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Impiego razionale delle leghe dure negli utensili da taglio

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Academic year: 2022

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teatro Twin di Niemeyer a Rio de Janeiro; l'ippodromo di Torroja, Madrid; il laboratorio di raggi co- smici di Candela, a Città del Mes- sico dimostrano, nella struttura e nella forma, questo concetto di continuità elastica, messo in evi- denza dai miei primi schizzi.

« Io credo che l'architettura del- la continuità elastica — in con- trasto con le costruzioni ad ossa- tura o a traliccio — apra alla no- stra arte un nuovo mondo, nel quale saranno nuovamente indivi- sibili intelletto e fantasia ».

Queste poche e saltuarie cita- zioni del pensiero di Mendelsohn hanno, sostanzialmente, lo scopo

di rivelarne la semplicità d'impo- stazione e la profondità anche ana- logica, per quanto concerne i pro- blemi fondamentali, inerenti alla crisi espressiva degli ultimi tren- t'anni.

Il creatore della Torre di Ein- stein, della Columbus Haus o della Sinagoga di St. Louis (per quanto questa sia inferiore alle altre due opere) restò fedele, in ogni sua ma- nifestazione, ad un principio idea- le. Oggi, di fronte alla sua scom- parsa, non possiamo non racco- glierne, con commossa devozione, l'insegnamento più raro ed impe- gnativo; quello che ci fa, a nostra volta, partecipi del suo dramma:

« È responsabilità dell'architetto il trasformare una visione in sostan- za. Ed il suo destino si potrà com- piere soltanto se vivrà fedele a quegli ideali dai quali partì e sui quali poggia la sua spirituale cer- tezza ».

Mario F. Roggero

Impiego razionale delle leghe dure negli utensili da taglio

Vengono messe in particolare rilievo alcune tra le principali caratteristiche delle leghe dure, nonchè i fattori determinanti da osservare per ottenere un loro razionale impiego. Sono inoltre illustrati due nuovi tipi di utensili: uno per tornio a copiare con barretta integrale in metallo duro ed una fresa a lame inte-

grali fissate meccanicamente al nucleo.

del metallo d u r o si deve evitare di lavorare con sol- lecitazione o forze di taglio che provocano flessioni o siano discontinue.

I n o l t r e , premesso che il lavoro di taglio si tra- sforma t u t t o in calore e che lo stesso si distribuisce sul pezzo lavorato, sui trucioli e sul filo tagliente dell'utensile che viene p o r t a t o a t e m p e r a t u r e assai elevate, la forte resistenza al calore del metallo d u r o ne p e r m e t t e r à l'impiego dove l'acciaio r a p i d o risul- t e r e b b e b r u c i a t o . Il d i a g r a m m a (fig. 1) p o n e in evi- denza tale caratteristica.

T e n e n d o presente tali p r o p r i e t à essenziali sarà inoltre necessario procedere ad u n a accurata scelta del t i p o e del grado del metallo d u r o .

Questa scelta non è sempre facile da eseguirsi in specie q u a n d o t u t t i i t e r m i n i indispensabili alla so- luzione del p r o b l e m a non sono c h i a r a m e n t e definiti.

In questo caso sarà allora necessario procedere p e r tentativi, orientati dalle capacità del Tecnico specializzato che in basse alla esperienza acquisita nella risoluzione di p r o b l e m i analoghi, p o t r à con maggior sicurezza dettare i dati p e r u n a r a p i d a defi- nizione.

Come esempio r i p o r t i a m o un d i a g r a m m a orien- tativo che a b b i a m o creduto elaborare p e r facilitare tale ricerca (fig. 2).

A m m e t t e n d o come noti i vari tipi di placchette p r o d o t t e dalle diverse Case (S1 - S2 ecc.) ed il loro impiego specifico e t e n e n d o conto a priori del ge- nere di lavoro (tagli continui, i n t e r r o t t i , sgrossatura o finitura ecc.) e le condizioni della macchina ope- ratrice, assunti come variabili la Velocità di taglio e l ' A v a n z a m e n t o p e r giro si sono venute a determi- n a r e delle fasce nelle quali p u ò essere scelta la lega più idonea.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A. 7 - N. 11 -NOVEMBRE 1953

Si i n t e n d e che tale d i a g r a m m a è necessario sia elaborato p e r ogni tipo di m a t e r i a l e da lavorare.

Come esempio a b b i a m o r i p o r t a t o un d i a g r a m m a p e r operazione di t o r n i t u r a su acciaio R = 60 ÷80 K g / m m q .

È interessante soffermare l'attenzione sulle zone di interferenza che il d i a g r a m m a rivela: qualora u n a d e t e r m i n a t a combinazione di velocità di taglio ed avanzamento p e r giro cadesse entro queste zone si verificilerebbe il caso d u b b i o che consigliamo sen- z'altro di risolvere, scegliendo il grado di lega più tenace che offrirà un m a r g i n e di sicurezza di fronte alla r o t t u r a della placchetta.

È noto che u n a maggiore durezza e q u i n d i una elevata resistenza alle forti velocità di taglio è ac- compagnata da u n a maggiore fragilità. Una mag- giore tenacità invece è ottenuta a scapito della resi- stenza a l l ' u s u r a . Nella tabella n . r o 1 si riassumono tali caratteristiche e la stessa p u ò essere di orienta- m e n t o nella scelta della lega.

Merita un piccolo cenno un nuovo t i p o di lega che ha trovato impiego in questi u l t i m i a n n i . T a l e

t i p o siglato S4 è p a r t i c o l a r m e n t e adatto alle basse velocità di taglio, forti a v a n z a m e n t i , p e r lavora- zioni ad u r t o o su macchine poco stabili o soggette a vibrazioni. Si è dimostrato p a r t i c o l a r m e n t e idoneo a sostituire in molti casi gli utensili in acciaio ra- pido o in leghe fuse. Infatti possiede u n a elevata tenacità rispetto ai tipi S2 - S3 e u n a durezza an- cora molto elevata rispetto a quella dell'acciaio ra- pido ( H R c 7 0 ÷ 7 2 ) : p u ò q u i n d i essere vantaggiosa- m e n t e impiegato alle condizioni di lavoro, t r o p p o basse per consentire l'impiego del t i p o S3 e t r o p p o alte p e r l'acciaio r a p i d o (fig. 4).

La macchina.

Premesso che una macchina p e r le lavorazioni con utensili in metallo d u r o deve avere tra le sue caratteristiche alta rigidezza e solidità, è indispen- sabile p o t e r controllare, in casi incerti, quale è la potenza assorbita in u n a d e t e r m i n a t a lavorazione e q u i n d i definire se la stessa è idonea p e r l ' i m p i e g o . Nel caso in cui si esegua u n a operazione di tor-

Tabella 1.

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Il razionale impiego del metallo d u r o come uten- sile da taglio è legato a n u m e r o s i fattori che devono tutti essere scrupolosamente osservati allo scopo di evitare un risultato negativo.

In questa trattazione non ci siamo prefissati di r i p r e n d e r e u n a analisi approfondita di tali molte- plici fattori, ma u n i c a m e n t e a b b i a m o creduto op- p o r t u n o di raccogliere alcuni dati p a r t i c o l a r m e n t e caratteristici che ci sono stati dettati nel corso della vita pratica d'officina, non t r a s c u r a n d o di p o r t a r e anche a conoscenza nuovi tipi di utensili il cui im- piego si è dimostrato di g r a n d e u t i l i t à e convenienza economica.

Particolarità sulle leghe dure e scelta del grado di lega.

La durezza e l'elevata resistenza a l l ' u s u r a risul- tano essere le peculiari caratteristiche delle leghe d u r e .

La durezza è accompagnata da u n a elevata fragi- lità ed è in relazione a tale fatto che n e l l ' i m p i e g o Fig. 1 - Diagramma comparativo di resistenza alla temperatura delle

leghe dure in rapporto agli acciai da utensili.

422

Fig. 2 - Diagramma indicativo dei settori d'utilizzazione dei differenti tipi di leghe per acciaio (60÷80 kg/mmq.) nelle operazioni di tornitura.

423

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TABELLA PER DETERMINARE LA POTENZA ASSORBITA DALLE FRESATRICI IN FUNZIONE DEL VOLUME DI TRUCIOLO DA ASPORTARE

Tabella 2.

n i t u r a , la fig. 3 convalidata da prove p r a t i c h e p u ò essere seguita poichè ci dà con r a p i d i t à la potenza assorbita in base ai fattori d e t e r m i n a n t i .

P e r le operazioni di fresatura la potenza assor- bita dalla macchina p u ò essere agevolmente deter-

m i n a t a , per un calcolo preventivo di massima, con l'uso del d i a g r a m m a n . r o 6 ricavato da dati ed espe- rienze della « K e a r n e y & T r e c k e r Corporation ».

Tale d i a g r a m m a è di c o m u n e impiego ed assicura dati attendibili e controllati; ci p e r m e t t e inoltre di Fig. 3 - Diagramma della potenza assorbita nelle lavorazioni al tornio con utensili in lega dura.

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taglio nelle operazioni di t o r n i t u r a a b b i a m o elabo- rato la seguente formula e m p i r i c a :

CONDIZIONI OTTIME DI LAVORO PER LE OPERAZIONI DI FRESATURA

conoscere q u a n d o è necessario usare ad intermitten- za la m a c c h i n a nei casi in cui vengano adottate se- vere condizioni di lavoro.

Le condizioni di lavoro.

Gli elementi che concorrono ad u n a determi- nazione della velocità di taglio e d e l l ' a v a n z a m e n t o p e r giro devono essere scelti in m o d o da consentire u n a certa d u r a t a del filo tagliente, ovvero, un certo t e m p o reale di lavoro. La d u r a t a che ci d o b b i a m o p r e o c c u p a r e di ottenere è p e r ò quella economica, ossia quella che c o m p o r t a un m i n i m o costo-lavo- razione. Come esempio del m o d o in cui si dovrebbe procedere in tale valutazione ci p e r m e t t i a m o di por- t a r e a conoscenza i risultati di alcune prove ese- guite su T o r n i a copiare Fischer con utensili in lega d u r a del grado S2.

M a n t e n e n d o costante l ' a v a n z a m e n t o p e r giro, sono state via via variate le velocità di taglio. Come si vede dalla fig. 5 ad un a u m e n t o della velocità di taglio corrisponde u n a diminuzione della du- rata del filo tagliente, ma non è detto p e r ò che con il valore p i ù basso della velocità di taglio, a cui corrisponde la maggior d u r a t a tra due affilature, sia raggiunta la condizione p i ù economica. P e r tale de- terminazione occorre valutare ancora il costo di m a n o d ' o p e r a , il costo delle riaffilature dell'utensile ed infine il costo utensile p e r ogni pezzo p r o d o t t o . La tabella n . r o 3 elenca t u t t i questi valori e come si vede la condizione che dà un maggior r e n d i m e n t o (fig. 6) è quella a cui corrisponde un m i n o r costo lavorazione del pezzo e non quella di maggior du- rata del filo tagliente.

P e r u n a r a p i d a determinazione delle velocità di

Tabella 3.

Materiale da fresare

Alluminio O t t o n e Bronzo Bronzo duro Ghisa tenera Ghisa dura Ghisa malleabile Ghisa in conchiglia

Acciaio tenero R = 4 0 ÷ 6 0 k g / m m2 . . . . Acciaio medio R= 60÷ 90 k g / m m2. . . . Acciaio duro R = 9 0 ÷ 120 k g / m m2 . . . .

Velocità di Taglio in mt/1'

Max possibile 15÷ 300

80÷ 250 40÷100 120÷ 150

70÷100 130÷160

50÷80 180÷220 120÷ 150 9 0 ÷ 2 0

Avanzamento per dente

0.25 ÷0.75

0.25÷ 0.75

0 . 1 2 ÷ 0 . 3 8

0.075÷0.25

0.25 ÷0.50

0.12÷ 0.38

0.25 ÷0.50

0.12 ÷ 0.25

0.25÷ 0.50

0.15÷ 0.38

0.075÷0.25

Nella d e t e r m i n a z i o n e della velocità di taglio e d e l l ' a v a n z a m e n t o p e r dente n e l l ' o p e r a z i o n e di fre- satura, è noto che la t e m p e r a t u r a cresce in mi- sura maggiore con l ' a u m e n t a r e della velocità di taglio, che con l ' a u m e n t a r e d e l l ' a v a n z a m e n t o . Ne consegue q u i n d i che p e r ottenere una mag- gior p r o d u z i o n e e migliori risultati economici è b e n e a u m e n t a r e l ' a v a n z a m e n t o p e r dente e non la velocità di taglio. È ciò che si tenta oggi di otte- nere dove le macchine a disposizione lo consentono : infatti la tendenza è quella di fresare con avanza- m e n t o p e r dente tra i 0,2 e 0,5 m m . a seconda del materiale e mai con valori inferiori a 0,05 m m . A titolo indicativo valga la tabella n . r o 4.

= avanz./giro

Fig. 7 - Nuovo tipo di utensile adatto per torni a copiare.

Fig. 8 - Forma del rompitruciolo.

Nuovi tipi di utensili economici.

Nelle continue ricerche che i tecnici sviluppano p e r sfruttare le p r o p r i e t à del metallo d u r o ed otte- n e r e nuovi utensili p i ù economici e di p i ù p r a t i c o impiego, sono da illustrare i nuovi tipi con plac- chetta fissata meccanicamente, ovvero n o n saldata.

Malgrado discordi p a r e r i , possiamo affermare con dati di fatto, che tali utensili offrono u n a solu- zione economica p e r certe lavorazioni, sia p e r m e t - t e n d o condizioni di lavoro p i ù elevate sia a u m e n - t a n d o la d u r a t a di lavoro t r a due affilature. In que- sti utensili la lega dura m a n t i e n e inalterate le sue p r o p r i e t à senza il pericolo di tensioni inte rne pro- vocate con la saldatura delle p l a c c h e t t e : inoltre il calore generato d u r a n t e l'azione di taglio trova m o d o di disperdersi agevolmente attraverso la bar- r e t t a ; oltre a ciò p e r l'elevato spessore è in grado di resistere con maggiore facilità alle forze di taglio n o r m a l i e di carattere eccezionale.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A. 7 - N. 11 - NOVEMBRE 1953 Fig. 4 - Diagramma indicativo d'impiego nel nuovo tipo di lega S 4.

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dove : . Vt = velocità di taglio in m t / 1 '

R = resistenza del m a t e r i a l e in K g / m m q . K = c o s t a n t e

Y = c o s t a n t e

M = c o s t a n t e

p e r ghisa = 02

p e r acciaio, alluminio e b r o n z o = 1 p e r lavorazioni con crosta = 0,8 p e r lavorazioni senza crosta = 1 su macchine nuove = 1,3 su m a c c h i n e in m e d i o stato = 1 su macchine logore = 0,6.

Questa formula è in grado di fornire dati suffi- cientemente attendibili poichè è stata controllata e convalidata in numerose prove con esiti del t u t t o soddisfacenti.

Fig. 5.

Fig. 6.

Tabella 4.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A. 7 - N. 11 - NOVEMBRE 1953

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Fig. 9-Il nuovo tipo di utensile montato sulla macchina.

Fig. 10 - II nuovo tipo di fresa.

P a r t e n d o da tali p r i n c i p i a b b i a m o studiato un nuovo t i p o di utensile adatto p e r torni a copiare (fig. 7).

In tali torni l'utensile originale si presentava con u n a forma di tagliente molto delicata che si p r e - stava a facili r o t t u r e in specie nelle lavorazioni pe- santi.

Nella estremità a n t e r i o r e di questo nuovo uten- sile è praticato un incavo nel quale viene incastrato verticalmente un prisma in lega dura t e n u t o rigi- d a m e n t e fisso allo stelo da due viti di fissaggio e da u n a vite di arresto e registrazione. La sede della b a r r e t t a stabilisce gli angoli di spoglia n o r m a l e e

frontale che sono negativi con valore variante da 6 ÷ 8 ° . Il metallo d u r o è un prisma retto a facce piane parallele a sezioni di r o m b o ed è ret- tificato in ogni sua p a r t e . Nel caso in cui gli angoli di spo- glia negativa n o n fossero adatti possono essere corretti da un o p p o r t u n o r o m p i t r u - ciolo la cui forma p i ù ido- nea è stata d e t e r m i n a t a co- me r a p p r e s e n t a t o in fig. 8.

Nello studio del p r o b l e m a ed attraverso i vari dati speri- mentali siamo stati in grado di compilare la t a b . n . r o 6 nella quale sono definite le dimensioni più a p p r o p r i a t e dei r o m p i t r u c i o l i .

Nel prisma si avranno 4 taglienti utilizzabili, ed o- gnuno p o t r à essere, nel caso, completato con i r o m p i t r u - cioli. Viene evidente che si d i m i n u i r a n n o i t e m p i p e r la sostituzione degli utensili da affilare, anche p e r c h è i ta- glienti possono essere avvi- cendati con lo stelo m o n t a t o sulla macchina senza neces- sità di ricorrere a l u n g h e messe a p u n t o .

Il prisma è riaffilato uni- camente sulle facce romboi- d a l i : p r i m a viene spianato con mola d i a m a n t a t a a tazza ad impasto ceramico e ad alto potere abrasivo che p e r m e t t e l'asportazione di materiale lungo l'asse verticale con una velocità d i 2 ÷ 3 m m . a l 1'.

Spianato il p r i s m a , sulle due facce di estremità vengono praticati i rompitrucioli con mole d i a m a n t a t e , u s a n d o la accortezza di lasciare u n a strettissima fascia sul p i a n o ottenuto p r e c e d e n t e m e n t e e alla quale si dà il valore del- l'avanzamento p e r giro (fi- gura n . r o 8). Il t e m p o di riaffilatura completo dei 4 taglienti di un p r i s m a oscilla in media intorno ai 20' a seconda dello stato di u s u r a .

Il prisma ha u n a lunghezza iniziale di 38 m m . e p u ò essere utilizzato fino a m m . 20, cioè fino a q u a n d o è possibile il suo fissaggio sullo stelo. Lo spezzone r i m a n e n t e è riutilizzato m e d i a n t e saldatura su un s u p p o r t o di acciaio che lo riporta alla lun- ghezza primitiva.

A scopo dimostrativo è stata compilata la t a b . 5 dove sono stati riportati esempi di lavorazioni com- parative e i dati di costo n e l l ' i m p i e g o di un utensile con placchetta saldata e con l'utensile in oggetto.

(5)

Tabella 6.

Nello stesso p r i n c i p i o è stata p u r e studiata u n a fresa con b a r r e t t e p r i s m a t i c h e in lega d u r a integrali fissate meccanicamente. Come è evidente nella fot.

n. 3 le b a r r e t t e vengono fatte avanzare nella sede attraverso successive affilature. La fresa lavora pra-

ticamente a spoglia negativa poichè le facce taglienti delle lame affrontano il lavoro di taglio con un an- golo di 6 ÷8° neg. Tale angolo è d e t e r m i n a t o dalla posizione della sede dove è serrata la b a r r e t t a . Le sedi devono, come è evidente, essere rettificate per- fettamente concentriche con u n a tolleranza necessa- r i a m e n t e molto ristretta ( 0 , 0 1 ÷ 0 , 0 2 m m . ) .

La fresa si presenta come un insieme solido, ca- pace di assorbire le vibrazioni e gli u r t i che si ripe- tono ad ogni attacco delle facce taglienti contro il pezzo. I prismi presentano anche in questo caso 4 taglienti che possono essere via via utilizzati anche a fresa m o n t a t a sulla m a c c h i n a . Sono di semplice e veloce affilatura, poichè si t r a t t a u n i c a m e n t e di spianare con mola d i a m a n t a t a u n a superficie.

T a l e fresa ci ha permesso di ottenere risultati degni di n o t a . Ad esempio con u n a fresa di n o r m a l e costruzione venivano fresati n e l l ' o p e r a z i o n e di fini- t u r a , t r a due affilature, in m e d i a 6 0 ÷ 8 0 piani in ghisa delle seguenti dimensioni m m . 900 x 220 con u n o spessore di circa 1 m m . Con la fresa illustrata si lavorano oggi, p e r ogni tagliente, circa 450 p i a n i (totale circa 1800 tra due affilature) o t t e n e n d o mi- gliori superfici ed i m p i e g a n d o p i ù alte condizioni di lavoro. La fresa è p u r e idonea p e r lavorazioni su ac- ciaio, sostituendo n a t u r a l m e n t e il grado della lega dei p r i s m i . Data inoltre la sua robustezza è p a r t i - colarmente idonea p e r eseguire fresature su mac- chine che consentono elevate condizioni di lavoro.

Renzo Colombino

{al V Convegno Internazionale delle Fabbricazioni Meccaniche)

Gli utensili di brocciatura ed il loro impiego

Vengono trattati importanti argomenti relativi a realizzazioni pratiche di operazioni di brocciatura, e sono pure esaminate alcune particolarità per le brocce a profilo cilindrico, scanalato, ad evolvente, per

taglio chiavetta e per spianatura esterna.

Nella presente relazione non saranno prese in esame la progettazione e la costruzione delle brocce con t u t t i gli accorgimenti relativi in q u a n t o , detta m a t e r i a , è già diffusamente sviluppata su pubblica- zioni tecniche.

Ci limiteremo a t r a t t a r e i m p o r t a n t i p u n t i rela- tivi a realizzazioni p r a t i c h e p r o d u c e n d o n e la docu- m e n t a z i o n e . Saranno esaminate alcune particolarità p e r le brocce a profilo cilindrico, scanalato, evol- vente, p e r taglio chiavetta e p e r s p i a n a t u r a esterna.

A l c u n e particolarità s u l l e b r o c c e c i l i n d r i c h e Su questo t i p o di broccia l ' i m p o r t a n z a dei r o m p i - trucioli dei denti sgrossatori è t a l m e n t e nota che sarebbe i n o p p o r t u n o mettere in rilievo la loro fun-

zione. Ci limitiamo a segnalare che da prove effet- t u a t e è risultato che, a u m e n t a n d o la larghezza del rompitruciolo e r i d u c e n d o di conseguenza la lar- ghezza di taglio, si è ottenuto un maggior rendi- m e n t o tra due affilature. I risultati sono r i p o r t a t i nel d i a g r a m m a fig. 1.

Lisciatura della superficie brocciata.

P e r ottenere superfici brocciate molto liscie e ri- d u r r e al m i n i m o nei particolari a p a r e t i sottili le deviazioni si è usata l'accortezza di a u m e n t a r e il n u m e r o dei denti in presa della broccia r i d u c e n d o o p p o r t u n a m e n t e l ' i n c r e m e n t o dei taglienti. Ottimi risultati sono ottenuti a u m e n t a n d o i denti in presa dal 30 al 50 % rispetto alle brocce n o r m a l i . Le on- dulazioni sono state ridotte a d o t t a n d o due o tre va-

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riazioni di passo in m o d o da evitare che il dente lavori n e l solco generato dal dente che p r e c e d e .

Nei casi in cui è richiesta u n a elevata finitura è bene includere nella broccia u n a serie di denti li- sciatori, con r o m p i t r u c i o l i piatti distanziati di circa 1 5 ÷ 2 0 m m . o meglio ancora senza r o m p i t r u c i o l i , che con incremento radiale di m m . 0 , 0 0 2 5 ÷ 0 , 0 0 5 a s p o r t a n o complessivamente da m m . 0 , 0 2 ÷ 0 , 0 4 di soprametallo. Si tenga presente che q u a n d o l'in- cremento radiale è inferiore di m m . 0,005 il tru- ciolo viene asportato con azione raschiante e si mi- gliora la superficie lavorata d i m i n u e n d o gli angoli di spoglia frontale. A d o t t a n d o i valori r i p o r t a t i nella tabella a pag. 430 sono stati ottenuti ottimi risultati.

A titolo indicativo r i p o r t i a m o sul d i a g r a m m a fig. 2 il grado di scabrosità ottenuto con i diversi an- goli di spoglia f r o n t a l e :

Brocciatura di pezzi con foro greggio di stampaggio.

Nel caso del particolare A è sufficiente eseguire i r o m p i t r u c i o l i di larghezza 1 , 5 ÷ 2 m m . ed in nu- m e r o tale da ottenere la larghezza di taglio non su- p e r i o r e a 2 , 2 ÷ 2 , 7 m m . L ' i n c r e m e n t o dovrà essere previsto del 2 5 ÷ 5 0 % superiore a quello n o r m a l - m e n t e assegnato ai denti sgrossatori, p e r un t r a t t o di broccia da 1 , 5 ÷ 3 volte la lunghezza del foro da lavorare.

Nel caso del particolare B sono stati ottenuti ri- sultati ancora più soddisfacenti con un incremento superiore al n o r m a l e del 5 0 ÷ 1 0 0 % ed interca- l a n d o i denti con rompitrucioli a denti lisci di u g u a l d i a m e t r o . A p p e n a i denti in presa sono sufficienti a garantire la guida della broccia si eseguono i denti n o r m a l i .

Fig. 2 - Diagramma del grado di finitura in funzione dell'angolo a di spoglia frontale.

NOTA: Scabrosità misurata in tutti i casi sul So pezzo l'affilatura della broccia.

(hm = altezza media aritmetica del profilo reale espressa in micron).

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A. 7 - N. 11 - NOVEMBRE 1953 Fig. 1 - Diagramma di resa in funzione delle dimensioni dei rompitrucioli.

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