 per cento ed addirittura per le cooperative a pro­

prietà indivisa non era fissato alcun tasso di interesse).

D’altro canto, mi permetta, onorevole Pao­

lone, non sono queste le battaglie che pos­

sono determinare un avanzamento della so­

cietà. Una vera e propria crescita sociale si è avuta con lo sforzo sostenuto per que­

sto disegno di legge. Infatti, chi possiede una abitazione in ima cooperativa a proprietà divisa, ha avuto la possibilità — perché non tutti ci troviamo in queste condizioni — di acquistare il terreno e successivamente potrà vendere la casa; quindi si può tranquilla­

mente esigere un interesse del 4 per cento da un tale tipo di proprietari ed anzi le dico che chi ha la possibilità di comprare l’area preferisce pagare il 4 per cento di interesse, pur di possedere un proprio ap­

partamento.

Certamente quelli che sono proprietari di abitazioni a proprietà indivisa godono di pri­

vilegi maggiori rispetto ai proprietari di abi­

tazioni a proprietà divisa (questi ultimi, ad esempio, non possono venderle) e quindi è

Resoconti, f. 601 (50C)

(10)

Resoconti PaTlamentari 4338 — Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L I I I S E D U T A 24 Novem bre 1977

giusto che paghino un tasso di interesse più alto.

Secondo lei, invece, onorevole Pacione, 1’

interesse dovrebbe essere per tutti deU’l per cento, ma le posso assicurare che i cittadini non si preoccupano di ciò ma piuttosto vo­

gliono im immediato finanziamento delle cooperative.

PAOLONE. Allora perché non lo facciamo?

CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.

Sicuno riusciti a fissare un interesse del 4 per cento, che costituisce appena la quinta parte di quanto viene richiesto dalle banche.

Allora, onorevole Pacione, in quest’Aula portiamo avanti la « filosofia » delle cose concrete, a differenza della « filosofia » che lei ci ha esposto nel suo intervento.

Non è certamente questa la diversità di carattere ideologico che potrà dividere il suo gruppo dalle altre forze. Quest’impostazione politica non credo che potrà ottenere grandi successi perché i cittadini vogliono avere finanziate le cooperative, senza bisogno di ricorrere alle banche; dopo aver presentato la domanda e aver superato le scadenze pre­

viste dalla legge, intendono essere sicuri di ottenere i mutui.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nessuno vieta, successivamente, alle forze po­

litiche — quando si accorgeranno che le somme stanziate non bastano più per le coo­

perative edilizie che richiedono il finanzia­

mento poiché il loro numero va aumentando di giorno in giorno, dischiudendosi una nuova speranza per il popolo siciliano con questa normativa che elimina tutti i motivi di perdita di tempo — di aumentare la dotazione finanziaria della legge che è in condizione di dare lavoro a migliaia e mi­

gliaia di disoccupati e di permettere la co­

struzione di un numero notevolissimo di abi­

tazioni, concretizzando il diritto di ogni cit­

tadino di avere la casa.

Quindi, con questo disegno di legge e con la possibilità offerta al Governo e alle forze politiche dell’Assemblea di incrementarne, ri­

peto, lo stanziamento, ricorrendo magari ai fondi ex-articolo 38, potremmo mobilitare una notevole massa di miliardi, permettendo il decollo deU’economia siciliana poiché l’edi­

lizia potrebbe agire da volano per una serie di attività economiche collaterali.

Con questa normativa si potrà effettiva­

mente dare una casa a migliaia di cittadini, a differenza del passato in cui si è verificato che le domande di finanziamento, presentate dalle cooperative da 7-8 anni, sono ancora inevase.

Se, moltre, verrà predisposto il programma di utilizzazione dei fondi, altri soggetti sa­

ranno spinti a formare cooperative, risolvendo cosi uno dei problemi più assillanti del ceto medio; la casa. Proprio recentemente, ad esempio, ho disposto il finanziamento ad una cooperativa edilizia formata da guardie di Pubblica Sicurezza.

A questa legge potranno ricorrere tutti coloro che non sono in condizioni di pagare 300 mila lire di affitto mensile, per cui con l’istituzione del fondo di rotazione e lo stan­

ziamento di altre somme potranno essere con­

cessi i mutui a tutte le cooperative che ri­

spondono ai requisiti richiesti dalla legge.

E ’ chiaro che abbiamo intenzione di spen­

dere subito le somme stanziate e i rimborsi dei mutui avverranno dopo due anni dalla concessione. Dunque, entro breve tempo, po­

tremo finanziare centinaia di cooperative per una cifra aggirantesi sui 200 miliardi.

Inoltre, le cooperative che non dispones­

sero dell’area, ripeto, la potranno richiedere ai comuni e, in via sostitutiva, all’Assessore ai lavori pubblici.

Onorevole Presidente ed onorevoli colleghi, ho notato che nei vari interventi non sono stati sollevati dei rilievi a questo disegno di legge, anzi sono stati manifestati degli ' ap­

prezzamenti. Ciò è di conforto per il Governo e rappresenta un fatto positivo per l’Assem­

blea tutta. Mi auguro che si possa dare im­

mediata attuazione a queste norme, anche se il Governo apporterà alcuni piccoli aggiusta­

menti di carattere formale.

Vorrei ricordare un’altra questione impor­

tante. Abbiamo fatto in modo che gli uffici tecnici comunali diano il visto tecnico per le opere di importo fino a 750 milioni ed il Ge­

nio civile e gli uffici tecnici provinciali per le opere di importo fino ad un miliardo e 500 milioni; in questo modo si eviterà l’affastel­

larsi di progetti presso il comitato tecnico dell’Assessorato dei lavori pubblici e l’iter delle pratiche presentate dalle cooperative poti'à procedere più celermente.

Nel concludere il mio intervento, vorrei ricordare che ho preso la parola per espri­

(11)

Resoconti Parlamentari 4339 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III S E D U T A 24 Novembre 1977

mere la soddisfazione di aver portato, con la collaborazione di tutti i colleghi, all’esame di questa Assemblea il disegno di legge su cui stiamo discutendo. Questo testo legislativo, infatti, ci qualifica tutti, accende grandi spe­

ranze e sicuramente non potrà non sortire quegli effetti positivi che ci aspettiamo.

, PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus­

sione generale.

Pongo in votazione il passaggio all’esame degli articoli.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato]

Comunico che sono stati presentati i se­

guenti emendamenti dagli onorevoli Paolone, Cusimano, Tricoli e Virga:

sostituire l ’articolo 3 con il seguente:

« Il reddito annuo complessivo per gli as­

segnatari di alloggi, stabilito in 8 milioni di lire dall’articolo 3 della legge 20 dicembre 1975, numero 79, viene elevato a lire 9 mi­

lioni »;

al secondo com ma d ell’articolo 4 sostituire le parole « con l’interesse annuo del 4 per cento » con le altre « con l’interesse annuo delTl per cento »;

sopprim ere l ’ultimo com ma d ell’articolo 10.

Presidenza del Presidente DE PASQUALE

Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.

SASO, segretario:

« Art. 1.

E ’ istituito presso l’Istituto regionale per il credito e la cooperazione (Ircac) un fondo di rotazione di lire 150.000 milioni a gestione separata destinato al finanziamento di inter­

venti di edilizia economica in favore di coo­

perative edilizie aventi sede nel territorio della Regione siciliana.

Tutte le sopravvenienze attive inerenti alla

gestione del fondo ne costituiscono incre­

mento ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti­

colo 1.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato]

Invito il deputato segretario a dare let­

tura dell’articolo 2.

SASO, segretario:

« Art. 2.

L ’Ircac a carico del fondo concede mutui alle cooperative edilizie per la intera spesa occorrente per la costruzione di alloggi e per la acquisizione delle relative aree.

Le caratteristiche degli alloggi sono quelle previste dal secondo comma dell’art. 1 della legge regionale 20 dicembre 1975, numero 79.

Il costo massimo ammissibile per gli al­

loggi è determinato semestralmente dall’As­

sessore regionale per i lavori pubblici sen­

tito il Comitato tecnico amministrativo re­

gionale ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti­

colo 2.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario s ialzi.

(E’ approvato]

Invito il deputato segretario a dare let­

tura dell’articolo 3.

SASO, segretario:

« Art. 3.

Il reddito annuo complessivo degli assegna­

tari di alloggi realizzati ai sensi della pre­

sente legge è stabilito nella misura prevista dall’art. 3 della legge 20 dicembre 1975, nu­

mero 79 e successive modificazioni ».

PRESIDENTE. Si passa aU’esame del­

l’emendamento sostitutivo dell’articolo 3 a firma Paolone ed altri.

PAOLONE. Chiedo di parlare per illu­

strare l ’emendamento.

(12)

Resoconti Parlamentari 4340 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legisìatura C L III SEDU TA 24 Novembre 1977

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLONE. Onorevole Presidente, onore­

voli colleglli, intervengo molto brevemente poiché remendamento si spiega da sè.

Faccio presente che, in quest’ultimo perio­

do, il tasso di svalutazione della lira è pau­

roso e quindi è opportuno elevare il limite fissato nella legge numero 79 del 1975, es­

sendo già passati due anni. Ritengo neces­

sario elevare il reddito annuo complessivo degli assegnatari degli alloggi da otto a nove milioni per permettere ad una fascia più estesa di cittadini di godere di questa legge.

Nel caso in cui il reddito rimanesse fissato ad otto milioni, un notevole numero di sog­

getti, colpito dalla svalutazione, unendosi in cooperative, non potrebbe godere di questo beneficio legislativo. Quindi, mi auguro che l’Assemblea approvi questo emendamento che permetterebbe a chi non ha avuto grandi vantaggi di usufruire di questa normativa.

PRESIDENTE. La Commissione?

Invito il deputato segretario a dare let­

tura dell’articolo 4.

SASO, segretario:

« Art. 4.

Le cooperative edilizie il cui statuto pre­

vede il divieto di cessione in proprietà degli alloggi e l’obbligo di trasferimento degli stessi al competente lacp in caso di liquida­

zione o di scioglimento della cooperativa, dovramro rimborsare alTIrcac in venticinque anni con l’interesse delTl per cento il capi­

tale mutuato investito neU’immobile.

Le cooperative a proprietà divisa o prive dei requisiti statutari di cui al precedente comma dovranno rimborsare alTIrcac in ven­

ticinque anni con l’interesse annuo del 4 per cento il capitale mutuato investito nel- Timmobile.

I tassi di interesse di cui ai precedenti commi sono comprensivi di ogni onere, di­

ritto e spese ».

FASINO, P residente della Commissione.

Onorevole Presidente, il parere della Com­

missione è negativo per il semplice motivo che non si comprende la ratio dell’aumento da 8 milioni a 9 milioni. Peraltro la ratio della Commissione coincide con quella della legge nazionale. Mi sembra giusto che in una materia cosi delicata tutti i cittadini italiani siano messi sullo stesso piano, non operando delle differenziazioni.

PRESIDENTE. Il Governo?

CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.

Contrario.

PRESIDENTE. Pongo in votazione Temen- damento sostitutivo dell’articolo 3 a firma Paolone ed altri.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(Non è approvato) Pongo in votazione l’articolo 3.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato)

PRESIDENTE. Si passa alTesame dell’

emendamento a firma Paolone ed altri al secondo comma dell’articolo 4.

PAOLONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLONE. Onorevole Presidente, .onore­

voli colleghi, debbo ritenere che stiamo ab­

bracciando una logica in base alla quale di­

scuteremo su alcuni emendamenti che dopo verranno puntualmente respinti poiché gli accordi sono già stati presi. Se poi...

PRESIDENTE. E ’ un testo della Commis­

sione, onorevole Paolone.

PAOLONE. Si per carità! Tuttavia in Com­

missione pur sostenendo alcune impostazioni di fondo, per cui manifestammo il nostro apprezzamento per l’impegno di spesa — che addirittura, a nostro avviso andrebbe ele­

vata — a favore del settore dei lavori pub­

blici, se non altro per rimanere fedeli ài motivi ispiratori delTarticolo 38, per quanto riguardava i singoli articoli abbiamo espresso posizioni differenti da quelle degli altri grup­

(13)

Resoconti Parlamentari 4341 Assemblea Regionale Siciliano

V i l i Legislatura C L III SEDU TA 24 Novembre 1977

pi politici, riservandoci di spiegare in Aula le nostre ragioni.

A proposito dell’articolo precedente l ’ono­

revole Fasino ha portato avanti una argo­

mentazione discutibile ed estremamente de­

bole. Infatti mi chiedo che senso abbia af­

fermare che la normativa debba essere uni­

forme su tutto il territorio nazionale e che tutti i cittadini debbono essere messi nelle stesse condizioni!

PRESIDENTE. Onorevole Paolone, i voti non si commentano.

PAOLONE. Rifletto sulle risposte datemi e le aggancio polemicamente a quanto af­

fermato dall’Assessore Cardillo, a mo’ di replica al mio intervento, il quale ha soste­

nuto che la diversità d’impostazione sui tassi di interesse da far pagare ai mutuatari non costituisce una linea di demarcazione fra il nostro gruppo politico e gli altri partiti.

Per l’amor di Dio, come se esistesse una linea di demarcazione!

Mi sembra che, sotto mille profili, vi sono delle diversità fra un cittadino siciliano e un cittadino milanese. Abbiamo pure la pos­

sibilità di intervenire, come Assemblea re­

gionale, in alcuni settori per tentare di cor­

reggere determinate situazioni createsi nel corso del tempo. Sono state, ad esempio, ap­

provate leggi che non si applicano ai cit­

tadini milanesi residenti in Sicilia e che, quindi, creano delle disparità fra gli abitanti della stessa regione. Dunque, quella argo­

mentazione è debole.

A proposito del tasso di interesse del 4 per cento, da far pagare ai soci delle coope­

rative a proprietà divisa, vorrei far notare ai colleghi dell’Assemblea che se si vuole evitare la speculazione edilizia, ricorrendo a questa misura, siamo tutti d’accordo. Tut­

tavia come abbiamo fatto rilevare stamane in sede di discussione generale, le speculazioni edilizie sono nate in Italia tutte sotto il pa­

trocinio di questa classe dirigente che com­

prende anche i comunisti e i socialisti, al potere in tante città e in tante regioni.

Ma in questo caso stiamo regolando l’ipo­

tesi di cittadini che intendano costruirsi una propria casa — diritto tutelato dalla Costi­

tuzione — e non capisco perché essi debbano pagare il 4 per cento di interessi mentre un

altro cittadino, che fa parte di ima coope­

rativa a proprietà indivisa...

BARCELLONA. Quella è proprietà...

PAOLONE. Certamente, onorevole Asses­

sore, in base alla filosofia politica dominante che tende a distruggere passo dopo passo il principio della proprietà mediante tutti i meccanismi a disposizione, anche quello di scoraggiare...

BARCELLONA. Se la paghi lui la pro­

prietà...

PAOLONE. ...quei cittadini che volessero avere una propria casa. Non vedo perché se voglio far parte di una cooperativa a pro­

prietà divisa debbo pagare un saggio di in­

teresse superiore, e quindi la casa ver­

rebbe a costare di più, rispetto a quello pagato da un altro soggetto, socio di una cooperativa a proprietà indivisa.

Inoltre, se mi consente, onorevole Asses­

sore, la differenza fra il 4 per cento e l’uno per cento nel tasso di interesse non è cosi esiguo come ha cercato di far credere. Ad esempio su un mutuo di 35 milioni circa, un saggio di interesse del 4 per cento determina versamenti mensili aggirantisi sulle 170 mila lire. A questo punto si può verificare die chi intendeva costruirsi una propria casa, dissuaso da tutte queste difficoltà e da simili spese, preferisce affittarsi un appartamento.

Poiché volevate scoraggiare tutti quelli che desideravano partecipare a cooperative a proprietà divisa, avete stabilito questa dif­

ferenza nel tasso di interesse, cercando di minimizzare questo aspetto della normativa.

Però questa questione va inquadrata nella più vasta tematica dell’egemonia, onorevole De Pasquale, che presiede questa Assem­

blea e nella logica di una certa politica.

L ’egemonia, in qualunque modo, va con­

quistata, cosi come la pubblicizzazione bi­

sogna ottenerla con qualsiasi meccanismo, ed il problema in esame rientra nell’ambito di una precisa filosofia politica tendente a questo risultato. E’ comprensibile una simile posizione da parte dei comunisti, ma è as­

surdo che venga sostenuto da tutti e che venga ignorato il punto su cui mi sto sof­

fermando. Questo aspetto è stato trascurato

(14)

Resoconti Parlamentari 4342 Assemblea Regionale Siciliana

V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novembre 1977

anche nelFambito della legge votata nell’

agosto del 1977 con cui si è eliminata la possibilità del riscatto non prevedendo nep­

pure il ricorso agli Istituti autonomi case po­

polari — d’altronde ciò è perfettamente con­

forme a quella filosofia politica cui accen­

navo che tende a sopprimere la proprietà privata, fatta propria dalla legge numero 10 del febbraio 1977 (la Bucalossi-Gullotti-Ber- linguer) che sostituisce alla licenza edilizia il nuovo istituto della concessione, distrug­

gendo, in questo modo, lo stesso principio della proprietà privata — . Questo è un modo di procedere lento, passo dopo passo, tuttavia è sempre nella logica di una determinata

Tralasciando tutto questo, comunque, ci chiediamo: in un momento in cui è neces­

sario Innescare un determinato meccanismo, perché si intende scoraggiare il risparmio e l’impegno di chi vuole costruirsi una pro­

pria abitazione, fissando per questo tipo di soggetti maggiori oneri finanziari, dal mo­

mento che la casa serve solo per scopi fami­

liari e non per fini speculativi? Perché do­

vete operare delle differenziazioni fra cit­

tadini che vogliono il pieno rispetto di un diritto sancito dalla Costituzione — a meno che non intendiate modificare il testo costi­

tuzionale e in questo caso ditelo chiara­

mente — ?

Quindi, anche se costituisce un grosso av­

venimento l’impegno finanziario di 160 mi­

liardi da parte della Regione nel settore della casa, resta il fatto che si crea una divisione fra gli stessi cittadini. Certamente, i democristiani in questo senso svolgono un pessimo ruolo (come d’altronde tutti gli altri partiti), poiché non fanno altro che sostenere una determinata Impostazione politica sul­

l’altare del compromesso storico.

Il nostro gruppo politico potrà non essere confortato dai numeri ma è sostenuto da una scelta giuridica, culturale e politica, da una precisa considerazione economica, che in que­

sto caso favorirebbe il risparmio, e rientra, con la propria impostazione, in una « logica di socialità ». Ripeto, il nostro partito potrà essere battuto dai numeri, ma quest’ultimi non vi daranno necessariamente ragione al­

l’infinito. Al momento della verifica, ve­

diamo !

Il vostro discorso è sempre proiettato sul futuro, mai sul presente né sul passato. Non

si deve dire che avete sbagliato tutto in questo campo e che continuate a perseverare negli errori. Il fatto importante è quello di avere sprecato 160 miliardi in questa dire­

zione.

Vedremo in sede di esame dell’articolo 10 come si può riscontrare perfettamente quel­

l’impostazione politica. Infatti, in questo arti­

colo è previsto un comma che fissa le per­

centuali in base a cui bisogna ripartire questi 160 miliardi fra cooperative a proprietà indi­

visa e cooperative e proprietà divisa e su di esso interverremo per gli stessi motivi.

Saremo forse battuti anche in questo caso, onorevole De Pasquale, ma ciò non modifica la situazione. La storia non è mai stata fatta dalle masse, come voi pensate, a nostro av­

viso è sempre stata un « cimitero di élites » e sono sempre le minoranze ad indicare certe strade che, prima o poi, orienteranno le scelte migliori per Tavvenire. Speriamo che in Italia qualcuno riesca a risvegliarsi prima che sia troppo tardi; tuttavia questa è una scelta che si inquadra in una precisa filosofia politica che ci porterà indubbiamente alla eliminazione del diritto di proprietà e ad un processo di « comunistizzazione » del paese.

PRESIDENTE. La Commissione?

FASINO, P residente della Commissione.

Signor Presidente, la Commissione non ha fatto altro che confermare il testo del Go­

verno in ordine al tasso di interesse da far pagare alle cooperative.

Faccio presente che nella legge numero 79 per le cooperative a proprietà divisa era già previsto il 3 per cento, mentre per le coope­

rative a proprietà indivisa non era previsto alcun onere in materia di interessi.

La Commissione ha sostituito il testo del Governo che fissava interessi rispettivamente del 2 per cento e del 4 per cento con TI e il 4 per cento per mantenere la differenza dei tre punti tra le due categorie di coopera­

tive. Tuttavia noi riteniamo che a soci, che non dispongono di un grandissimo reddito (otto milioni), ma che comunque, rispetto a soggetti che ne hanno uno decisamente infe­

riore, e di un certo rilievo, si debbano con­

cedere mutui aggirantesi sui 30-35 milioni di lire senza far pagare un minimo di inte­

ressi.

Perché sono stati leggermente aumentati?

Perché sono aumentati i tassi ordinari e di

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