Resoconti Parlamentari 4329 — Assemblea Regionale Simliana
V ili Legislatura CLIII SEDUTA 24 Novembre 1977
C L I I I S E D U T A
(Pomeridiana)
g i o v e d ì 24 NOVEMBRE 1977
Presidenza del Vice Presidente D’ALIA indi
del Presidente DE PASQUALE
I N D I C E
P ag .
C o n g e d i ... 4329
D iseg n i di le g g e :
(V otazio n e di ric h ie s ta di p ro ce d u ra d 'u r
g en za) ... 4333
« In te rv e n ti in fa v o re d elle co o p e rativ e ed ilizie * (315/A) (S eg u ito d e lla d is cu s sio n e ):
P R E S ID E N T E . 4333, .4339, 4340, 4345, 4346, 4348, 4350 P U ID A R A * ... 4333 M A R C H E L L O ... ... 4335 C A R D IL L O , A ssessore ai lavori p u b b lici . . 4335 P A O L O N E ... 4340, 4348
F A S IN O , P resid en te della com m ission e . 4340, 4342, 4346, 4347 4350 F I O R I N O ... 4345
In te rp e lla n z e :
( A n n u n z i o ) ... 4330 (P e r lo s v o ì^ m e n to u rg en te) :
P R E S ID E N T E ... 4333 A M M A V U T A ... 4332 C A R D IL L O , A ssesso re a i la vori p u b b lici . . 4333
In te rro g a z io n e :
( A n n u n z i o ) ... 4329
M ozione;
( A n n u n z i o ) ... 4331
S u i la v o ri d elP A ssem blea:
P R E S I D E N T E ... 4347
La seduta è aperta alle ore 18,05.
ROSANO, segretario ff., dà lettura del processo verbale d ella seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro
vato.
Congedi.
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Sardo ha chiesto due giorni di congedo a decorrere da oggi, e che gli onorevoli Lu
centi e Vizzini hanno chiesto congedo per la seduta di oggi.
Non sorgendo osservazioni, i congedi si in
tendono accordati.
Annunzio di interrogazione.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreta
rio a dare lettura della interrogazione pre
sentata.
ROSANO, segretario ff.:
« Al Presidente della Regione per cono
scere quali provvedimenti ha adottato, o in
tende adottare in merito all’applicazione del D.P.R. 1 luglio 1977, numero 683, entrato in vigore il 23 settembre 1977, riguardante, in particolare, ai sensi deH’articolo 2, il pas
saggio alle dipendenze della Regione siciliana degli uffici decentrati e periferici del Mi
nistero dei lavori pubblici (Provveditorati opere pubbliche — Uffici del Genio civile — a competenza generale e Servizio Idrografico di Palermo). Infatti, a norma del succitato
R esocon ti, f. 600 (500)
Resoconti Parlamentari 4330 — Assemblea Regionale Siciliana
Vili Le g is l a t u r a CLIII SEDUTA 24 Novem bre 1977
articolo, detti uffici, a decorrere dalla data predetta, sono entrati a far parte integrante deir organizzazione amministrativa regionale, per cui si desidera conoscere:
1) se i provvedimenti che i capi degli uffici suddetti intraprendono in base alle norme statali, sono legittimi;
2) se sono state determinate, con apposito provvedimento legislativo, le competenze degli uffici sopracitati nel contesto della ge
stione amministrativa della Regione siciliana;
3) se è stata sollecitata e formalizzata la posizione del comando del personale che in
tende passare alle dipendenze della Regione siciliana in relazione a quanto previsto dal quinto comma del succitato articolo 2;
4) gli impegni che TAmministrazione re
gionale intende assumere in merito alla ema
nazione delle norme integrative del mede
simo decreto relativo al passaggio del per
sonale suddetto dallo Stato alla Regione e alla regolamentazione delle norme relative ai rapporti finanziari definitivi tra Stato e Regione ai sensi dell’articolo 12 della legge 9 ottobre 1971, numero 825 » (452) (L’in
terrogante chiede lo svolgim ento con ur
genza).
CULICCHIA.
PRESIDENTE. Avverto che la interroga
zione ora annunziata sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.
Animnzio dì interpellanze.
PRESIDENTE. Invito il deputato segre
tario a dare lettura delle interpellanze pre
sentate.
ROSANO, segretario ff.:
« All’Assessore agli enti locali per sapere se è a conoscenza del negativo atteggiamento assunto dairAmministrazione comunale di Chiusa Sclafani rispetto alla richiesta avan
zata dalla locale cooperativa ”Alberobello”
sin dal marzo scorso e concernente l’acquisi
zione delle strutture di una ex stazione fer
roviaria e deH’area adiacente, di proprietà
del Comune, al fine di progettarvi e realiz
zarvi opere per la conservazione e la com
mercializzazione della locale produzione di ciliegie, olive da mensa e da olio e uve da vino e se non ritiene che l’uso produttivo di tali strutture, da sempre inutilizzate, non risponda pienamente a quei giusti criteri di lotta allo spreco e di valorizzazione delle risorse per finalità sociali e produttive che l’ottusa e miope visione deH’Amministra- zione comunale a tutt’oggi sembra respin
gere.
Gli interpellanti chiedono di conoscere a tale proposito se non ritiene di dover assu
mere adeguate iniziative al fine di indurre rAmministrazione comunale di Chiusa Scla
fani ad esaminare la richiesta della coope
rativa Alberobello secondo criteri ispirati a finalità di sviluppo economico e sociale, ab
bandonando ogni atteggiamento di parte e settario preconcetto » (247).
Am m a v u ta - Motta - Barcel
lona.
« All’Assessore all’agricoltura e foreste per sapere se, in relazione alle gravi conseguenze della siccità che ha colpito le campagne si
ciliane e che ha determinato fra l’altro gravi carenze nella disponibilità di produzioni fo
raggere per l’allevamento del bestiame, non ritiene di dovere disporre immediate misure quali:
— l’apertura al pascolo di superfici non boscate appartenenti al Demanio della Re
gione nonché di quelle boscate di vecchio impianto la cui utilizzazione non contrasta con le esigenze di difesa del patrimonio fo
restale;
— un intervento straordinario presso TAima per ottenere in favore degli alleva
tori siciliani delle zone maggiormente col
pite un adeguato contingente di mangimi e cereali per l’alimentazione del bestiame a prezzò controllato da distribuire tramite strutture pubbliche e con il concorso delle Commissioni comunali previste dalla legge 1 agosto 1977, numero 74;
—- il pagamento dei premi alla nascita dei vitelli e delle altre provvidenze comu
nitarie a tutt’oggi maturate e non pagate;
— la piena attuazione delle provvidenze
Resoconti Parlamentari 4331 — Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novembre 1977
disposte con le leggi regionali numero 85, del 23 dicembre 1976, numero 74, del 1°
agosto 1977, ivi compresa la erogazione dei prestiti agli allevatori tramite il fondo di rotazione dell’Esa, cui la Regione ancora non ha accreditato i finanziamenti previsti dalla citata legge numero 74, per consentire alle aziende zootecniche di attingere alle pre
viste agevolazioni che possono contribuire a superare le condizioni di difficoltà partico
larmente presenti nel comparto zootecnico » (248) [Gli interpellanti chiedono lo svolgi
m ento con urgenza).
AmMAVUTA - Rindone - Tusa
- Bua - Ch essa h i.
« Al Presidente della Regione, all’Asses
sore al lavoro e alla cooperazione e all’As
sessore alle finanze — premesso che la Re
gione siciliana sin dal 1975, nel corso della fase più acuta della crisi economica indotta daH’improwiso aumento dei prezzi delle ma
terie prime, con lo scopo di alleviare le dif
ficoltà di numerosi lavoratori siciliani emi
grati e delle loro famiglie che fanno definiti
vamente ritorno in Sicilia, ha predisposto una serie di interventi di alto valore sociale ed economico come quelli contenuti nella legge regionale 3 giugno 1975, numero 25;
ritenuto che non è più oltre tollerabile, ol
tre che contrario allo spirito della legge, che i lavoratori emigrati debbano attendere molti mesi per ottenere il contributo straordina
rio di cui all’articolo 12 della citata legge regionale numero 25; considerato che il com
plesso della documentazione e degli attestati richiesti, nonché le procedure ritenute ne
cessarie dalla Cassa di Risparmio per le pro
vince siciliane, ai fini deH’ottenimento del concorso regionale nel pagamento degli inte
ressi sui finanziamenti destinati agli scopi di cui all’articolo 18 della citata legge nu
mero 25, è tale da scoraggiare, se non da rendere impossibile, le richieste da parte dei lavoratori emigrati che intendono reinse
rirsi nella vista sociale delle loro comunità d’origine, intraprendendo una qualche atti
vità produttiva ed assicurando a loro ed alle loro famiglie una casa dignitosa e civile — per conoscere:
a) quali iniziative intendono assicurare al fine di accelerare i tempi per la corre
sponsione del contributo straordinario di cui in premessa;
b) se intendono intervenire presso il ci
tato Istituto di credito, al fine di ottenere lo snellimento delle procedure e la riduzione al minimo indispensabile dei documenti e degli attestati necessari per l’ammissione alle provvidenze della legge regionale 3 giugno 1975, numero 25 » (249).
Stornello - Pino - Pizzo - Placenti - Fiorino - Sardo
In f ie r ì.
« Al Presidente della Regione, in merito alle recenti dichiarazioni governative se
condo cui si prevede rinstallazione in Si
cilia di una centrale termonucleare; per sa
pere quali iniziative intende intraprendere nei confronti del Governo nazionale in or
dine al problema, in particolare per opporsi alla proposta di installazione di una cen
trale termonucleare in Sicilia per il rischio di dissesti ecologici ed ambientali.
Per conoscere se il Governo della Regione intende riaffermare la validità della costru
zione in Sicilia di una centrale di energia solare anche in relazione alla volontà espres
sa dall’Ars approvando la legge per l’utiliz
zazione dell’energia solare, legge impugnata dal Commissario dello Stato.
Per conoscere quali iniziative intende adottare per la tutela dell’ambiente e per la lotta contro l’inquinamento e per sapere come intenda affermare la imprescindibìlità del consenso popolare democraticamente ri
chiesto ed espresso » (250) (Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza).
Placenti - Di Caro - Pizzo - Pino - Stornello - Sardo In
f ie r ì - Fiorino.
PRESIDENTE. Avverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato che le respinge o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarle, le interpellanze stesse saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svol
te al loro turno.
Annunzio di mozione.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreta
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rio a dare lettura della mozione presen
tata.
ROSANO, segretario ff.:
« L ’Assemblea regionale siciliana premesso che l ’impetuoso sviluppo della rete di cantine sociali costituisce un im
portante patrimonio di strutture e di lavoro che va salvaguardato nella sua essenza come condizione dello stesso ulteriore sviluppo e qualificazione del comparto vitivinicolo sici
liano;
considerato, tuttavia che nel corso di que
sti ultimi anni si sono manifestati nel set
tore delle cantine sociali segni sempre più frequenti di carenze strutturali e di diffi
coltà patrimoniali, quest’ultime aggravate dalla caduta verticale dei conferimenti di uve in conseguenza della ridotta produzione (a seguito delle gelate primaverili) e delle perturbazioni di mercato causate dall’inter
vento di gruppi speculativi;
ritenuto urgente e inderogabile rimuo
vere alcune prime difficoltà congiunturali delle cantine sociali affrontando contestual
mente i problemi e le possibili soluzioni a' medio termine capaci di risolvere i nodi strutturali esistenti nell’ambito della coo
perazione e delle strutture produttive del comparto vitivinicolo;
impegna il Governo della Regione a) a riferire entro 30 giorni davanti la Commissione legislativa agricoltura e foreste deH’Ars sui problemi deU’intero comparto vitivinicolo e ciò allo scopo di fornire utili elementi di valutazione per ciò che attiene;
— lo stato finanziario e gestionale delle cantine e il loro grado di efficienza;
— il rapporto tra potenzialità di lavora
zione delle cantine e loro effettiva utilizza
zione, tra potenzialità di lavorazione delle cantine e volume della produzione trasfor
mabile a livello delle singole zone;
■—■ la reale consistenza di escrescenze pa
rassitarle eventualmente riscontrabili in set
tori della cooperazione vitivinicola;
— la consistenza dei fenomeni di sofistica
zione e sui mezzi eventualmente adottati per combatterla;
— stato delle strutture produttive della vitivinicoltura isolana;
—- le proposte risolutive dei problemi con
nessi allo stato delle cantine sociali e coo
perative vitivinicole nonché agli indirizzi e le soluzioni che si intendono perseguire in ordine alla qualificazione degli impianti viti
coli, alla verticalizzazione e tipicizzazione della produzione vinicola e a una più effi
ciente articolazione funzionale dell’associa
zionismo cooperativo nel settore vitivinicolo;
fa) a predisporre un disegno di legge or
ganico per il settore vitivinicolo e la con
nessa cooperazione in base agli elementi di valutazione, alle indicazioni e alle proposte che emergono dalla discussione dei problemi di cui al punto a);
c) a presentare immediatamente un prov
vedimento legislativo che garantisca a cia
scuna cantina sociale un contributo straor
dinario «una tantum» pari a 1.000 lire per ogni quintale di uva ammassata in meno nell’
annata 1977 rispetto alla media dell’ultimo triennio onde sopperire intanto ai maggiori costi di lavorazione sopportati dalle cantine sociali in conseguenza dei ridotti conferi
menti di cui in premessa;
d) dì soprassedere al finanziamento per la costruzione di cantine sociali in attesa di determinazioni che potranno essere assunte al riguardo in relazione agli elementi di va
lutazione che saranno forniti alla Commis
sione legislativa agricoltura e foreste » (64).
Am m a v u t a - VizziN i - Me s- SANA - Tu s a - Rindone - Ch e s- SARi - Bu a.
PRESIDENTE. Avverto . che la, mozione testé annunziata sarà posta all’ordine del giorno della prossima seduta perché se ne determini la data dì discussione.
Per lo svolgimento urgente di interpellanza.
AMMAVUTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Resoconti Parlamentari — 4333 — Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Le g is l a t u r a C L III S E D U T A 24 Novembre 1977
AMMAVUTA. Signor Presidente, inter
vengo per chiedere che la interpellanza nu
mero 248 venga svolta al più presto possi
bile, preferibilmente entro la prossima set
timana. La vorrei pregare di raccordarsi in tal senso con il Governo.
CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.
In linea di massima va bene per la pros
sima settimana; tuttavia esiste l’esigenza di concordare la data di svolgimento con l’As
sessore competente.
Votazione di richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame di disegno di legge.
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Richiesta di proce
dura d’urgenza con relazione orale per il disegno di legge: « Modifiche alla legge re
gionale 1 agosto 1977, numero 82, concer
nente assistenza scolastica a favore degli alunni frequentanti gli istituti professionali di Stato funzionanti in Sicilia » (358).
Pongo in votazione la richiesta di proce
dura d’urgenza con relazione orale per l’esa
me del disegno di legge numero 358.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvata)
Seguito della discussione del disegno di legge:
« Interventi in favore delle cooperative edi
lizie » (315/A).
PRESIDENTE. Si passa al punto terzo dell’ordine del giorno: Dicussione di di
segni di legge.
Si inizia dal seguito della discussione del disegno di legge: « Interventi in favore delle cooperative edilizie » (315/A), posto al nu
mero 1.
PULLARA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PULLARA. Onorevole Presidente, onore
voli colleghi, uno degli aspetti più emble
matici dell’attuale crisi economica è proprio quello della stasi di tutta l’attività edilizia privata e pubblica.
In particolare, l’ intervento dello Stato
— ad eccezione dei fondi previsti dalla legge numero 513 dell’agosto 1977, per i quali, peraltro, la Commissione lavori pub
blici ha già esitato il parere richiesto dal Governo per le relative localizzazioni — è totalmente mancato sin dal 1975 e cioè dalla emanazione delle leggi numeri 166 e 492.
L ’Assemblea regionale siciliana — che già nel 1975 aveva approvato la legge numero 79 e poiché l’unico articolo della normativa, per molteplici motivi non ha funzionato non coincidendo i tassi di interesse previsti dalla legge con le esigenze degli Istituti di credito che avrebbero dovuto effettuare i finanzia
menti a queste cooperative — nel votare il disegno di legge in discussione compie — a mio giudizio — una delle scelte più quali
ficanti di tutta l’attività di questa legislatura.
La domanda sociale di alloggi, che è stata sempre notevole nella nostra Regione, in quest’ultimo periodo si è enormemente ac
cresciuta.
Da un rilevamento eseguito è risultata T esistenza di più di 1.400 cooperative, per un totale di 47 mila alloggi, che attendono di essere ammesse ai contributi.
Tale fermento di attività cooperativistiche nel settore edilizio deriva indubbiamente an
che dagli elevati costi dei canoni di loca
zione e del denaro. Questo fenomeno spinge strati sempre più vasti di cittadini a riunirsi in cooperative edilizie poiché oggi costituisce l’unico strumento valido per ottenere un be
ne essenziale come quello della casa. Dal rilevamento eseguito è risultato che parte
cipano alle cooperative in maniera prepon
derante gli operai, gli impiegati, oltre a nu
merosi piccoli artigiani e commercianti, la qual cosa rende particolarmente popolare il il disegno di legge che oggi discutiamo.
Vi è, tuttavìa, un altro aspetto che qua
lifica particolarmente questa iniziativa legi
slativa: l’assoluta coincidenza tra la oppor
tunità politica di soddisfare la domanda so
ciale di alloggi e l’opportunità economica di dirottare verso l’attività edilizia una cospicua
Resoconti Parlamentari — 4334 — Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L III S E D U T A 24 Novembre 1977
parte della spesa pubblica. Con tale scelta, infatti, si dà al finanziamento pubblico quel
la funzione di acceleratore degli investimenti e di stimolo dell’attività economica cosi come esige la congiuntura particolarmente sfavo
revole. Peraltro, l’attività edilizia è fra quel
le che, mentre non incide sul passivo della bilancia dei pagamenti, non determinando nessuna sostanziale domanda di beni di im
portazione, permette un forte assorbimento di mano d’opera locale.
Non è da sottovalutare, inoltre, che la realizzazione di un mmaero cospicuo di al
loggi, determinando per la legge di mercato una diminuzione dei costi degli stessi, agisce da calmieratore e quindi da elemento fre
nante della lievitazione dei prezzi.
Pertanto, gli investimenti nel settore dell’
edilizia decisi dalla Regione e dallo Stato per la Sicilia, nella misura di 140 miliardi con la legge numero 513 da destinare alla costruzione di alloggi popolari, che si aggiun
gono a quelli previsti dall’articolo 1 della legge numero 79 in ragione di 40 miliardi e ai 160 miliardi della presente legge, costi
tuiscono il più importante impegno finan
ziario pubblico a favore del settore che avrà un effetto moltiplicatore per le attività col
laterali che in questo momento attraversano un periodo di profondissima crisi.
Mi sembra particolarmente interessante nel disegno di legge quella parte relativa all’
attività degli enti locali, sia per quanto ri
guarda la localizzazione delle aree sia per quanto riguarda l’approvazione dei singoli progetti. In questo modo si promuoverà un’
ampia partecipazione che dovrebbe stimolare i comuni a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per il reperimento delle aree necessarie al soddisfacimento della richiesta crescente, proveniente dal mondo del lavoro, di case popolari o da costruire in coope
rativa.
A mio parere, con questa normativa per il Governo si presenta un’occasione per sen
sibilizzare i comuni •— troppo spesso carenti nella programmazione urbanistica •— all’ado
zione degli opportuni strumenti urbanistici per la realizzazione dei programmi di edi
lizia popolare, atteso che l’inerzia degli am
ministratori finisce con il penalizzare i cit
tadini che hanno la legittima aspettativa del
la casa.
Con il presente disegno di legge si è vo
luto superare il tradizionale ruolo degli isti
tuti di credito che hanno sempre creato notevoli difficoltà alla realizzazione dei pro
grammi di edilizia popolare da parte delle cooperative. Infatti mal si concilia la politica bancaria, che per la sua stessa struttura non può prescindere dalla remuneratività delle operazioni, con l’obiettivo delle cooperative di costruire case per soddisfare la domanda sociale di abitazioni.
Appare, quindi, opportuno rinserimento di funzionari della Regione siciliana nel Consi
glio di amministrazione dell’Ircac allorquan
do quest’ultimo delibera in materia edilizia, poiché non solo ciò garantisce una maggiore oggettività e speditezza nell’espletamento del
le pratiche di finanziamento alle cooperative, ma anche dà la possibilità al Governo e all’Assemblea di esercitare i controlli neces
sari in un campo di tale rilevanza sociale.
Le priorità contenute nell’articolo 10 del disegno di legge hanno voluto limitare la discrezionalità politica, peraltro in base ad una precisa richiesta dello stesso Governo, ed inoltre intendeva perseguire l’obiettivo della spesa, tenendo conto che l’iniziativa che stiamo varando nasce aH’insegna dei provvedimenti di emergenza per tonificare l’economia regionale estremamente carente di investimenti capaci di produrre beni so
ciali e occupazione.
La formula deU’investimento in capitale è valsa ad evitare l’esborso oneroso di inte
ressi passivi a favore delle banche che fini
vano per triplicare dopo 25 anni lo stan
ziamento.
Per quanto riguarda la parte finanziaria, prevista dall’articolo 18 del disegno di legge, che fissa un primo stanziamento di 25 mi
liardi in conto della spesa complessiva di 150 miliardi da erogare in quattro anni, è da evidenziare l’impegno assunto dal Go
verno in Commissione Finanza, secondo cui eventualmente saranno apportate le oppor
tune variazioni di bilancio, in relazione alle effettive necessità.
Per concludere, evidenziamo l’ampia sod
disfazione del gruppo repubblicano per que
sta legge che, da sola, serve a costituire un modo nuovo di concepire la politica in que
sta Assemblea e a qualificare l’azione delle forze politiche in direzione di settori pro
duttivi aventi precise finalità sociali.
Resoconti Parlamentari 4335 — Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatuba C L III S E D U T A 24 Novembre 1977
MARCHELLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCHELLO. Signor Presidente, onore
voli colleghi, il disegno di legge in discus
sione, tendente a mobilitare il settore dell’
edilizia abitativa stimolando attraverso faci
litazioni notevoli e interventi piuttosto con
grui le cooperative edilizie, è certamente im
portante e sicuramente di palpitante attua
lità, considerata la gravissima carenza di case, il costo pressoché insopportabile degli affitti e la quasi assoluta impossibilità di potersi costruire un’abitazione.
Possedere una casa è, infatti, oggi un so
gno proibito, quasi un’utopia. Basta cono
scere le cifre sull’andamento delle costru
zioni per avere la testimonianza che l’edi
lizia, settore chiave della nostra economia, è in gravisima crisi. Le cause ovviamente sono molteplici. Malgrado le varie irregola
rità, l’edilizia abitativa aveva costituito una fonte importante per lo sviluppo economico del Paese, diminuendo la disoccupazione ed incrementando le attività connesse.
A determinare la crisi di questo ramo hanno contribuito anche i costi delle case che oggi ne rendono proibitivo l ’acquisto da parte del risparmiatore, e a provocare l’asce
sa dei prezzi hanno contribuito i costi delle aree, dei materiali e del denaro. L ’impren
ditore si trova di fronte, da una parte, a tutta una serie di spese che crescono a ritmo vertiginoso, dalle materie prime al lavoro, e dall’altra parte di fronte alla impennata vor
ticosa del costo del denaro.
Oggi costruire diventa un rischio. L’im
prenditore 'medio deve pagare il 20 per cento di interessi sul denaro che si fa anti
cipare dagli Istituti di credito e contempo
raneamente è alle prese con gli aumenti dei costi del materiale e della mano d’opera.
Quindi si è visto sensibilmente ridurre i propri margini di profitto e non ha più l’incentivo a costruire.
L’unica speranza resta l’edilizia sociale convenzionata che gode di mutui agevolati:
ma anche questa è una strada non sempre agevole per il cittadino, perché la rata dei mutui si può assimilare aU’aflìtto (o poco più) di un’abitazione. Senza considerare inol
tre che la svalutazione monetaria e il dimi
nuito potere d’acquisto degli stipendi e dei
salari rèndono oltremodo difficile il risparmio.
La crisi coinvolge tutti, dall’imprenditore edile all’operatore edilizio, per arrivare fimo al cittadino che deve necessariamente rinun
ziare al sogno della casa in proprietà.
Se a ciò aggiungiamo gli oneri, di cui alle tabelle parametriche dei comuni nella deter
minazione del contributo per le spese di urbanizzazione, ci accorgeremo di rischiare il definitivo blocco delle costruzioni. In base alla legge, la spesa di urbanizzazione inci
derà da un minimo di lire 3.500 ad un massimo di 8.500 al metro quadro.
Tali cifre non sono certamente indifferenti se si considera, ad esempio, che per im appartamento di 110 metri quadrati di su^
perficie, tale voce verrebbe a rappresentare un maggiore costo di circa 3 milioni di lire.
Come si vede ci troviamo di fronte a una situazione pressoché disperata e drammatica, sicché l ’approvazione di questa legge è dav
vero utile, necessaria, quasi provvidenziale.
E ’ chiaro che la legge non vuole avere la presunzione di risolvere i problemi che as
sillano e travagliano il settore dell’edilizia ma essa contribuirà, attraverso un notevole sfor
zo finanziario della Regione, a rendere meno drammatica la situazione di moltissime fa
miglie.
Per questi motivi, che mi appaiono owii, il gruppo di Democrazia nazionale si espri
me a favore di questo disegno di legge.
CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la legge che stiamo discutendo, secondo me, è una delle più qualificanti e delle più rivo
luzionarie fra quelle sottoposte all’attenzione di questa Assemblea. Spiegheremo chiara
mente i motivi di questa nostra afferma
zione, replicando, fra l’altro, ai colleghi in
tervenuti nella discussione.
Quali obiettivi si è prefisso il Governo con questo disegno di legge? L ’eliminazione da una parte delle procedure inutili e l’agibilità immediata, dall’altra parte, delle somme che l’Assemblea mette a disposizione per le ini
ziative legislative. Con questo disegno di legge tale scopo è stato raggiunto.
Resoconti Parlamentari — 4336 Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novem bre 1977
Un altro carattere fondamentale di questo disegno di legge attiene al risparmio che la Regione potrà realizzare per una somma aggirantesi sui 340 miliardi (mi dispiace che i colleghi intervenuti nel dibattito non ab
biano notato questo dato, anche perché quan
do si parla di una legge di tale portata do
vrebbero esserne evidenziati tutti gli aspetti).
Per inciso, debbo ricordare che ho rice
vuto dei calorosi apprezzamenti per questo disegno di legge dagli Assessori ai lavori pubblici delle altre regioni in una riunione svoltasi a Venezia; addirittura quasi tutti hanno chiesto che venisse loro inviato il te
sto normativo su cui stiamo discutendo per
ché anch’essi incontrano le difficoltà da noi riscontrate in passato.
Infatti, hanno trovato ostacoli non soltanto i cittadini che vogliono la casa, ma anche le banche, come ho potuto accertare in di
verse riunioni.
Ma ora c’è il fatto nuovo di questo dise
gno di legge che prevede uno stanziamento di 160 miliardi, senza istituire, comimque, alcun « carrozzone ». Le somme, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, saranno date dalla Regione all’Ircac (Istituto regionale per il credito alla cooperazione) mediante la crea
zione di un apposito capitolo di bilancio e quindi saranno destinate esclusivamente al credito a favore delle cooperative edilizie.
I fondi mutuati ritorneranno all’Ircac per permettere il finanziamento di altre coope
rative.
Inoltre il Consiglio di amministrazione del suddetto Istituto verrà integrato, quando si discuterà di finanziamenti alle cooperative edilizie, da un rappresentante dell’Assesso- rato del bilancio e da tre rappresentanti dell’
Assessorato dei lavori pubblici. Questa par
tecipazione sarà gratuita.
Col sistema di rimborso previsto dal testo legislativo, si dà la possibilità alla Regione di investire nel settore della cooperazione edilizia, non soltanto i 160 miliardi stanziati dall’articolo 18, ma anche tutte quelle som
me che ritorneranno all’Ircac a titolo di rim
borso dei mutui (capitale più interessi).
Tutto ciò discinde concrete speranze per il popolo siciliano perché sono del parere che i problemi del Mezzogiorno e della Sici
lia si risolvano, non con belle enunciazioni (sviluppo economico, intese, eccetera), ma con ottime leggi che permettano di erogare su
bito le somme stanziate, dando al cittadino una concreta percezione dell’attività del Go
verno. In questo modo, secondo me, si può qualificare una classe politica. Invece, tante volte, si approvano dei testi legislativi pre
vedendo comitati e sottocomitati che impe
discono di spendere prontamente i fondi stan
ziati, quindi la colpa dei ritardi spesso è del legislatore.
Va notato che l’articolo 8 del disegno di legge in discussione stabilisce che, se la Commissione legislativa competente non ren
de il parere sul programma di utilizzazione dei fondi entro trenta giorni dalla trasmis
sione, lo stesso parere si considera espresso positivamente (ricordo che quando proposi quest’articolo in sede di Giunta di governo il Presidente della Regione mi disse che avrei dovuto sostenerlo in Commissione, pro
posta che accettai di buon grado).
Inoltre l ’Assessore ai lavori pubblici, sem
pre ai sensi dell’articolo 8, deve predisporre entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge il predetto programma di utiliz
zazione dei fondi.
Quindi, con due brevi disposizioni norma
tive si obbligano i responsabili della « cosa pubblica » a compiere prontamente il pro
prio dovere, impedendo al cittadino di sof
frire per le lungaggini delle procedure buro
cratiche — fenomeno purtroppo verificatosi per la legge numero 79; infatti i 5 miliardi previsti, dopo 18 mesi daU’approvazione del
la normativa, ancora non sono stati spesi — . Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, questa innovazione legislativa è importantis
sima ed anzi dovrebbe essere contenuta in tutte le leggi. In questo modo, qualora ven
gano superati i termini fissati per i pareri, i pi'owedimenti diventano perfetti, permet
tendo l’erogazione immediata delle somme.
Altrimenti è inutile lamentarsi che i fondi stanziati non vengono erogati dal Governo in quanto spesso le stesse leggi creano que
sta situazione di stallo. Quindi il potere le
gislativo deve fare il proprio dovere.
Un altro problema importante è affron
tato da questo disegno di legge, su cui dob
biamo soffermarci e a tal proposito mi ri
volgo all’onorevole Sardo Infirri che ha par
lato nel suo intervento della « fascia dei poveri ».
Intanto devo ringraziare sia la presidenza della Commissione lavori pubblici sia i coro-
Uesoconti Parlamentari 4337 Assemblea Regionale Siciliana
Vili Le g is l a t u r a CLIII SEDUTA 24 No v e m b r e 1977
ponenti della stessa e in particolare il rela
tore per la continua attenzione prestata a questo disegno di legge. Costituiva un testo legislativo importantissimo, che ci ha tenuti impegnati per oltre due mesi.
Quindi, onorevole Paolone, la mancata partecipazione dei colleglli ai lavori d’Aula non sta a significare che non sono stati attenti a questo progetto di legge, ma sol
tanto che sono coscienti che un’amplissima discussione si è svolta in sede di commis
sione.
Ogni deputato è consapevole della enor
me importanza di questo disegno di legge, conoscendo 1’ « ansia » delle cooperative e dei singoli cittadini che hanno bisogno della casa.
In questo modo ciascun collega potrà an
nunziare nel proprio collegio elettorale che è stata approvata una legge che offre la possibilità di ottenere la casa nel più breve tempo possibile.
Per quanto riguarda le domande di am
missione al finanziamento abbiamo previsto una certa gradualità. Nel testo originario non era data alcuna discrezionalità al po
tere esecutivo; successivamente tale impo
stazione è stata temperata per problemi di tecnica politica e ciò non possiamo non con
siderarlo positivo.
Abbiamo stabilito che nelle domande di ammissione al finanziamento bisogna indi
care la disponibilità dell’area e l ’entità vo
lumetrica del complesso edilizio. Per quanto riguarda le cooperative edilizie, che non ri
sultano proprietarie dell’area, come affer
mava l’onorevole Sardo Infirri, esiste un ap
posito articolo del disegno di legge che pre
vede che questo tipo di cooperative debbano rivolgersi al comune per la localizzazione dell’area; se il consiglio comunale non prov
vede entro trenta giorni dall’inoltro delle ri
chieste, la scelta deU’area è effettuata dall’
Assessore ai lavori pubblici con proprio de
creto.
Questa soluzione normativa è importante, perché dobbiamo obbligare gli amministratori comunali a compiere il proprio dovere; que- st’ultimi, infatti, sapendo che in mancanza di una loro deliberazione prowederà l’As
sessore ai lavori pubblici, adotteranno senz’
altro i provvedimenti di loro competenza.
Quindi non si è creata una « fascia di po
veri », anzi abbiamo affrontato anche questo problema nella sua globalità.
Per quanto riguarda il problema dei 40 miliardi, devo ricordare all’onorevole Bar
cellona che stiamo provvedendo in base alla famosa legge numero 79.
A questo punto indendo replicare all’ono
revole Paolone, anche perché in quest’Aula rappresenta l’opposizione.
Onorevole Paolone, ho l’impressione che abbia perduto un’ottima occasione per far rilevare l ’importanza di questo disegno di legge. Le posso assicurare che i cittadini non sono preoccupati di pagare il 4 per cento o r i per cento di interessi sul capi
tale mutuato (anche perché, ad esempio, il 4 per cento inciderebbe per una somma aggirantesi fra le 10 e le 15 mila lire men
sili) ma intendono avere la certezza di poter possedere domani una casa.
Inoltre ha dimenticato che non abbiamo previsto l’indicizzazione né sugli interessi né sulla quota di capitale mutuato. L’indicizza
zione avrebbe comportato, per chi va in pensione, un aumento del canone della casa, dopo uno-due anni, di circa 30-40 mila lire.
Non si è ricorsi a questo strumento e nel testo legislativo si stabilisce un interesse del 4 per cento per le cooperative a proprietà divisa (nel testo originario era del 3 per cento ed addirittura per le cooperative a pro
prietà indivisa non era fissato alcun tasso di interesse).
D’altro canto, mi permetta, onorevole Pao
lone, non sono queste le battaglie che pos
sono determinare un avanzamento della so
cietà. Una vera e propria crescita sociale si è avuta con lo sforzo sostenuto per que
sto disegno di legge. Infatti, chi possiede una abitazione in ima cooperativa a proprietà divisa, ha avuto la possibilità — perché non tutti ci troviamo in queste condizioni — di acquistare il terreno e successivamente potrà vendere la casa; quindi si può tranquilla
mente esigere un interesse del 4 per cento da un tale tipo di proprietari ed anzi le dico che chi ha la possibilità di comprare l’area preferisce pagare il 4 per cento di interesse, pur di possedere un proprio ap
partamento.
Certamente quelli che sono proprietari di abitazioni a proprietà indivisa godono di pri
vilegi maggiori rispetto ai proprietari di abi
tazioni a proprietà divisa (questi ultimi, ad esempio, non possono venderle) e quindi è
Resoconti, f. 601 (50C)
Resoconti PaTlamentari — 4338 — Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L I I I S E D U T A 24 Novem bre 1977
giusto che paghino un tasso di interesse più alto.
Secondo lei, invece, onorevole Pacione, 1’
interesse dovrebbe essere per tutti deU’l per cento, ma le posso assicurare che i cittadini non si preoccupano di ciò ma piuttosto vo
gliono im immediato finanziamento delle cooperative.
PAOLONE. Allora perché non lo facciamo?
CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.
Sicuno riusciti a fissare un interesse del 4 per cento, che costituisce appena la quinta parte di quanto viene richiesto dalle banche.
Allora, onorevole Pacione, in quest’Aula portiamo avanti la « filosofia » delle cose concrete, a differenza della « filosofia » che lei ci ha esposto nel suo intervento.
Non è certamente questa la diversità di carattere ideologico che potrà dividere il suo gruppo dalle altre forze. Quest’impostazione politica non credo che potrà ottenere grandi successi perché i cittadini vogliono avere finanziate le cooperative, senza bisogno di ricorrere alle banche; dopo aver presentato la domanda e aver superato le scadenze pre
viste dalla legge, intendono essere sicuri di ottenere i mutui.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nessuno vieta, successivamente, alle forze po
litiche — quando si accorgeranno che le somme stanziate non bastano più per le coo
perative edilizie che richiedono il finanzia
mento poiché il loro numero va aumentando di giorno in giorno, dischiudendosi una nuova speranza per il popolo siciliano con questa normativa che elimina tutti i motivi di perdita di tempo — di aumentare la dotazione finanziaria della legge che è in condizione di dare lavoro a migliaia e mi
gliaia di disoccupati e di permettere la co
struzione di un numero notevolissimo di abi
tazioni, concretizzando il diritto di ogni cit
tadino di avere la casa.
Quindi, con questo disegno di legge e con la possibilità offerta al Governo e alle forze politiche dell’Assemblea di incrementarne, ri
peto, lo stanziamento, ricorrendo magari ai fondi ex-articolo 38, potremmo mobilitare una notevole massa di miliardi, permettendo il decollo deU’economia siciliana poiché l’edi
lizia potrebbe agire da volano per una serie di attività economiche collaterali.
Con questa normativa si potrà effettiva
mente dare una casa a migliaia di cittadini, a differenza del passato in cui si è verificato che le domande di finanziamento, presentate dalle cooperative da 7-8 anni, sono ancora inevase.
Se, moltre, verrà predisposto il programma di utilizzazione dei fondi, altri soggetti sa
ranno spinti a formare cooperative, risolvendo cosi uno dei problemi più assillanti del ceto medio; la casa. Proprio recentemente, ad esempio, ho disposto il finanziamento ad una cooperativa edilizia formata da guardie di Pubblica Sicurezza.
A questa legge potranno ricorrere tutti coloro che non sono in condizioni di pagare 300 mila lire di affitto mensile, per cui con l’istituzione del fondo di rotazione e lo stan
ziamento di altre somme potranno essere con
cessi i mutui a tutte le cooperative che ri
spondono ai requisiti richiesti dalla legge.
E ’ chiaro che abbiamo intenzione di spen
dere subito le somme stanziate e i rimborsi dei mutui avverranno dopo due anni dalla concessione. Dunque, entro breve tempo, po
tremo finanziare centinaia di cooperative per una cifra aggirantesi sui 200 miliardi.
Inoltre, le cooperative che non dispones
sero dell’area, ripeto, la potranno richiedere ai comuni e, in via sostitutiva, all’Assessore ai lavori pubblici.
Onorevole Presidente ed onorevoli colleghi, ho notato che nei vari interventi non sono stati sollevati dei rilievi a questo disegno di legge, anzi sono stati manifestati degli ' ap
prezzamenti. Ciò è di conforto per il Governo e rappresenta un fatto positivo per l’Assem
blea tutta. Mi auguro che si possa dare im
mediata attuazione a queste norme, anche se il Governo apporterà alcuni piccoli aggiusta
menti di carattere formale.
Vorrei ricordare un’altra questione impor
tante. Abbiamo fatto in modo che gli uffici tecnici comunali diano il visto tecnico per le opere di importo fino a 750 milioni ed il Ge
nio civile e gli uffici tecnici provinciali per le opere di importo fino ad un miliardo e 500 milioni; in questo modo si eviterà l’affastel
larsi di progetti presso il comitato tecnico dell’Assessorato dei lavori pubblici e l’iter delle pratiche presentate dalle cooperative poti'à procedere più celermente.
Nel concludere il mio intervento, vorrei ricordare che ho preso la parola per espri
Resoconti Parlamentari 4339 Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L III S E D U T A 24 Novembre 1977
mere la soddisfazione di aver portato, con la collaborazione di tutti i colleghi, all’esame di questa Assemblea il disegno di legge su cui stiamo discutendo. Questo testo legislativo, infatti, ci qualifica tutti, accende grandi spe
ranze e sicuramente non potrà non sortire quegli effetti positivi che ci aspettiamo.
, PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus
sione generale.
Pongo in votazione il passaggio all’esame degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato]
Comunico che sono stati presentati i se
guenti emendamenti dagli onorevoli Paolone, Cusimano, Tricoli e Virga:
sostituire l ’articolo 3 con il seguente:
■ « Il reddito annuo complessivo per gli as
segnatari di alloggi, stabilito in 8 milioni di lire dall’articolo 3 della legge 20 dicembre 1975, numero 79, viene elevato a lire 9 mi
lioni »;
al secondo com ma d ell’articolo 4 sostituire le parole « con l’interesse annuo del 4 per cento » con le altre « con l’interesse annuo delTl per cento »;
sopprim ere l ’ultimo com ma d ell’articolo 10.
Presidenza del Presidente DE PASQUALE
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.
SASO, segretario:
« Art. 1.
E ’ istituito presso l’Istituto regionale per il credito e la cooperazione (Ircac) un fondo di rotazione di lire 150.000 milioni a gestione separata destinato al finanziamento di inter
venti di edilizia economica in favore di coo
perative edilizie aventi sede nel territorio della Regione siciliana.
Tutte le sopravvenienze attive inerenti alla
gestione del fondo ne costituiscono incre
mento ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’arti
colo 1.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato]
Invito il deputato segretario a dare let
tura dell’articolo 2.
SASO, segretario:
« Art. 2.
L ’Ircac a carico del fondo concede mutui alle cooperative edilizie per la intera spesa occorrente per la costruzione di alloggi e per la acquisizione delle relative aree.
Le caratteristiche degli alloggi sono quelle previste dal secondo comma dell’art. 1 della legge regionale 20 dicembre 1975, numero 79.
Il costo massimo ammissibile per gli al
loggi è determinato semestralmente dall’As
sessore regionale per i lavori pubblici sen
tito il Comitato tecnico amministrativo re
gionale ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti
colo 2.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario s ialzi.
(E’ approvato]
Invito il deputato segretario a dare let
tura dell’articolo 3.
SASO, segretario:
« Art. 3.
Il reddito annuo complessivo degli assegna
tari di alloggi realizzati ai sensi della pre
sente legge è stabilito nella misura prevista dall’art. 3 della legge 20 dicembre 1975, nu
mero 79 e successive modificazioni ».
PRESIDENTE. Si passa aU’esame del
l’emendamento sostitutivo dell’articolo 3 a firma Paolone ed altri.
PAOLONE. Chiedo di parlare per illu
strare l ’emendamento.
Resoconti Parlamentari 4340 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legisìatura C L III SEDU TA 24 Novembre 1977
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLONE. Onorevole Presidente, onore
voli colleglli, intervengo molto brevemente poiché remendamento si spiega da sè.
Faccio presente che, in quest’ultimo perio
do, il tasso di svalutazione della lira è pau
roso e quindi è opportuno elevare il limite fissato nella legge numero 79 del 1975, es
sendo già passati due anni. Ritengo neces
sario elevare il reddito annuo complessivo degli assegnatari degli alloggi da otto a nove milioni per permettere ad una fascia più estesa di cittadini di godere di questa legge.
Nel caso in cui il reddito rimanesse fissato ad otto milioni, un notevole numero di sog
getti, colpito dalla svalutazione, unendosi in cooperative, non potrebbe godere di questo beneficio legislativo. Quindi, mi auguro che l’Assemblea approvi questo emendamento che permetterebbe a chi non ha avuto grandi vantaggi di usufruire di questa normativa.
PRESIDENTE. La Commissione?
Invito il deputato segretario a dare let
tura dell’articolo 4.
SASO, segretario:
« Art. 4.
Le cooperative edilizie il cui statuto pre
vede il divieto di cessione in proprietà degli alloggi e l’obbligo di trasferimento degli stessi al competente lacp in caso di liquida
zione o di scioglimento della cooperativa, dovramro rimborsare alTIrcac in venticinque anni con l’interesse delTl per cento il capi
tale mutuato investito neU’immobile.
Le cooperative a proprietà divisa o prive dei requisiti statutari di cui al precedente comma dovranno rimborsare alTIrcac in ven
ticinque anni con l’interesse annuo del 4 per cento il capitale mutuato investito nel- Timmobile.
I tassi di interesse di cui ai precedenti commi sono comprensivi di ogni onere, di
ritto e spese ».
FASINO, P residente della Commissione.
Onorevole Presidente, il parere della Com
missione è negativo per il semplice motivo che non si comprende la ratio dell’aumento da 8 milioni a 9 milioni. Peraltro la ratio della Commissione coincide con quella della legge nazionale. Mi sembra giusto che in una materia cosi delicata tutti i cittadini italiani siano messi sullo stesso piano, non operando delle differenziazioni.
PRESIDENTE. Il Governo?
CARDILLO, A ssessore ai lavori pubblici.
Contrario.
PRESIDENTE. Pongo in votazione Temen- damento sostitutivo dell’articolo 3 a firma Paolone ed altri.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(Non è approvato) Pongo in votazione l’articolo 3.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
PRESIDENTE. Si passa alTesame dell’
emendamento a firma Paolone ed altri al secondo comma dell’articolo 4.
PAOLONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLONE. Onorevole Presidente, .onore
voli colleghi, debbo ritenere che stiamo ab
bracciando una logica in base alla quale di
scuteremo su alcuni emendamenti che dopo verranno puntualmente respinti poiché gli accordi sono già stati presi. Se poi...
PRESIDENTE. E ’ un testo della Commis
sione, onorevole Paolone.
PAOLONE. Si per carità! Tuttavia in Com
missione pur sostenendo alcune impostazioni di fondo, per cui manifestammo il nostro apprezzamento per l’impegno di spesa — che addirittura, a nostro avviso andrebbe ele
vata — a favore del settore dei lavori pub
blici, se non altro per rimanere fedeli ài motivi ispiratori delTarticolo 38, per quanto riguardava i singoli articoli abbiamo espresso posizioni differenti da quelle degli altri grup
Resoconti Parlamentari — 4341 Assemblea Regionale Siciliano
V i l i Legislatura C L III SEDU TA 24 Novembre 1977
pi politici, riservandoci di spiegare in Aula le nostre ragioni.
A proposito dell’articolo precedente l ’ono
revole Fasino ha portato avanti una argo
mentazione discutibile ed estremamente de
bole. Infatti mi chiedo che senso abbia af
fermare che la normativa debba essere uni
forme su tutto il territorio nazionale e che tutti i cittadini debbono essere messi nelle stesse condizioni!
PRESIDENTE. Onorevole Paolone, i voti non si commentano.
PAOLONE. Rifletto sulle risposte datemi e le aggancio polemicamente a quanto af
fermato dall’Assessore Cardillo, a mo’ di replica al mio intervento, il quale ha soste
nuto che la diversità d’impostazione sui tassi di interesse da far pagare ai mutuatari non costituisce una linea di demarcazione fra il nostro gruppo politico e gli altri partiti.
Per l’amor di Dio, come se esistesse una linea di demarcazione!
Mi sembra che, sotto mille profili, vi sono delle diversità fra un cittadino siciliano e un cittadino milanese. Abbiamo pure la pos
sibilità di intervenire, come Assemblea re
gionale, in alcuni settori per tentare di cor
reggere determinate situazioni createsi nel corso del tempo. Sono state, ad esempio, ap
provate leggi che non si applicano ai cit
tadini milanesi residenti in Sicilia e che, quindi, creano delle disparità fra gli abitanti della stessa regione. Dunque, quella argo
mentazione è debole.
A proposito del tasso di interesse del 4 per cento, da far pagare ai soci delle coope
rative a proprietà divisa, vorrei far notare ai colleghi dell’Assemblea che se si vuole evitare la speculazione edilizia, ricorrendo a questa misura, siamo tutti d’accordo. Tut
tavia come abbiamo fatto rilevare stamane in sede di discussione generale, le speculazioni edilizie sono nate in Italia tutte sotto il pa
trocinio di questa classe dirigente che com
prende anche i comunisti e i socialisti, al potere in tante città e in tante regioni.
Ma in questo caso stiamo regolando l’ipo
tesi di cittadini che intendano costruirsi una propria casa — diritto tutelato dalla Costi
tuzione — e non capisco perché essi debbano pagare il 4 per cento di interessi mentre un
altro cittadino, che fa parte di ima coope
rativa a proprietà indivisa...
BARCELLONA. Quella è proprietà...
PAOLONE. Certamente, onorevole Asses
sore, in base alla filosofia politica dominante che tende a distruggere passo dopo passo il principio della proprietà mediante tutti i meccanismi a disposizione, anche quello di scoraggiare...
BARCELLONA. Se la paghi lui la pro
prietà...
PAOLONE. ...quei cittadini che volessero avere una propria casa. Non vedo perché se voglio far parte di una cooperativa a pro
prietà divisa debbo pagare un saggio di in
teresse superiore, e quindi la casa ver
rebbe a costare di più, rispetto a quello pagato da un altro soggetto, socio di una cooperativa a proprietà indivisa.
Inoltre, se mi consente, onorevole Asses
sore, la differenza fra il 4 per cento e l’uno per cento nel tasso di interesse non è cosi esiguo come ha cercato di far credere. Ad esempio su un mutuo di 35 milioni circa, un saggio di interesse del 4 per cento determina versamenti mensili aggirantisi sulle 170 mila lire. A questo punto si può verificare die chi intendeva costruirsi una propria casa, dissuaso da tutte queste difficoltà e da simili spese, preferisce affittarsi un appartamento.
Poiché volevate scoraggiare tutti quelli che desideravano partecipare a cooperative a proprietà divisa, avete stabilito questa dif
ferenza nel tasso di interesse, cercando di minimizzare questo aspetto della normativa.
Però questa questione va inquadrata nella più vasta tematica dell’egemonia, onorevole De Pasquale, che presiede questa Assem
blea e nella logica di una certa politica.
L ’egemonia, in qualunque modo, va con
quistata, cosi come la pubblicizzazione bi
sogna ottenerla con qualsiasi meccanismo, ed il problema in esame rientra nell’ambito di una precisa filosofia politica tendente a questo risultato. E’ comprensibile una simile posizione da parte dei comunisti, ma è as
surdo che venga sostenuto da tutti e che venga ignorato il punto su cui mi sto sof
fermando. Questo aspetto è stato trascurato
Resoconti Parlamentari 4342 Assemblea Regionale Siciliana
V i l i Legislatura C L III SE D U T A 24 Novembre 1977
anche nelFambito della legge votata nell’
agosto del 1977 con cui si è eliminata la possibilità del riscatto non prevedendo nep
pure il ricorso agli Istituti autonomi case po
polari — d’altronde ciò è perfettamente con
forme a quella filosofia politica cui accen
navo che tende a sopprimere la proprietà privata, fatta propria dalla legge numero 10 del febbraio 1977 (la Bucalossi-Gullotti-Ber- linguer) che sostituisce alla licenza edilizia il nuovo istituto della concessione, distrug
gendo, in questo modo, lo stesso principio della proprietà privata — . Questo è un modo di procedere lento, passo dopo passo, tuttavia è sempre nella logica di una determinata
Tralasciando tutto questo, comunque, ci chiediamo: in un momento in cui è neces
sario Innescare un determinato meccanismo, perché si intende scoraggiare il risparmio e l’impegno di chi vuole costruirsi una pro
pria abitazione, fissando per questo tipo di soggetti maggiori oneri finanziari, dal mo
mento che la casa serve solo per scopi fami
liari e non per fini speculativi? Perché do
vete operare delle differenziazioni fra cit
tadini che vogliono il pieno rispetto di un diritto sancito dalla Costituzione — a meno che non intendiate modificare il testo costi
tuzionale e in questo caso ditelo chiara
mente — ?
Quindi, anche se costituisce un grosso av
venimento l’impegno finanziario di 160 mi
liardi da parte della Regione nel settore della casa, resta il fatto che si crea una divisione fra gli stessi cittadini. Certamente, i democristiani in questo senso svolgono un pessimo ruolo (come d’altronde tutti gli altri partiti), poiché non fanno altro che sostenere una determinata Impostazione politica sul
l’altare del compromesso storico.
Il nostro gruppo politico potrà non essere confortato dai numeri ma è sostenuto da una scelta giuridica, culturale e politica, da una precisa considerazione economica, che in que
sto caso favorirebbe il risparmio, e rientra, con la propria impostazione, in una « logica di socialità ». Ripeto, il nostro partito potrà essere battuto dai numeri, ma quest’ultimi non vi daranno necessariamente ragione al
l’infinito. Al momento della verifica, ve
diamo !
Il vostro discorso è sempre proiettato sul futuro, mai sul presente né sul passato. Non
si deve dire che avete sbagliato tutto in questo campo e che continuate a perseverare negli errori. Il fatto importante è quello di avere sprecato 160 miliardi in questa dire
zione.
Vedremo in sede di esame dell’articolo 10 come si può riscontrare perfettamente quel
l’impostazione politica. Infatti, in questo arti
colo è previsto un comma che fissa le per
centuali in base a cui bisogna ripartire questi 160 miliardi fra cooperative a proprietà indi
visa e cooperative e proprietà divisa e su di esso interverremo per gli stessi motivi.
Saremo forse battuti anche in questo caso, onorevole De Pasquale, ma ciò non modifica la situazione. La storia non è mai stata fatta dalle masse, come voi pensate, a nostro av
viso è sempre stata un « cimitero di élites » e sono sempre le minoranze ad indicare certe strade che, prima o poi, orienteranno le scelte migliori per Tavvenire. Speriamo che in Italia qualcuno riesca a risvegliarsi prima che sia troppo tardi; tuttavia questa è una scelta che si inquadra in una precisa filosofia politica che ci porterà indubbiamente alla eliminazione del diritto di proprietà e ad un processo di « comunistizzazione » del paese.
PRESIDENTE. La Commissione?
FASINO, P residente della Commissione.
Signor Presidente, la Commissione non ha fatto altro che confermare il testo del Go
verno in ordine al tasso di interesse da far pagare alle cooperative.
Faccio presente che nella legge numero 79 per le cooperative a proprietà divisa era già previsto il 3 per cento, mentre per le coope
rative a proprietà indivisa non era previsto alcun onere in materia di interessi.
La Commissione ha sostituito il testo del Governo che fissava interessi rispettivamente del 2 per cento e del 4 per cento con TI e il 4 per cento per mantenere la differenza dei tre punti tra le due categorie di coopera
tive. Tuttavia noi riteniamo che a soci, che non dispongono di un grandissimo reddito (otto milioni), ma che comunque, rispetto a soggetti che ne hanno uno decisamente infe
riore, e di un certo rilievo, si debbano con
cedere mutui aggirantesi sui 30-35 milioni di lire senza far pagare un minimo di inte
ressi.
Perché sono stati leggermente aumentati?
Perché sono aumentati i tassi ordinari e di