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Giacomo Bassotti, Ft IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano

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Academic year: 2022

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IL RAZIONALE DELL’ALLENAMENTO

Gli scopi di un trattamento efficace:

1.Prevenire o rallentare la progressione di malattia 2.Miglioramento dei sintomi

3.Miglioramento della capacità di esercizio

4.Miglioramento dello stato di salute e della QoL

5.Prevenzione o riduzione della gravità delle complicanze/riacutizzazioni 6.Riduzione della mortalità

Le patologie respiratorie causano inevitabilmente una riduzione della capacità di esercizio ed una disfunzione muscolare periferica dovuta alla deplezione muscolare.

(3)

DISPNEA

RIDUZIONE AF E TOLLERANZA ALLO

SFORZO

IMPAIRMENT ADL

DECONDIZIONAMENTO

FACILE FATICABILITA’

ALLETTAMENTO

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Cause ridotta tolleranza allo sforzo

• Disfunzione dei muscoli periferici

• Iperinsufflazione dinamica

• Aumento del carico sui muscoli respiratori

• Difetti di scambio gassoso polmonare

• Alterazione della funzione cardiaca

• Malnutrizione

• Comorbidità

• Ansia, depressione, alterazioni psico-umorali

• Scarsa motivazione

(5)

Effetti ridotta tolleranza allo sforzo

• Ipomobilità ed allettamento

• Depauperamento dei muscoli periferici

• Peggioramento funzionalità polmonare e iperinsufflazione dinamica

• Aumento del carico sui muscoli respiratori

• Peggioramento efficienza scambi gassosi polmonari

• Alterazione della funzione cardiaca

• Inappetenza

• Comorbidità

• Demotivazione e depressione

• Alterazioni ormonali

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Fattori limitanti la tolleranza allo sforzo

1. DISPNEA E FATICA

o Sono l’espressione di un aumentato rapporto tra CARICO DI LAVORO / SFORZO e di una funzionalità polmonare non soddisfacente

o Sono modulate da risposte del SNC all’iperstimolazione muscolare o alla debolezza

2. LIMITAZIONI VENTILATORIE

o Sono rappresentate da una incapacità ad aumentare la Ventilazione o il Volume corrente

o Derivano dai fenomeni di iperinflazione, restrizione ed ostruzione, limitazioni di flusso, debolezza muscolare, alterata meccanica e compliance

(7)

Fattori limitanti la tolleranza allo sforzo

3. LIMITAZIONI SCAMBIO DI GAS

o Derivano da un alterato rapporto tra VENTILAZIONE/PERFUSIONE 4. FATTORI EMODINAMICI

o Riduzione della gittata cardiaca e della funzionalità ventricolare o Ipertensione polmonare

o Aritmie

5. ALTERAZIONI MUSCOLO SCHELETRICHE

o Alterazioni strutturali della composizione delle fibre muscolari con una preponderante deplezione delle fibre di tipo I ad alta capacità ossidativa o Infiammazione cronica con conseguente aumento dello stress ossidativo 

incremento dei radicali dell’ossigeno che danneggiano le proteine muscolari

o Secondarie a malnutrizione ed effetti catabolici

(8)

LA SOLUZIONE??

Allenamento Miglioramento della funzionalità

muscolare

Obiettivo terapeutico

Anche il paziente con patologia respiratoria cronica ha la possibilità e la capacità di

sostenere carichi di lavoro di intensità e durata necessari e sufficienti ad indurre

ADATTAMENTI ALLA MUSCOLATURA  MIGLIORAMENTO DELLA TOLLERANZA ALLO

SFORZO

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RISPOSTE FISIOLOGICHE ALLENAMENTO

LE risposte dell’organismo all’esercizio fisico si traducono nei seguenti MECCANISMI DI COMPENSO:

 Incremento della funzionalità cardiocircolatoria

Aumento gittata cardiaca

Aumento FC

 Incremento della funzionalità polmonare

Incremento della ventilazione

Incremento della FR

 Incremento della richiesta e della capacità di utilizzo dei substrati a livello muscolare per la produzione di energia

Una qualunque alterazione ad uno di questi sistemi provoca una riduzione della capacità di produrre energia e quindi di sostenere un esercizio fisico.

(10)

EFFETTI ALLENAMENTO

• Miglioramento funzionalità cardiovascolare

• Miglioramento del metabolismo

• Miglioramento regolazioni neurormonali

• Riduzione dei fattori infiammatori

• Miglioramento risposta ventilatoria

• Miglioramento funzionalità muscolare

• Miglioramento funzionalità endoteliale

• Miglioramento della QoL

• Riduzione del rischio di cadute e fratture

• Prevenzione

(11)

L’ESERCIZIO FISICO È UN FARMACO?

Gli effetti prodotti dall’attività fisica sono sovrapponibili a quelli di un farmaco.

Riduce la mortalità, migliora la prognosi e riduce il rischio di ospedalizzazione.

Come tutti farmaci è essenziale vi sia un PROGRAMMA ADEGUATO

PAZIENTE CORRETTO

DOSE CORRETTA

TEMPI CORRETTI

FRREQUENZA CORRETTA

MONITORARE GLI EFFETTI

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LA PATOFISIOLOGIA E L’ALLENAMENTO

Ogni patologia, con la sua fisiologia patologica caratteristica, determina la comparsa di SPECIFICI MECCANISMI DI COMPENSO influenzati da:

• PROPRIETA’ DELLA GABBIA TORACICA E DEI MUSCOLI RESPIRATORI

La rigidità o l’elasticità della gabbia toracica determinano la compliance polmonare che influenza direttamente il carico di lavoro muscolare dei muscoli respiratori

• RISPOSTE E RIFLESSI NERVOSI

Derivati dalla stimolazione dei recettori posti nelle vie aeree, nella gabbia toracica, ed in risposta alle variazioni dei gas ematici

• ATTIVAZIONE SNC

Integrazione delle sensazioni attuali con le esperienze passate, e fenomeno dell’anticipazione

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I METABOLISMI ENERGETICI

Durante la pianificazione di un programma di esercizio fisico è importante ricordarsi che in base al livello di partenza del soggetto da riallenare, si deve regolare l’intensità ed il carico di lavoro in maniera adeguata da stimolare il giusto metabolismo

METABOLISMO ANAEROBICO ALATTACIDO

METABOLISMO ANAEROBICO LATTACIDO

METABOLISMO AEROBICO

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IL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO

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PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO

ADATTAMENTO

È la risposta dell’organismo all’esercizio finalizzata ad ottenere un livello più alto di allenamento con minori costi energetici. È dato dalla tendenza dell’organismo di recuperare lo stato di equilibrio turbato dall’allenamento. DIPENDE DAL CARICO.

SUPERCOMPENSAZIONE

È il principio fondamentale dell’allenamento e rappresenta la concettualizzazione del processo di adattamento. È la capacità dell’organismo di compensare uno stress a cui è stato sottoposto recuperando un livello di equilibrio simile a quello di partenza ma con una serie di ‘’aggiustamenti’’ fisiologici determinati dal carico, dal tipo e dalle caratteristiche dello stress (allenamento) ricevuto.

 Introduce i concetti di RECUPERO, OVERTRAINING E SOVRACCARICO

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LA SUPERCOMPENSAZIONE

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PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO

RECUPERO

È la fase di riposo tra le sedute di allenamento. È essenziale per stimolare i processi adattivi e promuove la supercompensazione. L’alternanza di carico e recupero con i TEMPI CORRETTI è anche alla base del concetto di sovreffaticamento.

OVERTRAINING

Detto anche sovraffaticamento è la condizione in cui viene a torvarsi l’organismo quando non vengono rispettati i corretti tempi di recupero o in caso di eccessivo sovraccarico.

SOVRACCARICO

Corrisponde al carico di lavoro a cui viene sottoposto l’organismo. È l’insieme degli stimoli ricevuti durante l’allenamento. Varia per intensità, durata, volume, densità e frequenza dello stimolo allenante)

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FASI DELL’ALLENAMENTO

1. Riscaldamento

2. Lavoro a regime 3. Defaticamento

4. Stretching

Queste quattro fasi sono comuni a qualunque programma di allenamento proposto.

Per ogni fase dell’allenamento si può costruire un FITT.

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ALLENAMENTO ALL’ENDURANCE

Frequenza: 3 o 5 volte a settimana in base al carico di esercizio

Intensità: da stabilire in base al carico di lavoro a cui si intende allenare il paziente. Dipende dalle caratteristiche del soggetto e dalle capacità

funzionali.

Generalmente si imposta tra il 50 ed il 70/80 % del massimale misurato.

Tempo: la durata del lavoro a regime varia tra 20 e 60 minuti. La scelta dipende dal carico di lavoro imposto.

La durata di un programma di allenamento è variabile a seconda degli obiettivi fissati, dello stato di partenza e del tipo di allenamento proposto.

Tipo: si fa riferimento al tipo di esercizio proposto (treadmill, cyclette, cicloergometro a braccia, step) e alle modalità o strategie di allenamento utilizzate.

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MODALITÀ DI ALLENAMENTO

Un allenamento all’endurance si differenzia in modalità:

 Continuata

 Intervallare

Ogni modalità può a sua volta differenziarsi per:

 Carico costante e tempo variabile

 Carico variabile e tempo costante

 Interval training

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ESEMPI

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ALLENAMENTO ALLA FORZA

Frequenza: 2-3 volte a settimana in per garantire il giusto tempo di riposo (48-72h)

Intensità: da stabilire in base al carico di lavoro a cui si intende allenare il paziente. Dipende dalle caratteristiche del soggetto e dalle capacità

funzionali.

Generalmente si imposta tra 50 e 85 % del massimale misurato (1RM).

Tempo: in questo caso il tempo corrisponde al VOLUME a cui si intende

allenare il paziente. Questo si definisce per: numero di ripetizioni, numero di serie e riposo tra le serie.

Tipo: si fa riferimento al tipo di esercizio proposto (pesi liberi, elastici, macchinari).

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ESEMPI

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REFERENCES

 Il ricondizionamento all’esercizio fisico del paziente con patologia respiratoria, dalla valutazione al trattamento – AAVV – Edra - Milano 2014

Riferimenti

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