IL RAZIONALE DELL’ALLENAMENTO
Gli scopi di un trattamento efficace:
1.Prevenire o rallentare la progressione di malattia 2.Miglioramento dei sintomi
3.Miglioramento della capacità di esercizio
4.Miglioramento dello stato di salute e della QoL
5.Prevenzione o riduzione della gravità delle complicanze/riacutizzazioni 6.Riduzione della mortalità
Le patologie respiratorie causano inevitabilmente una riduzione della capacità di esercizio ed una disfunzione muscolare periferica dovuta alla deplezione muscolare.
DISPNEA
RIDUZIONE AF E TOLLERANZA ALLO
SFORZO
IMPAIRMENT ADL
DECONDIZIONAMENTO
FACILE FATICABILITA’
ALLETTAMENTO
Cause ridotta tolleranza allo sforzo
• Disfunzione dei muscoli periferici
• Iperinsufflazione dinamica
• Aumento del carico sui muscoli respiratori
• Difetti di scambio gassoso polmonare
• Alterazione della funzione cardiaca
• Malnutrizione
• Comorbidità
• Ansia, depressione, alterazioni psico-umorali
• Scarsa motivazione
Effetti ridotta tolleranza allo sforzo
• Ipomobilità ed allettamento
• Depauperamento dei muscoli periferici
• Peggioramento funzionalità polmonare e iperinsufflazione dinamica
• Aumento del carico sui muscoli respiratori
• Peggioramento efficienza scambi gassosi polmonari
• Alterazione della funzione cardiaca
• Inappetenza
• Comorbidità
• Demotivazione e depressione
• Alterazioni ormonali
Fattori limitanti la tolleranza allo sforzo
1. DISPNEA E FATICA
o Sono l’espressione di un aumentato rapporto tra CARICO DI LAVORO / SFORZO e di una funzionalità polmonare non soddisfacente
o Sono modulate da risposte del SNC all’iperstimolazione muscolare o alla debolezza
2. LIMITAZIONI VENTILATORIE
o Sono rappresentate da una incapacità ad aumentare la Ventilazione o il Volume corrente
o Derivano dai fenomeni di iperinflazione, restrizione ed ostruzione, limitazioni di flusso, debolezza muscolare, alterata meccanica e compliance
Fattori limitanti la tolleranza allo sforzo
3. LIMITAZIONI SCAMBIO DI GAS
o Derivano da un alterato rapporto tra VENTILAZIONE/PERFUSIONE 4. FATTORI EMODINAMICI
o Riduzione della gittata cardiaca e della funzionalità ventricolare o Ipertensione polmonare
o Aritmie
5. ALTERAZIONI MUSCOLO SCHELETRICHE
o Alterazioni strutturali della composizione delle fibre muscolari con una preponderante deplezione delle fibre di tipo I ad alta capacità ossidativa o Infiammazione cronica con conseguente aumento dello stress ossidativo
incremento dei radicali dell’ossigeno che danneggiano le proteine muscolari
o Secondarie a malnutrizione ed effetti catabolici
LA SOLUZIONE??
Allenamento Miglioramento della funzionalità
muscolare
Obiettivo terapeutico
Anche il paziente con patologia respiratoria cronica ha la possibilità e la capacità di
sostenere carichi di lavoro di intensità e durata necessari e sufficienti ad indurre
ADATTAMENTI ALLA MUSCOLATURA MIGLIORAMENTO DELLA TOLLERANZA ALLO
SFORZO
RISPOSTE FISIOLOGICHE ALLENAMENTO
LE risposte dell’organismo all’esercizio fisico si traducono nei seguenti MECCANISMI DI COMPENSO:
Incremento della funzionalità cardiocircolatoria
Aumento gittata cardiaca
Aumento FC
Incremento della funzionalità polmonare
Incremento della ventilazione
Incremento della FR
Incremento della richiesta e della capacità di utilizzo dei substrati a livello muscolare per la produzione di energia
Una qualunque alterazione ad uno di questi sistemi provoca una riduzione della capacità di produrre energia e quindi di sostenere un esercizio fisico.
EFFETTI ALLENAMENTO
• Miglioramento funzionalità cardiovascolare
• Miglioramento del metabolismo
• Miglioramento regolazioni neurormonali
• Riduzione dei fattori infiammatori
• Miglioramento risposta ventilatoria
• Miglioramento funzionalità muscolare
• Miglioramento funzionalità endoteliale
• Miglioramento della QoL
• Riduzione del rischio di cadute e fratture
• Prevenzione
L’ESERCIZIO FISICO È UN FARMACO?
Gli effetti prodotti dall’attività fisica sono sovrapponibili a quelli di un farmaco.
Riduce la mortalità, migliora la prognosi e riduce il rischio di ospedalizzazione.
Come tutti farmaci è essenziale vi sia un PROGRAMMA ADEGUATO
PAZIENTE CORRETTO
DOSE CORRETTA
TEMPI CORRETTI
FRREQUENZA CORRETTA
MONITORARE GLI EFFETTI
LA PATOFISIOLOGIA E L’ALLENAMENTO
Ogni patologia, con la sua fisiologia patologica caratteristica, determina la comparsa di SPECIFICI MECCANISMI DI COMPENSO influenzati da:
• PROPRIETA’ DELLA GABBIA TORACICA E DEI MUSCOLI RESPIRATORI
La rigidità o l’elasticità della gabbia toracica determinano la compliance polmonare che influenza direttamente il carico di lavoro muscolare dei muscoli respiratori
• RISPOSTE E RIFLESSI NERVOSI
Derivati dalla stimolazione dei recettori posti nelle vie aeree, nella gabbia toracica, ed in risposta alle variazioni dei gas ematici
• ATTIVAZIONE SNC
Integrazione delle sensazioni attuali con le esperienze passate, e fenomeno dell’anticipazione
I METABOLISMI ENERGETICI
Durante la pianificazione di un programma di esercizio fisico è importante ricordarsi che in base al livello di partenza del soggetto da riallenare, si deve regolare l’intensità ed il carico di lavoro in maniera adeguata da stimolare il giusto metabolismo
METABOLISMO ANAEROBICO ALATTACIDO
METABOLISMO ANAEROBICO LATTACIDO
METABOLISMO AEROBICO
IL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO
PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO
ADATTAMENTO
È la risposta dell’organismo all’esercizio finalizzata ad ottenere un livello più alto di allenamento con minori costi energetici. È dato dalla tendenza dell’organismo di recuperare lo stato di equilibrio turbato dall’allenamento. DIPENDE DAL CARICO.
SUPERCOMPENSAZIONE
È il principio fondamentale dell’allenamento e rappresenta la concettualizzazione del processo di adattamento. È la capacità dell’organismo di compensare uno stress a cui è stato sottoposto recuperando un livello di equilibrio simile a quello di partenza ma con una serie di ‘’aggiustamenti’’ fisiologici determinati dal carico, dal tipo e dalle caratteristiche dello stress (allenamento) ricevuto.
Introduce i concetti di RECUPERO, OVERTRAINING E SOVRACCARICO
LA SUPERCOMPENSAZIONE
PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO
RECUPERO
È la fase di riposo tra le sedute di allenamento. È essenziale per stimolare i processi adattivi e promuove la supercompensazione. L’alternanza di carico e recupero con i TEMPI CORRETTI è anche alla base del concetto di sovreffaticamento.
OVERTRAINING
Detto anche sovraffaticamento è la condizione in cui viene a torvarsi l’organismo quando non vengono rispettati i corretti tempi di recupero o in caso di eccessivo sovraccarico.
SOVRACCARICO
Corrisponde al carico di lavoro a cui viene sottoposto l’organismo. È l’insieme degli stimoli ricevuti durante l’allenamento. Varia per intensità, durata, volume, densità e frequenza dello stimolo allenante)
FASI DELL’ALLENAMENTO
1. Riscaldamento
2. Lavoro a regime 3. Defaticamento
4. Stretching
Queste quattro fasi sono comuni a qualunque programma di allenamento proposto.
Per ogni fase dell’allenamento si può costruire un FITT.
ALLENAMENTO ALL’ENDURANCE
Frequenza: 3 o 5 volte a settimana in base al carico di esercizio
Intensità: da stabilire in base al carico di lavoro a cui si intende allenare il paziente. Dipende dalle caratteristiche del soggetto e dalle capacità
funzionali.
Generalmente si imposta tra il 50 ed il 70/80 % del massimale misurato.
Tempo: la durata del lavoro a regime varia tra 20 e 60 minuti. La scelta dipende dal carico di lavoro imposto.
La durata di un programma di allenamento è variabile a seconda degli obiettivi fissati, dello stato di partenza e del tipo di allenamento proposto.
Tipo: si fa riferimento al tipo di esercizio proposto (treadmill, cyclette, cicloergometro a braccia, step) e alle modalità o strategie di allenamento utilizzate.
MODALITÀ DI ALLENAMENTO
Un allenamento all’endurance si differenzia in modalità:
Continuata
Intervallare
Ogni modalità può a sua volta differenziarsi per:
Carico costante e tempo variabile
Carico variabile e tempo costante
Interval training
ESEMPI
ALLENAMENTO ALLA FORZA
Frequenza: 2-3 volte a settimana in per garantire il giusto tempo di riposo (48-72h)
Intensità: da stabilire in base al carico di lavoro a cui si intende allenare il paziente. Dipende dalle caratteristiche del soggetto e dalle capacità
funzionali.
Generalmente si imposta tra 50 e 85 % del massimale misurato (1RM).
Tempo: in questo caso il tempo corrisponde al VOLUME a cui si intende
allenare il paziente. Questo si definisce per: numero di ripetizioni, numero di serie e riposo tra le serie.
Tipo: si fa riferimento al tipo di esercizio proposto (pesi liberi, elastici, macchinari).
ESEMPI
REFERENCES
Il ricondizionamento all’esercizio fisico del paziente con patologia respiratoria, dalla valutazione al trattamento – AAVV – Edra - Milano 2014