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MARGHERITA LEOPOLDO IL D^ A N J O U GRAN -DUCA DI TOSCANA IN VIA DELLA PERGOLA FIRENZE fj 5 -, PA iìlffresentàksi nell^imp. e r.

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(1)

[

~ \A.^^^

(2)
(3)

MARGHERITA

D^ A N J O U

MILO-DHAMMA

SEMISERIO

PA

iìlFfresentàksi nell^imp. e r.

teatro

IN VIA DELLA PERGOLA

L'

AUTUNNO DEL

i825.

eTTO

LA PROTEZIONE DI S. Ì. I. S R*

LEOPOLDO IL

GRAN -DUCA DI TOSCANA

fj

5£-,

m

FIRENZE

1825.

«ELLA STIMPEBIA fAMTOSim

(4)

ARGOMENTO

J

ntempodellefamose discordiedellacasad'Jorch e la famiglia di Lancastro regmante in Inghilterra, il

Duca di Glocester potente capo della ^iima, tolse il

restio ad Enricd JV. capo della «ecoiid», é OOl«sgno

la vita. , . « . .

La vedìva d' Enrico , Margherita d Anjou , nco- verossi in Francia col figlio E<luardo , è chiese aiuto a

qud

re contro l'uccisore del marito . La sua bel- lezza, la sua virlù, e più di tutto la grustizva deli sua causa leacquistarono molti paitijtiaoi, Irai^uali

il Duca di Lavarontie {,ran Siniscalco di Normandia . Forte degli acquistati difensori , sbarcò !'intrepi- da Regina suìle rive di Scozia, «• si accinse quivi a combattere il fiero usurpatore, che con potente ar- mata si mosse contro di lei

«. i i

Di qui principia l'azione del presente Melodram-

ma.

La Regina è accampata nelle montagne di .Sco-

zia alle frontiere del suo regno , pei seguitata da Glo- cester, e clic u.dala da* nemici . \L' sc<.nluta in una balt.glia, perduta per le montagne, e in pencolo di essere trucidata da quei selvaggi montanari , stipen- diati da Glocester, e comandati da un antico gene- rale da lei proscritto.

Ma

il rimorso richiama que-

sto General, al suo sacro dovere. Egli salva la Re- gina dalle insidie da' suoi nemici, e nascondendola in una capanna . dà tempo al Duca d. Lavarenne di

riordinale ! armata dispersa, di radunar dei soccorsi e di sconfi-ere pienamente il ribelle ; talché dopo tanti pericoli , Margherita trionfa, e felicemente ri-

cupera il trono .

..,,.•

^a; A^ì

A

quasi' azione vanno uniti degli episodj, dei

quali è inutile far parola , e che non servono ad ai- tr. che a far più drammatico il fatto della stona, e intorno ad essi il Poeta si è giovato dell app au- ditissimo

Melodramma

francese del 5ig. Ouilben ai

Pixerètourt.

(5)

ÌNTMRLOCVTORi

KAHGHERITA D' ANJOU

,

Vedova

d' Enrico

IV.

Re

d'Inghilterra

Sig. Francesca Festa Maffei

.

IDOARDO

suo Piglio, fanciullo di cinque anni che non parla Sig.

N. N.

IL DUCA DI LAVARXINNE,

già Siniscalco di Ilormandit.

Sig. Giuseppe

Binaghi

.

ISAURA

Spoga del Siniscalco, «otto

nomo

di

Eugenio

Sig.

Angelina

Centroni

.

RICCARDO Duca

di Glocestsr

Sìg^ Alberto Torri .

CARLO BEL»10NTE,

antico

Generale

Mar-

gherita proscritto, ora

Capo

d'un'

Orda

di

Montanari

Scozzesi stipendiati

da

Glocester

Sig, Ferdinando Lauretti .

HIGHELE GAMAUTTE, Chirurgo

Francese^

sciocco esagerante

1$/^. L.uigi Pacini

GELTRUDi:, Paesana

Scozzese serva diCarlo

S(g. Umheliina Bartolini^

BELLAPUNTA

]

5/^. Luigi Piccinoni \ Ufizia4 di

Mar-

ORNER

( gherita

.

Sig.

N. N. 3

Coro.

Comparfe, Montanari^

Soldati Inglesi e Francesi^

L' Azione è del 1462. , e succede presso

le frontiere di Scozia5

la

Mugica è del celebre Maestro Sig.

Giacomo

Mayerbeer

(6)

4

I balli «iranno composti^ e diretti dal Sig.

ANTO- NIO LANDINI

, ed eseguiti dai seguenti

Primi Ballerini^ che agiranno anche nelle Parti 5jg, David Venturi. Sig. Franccscd Pezzoli Roland!

,

Primi Ballerini Serj.

Sig. Odoardo Chiocchi. Sig. Adelaide Grassi

.

Primi Ballerini per le Parti.

Sig- Giuseppe Mangirii. Sig Sebastiano Nozzari- Altri Ballerini per le Parti

Sig. Francesco Bertni . Sig. Francesco Ramaccini*

Secondi Ballerini .

Si^. Carlo Sig Gius. Sig. Vinc. Sig. Gaetana De.isi.

De

Stefani. Faris

.

Fissi.

Sig. Giuseppa Sig. Anna Sig. Giuseppe Sig.Gaetama Roma^^nuiii. l-aris

.

Frontini . Muratori . Si'. Francesco Ramaccmi sudd. Sig» Irene Rinaldi.

Corifei .

Si-. Raffaelle S'g. Ant.^nio Sig. Filippo Sig. Michele

Feri..Iti. Bernardini. Gentili. Moschini

.

Sig. Fr nesca Sig. Teresa Sig. Maria Sig. Aurora

B.*.s» . Regini . Grazzini. Magni

Con

iNumero l6. Ballerini di Concerto

e 4^* Comparse.

A

NOTA

i Pezzi variati ,

o

aggiunti, e

che

appar-;

tengono

a diversi

Autori, sono

quelli

virgoSaii

marginalmente.

(7)

*

Capo , e Ditetitre dell' Orchestra

Sig. Niccola Petrini Zamboni .'

Maestroe Direttorecieli'OperaSig.VincenzioTatuffi

.

fviwo Violino Sig. Ferdinando Lorenzi.

Sttpp!ì'ne>*to alprimo Violino

Sig. Ranieri Mangani .

Primo

Viol. dei Secondi Sig. Giorgio Checchi

.

Primo

Violino dei Balli Sig. Alessandra Fav.er.

Prlo

Violoncello Sjg.

Gughelmo

Pasqu.n,.

Prnnn

Contrabbasso S.g. Francesco Pa.n.

/ Sig.

TommaSf

linti.

PtiiKt Viole y Sig. Ferdin. Del Grande,

i

Primo

Violoncello dei Balli Sig. Gio. B.rtista Berto.

PrimoContrabbassodeiBall. Sig, Lu.g. Bocc <= "'

'

P.-;«./. Otioe Sig. Eg sto Moseli

P,,„o Oboe

^^^^_ ^^^^^^^ ^^___^.^.^ rf,^:.,..^^ e c.pyciu

A

'

Supplimento al suddetto Sig. An-irea Piehi .^

uZ^etto

Sig. Lui^^i ffgn^^j-.

Prtfuo tn^ito ^ Ottavitio Sig. C«rio AUssandti.

/ Sig. Pietro Luchin? ,

]?rìmi Fagotti ^ g,g^ Dointnico Chapuy .

/ sTg. Antonio To§oroni , Primi Corni ^ Sj|^ Francesco Berni

.

Prime

Trombe

Sigg. Fratelli Gambatl . Primo Trombone Sig. Vincenzio Turchi»

Suggeritore Sig. Luigi Bondi

CoDÌ>ta della Musica^Sig Gaspero MeuccJ .

Pittore, e Inventore delle Scene Sig. Luigi Facchinelli Professore dell' I. e R.

Accademia

delle Belle Arti .

Profe^jgore Figurista Sig. Gaetano Piaftoh. Macchinista Sig. Cosimo Canovetti

.

Il Vestiario di proprie a delT Impresa^ sarà eseguii

• diretto

di

SÌ3. Giuseppe Uccelli.

(8)

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

Vasta campagna

attraversata

da

un fiume, un cui un ponte.

La

parte eh' è di

qoà

dal

ma*

desimo

è

ingombrata da

un

campo

in disor- dine: piccole tende, cannoni ec.

Da

un iat#

un

padiglione chiuso*

Con/usi coi soldati vedonsi deicontadini

armeni

lutti aggruppati indii^erse

maniere

,altridor-^

menda

, altri

mangiando

, sericiti da!le viVa/i- diere deiresercito. Dimisi dagli altri stanno Bellapunta

giuncando

ai dadi con

un

soldato^

ed Orner

con un' altro giuncando alle carte , circondati

da

molti spettatori soldati.

Indi

Carlo vestito

da

contadino entra spiando> é

guardingo

.

Bell.

\^/uattro

-

Un

altro

Cinque

.

Orn.

Fante

.

Un

altro

Dama

.

Tutti JB' fortunato!

P^ivand. Birra forte, vino schietto!

Frutta, e paste a

buon

mercato»!

Siftm cortesi vivandiere,

Vj

dcirem quel che vi va . Su prendete dal paniere ,

Quel

che più piacer vi cià .

Sell. E' finita.

prn.

Ne

ho piacere j alzandosi

(9)

Elii ragazze . Fivand. GomadcUiti.

TuLci Presto rfuà,

buon

vin portate, Sia .di quel , che già si

rivand. F

squiiito^ è prelibilo,

E' di quel, eh' e-ual non ha.

helLOrn.:ixx btiViuno, o c..m|jagnoni All' oaor dell' eroina ,

Che

coraggio, e ardir ci dà.

^^san., anche alle

Vi^andute

. Tìiui Viva, viva l'illustre Sovrana

Di

due popoli gloria, ed

amore, La

vittoria secondi il valore, ^ ^

^

Sorte arrida a

vutuda,

e a

beUa

. Car.

Eccomi

al

campo

ostile;

La

regia tenda è quella

.

Oh

quale in

me

si desta

Insolito terror !

Tu

che finor propizia

Fosti all'audace

impresa, Tu

sola in

mia

difesa

Hesta, o fortuna ancor

Coro

Ragazze

a bevere ancor torniamo:

Un

altro brindi^ a lei facciamo-

Ed

al

magnanimo

suo defensor.

Car. Al suon festevole di quelle voci

Le mie

si destano

?manie

feroci.

Che

del pericolo

mi

fan

maggior. ^

odiasiil

camhuro

suonare a raccolta ;i

soldati corrono frettolusi a schiararsi Coro II seonai della raci.)lta...

e

Presto air armi ..?

Car, Lei meschina!

(10)

s

Coro All'intrepida eroina

Lode

eterna, eterno onor ; Car.

La

cagion di

mia

rovina

Ricodosce, e

freme

il cor.

Carlo si ritira in disparte trala

/Mài

S

G £ N A

11.

Margherita con seguito e detti.

Mar*

Miei fedeli , queste prove

Di

sincero, e saldo

amore.

Sono impresse nel

mio

core,

Ne

obliarle io

mai

potrò .

Se la

man

, che tutto

move La

vittoria a

me

concede,

Grata

appieno a tanta fede

Dimostrarmi

un di saprò.

^

Deh!

concedetemi miei cari oggetti5

,5 Voi che neir

anima

soavi affetti,

,^

Gire

delizie destate ogoor.

95

Ah

! si

compensino

i dolci istanti 5 55

Le

pencj e i palpiti eh' ebbi finor.

55

E

d(*fJO il

nembo,

di pace in

g^emb^

^y Respiri in seno securo il cor.

Qoro Si, la gioia , il giubilo C* inonda il cor.

odesi la

banda

militare di dentro3 che

si

va

ai^^icinando durante la stretta.

"Mar,

Ma

qual suono da lunge si ascolta ?

Frettolosf) un guerriero si avanza.

VnUff.

Giunse

il

Duca,

e tal suono, o

Regina^

Dice

assai eh'ei tornò vincitor.

Coro Lieto gior/70! ^-1

Mar.

Felice

momento!

Car.

Ah!

si ascolti ? e si vinca il timor.

(11)

9 Margherita

, e seco tutti.

Tulto il

campo

si

muova,

e si schieri,

E

del prod^i festeggi V arrivo;

Salga al Cielo coi gridi guerrieri Delle

trombe

lo squillo festivo,

Di

tal giorno la

pugna,

e la gloria F»a di sprone a trionfo

maggior

. Car^ (

Cruda

esulta;

ma

invano tu speri

Rjcovrar il potere

supremo.

Vinti iiamo;

ma

forse più fieri

Dil

conflitto a

pugnar sorgeremo:

Dell'inutile vo^itra vittoria

Fia seguace scompiglio, ed orror. )

Mar.

Il contento, e il piacer di vittoria

Fa

più dolce, o pensiero d'

amor.

Margherita

parte^ e seco le truppe in ordine

SCENA

III.

Carlo scio, indi Michele .

Car. Profìfctiam del tumulto , e il

campo

intorno Si segua ad esplorar.

Oh!

ria fortuna!

Oh

di vendetta non

mai

sazie

brame

A

qual

mi

riducente ufficio infame!

Io già possente, ed onorato

un

giorno Inglese Cavalier, or de' ribelli

Va

partigiano, io sono

Or

tradktor del-a

Regina mia?

Vano

rimorso! Ella ad un rio Ministro

Fede

prestando, il capo

mio

proscrisse:

Patria , ed onor

mi

tolse ...

odesi tumulto di dentro , ei^ocidie

gridano

Coro di dentro Indietro, indietro.

Mich. Cospetto! io passerò

,

Car.

Gente

si

avanza

;

%

(12)

le

Ritiriamci2^ e osserviam tutto in distanza:

si rieira S

G E N A

IV.

Esce Michele seguitato da i^arj Soldati^ e da Btìllapun.ta.

Mie. Signori ... son pronto ... ecco le carte..?

Osservatele bene ... io

vengo

al

campo Ad

offrire il

mio

braccio alla

Regina,

E

mille altre virtù, poiché le

ho

tutte, Son Michel

Gamautte,

Cerusico, barbier , musico, e vate, Chiaro in cantar ballate ,

la tagliar braccia 5 e

gambe,

e rader peli3 In applicar cerotti , e sanar mali ,

Primo

ai festini, e

primo

agii òpedali.

Il

mio compagno

poi ,,.

Bell' rendendo le carte. Basta ... va

bene*

Attendere tu puoi liberamente?

Che

torni la

Regina

. Io stesso a lei

Ti

voglio presentar. Ehi !(ai séld.)&idiconcesso B^rualmente l'accesso al ffiovinecto.

Mio,

Bravo,

bravo

amicone.

Io qui t aspetto, Beliapunta parte S

G E N A V.

Isaura e Michele ( Michele le i^à incontro ) Isaii. Alfìn respiro ! I voti miei son paghi:

Presso allo sposo io sono ... o fido

amico

.

Che

non ti deggio io

mai

?

Mio, Niente , signora.

Niente in coscienza mia .

Dolce

è a Michele Riuniru

matrimon]

separati.

In qual

modo

pensate , or che' slam gianti»

Di

portarvi col

Duca?

J^uU', Io \o d* appresso

(13)

il

Oiservar se del tutto egli m'oblia;

E

morir di dolore a lui davanti,

JJf/c. Per un

uomo

! Pazzie .•. ce ne con tanti!

Isau.

Tu

non sai

com'

io

V

adoro ,

Come

impresso io

T ho

nel core:

Ah

! per

me

più dolce

amore

L' universo in se non

ha

. Se

mi

è tolto il

mio

tesoro

Non

ho più felicità . Mie. Dell'antica età dell'oro

Questi sono sentimenti:

Più beir uso fra i viventi S'introdusse in questa età,

E

(juesf uso egli è.

Madama,

Solamente amar

chi

ama,

Carezzare chi accarezza.

Disprezzare chi disprezza;

Far

di

amanti cambiamento

A

seconda dell'evento,

Far

lo stesso degli affetti

Che

degli abiti si fa.

Cosi vogliono i precetti Della bella varietà.

Isau. Se non hai miglior consiglio Taci , taci, per pietà . f^ic. Per vedere, per trovare

Un

marito

vagabondo,

Patria, e stato

abbandonare

,

Viaggiar

per

mezzo

il

mondo

,

Gettar via denari tanti , Disprezzare mille

amanti

,

E

sol credersi felice

Se il primier trovar potrà .*ì Delle

mogli

la Fenici

(14)

Può

chiamarsi in verità;

Jsau. Questa

speme

che

mi

avanza Cairna soia il

mio

dolor;

Ma

so ben che la speranza E' un inganno dell*

amor.

Ah

! se pobào al caro

bene

Inspirar di

me

pietà,

La memoria

di

mie

pene Fin soave a

me

sarà.

^Ic,

Insomma, mia

Signora,

Vel

djcOj e vel ripeto: a' piedi vostri

Vedrere

il

Daca

innamorato matto.

Per

bacco ho un certo latto In materia

d'amor,

tatto si fino.

Che

perdo il capo se

non

indovino.

Isau.

Oh

! fossi tu verace

Nel presagir cori!

Ma

intanto è un lustro,

Ch'io

lo sospiro invan: di Marjrherita Ei si è fritto seguace, e direns(»re5

Quivi lo spirile

amor. Mie Lo

spinse onore; ì

Francese è la

Regina,

egli è francese, a

E

il nostro

Re

gì'impone

Difenderla 5 aiutarla, e voi sapete ...

Jsau. Tutto ben so .*. suona il

tamburo

Mie. Tacete ,

La

Rf-gina s'appressa: è seco il

Duca,

Ritiriamoci un poco, e fate core .

Jsuu,

Andiamo. (A

te

mi raccomando, amore.)

si ritirano S

G E N A VI.

Il

Duca

di

Lavar

enne e

Margherita

Con tutto il loro seguito.

Coro

Fra

gli applausi , e lieti viva

Che

giuliva

(15)

1&

Uu armata

innalza a te ;

Vuni

,

appa-a

il tuo gran cere

Deir amore

Di

due popoli, e d'un

Re.

La^.

Regina

, al nostro oprar, e ai sacri dritti D-lla vo..tra corona il cielo arnae ,

Palese in mille guise

Vi

annunzila il suo favor. Vinto e sconfitto In general ctjnflitto

Il ribelle Varvich iuvan procura

A

Glocesier unirsi: a V9i devote

Due

Provincie son fatte,

La

Scozia e ^o.nmerset per voi combatte.

Anzi

che

manchi

il sol da questo prode

E

generoso

Duca

alfin soccorsi

Potrem

più forti uel ««o

campo

istesso Glocesier assalir al novello.

Giorno per

me

fia quello

Glorioso e felice.

Se vincere o morir per voi

mi

lice .

Mar.

Sì., vincerete, o prode, il Giel ohe tanto

Amico

e difensor in voi

mi

diede,

A me

vi serberà:

degna mercede

Alle vostre virtudi ei vi destina,

Gtà

pre[)ara il

mio

cor .

laav.

Oh mia Regina!

Mar, fa

avanzare due paggi,

V

unode quali ha un cuscino, e sopra il

medesimo un

or- dine che Marghcrira ne fregia Lavar.

E' ri(«08ta in questi accenti

La

più nobile

mercede

,

Se

gradite la

mia

fede.

Altra

brama

il cor non hft|

Mar^Coro

Generoso

(

(16)

il

2iau. (

Oh

Ciel! lo fenti?

) pianò i5 Mié^

Mie. (

Oh non

fon che complimenti! )

Mar. Sempre meco,

o

mio

sostegno,

L'Inghilterra vi vedrà.

Coro Si, lo

brama

tutto il

Regno, Ogni

cor ne esulterà .

La{f. ( Fatai catena del primo

Imene,

Cotanto

bene

- involi a

me.

Ah

! che dolente - eternamenre Fatai catena - sarò per te )

Regina,

amici, ardir, coraggio!

Per

noi di gloria-già splende

no

raggi»

fato avverso -

V

oscurerà

.

Mar.

La{f. e Coro Coi rai propizj - del di novello Più vivo e bello - rifulgerà.

liau. (

La »ia

speranza - si porta il vento piano a Michele^

Il

mio

tormento - cgual

non ha

. )

Mio. (

Ma

via costanza - Signora

mia

,

Per

cortesia - così dirà.

) piano

ad

Is.^

'Bell.

Maestà

, due Francesi

Qui

giunti poco fa chiedon

Tenore Di

presentarsi a voi .

Jsaus (

Vedi

che sguardo ? ) piano a Mich^

Mc0, (

Eh

che

non

dice niente ! )

Mar.

Avanzatavi. Jsau» ( Io tremo. )

Mie.

( Lasciate fare a

ma

...

mi

sentirete. )

si ai^anzano salutando rispeciosamente

Lav. Dunque

Francesi siete?

Mie. Altezza sì.

Nome,

stato, talenti, eccoli qui.

presentalesue carte aLa^*, eriele dàallaReg.

I^

mi chiamo

...

ma

il

mio nome

(17)

ì5

Voi

vedete in quel foglio ... il mio

meuier©

E' pare scruto .• de' miei talenti 10 parlerei y nria la modestia il vieta: Quei che si loda più si fa più brutto3 Saper vi basti che fu un po' di tutto.

Mar. Da

quanto io leggo al

campo mio

viguida

11 desìo di servirmi .

Mie

Altro, oK^^guia,

Che

semplice desio,

fame

piuttosto.

Sete ardente di gloria! Lai^.adlsau,

E

tu pur

brami

Combatter,

giovinetto^ ai fianco

mio?

Isau^ , divider vogl'io

Con

famoso eroe perigli, e sorte, Meritar

T amor

vostro, oppur la morte.

Xai^.

Generoso

garzoni ( Tutto

mi

scosse

Di

quella voce il suon. )

Mar, Quanto

è gentile

Questo garzon ! Lai^. Egli è gentile molto . Jsau. (

Kon

ho coraggio di fissarlo in volto )

Mar Pago,

o gio^in sarai.

Da

questo istante

.

Tu

sei

mio

paggio, e a) figlio mio compagr>o 10 ti destino.

A me

sarai fedele ..

Queir

amabile aspetto assai

mei

dice *

UucA

,

andiamo

.

si

avAa

col

Duca

, gli altri la seguono. Mie. (

Benone!

) Isau. (

Oh me

felice! ) pare.

SCENA

VII.

Interno di una tenda .

Lavarenne

che entra pensoso ,siedemalinconico, indi passeggia agitato^ poi Jsaura

-

'Lav.

Non

vi è riparo, è giunto5 alfine ègiunto 11 doloroso istante

Di

palesare alla

Regina

il vero.

siede al tavolino escrive : in questoesce Iséiu^

(18)

t6

liHu. Eccolo; oh caro sposo!

A

te

mi

spiose il cor^ timor

mi

arreaCft;

Lnv

Io svelo a voi la reità funesta. scrii>endé 2sau. £i scrive e

smania

... alcaa martirsegreto

Forse l'affligge .,. oh potess'io, mio beue, Potessi cotisoiarti! Lav. Isaura ... sc-ivtndù Jsau. (

Oh

Gieio ! a\^anzandod

un

poc0

Di me

favella. )

Lni^,

Amarla,

oh

Dei

non posso,

come

sopra

Eppur mi

è sposa, oh

mia

terribil sorte!

Isau. ( Lassa! ituoi nodi scioglierà

mia morte.)

ricornando indietro aj/licta

Lav* Ora

a qaal

man

poss' piegandoli figlia Questo foglio affidar? s' alzae scopraIsau*

Oh

giovinetto!

Il tuo leggiadro aspetto ,

Il tuo sa^xjjo parlar fede a

me

fanno

D'alma

gentile: di cortese ulhcio 5

Dimmi

j vuoi tu

giovarmi?

Isau.

Ah!

son vostri, .^igaor, oor, braccio, ed armit Lap.

Odi:

si appressa sanguinosa

pugna.

Forse estiema per

me: qualunque

sia

11

mio

destino5

dopo

la mischia, io

bramo Che

questo foglio, ove alta cosa è scruta.

In

mano

alla

Regina

Possa per

mezzo

tuo giunger securo .

Me

lo prometti? Isa.

Oh mio

signor, io giuro.

Ma

i vostri accenti, o

Duca, Tre mar mi

fan.

La^, Tgtto saper non puoi. Jsau.

Ma almen

... .

Liìi^. Ti basti; addio.

Jsau.

Quanto,

quanso e crudel lo stato

mio.

partono

(19)

SCENA VIIL

Michele solo .

Buono

, buono davver ...Eh !eh'io

T

hodetto .

Ah

! cosa ci e?

Caononnate!

alla larga... odesì il cannone 10 comincio ad aver qualche spavento ...

Le bombe

non rispettano il talento.

SCENA

IX.

Escono da varie parti Margherita ,

Lavarenne

ed Isaura con

V

fidali, poi Carlo ,

indi

Michde

e Bellapunta . Lav.

Regina

in questo istante

Si appreèsano le schiere ,

Che Sommerset

c'invia...

3i apre la tenda, e svedesi tutta la scena occupata da' soldati e da' paesani. Carlo è con/uso fra questi.

Mar, Oh

gioja!

Cor. ( E'questo avanzandosifra la moltitudine Glocester, cui prevenne il

mio

biglietto.

Dell'inganno costor non

han

sospetto.) Mar. Olà, tosto sia dato

11 segnai di raccolta ...

Un

sol

momento Non

s'indugi a pugnar .

Eccovi , o prodi

,

11 prezioso

pegno

mostrandole il piccolo Edoardo che le vien recato

Che

iu vostra

man depongo

. Invitto duco

Oggi,

due volte vincitor ti

vegga

llieder a

me

.

Del

gran

campione

amici L'alto esempio seguite... Egli v' è caro! ...

Il spo coraggio 5 al vostro sia di sprone:

Voi che tanto l'amate,

Neir

opre l' imitate .

(20)

i8

A Lavarenne

affido, L' onor della vittoria :

S' esalti il suo valor 1'alta saa gloria .

mentre

canta il Coro

,

r

armata di

Margherita

sfila

, e terminato il

quale si chiuda la tenda horo

Fra

gli applausi - e i lieti viva,

Che

giuliva

Un'armata

- innalza a te.

Vieni, e splenda - il tuo valore.

Che maggiore

difesa al Qostro

Re.

Mic^ Creata è Ifi^ura

Paggio

... ed io dovrei hssev creato

almeno

l)e'Chirurghi

maggior,

capo e intendente:

iNon ne faremmo niente,

Perchè se devo andar a una battaglia

A

esercitar l'arte che tanto io stimo

"^arò

5 senza alcun dubbio, a morir primo

f^eil. l] lei ^ Signor , non favorisce ?

Mie.

E dove?

S' è il

domandar

permesso? '^ei/. Alla battaglia.

Mie. Io son dottor non battagliante: il foco

Non

è fatto per

me.

^^U.

Dunque

ella venne

Di

Margherita al

campo Non

per l'ardente

brama D'

onor, di gloria?

Mio. E' ver, fu per la

brama

Noi

so negare , d'acquistarmi un

nome

Più 5 son per dir ^ cospicuo

In questa tanto nobile arte

mia,

Che

si appella in volgare farmacia;

(21)

^9

Ma

l'oprar mìo per or .

Beli, rf' ila duopo .-empre Al

campo

d' uq dottor.

Mie. (

Ma

vedi impiccio !

Jo non 80 se di qua vivo

mi

spiccio. )

Bell.

Dunque

?

Mie, E cosi?

Bell,

Di

grazia?

Mìe £

che? le pare?

(

Mi

convito dir co^ì ... )

quando

al Signore

Sono d'aggradimento:

è si galante...

(

Ah

Isaura! laaura! )

'BeLL

Andiam

?

Mie Vengo

all'istante par^.

S

G E N A X.

Foltissima boscaglia , nel fondo dirupata

mon-

tagna, dall'alto della quale si precipita

un

torrente, che si attraversa sopra un albero rotto. Alla sinistra una

capanna

coperta dal- le piante .

In

mezzo

alla

seWa

è aeceso

un gran fuoco,

intorno al quale stanno seduti molti

monta-

nari scozzesi armati, alcune donne,

fra

le quali Gertrudey sono intente a

far

bollirdel-

le pentole. Il cannona si sente tratto tratto da lontano.

&er.

E

Carlo ancor non torna?alcun nel

campo

L'avesse

mai

scoperto ...

Fosse caduto alla

Regina

in mano...

Uno

del Coro II nostro capitano ,

Tuo

marito, o

Gertrude,

o troppo astuto Per lasciarsi pigliar

come

un babbione * Ger. Si,

ma

dovrebbe esser tornato a noi'

Un

altro del Coro Carlo sa quel che fa

(22)

f20

S

G E N A

Xr.

^

^^rlo e eleni.

^ar, Larlo è con voi .

Tutti

Benvenuto

Qar. Tacete

Ritiratevi ^Jo\{alledonne) Partile sta zitta.

a Gert. che varrebbe parlare.

Le donne

si disperdono

Margherita è sconfitta- •v Gloceéter corse dietro ai fui-gitivi.

\

Smarriti questi

^ e privi

D'ogni

altro

scampo

a ricercar verranno Asilo alJa foresta

Nuovi

nemici troveranno

in questa.

Tutti

Bene,

bene, Car. Seguitatemi .

Pugnamo,

^^ccheggiam^

se vinciamo.

Ma

nessun si assassini

.

Uno

del Coro

A meno

che ...

^^r.

Giammai

. imperioso

Un

altro

(

Va

là, che

baderemo

a te . ) odesi

una

voce, che canta da lontano .

^(ir. Zitto, qualcun si avanza.

Uno

del Coro Sarà qualche poltrone.

SI nascondono dietro alle piante, e ai dirupi S

G E N A

XII.

Esce Michele cantando,

ma

guardandasi

d'intorno per la paura.

Mie.

Ho

un hGÌ cantare

La

mia paura non

mi

vuol lasciare.

Oh!

a proposito, molto ecco del foco, Scaldiamoci un tantin .., «ento le

membra

Intirizzite, assiderate tutte

Pensar d'essere eroe mai più non dei,

Ami

troppo la pelle...

Ahi!

ahi!

escono imontanari che lo afferrano per didietro

(23)

Car. Chi sei ? forte

Mie, Sono un Inglese. Car. Inglese!

Mie. No... Francese son' io. Car, Forse al servizio

Di Margherita

sei?

Mie. No

... ( Per salvarmi

Di

qual nazione dovrò mai

chiamarmi?

) inforno gli tolgono la hisaecia Car. Cos'hai qui dentro? Mie. Impiastri 3

Fasce, ferri 5 raso) ,

Un' ambulante

farmacia . Car, Speziale

Dunque

tu sei

.

Mie.

Un

po' di tutto io sono;

Son barbiere 3 cerusico eccellente...

Medico

consolente ed eseicence .

Car, Basta cosi... vien qua... ci servirai.

Nostro dottor sarai, forse fra poco

Avrem

di te bisogno...

Presto vieni con noi...

Mie, (

Che

ceffi brutti! )

Grazie5 signori ( Io vo storpiarli tutti )par.

S

G E N A

XIII.

Isaura dalle rupi indi

Lavarenne

da

un

lato dalla selva^ per nliinio Miciiele dal

fondo

Isaii,

Fra

queste ombrose, e solitarie piante Rintracciar tento invan la via smarrita.

Ciel ! porgimi aita . In

mezzo

a tanto orrore,

Che

fa gelare in sen l'afflitto core*

l.av.

Ah

! dove mai son io i In questa selva oscura Rivolgo il pie tremante !

(24)

22

Fra

r intricate piante

,

Lo

smarrito sentiero

Ricerco invan ^ se il bo5CO è folto, o nero Mìe.

Oh

notte benedetta ! *

:^iegui coir

ombre

a

rendermi

servizio.

C'iH prudenza e giudizio Sfjero salvar la pelle,

ij fuor di tanto rischio

Ailor più con le

donne

non

mi

mischio .

Ne

più guerrier «arò ardito5 e forte.

Perchè grande

paura ho della

morte.

Ahi

!

Jscm^ Chi è? che vuoi? Mie. Misericordia Lau. Ferma...

Mie, Piano.e.

Jsau*

Che

cerchi?

Mio.

Amici

Eroi<..

Jsau.

Tu

Michele? Mie, Son' io.

Eugenio

voi? a

tempo

vi ritrovo

Sappiate che nel bosco vi son dei scellerati.

Da

Giocester spediti, e stipendiati Se ci

vengono

intorno ..

si ode suono di eorni Isau. Qual fragor? Lai^,

Che mai

sia ?

Mie.

Dei

ladri è 3I Corno.

Lai\

Da

quella parte è il suon .

Jsau,

Da

oppoéta parte uno

scampo

si cerciii

Mie, Seguite i passi miei...

Ma

nò, andate avanti;

Ch' io fetarò in retroguardia a voi di dietro . Jsau. Ci assisti oh Giel !

Lay'.

Da

lui soccorso impetro. si ridrano

(25)

SCENA XIV. 2^

Escono i

Montanari

.

Si finge cke i Montanari vedanoavvicinarsi

nna donna

riccamente abbigliata^

ma

che non

distinguono esser quella la

Regina

.

Coro Zitti 3 zitti... una Signora sotco voce Sola, errante si avvicina.

Appiattati fra quei sassi

Aspettiam . che quindi passi . L'assaltiamo, la spogliamo

,

Nel

torrente la gittiamo...

E' lontano - il Capitano

E

impedirlo nou potrà.

Nascondiamoci

pian piano;

Che

bel colpo, c\iQ sarà.^

si celano

fra

i dirupi

SCENA XV.

Comparisce sulla

montagna Margherita

col

figlio in braccio: si

ferma

in fi^'a

al corrente .

Mar,

Ciel m'assisti... stanca, oppressa

Dove

andrò?

Che

far degg'io?...

Coro Zitti... attenti a noi si appressa

Mar.

Chi difi^ride il figlio

mio?

Coro

Buono

^ buono .. scende , scende .

Mar,

lo

mi

sento il cor

mancar.

Ciel sostieni un solo istantf^

Le mie

forze in tal periglio

Fa

che il misero

mio

figlio Possa io yalvo

almen

guidar.

Ma

vacilla il pie tremante ,

Ma

lontano è ancora il di Affannosa, palpitante Io dovrò perir co.Àì

(26)

24

Coro Si con voce minacciosa

Mar. Ah

! quai voci! Son perduta.

alzandosi smarrita, si accorge del Core Coro Si circondi . uscendo impetuosi

Mar. Chi mi

ajuta?

Coro Si strascini correndo presso a lei.

Mar. Disumani

!

SCENA XVI.

Lav. Isa. e Mie. accorrendo^ indi Carlo.

Lav. Isa. Arrestate...

Mìe. Indietro... cani!

Coro

Peran

tutti Car,

Che

si fa?

alla {foce di Carlo i

Montanari

si ar^

restano, e Margherita corre a lui e presentandogli il figlio grida :

Mar.

Salva 3 amico, la

Kegina,

11

Re

salva per pietà.

momento

dì silenzio. Tutti

hanno

volti gli sguardi in Carlo^ chesta

immo-

bile, e silenzioso

Càr. ( Essa in

mia mano

! oh istante Io vendicarmi! oh pena!

Qual

forza in quel sembiante ,

Che Tire

mie raffrena!

Oh

qual contrasto orribile

Trovo

di affetti in sen!

)

Margh. Lavar

. e Isaura.

Crudel cimento! io gelo Egli è perplesso ... e tace.

Fa

che quell'alma, o cielo Sia di pietà capace ,

Rimovi

il colpo orribile

(27)

Dal

caro figlio )

Dal

caro sposo )

almon

Dalla

KegÌDa

)

Mie, (

Che

brutto muso!... ei frema ...

Brontola., i hà{R> arriccia

Ah

! tutti e cinque insieme

Ora

ci abbranca, e spiccia.

Sento li coltello orribile

Già

trapassarmi il sen . )

Cae. Fissami gli occhi in fronte scuotendou

Guardami,

o Margherita.

Ah!

chi sei tu ?

Belinonte.

Mar,

Ciel ! più non*pero aita.

Non

era in

me

delitto

E

fui

da

te proscritto . Ti odiai 3

bramai

vendetla..- Farla il destin

mi

die.

Ma

sventurata sei

lo scordo i torti miei

Jo

mi

ti prostro a piedi s'inginéeehia

Giuro

morir per te. a piedi di

Margh.

Benigna

tu concedi

Grazie, e

perdono

a

me

.

Od!

bravo!

Mar.

(

Oh! mio

stupore! )

Oh

gioja !

Mar. Oh

nobil core! Sorgi , e òifendi i

gmrni

Del

figlio del tuo

Re

.

Cadete, o miserabili, ^<

Montanari

Della

Regina

al piede

Ad

implorar

mercede

5

Ed

a giurarle

Regina,

perdonateci,

intimortùi si pro^irano

4

(28)

96

Noi vi chiediam merce.

Mie* (

Bando

5

bando

a' miei timori^

Siamo

fuor d'un brutto passo $

Un

coraggio da gradasso

Mi

comincia a entrare iu cor .

odesi da lontano a suonar la tromba Car*

tCoro

11

nemico

«i avvina.

il

rumore

si

fa

sentire più presto

Lai^, Jsau. e

Mar.

Rio cimfjnto! Mie. Brutto imbroglio.

Mar, Vanne?

e fa' d'unirti al

campo

risoluta a Lui^aranne

Del

fedele

Sommorget.

Xfl(^. Il destin di un

Reono

intiero a Carlo

o

,

Uom

pietoso affido a te.

Car.

Non

temete5 io tutto spero ,

A

lei sacra è la

mia

fe .

da

un

lato in

mezz*

a Carlo, ed alle

Mornan.

e

Marg.

erti piccolo Edo.j dall'altro La^^. , Isau.e Mieli, in me.zzo ai

Montan,

e ai franceei.

Tutti

Ma

più d'appresso - squilla la tromba:

Al

suon de* timpani - il ciel

rimbomba

:

Convien

divider^^i - convien partire j

Tempo

è d' oprare -

tempo

è d'ardire.

Al

di serbiamoci - della vendettaj

Che

coatro i perfidi - fremente aspetta

D'un Re

tradito - la maestà.

Si più terribile - delle tempeste ,

L*inesorabile - sdegno celeste Sorra i colpevoli - la scaglierà.

line deir 4tto

Primo.

(29)

27

ATTO SECONDO

SCENA P R

I I»l

A

Campagna come

nell'Atto

Primo.

E'

appena

giorno.

Vedonsi le truppe Irancesi attraversare le

mon-

tagne:

un

drappello scende al piane , indi

giunge Glocester con

un

altro drappello .

Coro

V

oliamo amici - L'oltraggio a vendicar

^

Piena vittoria

Dobbiamo

riportar .

E mentre

all'aura echeggiano

Di

gioia i loro accenti

,

Noi sopirem lor giubbilo

Co' bellici concenti, ilCoro si disperde

Oh,

Pien di soldati è

ù

boftCOj e

d'armi

in-

gombro

E'

qualunque

senticr: eppur la traccia Discoprir non po88'io de' fuggitivi .

Dunque

cosi

mi

privi

Empio

destin della pi^ nobil gloria

Ch'io

m'aspettava da gran vittoria? ...

Margherita

mi

sfugge ...

Ah

! noa a lungo

Mi

sfuggirà ! Strugga vorace

fiamma

Questa gran selva, e nell incendio ftvvi>ita

Quella

donna

fatai cada éepolta .

(30)

28 SCENA n.^

Carlo , Glocester, e Saldaii.

Glo. Carlo io ti vedoalfia..» per questa

immenta

intricata foresta

Finor ti ricercai : né alcun de' tuoi

Mi

fu dato incontrar.

Car^ Corsi finora

Di

fuggitivi in traccia .

Ove

si parte in più sentieri il bosco, i miei finora

Tenni

io aguato, e nain fu preso ancora, Glo. Iniqua sorte !

Car, (

Oh

! HG potessi mai a parte

Ingannarlo

per poco ... ) lo de' sentieri Più pratico di voi, segreta vi»

Teste scopersi

d'armi ingombra,

e piena,

Per

cui credo scampati i fuggitiri .

Glo,

Ma

la

Regina

ancor nascosta è quivi.

N'

ebbi certo l'avviso, e

cenno

io diedi

D'

arder la selva, e lo sarà fra poco.

Or

tu per ogni loco

Spargi i tuoi

montanari,

ed alta attendi

Ricompensa da me,

se io

mio

potere

La Regina

tu dai

Car. In

me

fidate.

Glo.

Ti

conosco assai.

pane

coi soldati

SCENA

III.

Carlo solo

i

Grazie amica

fortuna,

Y

Che

il peosier

m'

inspirasti

Di

condor la

Regina

Oltre ia selva , nel vicin villaggio ...

A

lei toéto ^i voli ,

Hi difenda, si regga, e consoli . pati^

(31)

SCENA

IV-

«9

Piccolo Villaggio 3 appiè della

montagna,

e

vicino alla selva occupata daGlocester ,sparso di alcune capanne

E'

GIORNO CHIARO

Escono i

Montanari

coi loro campestri Vtensili,

Core

Che

bell'alba! che bel giorno!

Come

splende il ciel sereno !

Ogni

cosa è lieto intorno:

Scherza l'aura ai fiori in seno:

Gli augelletti van saltando 3

Gorgheggiando - qua

e là.

E' ben sciocco il cittadino Rinserrato in quattro

mura

,

Che d'un

limpido mattino

Mai

non esce all'aria pura ,

Quando

il sole avviva il

mondo

^

Cosa diamine

mai

fa?

D'

un' oscura alcova in fondo Sbadigliando se ne sta .

Noi

sorgiamo al dì nascente Freschi e sanij e vigorosi;

Passeggiamo

allegramente

Per

vallette, e colli ombrosi3

Il soave odor de' fiori

Respirando in libertà.

Poi ciascuno a' suoi lavori Vispo e gaio se ne va

,

Che

bell'alba! che bel giorno!

prendono i loro arnesi^ e si disper*

dono cantando.

Come

splende ec.

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