• Non ci sono risultati.

giovedì 24 MARZO 1977

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "giovedì 24 MARZO 1977"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

Resoconti PaTlamentari 1919 Asseniblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

LXVII S E D U T A

g i o v e d ì 24 MARZO 1977

Presidenza del Vice Presidente PINO del Vice Presidente D’ALIAindi

I N D I C E

Pag.

Disegni di legge:

« Integrazione della legge regionale 3 giugno 1975, numero 30, concernente provvedimenti urgenti e straordinari per il completamento deirautostrada Messina-Palermo » (137/A) (Di­

scussione) :

P R E S ID E N T E ... 1919, 1929 RASINO, ^ Presidente della Commissione e re-

là to r è ... . . 1919, 1928 TEDE ❖ ... 1921

MESSINA . 1922

SARDO I N F I E R Ì ... 1924 N A T O L I ... 1925 L E A N Z A ... - . 1927 CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici . . 1928

« Norme per la istituzione e l’organizzazione dei corsi di specializzazione e di qualifica­

zione per il personale dei servizi di assistenza degli asili nido» (48/A)' (Discussione):

P R E S ID E N T E ... 1930, 1933, 1934, 1936

l a u d a n i, r e la to r e ... 1930 TR IN C A N A T O ... 1932. 1935 CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici . . 1933 CAGNES, Presidente della Commissione . . 1934, 1936

« Ulteriori finanziamenti per rattuazioné di prov­

videnze in favore delle aziende agricole col­

pite da infestazione di aelia rostrata nell’an­

nata 1973-74 » (m -183 /A ) (Discussione):

P R E S ID E N T E ... 1936. 1937

RAVEDA’, relatore 1936

La seduta è aperta alle ore 17,45.

SASO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

Discussione del disegno di legge; « Integrazione della legge regionale 3 giugno 1975, n. 30, concernènte provvedimenti urgenti e straor­

dinari per il completamento dell’autostrada Messina - Palermo » (137/A).

PRESIDENTE. Si passa al secondo punto deirordine del giorno: Discussione di dise­

gni di legge.

Si inizia dalTesame del disegno di legge;

« Integrazione della legge regionale 3 giu­

gno 1975, numero 30, concernente prov­

vedimenti urgenti e straordinari per il com­

pletamento delTautostrada Messina-Paler­

mo » (137/A), iscritto al numero 1.

Non essendo presente in Aula l’Assessore ai lavori pubblici, la seduta è sospesa.

{La seduta, sospesa alle ore 17,55, è ripresa alle ore 18,00).

La seduta è ripresa.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Fasino.

RASINO, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, onorevoli colle­

ghi, il disegno di legge che è al nostro esa-

Resoconti, f. 268 (500)

(2)

Resoconti Parlamentari 1920 — Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

me e per il quale, a suo tempo, l’Assem­

blea ha deliberato la procedura d’urgenza e la relazione orale, si ricormette alla legge del 3 giugno 1975, numero 30. Legge con la quale questa Assemblea ebbe a stanziare un finanziamento di 30 miliardi di lire a favore del consorzio autostradale Messina-Palermo, di cui la Regione è il più cospicuo e prin­

cipale socio.

Il motivo per cui, nel giugno del ’75, l’Assemblea deliberò lo stanziamento che ho ricordato, si riconnetteva esattamente a due problemi. Quello di completare la costru­

zione dei tratti di autostrada già iniziati tra Patti e Rocca di Caprileone e tra Buonfor- nello e Cefalù e quello, in secondo luogo, di proseguire la costruzione dell’autostrada dal bivio di Gibilmanna verso Rocca di Ca­

prileone. La legge del giugno ’75, numero 30, prescriveva, appunto, al consorzio di uti­

lizzare i 30 miliardi di lire in questa du­

plice direzione, stabilendo anche le somme:

15 miliardi per il completamento dei tratti tra Patti e Rocca di Caprileone e tra Buon- fornello e Cefalù e 15 miliardi per la pro­

secuzione dell’autostrada da Cefalù verso Patti.

E’ accaduto che nell’ottobre del 1975, at­

traverso un inopinato emendamento presen­

tato al disegno di legge, se non ricordo male, di ratifica di un decreto legge del Governo, ed in rapporto ad una legge del ’71 che vie­

tava ulteriori concessioni di costruzioni auto- stradali, venne altresì proibito anche l’even­

tuale appalto di tratti già concessi e muniti di progetti esecutivi.

Il Consorzio, pertanto, mentre ha potuto spendere i 15 miliardi relativi al comple­

tamento dei tratti tra Patti e Rocca di Ca­

prileone e tra Buonfornello e Cefalù, non ha potuto impiegare i 15 miliardi destinati esclusivamente alla prosecuzione della co­

struzione dell’autostrada da Cefalù verso Pat­

ti, essendo stato questo vietato dalla nuova legge statale.

Da questa situazione nasce la iniziativa del Governo, intesa a mettere in condizione il consorzio di utilizzare i residui 15 miliar­

di che, a suo tempo, la Regione ha stanziato per il consorzio stesso. L’iniziativa del Go­

verno è stata utile da un duplice punto di vista. Da un lato impedisce di tenere inuti­

lizzati 15 miliardi, e dall’altro ha consen­

tito alla V Commissione, attraverso una ap­

profondita indagine, tanto dello stato dei la­

vori, quanto del quadro economico-finanzia- rio, di avere una visione completa di tutta la situazione.

Si è così sottolineata ulteriormente la ne­

cessità, innanzitutto, che si sblocchi la situa­

zione di stallo in cui si è venuto a trovare il consorzio, poiché non potremo mai par­

lare di autostrada Messina-Palermo o Pa- lermo-Messina fino a quando non saranno realizzati i circa 67 chilometri che separano Cefalù - bivio Gibilmanna da Rocca di Ca­

prileone, 67 chilometri che comportano, ov­

viamente, un onere oggi diventato assai ri­

levante, ma che sono quelli che potranno consentire al consorzio dell’autostrada una gestione economica, perchè soltanto nell’at­

tivazione di tutto il segmento Palermo-Mes- sina si potrà ritrovare una possibilità di conduzione economica.

E’ quindi opportuno che da parte del Go­

verno regionale, e da parte anche delle for­

ze politiche dell’Assemblea, si insista presso il Governo nazionale e presso il Parlamento nazionale, perchè almeno per la Messina- Palermo si elimini il divieto in atto esistente, in modo da consentire il reperimento di al­

tri fondi presso le banche e la utilizzazione integrale delle risorse finanziarie della Re­

gione, al fine di completare l’autostrada.

E, per altro, bisogna dire che il Parla­

mento nazionale, proprio nel momento in cui poneva il divieto di appalto di ulteriori trat­

ti, anche se già predisposti, di una qualsiasi autostrada, aveva consapevolezza della ne­

cessità che, per quanto riguarda la Palermo- Messina, si potesse procedere al suo com­

pletamento. Affidamento in tal senso era stato dato dal Ministro dei lavori pubblici del tempo, onorevole Bucalossi, mentre ci sembra persino superfluo ricordare l’attivi­

tà che in atto va svolgendo per ragioni di interesse generale, ed anche locali, l’attua­

le Ministro dei lavori pubblici, onorevole Gullotti, al fine di trovare una soluzione, almeno per questa autostrada.

L’altro rilievo emergente — rilievo ovvio, ma di cui abbiamo avuto la certezza attra­

verso i dati più recenti — è che gli stessi 447 miliardi ipotizzati dal nuovo piano eco- nomico-finanziario dell’autostrada, voluto dal Ministero, nel 1971, sono una cifra di gran lunga superata, giacché si è andati molto al di là delle cifre preventivate non solo per

(3)

Resoconti Parlamentari 1921 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

il costo del materiale e .per il più generale rialzo di tutti i prezzi, ma anche per la man­

cata esenzione fiscale che prima esisteva in favore delle costruzioni di autostrade e che successivamente è stata abolita.

Necessità, dunque, per il consorzio di far fronte, come meglio è possibile, al fabbiso­

gno finanziario anche attuale, per il quale interviene appunto questo disegno di legge, che non è sufficiente, ovviamente, a colmare le stesse lacune d’ordine immediato. E va notato che mentre noi inizialmente siamo stati particolarmente critici nei confronti dell’amministrazione del consorzio, non co­

noscendo quali iniziative di ordine finanzia­

rio erano state prese dallo stesso dal giu­

gno del ’75 in poi per far fronte alla co­

struzione, il Consorzio ha potuto successi­

vamente dimostrare che, dal giugno ’75 in poi, oltre 90-92 miliardi di lire sono stati reperiti attraverso finanziamenti ordinari e straordinari delle banche per far fronte agli oneri più immediati, sicché la Commissio­

ne aU’unanimità è addivenuta al rilievo di opportunità che il disegno di legge venga al più presto approvato dall’Assemblea.

Il terzo aspetto esaminato dalla Coimnis- sione è stato quello relativo alla opportunità, quanto meno, che l’Assemblea mantenga fede agli impegni assunti con la legge del 1975:

15 miliardi sui 30 erano stati destinati alla prosecuzione della costruzione dell’autostra­

da da Cefalù verso Rocca di Caprileone e se è vero che in atto questa prosecuzione non è possibile, perchè vi osta una legge nazionale, ciò non vuol dire che, nel tem­

po, venuto meno l’ostacolo legislativo, il Con­

sorzio non debba adempiere aH’impegno che a suo tempo l’Assemblea e il Governo della Regione gli hanno affidato attraverso il fi­

nanziamento.

Da ciò la formulazione dell’articolo 1 e dell’articolo 2 del testo della Commissione in modo da mantenere da un lato fermi gli impegni della legge numero 30 del 3 giu­

gno ’75 e dall’altro di consentire alla Re­

gione il versamento dei 15 miliardi residui al Consorzio per un utilizzo immediato, di­

verso da quello stabilito dalla legge.

In questo modo, ci sembra che siano sal­

vaguardati gli interessi generali del Consor­

zio che non si onera ulteriormente di inte­

ressi, per far fronte a impegni immediati, non si elimina l’impegno che l’Assemblea

ha dato nel ’75 e che peraltro non può oggi non inquadrarsi nella necessità generale di completare tutto il tratto che va da Cefalù a Rocca di Caprileone e non soltanto quello consentito da un finanziamento che ormai è diventato modesto di 15 miliardi, e risolta la necessità di muoversi nei confronti del Governo e del Parlamento nazionale perchè questa importante autostrada, che agevola notevolmente le comunicazioni tra le peri­

ferie dell’Isola, possa essere completata.

Non possiamo non terminare questa no­

stra breve relazione non ricordando che gli oneri assunti dal Consorzio nel tempo per far fronte agli impegni dovuti alla realiz­

zazione di questa autostrada, sono tali che, pur con la migliore gestione dell’autostrada e pur ipotizzandosi, a nostro avviso, incre­

menti di traffico quando l’autostrada sarà completa, sembra pressoché impossibile sod­

disfarli se non si danno al Consorzio ulte­

riori mezzi in via straordinaria.

E’ in questo quadro che la Commissione propone all’Assemblea di votare questo di­

segno di legge assai modesto nel suo con­

tenuto normativo, ma di rilievo per i pro­

blemi che ha coinvolto e coinvolge a ri­

guardo di un’opera di interesse veramente generale per la nostra Isola, qual è l’auto­

strada Messina-Palermo.

FEDE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDE. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo del Movimento sociale italiano - Destra nazionale è favorevole ov­

viamente a questo disegno di legge non fosse altro perchè rappresenta un piccolo pas­

so avanti rispetto alla situazione cristalliz­

zata che si era determinata; però nello stes­

so tempo non può non ricordare, e del resto è ricordato nella stessa relazione a questa proposta di legge, che il 14 ottobre 1976 c’è stato un impegno da parte del Presidente del Governo regionale per il completamento definitivo dell’autostrada Messina-Palermo.

Il discorso quindi non può esaurirsi con questo disegno di legge, anche perché nel­

l’articolo 1 e nell’articolo 2, soprattutto, del disegno di legge della Commissione è conte­

nuta una indicazione che riguarda il tratto di autostrada compreso tra Cefalù e Rocca

(4)

Resoconti Parlamentari 1922 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

di Caprileone e l’Amministrazione regionale è autorizzata a versare al Consorzio stesso, a titolo di anticipazione, la somma stan­

ziata per fronteggiare gli oneri della pro­

secuzione e costruzione del tratto sopra men­

zionato, ma poi all’articolo 2 si spiega me­

glio in che cosa consìstono questi oneri e questo finanziamento di oneri. E proprio dall’articolo 2 si evince che nessuno si può illudere che si tratti del tratto di auto­

strada che va da Rocca di Caprileone a Ce- falù, cioè del completamento di tutta l’auto­strada.

Ora, io ricordo che l’onorevole Bonfiglio quella sera del 10 ottobre ebhe ad indicare come difficoltà quasi insormontabile, l’one­

re finanziario di 350 miliardi per comple­

tare l’autostrada. Siamo però, e questo son­

daggio lo stiamo compiendo anche con i di­

rigenti del Consorzio, giunti ad una certa contestazione di questa cifra; io adesso non posso indicare quale sia esattamente la cifra necessaria, ma se tutto il problema consi­

ste nel fatto che si devono reperire 350 mi­

liardi, io penso che con l’ausilio dei tecnici, a breve scadenza, si possa prima di tutto vedere se effettivamente è necessario spen­

dere questa ingente cifra e vedere invece se si può risolvere, mediante uno strumento di carattere legislativo, il problema di un’ar­

teria che, indipendentemente dallo sblocco dei famosi trenta miliardi, resta pur sem­

pre mutilata.

In questo breve intervento non voglio ri­

petere il discorso delle priorità che abbia­

mo tante volte fatto, perchè è contestabile che le autostrade vengano prima di tante altre cose di cui abbiamo parlato anche ieri in tema di occupazione giovanile, però è an­

che incontestabile, una volta che un’autostra­

da sta per essere ultimata e si tratta di 50 chilometri che la rendono inagibile (per­

chè da Palermo 0 da Messina nessuno si inette in macchina senza passare da Cata­

nia), la necessità di completarla. Il comple­

tamento deU’autostrada Messina-Palermo ri­

veste il carattere di urgenza e se volete di eccezionalità. E’ necessario che questo di­

scorso venga affrontato sul piano tecnico, prima ancora che sul piano legislativo, per vedere se è possibile, ripeto, di ridurre la spesa di 350 miliardi e se è utile, e io ri­

tengo che lo sia, dare alla Sicilia il com­

pletamento di questa essenziale via di co­

municazione.

MESSINA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MESSINA. Onorevole Presidente, onorevo­

li colleghi, ebbi occasione a nome del grup­

po comunista di intervenire nel dibattito ri­

guardante la legge 3 giugno 1975, numero 30, concernente provvedimenti per la co­

struzione dell’autostrada Messina-Palermo.

In quella occasione, a nome del mio grup­

po, fui favorevole all’approvazione del di­

segno di legge per alcune considerazioni fondamentali.

In primo luogo, rilevai che i due tratti di autostrada che da Termini Imerese por­

tavano a Buonfornello e da Patti a Rocca di Caprileone, regolarmente appaltati e in corso di realizzazione, non potevano essere completati per mancanza di fondi; e in que­

sto senso TAssemblea regionale stanziò 30 miliardi, di cui 15 miliardi dovevano servire per il completamento dei due tratti auto- stradali e gli altri 15 miliardi per proce­

dere a nuovi appalti.

Esprimemmo anche parere favorevole sul­

la garanzia di 40 miliardi offerta dalla Re­

gione per consentire al Consorzio di repe­

rire sul mercato finanziario le somme neces­sarie.

Oggi stiamo esaminando una modifica alla legge del 3 giugno 1975 e a nome del mio gruppo sono favorevole anche a questa ini­

ziativa legislativa, che è assolutamente ne­

cessaria ed opportuna.

Questo disegno di legge, però, modifica una parte degli obiettivi che erano alla base della legge 3 giugno 1975, dal momento che i 15 miliardi che dovevano essere utilizzati, in base alla suddetta legge del ’75, per procedere a nuovi appalti nel tratto Rocca

di Caprileone - Cefalù non sono stati utiliz­

zati in tal senso nè d’altronde lo potevano es­

sere. Bisogna ora destinarli sempre al com­

pletamento dei due tratti autostradali, per­

chè, a causa della lievitazione dei prezzi, queste somme servono per il pagamento del­

le revisioni e quindi per il completamento delle opere.

Ma io vorrei in primo luogo osservare: la legge è del 3 giugno 1975 e non si intra-

(5)

R esoco nti Pa rla m en ta ri 1923 A ss e m b le a R eg ion a le Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

vedono veramente le ragioni di questi ritar­

di per i quali il costo per il completamento dei due tronchi dell’autostrada ora è rad­

doppiato: infatti dai 15 miliardi previsti dal­

la legge del 1975 oggi sono necessari tren­

ta miliardi, di cui 15 già utilizzati e gli altri 15 in liase al disegno di legge in esame da destinare alla revisione prezzi. A me sem­

bra — certamente la Commissione lavori pubblici avrà svolto la sua indagine — che siamo in presenza di un raddoppio dei co­

sti e non credo che in materia di opere pubbliche vi sia un tale raddoppio. Io non sono un tecnico e non posso quindi espri­

mere compiutamente alcune osservazioni ma certamente esprimo in questa sede alcune preoccupazioni, in quanto non mi sembra che si sia realizzata una lievitazione dei prezzi tale da provocare il raddoppio dei costi.

Non c’è dubbio che alla base di tutto questo vi è stata, probabilmente, una non perfetta informazione nel 1975 da parte del­

la Commissione competente e dell’Assem­

blea nel suo complesso, in quanto non ci si accorse che i 15 miliardi non erano suffi­

cienti, per cui oggi il problema si ripro­

pone e ci si rende conto che bisogna inte­

grare la previsione di 15 miliardi. Questa integrazione quindi è dettata sia dall’insuf­

ficiente previsione iniziale sia dalla lievitazio­

ne dei prezzi.

Pur tuttavia, è assolutamente necessario completare questi due tratti autostradah in quanto sarebbe veramente delittuoso, nel mo­

mento in cui stiamo già quasi finendo i due tronchi dell’autostrada, lasciare delle opere incompiute, non solo con danno per l’ammi­

nistrazione consortile, ma anche con danno per gli utenti. Infatti, una volta che l’auto­

strada è stata iniziata bisogna completarla, renderla funzionante e quindi consentire in parte di raggiungere quegli obiettivi che sin dall’inizio il Consorzio si era posti, per­

mettendo evidentemente allo stesso Consor­

zio di migliorare anche le sue condizioni fi­

nanziarie, perchè certamente dall’apertura di questi due tratti deH’autostrada si realizzerà un miglioramento della situazione finanziaria per quanto riguarda le entrate.

Restano sempre a disposizione del con­

sorzio, sulla base della legge regionale del 1975, i 40 miliardi che la Regione ha stan­

ziato come garanzia per il reperimento dei fondi sul mercato finanziario.

Quando fu prevista questa somma non vi era ancora la legge statale 16 ottobre 1975, numero 492, che con l’articolo 18 his ha bloccato i nuovi appalti, per cui l’Anas non ha provveduto più alle concessioni.

Certo, questo è un problema di estrema delicatezza e l’onorevole Fasino lo ha sol­

levato. Credo che in linea di massima il provvedimento del Parlamento nazionale di non procedere oltre nella costruzione delle autostrade sia giusto sul piano politico e anche sul piano strettamente economico. Il Governo, accettando questo emendamento presentato al Parlamento nazionale ha sta­

bilito con moltissimo ritardo quello che do­

veva stabilire circa 15 anni fa.

Infatti, la scelta di 15-20 anni fa di pro­

cedere alla costruzione delle autostrade è stata profondamente sbagliata e oggi, come società, ne paghiamo le conseguenze: in un Paese privo di scuole, di asili nido, di ospe­

dali, con una edilizia carceraria carente (abbiamo iniziato l’indagine sulle carceri, e ci siamo accorti dell’impossibilità di appli­

care la nuova normativa proprio per resisten­

za di edifici, che ormai andrebbero chiusi), mancante di fognature, di acquedotti, di strutture civili, il Governo, 15-20 anni fa, non poteva assolutamente operare la scelta delle autostrade.

Quindi, ha un senso la decisione del Par­

lamento nazionale di bloccare la costruzione dell’autostrada e costituisce una critica al­

l’operato dei Governi precedenti e delle maggioranze precedenti.

Però, nella nuova situazione non c’è dub­

bio che occorre effettuare un esame più at­

tento a proposito della Messina-Palermo e vedere se allo stato attuale diventa antieco­

nomico il completamento del tratto auto- stradale. Infatti, questo è il punto: la scel­

ta deve essere dettata da criteri di econo­

micità; perchè se da un esame più attento, ormai che mancano 60 e più chilometri, ci si accorge che il mancato completamento è antieconomico, credo che, in base a questa argomentazione concreta e oggettiva, si pos­

sa intavolare una discussione tale da coin­

volgere anche il Governo nazionale. Quin­

di, noi il problema lo poniamo in questi termini.Non so se ho percepito male un aspetto

(6)

Resoconti Parlamentari 1924 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

della relazione del Presidente Fasino, in cui si sottolineava, almeno così mi è sembrato di capire, che, una volta sbloccata la que­

stione dell’articolo 18 della legge numero 492, la Regione — avrò forse capito male — dovrebbe intervenire per il completamento di questa autostrada. Ma vorrei sin da ora affermare con estrema chiarezza che, se si aggirasse l’ostacolo dell’articolo 18, la Regio­

ne non potrebbe assumersi l’onere del com­

pletamento dell’autostrada, ammontante a centinaia di miliardi.

Le possibilità a quel punto sarebbero due:

o il consorzio, sulla base di un piano eco­

nomico assistito dalla garanzia della Regio­

ne per 40 miliardi, riesce a trovare sul mer­

cato finanziario la somma necessaria per il completamento ovvero, la qual cosa sarebbe augurabile, l’autostrada dovrebbe essere completata dallo Stato, per far decrescere complessivamente i costi di gestione e per permettere la diminuzione del pedaggio che, allo stato, nel tratto di autostrada Messina- Palermo e Termini Imerese-Buonfornello, è assai pesante.

D’altra parte, vorrei notare che al mo­

mento di intraprendere un’azione in tal sen­

so, quando si presenterà l’occasione e una volta che si sbloccherà la questione dell’ar­

ticolo 18 sulla base di un esame economico oggettivo, bisognerà evidenziare che lo Sta­

to, per quanto attiene alla costruzione della Messina-Palermo, non ha affatto contribuito.

E’ l’unico tratto autostradale esistente in Italia su cui manca un qualsiasi intervento dello Stato. E si paga un pedaggio vera­

mente elevato, superiore a quello della stes­

sa Catania-Messina, dove c’è stato inizial­

mente anche un intervento dello Stato.

Ora, non c’è dubbio che nell’ambito della decisione errata di costruire le autostrade, se si realizzò, in questo contesto, una scel­

ta giusta fu quella della Salerno-Reggio Ca­

labria, in quanto per venire incontro alle esigenze complessive del Mezzogiorno, inter­

venne lo Stato e costruì quel tratto auto- stradale a totale carico dello stesso Stato, per cui oggi non si paga pedaggio. Ora, sen­

za alcun dubbio la Messina-Palermo costi­

tuisce la continuazione della Salerno-Reggio Calabria e le condizioni economiche dei ter­

ritori attraversati non sono certamente flo­

ride e, quindi, sussiste la stessa esigenza che sottostava alla costruzione della Salerno-

Reggio Calabria, anche in prospettiva di uno sviluppo turistico della zona.

Per cui credo che debba essere chiaro a tutti che l’articolo 18 Ms della legge numero 492 del 16 ottobre 1975, costituisce una nor­

ma assolutamente opportuna; ma che, nel caso specifico, un esame sulla base della og­

gettività e della economicità va compiuto, al fine di indicare agli organi centrali le giuste motivazioni per una modifica della situazione per quanto riguarda questa particolare ipo­

tesi. In ogni caso, ove questa situazione si sbloccasse, deve esser chiaro che non deve intervenire la Regione avendo essa impe­

gnati sia i fondi ordinari di bilancio sia i fondi ex articolo 38 per destinazioni diver­

se; e deve esser chiaro quindi che è lo Stato che ha il dovere di intervenire, sia pure parzialmente, e che in ogni caso tutto questo spetta al consorzio dell’autostrada che deve reperire le somme sul mercato finanziario.

Fatte queste osservazioni, ripeto che il gruppo parlamentare comunista è favore­

vole ad una sollecita approvazione del di­

segno di legge di cui ci stiamo occupando.

SARDO INFIRRI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SARDO INFIRRI. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge che giunge in Aula contribuisce alla soluzione di un problema la cui ampiezza non sfug­

ge a nessuno.

E dico subito che la possibilità che si of­

fre di spendere immediatamente 15 miliardi, non deve essere sottovalutata perchè tale sonrma, anche se modesta, riesce ad attiva­

re un tratto di autostrada di ben 38 chi­

lometri, perchè interessa i completamenti relativi ai tronchi Patti-Rocca di Caprileone e Cefalù ovest-Cefalù est. Quindi, questa mi pare una iniziativa quanto mai opportuna e necessaria e che tiene aperta la prospettiva di un completamento dell’intera autostrada, problema già sollevato in questa stessa Aula. .

Tutti ci rendiamo conto delle difficoltà di ordine economico in cui versa il paese, per cui fra le scelte prioritarie, conveniamo, non può essere inserita in prima linea la costru­

zione delle autostrade. Siamo consapevoli che il divieto posto dalla legge dell’ottobre

(7)

Resoconti Parlamentari 1925 — Assemblea Regionale Siciliana

Vili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Maezo 1977

del 1976 rientra fra le scelte meditate del popolo italiano, però, ritengo che la consi­

derazione anche particolare, che si tratta sol­

tanto di 60 chilometri, cioè a dire meno di un terzo dell’intera autostrada Messina- Palermo, ci deve portare alla ricerca di una soluzione che consenta di sbloccare il traf­

fico congestionato e pericoloso proprio nella tratta in cui l’attuale statale 113 è più tor­

mentata e ha un andamento plano-altime- trico particolarmente difficile.

Io non escluderei a -priori anche una so­

luzione che sul piano tecnico può costi­

tuire una indicazione per un approfondi­

mento e per uno studio; considerato che il tratto Cefalù-Rocca di Caprileone si inseri­

sce in quella parte di strada in cui il vo­

lume di traffico è notevolmente ridotto ri­

spetto a quello esistente in prossimità dei capoluoghi di Palermo e Messina, si potreb­

be anche ipotizzare una soluzione che punti alla realizzazione di un solo nastro auto- stradale e non di due, provocando quindi uno sdoppiamento in senso longitudinale.

Questa indicazione intanto può essere accet­

tata per la considerazione che prima facevo;

il volume di traffico su questa tratta è cer­

tamente notevolmente inferiore; in secondo luogo, non viene ad essere pregiudicata la soluzione definitiva alla quale certamente non rinunziamo.

Inoltre, vi è ancora un’altra considera­

zione; in questo modo l’opera non avreb­

be le caratteristiche di cui alla legge nazio­

nale, non sarebbe più un’autostrada; anche se la curvatura, la pendenza, la larghezza fossero quelle di una autostrada, per il sol fatto che trattasi di un solo nastro, viene a cadere il presupposto principale perchè la si possa considerare autostrada.

Io invito rAssemblea -a riflettere, e vorrei dire il consorzio, che può essere anche inte­

ressato a una proposta del genere, anche perchè sul piano della gestione verrebbe in­

trodotto un elemento estremamente positivo, in quanto si potrebbe anche escludere il pa­

gamento del pedaggio per il tratto così con­

cepito, cioè formato da un semplice nastro in cui è possibile il movimento dei veicoli nei due sensi. Questa riduzione del pedaggio sull’intera autostrada Messina - Palermo de­

terminerebbe delle maggiori entrate per i tratti esistenti e quindi costituirebbe un va­

lido sostegno sul piano della gestione. Io

rassegno a questa Assemblea questa propo­

sta perchè sia anche oggetto di studio e per­

chè si ponga in termini realistici il problema di una definitiva soluzione che oggi può an­

che essere parziale, ma che nella sua impo­

stazione rientra nella logica di uno sbocco autostradale inteso nella sua accezione più

completa.

Questo, onorevoli colleghi, desideravo dire e questo disegno di legge che la quinta Com­

missione ha esitato, con parere favorevole di tutti i suoi membri, costituisce anche il presupposto perchè si guardi ancora con fi­

ducia al completamento di una struttura di vitale importanza per l’economia dell’Isola.

NATOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NATOLI. Onorevole Presidente, anche la mia parte politica è favorevole al disegno di legge; resta però da approfondire l’esa­

me su queste benedette o maledette auto­

strade.

Diceva il collega Messina; ha fatto bene il Parlamento nazionale con la legge nume­

ro 492, all’articolo 18 bis, a sospendere tutti gli appalti delle autostrade. Lo stesso ono­

revole Messina si è riportato alla famosa diatriba sulle scelte sbagliate, secondo cui in Italia si costruiscono le autostrade men­

tre mancano scuole, ospedali, carceri, ag­

giungerei io strade rurali, eccetera...

Ora, la mia parte politica ha avuto per il passato una posizione chiara, come sempre di minoranza, e quindi non ho bisogno di riallacciarmi ad essa; però, Taffermazione che il Parlamento nazionale abbia fatto bene, in senso assoluto, ci riporta al solito problema se ciò che va bene per il resto dell’Italia, vada bene pure per il Mezzogiorno e per la Sicilia.

Mi pare che non si può accettare la impo­

stazione secondo cui si sospendono le costru­

zioni delle autostrade dove già esistono due o tre autostrade e si bloccano i lavori an­

che dove ora c’è una sola autostrada, come in Sicilia nel tratto Messina-Palermo. Accet­

tare ed elogiare, in modo così rigido, questa decisione del Parlamento nazionale, mi ri­

corda tanto la condizione di quello che tiene la testa nel forno crematorio e i piedi nella

(8)

Resoconti Parlamentari — 1926 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

cella frigorifera e si dice che goda della tem­

peratura media ottimale.

Ora, onorevole Presidente, da questo di­

battito emergono posizioni politiche estrema- mente chiare, come quella portata avanti dal­

l’onorevole Messina per il Partito comuni­

sta, perchè con molta chiarezza, gliene do atto, ha detto; la Regione non pensi di im­

pelagarsi spendendo miliardi e miliardi per il completamento di questa autostrada. Que­

sta è una posizione politica molto chiara, molto anche responsabile e direi anche da condividere; non possiamo sopportare noi, come Regione, l’onere finanziario, anche se soltanto del completamento, di una arteria autostradale siciliana.

Ma da ciò nasce un tipo di discorso, su cui il Governo probabilmente avrà notizie più recenti e più precise, riguardante l’auto­

strada dell’Abruzzo ; abbiamo appreso dai giornali che in sostanza è stata avviata a soluzione (non so se il disegno di legge ri­

stagni in Commissione o già sia stato esi­

tato dalla Commissione competente) il pro­

blema dell’autostrada deU’Abruzzo. Certa­

mente essa è dislocata a sud di Milano, di Bologna, ma a nord della Sicilia e di Reg­

gio Calabria. Non so quale azione sia stata espletata e quale informazione potrà darci in materia il Governo. Certo, se una solu­

zione per l’Abruzzo si trova, non vedo per­

chè una soluzione non possa trovarsi per la Sicilia, permettendoci quindi di superare que­

sto stato di impasse, di difficoltà sostanzia­

le in cui ci troviamo. Diversamente restano anche da esaminare le soluzioni alterna­

tive. come quella che il collega Sardo In- firri testé proponeva; l’autostrada a senso unico, quindi con una sola galleria, ovvia­

mente senza pedaggio, va bene; ma io dico, certamente, se non esiste altra soluzione, si possono saldare i due tronchi autostradali con una superstrada.

Certo che è ancora impossibile viaggiare da Messina a Palermo; il tratto intermedio da Cefalù e non a Rocca di Caprileone, ba­

date bene, ma a Patti, in quanto ancora la Patti-Rocca di Caprileone non è aperta (qua ne abbiamo parlato come se fosse fun­

zionante, ma non mi risulta affatto), è vera­

mente tremendo. Si tratta a volte di impie­gare in quel tratto qualcosa come tre ore e quindi da Messina a Palermo, nella migliore delle ipotesi, occorrono 4 ore e mezzo, du­

rante la notte, mentre a volte si arriva an­

che alle 7-7 ore e mezzo; se capita un in­

tasamento, veramente, si parte il giorno pri­

ma e si arriva il giorno dopo. Quindi questa situazione è estremamente precaria.

Allora noi diciamo che resta veramente inopinato, come lo definiva molto eufemisti­

camente il Presidente della Commissione, onorevole Fasino, l’emendamento che ha ge­

nerato l’attuale formulazione dell’articolo 18 bis, dal momento che è sempre molto ino­

pinato ciò che viene stabilito per il Sud e per la nostra Sicilia; esiste proprio una let­

teratura suU’inopinato dal regno d’Italia, dal­

la stessa alba o aurora della Autonomia si­ciliana.

Onorevole Presidente e onorevoli colle­

ghi, io non mi prolungo oltre, perchè non si tratta di riproporre delle scelte fonda- mentali adottate con 15 anni di ritardo, come diceva il collega Messina; si tratta di di­

sporre di una autostrada, la principale, quel­

la del versante tirrenico, che collega Mes­

sina con Palermo e che pomposamente è denominata « Europa uno ». Direbbero alcu­

ni non soltanto l’Italia finisce a Reggio Ca­

labria, ma pure l’Europa si è fermata (Cri­

sto si era fermato a Eboli) al di là del ponte sullo Stretto di Messina, che rimane sempre oggetto di studio.

Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, relativamente a questo disegno di legge, su cui mi pare che siano favorevoli tutte le parti politiche che si sono avvicendate a questa tribuna, mi auguro che attraverso le parole del rappresentante del Governo, che dispone di informazioni ben diverse da quel­

le che si possono ottenere tramite i canali estremamente modesti e precari di un de­

putato, anche se Presidente di Gruppo, po­

tremo avere, con più precisione, notizie su ciò che sta accadendo a Roma a propo­

sito dell’autostrada dell’Abruzzo per la qua­

le abbiaiho letto su alcuni giornali che è stato risolto addirittura il problema della sospensione dei lavori autostradali secondo quanto dispone l’articolo 18 bis. Allora, se in qualche modo è stata risolta la questione per l’Abruzzo, non capisco perchè non si è trovata una soluzione — o forse non lo so io e ciò è già avvenuto — per la Sicilia; mi chiedo se il Governo, sempre come centro motore dell’Assemblèa, con tutti i gruppi politici su questo argomento abbia da prò-

(9)

R esoconti Pa rla m en ta ri

V in Legislatura

— 1927

LXVII SEDUTA

A ss e m b le a R eg io n a le Siciliana

24 Marzo 1977

porre qualcosa che consenta una soluzione dignitosa e valida per un problema che di­

venta ogni settimana, ogni mese, e direi ogni anno che passa, sempre più annoso.

Presidenza del Vice Presidente D’ALIA

In questo caso credo che, senza ricorre­

re a quelle rinunzie cui accennava il col­

lega Sardo Infirri e che esprimono posi­

zioni, anche da me ritenute irrinunciabili, non vi sia altra soluzione che quella di un collegamento tramite una superstrada in at­

tesa di scelte diverse, di tempi migliori, del superamento delle crisi economiche che col­

piscono e bloccano sempre le attività nel sud in maniera brutale, perchè in fondo si tratta di brutalità. Diversamente non rima­

ne che accettare quanto dicevo: la tempe­

ratura ottimale dell’uomo che ha la testa nel forno crematorio e i piedi nella cella frigorifera.

LEANZA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LEANZA. Onorevole Presidente, onorevo­

li colleghi, il gruppo della Democrazia cri­

stiana è favorevole a questo disegno di leg­

ge soprattutto per due considerazioni: in primo luogo, perchè in questo modo si rie­

sce a completare e a rendere funzionale un tratto dell’autostrada che va da Patti a Roc­

ca di Caprileone; in secondo luogo, perchè intanto, nel persistere del divieto dell’arti­

colo 18 bis della legge numero 492, si mo­

bilitano 15 miliardi che diversamente, come è accaduto fino ad ora, rimarrebbero con­

gelati.

Il gruppo della Democrazia cristiana si associa all’auspicio e alle iniziative, peraltro ampiamente illustrate dal Presidente della Commissione, che tendono al superamento dell’articolo 18 bis il quale vieta nuovi ap­

palti autostradali, si associa nella convin­

zione che la costruzione soprattutto di que­

sta autostrada, la Messina-Palermo, e in particolare del tratto ancora da completare, è estremamente urgente e necessaria.

Non voglio entrare nel merito se la po­

litica autostradale sia stata giusta o sbaglia­

ta e se alcune autostrade potevano essere anche non costruite perchè non erano estre­

mamente necessarie, però mi preme sotto- lineare che nel nostro caso, cioè in quello della Messina-Palermo, l’autostrada non è alternativa ad un sistema stradale efficiente e soprattutto non è alternativa ad im si­

stema stradale normale che sia migliorabile senza sopportare costi elevatissimi.

Quindi, noi ci associamo a queste iniziative e a questo impegno che tende a superare, in sede nazionale primariamente, l’ostacolo che si frappone al completamento dell’auto­

strada. Ma desideriamo anche esprimere la nostra volontà di valutare con estremo fa­

vore, nel caso in cui lo Stato continuasse ad essere gravemente inadempiente nei con­

fronti della Sicilia, le iniziative che eventual­

mente dovesse prendere la Regione siciliana.

L’onorevole Messina faceva una considera­

zione a proposito dei 15 miliardi che si an­

ticipano al consorzio per il tratto Patti-Rocca di Caprileone e notava che un contributo di 15 miliardi di due anni fa viene raddop­

piato a distanza di due anni, aumento che la lievitazione dei prezzi potrebbe anche non giustificare. Ma, leggendo proprio l’articolo 2 del disegno di legge predisposto dalla com­

missione, mi pare di rilevare che i 15 mi­

liardi non serviranno soltanto per il paga­

mento dei compensi revisionali ma anche per il pagamento degli stati di avanzamento.

Peraltro, credo che siano note a tutti le difficoltà superiori al previsto, riscon­

trate nel corso di lavori proprio nel tratto che va da Patti ad oltre Gioiosa Marea; il problema è in fondo che per noi è neces­

sario che questa autostrada venga comple­

tata.

La soluzione alternativa di un solo na­

stro non so quanto sia realizzabile e quan­

to sia valida in relazione a questa nostra precisa volontà. Io credo che dobbiamo ri­

vendicare il nostro diritto ad avere questa autostrada, soprattutto, come dicevo in pre­

cedenza, in assenza di una strada ordinaria che sia efficiente e soprattutto che sia mi­

gliorabile con normali mezzi finanziari.

CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.

Chiedo di parlare.

Resoconti, f. 269 (500)

(10)

Resoconti ParlamentaTi 1928 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.

Signor Presidente, il Governo prende atto con soddisfazione delPunanime consenso espresso dai gruppi parlamentari e dell’ade­

sione ricevuta alla sua iniziativa concer­

nente questo progetto di legge.

Per quanto riguarda le altre richieste e le altre proposte avanzate dagli onorevoli colleghi, posso assicurare che le esaminere­

mo con particolare attenzione, anche quella dell’onorevole Sardo Infirri e degli altri de­

putati, nel tentativo di sbloccare questa si­

tuazione. E’ intenzione del Governo supe­

rare questo stato di impasse.

Devo dire che ho avuto dei contatti con il Ministro dei lavori pubblici, onorevole Gulotti, che sta sperimentando tutte le pos­

sibili soluzioni necessarie per ultimare que­

sta opera che naturalmente interessa dal punto di vista economico, sociale e politico anche perchè, aggiungerei, avvicina molto

— come è avvenuto per la Catania-Paler- mo — Messina a Palermo.

Posso assicurare gli onorevoli colleghi in­

tervenuti nel dibattito che esperirò tutte le azioni e prenderò ogni possibile contatto per permettere il completamento di questa par­

te dell’autostrada Messina-Palermo.

FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, mi corre l’ob­

bligo di qualche ulteriore notizia e di mia breve precisazione in ordine alle cose da me esposte ed ai rilievi che sono emersi nel corso di questa discussione generale.

Innanzi tutto, a completamento della mia esposizione, devo far presente all’Assemblea che da parte del Presidente del Consorzio è stato precisato anche per iscritto alla no­

stra Commissione, durante l’esame di que­

sto disegno di legge, che, proseguendo con l’attuale ritmo, la tratta Cefalù-Bonfornello- Gibilmanna sarà aperta al traffico entro il prossimo mese di marzo o aprile e la tratta Brolo-Rocca di Caprileone potrebbe essere aperta al traffico entro il mese di maggio.

La tratta Patti-Brolo entro il mese di set­

tembre 1977.

FEDE. Perchè cjuesti ritardi? Motivi ar­

cheologici?

FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Sono dovuti, è stato spiegato dai tecnici dell’autostrada alla nostra Commis­

sione, al fatto che sono insorti degli osta­

coli tecnici imprevisti quali, per esempio, la fuoruscita di gas in una delle gallerie su questo tratto.

Si è studiato come ovviare tecnicamen­

te a questi inconvenienti e naturalmente ciò non solo ha comportato maggiori oneri, ma anche più tempo per la esecuzione dei la­

vori.

La seconda precisazione va data al colle- lega Messina in ordine ai finanziamenti. Ono­

revole Messina, è stato già rilevato in un altro intervento che noi contribuiamo con questi ulteriori 15 miliardi non soltanto per la revisione prezzi ma anche per il paga­

mento di lavori di ditte.

Le cifre che sono state a noi comunicate nella relazione scritta che abbiamo richie­

sto e che teniamo a disposizioni dei colle­

ghi, sono le seguenti: per la tratta Patti- Rocca di Caprileone l’importo di contratto era di lire 48.037.408.280; Timporto dei mag­

giori costi e della revisione prezzi arriva oggi a lire 112.154.880.873, per un costo to­

tale di lire 160.192.289.153. Nel tratto Buon- fornello-Cefalù l’importo di contratto era di lire 17.645.325.801; Pimporto per i maggiori costi di lire 21.940.000.000 eccetera. Si ar­

riva quindi a lire 38.739.597.803.

Praticamente circa 50 miliardi sono stati di già erogati in rapporto al nostro finan­

ziamento di 15 miliardi, già versato. Tutto questo è stato documentato dagli ammini­

stratori del consorzio: si possono fare delle verifiche ma le cifre, obiettivamente, sono queste; ed è proprio in relazione a queste cifre che noi abbiamo chiesto agli ammini­

stratori se avessero utilizzato i canali ban­

cari ordinari oltre che i fondi della Regione e ci è stato precisato che, dal giugno ad oggi, hanno ottenuto altri 92 miliardi di pre­

stito dalle banche di cui almeno una ses­

santina sono stati impiegati nei tratti pre­

visti dalla legge del giugno 1975.Devo chiarire infine quanto ho esposto in

(11)

R esoconti P a rla m en ta ri

V ili Legislatura

— 1929

LXVII SEDUTA

A ss e m b le a R egion ale Siciliana

24 Marzo 1977

ordine ai problemi che ho sottolineato: la necessità, a mio avviso, del completamento dell’autostrada, e quindi della costruzione del tratto che da Cefalù, bivio di Gibilmanna, arriva fino a Rocca di Caprileone, perchè obiettivamente qualsiasi altra soluzione al­

ternativa, a nostro avviso, non solo non ri­

solve il problema, ma altera la finalità de­

gli oltre 400 miliardi che fino ad adesso sono stati impiegati dal consorzio per la costruzione della autostrada.

Per altro chi ha pratica della strada sta­

tale non fatica certamente a riconoscere che è impraticabile una qualsiasi sistemazione idonea, anche ad ipotizzare una strada di scorrimento veloce, per esempio, da Ce­

falù a Santo Stefano di Camastra, per la impossibilità assoluta deU’allargamento di tratti di strada in quelle zone.

Donde, a nostro giudizio, la opportunità che si rimuova l’ostacolo della legge per cui, onorevole Messina, io confermo il mio giu­

dizio negativo, perchè un conto è avere po­

sto un blocco alla ulteriore costruzione di autostrade appena iniziate o da iniziare e un conto è invece impedire con un, ripeto, inopinato emendamento, qualsiasi ulteriore costruzione di strada lasciando in asso, se­

condo un sistema che non ha nulla nè di politico nè di amministrativo, tutta una se­

rie di lavori che non soltanto in Sicilia, ma nel resto d’Italia, erano in corso. L’opportu­

nità, in assoluto, dell’emendamento io la condivido, ma non condivido la irraziona­

lità dell’emendamento che non ha tenuto conto di pessuna delle situazione di fatto, attraverso una normativa astratta.

Per quanto riguarda il tratto non costrui­

to, quando io dicevo « intervento della Re­

gione », mi riferivo, come è stato rilevato da qualche altro collega, all’impegno che già la Regione si è assunto con l’articolo 2 del­

la legge del giugno del 1975, perchè pra­

ticamente il sistema delta legge è tale che i 40 miliardi garantiti dalla Regione per ca­

pitale e interessi, ove il consorzio potesse riprendere la sua attività, tornerebbero a carico integrale della Regione. Per cui, even­

tualmente, un mutamento di questo articolo, trasformando la garanzia e il contributo su­

gli interessi in un diretto intervento della Regione, farebbe risparmiare alla stessa Re­

gione degli oneri, salvo che noi non voglia- rno tornare indietro e abolire quanto invece

c’eravamo impegnati a concedere al consor­

zio dell’autostrada proprio con l’articolo 2 della legge del giugno del 1975.Dicevo, infine, e mi piace precisarlo ul­

teriormente, e concludo, che la situazione dell’autostrada e il suo traffico, quando per ipotesi si riescano a sbloccare gli attuali ostacoli ed a definire tutta la costruzione, è tale che difficilmente una gestione, anche la più oculata possibile, metterà il con­

sorzio nelle condizioni di far fronte alle esposizioni bancarie cui è andato incontro ed a questo fine io auspicavo, e rinnovo l’auspicio, un provvedimento straordinario, onorevole Messina, in questo caso non della Regione siciliana.Non possiamo dimenticare infatti, e io devo sottolinearlo all’attenzione del Governo e all’attenzione dei gruppi parlamentari di questa Assemblea, che il Governo del nostro Paese ha presentato una legge che poneva a carico dello Stato tutta la situazione della Sari. In Sicilia, per fortuna, la gestione del consorzio è molto sana, molto oculata, ma non comprendo perchè in questa estrema pe­

riferia del nostro Paese noi non possiamo auspicare che quanto si va tentando per al­

tri, non sia anche possibile, almeno in par­

te, per quanto riguarda il consorzio dell’au­

tostrada Palermo-Messina. E’ in questo sen­

so, quindi, che io pensavo ad interventi straordinari, non da parte della Regione ma da parte del Governo nazionale, tenuto conto della iniziativa presa dal Governo nel set­

tore autostradale per altre Regioni, sia pure povere, del nostro Paese ma non certamente più povere della nostra Isola.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus­

sione generale.Pongo in votazione il passaggio all’esa­

me degli articoli.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi. (E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.

SASO, segretario:

« Art. 1.

Fermo restando quanto previsto dal se­

(12)

Resoconti Parlamentari 1930 Assemblea Regionale Siciliana

V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 19YT

condo comma dell’articolo 1 della legge re­

gionale 3 giugno 1975, numero 30 ed in conseguenza ogni relativa obbligazione da parte del Consorzio per l’Autostrada Mes- sina-Palermo, nelle more della prosecuzione e costruzione del tratto di autostrada com­

preso tra Cefalù e Rocca di Caprileone, l’Amministrazione regionale è autorizzata a versare al Consorzio stesso, a titolo di anti­

cipazione, la somma stanziata per fronteg­

giare gli oneri della prosecuzione e costru­

zione del tratto sopra menzionato ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti­

colo 1.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­

tura dell’articolo 2.

SASO, segretario:

« Art. 2.

L’anticipazione di cui al precedente arti­

colo sarà provvisoriamente impiegata dal Consorzio esclusivamente per il pagamento degli stati di avanzamento e dei compensi revisionali relativi ai lavori dei tratti di auto­

strada compresi tra Patti e Rocca di Capri- leone e tra Buonfornello e Cefalù ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti­

colo 2.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­

tura dell’artìcolo 3.

SASO, segretario:

« Art. 3.

La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osser­

varla e di farla osservare come legge della Regione ».

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’artì­

colo 3.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvato)

Comunico che la votazione finale del di­

segno di legge, avverrà in una seduta suc­

cessiva.

Discussione del disegno di legge: « Norme per la istituzione e l’organizzazione dei corsi di specializzazione e di qualificazione per il per­

sonale dei servizi di assistenza degli asili- nido » (48/A).

PRESIDENTE. Si passa all’esame del di­

segno di legge iscritto al numero 2 del punto secondo dell’ordine del giorno: « Norme per l’istituzione e rorganizzazione dei corsi di specializzazione e di qualificazione per il per­

sonale dei servizi di assistenza degli asili nido » (48/A).

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore, onore­

vole Laudani.

LAUDANI, relatore. Onorevole Presiden­

te, onorevoli colleglli, il disegno di legge che viene ora aU’attenzione e alla discus­

sione dell’Assemblea detta norma per l’isti- tuzione e rorganizzazione di corsi di specia­

lizzazione e di qualificazione per il perso­

nale dei servizi di assistenza degli asili nido.

Tale normativa viene proposta in adempi­

mento al dettato deirarticolo 7 della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17. Que­

sta legge regionale prevedeva, infatti, una vera e propria riserva legislativa, al fine di predis|iorre specifiche norme in materia di qualificazione del personale degli asili nido.

La qualificazione del personale sarebbe do­

vuta avvenire, così come detta la stessa legge numero 17, attraverso la istituzione di corsi di qualificazione e di specializzi”

zione, rispettivamente per il personale gii in servizio presso gli asili nido e per il per- sonale che, fornito dei titoli di studio ri­

chiesti dalla legge, non abbia mai prestato la propria opera presso gli stessi asili nido.

(13)

Besoconti Parlamentari

V ili Legislatura

— 1931 —

LXVII SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana

24 Marzo 1977

La necessità, appunto, della istituzione di questi corsi nasce dalla opportunità, ormai largamente riconosciuta, che il personale adi­

bito all’assistenza dei bambini che vengono immessi negli asili nido, sia non solo for­

nito di una qualificazione di base sufficien­

te, ma al tempo stesso, posto nella condi­

zione di qualificarsi e riqualificarsi conti­

nuamente, data la particolarità dei soggetti destinatari del servizio che si offre, appun­

to, con la istituzione degli asili nido. Si tratta di bambini di età compresa fra 0 e 3 anni e che per ciò stesso e per la delicatezza dei processi di sviluppo di natura psicologica e fisica che li investono richiedono la pre­

disposizione di un servizio che sia in grado, da un lato, di favorire e garantire la crescita equilibrata e completa del bambino, attra­

verso la sua socializzazione, e, dall’altro, l’at­

tivazione di tutte le sue facoltà affettive, intellettive e motorie.

Da questa situazione scaturisce la necessità di porre in condizioni il personale che pre­

sta la propria opera presso gli asili nido di acquisire progressivamente le conoscenze e le tecniche che si sviluppano per quanto riguarda il gioco infantile e lo sviluppo di­

namico della psiche del bambino, e inoltre di approfondire i problemi deH’integrazione del rapporto educativo instaurato nell’ambi­

to dell’asilo nido con quello instaurato nel­

l’ambito della comunità familiare.

D’altra parte, esiste una considerazione di ordine più generale, che qua va sollevata e va ribadita: tutte le volte in cui l’ente pub­

blico interviene nel settore dei servizi so­

ciali, a nostro avviso, questo intervento deve portare un segno preciso; questo servizio deve essere dotato di determinate qualità, che giustifichino e facciano risaltare le fina­

lità sociali che stanno alla base dell’inter­

vento dell’ente pubblico. La finalità sociale, perseguita con questo tipo di intervento, ten­

de ad evidenziare un valore sempre più lar­

gamente acquisito dalla coscienza di larghe masse di donne e di uomini, soprattutto delle nuove generazioni; il valore della maternità e della paternità come valore sociale; un evento, quindi, che non riguarda solo la cop­

pia e tanto meno soltanto la madre, ma che comporta un’assunzione di responsabilità pre­

cise e dirette da parte della società che, a tal fine, predispone mezzi e strutture ade­

guati. Questo valore sociale della paternità

e della maternità non sminuisce il modo tradizionale di sentire la paternità e la ma­

ternità, ma anzi lo accresce e lo esalta in un equilibrio tra scelte individuali e solidarietà sociale. Oggi quest’ultimo valore risulta sem­

pre più necessario per superare individuali­

smi, disgregazione, solitudine, fenomeni ti­

pici e gravi della nostra società.Ancora, ritengo che la realizzazione di una rete adeguata di asili nido e di strut­

ture scolastiche, in genere di servizi sociali, è condizione indispensabile per rendere ef­

fettivo il diritto delle donne, in particolare delle donne madri, a partecipare, in condi­

zioni di parità con l’uomo, alla vita produt­

tiva attraverso il lavoro ed in genere alla vita sociale in tutte le sue possibili ma­

nifestazioni.Premesso tutto questo, ci rendiamo conto che questo importante servizio reso dagli asili nido, per essere qualificato e nello stes­

so tempo accessibile, e accessibile a tutti, esige fondamentalmente due cose: da un lato, strutture adeguate; e dall’altro, appunto, personale specializzato.

Per quanto riguarda le strutture e la loro realizzazione, è noto a tutti il ritardo grave pesante nell’inizio dell’esecuzione delle ope­

re previste in base al primo programma quinquennale formulato a seguito dell’en­

trata in vigore della legge nazionale numero 1044 e della legge regionale numero 39 del ’72. Tale ritardo, grave ed ingiustificato, ha privato le popolazioni siciliane di un ser­

vizio necessario ed oramai atteso dopo l’ema­

nazione delle due leggi, dando ancora una volta il segno che le complicazioni burocra­

tiche, la scarsa sensibilità degli enti locali per quanto riguarda scelte socialmente ri­

levanti, prevalgono sui bisogni reali della gente.

Questo ritardo è altresì causa di sicuro aggravio finanziario per gli enti pubblici preposti alla realizzazione degli asili nido;

non è questa la sede, certamente, per di­

scutere questo argomento, ma bisogna sicu­

ramente accennare che in qualche modo que­

sta situazione di ritardo e di aggravio di one­

ri finanziari dovrà essere affrontata anche dalla Regione, se non interverrà lo Stato, affinchè questi asili nido programmati, al­

meno questi, siano realizzati. Ma tale ritar­

do, a nostro avviso, è soprattutto 1 indice di una difficoltà al decollo di mi modo di­

Riferimenti

Documenti correlati

3-bis (Condotta disciplinare irrilevante). Il Consiglio superiore della magistratura, i consigli giudiziari e i dirigenti degli uffici hanno l'obbligo di comunicare al

e, insieme all’allestimento di un “gabinetto micrografico” dove effettuare “osservazioni microscopiche, per l’esame batteriologico delle carni e per la ricerca dei

«1-bis. 148, limitatamente alle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 191, e successive

La seconda Mild Illness, (malattia leggera), con i primi sintomi che si possono delineare con: febbre, tosse secca, moderata se fase 1 / più forte se nella fase 2, sete

ganica, di cui e'portatore questo disegno di legge, possa essere precisato e reso attuabile un piano per la ristrutturazione del settore dei trasporti, proprio

con questa proposta di legge si intende affrontare alcune questioni che rivestono il carattere d’urgenza riguardanti l’economia ittica e il sostegno alle

Negli istituti di ricovero, di riabilitazione, nelle Residenze sanitarie assistenziali (RSA), negli ho- spice, nelle Residenze socio sanitarie assistenziali (RSSA), presso i

questa legge ha lo scopo di migliorare l'organizzazione delle strutture pubbliche e private attra- verso l'inserimento di figure professionali, i farmacisti ospedalieri, preposte