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Sociologia dei processi culturali e comunicativi

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Academic year: 2022

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Sociologia dei processi culturali e comunicativi

Sesta lezione: 31 marzo 2020

Prof. Adolfo Braga

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze della Comunicazione

Corso di Laurea in “Scienze della Comunicazione”

a.a. 2019-2020

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Cultura e società: come la cultura influenza l’azione sociale

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Due approcci teorici

• Modello dell’“attore socializzato”

• i valori condivisi nella società vengono interiorizzati da parte dell’individuo nel corso della socializzazione

• diventano motivazioni profonde della personalità ad agire in maniera conforme

• motivazioni stabili e indipendenti da ogni considerazione e uso strumentale di tale conformità

• Modello dell’ “identità sociale”

• le credenze normative sono collegate al comportamento

• se tali credenze sono condivise da un gruppo e definiscono un’importante identità che è convalidata da questo gruppo

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Il modello genetico dell’influenza sociale (1)

• Per molto tempo gli studiosi hanno considerato i processi di influenza determinati in modo esclusivo dall’esercizio del potere e si dava per scontato che l’influenza sociale conducesse necessariamente al

conformismo

• Attualmente si distingue fra l’influenza esercitata da una maggioranza (numerica o di potere) e quella esercitata da minoranze che adottano stili di comportamento coerenti:

• la prima genera conformismo, la seconda può innescare processi di innovazione

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Il modello genetico dell’influenza sociale (2)

• L’influenza sociale è data dalle pressioni esercitate sulle persone per farle agire in modo contrario alle loro convinzioni e ai loro valori

• L’individuo o, più generalmente, la minoranza, appare sia come colui che resiste al gruppo, sia come colui che devia

• in quanto resiste, l’individuo si sottrae alla pressione sociale quando in essa viene espresso un giudizio che diverge dal suo e contrario a ciò che ognuno vede e pensa;

questo individuo giunge così a ridurre l’effetto di conformismo e ad evitare l’errore collettivo;

• in quanto devia, l’individuo si allontana dai giudizi e dagli scopi del gruppo

costituendo un ostacolo all’adattamento del gruppo stesso: gli altri membri del gruppo tendono a far pressione su di lui per riavvicinarlo alla norma comune, o ad escluderlo dal gruppo se la pressione fallisce; può derivare da ciò un eccesso di conformismo

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Il modello genetico dell’influenza sociale (3)

• Tutti i membri di un gruppo possono sia subire che portare influenza: è infatti scorretto dare per scontato che l’influenza vada necessariamente dalla

maggioranza alla minoranza

• Lo scopo dell’influenza è il cambiamento sociale e non il conformismo, tanto più che, se lo scopo di ogni entità sociale maggioritaria è quello di esercitare un

controllo sociale, le minoranze hanno interesse ad innovare, cioè cambiare le norme maggioritarie e sostituirle con altre più rispondenti alla loro prospettiva.

• Il negoziato è la caratteristica che distingue il processo di influenza minoritario da quello maggioritario

• l’influenza maggioritaria può realizzarsi nel quadro di una almeno apparente collaborazione fra chi riceve influenza e chi la esprime

• una minoranza, per esercitare influenza, deve definire una propria posizione antagonista ed alternativa a quella della maggioranza

• Tale antagonismo provoca un conflitto fra le due parti in causa che può essere regolato tramite un negoziato.

(7)

Conformismo e forza della maggioranza

• Il giudizio degli individui (e la norma che ne deriva) è diverso dalla norma che il gruppo si dà

• Nelle situazioni individuali il soggetto elabora un proprio campo di giudizio, mentre nella situazione di gruppo i soggetti tendono a

convergere nei loro giudizi verso una norma comune principalmente perché colui che diverge si sente incerto ed insicuro, nella posizione deviante

• Sono i fattori razionali quelli che fanno elaborare ai soggetti di un

gruppo, di fronte ad un compito comune, risposte che tendono a

convergere

(8)

Lo stile di negoziato può essere

• Rigido

• quando la minoranza è intransigente in modo estremo e rifiuta ogni compromesso

• in quanto percepita come estremista e chiusa in se stessa, fatica moltissimo ad esercitare un’influenza anche minima

• Flessibile

• quando c’è la disponibilità a fare alcune concessioni

• La tesi minoritaria ottiene un’influenza rilevante e diretta quando adotta uno stile flessibile mentre posizioni estreme come quelle rigide tendono a creare un

conflitto profondissimo

• La naturalizzazione della minoranza è uno dei meccanismi con cui il sistema

sociale si immunizza contro i devianti, svuotando di significato la loro credibilità:

• consiste nel considerare come causa di comportamenti o di discorsi devianti delle proprietà personali stabili (donna, tarato, carattere, intelligenza limitata, comunista, politico)

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L’innovazione

• L’innovazione indotta da una minoranza attiva non va confusa con la devianza pura e semplice

• la devianza è la trasgressione delle norme senza mettere in discussione la loro validità e il contesto che le sostiene;

• L’innovazione perseguita da una minoranza attiva

mette in discussione una o più norme per trovare un

nuovo rapporto tra sistema sociale e norme.

(10)

Condiscendenza e conversione (1)

• Se si parla di maggioranza, il meccanismo dell’influenza dev’essere spiegato tramite lo stile di comportamento

dell’entità sociale (gruppo o individuo) portatore potenziale di influenza

• Esistono due livelli di risposta con cui viene espresso il cambiamento prodotto:

• risposte manifeste (o sociali);

• risposte latenti (o a livello del codice percettivo)

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Condiscendenza e conversione (2)

• Fra le forme d’influenza maggioritaria minoritaria si possono

evidenziare delle differenze che appaiono a livello delle risposte:

• se la minoranza è percepita come rigida non ha quasi nessuna influenza rilevante a livello diretto, ma un impatto rilevante a livello indiretto

(relativamente a contenuti non espliciti ma correlati al messaggio)

• i mutamenti prodotti dalle minoranze consistenti e attive possono non

sempre essere immediatamente evidenti a livello sociale, ma nascosti e più solidi;

• i mutamenti prodotti dalle maggioranze consistenti sono evidenti a livello sociale, ma più superficiali perché non radicati nei soggetti

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. Il conflitto nel processo di influenza

• Di fronte ad una maggioranza consistente che invia un messaggio in contrasto con le opinioni fino a quel momento condivise, gli individui, o i membri di un gruppo, si sentono spinti a considerare il messaggio come vero poiché legittimato dal

prestigio, o dal potere, o dalla numerosità della fonte

• Chi si pone in contrasto con tale messaggio si sente immediatamente deviante, perciò avverte l’esigenza di adeguare la propria risposta a quella maggioritaria per non essere più diverso.

• Quindi il soggetto inizia un’attività di confronto sociale con la maggioranza e:

• si adegua alla definizione di realtà da essa sostenuta, tanto più se non ha alcuna ragione per differenziarsene;

• se ha invece ragioni rilevanti per resistere ma si adegua, si realizza una situazione di condiscendenza;

• se tiene duro ed esprime il proprio dissenso andrà incontro a tutte le pressioni che la maggioranza è in grado di esercitare

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Fonte d’influenza minoritaria (1)

• L’informazione espressa è considerata falsa, illegittima, sbagliata:

• la fonte stessa appare deviante in quanto i soggetti si identificano con la norma maggioritaria

• la risposta è di rifiuto immediato.

• Se la minoranza però è consistente, il conflitto continua, ancor più se la minoranza non cede di fronte alle pressioni della maggioranza

• pensare di avere una qualche ragione per agire e pensare in quel modo

• La maggioranza è così costretta a focalizzare la propria attenzione

sull’oggetto della disputa, cercando di cogliere meglio il punto di vista

minoritario

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Fonte d’influenza minoritaria (2)

• Una tesi minoritaria

• il gruppo maggioritario cercano di rinsaldare la coesione (in quanto minacciata) fra i suoi membri

• Il processo di validazione del punto di vista minoritario si attiva nei soggetti che si confrontano con una minoranza consistente e risulta da un’attività cognitiva di elaborazione attraverso la quale si può

giungere al riconoscimento delle ragioni della minoranza (validazione) e all’esternazione, almeno parziale, dell’accettazione delle sue tesi

• È possibile che punti di vista minoritari riescano a diffondersi ed estendersi nel tessuto sociale, sormontando i rifiuti e le

discriminazioni iniziali

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Cultura e sviluppo economico

• Weber ha individuato un importante fattore che ha favorito lo sviluppo economico nei paesi occidentali nell’etica protestante;

in particolare:

• la dottrina luterana della vocazione (beruf) svaluta l’ascesi monacale e rivaluta il lavoro professionale come cammino di salvezza

• la dottrina calvinista della

predestinazione

• solo pochi sarebbero già stati scelti da Dio per essere salvati

• produce, come effetti imprevisti (non intenzionali), un grande attivismo in campo economico

• gli individui cercano di dedurre dal successo negli affari la grazia divina e dunque l’appartenenza al gruppo degli eletti

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Predestinazione

• Nella teologia cattolica, questo nome significa l'atto della Provvidenza divina che dirige le creature

ragionevoli al conseguimento della salvezza, e talvolta permette che per loro colpa si perdano

• Questo concetto porta al problema scientifico sul

modo di conciliare l'efficacia della grazia divina con la

libertà umana, tanto in quelli che si perdono, quanto

in quelli che si salvano

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Con il protestantesimo

• Dalla psicologia passionale di Lutero nasce una teoria arbitraria della salvezza:

• negazione del libero arbitrio, concupiscenza invincibile, fede che giustifica senza le opere

• I principi luterani

• lo stato dell'uomo innocente era naturale e i meriti dell'uomo prima del peccato non erano soprannaturali

• dopo il peccato tutte le opere fatte senza la grazia sono peccati, le virtù degl'infedeli sono vizi, e la libertà della quale parla la Scrittura è la liberazione dal peccato

• i movimenti della concupiscenza, anche involontari, sono proibiti e nei battezzati sono peccati, la carità può stare col peccato, e la contrizione non rimette il peccato senza il sacramento

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Fattori culturali per lo sviluppo economico

• Anche altri studiosi hanno cercato di individuare fattori

espressamente culturali che si sono rivelati determinanti per lo sviluppo economico

• Porre l’accento sulla fiducia

• disponibilità alla cooperazione

• fondata nel tessuto associativo

• parte integrante della tradizione culturale dei diversi paesi

• Mettere in evidenza come la motivazione al successo, intesa come

sottoinsieme di valori ben definito cui vengono o non educate le nuove generazioni, risulta strettamente correlata allo sviluppo economico

• maggiormente presente nei paesi più sviluppati

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Capitale sociale e indicatori del benessere

• Nozione di capitale sociale

• idea di base è che la disponibilità di relazioni sociali sia una risorsa importante per gli individui

• Avere come base di partenza una constatazione di senso comune, che molte persone intuitivamente condividono: l’idea che le relazioni sociali contino per il nostro benessere

• Rappresentano un aspetto del benessere del tutto assente negli indicatori oggi utilizzati, che sono derivati dalla struttura concettuale dell’economia

• Abituati a misurare la salute di un paese con le cifre del Prodotto Interno Lordo, che misurano la crescita economica

• Esistono pure altri tipi di risorse, il cui rapporto con le cifre del Prodotto Interno Lordo è piuttosto problematico

• una crescita dei beni economici di per sé non implica anche quella delle risorse prettamente sociali

• Il prevalere dell’ideologia neo-liberista in alcuni paesi ha rischiato di far sì che gli obiettivi della politica fossero dettati dall’agenda economica

• assicurare il funzionamento di un mercato libero da vincoli sociali è apparsa la preoccupazione fulcro dell’autorità pubblica

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Familismo amorale

• Una morale e un insieme di comportamenti e modi di relazionarsi che distinguono e separano il proprio nucleo familiare dal resto della società

• Si tratta di una morale che contrappone un “noi” dove vigono legami di sangue strettissimi e forti, guidati da un sistema di diritti e doveri davvero vincolanti e visceralmente sentiti che portano ad agire col massimo

impegno affinché i membri della famiglia possano ottenere prosperità, potere, posizioni, influenza e benefici, spesso a scapito di un “resto del mondo” contrapposto al “noi”, verso cui non di prova nessun senso del dovere, ma anche nessun senso del diritto

• Nei confronti dello Stato e della comunità manca ogni senso di vera appartenenza, manca una morale guida, un’etica dell’impegno e della legalità realmente interiorizzata, di conseguenza diventa lecita ogni

infrazione, piccola o grande che sia, se giustificata da un interesse familiare

che è sempre sentito come più importante

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Cultura e sviluppo politico (1)

• Analogamente a quanto avvenuto sul terreno economico, diversi studiosi hanno cercato di individuare i fattori culturali che

maggiormente influiscono sullo sviluppo politico

• Ogni sistema politico è legato a un insieme di valori e di credenze condivisi dai membri di una data società

• entra a far parte della personalità degli individui

• li orienta ad agire in un modo determinato

• La cultura politica designa l’orientamento dei membri di una società nei confronti della politica

• La cultura civica rappresenta una cultura politica mista

• combina atteggiamenti di attivismo politico ed elementi di rispetto e obbedienza all’autorità

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Cultura e sviluppo politico (2)

• La civicness

• tessuto di norme, valori, regole che favorisce la cooperazione sociale, la fiducia allargata e il perseguimento del bene collettivo

• fattore fondamentale del funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia

• Carattere multidimensionale della cultura civica

• Individuate tre dimensioni del concetto di cultura civica:

• dimensione morale, che si riferisce a ciò che è giustificabile o no rispetto ai beni pubblici e al rispetto degli altri

• dimensione di fiducia, che fa riferimento alla disponibilità alla cooperazione

• dimensione di identificazione, che si riferisce al senso di appartenenza a una comunità territoriale

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Cultura e consumo (1)

• I comportamenti di consumo sono influenzati dalla cultura

• il consumo viene ricercato come fonte di prestigio sociale, non soltanto come necessità per la sopravvivenza

• per essere tale, vale a dire per servire come strumento di

accrescimento del prestigio, il consumo deve essere vistoso e superfluo

• nella diffusione dei comportamenti di consumo e delle mode, vede agire due principi contrastanti:

• l’imitazione, intesa come tendenza a conformarsi agli stili di vita altrui

• la differenziazione, come disposizione a distinguersi dagli altri

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Cultura e consumo (2)

• I comportamenti di consumo siano determinati dall’habitus di un soggetto

• inteso come fattore unificante di tutte le scelte e pratiche sociali di un determinato individuo

• la cui totalità costituisce lo stile di vita dell’individuo

• Mettere tra parentesi il fatto che i beni di consumo servono alla soddisfazione dei bisogni primari

• Tenere presente il fatto che il consumo è un processo rituale il cui principale scopo è quello di dare un senso allo scorrere degli eventi

• I beni di consumo sono intesi come “accessori rituali” e “marchi”

di identificazione

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