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CEE I ROMA I V. FEDELI. d Tripograria FraTELLI CENTENARI

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(1)

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Tripograria FraTELLI CENTENARI

d. 1900

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(2)
(3)
(4)
(5)

BUARSAVIALL ©

DeL: DRAMMA

5 pi VALENTINO CARRERA

MUSICA

i » VITO FEDELI

Roma - Teatro Quirino - Dicembre 1900

ì n,

ROMA

TIPOGRAFIA FRATELLI CENTENARI

Via Avignonesi, 30-31

Ra | i; de, sab

Na: 1900

(6)

LETTERARIA 4 Lei

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(7)

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PERSONAGGI

Il principe Nicola Petroff, Governatore Generale di Varsavia, Generalissimo dell’esercito Russo in Polonia - BARITONO

Leopoldo Lera.

Basilio Toll, Generale d’Artiglieria . .. . - TENORE Umberto Macnez.

| Sergio Trepow, Generale di Cavalleria . . - Basso

Mie? i Giuseppe Baccigalupî.,

Demetrio, Arcivescovo Primate di Varsavia - Basso

i Romeo Matteini.

E e DOPRANO

Maria Gigli.

DIOFARS O TRS N ELIO SOPRANO

Helena Schroeder.

Ce N) CONTRATTO

Federica Casali.

Martino, fanciullo... co... «ar. se MEZZO SOPRANO Maria Longari.

Davydoff, Capitano di Stato Maggiore. . . - TENORE | Felice Calcatelli.

Apostolo, cameriere del principe.,

Un altro cameriere.

Coro interno.

La scena è în Varsavia...

(8)
(9)

fi ATTO UNICO

Grandiosa sala oltagona di stile russo, riccamente

‘arredata, al primo piano del palazzo del Governatore Generale di Varsavia. Tre porte e una finestra ; la

porla nel mezzo in fondo mena a un salone; quella

a destra dellattore, alle stanze dei generali Tolle Tre-

«__ pow,e l'altra a sinistra, alla scala comune. La fine-

«stra ampia e praticabile prospetta sulla gran piazza ;

«._ per salire dalla sala sul davanzale, una comoda gra- IR dinata. La piazza, all’alzare del sipario, è interamente

| buta ; quando s' illumina, si vedono a traverso le in- vetriale gli edifizi privati e la cattedrale coperti di neve. Sulla scena, verso la destra, una mensa imban-

«dita di sei coperti, con profusione di argenterie, cri-

slalli e candelabri. Dietro la tavola un mobile per scal- care; a filo di sipario, a sinistra, un canapò. Illu- minazione sfarzosa: dal soffitto pende un lampadario put) bronzo dorato e di cristallo; candelabri sulla tavola,

"2 sulle mensole in fondo e sulle colonne mozze che stanno

presso le porte. |

ENG SCENA I.

Scena vuota : il principe Nicola Petroff e i generali Toll e Trepow stanno accomiatandosi dai loro ufficiali riuniti a gran

i rapporto nel vicino salone. Squilli di trombe, quindi la voce di

Ù Petroff.

3 Prodi ufficiali! A voi

"7-0 L’onor de la vittoria.

ic Saprà l’ Imperatore

Quanto ben foste degni dell’esercito

(10)

Che ioni COrseaseno: 2

Da Trebisonda a Samarkanda... Onore

Sa Ai prodi! Salutiamo

si Il vessil glorioso, ST I Si 5

ks Simbolo a noi di legge vr

Di patria e religione : Viva lo Tsar!

Voci degli ufficiali — (20 Gea

Urrà! Urrà! Urrà o

Il principe Perrorr ed i generali ToLr e TREPow entrano dal = fondo con le spade sguainate e salutano la bandiera, che poi Da- DE, vypore entrato dopo, va a piantare sul parapetto esteriore della finestra, per scenderne quindi, richiusa l’ invetriata, e fermarsi in

fondo in attesa di ordini. II

Il cameriere AposroLo dalla destra. - I generali ringuainano CA le spade ; sono, come DavyDoFF, in bassa tenuta da campagna ;.

DavypoFF porta appesa al fianco una pistola nella busta. Così A- PosroLo come l’altro cameriere che verrà dopo, sono sbarbati ; ve- È stono di nero, brache di seta, cravatta bianca, calze bianche, gen:

scarpe con fibbie d’argento, e portano al collo appesa ad una ca- RE tena d’argento, una grande medaglia che reca da una parte lo stemma della casa e dall’altra 1’ immagine di S. Nicola. |

Apostolo

(al principe mentre questi co’ suoi generali

- sta slacciandosi la spada). N E +

si ; ke

Io mi rallegro, Altezza, :

Della tua gloria. ‘e della tua Sr cca

dc,

Ed è gioia sincera,

Poi: che! lieve il pericolo non èra ee SR

Trepow. È I f

Fu rischiosa partita...

(11)

Poll

| Certo: la posta era per noi la vita.

Petroff 6;

ii: (ad Apostolo che vorrebbe portar via le spade). G

Che fai? Lasciaci l’armi ;,

. —Poterci dir sicuri ancor non parmi. i

Wrascena? È

i Apostolo.

È pronta.

Toll. E

E le aspettate dame ? — È

Apostolo. °

‘Non si son viste. | 7, de

Toll. cit x

- ò Amore tt

Combatta con la fame! ;

Petroff |a Davidoff). ©

ur Provveduta è la guardia ?. SE ie

pa Davydoff. i el.

Ho wii divise ono PE

Pattuglie e batterie | È

400 ‘Alle porte; le vie De

SEE Sono sbarrate.

Petroff. 3

“SARTRE E il mio proclama?

(12)

| Davydoff.

‘Quale 35400,

. Vostra Altezza decise: i

Stato d’assedio e Corte. marziale.

Petroffi. 4:

Sta' ben Atidate; icapiano ee n

Davydoff (salutando). UFE DIE }

Altezza ! (esce dal Losi

- Apostolo, collocata una seggiola presso il canapè, cscedalla fai destra.

Toll. |

Memoranda lezion! SR e.

Trepow.

ì Si, (sculta»in mente Si

I vinti serberan perennemente... ta

Petroff.

1 V° ingannate. Restavano P. Mec.

Sul terreno i migliori, . ol

Ma la plebaglia maglrar MIRA ROL

È nei sobborghi ancor. i 3

(abbassando la I con calore) ;

Di falci armati e fiaccole a CRESS Vedrem gli agricoltori, —

| Se le. campane squillino Con subito clangor.

Oh, se l’ Europa vigile

Non fosse a noi d’ intorno, ge Col ferro e con 1° LEO rr I RR

Sapreili sterminar ; e >

\

(13)

GRRISI RES AES ESISTA TRIPS ETTS PITTI TE RTLA N PE

E incontrastato imperio. .

uh A x 5 de

Lo Tsar avria quel giorno, o)

; Dai liti d’Anatolia — i

Fino al gelato mar. A

d Toll. e TS

Di questo di la storia. |

Il titolo sarà di nostra gloria.

Petroff. |

Gloria ? È troppo... Mi basta | (a

+. D’aver compiuto il dover mio. I

Trepow.

Schiacciammo 12

La rivolta in un giorno... "ri

TolE

L’ ordine qui per noi facea ritorno... co

; Trepow.

E non è gloria? |

Toll.

E caras Ur.

O 1 . a O 0 . x 45 Dl

Poichè ci frutta qualche ingiuria- amara...

Toll, Trepow.

7 Ebben, noi siam felici ra nai

Che macellai ci chiamino i nemici. i

| sa Petroffa

Il nome non è bello... noi

(14)

Toll, Trepow,

Ma vero è almen che abbiam fatto macello Î

7 Petroff.

A me, poi, si da un titolo peggiore.

(confidenzialmente) d

Interrogarmi un tale osò: — Parente 3 Sareste di quel Petroff, o signore,

Che mori sulla forca è — Immantinente :.

Non son di quelli che impiccar si fanno,

Son di quelli che impiccano, rispondo.

(cupo)

Da quel giorno mi chiaman... Lo vedremo

Se saprò meritar quel nome immondo ! 4 SA

Toll. ni ;

Orsù, vada al diavolo Ogni malinconia,

| Trepow. | a,

È tardi ed all'inferno anche sen vadano

Le signore adorabili È e

(a Toll) ;

Di cui ci offristi tu la compagnia.

Petroff. an sa

Poi che gli manca Venere,

Di Bacco, amico più sincero, almeno, SR

(guarda l’orologio)

Ora Marte si appaghi. Amici, io ceno!

Apostolo (dalla destra, a Toll). - i Rea eta ;

Son qui le dame che ‘attendevi. GE. ant

Petroff, Toll, Trepow.

(15)

SCENA II

coreecoueecazieaceoze st 00cconionacosnie0——e aoossosses000sravio rosea tanica ratori icane na tecneoe

SCENA IL

Petroif, Toll, Trepow.

FLora, ELisa e GABRIELLA dalla destra, tutte e tre eleganti e galanti, diverse di foggia e di colore e pure formanti un comples- . so armonico di tinte, Elisa è in nero con pizzi. DETTI.

Toll,

Siate le benvenute, o signorine.

Non speravamo più l’ambita visita.

Flora.

La colpa non € nostra, in verità...

Gabriella.

Questa sera a soqquadro è la città.

: Flora.

Dal sobborgo venendo, ogni minuto Fermarsi il cocchio si dovea: perchè ?

i Toll. | SE n

Il mio cocchier rispondere ha saputo ?

Flora.

Oh si! valente in rimbeccare egli è. i

Gabriella.

Ma perchè mai fino alle nostre ville as

A noi giungean da la città lontana. de

Rimbombo di cannoni, e rulli, e squille ? RSÈ

Flora. ss ERO AT de.

Qualche caso funésto oggi è avvenuto ? i

® » ae

Ne Ù a i0>

(16)

aureeiiiione. CECT = ene. o

| Petroff.

Oh! una finta battaglia... r

| Flora. MERA

Dunque feriti no ?

Trepow. IAA ara

Si, se di sella alcun precipitò. CA e

(Folli rari a

I miei compagni intanto io vi presento : ERO Rae

Sergio, Bello Casina !

Flora (presentando ss Soa È

Elisa, Gabriella. iz; #

Toll SEI

L’una dell’altra più gentile e bella. “

; _Trepow (a Gabriella).

D’avervi già veduta mi rammento. 1

GALTiclo (a ed i

suc io, parmi, in teatro. i RA

I ‘Petroffa ft neo ne o San

_ A quel che sento, È

Sol io sono ‘un incognito... GIETERTREE

(ad Elisa) ma “spero de At ar

Che amici presto diverrenio 1.0 Vero Cie e

(lia si inchina sorridendo).

(17)

— Amicizia e simpatia

| Fioriscon presto in lieta compagnia.

SCENDISHE

AposroLo e un altro cameriere dalla destra, per servire da ce- na. Intanto gli altri siedono a tavola. I camerieri servono, escono me) e ritornano in iscena con quell’esattezza piena di riguardi che esi-

«ge il servizio e il grado del padrone di casa.

| Petroff.

(accennando con galanteria ad Elisa il posto a capo della mensa).

Il primo posto a voi.

Di voluttà la. via

Dai vostri occhi traspar;

Splendor di leggiadria....

Elisa (interrompendolo).

Voi siete assai gentile...

Petroff (con brio).

Davver ? Eppure io credo che a Varsavia (accen-

nando anche ai compagni)

Difficilmente ci diran gentili.

Elisa.

Come siete modesto !

Dicon di peggio assai.

Petroff, Toll, Trepow (inchinandosi comicamente).

Si ? mille grazie !

a, Flora.

Re: Elisa!

le.

È

9, al

»

(18)

nererieenioneaericancconenorerececeeecocenion—o0—»

Elisa: nero e e basa ‘E noto ormai anno Che l’armi russe qui son poco accette. 0°

È : SL: 5

Flora.

Non badate, signore...

Petroff.

E che diranno del governatore i

Elisa: eo a

Oh, fulmini e saette !

| Flora, Gabriella, — eo.

Ma Elisa! WI SL 2

Elisa. o da Si 7

sHhisviagzlo4sanno eran

Petroff (con affettata indifferenza).

Un triste soprannome anche gli danno ?

si 1 es

Elisa (dissimulando).

Io questo non lo so... Vu

Flora, Gabriella (con premura). n i ig ui i

Inteso mai non l’ ho. pe dl

Petroff. | IRA EN,

5 o E la follia che la lor mente ha ‘Oasi ae MN di

na dd ta

; Elisa (seria). o”

La scontano; non basta ?

(19)

SCENA Il

Petroff.

È Si, la scontano, è ver; nè senza gloria,

atta Questi ribelli dal cor pazzo e forte; MR:

pese. , c: 3 n

ea "Se guadagnar non sanno la vittoria, Sa Sanno affrontar la morte.

Elisa. Sa

n Grazie, signor, de la sincera lode; Î

di Oh se sapesse che da voi l’ascolto 3

A Quei che meglio la merita e non l’ode, i 2 ARI

5 Ne sarebbe sconvolto ! i

on -

di Petroff. si

e © Vama ei, dunque?

si I

I Flora.

“0 e roeana! 3

se Egli è poeta,

RE Musicista assai famoso... i

Flora. +

È Nobil...

ua Gabriella, S

na sì Bello... si | *

Flora. È

Generoso... CL %

* 3 Petroff (ad Elisa, con ironia galante). i

wi Ed il vostro amor lo allieta ?... Di

ee ni

no: L

-

XF

: sli pa

Da È A x

(20)

negano accnossoccoconcsecneecenccccscescecc 00

i Elisa (con leggerezza).

Si!... La prova è ch'io qui sono!

Pur, mi vuole sposar... La sua dimora

. M°offre, ch'è dalla Vistola bagnata, — Dove sua madre accoglieria la nuora,

Suo fratel la cognata.

Flora. ARA CREA o

Subito io cederei...

Gabriella. di

Ed io con tutto il cuore.

Flora.

Gli affetti, i pensier miei Darei per il suo amore.

Elisa. Snia IE

Ma inutilmente ei brama. * LALA >

Chi non conosce amore. 1 RR ai PEN

Flora, Gabriella.

Ma inutilmente ei brama Chi non conosce amore.

- Flora.

Tutta Varsavia l’ama....

Gabriella.

Ei n'è il campion migliore...

Flora.

S' io fossi la sua dama!

(21)

TRO SSCENA CIT ati

PEPE le-Se-nacervino > =bateo siepe sticostssnsnotsoze=aeatntipntiteottttnniatcns ;

Gabriella.

Dai n A + Ri > . AL Ce ;

Me S'ei fosse il mio signore!

SZ | Elisa, Flora, Gabriella.

Ma inutilmente ei brama

n Chi non conosce amore. |

falena 3 : *

cia = i Petroff (ad Apostolo). fc

n: ._—_ Sciampagna!

ri

#9 o: %: Toll (ad Elisa).

E perchè mai, bella ritrosa,

È Non appagate il suo lungo desir? quae

«| ‘’—’‘’’DNon vi sgomenta ancor la paurosa

i Ombra dell’ avvenir ? | |

x i Elisa (seria).

Più mi sgomenta la viltà mia stessa, Più mi sgomenta l’alta sua virtù.

n Io sono al vizio già sposa promessa, s Ne’ vò guardare in su.

CELLE SUA ;

REA Egli leale, nobil, generoso ;

Mo. Io... traviata, ma mentir non vò.

e ‘Il pentimento suo sfidar non oso, Si \ E illudermi non so. i

A 3

\47

Meiy=.. Petroff (sorpreso).

Bce. Elisa ! | 2 00

t: Elisa. \ w s

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Di

E

quando mi saprà caduta

quando mi saprà caduta |

È

;

"

aa] 4 A Ù 5 si : dI al

si Nel fango abbietto della voluttà, È

% Sulla mia tomba di compianto muta | È

z Ch’ io lo salvai dirà.

+ i

A *

n de:

Ri) Se

di Spec

(22)

(scuotendosi) Ora basta : ora sfumino

Queste malinconie ; i vs te0ai

Noi qui dobbiamo ridere 2/0

E, folleggiando, amar. cio pvacta Ts

Vini e liquori spumino, dEi

Ci dian l’ebrietà. cr Una tazza, ecco il brindisi:

Viva l'amor, viva la voluttà! vo

Flora, Gabriella, Petroff, Toll, IRON lesi de, Viva l’amor, viva la voluttà !

Fata oa

Evviva !

Petroff, Toll.

. Elisa evviva! apo Ca

Tutti. E

Evviva !

Petroff (con galanteria).

(ai camerieri) Via, lasciateci. er Su

(I camerieri escono dalla destra.)

Trepow. SIR SE

Il buon momento arriva. i cea

‘TOR

Or che ‘db Bacco Les 1a2/ ORI Er

Marte si volge MD Venere 4 n a 6

(Si ode picchiare leggermente alla Dart

(23)

I A E A

nerezoncconnoracenecoceccaze0ccenicQeiici nio 0000 0000000 iaiaiene nei eee si osenso

SCENA IV.

DaAvrpoFr, prima fuori di scena e poi dal fondo. DETTI.

Davydoff (di fuori).

Altezza ?

Elisa (con sorpresa).

(Altezza ?) È

Flora, Gabriella (con sorpresa). : i È

(Altezza 2)

È Petroff.

Capitano ? SL

Davydoff (entrato dal fondo). 3a

S'è arrestato un fanciullo arc SE

Con una spada in mano. | = dr

Petroff.

Venga. ut

Davydoff esce dalla sinistra. | <A,

{ Elisa L' È E

(a Petroff, ironica). 5 se

Un fanciul! davvero ? SIETE

Ed armato, a quest'ora ? | sE

2: Taio

Io tremo per l’ impero ! E

« e se

Petroff. A

% | i A

SIRO Ebben, a voi, signora. Es

(E i Il'caso:éfnuovo, sea voir ti en

IL » x ] . sv» . À 3 Mine

i, Il giudizio rimetto. Rs e ER

“E y «Lo ratificherem.

(24)

Toll, Trepow.

Sta bene.

Elisa.

SACCONI ire

SCENA V.

Dalla sinistra DavyboFF che tiene in mano una spada insan- |

guinata senza fodero, e MarTINO. - DETTI. Martino è un bel fan- >

ciullo dalla ricca capigliatura biondo-dorata che gli scende in anella.

sulle spalle ; vestito di velluto azzurro, con stivaletti attillati e cal- zoni rimboccati sotto il ginocchio.

Davydoff. sio

Ecco il fanciullo ed ecco la sua spada.

(a Martino) La verità! rage

Martino tt

(sbigottito, con semplicità).

Non ho mentito mai.

x t SE

\

Trepow. Pag,

Dicon tutti così. “

Davydoff. | i Li

Sta bene, bada,

O nel carcere andrai. È "a i

Petroff.

Perchè con quella spada uscir di casa? SO

ut Martino.

Uscendo “io. mond avevo EN

U

(Elisa con un gesto invita Petroff a lasciar parlare Martino.)

Si za

Evo

(25)

Martidos

Fra già sera

E mio fratel, | AI’ alba uscito, Ancor non era A noi tornato.

Frasi udito ho

Per tutto il giorno I

E Cannoneggiare. L

Nella città. o | ; Ca

Tutt’ agitata | 3 SIAE FCE

Da triste voci, da

i Da rio presagio, | È

Piangea la mamma ! aria % So

Per confortarla I ss ss

Volli furtivo uscir, a rintracciare a “i NR ì Li

Mio fratel... *

\ 3 3

Petroff (interrompendo). ai

“SRA Che si chiama ? 3

x a Ag °°. Elisa. È

Ah no, i

= il giudice son io, non vo’ che il nome

Si sappia. >

ni | \ è x ni

Petroff.

“E. sia:

Elisa (a \artino | = % 3

Continua.

Martino.

Presto giungo in città. d4;

Buie, deserte So:

| Trovo le vie; ; perché ?

(26)

rea

Qui poi nella maggior piazza, profonde ITA

Le tenebre, il silenzio alto... Ho paura. |

D’ un tratto giù nel fango I s

Che sotto i piedi crepita gelato, Reno Urto un corpo... poi un altro... E

“Scruto, Sosservo.tra ll onbrea-saatti A

Cielo! la piazza è un campo di battaglia ! SI Da disperati spasimi contorti, A Feriti ovnnque, agonizzanti, morti ! PES, Sono soldati ? No, son cittadini; || | na E son dieci, son cento, son mille... |

Chi la piazza di morti coprì ? NEREO

Petroff. e cn

Il tuo racconto abbrevia. (dif REÉ

Elisa.

(Dio! s’ ei fosse tra i morti!)

Martino.

Presentimento orribile m’ invade.

Smarrito, brancolando,

Vo tra morti e feriti Sure |

Mio fratello invocando... FTA 21

Ascolto : fioca voce pda Ma.

Mi; giunge, sie Ul (eta i, «Ha v- Ahimé, ferito, quasi esangue, ei giace

Nel mucchio dei cadaveri, E

E la sua man convaulsa ancora stringe SO SEE

T'astar spezzata | | i:

Della nostra bandiera. , Si

<VAZIcAa na La gii

« Questa nobile spada;

(«Un di saprai per chi devi impugnarla.

(27)

Pe Bacia? per me la mamma.. È

Coe una: donna che SR VISO, o

«Di me chieda, rispondile -

Si Che. per la patria. io moro. »

Elisa. —. i

(È lui, oh strazio !) i

| Petroff. Da i i hd sa: ce ni

Termina.

Martiio: vt) soli a

| AS E finitanci SE a

Ghinosla testa, (cale fugoll la viatol Pri sa Ca

(piangendo, come assorto nel suo dolore) i

O fratello, mia guida e sostegno, Perchè mi lasci tu ?

Io non sono di vivere degno

Se tu non vivi più. SE i

(volgendosi ad Elisa) x i

Ma sofa é mia madre SER ; FIORE i, Sara Ah, per lei, o signora, v’imploro; | SR

Per lei sola ch'è là. 2a

Aspettandomi in lacrime amare, :

Io vi chiedo pietà !

il

(Si abbandona, singhiozzando, in ginocchio),

Petroff (ad Elsa). fee TARA i ca

‘Ora deliberate. ole

Elisa SES

(mal padroneggiando l'emozione). dd

è

e Bio torii Nibero ge

Da sua madre, e con sé i la spada.

(28)

Grazie, grazie, signora. sa

Martino giunto Il soglia si rivolge. at. sug un bacio ad Elisa, mentre ci Sa impone di affrettarsi. Escono entrambi.

dalla sinistra, $

Petroff.

Finalmente tea ae Di ov 135 i |

Preparinsi. CATRAGTRO 5a SR l liquori ed il the. RE O RI ch DE

(va verso il mobile su cui sta l’occorente, dietro la mensa) |

È Flora. x n 23 Cont Hi AR

Ah, la cfintat battaziianioea a

Fra questa ? Ri

Gabriella.

È Perché n

Page Cagionar tanto e

Flora. x de * Tutta in sangue Varsavia

Ora è Se ara

et

(29)

ESC RESCENVSVA

— Gabriella.

Degli oppressi

fra colpa È Ci

Trepow. 5 -

Dei ribelli ! ; DS

Elisa (fra sé). CE

(E lui, il cor lo sente, 3 n Se

E lui che pur morente AS

Volge un pensier d’ amore | E E

A me, vil, che m’assido, i | ©

Lebevose tido- vee. SE

«A quei che l’hanno trucidato accanto ! s pia CAS

— Oh mio dolor! Oh vano e tardo pianto !) È , i

(Si è alzata)

Petroff. i SIRARAT I, De

(con amabile rimprovero). 15°

? } a

T° alzi, né mi ringrazii ? Pig I

. Eppur io t'ho concesso o a

. Un favor grande: È

Senza di te il fanciullo 3a

Per molto tempo ancora

Non rivedea la madre sua. *

Elisa (freddamente). b

: : . > . î (e

ui i Ringrazio. .

- 00 Petroff. sa esa Bigi

Via, sei turbata adesso ? ner

Ebbene, io vo’ fugare l’ impressione x È Ng

Che del fanciul la scena ti lasciò : ; x a Se condannar, stanotte, altri dovrò, SE Sd RE

Una parola tua risparmierà doi

. L'esilio, e un bacio, un tuo bacio, il capestro. AS

(30)

FE VARSAV

CESTI PEREITETPE CE CE CORE CE CC,

Ma voi che disponete ei

“Dell'alteui “vita (e forse:della “nia, Rea

Almen dite chi siete. oo

Petroff (eludendo la domanda, con spigliatezza). a P.

Un“buon soldato che de-la vittoria i” sto Il più bel premio conquistar desia : a La: dorina di Varsavia Mesa LOR TR

n 4 P4 Pia , ti " i E: i Re AA

; 01 Tolb N

Baglio

Trepow. sa dea SE

| Bro

Elisa pet ce o

La donna’di Varsavia ace

| Non è chi vacia brindisi gina

‘Nella-salanteigpavia sg o sca n

"La varsavianachindesi din ai Piangendo in casa, e prega //

Per quelli a cui fin l'ultimo Rai

Conforto ancor si nega; 0° sp Per coloro che muoiono 2/0 33 L'avnella scura spara sese e GE Mentre qui ci s’ innebria, ‘ Sa pe a

Mentre qui si gavazza... PIRA, SI

(Si arresta all’udire il corale che sempre più si avvicina).

ad), -

(31)

SCENA VI

SCENA VI.

Fuori, dalle vie adiacenti, poi nella piazza che si andrà ri- schiarando a poco a poco, il clero guidato dall’ Arcivescovo PrI- MATE e seguito da uomini e donne, s’avvia salmodiando a rac- cogliere i morti e i feriti. Quindi Davyporr dalla sinistra. DETTI.

Coro,

(fuori di scena, lontano dapprima, si avvicina a poco a poco)

| _ Miserere mei, Deus, secundum magnam miseri cordiam tuam.

Et secundum multitudinem muiserationum tuarum, dele iniquitatem meam.

Elisa.

a (Dio! È il suo canto!)

| Flora’ abriella). o

FIGINO 4 questo il canto funebre

ec. D Sigismondo. |

Gabriella (4 Flora).

Che ne sarà di lui ?

Flora.

Ei giace spento Sul ghiaccio immondo.

È Gabriella.

te Suo fratel quel fanciullo ?

pr: I |

Cab a

er, Flora.

9a Si, egli era suo fratello.

(32)

(Qual minaccia di Dio Pai da a Nelle fibre mi penetra quel canto.) |

Petroff (all’ invetriata coi compagni). 7 Come? Il clero cattolico - ada

Per le strade i feriti osa raccogliere i In onta al mio proclama? . VE a

Toll (indicando nella piazza).

E guida l'arcivescovo...

Trepow. TEGO |

Il Primate. LC Rg Menfi,

Toll. i e,

Supremo ora è il pericolo,

Trepow.

Quel vecchio all’ armi chiama.

Coro (nella piazza). = ITABATI,

Amplius lava me ab iniquitate mea, el a pec- calo meo munda me.

Quoniam iniquilatem meam ego cognosco, et peccatum meum contra me...

(Il corale è interrotto bruscamente. Clamore, alto mormorio.

del popolo).

Davydoff (dalla sinistra).

Altezza, la gran guardia g Qui conduce in arresto Ra

Il clero. vw Ra

Petroff, © RA

ETA L’arcivescovo |

Solo m° adduci; e presto. n PR TS

(33)

SCENA VI 3I

immane eee soa seen enna tamanne nente dele aan

Davydoff esce dalla sinistra

Vieni, vieni, mitrato avversario,

T'aspettavo, ecco il nostro momento ; Tu di tanta rivolta sei fomite,

Tu de’ Russi finora tormento.

Altre volte ebbi a fronte i discepoli, E li diedi al cannone, al capestro;

Ma soltanto stanotte mi càpita Fra le mani il lor sacro maestro.

OCENAZRSVII

DavyboFF con la spada sguainata, e l’arcivescovo DEMETRIO dalla sinistra. DerTi. — Demetrio è un maestoso vecchio quasi ottuagenario: lunghi e bianchi i capelli e la barba; indossa un’ampia e lunga zimarra orlata di pelliccia nera e porta sul capo un tocco pure nero.

Petroff (a Flora ed a Gabriella).

Seggano.

(ad Elisa)

Siedi.

(Acceso ur sigaro, come i compagni, si appoggia con fare sprezzante ad una sedia. Davyporr, ringuainata la spada, ri- mane in piedi presso la porta a sinistra. Le donne a capo della tavola verso destra. PertROFF con un gesto trattiene De- METRIO che accenna a parlare, e lo apostrofa :)

Prete!

Non un accento prima che io t’interroghi, Perché dalla tua bocca

Escon solo menzogne...

(mossa di protesta dell’arcivescovo)

Si, menzogne ! Poi che almeno color che in armi sfidano Dello Tsar la vendetta,

Hanno fede e coraggio :

Io, vincitore, ad essi rendo omaggio ; Ma tu...

(34)

Demetrio (interrompendo) i

Sai ben che quando i

Ferveva il sangue in queste vene, anch'io 0a

Seppi versarlo... Soa

Petroff |. n Mr SR

(per troncare ogni discussione) CAM

Prete ! Siberia, o forca: scegli tu.

Demetrio (con nobile fierezza). I

Séldato rea

Tu m’oltraggi, ed ancor detto non m'hai cn

Chi tu sia; ma se tu di forca parli...

Petroff

(scatttando, con impeto).

Ebben, Petroff io son per tua sciagura.

Elisa (sorpresa e sgomenta).

(Petroff !)

Flora, Gabriella nt

(Ei stesso !) nt

Petroff.. 5 Ho nei

E credi ancor diano Peo:

Demetrio.

Atterrirmi pretendi ? Io che non temo 3 Sei

Nemmeno Dio, poi ch'egli è giusto, vuoi )

Che di te m’impauri ? vi n.

Toll.

Sfuggire a noi |...

(35)

Trepow.

. Spavaldo per speranza ei così parla.

Petroff (a Toll e a Trepow). a

«_—L’audacia sua ben io saprò domarla. x:

Demetrio. 4

._ Non audacia. A te m'umilio, ai

Non per me, vecchio cadente i "Aa Cui la morte è pur clemente ; È | Pa

i» Pei feriti abbandonati, pe ST

eten L inorti dispregiati VERTE ARA

— °°’. Mi prosterno ora a’ tuo’ piedi: carni feet Gh° io li asporti; deh; concedi, sE ie Ca

Da Petroff. SIR a

Per ribellar Varsavia, È

r'preshis-anco Una* volta: aa ASI

| Per fomentare i germini i

Della eterna rivolta. i

Demetrio.

i \._ Pensa, deh! pensa, o principe,

x S'hai famiglia, s'hai fede, Li È

ChesinveirssusAnek mart anne Vi TREE

fr, Ogni delitto eccede... I +

Pensa che tra le vittime C'è di Varsavia il cuore:

C'è Sigismondo Tekely.

Toll, Trepow (a Petrof). S

Tékely ?

(36)

DS

(mentre Petroff fa un cenno a Davydoff perché sia a eseguita la sen:

tenza, si alza, e fatto invito, con un gesto, di spia dona un istante, Mu

dice a Petroft) : i

} Demetrio As Rae

No; per lui Niola

Andò la madre ‘suplice... i >

Pero

Troppo clemente fui... - Si

sSesnol-poterda siva, aa 3

Lo siupiceherogda.inoHo sn Sena

Due. woltedtraditores 3g LE ea

| Petroff (a Toll e a A

Un traditore.

Egli implorò la grazia a

Dil Ta DS SE

Elisa, Flora, Gabriella.

Toll (ai compagnie. De:

È quel ‘che merita.

STrepowso sa di = Sa

'

Li Si darà frutto, 000° a

Petto SR

A te, poi, la Siberia. VIET O dini ER

Demetrio. Met avi SS o

Son rassegnato. a tutto. art a n

Elisa. | pa Cc»

Chiedo, Altezza, ae grazie : Te L'una per l'arcivescovo, — i Li altra Ri i caduti.

(37)

"*Petroft.5 20

iSert pazza; Elisa, uo i. =

P N st; È ( È h MA

: io È DE ._ Elisa.

RX TAG | Altezza,

— Non promettesti tu? È

“E Petroff

; 1a) (dopo ‘uno sguardo ai compagni che annuiscono). Di 7

| È ver. Mi rendi... buono. ‘

Ai caduti perdono.

Elisa | o.

(accennando all’ arcivescovo).

— Ancor per lui ti supplico...

Petroff. |

Giammai. o Dax

(reciso) Non èé possibile. i LS

Elisa

(avvicinandosi a Petroff, con voce sommessa).

«Una parola tua risparmierà

«L'esilio, ed un tuo bacio...» é

«Se condannar stanotte altri dovrò, di AI

x

Pl Toll, Trepow. & ps

\sfe (Oh, maliarda !)

- Petroff.

| (gia vinto dal sorriso di lei, a Demetrio). - LA

Or via, per lei libero vanne, e compî | Sa

L’ufficio tuo noioso. è

(ant 3 è Si, o

_ Demetrio (ad Elisa, con effusione) I

mae -Conime tuta Poloniapi da n NEO ROS Me

«—_——© generosa, o. pia, Ti ringrazia...

(38)

| Petrofî I

cioe È 3

h pen Va

(sotto voce) “i la ganza di

Toll, Trepow Bat 3 Pe È è

Ah ARIE O

Petroff (canzonandolo).. È a

Ti sembra eroico | Di e

È i Dover la vita a Si <

Toll (contrafacent dolo). È

Tu, con la tua Polonia, Se o o

Suo de bitore GO SE O

(( tre generali vanno, ridendo, verso il fondo a bere e a fumare) — 5

Demetrio CIRIE ET La

(ad Elisa, con dolesza evangelica).

Si, chiunque tu sia, tu che di lacrime REA

Umido volgi a me lo sguardo amico, 2/0

Nel nome della patria DÀ 45; Sa

Ti benedico. catania S

Per te nell’arche sante di Cracovia. #05 Il poeta fra i re riposo avrà;

Ti cinge d’un aureola — i È

La tua pietà! — È ;

(stende le mani tremanti verso Elisa VE edalic poi, i, con.

un lungo sguardo, esce dalla ‘sinistra, preceduto dal Davydoff) | SaE

Petroff. È

Gi porterà Jattura !

e; E SR ei messere ?_

(AR

Loi man tracciava in aria. sno:

Un gesto di incensiere. O) a

n

(39)

SI “at dal voce TE + n 2 — Sembrava un miserere...

Flora {ad Elisa ea Gabriel)

Si potesse fuggi. n

n Fa i Gabriella (ad Elisa e a Flora). — = Pa 1à eb ì

Non è possibile.

Flora (ad Elisa ea Gabriella).

. lo raccapriccio. di spavento. Sb

Gabriella (ad Elisa ed a Flora).

Ed io

Uiennt a festa, a un funeral d’ assistere

Temo. bars

|. Flora (ad Elisa e a Gabriella). | d

Chi sa se scamperemo.

Gabriella. doo

Oh Dio!

° Coro (nella piazza, allontanandosi).

— Miserere mei, Deus, secundum magnam mise-

ricordiam tuam.” STR |

Et secundum multitudinem miserationum. luarum,.

— dele iniquitatem meam.

Amplius lava me ab iniquitate Mea...

«(come il coro si allontana, la piazza torna gradatàmente al buio.) a g

Petroff (nervoso). ER

Capitano ! Ancor quei canti !

(40)

ii + patta Rare

dg A m Trepow. LIO, nà a

i i n ae n a Se vuoi, Ri; o

3 fa Le Maeeranido alisa da x Sx pio Petroff.. o.

Venite “De. con me. a;

escono tutti tre dal fondo. 0

x Flora ld His). 10, af

E tu non pailiio osa Sa La

. ta ! É AS a i ni AR È S

Gabriella, ASSI al

È Ahimè, come sei i pallida

vElora; Sg Lieto in

Soffri per Sigismondo ? Sa

Gabiialla ve

E non. lo ‘amasti? . (°°

i Elisa. II TI) EN OREE No, non, lo, ii Non soffro, DO... Usciat o

DSS nno a

Non ci perder... : ug pr

dg FE Gabriella, sis n

Pari TAme

Là It Prudenza, Hi

(41)

COLEI

Or basti;

Cai "

da Elora ae TA A

co Tu vuoi col principe Pianta

vd £ Ci DE ; Ò * x c . x Y n Da #

aseRimanier sola; POR : DE mesto

Elisa. Ri

Andate. 223 SRO 5 ;

Flora.

— Buona notte. Chi sa, domani... Baciami. | ©

Gabriella. e IRE era

Un bacio anch’ io. sd

= 9 Hof, w I i

(Le labbra ell’ ha gelate !) esce con Gabriella n

î di Elisa siede accasciata, smarrita, assorta ne’ ‘suoi pensieri. i si

A SCENA VIII.

PETROFF, ToLL e Trerow, dal fondo - DETTA. | ; È Toll (quasi. sulla soglio CRA cr A

DE a 2 s

Tutto è a 1 -postD,:

Not; Petroff.. supe A

i K È SR

Domani, in sull’ aurora, ELI DI RO.

| At guarnigione sia schierata in piazza — NEAR

Per la rivista general. [ia ran

Te ve I e a e

La TOI BOLINA RAEE SERIA eo

Sp dt % — Saremo è sai LA RA,

- Pronti così che non vorrà Varsavia sare nto:

— Sfidarci a nuove lotte. $ sa

(42)

40 (0 VARSAVIA 1,

Trepow.

Buona notte.

Toll (salutando).

Signora!

Petroff {ai generali)

Buona notte.

(Toll e Trepow escono dal fondo).

Petroff.

L’aspra giornata ecco finita.

(galante) A noi, Ora, Elisa incantevole.

Elisa (mesta).

Ti debbo

Una parola di riconoscenza...

Petroff.

Meglio un sorriso...

Elisa.

Ed io sorrido.

Petroff.

Strano Sorriso, senza pur guardarmi.

Elisa.

E guardo.

Petroff.

Più strano sguardo. Vi traluce ancora

L’immagin del poeta. Oh, tu-l’hai salvo Dalla forca.

(43)

RESET

Un cadavere ?... Scherzavi.

Petroff.

die Ghaspettava la: i

i: Ne con le mie promesse uso scherzare :

«_ Tu lo provasti.

(più amabile) Ed ora tocca a te Di mantenere il patto.

a "da

; 30 Sl Elisa. i 7 si 7 o

ap Se tifiutassi ? L"® a

SE Petroff. |

II o ©. Mal saria per te.

+ .

Elisa (con amarezza).

_ Comprendo: io sono il calice Che da fugace ebrezza,

E appena è vuoto, inutile, Si lascia, oppur si spezza !

> Petroff.

SS Elisa, no, t’ inganni.

310: pongo il tuo destin ne le tue mani:

— Pensa che quel che in oggi io non facevo, Ps Farlo potrei domani.

Se cadrà l’arcivescovo,

Se il morto pianteran sopra una gogna,

sia v Tua la colpa sarà, tua la vergogna. RITA TR

Ac Orsù, smetti quell’ aria È e So

Di Giuditta esitante ; io non son fatto È

i (movimento di Elisa colpita da un’ idea).

boe Oloferne, non son ebro e matto.

SA parti o rimani: ecco, sei libera ; VA, ma ricorda il patto. |

LA AE: gi 7 è; "n

(44)

Ho combattuto, ho vinto; Do

0 Or dall’amplesso tuo voglio « esser cinto...

n . N Lo, x ia È n ks. ad Ra ù È sa ;

Son tua. (I alto

i Sparc Petroff (iebriato). i

7 i | seta da tue o braccia (da

di Doma chi fu sinor sempre indomabile;

IR Mi ‘circonda, m'allaccal a 0

d E wi 7 soa i i EI Tia

Elisa. BRIDE : x 0 à Ab, della. tua Vittoria Sera Di ‘

Igea SLI prenafoui store e a ea

Di ‘questo3Core i palpa api ia

Si | Per te voglio obliar. — rate

(O Sigismondo, o martire, Rito)

I Cruenta visione, |

SIOE REI ‘Tu -reggi il braccio trepido i

Root È

Petrofî. DÒ tr E é

Sa | | Splendor di leggiadri | Kos od, È sa

. Di voluttà la via Re” Pi at

; i 0-Dagli occhi tuoi ‘IFASpans Sul ea NERA Vieni, perchè tardar è Posa ai Mi Soa

NERE Plisa. iaia goa

Ab, della tua. vittoria Pag

i Ù { } i eroi VELE Aa

PE, x Il premio ti vo”. a

| Di questo core i palpiti

Per te voglio obliar. |

(45)

Elisa. |

(afferra nascostamente un coltello sulla tavola). | | La

Ss STRA RR A pn

D’amore ?! È questa sola i ; pts

Che spetta a te: « carnefice | » I

sr | (stretto a sè col braccio il capo di Petrofî,

gli pianta nel collo il coltello). ves È

fe | Petroff. | SIE

si i Crizzandosi in piedi, con un urlo gorgogliante di spasimo)

Me Ah assassina | Pa

Ro. (porta le mani al collo e cade stramazzoni).

To moro... (muore) — ppi AES

Elisa, Di Des ch

IMISOnO sul parapetto della finestra di cui spalanca l’invetriata, È

È | e grida :) î

TI Varsavia, insorgi! Il tuo tiranno è spento | Coca;

* ur ni: pai e (Etta la bahdiera sulla piazza). 53 tà ci

SCENA IK ed ultima.

Voci fuori di scena di Ufficiali Russi e di popolo.

Dalla destra Davyporr, quindi ToLL e Trrpow - DETTA.

Odesi nella piazza, che nuovamente si va illuminando, grande mormorio di popolo, sempre crescente.

Davydoff (accorrendo).

Ucciso ?

se Elisa (dalla finestra).

«Si, da me. Viva Varsavia!

(46)

e il rullo dei tamburi del Cotro di ii d

i Voci ‘interne. ia e

Alari e dae

(Toll e Trepow appariscnno un momento sulla porta. Ge de stra e si precipitano verso il fondo con le spade sguainate.)

Ù

Troll. >

AI? armi! si

ì TRI i. SE

Voci interne. Ciano

eLibertà,.. libertà i «Sea

Alla sommossa! © i Br

(scarica di moschetteria, urli della folla :)

o, Varsavia! ,

colta, il popolo comincia a (SE 1’ assalto cal palazzo. Baglioni — d’ incendio ..)

(47)
(48)

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