Resoconti PaTlamentari 1919 Asseniblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
LXVII S E D U T A
g i o v e d ì 24 MARZO 1977
Presidenza del Vice Presidente PINO del Vice Presidente D’ALIAindi
I N D I C E
Pag.
Disegni di legge:
« Integrazione della legge regionale 3 giugno 1975, numero 30, concernente provvedimenti urgenti e straordinari per il completamento deirautostrada Messina-Palermo » (137/A) (Di
scussione) :
P R E S ID E N T E ... 1919, 1929 RASINO, ^ Presidente della Commissione e re-
là to r è ... . . 1919, 1928 TEDE ❖ ... 1921
MESSINA . 1922
SARDO I N F I E R Ì ... 1924 N A T O L I ... 1925 L E A N Z A ... - . 1927 CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici . . 1928
« Norme per la istituzione e l’organizzazione dei corsi di specializzazione e di qualifica
zione per il personale dei servizi di assistenza degli asili nido» (48/A)' (Discussione):
P R E S ID E N T E ... 1930, 1933, 1934, 1936
l a u d a n i, r e la to r e ... 1930 TR IN C A N A T O ... 1932. 1935 CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici . . 1933 CAGNES, Presidente della Commissione . . 1934, 1936
« Ulteriori finanziamenti per rattuazioné di prov
videnze in favore delle aziende agricole col
pite da infestazione di aelia rostrata nell’an
nata 1973-74 » (m -183 /A ) (Discussione):
P R E S ID E N T E ... 1936. 1937
RAVEDA’, relatore 1936
La seduta è aperta alle ore 17,45.
SASO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.
Discussione del disegno di legge; « Integrazione della legge regionale 3 giugno 1975, n. 30, concernènte provvedimenti urgenti e straor
dinari per il completamento dell’autostrada Messina - Palermo » (137/A).
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto deirordine del giorno: Discussione di dise
gni di legge.
Si inizia dalTesame del disegno di legge;
« Integrazione della legge regionale 3 giu
gno 1975, numero 30, concernente prov
vedimenti urgenti e straordinari per il com
pletamento delTautostrada Messina-Paler
mo » (137/A), iscritto al numero 1.
Non essendo presente in Aula l’Assessore ai lavori pubblici, la seduta è sospesa.
{La seduta, sospesa alle ore 17,55, è ripresa alle ore 18,00).
La seduta è ripresa.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Fasino.
RASINO, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, onorevoli colle
ghi, il disegno di legge che è al nostro esa-
Resoconti, f. 268 (500)
Resoconti Parlamentari 1920 — Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
me e per il quale, a suo tempo, l’Assem
blea ha deliberato la procedura d’urgenza e la relazione orale, si ricormette alla legge del 3 giugno 1975, numero 30. Legge con la quale questa Assemblea ebbe a stanziare un finanziamento di 30 miliardi di lire a favore del consorzio autostradale Messina-Palermo, di cui la Regione è il più cospicuo e prin
cipale socio.
Il motivo per cui, nel giugno del ’75, l’Assemblea deliberò lo stanziamento che ho ricordato, si riconnetteva esattamente a due problemi. Quello di completare la costru
zione dei tratti di autostrada già iniziati tra Patti e Rocca di Caprileone e tra Buonfor- nello e Cefalù e quello, in secondo luogo, di proseguire la costruzione dell’autostrada dal bivio di Gibilmanna verso Rocca di Ca
prileone. La legge del giugno ’75, numero 30, prescriveva, appunto, al consorzio di uti
lizzare i 30 miliardi di lire in questa du
plice direzione, stabilendo anche le somme:
15 miliardi per il completamento dei tratti tra Patti e Rocca di Caprileone e tra Buon- fornello e Cefalù e 15 miliardi per la pro
secuzione dell’autostrada da Cefalù verso Patti.
E’ accaduto che nell’ottobre del 1975, at
traverso un inopinato emendamento presen
tato al disegno di legge, se non ricordo male, di ratifica di un decreto legge del Governo, ed in rapporto ad una legge del ’71 che vie
tava ulteriori concessioni di costruzioni auto- stradali, venne altresì proibito anche l’even
tuale appalto di tratti già concessi e muniti di progetti esecutivi.
Il Consorzio, pertanto, mentre ha potuto spendere i 15 miliardi relativi al comple
tamento dei tratti tra Patti e Rocca di Ca
prileone e tra Buonfornello e Cefalù, non ha potuto impiegare i 15 miliardi destinati esclusivamente alla prosecuzione della co
struzione dell’autostrada da Cefalù verso Pat
ti, essendo stato questo vietato dalla nuova legge statale.
Da questa situazione nasce la iniziativa del Governo, intesa a mettere in condizione il consorzio di utilizzare i residui 15 miliar
di che, a suo tempo, la Regione ha stanziato per il consorzio stesso. L’iniziativa del Go
verno è stata utile da un duplice punto di vista. Da un lato impedisce di tenere inuti
lizzati 15 miliardi, e dall’altro ha consen
tito alla V Commissione, attraverso una ap
profondita indagine, tanto dello stato dei la
vori, quanto del quadro economico-finanzia- rio, di avere una visione completa di tutta la situazione.
Si è così sottolineata ulteriormente la ne
cessità, innanzitutto, che si sblocchi la situa
zione di stallo in cui si è venuto a trovare il consorzio, poiché non potremo mai par
lare di autostrada Messina-Palermo o Pa- lermo-Messina fino a quando non saranno realizzati i circa 67 chilometri che separano Cefalù - bivio Gibilmanna da Rocca di Ca
prileone, 67 chilometri che comportano, ov
viamente, un onere oggi diventato assai ri
levante, ma che sono quelli che potranno consentire al consorzio dell’autostrada una gestione economica, perchè soltanto nell’at
tivazione di tutto il segmento Palermo-Mes- sina si potrà ritrovare una possibilità di conduzione economica.
E’ quindi opportuno che da parte del Go
verno regionale, e da parte anche delle for
ze politiche dell’Assemblea, si insista presso il Governo nazionale e presso il Parlamento nazionale, perchè almeno per la Messina- Palermo si elimini il divieto in atto esistente, in modo da consentire il reperimento di al
tri fondi presso le banche e la utilizzazione integrale delle risorse finanziarie della Re
gione, al fine di completare l’autostrada.
E, per altro, bisogna dire che il Parla
mento nazionale, proprio nel momento in cui poneva il divieto di appalto di ulteriori trat
ti, anche se già predisposti, di una qualsiasi autostrada, aveva consapevolezza della ne
cessità che, per quanto riguarda la Palermo- Messina, si potesse procedere al suo com
pletamento. Affidamento in tal senso era stato dato dal Ministro dei lavori pubblici del tempo, onorevole Bucalossi, mentre ci sembra persino superfluo ricordare l’attivi
tà che in atto va svolgendo per ragioni di interesse generale, ed anche locali, l’attua
le Ministro dei lavori pubblici, onorevole Gullotti, al fine di trovare una soluzione, almeno per questa autostrada.
L’altro rilievo emergente — rilievo ovvio, ma di cui abbiamo avuto la certezza attra
verso i dati più recenti — è che gli stessi 447 miliardi ipotizzati dal nuovo piano eco- nomico-finanziario dell’autostrada, voluto dal Ministero, nel 1971, sono una cifra di gran lunga superata, giacché si è andati molto al di là delle cifre preventivate non solo per
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il costo del materiale e .per il più generale rialzo di tutti i prezzi, ma anche per la man
cata esenzione fiscale che prima esisteva in favore delle costruzioni di autostrade e che successivamente è stata abolita.
Necessità, dunque, per il consorzio di far fronte, come meglio è possibile, al fabbiso
gno finanziario anche attuale, per il quale interviene appunto questo disegno di legge, che non è sufficiente, ovviamente, a colmare le stesse lacune d’ordine immediato. E va notato che mentre noi inizialmente siamo stati particolarmente critici nei confronti dell’amministrazione del consorzio, non co
noscendo quali iniziative di ordine finanzia
rio erano state prese dallo stesso dal giu
gno del ’75 in poi per far fronte alla co
struzione, il Consorzio ha potuto successi
vamente dimostrare che, dal giugno ’75 in poi, oltre 90-92 miliardi di lire sono stati reperiti attraverso finanziamenti ordinari e straordinari delle banche per far fronte agli oneri più immediati, sicché la Commissio
ne aU’unanimità è addivenuta al rilievo di opportunità che il disegno di legge venga al più presto approvato dall’Assemblea.
Il terzo aspetto esaminato dalla Coimnis- sione è stato quello relativo alla opportunità, quanto meno, che l’Assemblea mantenga fede agli impegni assunti con la legge del 1975:
15 miliardi sui 30 erano stati destinati alla prosecuzione della costruzione dell’autostra
da da Cefalù verso Rocca di Caprileone e se è vero che in atto questa prosecuzione non è possibile, perchè vi osta una legge nazionale, ciò non vuol dire che, nel tem
po, venuto meno l’ostacolo legislativo, il Con
sorzio non debba adempiere aH’impegno che a suo tempo l’Assemblea e il Governo della Regione gli hanno affidato attraverso il fi
nanziamento.
Da ciò la formulazione dell’articolo 1 e dell’articolo 2 del testo della Commissione in modo da mantenere da un lato fermi gli impegni della legge numero 30 del 3 giu
gno ’75 e dall’altro di consentire alla Re
gione il versamento dei 15 miliardi residui al Consorzio per un utilizzo immediato, di
verso da quello stabilito dalla legge.
In questo modo, ci sembra che siano sal
vaguardati gli interessi generali del Consor
zio che non si onera ulteriormente di inte
ressi, per far fronte a impegni immediati, non si elimina l’impegno che l’Assemblea
ha dato nel ’75 e che peraltro non può oggi non inquadrarsi nella necessità generale di completare tutto il tratto che va da Cefalù a Rocca di Caprileone e non soltanto quello consentito da un finanziamento che ormai è diventato modesto di 15 miliardi, e risolta la necessità di muoversi nei confronti del Governo e del Parlamento nazionale perchè questa importante autostrada, che agevola notevolmente le comunicazioni tra le peri
ferie dell’Isola, possa essere completata.
Non possiamo non terminare questa no
stra breve relazione non ricordando che gli oneri assunti dal Consorzio nel tempo per far fronte agli impegni dovuti alla realiz
zazione di questa autostrada, sono tali che, pur con la migliore gestione dell’autostrada e pur ipotizzandosi, a nostro avviso, incre
menti di traffico quando l’autostrada sarà completa, sembra pressoché impossibile sod
disfarli se non si danno al Consorzio ulte
riori mezzi in via straordinaria.
E’ in questo quadro che la Commissione propone all’Assemblea di votare questo di
segno di legge assai modesto nel suo con
tenuto normativo, ma di rilievo per i pro
blemi che ha coinvolto e coinvolge a ri
guardo di un’opera di interesse veramente generale per la nostra Isola, qual è l’auto
strada Messina-Palermo.
FEDE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDE. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo del Movimento sociale italiano - Destra nazionale è favorevole ov
viamente a questo disegno di legge non fosse altro perchè rappresenta un piccolo pas
so avanti rispetto alla situazione cristalliz
zata che si era determinata; però nello stes
so tempo non può non ricordare, e del resto è ricordato nella stessa relazione a questa proposta di legge, che il 14 ottobre 1976 c’è stato un impegno da parte del Presidente del Governo regionale per il completamento definitivo dell’autostrada Messina-Palermo.
Il discorso quindi non può esaurirsi con questo disegno di legge, anche perché nel
l’articolo 1 e nell’articolo 2, soprattutto, del disegno di legge della Commissione è conte
nuta una indicazione che riguarda il tratto di autostrada compreso tra Cefalù e Rocca
Resoconti Parlamentari 1922 Assemblea Regionale Siciliana
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di Caprileone e l’Amministrazione regionale è autorizzata a versare al Consorzio stesso, a titolo di anticipazione, la somma stan
ziata per fronteggiare gli oneri della pro
secuzione e costruzione del tratto sopra men
zionato, ma poi all’articolo 2 si spiega me
glio in che cosa consìstono questi oneri e questo finanziamento di oneri. E proprio dall’articolo 2 si evince che nessuno si può illudere che si tratti del tratto di auto
strada che va da Rocca di Caprileone a Ce- falù, cioè del completamento di tutta l’autostrada.
Ora, io ricordo che l’onorevole Bonfiglio quella sera del 10 ottobre ebhe ad indicare come difficoltà quasi insormontabile, l’one
re finanziario di 350 miliardi per comple
tare l’autostrada. Siamo però, e questo son
daggio lo stiamo compiendo anche con i di
rigenti del Consorzio, giunti ad una certa contestazione di questa cifra; io adesso non posso indicare quale sia esattamente la cifra necessaria, ma se tutto il problema consi
ste nel fatto che si devono reperire 350 mi
liardi, io penso che con l’ausilio dei tecnici, a breve scadenza, si possa prima di tutto vedere se effettivamente è necessario spen
dere questa ingente cifra e vedere invece se si può risolvere, mediante uno strumento di carattere legislativo, il problema di un’ar
teria che, indipendentemente dallo sblocco dei famosi trenta miliardi, resta pur sem
pre mutilata.
In questo breve intervento non voglio ri
petere il discorso delle priorità che abbia
mo tante volte fatto, perchè è contestabile che le autostrade vengano prima di tante altre cose di cui abbiamo parlato anche ieri in tema di occupazione giovanile, però è an
che incontestabile, una volta che un’autostra
da sta per essere ultimata e si tratta di 50 chilometri che la rendono inagibile (per
chè da Palermo 0 da Messina nessuno si inette in macchina senza passare da Cata
nia), la necessità di completarla. Il comple
tamento deU’autostrada Messina-Palermo ri
veste il carattere di urgenza e se volete di eccezionalità. E’ necessario che questo di
scorso venga affrontato sul piano tecnico, prima ancora che sul piano legislativo, per vedere se è possibile, ripeto, di ridurre la spesa di 350 miliardi e se è utile, e io ri
tengo che lo sia, dare alla Sicilia il com
pletamento di questa essenziale via di co
municazione.
MESSINA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MESSINA. Onorevole Presidente, onorevo
li colleghi, ebbi occasione a nome del grup
po comunista di intervenire nel dibattito ri
guardante la legge 3 giugno 1975, numero 30, concernente provvedimenti per la co
struzione dell’autostrada Messina-Palermo.
In quella occasione, a nome del mio grup
po, fui favorevole all’approvazione del di
segno di legge per alcune considerazioni fondamentali.
In primo luogo, rilevai che i due tratti di autostrada che da Termini Imerese por
tavano a Buonfornello e da Patti a Rocca di Caprileone, regolarmente appaltati e in corso di realizzazione, non potevano essere completati per mancanza di fondi; e in que
sto senso TAssemblea regionale stanziò 30 miliardi, di cui 15 miliardi dovevano servire per il completamento dei due tratti auto- stradali e gli altri 15 miliardi per proce
dere a nuovi appalti.
Esprimemmo anche parere favorevole sul
la garanzia di 40 miliardi offerta dalla Re
gione per consentire al Consorzio di repe
rire sul mercato finanziario le somme necessarie.
Oggi stiamo esaminando una modifica alla legge del 3 giugno 1975 e a nome del mio gruppo sono favorevole anche a questa ini
ziativa legislativa, che è assolutamente ne
cessaria ed opportuna.
Questo disegno di legge, però, modifica una parte degli obiettivi che erano alla base della legge 3 giugno 1975, dal momento che i 15 miliardi che dovevano essere utilizzati, in base alla suddetta legge del ’75, per procedere a nuovi appalti nel tratto Rocca
di Caprileone - Cefalù non sono stati utiliz
zati in tal senso nè d’altronde lo potevano es
sere. Bisogna ora destinarli sempre al com
pletamento dei due tratti autostradali, per
chè, a causa della lievitazione dei prezzi, queste somme servono per il pagamento del
le revisioni e quindi per il completamento delle opere.
Ma io vorrei in primo luogo osservare: la legge è del 3 giugno 1975 e non si intra-
R esoco nti Pa rla m en ta ri 1923 A ss e m b le a R eg ion a le Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
vedono veramente le ragioni di questi ritar
di per i quali il costo per il completamento dei due tronchi dell’autostrada ora è rad
doppiato: infatti dai 15 miliardi previsti dal
la legge del 1975 oggi sono necessari tren
ta miliardi, di cui 15 già utilizzati e gli altri 15 in liase al disegno di legge in esame da destinare alla revisione prezzi. A me sem
bra — certamente la Commissione lavori pubblici avrà svolto la sua indagine — che siamo in presenza di un raddoppio dei co
sti e non credo che in materia di opere pubbliche vi sia un tale raddoppio. Io non sono un tecnico e non posso quindi espri
mere compiutamente alcune osservazioni ma certamente esprimo in questa sede alcune preoccupazioni, in quanto non mi sembra che si sia realizzata una lievitazione dei prezzi tale da provocare il raddoppio dei costi.
Non c’è dubbio che alla base di tutto questo vi è stata, probabilmente, una non perfetta informazione nel 1975 da parte del
la Commissione competente e dell’Assem
blea nel suo complesso, in quanto non ci si accorse che i 15 miliardi non erano suffi
cienti, per cui oggi il problema si ripro
pone e ci si rende conto che bisogna inte
grare la previsione di 15 miliardi. Questa integrazione quindi è dettata sia dall’insuf
ficiente previsione iniziale sia dalla lievitazio
ne dei prezzi.
Pur tuttavia, è assolutamente necessario completare questi due tratti autostradah in quanto sarebbe veramente delittuoso, nel mo
mento in cui stiamo già quasi finendo i due tronchi dell’autostrada, lasciare delle opere incompiute, non solo con danno per l’ammi
nistrazione consortile, ma anche con danno per gli utenti. Infatti, una volta che l’auto
strada è stata iniziata bisogna completarla, renderla funzionante e quindi consentire in parte di raggiungere quegli obiettivi che sin dall’inizio il Consorzio si era posti, per
mettendo evidentemente allo stesso Consor
zio di migliorare anche le sue condizioni fi
nanziarie, perchè certamente dall’apertura di questi due tratti deH’autostrada si realizzerà un miglioramento della situazione finanziaria per quanto riguarda le entrate.
Restano sempre a disposizione del con
sorzio, sulla base della legge regionale del 1975, i 40 miliardi che la Regione ha stan
ziato come garanzia per il reperimento dei fondi sul mercato finanziario.
Quando fu prevista questa somma non vi era ancora la legge statale 16 ottobre 1975, numero 492, che con l’articolo 18 his ha bloccato i nuovi appalti, per cui l’Anas non ha provveduto più alle concessioni.
Certo, questo è un problema di estrema delicatezza e l’onorevole Fasino lo ha sol
levato. Credo che in linea di massima il provvedimento del Parlamento nazionale di non procedere oltre nella costruzione delle autostrade sia giusto sul piano politico e anche sul piano strettamente economico. Il Governo, accettando questo emendamento presentato al Parlamento nazionale ha sta
bilito con moltissimo ritardo quello che do
veva stabilire circa 15 anni fa.
Infatti, la scelta di 15-20 anni fa di pro
cedere alla costruzione delle autostrade è stata profondamente sbagliata e oggi, come società, ne paghiamo le conseguenze: in un Paese privo di scuole, di asili nido, di ospe
dali, con una edilizia carceraria carente (abbiamo iniziato l’indagine sulle carceri, e ci siamo accorti dell’impossibilità di appli
care la nuova normativa proprio per resisten
za di edifici, che ormai andrebbero chiusi), mancante di fognature, di acquedotti, di strutture civili, il Governo, 15-20 anni fa, non poteva assolutamente operare la scelta delle autostrade.
Quindi, ha un senso la decisione del Par
lamento nazionale di bloccare la costruzione dell’autostrada e costituisce una critica al
l’operato dei Governi precedenti e delle maggioranze precedenti.
Però, nella nuova situazione non c’è dub
bio che occorre effettuare un esame più at
tento a proposito della Messina-Palermo e vedere se allo stato attuale diventa antieco
nomico il completamento del tratto auto- stradale. Infatti, questo è il punto: la scel
ta deve essere dettata da criteri di econo
micità; perchè se da un esame più attento, ormai che mancano 60 e più chilometri, ci si accorge che il mancato completamento è antieconomico, credo che, in base a questa argomentazione concreta e oggettiva, si pos
sa intavolare una discussione tale da coin
volgere anche il Governo nazionale. Quin
di, noi il problema lo poniamo in questi termini.Non so se ho percepito male un aspetto
Resoconti Parlamentari 1924 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
della relazione del Presidente Fasino, in cui si sottolineava, almeno così mi è sembrato di capire, che, una volta sbloccata la que
stione dell’articolo 18 della legge numero 492, la Regione — avrò forse capito male — dovrebbe intervenire per il completamento di questa autostrada. Ma vorrei sin da ora affermare con estrema chiarezza che, se si aggirasse l’ostacolo dell’articolo 18, la Regio
ne non potrebbe assumersi l’onere del com
pletamento dell’autostrada, ammontante a centinaia di miliardi.
Le possibilità a quel punto sarebbero due:
o il consorzio, sulla base di un piano eco
nomico assistito dalla garanzia della Regio
ne per 40 miliardi, riesce a trovare sul mer
cato finanziario la somma necessaria per il completamento ovvero, la qual cosa sarebbe augurabile, l’autostrada dovrebbe essere completata dallo Stato, per far decrescere complessivamente i costi di gestione e per permettere la diminuzione del pedaggio che, allo stato, nel tratto di autostrada Messina- Palermo e Termini Imerese-Buonfornello, è assai pesante.
D’altra parte, vorrei notare che al mo
mento di intraprendere un’azione in tal sen
so, quando si presenterà l’occasione e una volta che si sbloccherà la questione dell’ar
ticolo 18 sulla base di un esame economico oggettivo, bisognerà evidenziare che lo Sta
to, per quanto attiene alla costruzione della Messina-Palermo, non ha affatto contribuito.
E’ l’unico tratto autostradale esistente in Italia su cui manca un qualsiasi intervento dello Stato. E si paga un pedaggio vera
mente elevato, superiore a quello della stes
sa Catania-Messina, dove c’è stato inizial
mente anche un intervento dello Stato.
Ora, non c’è dubbio che nell’ambito della decisione errata di costruire le autostrade, se si realizzò, in questo contesto, una scel
ta giusta fu quella della Salerno-Reggio Ca
labria, in quanto per venire incontro alle esigenze complessive del Mezzogiorno, inter
venne lo Stato e costruì quel tratto auto- stradale a totale carico dello stesso Stato, per cui oggi non si paga pedaggio. Ora, sen
za alcun dubbio la Messina-Palermo costi
tuisce la continuazione della Salerno-Reggio Calabria e le condizioni economiche dei ter
ritori attraversati non sono certamente flo
ride e, quindi, sussiste la stessa esigenza che sottostava alla costruzione della Salerno-
Reggio Calabria, anche in prospettiva di uno sviluppo turistico della zona.
Per cui credo che debba essere chiaro a tutti che l’articolo 18 Ms della legge numero 492 del 16 ottobre 1975, costituisce una nor
ma assolutamente opportuna; ma che, nel caso specifico, un esame sulla base della og
gettività e della economicità va compiuto, al fine di indicare agli organi centrali le giuste motivazioni per una modifica della situazione per quanto riguarda questa particolare ipo
tesi. In ogni caso, ove questa situazione si sbloccasse, deve esser chiaro che non deve intervenire la Regione avendo essa impe
gnati sia i fondi ordinari di bilancio sia i fondi ex articolo 38 per destinazioni diver
se; e deve esser chiaro quindi che è lo Stato che ha il dovere di intervenire, sia pure parzialmente, e che in ogni caso tutto questo spetta al consorzio dell’autostrada che deve reperire le somme sul mercato finanziario.
Fatte queste osservazioni, ripeto che il gruppo parlamentare comunista è favore
vole ad una sollecita approvazione del di
segno di legge di cui ci stiamo occupando.
SARDO INFIRRI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SARDO INFIRRI. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge che giunge in Aula contribuisce alla soluzione di un problema la cui ampiezza non sfug
ge a nessuno.
E dico subito che la possibilità che si of
fre di spendere immediatamente 15 miliardi, non deve essere sottovalutata perchè tale sonrma, anche se modesta, riesce ad attiva
re un tratto di autostrada di ben 38 chi
lometri, perchè interessa i completamenti relativi ai tronchi Patti-Rocca di Caprileone e Cefalù ovest-Cefalù est. Quindi, questa mi pare una iniziativa quanto mai opportuna e necessaria e che tiene aperta la prospettiva di un completamento dell’intera autostrada, problema già sollevato in questa stessa Aula. .
Tutti ci rendiamo conto delle difficoltà di ordine economico in cui versa il paese, per cui fra le scelte prioritarie, conveniamo, non può essere inserita in prima linea la costru
zione delle autostrade. Siamo consapevoli che il divieto posto dalla legge dell’ottobre
Resoconti Parlamentari — 1925 — Assemblea Regionale Siciliana
Vili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Maezo 1977
del 1976 rientra fra le scelte meditate del popolo italiano, però, ritengo che la consi
derazione anche particolare, che si tratta sol
tanto di 60 chilometri, cioè a dire meno di un terzo dell’intera autostrada Messina- Palermo, ci deve portare alla ricerca di una soluzione che consenta di sbloccare il traf
fico congestionato e pericoloso proprio nella tratta in cui l’attuale statale 113 è più tor
mentata e ha un andamento plano-altime- trico particolarmente difficile.
Io non escluderei a -priori anche una so
luzione che sul piano tecnico può costi
tuire una indicazione per un approfondi
mento e per uno studio; considerato che il tratto Cefalù-Rocca di Caprileone si inseri
sce in quella parte di strada in cui il vo
lume di traffico è notevolmente ridotto ri
spetto a quello esistente in prossimità dei capoluoghi di Palermo e Messina, si potreb
be anche ipotizzare una soluzione che punti alla realizzazione di un solo nastro auto- stradale e non di due, provocando quindi uno sdoppiamento in senso longitudinale.
Questa indicazione intanto può essere accet
tata per la considerazione che prima facevo;
il volume di traffico su questa tratta è cer
tamente notevolmente inferiore; in secondo luogo, non viene ad essere pregiudicata la soluzione definitiva alla quale certamente non rinunziamo.
Inoltre, vi è ancora un’altra considera
zione; in questo modo l’opera non avreb
be le caratteristiche di cui alla legge nazio
nale, non sarebbe più un’autostrada; anche se la curvatura, la pendenza, la larghezza fossero quelle di una autostrada, per il sol fatto che trattasi di un solo nastro, viene a cadere il presupposto principale perchè la si possa considerare autostrada.
Io invito rAssemblea -a riflettere, e vorrei dire il consorzio, che può essere anche inte
ressato a una proposta del genere, anche perchè sul piano della gestione verrebbe in
trodotto un elemento estremamente positivo, in quanto si potrebbe anche escludere il pa
gamento del pedaggio per il tratto così con
cepito, cioè formato da un semplice nastro in cui è possibile il movimento dei veicoli nei due sensi. Questa riduzione del pedaggio sull’intera autostrada Messina - Palermo de
terminerebbe delle maggiori entrate per i tratti esistenti e quindi costituirebbe un va
lido sostegno sul piano della gestione. Io
rassegno a questa Assemblea questa propo
sta perchè sia anche oggetto di studio e per
chè si ponga in termini realistici il problema di una definitiva soluzione che oggi può an
che essere parziale, ma che nella sua impo
stazione rientra nella logica di uno sbocco autostradale inteso nella sua accezione più
completa.
Questo, onorevoli colleghi, desideravo dire e questo disegno di legge che la quinta Com
missione ha esitato, con parere favorevole di tutti i suoi membri, costituisce anche il presupposto perchè si guardi ancora con fi
ducia al completamento di una struttura di vitale importanza per l’economia dell’Isola.
NATOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NATOLI. Onorevole Presidente, anche la mia parte politica è favorevole al disegno di legge; resta però da approfondire l’esa
me su queste benedette o maledette auto
strade.
Diceva il collega Messina; ha fatto bene il Parlamento nazionale con la legge nume
ro 492, all’articolo 18 bis, a sospendere tutti gli appalti delle autostrade. Lo stesso ono
revole Messina si è riportato alla famosa diatriba sulle scelte sbagliate, secondo cui in Italia si costruiscono le autostrade men
tre mancano scuole, ospedali, carceri, ag
giungerei io strade rurali, eccetera...
Ora, la mia parte politica ha avuto per il passato una posizione chiara, come sempre di minoranza, e quindi non ho bisogno di riallacciarmi ad essa; però, Taffermazione che il Parlamento nazionale abbia fatto bene, in senso assoluto, ci riporta al solito problema se ciò che va bene per il resto dell’Italia, vada bene pure per il Mezzogiorno e per la Sicilia.
Mi pare che non si può accettare la impo
stazione secondo cui si sospendono le costru
zioni delle autostrade dove già esistono due o tre autostrade e si bloccano i lavori an
che dove ora c’è una sola autostrada, come in Sicilia nel tratto Messina-Palermo. Accet
tare ed elogiare, in modo così rigido, questa decisione del Parlamento nazionale, mi ri
corda tanto la condizione di quello che tiene la testa nel forno crematorio e i piedi nella
Resoconti Parlamentari — 1926 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
cella frigorifera e si dice che goda della tem
peratura media ottimale.
Ora, onorevole Presidente, da questo di
battito emergono posizioni politiche estrema- mente chiare, come quella portata avanti dal
l’onorevole Messina per il Partito comuni
sta, perchè con molta chiarezza, gliene do atto, ha detto; la Regione non pensi di im
pelagarsi spendendo miliardi e miliardi per il completamento di questa autostrada. Que
sta è una posizione politica molto chiara, molto anche responsabile e direi anche da condividere; non possiamo sopportare noi, come Regione, l’onere finanziario, anche se soltanto del completamento, di una arteria autostradale siciliana.
Ma da ciò nasce un tipo di discorso, su cui il Governo probabilmente avrà notizie più recenti e più precise, riguardante l’auto
strada dell’Abruzzo ; abbiamo appreso dai giornali che in sostanza è stata avviata a soluzione (non so se il disegno di legge ri
stagni in Commissione o già sia stato esi
tato dalla Commissione competente) il pro
blema dell’autostrada deU’Abruzzo. Certa
mente essa è dislocata a sud di Milano, di Bologna, ma a nord della Sicilia e di Reg
gio Calabria. Non so quale azione sia stata espletata e quale informazione potrà darci in materia il Governo. Certo, se una solu
zione per l’Abruzzo si trova, non vedo per
chè una soluzione non possa trovarsi per la Sicilia, permettendoci quindi di superare que
sto stato di impasse, di difficoltà sostanzia
le in cui ci troviamo. Diversamente restano anche da esaminare le soluzioni alterna
tive. come quella che il collega Sardo In- firri testé proponeva; l’autostrada a senso unico, quindi con una sola galleria, ovvia
mente senza pedaggio, va bene; ma io dico, certamente, se non esiste altra soluzione, si possono saldare i due tronchi autostradali con una superstrada.
Certo che è ancora impossibile viaggiare da Messina a Palermo; il tratto intermedio da Cefalù e non a Rocca di Caprileone, ba
date bene, ma a Patti, in quanto ancora la Patti-Rocca di Caprileone non è aperta (qua ne abbiamo parlato come se fosse fun
zionante, ma non mi risulta affatto), è vera
mente tremendo. Si tratta a volte di impiegare in quel tratto qualcosa come tre ore e quindi da Messina a Palermo, nella migliore delle ipotesi, occorrono 4 ore e mezzo, du
rante la notte, mentre a volte si arriva an
che alle 7-7 ore e mezzo; se capita un in
tasamento, veramente, si parte il giorno pri
ma e si arriva il giorno dopo. Quindi questa situazione è estremamente precaria.
Allora noi diciamo che resta veramente inopinato, come lo definiva molto eufemisti
camente il Presidente della Commissione, onorevole Fasino, l’emendamento che ha ge
nerato l’attuale formulazione dell’articolo 18 bis, dal momento che è sempre molto ino
pinato ciò che viene stabilito per il Sud e per la nostra Sicilia; esiste proprio una let
teratura suU’inopinato dal regno d’Italia, dal
la stessa alba o aurora della Autonomia siciliana.
Onorevole Presidente e onorevoli colle
ghi, io non mi prolungo oltre, perchè non si tratta di riproporre delle scelte fonda- mentali adottate con 15 anni di ritardo, come diceva il collega Messina; si tratta di di
sporre di una autostrada, la principale, quel
la del versante tirrenico, che collega Mes
sina con Palermo e che pomposamente è denominata « Europa uno ». Direbbero alcu
ni non soltanto l’Italia finisce a Reggio Ca
labria, ma pure l’Europa si è fermata (Cri
sto si era fermato a Eboli) al di là del ponte sullo Stretto di Messina, che rimane sempre oggetto di studio.
Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, relativamente a questo disegno di legge, su cui mi pare che siano favorevoli tutte le parti politiche che si sono avvicendate a questa tribuna, mi auguro che attraverso le parole del rappresentante del Governo, che dispone di informazioni ben diverse da quel
le che si possono ottenere tramite i canali estremamente modesti e precari di un de
putato, anche se Presidente di Gruppo, po
tremo avere, con più precisione, notizie su ciò che sta accadendo a Roma a propo
sito dell’autostrada dell’Abruzzo per la qua
le abbiaiho letto su alcuni giornali che è stato risolto addirittura il problema della sospensione dei lavori autostradali secondo quanto dispone l’articolo 18 bis. Allora, se in qualche modo è stata risolta la questione per l’Abruzzo, non capisco perchè non si è trovata una soluzione — o forse non lo so io e ciò è già avvenuto — per la Sicilia; mi chiedo se il Governo, sempre come centro motore dell’Assemblèa, con tutti i gruppi politici su questo argomento abbia da prò-
R esoconti Pa rla m en ta ri
V in Legislatura
— 1927
LXVII SEDUTA
A ss e m b le a R eg io n a le Siciliana
24 Marzo 1977
porre qualcosa che consenta una soluzione dignitosa e valida per un problema che di
venta ogni settimana, ogni mese, e direi ogni anno che passa, sempre più annoso.
Presidenza del Vice Presidente D’ALIA
In questo caso credo che, senza ricorre
re a quelle rinunzie cui accennava il col
lega Sardo Infirri e che esprimono posi
zioni, anche da me ritenute irrinunciabili, non vi sia altra soluzione che quella di un collegamento tramite una superstrada in at
tesa di scelte diverse, di tempi migliori, del superamento delle crisi economiche che col
piscono e bloccano sempre le attività nel sud in maniera brutale, perchè in fondo si tratta di brutalità. Diversamente non rima
ne che accettare quanto dicevo: la tempe
ratura ottimale dell’uomo che ha la testa nel forno crematorio e i piedi nella cella frigorifera.
LEANZA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LEANZA. Onorevole Presidente, onorevo
li colleghi, il gruppo della Democrazia cri
stiana è favorevole a questo disegno di leg
ge soprattutto per due considerazioni: in primo luogo, perchè in questo modo si rie
sce a completare e a rendere funzionale un tratto dell’autostrada che va da Patti a Roc
ca di Caprileone; in secondo luogo, perchè intanto, nel persistere del divieto dell’arti
colo 18 bis della legge numero 492, si mo
bilitano 15 miliardi che diversamente, come è accaduto fino ad ora, rimarrebbero con
gelati.
Il gruppo della Democrazia cristiana si associa all’auspicio e alle iniziative, peraltro ampiamente illustrate dal Presidente della Commissione, che tendono al superamento dell’articolo 18 bis il quale vieta nuovi ap
palti autostradali, si associa nella convin
zione che la costruzione soprattutto di que
sta autostrada, la Messina-Palermo, e in particolare del tratto ancora da completare, è estremamente urgente e necessaria.
Non voglio entrare nel merito se la po
litica autostradale sia stata giusta o sbaglia
ta e se alcune autostrade potevano essere anche non costruite perchè non erano estre
mamente necessarie, però mi preme sotto- lineare che nel nostro caso, cioè in quello della Messina-Palermo, l’autostrada non è alternativa ad un sistema stradale efficiente e soprattutto non è alternativa ad im si
stema stradale normale che sia migliorabile senza sopportare costi elevatissimi.
Quindi, noi ci associamo a queste iniziative e a questo impegno che tende a superare, in sede nazionale primariamente, l’ostacolo che si frappone al completamento dell’auto
strada. Ma desideriamo anche esprimere la nostra volontà di valutare con estremo fa
vore, nel caso in cui lo Stato continuasse ad essere gravemente inadempiente nei con
fronti della Sicilia, le iniziative che eventual
mente dovesse prendere la Regione siciliana.
L’onorevole Messina faceva una considera
zione a proposito dei 15 miliardi che si an
ticipano al consorzio per il tratto Patti-Rocca di Caprileone e notava che un contributo di 15 miliardi di due anni fa viene raddop
piato a distanza di due anni, aumento che la lievitazione dei prezzi potrebbe anche non giustificare. Ma, leggendo proprio l’articolo 2 del disegno di legge predisposto dalla com
missione, mi pare di rilevare che i 15 mi
liardi non serviranno soltanto per il paga
mento dei compensi revisionali ma anche per il pagamento degli stati di avanzamento.
Peraltro, credo che siano note a tutti le difficoltà superiori al previsto, riscon
trate nel corso di lavori proprio nel tratto che va da Patti ad oltre Gioiosa Marea; il problema è in fondo che per noi è neces
sario che questa autostrada venga comple
tata.
La soluzione alternativa di un solo na
stro non so quanto sia realizzabile e quan
to sia valida in relazione a questa nostra precisa volontà. Io credo che dobbiamo ri
vendicare il nostro diritto ad avere questa autostrada, soprattutto, come dicevo in pre
cedenza, in assenza di una strada ordinaria che sia efficiente e soprattutto che sia mi
gliorabile con normali mezzi finanziari.
CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.
Chiedo di parlare.
Resoconti, f. 269 (500)
Resoconti ParlamentaTi — 1928 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 1977
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARDILLO, Assessore ai lavori pubblici.
Signor Presidente, il Governo prende atto con soddisfazione delPunanime consenso espresso dai gruppi parlamentari e dell’ade
sione ricevuta alla sua iniziativa concer
nente questo progetto di legge.
Per quanto riguarda le altre richieste e le altre proposte avanzate dagli onorevoli colleghi, posso assicurare che le esaminere
mo con particolare attenzione, anche quella dell’onorevole Sardo Infirri e degli altri de
putati, nel tentativo di sbloccare questa si
tuazione. E’ intenzione del Governo supe
rare questo stato di impasse.
Devo dire che ho avuto dei contatti con il Ministro dei lavori pubblici, onorevole Gulotti, che sta sperimentando tutte le pos
sibili soluzioni necessarie per ultimare que
sta opera che naturalmente interessa dal punto di vista economico, sociale e politico anche perchè, aggiungerei, avvicina molto
— come è avvenuto per la Catania-Paler- mo — Messina a Palermo.
Posso assicurare gli onorevoli colleghi in
tervenuti nel dibattito che esperirò tutte le azioni e prenderò ogni possibile contatto per permettere il completamento di questa par
te dell’autostrada Messina-Palermo.
FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, mi corre l’ob
bligo di qualche ulteriore notizia e di mia breve precisazione in ordine alle cose da me esposte ed ai rilievi che sono emersi nel corso di questa discussione generale.
Innanzi tutto, a completamento della mia esposizione, devo far presente all’Assemblea che da parte del Presidente del Consorzio è stato precisato anche per iscritto alla no
stra Commissione, durante l’esame di que
sto disegno di legge, che, proseguendo con l’attuale ritmo, la tratta Cefalù-Bonfornello- Gibilmanna sarà aperta al traffico entro il prossimo mese di marzo o aprile e la tratta Brolo-Rocca di Caprileone potrebbe essere aperta al traffico entro il mese di maggio.
La tratta Patti-Brolo entro il mese di set
tembre 1977.
FEDE. Perchè cjuesti ritardi? Motivi ar
cheologici?
FASINO, Presidente della Commissione e relatore. Sono dovuti, è stato spiegato dai tecnici dell’autostrada alla nostra Commis
sione, al fatto che sono insorti degli osta
coli tecnici imprevisti quali, per esempio, la fuoruscita di gas in una delle gallerie su questo tratto.
Si è studiato come ovviare tecnicamen
te a questi inconvenienti e naturalmente ciò non solo ha comportato maggiori oneri, ma anche più tempo per la esecuzione dei la
vori.
La seconda precisazione va data al colle- lega Messina in ordine ai finanziamenti. Ono
revole Messina, è stato già rilevato in un altro intervento che noi contribuiamo con questi ulteriori 15 miliardi non soltanto per la revisione prezzi ma anche per il paga
mento di lavori di ditte.
Le cifre che sono state a noi comunicate nella relazione scritta che abbiamo richie
sto e che teniamo a disposizioni dei colle
ghi, sono le seguenti: per la tratta Patti- Rocca di Caprileone l’importo di contratto era di lire 48.037.408.280; Timporto dei mag
giori costi e della revisione prezzi arriva oggi a lire 112.154.880.873, per un costo to
tale di lire 160.192.289.153. Nel tratto Buon- fornello-Cefalù l’importo di contratto era di lire 17.645.325.801; Pimporto per i maggiori costi di lire 21.940.000.000 eccetera. Si ar
riva quindi a lire 38.739.597.803.
Praticamente circa 50 miliardi sono stati di già erogati in rapporto al nostro finan
ziamento di 15 miliardi, già versato. Tutto questo è stato documentato dagli ammini
stratori del consorzio: si possono fare delle verifiche ma le cifre, obiettivamente, sono queste; ed è proprio in relazione a queste cifre che noi abbiamo chiesto agli ammini
stratori se avessero utilizzato i canali ban
cari ordinari oltre che i fondi della Regione e ci è stato precisato che, dal giugno ad oggi, hanno ottenuto altri 92 miliardi di pre
stito dalle banche di cui almeno una ses
santina sono stati impiegati nei tratti pre
visti dalla legge del giugno 1975.Devo chiarire infine quanto ho esposto in
R esoconti P a rla m en ta ri
V ili Legislatura
— 1929
LXVII SEDUTA
A ss e m b le a R egion ale Siciliana
24 Marzo 1977
ordine ai problemi che ho sottolineato: la necessità, a mio avviso, del completamento dell’autostrada, e quindi della costruzione del tratto che da Cefalù, bivio di Gibilmanna, arriva fino a Rocca di Caprileone, perchè obiettivamente qualsiasi altra soluzione al
ternativa, a nostro avviso, non solo non ri
solve il problema, ma altera la finalità de
gli oltre 400 miliardi che fino ad adesso sono stati impiegati dal consorzio per la costruzione della autostrada.
Per altro chi ha pratica della strada sta
tale non fatica certamente a riconoscere che è impraticabile una qualsiasi sistemazione idonea, anche ad ipotizzare una strada di scorrimento veloce, per esempio, da Ce
falù a Santo Stefano di Camastra, per la impossibilità assoluta deU’allargamento di tratti di strada in quelle zone.
Donde, a nostro giudizio, la opportunità che si rimuova l’ostacolo della legge per cui, onorevole Messina, io confermo il mio giu
dizio negativo, perchè un conto è avere po
sto un blocco alla ulteriore costruzione di autostrade appena iniziate o da iniziare e un conto è invece impedire con un, ripeto, inopinato emendamento, qualsiasi ulteriore costruzione di strada lasciando in asso, se
condo un sistema che non ha nulla nè di politico nè di amministrativo, tutta una se
rie di lavori che non soltanto in Sicilia, ma nel resto d’Italia, erano in corso. L’opportu
nità, in assoluto, dell’emendamento io la condivido, ma non condivido la irraziona
lità dell’emendamento che non ha tenuto conto di pessuna delle situazione di fatto, attraverso una normativa astratta.
Per quanto riguarda il tratto non costrui
to, quando io dicevo « intervento della Re
gione », mi riferivo, come è stato rilevato da qualche altro collega, all’impegno che già la Regione si è assunto con l’articolo 2 del
la legge del giugno del 1975, perchè pra
ticamente il sistema delta legge è tale che i 40 miliardi garantiti dalla Regione per ca
pitale e interessi, ove il consorzio potesse riprendere la sua attività, tornerebbero a carico integrale della Regione. Per cui, even
tualmente, un mutamento di questo articolo, trasformando la garanzia e il contributo su
gli interessi in un diretto intervento della Regione, farebbe risparmiare alla stessa Re
gione degli oneri, salvo che noi non voglia- rno tornare indietro e abolire quanto invece
c’eravamo impegnati a concedere al consor
zio dell’autostrada proprio con l’articolo 2 della legge del giugno del 1975.Dicevo, infine, e mi piace precisarlo ul
teriormente, e concludo, che la situazione dell’autostrada e il suo traffico, quando per ipotesi si riescano a sbloccare gli attuali ostacoli ed a definire tutta la costruzione, è tale che difficilmente una gestione, anche la più oculata possibile, metterà il con
sorzio nelle condizioni di far fronte alle esposizioni bancarie cui è andato incontro ed a questo fine io auspicavo, e rinnovo l’auspicio, un provvedimento straordinario, onorevole Messina, in questo caso non della Regione siciliana.Non possiamo dimenticare infatti, e io devo sottolinearlo all’attenzione del Governo e all’attenzione dei gruppi parlamentari di questa Assemblea, che il Governo del nostro Paese ha presentato una legge che poneva a carico dello Stato tutta la situazione della Sari. In Sicilia, per fortuna, la gestione del consorzio è molto sana, molto oculata, ma non comprendo perchè in questa estrema pe
riferia del nostro Paese noi non possiamo auspicare che quanto si va tentando per al
tri, non sia anche possibile, almeno in par
te, per quanto riguarda il consorzio dell’au
tostrada Palermo-Messina. E’ in questo sen
so, quindi, che io pensavo ad interventi straordinari, non da parte della Regione ma da parte del Governo nazionale, tenuto conto della iniziativa presa dal Governo nel set
tore autostradale per altre Regioni, sia pure povere, del nostro Paese ma non certamente più povere della nostra Isola.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus
sione generale.Pongo in votazione il passaggio all’esa
me degli articoli.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi. (E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.
SASO, segretario:
« Art. 1.
Fermo restando quanto previsto dal se
Resoconti Parlamentari 1930 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura LXVII SEDUTA 24 Marzo 19YT
condo comma dell’articolo 1 della legge re
gionale 3 giugno 1975, numero 30 ed in conseguenza ogni relativa obbligazione da parte del Consorzio per l’Autostrada Mes- sina-Palermo, nelle more della prosecuzione e costruzione del tratto di autostrada com
preso tra Cefalù e Rocca di Caprileone, l’Amministrazione regionale è autorizzata a versare al Consorzio stesso, a titolo di anti
cipazione, la somma stanziata per fronteg
giare gli oneri della prosecuzione e costru
zione del tratto sopra menzionato ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti
colo 1.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare let
tura dell’articolo 2.
SASO, segretario:
« Art. 2.
L’anticipazione di cui al precedente arti
colo sarà provvisoriamente impiegata dal Consorzio esclusivamente per il pagamento degli stati di avanzamento e dei compensi revisionali relativi ai lavori dei tratti di auto
strada compresi tra Patti e Rocca di Capri- leone e tra Buonfornello e Cefalù ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’arti
colo 2.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare let
tura dell’artìcolo 3.
SASO, segretario:
« Art. 3.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osser
varla e di farla osservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’artì
colo 3.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Comunico che la votazione finale del di
segno di legge, avverrà in una seduta suc
cessiva.
Discussione del disegno di legge: « Norme per la istituzione e l’organizzazione dei corsi di specializzazione e di qualificazione per il per
sonale dei servizi di assistenza degli asili- nido » (48/A).
PRESIDENTE. Si passa all’esame del di
segno di legge iscritto al numero 2 del punto secondo dell’ordine del giorno: « Norme per l’istituzione e rorganizzazione dei corsi di specializzazione e di qualificazione per il per
sonale dei servizi di assistenza degli asili nido » (48/A).
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il relatore, onore
vole Laudani.
LAUDANI, relatore. Onorevole Presiden
te, onorevoli colleglli, il disegno di legge che viene ora aU’attenzione e alla discus
sione dell’Assemblea detta norma per l’isti- tuzione e rorganizzazione di corsi di specia
lizzazione e di qualificazione per il perso
nale dei servizi di assistenza degli asili nido.
Tale normativa viene proposta in adempi
mento al dettato deirarticolo 7 della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17. Que
sta legge regionale prevedeva, infatti, una vera e propria riserva legislativa, al fine di predis|iorre specifiche norme in materia di qualificazione del personale degli asili nido.
La qualificazione del personale sarebbe do
vuta avvenire, così come detta la stessa legge numero 17, attraverso la istituzione di corsi di qualificazione e di specializzi”
zione, rispettivamente per il personale gii in servizio presso gli asili nido e per il per- sonale che, fornito dei titoli di studio ri
chiesti dalla legge, non abbia mai prestato la propria opera presso gli stessi asili nido.
Besoconti Parlamentari
V ili Legislatura
— 1931 —
LXVII SEDUTA
Assemblea Regionale Siciliana
24 Marzo 1977
La necessità, appunto, della istituzione di questi corsi nasce dalla opportunità, ormai largamente riconosciuta, che il personale adi
bito all’assistenza dei bambini che vengono immessi negli asili nido, sia non solo for
nito di una qualificazione di base sufficien
te, ma al tempo stesso, posto nella condi
zione di qualificarsi e riqualificarsi conti
nuamente, data la particolarità dei soggetti destinatari del servizio che si offre, appun
to, con la istituzione degli asili nido. Si tratta di bambini di età compresa fra 0 e 3 anni e che per ciò stesso e per la delicatezza dei processi di sviluppo di natura psicologica e fisica che li investono richiedono la pre
disposizione di un servizio che sia in grado, da un lato, di favorire e garantire la crescita equilibrata e completa del bambino, attra
verso la sua socializzazione, e, dall’altro, l’at
tivazione di tutte le sue facoltà affettive, intellettive e motorie.
Da questa situazione scaturisce la necessità di porre in condizioni il personale che pre
sta la propria opera presso gli asili nido di acquisire progressivamente le conoscenze e le tecniche che si sviluppano per quanto riguarda il gioco infantile e lo sviluppo di
namico della psiche del bambino, e inoltre di approfondire i problemi deH’integrazione del rapporto educativo instaurato nell’ambi
to dell’asilo nido con quello instaurato nel
l’ambito della comunità familiare.
D’altra parte, esiste una considerazione di ordine più generale, che qua va sollevata e va ribadita: tutte le volte in cui l’ente pub
blico interviene nel settore dei servizi so
ciali, a nostro avviso, questo intervento deve portare un segno preciso; questo servizio deve essere dotato di determinate qualità, che giustifichino e facciano risaltare le fina
lità sociali che stanno alla base dell’inter
vento dell’ente pubblico. La finalità sociale, perseguita con questo tipo di intervento, ten
de ad evidenziare un valore sempre più lar
gamente acquisito dalla coscienza di larghe masse di donne e di uomini, soprattutto delle nuove generazioni; il valore della maternità e della paternità come valore sociale; un evento, quindi, che non riguarda solo la cop
pia e tanto meno soltanto la madre, ma che comporta un’assunzione di responsabilità pre
cise e dirette da parte della società che, a tal fine, predispone mezzi e strutture ade
guati. Questo valore sociale della paternità
e della maternità non sminuisce il modo tradizionale di sentire la paternità e la ma
ternità, ma anzi lo accresce e lo esalta in un equilibrio tra scelte individuali e solidarietà sociale. Oggi quest’ultimo valore risulta sem
pre più necessario per superare individuali
smi, disgregazione, solitudine, fenomeni ti
pici e gravi della nostra società.Ancora, ritengo che la realizzazione di una rete adeguata di asili nido e di strut
ture scolastiche, in genere di servizi sociali, è condizione indispensabile per rendere ef
fettivo il diritto delle donne, in particolare delle donne madri, a partecipare, in condi
zioni di parità con l’uomo, alla vita produt
tiva attraverso il lavoro ed in genere alla vita sociale in tutte le sue possibili ma
nifestazioni.Premesso tutto questo, ci rendiamo conto che questo importante servizio reso dagli asili nido, per essere qualificato e nello stes
so tempo accessibile, e accessibile a tutti, esige fondamentalmente due cose: da un lato, strutture adeguate; e dall’altro, appunto, personale specializzato.
Per quanto riguarda le strutture e la loro realizzazione, è noto a tutti il ritardo grave pesante nell’inizio dell’esecuzione delle ope
re previste in base al primo programma quinquennale formulato a seguito dell’en
trata in vigore della legge nazionale numero 1044 e della legge regionale numero 39 del ’72. Tale ritardo, grave ed ingiustificato, ha privato le popolazioni siciliane di un ser
vizio necessario ed oramai atteso dopo l’ema
nazione delle due leggi, dando ancora una volta il segno che le complicazioni burocra
tiche, la scarsa sensibilità degli enti locali per quanto riguarda scelte socialmente ri
levanti, prevalgono sui bisogni reali della gente.
Questo ritardo è altresì causa di sicuro aggravio finanziario per gli enti pubblici preposti alla realizzazione degli asili nido;
non è questa la sede, certamente, per di
scutere questo argomento, ma bisogna sicu
ramente accennare che in qualche modo que
sta situazione di ritardo e di aggravio di one
ri finanziari dovrà essere affrontata anche dalla Regione, se non interverrà lo Stato, affinchè questi asili nido programmati, al
meno questi, siano realizzati. Ma tale ritar
do, a nostro avviso, è soprattutto 1 indice di una difficoltà al decollo di mi modo di