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Ufficio statistico

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Academic year: 2022

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Ufficio statistico

La mobilità della magistratura italiana sul territorio

Stefano Cecini,Maria Filomeno, Irene Rocchetti

INDICE

1. Introduzione ... 1

2. Analisi esplorativa dei dati ... 1

3. I cambiamenti di distretto ... 5

4. I cambiamenti di sede ... 12

5. I cambiamenti di tipologia di ufficio ... 13

6. I cambiamenti di funzione ... 15

7. La mobilità distrettuale e le altre tipologie di cambiamento: il modello statistico ... 20

8. La mobilità delle donne con figli ... 22

9. Sviluppi futuri ... 23

Riferimenti Bibliografici ... 24

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1. Introduzione

L’art. 107 della Costituzione stabilisce che ‘I magistrati sono inamovibili. Non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio Superiore della Magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall'ordinamento giudiziario o con il loro consenso’. Di regola pertanto il magistrato può essere trasferito presso altra sede o destinato a svolgere altre funzioni solo con il suo consenso, previa deliberazione del Consiglio. In ipotesi tassativamente previste è eccezionalmente consentito il trasferimento di ufficio.

L’obiettivo dello studio è quello di analizzare la mobilità del personale di magistratura sul territorio, considerando i cambiamenti di funzione, di ufficio, di sede e di distretto. Nello specifico si possono verificare:

• cambiamenti di funzione e/o di sede all’interno dello stesso distretto o in distretti diversi,

• cambiamenti di distretto mantenendo o meno le stesse funzioni,

• cambiamenti di ufficio all’interno dello stesso distretto o in distretti diversi,

• passaggio tra funzioni giudicanti e requirenti.

2. Analisi esplorativa dei dati

I dati analizzati1 si riferiscono ai soli trasferimenti successivi all’attribuzione della prima sede, che è assegnata al magistrato a seguito dell’attività di tirocinio, e non comprendono gli spostamenti che comportano un fuori ruolo per il magistrato (ovvero lo svolgimento di funzioni non giudiziarie).

Si è valutata l’esclusione dei trasferimenti per fuori ruolo in quanto richiesti per motivazioni differenti.

I dati relativi all’anagrafica dei magistrati e ai loro spostamenti sono stati informatizzati a partire dal 1991, quando sono stati inseriti tutti i trasferimenti dei magistrati allora in servizio dall’inizio della carriera.

Volendo effettuare confronti per genere, sono stati esclusi dall’analisi tutti i magistrati assunti prima del 1965: il collettivo fino a tale anno era costituito esclusivamente da uomini. Infatti, solo nel 1963 (L.66/1963) è stata introdotta la legge che consente l’accesso delle donne a tutte le cariche ed impieghi pubblici, compresa la magistratura; le prime 27 donne sono entrate nel 1965 e rappresentavano il 6% dei vincitori del concorso.

1 I dati sono stati tratti dalla banca dati del CSM gestita dall’Ufficio informatico del Consiglio. In particolare la disponibilità di tali dati è dovuta alla professionalità e cortesia dell’assistente Silvia Dini.

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A seguito del controllo di qualità dei dati sono stati quindi inclusi nell’analisi finale il 98% dei magistrati assunti dal 1965 al 2014. I magistrati assunti successivamente al 2014 non sono compresi nell’analisi in quanto non sono stati ancora interessati da trasferimenti successivi all’assegnazione della prima sede.

Pertanto, come è illustrato nella tabella sottostante, il database di partenza è costituito da 38.827 record che riportano informazioni relative a 11.546 magistrati, di cui 4.911 donne (43%) e 6.635 uomini (57%).

Tabella1: Distribuzione assoluta e percentuale del numero di record e di magistrati per genere Genere Magistrati % sul totale Record % sul totale

Donne 4.911 43% 13.948 36%

Uomini 6.635 57% 24.879 64%

Totale 11.546 100% 38.827 100%

La tabella seguente riporta invece la distribuzione del personale di magistratura considerato per genere e per anno di nascita. L’effetto del blocco all’accesso delle donne in magistratura risulta evidente, soprattutto guardando le prime due classi. La maggiore percentuale di donne presenti in magistratura dal 1965 fino ad oggi sono nate a partire dagli anni 60; il collettivo femminile più giovane ha tra i 30 ed i 40 anni, mentre la maggior parte degli uomini è nata negli anni 1921-1948.

Tabella 2. Distribuzione assoluta del numero di magistrati per genere e anno di nascita

Anno di nascita Genere Totale

Donne Uomini

1921-1948 250 2.076 2.326

1949-1959 934 1.560 2.494

1960-1965 1.156 1.164 2.320

1966-1973 1.266 1.053 2.319

1974-1986 1.305 782 2.087

Totale 4.911 6.635 11.546

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In media i cambiamenti che comportano la mobilità di un magistrato, così come sopra definita, nel periodo analizzato sono circa 3 - 4 procapite e variano da un minimo di 1 ad un massimo di 10.

Guardando alla distribuzione del numero totale di cambiamenti per anno di trasferimento, prima generale e poi divisa per genere (Grafico 1 e Grafico 2), si nota il picco nell’anno 1989 conseguente alla norma di costituzione delle Preture circondariali, e quello nell’anno 1999 conseguente alla loro soppressione e all’istituzione del giudice unico.

Grafico 1. Distribuzione del numero totale di cambiamenti per anno di trasferimento

Le distribuzioni dei cambiamenti delle donne e degli uomini seguono un trend simile (fatta eccezione per i primi anni) ma l’intensità è diversa, anche perché la parità tra i generi all’interno del personale di magistratura si è ottenuta nelle assunzioni soltanto a partire dal 1987.

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Grafico 2. Distribuzione del numero di cambiamenti per anno di trasferimento divisi per genere

Guardando al complesso dei cambiamenti considerati (tipo ufficio, funzione, sede, distretto), emerge quanto segue.

I magistrati di genere maschile cambiano ufficio o funzione più delle donne: l’86,3% degli uomini ha effettuato un cambiamento di attività, rispetto alle donne per cui tale percentuale è pari al 76,9% (vedi Tabella 3).

Tabella 3. Distribuzione percentuale dei magistrati per genere e cambiamenti complessivi

Genere Cambiamenti Totale

Nessuno Almeno 1 Donne

Uomini

23,1% 76,9% 100,0%

13,7% 86,3% 100,0%

Totale 17,7% 82,3% 100,0%

Tra gli uomini, i trasferimenti hanno comportato nel 72,2% un cambiamento di distretto, nel 19,5% un cambiamento di sede all’interno dello stesso distretto, nel restante 8,3% un cambiamento di funzione o di ufficio nell’ambito della stessa sede.

Tra le donne, i trasferimenti hanno comportato nel 65% un cambiamento di distretto, nel 22%

un cambiamento di sede all’interno dello stesso distretto, nel restante 13% un cambiamento di funzione o di ufficio nell’ambito della stessa sede.

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Tali dati mostrano come, sia per le donne sia per gli uomini, il tipo di cambiamento prevalente sia quello di distretto. Di seguito si riportano le analisi approfondite per ciascuna tipologia di cambiamento dovuto al trasferimento.

3. I cambiamenti di distretto

Il 43% dei magistrati analizzati non ha cambiato distretto nel periodo in esame. Il 36% dei magistrati è stato interessato da un solo cambiamento di distretto, mentre due o tre cambi hanno riguardato il 18% dei magistrati (vedi Tabella 4).

Tabella 4. Distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di distretto N° di cambi

distretto

Genere

Totale % sul

totale % tra le donne

% tra gli uomini

Donne Uomini

0 2.446 2.499 4.945 43% 50% 38%

1 1.793 2.412 4.205 36% 37% 36%

2 489 1.069 1.558 13% 10% 16%

3 132 436 568 5% 3% 7%

4 41 146 187 2% 1% 2%

5 8 55 63 1% 0% 1%

6 2 13 15 0% 0% 0%

7 0 5 5 0% 0% 0%

Totale 4.911 6.635 11.546 100% 100% 100%

Tra le donne il cambiamento di distretto si è verificato per il 50% di esse; tra gli uomini tale percentuale sale al 62%. La distribuzione per genere è rappresentata dal grafico sottostante.

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Grafico 3. Distribuzione del numero di cambi di distretto distinta per genere.

Escludendo i trasferimenti verso gli uffici a giurisdizione nazionale, il numero maggiore di spostamenti si è verificato tra Milano e Roma (221 spostamenti), tra Torino e Genova (162), tra Catanzaro e Napoli (156), tra Milano e Napoli (154), tra Torino e Milano (138), tra Potenza e Napoli (138), tra Salerno e Napoli (129), tra Napoli e Roma (123), tra L’Aquila e Roma (120).

La distribuzione dei trasferimenti è rappresentata nelle mappe che seguono. La mappa a sinistra rappresenta i distretti di origine, quella a destra i distretti di destinazione: si notano in particolare i trasferimenti effettuati dalle Isole, dalla Calabria e dalla Basilicata a vantaggio di altri distretti del Centro o del Sud, come ad esempio quello napoletano. Molti trasferimenti si registrano anche dalle aree del Nord verso altri distretti, ad esempio dal Piemonte alla Liguria e da Milano ai distretti di Roma, Napoli e Firenze.

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Mappa 1. Spostamenti tra distretti

La mappa successiva mostra il saldo netto degli spostamenti, ottenuto dalla differenza tra il numero di arrivi (nei distretti di destinazione) e il numero di partenze (nei distretti di origine). Nelle diverse tonalità del rosso sono mostrate le differenze negative, mentre nelle tonalità del blu i distretti con saldi positivi.

L’analisi grafica suggerisce che alcuni distretti con un numero basso di “arrivi”, come ad esempio Ancona, L’Aquila, Perugia, Lecce, in realtà registrano comunque un saldo positivo tra arrivi e partenze.

Il distretto di Roma è quello con il saldo positivo più elevato (1.254 arrivi in più rispetto alle partenze); Napoli si posiziona al secondo posto in questa speciale graduatoria con un saldo positivo di 562. Il distretto di Milano è quello con il saldo negativo più elevato (632 arrivi in meno rispetto alle partenze), seguito da Catanzaro e Torino con circa 500 arrivi in meno.

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Mappa 2. Saldo netto degli spostamenti di distretto (arrivi – partenze)

L’elevato turn over presente in alcune aree territoriali non determina necessariamente alte vacanze di organico nei distretti di origine, poiché tali posti sono spesso coperti dalle nuove assunzioni. La mappa che segue (Mappa 3) mostra la distribuzione delle prime sedi assegnate ai magistrati dopo il tirocinio, con tonalità crescenti per intensità.

I distretti con intensità maggiore corrispondono in effetti a quelli che fanno registrare saldi negativi, tra arrivi e partenze. Il maggior numero di assegnazioni di magistrati di prima nomina riguarda nell’ordine il distretto di Milano, Torino, Catanzaro, Palermo, Napoli e Cagliari.

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Mappa 3. Assegnazioni della prima sede per distretto

La probabilità di cambiare distretto, all’interno della stessa area geografica o in aree geografiche diverse, è legata a vari fattori che possono essere sia misurabili, come ad esempio il genere, l’età etc., sia latenti, cioè non osservabili, come ad esempio la diversa propensione (soggettiva) allo spostamento dei singoli magistrati.

Si è voluta stimare la probabilità di cambiare distretto condizionatamente al genere per il sottoinsieme dei magistrati assunti prima del 1987 e per il sottoinsieme di quelli assunti a partire dal 1987, anno del cosiddetto ‘Sorpasso’ femminile nelle assunzioni, a partire dal quale le donne hanno cominciato a ricoprire ruoli di magistratura in misura uguale o superiore agli uomini. L’ODDS Ratio (OR)2 stimato conferma l’ipotesi deduttiva legata al sorpasso femminile: la probabilità di cambiare distretto per gli uomini assunti prima del 1987 è 1,6 volte circa quella delle donne; tale probabilità si riduce significativamente nel collettivo dei magistrati assunti dopo il 1986 per il quale l’ODDS Ratio è pari a 1,2 circa. L’andamento decrescente del rapporto degli ODDS tra uomini e donne è ancora più evidente se si calcolano le stime suddividendo la popolazione di riferimento secondo il decennio di assunzione (1965-1974, 1975-1984, etc.).

2 Si definisce ODDS Ratio il rapporto tra il rischio (dove per rischio si intende il rapporto tra la probabilità di un evento e la probabilità del suo evento contrario) che si verifichi un evento in un gruppo e il rischio che si verifichi lo stesso evento in un altro gruppo; nel caso specifico è, ad esempio, il rapporto tra il rischio di cambiare distretto nel gruppo degli uomini rispetto al rischio dello stesso evento nel gruppo delle donne.

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Dai risultati del modello logistico stimato su genere e assunzione avvenuta prima o dopo il 1987, risulta che:

• La probabilità di cambiare distretto per le donne assunte prima del 1987 è pari a 0,65 volte quella degli uomini assunti prima del ‘Sorpasso’; di 2 volte più alta della probabilità delle donne assunte dal 1987 e di 1,7 volte più alta di quella degli uomini assunti dopo il ‘Sorpasso’.

La probabilità di cambiare distretto per le donne assunte dal 1987 è 0,86 volte quella degli uomini assunti dopo l’anno del ‘Sorpasso’.

• La probabilità di cambiare distretto per gli uomini assunti dal 1987 è 0,37 volte circa quella degli uomini assunti prima di tale anno.

La probabilità più alta di cambiare distretto per i magistrati assunti prima del 1987 può sembrare una conseguenza ovvia del più lungo periodo di osservazione a cui essi sono sottoposti – è più alto il “rischio” di trasferimento – ma ciò ci suggerisce che la propensione allo spostamento dei magistrati sembra non dipendere dall’età o meglio dall’anzianità in ruolo, in quanto tali spostamenti si verificano durante tutta la carriera del magistrato e non solo nei primi anni.

Al fine di verificare tali ipotesi nonché i risultati ottenuti a livello aggregato dal modello statistico, è stata effettuata una Analisi di Sopravvivenza attraverso il metodo non parametrico di Kaplan Meier (KM) (Dudley et al. 2016). Tale approccio permette di analizzare la distribuzione del tempo, dell’intensità e della velocità di comparsa di un dato evento nel collettivo in esame. Nello specifico, si tratta di una modalità di analisi per dati provenienti da studi di coorte che consente di stimare la probabilità che un dato evento si verifichi in un certo istante temporale e perciò la probabilità per la/e coorte/i considerata/e di ‘sopravvivere’ all’evento stesso. Nel nostro caso l’evento considerato è il cambio di distretto, la curva di sopravvivenza è costruita stimando le probabilità individuali di sopravvivere al cambio di distretto delle coorti di magistrati assunti prima e a partire dall’anno di Sorpasso (1987); la velocità con la quale la curva decresce riflette la propensione della popolazione considerata a riscontrare l’evento di trasferimento.

I Grafici 4 e 5 mostrano le curve di sopravvivenza delle coorti assunte prima dell’anno di sorpasso e dopo l’anno di sorpasso nel tempo che intercorre tra l’anno di assunzione fino ad oggi, rispettivamente non distinte e distinte per genere. L’evento considerato è il cambio di distretto.

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Grafico 4. Curve di Sopravvivenza (KM) delle Coorti di magistrati assunti prima del 1987 e a partire dal 1987

Il Grafico 4 mostra una curva di sopravvivenza che decresce più rapidamente per la coorte assunta prima del 1987, la quale perciò si caratterizza per una maggiore propensione a cambiare distretto rispetto alla coorte di assunti successivamente all’anno di sorpasso. Il Rischio Relativo (RR) stimato di avere l’evento è infatti 1,37 volte maggiore per la coorte assunta prima del 1987 rispetto a quella di magistrati assunti dopo l’anno di sorpasso. Il tempo mediano di sopravvivenza all’evento è pari a 6-7 anni per gli assunti prima del 1987 e 13-14 anni per gli altri.

L’andamento delle curve di sopravvivenza delle due coorti di assunti cambia se si distingue per genere (Grafico 5): la curva degli uomini assunti prima del 1987 decresce più rapidamente di quella degli uomini assunti dopo l’anno di sorpasso indicando pertanto una maggiore propensione all’evento di cambio distretto.

Lo stesso avviene per il collettivo femminile ma solo fino ai 15-20 anni dall’assunzione, periodo a partire dal quale le due curve si incrociano; inoltre le curve degli uomini decrescono più rapidamente di quelle delle donne confermando così una maggiore propensione al cambio distretto.

Il rapporto tra i rischi relativi conferma quanto appena detto; si ha, infatti, un rapporto tra i rischi pre-1987 e post-1987 pari a 1,43 per gli uomini e a 1,17 per le donne. In entrambi i casi sussiste una non proporzionalità delle curve delle diverse coorti statisticamente significativa come risulta dal Log-Rank Test applicato (Dudley et al. 2016), almeno sull’intero periodo di tempo considerato.

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Grafico 5. Curve di Sopravvivenza (KM) delle Coorti di magistrati assunti prima del 1987 e dal 1987 distinte per genere

4. I cambiamenti di sede

I cambiamenti di sede variano da un minimo di 0 (26% dei magistrati) a un massimo di 8 per magistrato. Il 74% dei magistrati ha cambiato sede almeno una volta; il 34% ha cambiato sede una sola volta, il 32% ha cambiato sede 2 o 3 volte.

Tabella 5. Distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di sede N° di cambi

sede

Genere

Totale % sul

totale % tra le donne

% tra gli uomini

Donne Uomini

0 1.623 1.384 3.007 26% 33% 21%

1 1.805 2.064 3.869 34% 37% 31%

2 976 1.591 2.567 22% 20% 24%

3 340 847 1.187 10% 7% 13%

4 115 426 541 5% 2% 6%

5 39 201 240 2% 1% 3%

6 11 84 95 1% 0% 1%

7 2 31 33 0% 0% 0%

8 0 7 7 0% 0% 0%

Totale 4.911 6.635 11.546 100% 100% 100%

Tra le donne il cambiamento di sede si è verificato nel 67% dei casi; tra gli uomini la percentuale sale al 79%. La distribuzione per genere è descritta dal seguente grafico.

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Grafico 6. Distribuzione del numero di cambi di sede distinta per genere.

Considerando insieme il trasferimento di sede e l’eventuale cambiamento di distretto, il collettivo dei magistrati considerati – 11.546 – risulta così suddiviso: il 26% non ha mai cambiato sede, il 16,8% ha cambiato sede ma è rimasto all’interno dello stesso distretto e il restante 57,2% ha cambiato anche distretto.

5. I cambiamenti di tipologia di ufficio

I cambiamenti di tipologia di ufficio (procura, tribunale, procura generale, corte d’appello, ecc.) variano da un minimo di 0 (36% dei magistrati) a un massimo di 9. Il 64% dei magistrati ha cambiato ufficio almeno una volta; il 23% ha cambiato ufficio 1 sola volta, il 31% ha cambiato da 2 a 3 volte.

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Tabella 6. Distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di tipologia di ufficio N° di cambi del

tipo ufficio

Genere

Totale % sul

totale % tra le donne

% tra gli uomini

Donne Uomini

0 2.180 1.992 4.172 36% 44% 30%

1 1.167 1.527 2.694 23% 24% 23%

2 827 1.336 2.163 19% 17% 20%

3 448 935 1.383 12% 9% 14%

4 208 505 713 6% 4% 8%

5 56 234 290 3% 1% 4%

6 18 83 101 1% 0% 1%

7 6 14 20 0% 0% 0%

8 1 6 7 0% 0% 0%

9 0 3 3 0% 0% 0%

Totale 4.911 6.635 11.546 100% 100% 100%

Tra le donne il cambiamento di tipologia dell’ufficio si è verificato per il 56% dei magistrati;

tra gli uomini la percentuale sale al 70%.

Il grafico sottostante mostra la distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di tipologia di ufficio distinta per genere; come si può notare sono gli uomini a effettuare più cambi di ufficio e le due distribuzioni tendono a convergere al crescere del numero di cambi.

Grafico 7: Distribuzione dei magistrati per numero di cambi di tipo ufficio, per genere.

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6. I cambiamenti di funzione

Per quanto concerne il numero di cambiamenti di funzione per magistrato, esso varia da un minimo di 0 (per il 33% dei magistrati analizzati) a un massimo di 10. Il 67% dei magistrati ha cambiato funzione almeno una volta; il 21% ha cambiato funzione 1 sola volta, il 31% ha cambiato funzione 2 o 3 volte.

Tabella 7. Distribuzione dei Magistrati per numero di cambiamenti di funzione.

N° di cambi funzione

Genere

Totale % sul

totale % tra le donne

% tra gli uomini

Donne Uomini

0 2.037 1.786 3.823 33% 41% 27%

1 1.097 1.274 2.371 21% 22% 19%

2 811 1.158 1.969 17% 17% 17%

3 536 1.031 1.567 14% 11% 16%

4 270 674 944 8% 5% 10%

5 114 428 542 5% 2% 6%

6 29 185 214 2% 1% 3%

7 15 78 93 1% 0% 1%

8 2 15 17 0% 0% 0%

9 0 4 4 0% 0% 0%

10 0 2 2 0% 0% 0%

Totale 4.911 6.635 11.546 100% 100% 100%

Tra le donne il cambiamento di funzione si è verificato per il 59% dei magistrati; tra gli uomini la percentuale sale al 73%. La distribuzione per genere è descritta dal seguente grafico.

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Grafico 8. Distribuzione dei magistrati per numero di cambi di funzione, per genere

Il cambio di funzione spesso è conseguenza della richiesta di cambiare tipo di ufficio (procura, tribunale, ecc.) e, in effetti, sui 7.723 magistrati che hanno cambiato funzione, solo 349 non ha cambiato ufficio. Tra questi ultimi, emerge una prevalenza dei cambiamenti tra funzioni ordinarie e funzioni semidirettive o direttive e tra la funzione di giudice e la funzione di giudice del lavoro.

Le tipologie di cambiamento di funzione maggiormente richieste sono rappresentate nella tabella seguente che riporta il numero di trasferimenti più frequenti (NB: non il numero di magistrati ma il numero di cambiamenti effettuati). Escludendo i trasferimenti effettuati dagli uffici soppressi (come ad es. dalla Pretura o Procura della Repubblica presso la Pretura), dal 1965 al 2014 il numero maggiore di passaggi si è verificato da giudice a consigliere di corte d’appello, da sostituto procuratore a giudice, da giudice a presidente di sezione e da giudice a sostituto procuratore.

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Tabella 8. Cambiamenti di funzione più frequenti

Funzione (da) Funzione (a) Numero

Pretore Giudice 3.507

Giudice Consigliere di Corte di Appello 2.222

Giudice Pretore 1.200

Sostituto Procuratore della Repubblica Giudice 1.196

Giudice Presidente Sezione di Tribunale 883

Sostituto Procuratore della Repubblica presso la

Pretura Sostituto Procuratore della

Repubblica

644

Giudice Sostituto Procuratore della

Repubblica 637

Pretore Sostituto Procuratore della

Repubblica 602

Consigliere di Corte di Appello Presidente Sezione di Tribunale 498 Consigliere di Corte di Appello Presidente Sezione di Corte

d'Appello

494

Sostituto Procuratore della Repubblica Pretore 465

I cambiamenti di funzione, da ordinaria a direttiva e a semidirettiva, hanno riguardato per il 79% magistrati di genere maschile – 1.970 su 2.496 magistrati con funzioni semidirettive e direttive - e per il 21% donne, pari a 526 magistrati (vedi Tabella 9).

Tabella 9. Cambiamenti di funzione – Frequenze assolute.

Cambi vs

Funzioni direttive e semidirettive

Genere Totale

Donne Uomini

NO 4.385 4.665 9.050

SI’ 526 1.970 2.496

Totale 4.911 6.635 11.546

Tra le donne, la percentuale di magistrati che ha svolto una funzione direttiva o semidirettiva è pari al 10,7% (526 su 4.911), mentre tra gli uomini tale percentuale sale al 29,7% (1.970 su 6.635).

Considerando, però, che solo nel 1987 nelle nuove assunzioni si è raggiunto un equilibrio per genere, e considerando che il passaggio a funzioni direttive e semidirettive avviene in media dopo almeno 11 anni dall’assunzione, il campo di osservazione si ristringe notevolmente. Tra i magistrati assunti dal 1987 ad oggi, hanno esercitato funzioni direttive o semidirettive il 3,8% di essi, di cui 101 donne e 159 uomini.

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Il passaggio ad una funzione direttiva o semidirettiva, nel complesso, incrementa la probabilità di cambiare distretto (OR= 1,89; IC3=1,71-2,08): chi ha un passaggio ad una funzione direttiva o semidirettiva ha una probabilità di cambiare distretto più alta di 1,89 volte rispetto a chi non ha effettuato passaggi a tali funzioni.

Tale probabilità è maggiore tra gli uomini (OR=2,00; IC=1,78-2,24) rispetto alle donne (OR=1,62; IC=1,35-1,95) e non cambia se si restringe il dataset ai magistrati assunti a partire dal 1987.

I cambiamenti dalle funzioni requirenti alle funzioni giudicanti e viceversa hanno riguardato il 27% dei magistrati e tale percentuale è maggiore tra gli uomini (vedi Tabella 10 e Grafico 9): esso infatti è pari al 31% tra gli uomini e al 21% tra le donne. Il 51,5% di tali cambiamenti ha riguardato il passaggio dalle funzioni requirenti a quelle giudicanti.

Tabella 10. Distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di funzione da giudicanti a requirenti e viceversa.

N° di cambi da funzione requirente a giudicante e viceversa

Genere

Totale % sul

totale % tra le donne

% tra gli uomini

Donne Uomini

0 3.897 4.545 8.442 73% 79% 69%

1 723 1.185 1.908 17% 15% 18%

2 242 661 903 8% 5% 10%

3 42 180 222 2% 1% 3%

4 6 52 58 1% 0% 1%

5 1 8 9 0% 0% 0%

6 0 3 3 0% 0% 0%

7 0 1 1 0% 0% 0%

Totale 4.911 6.635 11.546 100% 100% 100%

3 L’intervallo di confidenza (IC) è l’insieme di valori che contiene con una probabilità pari ad almeno il 95% il valore vero del parametro; nel caso in questione l’intervallo 1.72-2.208 comprende al 95% il valore vero del rapporto tra rischi, stimato al valore 1,89. Tale stima risulta perciò adeguata.

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Grafico 9: Distribuzione dei magistrati per numero di cambiamenti di funzione da giudicanti a requirenti e viceversa.

Il numero maggiore di magistrati che hanno cambiato funzione da requirente a giudicante e viceversa è stato assunto dal 1965 al 1994.

Tabella 11. Distribuzione dei Magistrati per numero di cambiamenti da funzioni giudicanti a requirenti e viceversa per decennio di assunzione

Decennio di assunzione Magistrati per numero di cambiamenti da funzioni giudicanti a requirenti e

viceversa

Totale

0 1 2 >2

1965-1974 1091 421 287 143 1942

1975-1984 1183 365 278 113 1939

1985-1994 2134 699 321 37 3191

1995-2004 2197 399 16 0 2612

2005-2014 1837 24 1 0 1862

Totale 8442 1908 903 293 11546

Il passaggio dalle funzioni requirenti a quelle giudicanti e viceversa è stato disciplinato con il D.Lgs 160/2006 che prevede: “il mutamento delle funzioni da giudicanti a requirenti e viceversa deve avvenire per posti disponibili in ufficio giudiziario avente sede in diverso distretto, con esclusione di quello competente ai sensi dell'articolo 11 del codice di procedura penale” (art. 15).

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Interessante è quindi verificare se l’introduzione dei limiti previsti (anche con gli articoli 13 e 14 del decreto legislativo) abbia modificato l’intensità delle richieste di spostamento.

La tabella seguente mostra il numero di passaggi di funzione per decennio di trasferimento.

Nella prima colonna (giudicante) sono riportati i magistrati che sono passati dalle funzioni requirenti a quelle giudicanti; nella seconda (requirente) i magistrati passati alle funzioni requirenti.

Si può notare che nel decennio 2006-2014 il numero di passaggi è esiguo e la tendenza alla diminuzione si registra già a partire dal decennio precedente, 1996-2005.

È interessante notare che i magistrati che hanno effettuato il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti, nel complesso numericamente simili agli altri, nel decennio 1996-2005 si riducono percentualmente in misura maggiore rispetto ai magistrati che passano alle funzioni giudicanti: probabilmente i magistrati con funzioni giudicanti non hanno richiesto il passaggio alle funzioni requirenti anche per via delle eventuali restrizioni a ritornare a svolgere le funzioni giudicanti.

Tabella 12. Distribuzione del numero di passaggi da funzioni giudicanti a requirenti e viceversa, distintamente per decennio del trasferimento.

Decennio di trasferimento

Funzione giudicante o

requirente di arrivo Totale Giudicante Requirente

sino al 1975 683 802 1.485

1976-1985 548 735 1.283

1986-1995 823 634 1.457

1996-2005 348 83 431

2006-2014 9 17 26

Totale 2.411 2.271 4.682

7. La mobilità distrettuale e le altre tipologie di cambiamento: il modello statistico

Nell’ambito dell’analisi della mobilità territoriale è significativo il cambiamento che determina uno spostamento geografico importante, quale può essere quello distrettuale. Proprio per tale ragione si è concentrata l’attenzione sull’analisi dei potenziali fattori che possono influire sulla decisione di cambiare distretto.

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Si è voluta verificare, nello specifico, l’ipotesi verosimile, per cui un passaggio di funzione, di ufficio e di sede si verifichi con maggiore probabilità al di fuori del distretto iniziale; in particolare si è voluto verificare se e quanto le altre tipologie di cambiamento influiscono sul numero di cambi di distretto. A tal proposito è stato utilizzato un modello logistico multinomiale che stima la probabilità, per i magistrati considerati, di cambiare distretto una volta o almeno due rispetto a non cambiarlo affatto, in funzione del genere e delle variabili prima descritte. La tabella sottostante mostra gli ODDS Ratio stimati significativamente dal modello.

Tabella 13. Risultati del modello multinomiale sul numero di cambi distretto, ODDS Ratio Cambi di

distretto Intercetta Genere M

Cambio Funzione

Cambio Ufficio

Cambio Giud/Req

Solo 1 0,389*** 1,152*** 1,958*** 1,507*** 1,266***

Almeno 2 0,046*** 1,960*** 5,062*** 2,038*** 1,965***

N.B. il valore riportato con *** indica una significatività statistica delle stime al 99%

Si può notare che:

La probabilità di cambiare distretto più di una volta, rispetto a non cambiarlo affatto, per i magistrati uomini è quasi due volte quella delle donne (1,96).

La probabilità di cambiare distretto una sola volta, rispetto a non cambiarlo affatto, è per i magistrati uomini 1,15 volte più grande di quella dei magistrati donna.

La probabilità di cambiare almeno due volte distretto, rispetto a non cambiarlo affatto, è 5 volte maggiore per i magistrati che hanno cambiato funzione almeno una volta; è di circa 2 volte maggiore sia per i magistrati che hanno cambiato ufficio almeno una volta sia per i magistrati che sono passati almeno una volta da funzioni giudicanti a requirenti e viceversa.

La probabilità di cambiare distretto più di una volta, rispetto al cambiarlo una sola volta, è 2,6 volte maggiore per chi ha avuto almeno un cambio funzione; 1,35 volte per chi ha cambiato ufficio almeno una volta; 1,5 volte maggiore per chi è passato da funzioni giudicanti a requirenti e viceversa almeno una volta.

Si può pertanto concludere che i magistrati uomini sono più propensi delle donne a cambiare distretto, soprattutto quando il numero di movimenti è superiore o uguale a 2. Inoltre, non solo chi ha cambiato funzione, sede e/o ufficio almeno una volta ha una probabilità maggiore di cambiare distretto, ma ha una probabilità ancora più elevata di effettuare più cambi di distretto.

Si è voluta inoltre analizzare la variabile relativa alla tipologia di trasferimento (a domanda, d’ufficio, etc.), e alla sua relazione con le variabili di mobilità per distretto e per funzione; si sono

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potuti considerare in questo caso i soli dati riferiti al periodo di trasferimento successivo all’anno 2001, in quanto l’informazione non è disponibile per il periodo precedente.

A tal proposito sono stati applicati due modelli logistici volti a stimare rispettivamente la probabilità di cambiare distretto e quella di cambiare funzione condizionatamente al genere e alla tipologia di trasferimento.

Tabella 14. Risultati (ODDS Ratio) del modello logistico sul cambio distretto per tipo trasferimento e per genere

Parameter ODDS Ratio

Intercetta 0,395***

Genere M 1,003

Tipotrasf domanda (ref=ufficio) 1,781***

N.B. il valore riportato con *** indica una significatività statistica delle stime al 99%; non viene riportato alcun asterisco se la stima non è significativa

Tabella 15. Risultati (ODDS Ratio) del modello logistico sul cambio funzione per tipo trasferimento e per genere

Parameter ODDS Ratio

Intercetta 1,21***

Genere M 1,46***

Tipotrasf domanda (ref=ufficio) 1,23***

N.B. il valore riportato con *** indica una significatività statistica delle stime al 99%

Dalle tabelle su riportate si può notare che:

Il cambio distretto è 1,78 volte più probabile per chi effettua un trasferimento a domanda piuttosto che un trasferimento d’ufficio; non cambia tra i generi (Tabella 14).

I magistrati che si trasferiscono ‘a domanda’ hanno una probabilità 1,23 volte maggiore di cambiare funzione rispetto ai magistrati che si trasferiscono per motivi di ufficio; la probabilità di cambiare funzione è circa 1,5 volte maggiore per i magistrati uomini rispetto ai magistrati donne (Tabella 15).

8. La mobilità delle donne con figli

Nell’ambito della mobilità del personale femminile di magistratura, si è ritenuto opportuno concentrare l’attenzione sugli spostamenti delle donne con figli, al fine di verificare se queste hanno una propensione a spostarsi diversa rispetto a quella delle altre donne magistrato.

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L’informazione sul numero di figli per magistrato non è sistematicamente raccolta dal Consiglio Superiore, pertanto è stato necessario integrare i dati del numero dei figli dichiarato al momento dell’assunzione al fine della scelta della sede (dato disponibile solo dagli anni ’90 in poi) con i dati relativi ai congedi per maternità richiesti successivamente all’assunzione.

Restringendo l’analisi a tale dataset, tra le donne con figli, i cambiamenti hanno comportato:

Nel 65% dei casi un cambiamento di distretto,

Nel 25% un cambiamento di sede all’interno dello stesso distretto,

Nel restante 10% un cambiamento di funzione o di ufficio nell’ambito della stessa sede.

Tali percentuali sono simili a quelle del collettivo femminile della magistratura nel suo complesso per il quale, come sopra menzionato, si rilevano i seguenti cambiamenti: di distretto nel 65% dei casi, di sede all’interno dello stesso distretto nel 22%, di funzione o di ufficio nell’ambito della stessa sede nel restante 13%. Anche utilizzando modelli di regressione logistica, finalizzati a stimare la probabilità delle donne magistrato di cambiare distretto in funzione anche della presenza/assenza di figli, non emerge una diversa propensione tra i due collettivi e il rapporto tra i rischi degli stessi non è statisticamente significativo. E’ necessario in ogni caso monitorare tale risultato per verificarlo quando si disporrà di informazioni relative ad un collettivo più numeroso.

9. Sviluppi futuri

Le analisi fin qui effettuate sono limitate ai dati attualmente disponibili in riferimento al tempo di osservazione e alle variabili considerate.

Avendo a disposizione ulteriori informazioni derivanti eventualmente anche dall’integrazione con altre fonti di dati, sarebbe interessante approfondire alcuni temi di interesse, come ad esempio la verifica di differenze nei comportamenti delle donne magistrato con figli in termini di cambiamenti di distretto, di sede, di passaggi a funzioni direttive etc., e l’analisi della dinamica della probabilità di trasferimento per genere. In tale contesto, sarebbe interessante individuare e approfondire la realtà di ulteriori fattori che possono entrare in gioco nella determinazione dei cambiamenti di funzione, sede, tipo ufficio (giudicante o requirente), quali ad esempio il settore di attività, i.e. civile, lavoro e previdenza o penale.

Altre analisi statistiche potrebbero essere effettuate sui dati individuali dei magistrati; modelli logistici a effetti misti ad esempio potrebbero essere utilizzati al fine di stimare più precisamente la probabilità individuale di effettuare un dato passaggio, nella funzione, nel distretto etc., non solo considerando l’eterogeneità osservata e perciò le variabili esplicative utilizzabili ma anche

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l’eterogeneità latente a livello di individuo e cioè la diversa propensione soggettiva ad un cambiamento.

Riferimenti Bibliografici

1. Agresti A (20017), An Introduction to Categorical Data Analysis, Second Edition. Wiley &

Sons.

2. Dudley WN, Wickham R and Combs N (2016), An Introduction to Survival Statistics: Kaplan- Meier Analysis. Journal of the advanced practitioner in oncology Jan-Feb; 7(1): 91-100.

3. McCullagh P (1980), Regression Models for Ordinal Data. Journal of the Royal Statistical Society, Series B (Methodological) ; 42(2): 109-142.

Riferimenti

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