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LA GESTIONE DELL EMERGENZA IN CASO DI CALAMITA NATURALI

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Academic year: 2022

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(1)

CASO DI CALAMITA’ NATURALI

Ing. Paolo Iannelli

Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto del 2016 Dirigente Servizio II- DG Sicurezza del Patrimonio culturale

(2)

Il patrimonio culturale italiano, nei riguardi dei rischi connessi alle calamità naturali, presenta almeno tre aspetti peculiari che ne condizionano fortemente la sicurezza:

- la sua capillare distribuzione su tutto il territorio nazionale;

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- la sua dislocazione in un territorio fragile;

(4)

- Il suo carattere intrinseco e quindi la sua estrema vulnerabilità.

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Danno immediato Danno differito

Danno immediato (prevalentemente sul patrimonio immobile):

• azione fisica dell’evento calamitoso

• effetti domino per azioni indotte da strutture danneggiate

………

Danno differito (prevalentemente sul patrimonio mobile):

• eventi meteorologici

• degrado chimico-fisico

• parametri termoigrometrici non compatibili

• furti

• evoluzione dei meccanismi di danneggiamento per azioni diverse/secondarie

• movimentazioni improprie

• modalità di stoccaggio inadeguato

………..

EVENTO

(10)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

INDIVIDUAZIONE SCENARI VALUTAZIONE CONSEGUENZE

MISURE PREVENTIVE MISURE DI PROTEZIONE PASSIVA

MISURE ORGANIZZATIVE

SISTEMI DI PROTEZIONE ATTIVA INTEGRATI (TecnologiaUomo)

PROCEDURE OPERATIVE

PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE GESTIONE DELLE EMERGENZE COMPENSAZIONE

DEL RISCHIO

QUALI–QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO

MITIGAZIONE DEL RISCHIORESIDUO

GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO

AANNAALLIISSII DDEELL RRIISSCCHHIIOO (I(I ffoonnddaammeennttii ddeell pprrooggeettttoo ddii ssiiccuurreezzzzaa))

2° LIV

VERIFICA DELLA COMPATIBILITA’

ESERCITAZIONI SIMULAZIONE CON MODELLI 1° LIV

3° LIV

PERICOLI AZIONI

MAGNITUDO RISCHIO

ESPOSIZIONE VULNERABILITÀ

PREVENZIONE

GESTIONE EMERGENZA

Il MiBACT nei riguardi del rischio sismico ha operato in questi anni secondo due direzioni

:

1) La Prevenzione del rischio sismico volta alla minimizzazione del Danno Immediato attraverso la riduzione delle vulnerabilità del patrimonio 2) La Gestione dell’emergenza volta alla mitigazione del Danno Differito attraverso la riduzione dei tempi di intervento e la pianificazione degli interventi post evento

(11)

Minimizzare il Danno al Patrimonio Culturale

Danno immediato: riduzione delle vulnerabilità - misure di prevenzione

•Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011 "Linee guida per la

valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle nuove Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e di trasporti del 14 gennaio 2008« (supplemento ordinario alla G.U. del 26 febbraio 2011)

•Circolare del Segretario Generale n. 15 del 30 aprile 2015

•Catalogazione

•Sistema territoriale della Carta del Rischio

………

Danno differito: riduzione dei tempi di intervento - gestione delle emergenze

•Direttiva del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 23 aprile 2015“Aggiornamento della Direttiva del 12 aprile 2013 relativa alle procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali”

•Direttiva gestione macerie

•Sistema Informatico di gestione delle emergenze SecurArt

•Sistema territoriale della Carta del Rischio

………..

(12)

MINIMIZZAZIONE DEL DANNO DIFFERITO GESTIONE EFFICACE ED EFFICIENTE DELL’EMERGENZA

1. Conoscenza del patrimonio culturale immobile e mobile coinvolto 1. Struttura organizzativa dedicata

2. Procedure e strumenti operativi chiari e condivisi

3. Risorse umane ed economiche commisurate allo scenario emergenziale 4. Coordinamento interistituzionale

5. Formazione continua del personale impiegato 6. Monitoraggio delle diverse fasi di intervento

(13)

Diramazione del decreto del Segretario Generale n. 7 del 25-5-2012 istitutivo della struttura organizzativa da attivare in occasione di eventi emergenziali derivanti da calamità naturali, per il coordinamento ed il monitoraggio delle diverse fasi emergenziali connesse alla salvaguardia del patrimonio culturale (Circolare n.

24 del 29 maggio 2012 del Segretario Generale)

Direttiva del 12 dicembre 2013 del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

“Procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali”

G.U. del 31 marzo 2014 N. 75

Direttiva del 23 aprile 2015 del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

“Aggiornamento della Direttiva del 12 aprile 2013 relativa alle procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di

emergenze derivanti da calamità naturali”

G.U. del 23 luglio 2015 N. 169

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito- MiBAC/MenuPrincipale/Normativa/Direttive/index.html

(14)
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Unità di Crisi-Coordinamento Nazionale UCCN-MiBAC Istituita presso il Segretariato Generale del MiBAC

COMPONENTI

il direttore generale della DG Sicurezza del Patrimonio Culturale, coordinatore;

• il direttore del Servizio II «Emergenze e Ricostruzioni» della DG Sicurezza del Patrimonio Culturale;

• il direttore del Servizio III «Tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico della DG Archeologia, Belle arti e paesaggio;

• il direttore del Servizio II «Patrimonio archivistico» della Direzione Generale Archivi;

• il direttore del Servizio II «Personale e relazioni sindacali» della Direzione Generale Organizzazione;

• il direttore del Servizio I «Affari generali» della Direzione Generale Bilancio;

• un rappresentante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale

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Unità di Crisi-Coordinamento Nazionale UCCN-MiBAC Istituita presso il Segretariato Generale del MiBAC

Compiti

1. garantire il necessario coordinamento con le istituzioni esterne al MiBACT ivi

comprese quelle deputate agli interventi in emergenza (protezione civile, VVF, Forze dell’ordine, volontari, …);

2. garantire il necessario coordinamento tra le strutture centrali e periferiche del Ministero;

3. assicurare in collaborazione con tutte le strutture interessate l’applicazione delle procedure operative da attuare da parte delle squadre di intervento, nelle operazioni che interessano il patrimonio culturale (verifica dei danni, schedature, messa in

sicurezza dei beni mobili, recupero e rimozione delle macerie, presidi ed opere di messa in sicurezza, stoccaggio di macerie, allontanamento e ricollocazione di beni mobili, interventi di restauro in situ, ecc);

4. effettuare il monitoraggio degli interventi di messa in sicurezza.

(17)

Unità di Crisi-Coordinamento Regionale UCCR-MiBACT Istituita presso i segretariati regionali del Mibact

Unità “rilievo dei danni al patrimonio culturale”

1. gestione e formazione del personale MiBACT delle squadre di emergenza 2. verifica, scansione delle schede di rilievo e di archiviazione digitale

3. archiviazione della documentazione cartacea (schede di rilievo, foto, verbali, progetti di intervento, …)

Unità “coordinamento tecnico degli interventi di messa in sicurezza”

1. interventi sui beni architettonici 2. interventi sui beni archeologici 3. interventi sui beni storico-artistici 4. interventi sui beni archivistici 5. interventi sui beni librari

Unità “depositi temporanei e laboratorio di pronto intervento sui beni mobili”

1. gestione dei depositi temporanei 2. gestione dei laboratori

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Unità di Crisi-Coordinamento Regionale UCCR-MiBACT

Compiti

1. coordinare le attività sul territorio del personale del MiBACT;

2. garantire il collegamento con le strutture territoriali deputate agli interventi in emergenza (prefetture, protezione civile, VVF, Forze dell’ordine, volontari, …);

3. individuare e gestire le squadre di rilievo dei danni al patrimonio culturale;

4. individuare i luoghi di ricovero del patrimonio culturale che richiede uno spostamento per la sua messa in sicurezza;

5. garantire le funzioni di vigilanza e supporto durante tutte le fasi, ivi comprese quelle di rilievo, messa in sicurezza e di ricostruzione per gli interventi sul patrimonio

culturale.

(19)

UCCN

UCCR

fast surveying of damage surveying of damage

safety of “mobile cultural” heritage temporary deposits

monitoring of activities

NATIONAL CIVIL PROTECTION AUTHORITIES

LOCAL CIVIL PROTECTION AUTHORITIES

safety of cultural heritage constructions

1

2

3

EVENT

1. Procedura di attivazione della struttura operativa e delle comunicazioni.

(20)

LE PROCEDURE

definiscono

✓ l’attivazione della struttura operativa e le comunicazioni fra la struttura centrale e quelle territoriali;

✓ il coordinamento con le strutture di protezione civile e con gli enti a vario titolo coinvolti;

✓ le attività di rilievo dei danni al patrimonio culturale;

✓ le attività connesse agli interventi di messa in sicurezza dei beni immobili e mobili ivi comprese quelle di allontanamento, ricovero e primo intervento dei beni danneggiati;

✓ il monitoraggio sulla progettazione degli interventi di messa in sicurezza, ricostruzione, consolidamento e restauro dei beni culturali danneggiati.

(21)

LE PROCEDURE

3. Procedura relativa all’attività di rilievo dei danni al patrimonio culturale.

pianificazione ed organizzazione dei sopralluoghi; formazione degli operatori; gestione delle informazioni- dettagli operativi : Disciplinare operativo per il rilievo del danno al patrimonio culturale

Attività dell’ Unità rilievo dei danni al patrimonio culturale

• costituzione squadre e pianificazione dei sopralluoghi

ricognizione speditiva ( rilievo di prima fase) tramite tecnici del Ministero

• aggiornamento quotidiano della scheda di monitoraggio relativamente alle sezioni “anagrafica del bene “ e “fase: rilievo del danno”;

• controllo sulla completezza dei dati rilevati;

• trasmissione delle schede di rilievo speditivo del danno all’Unità coordinamento tecnico degli interventi di messa in sicurezza;

(22)

3. Procedura relativa all’attività di rilievo dei danni al patrimonio culturale.

Attività dell’ Unità rilievo dei danni al patrimonio culturale

rilievo di seconda fase

• aggiornamento quotidiano della scheda di monitoraggio relativamente alle sezioni “anagrafica del bene” e “fase: rilievo del danno”;

• controllo dei dati rilevati, con l’eventuale supporto di esperti strutturisti;

• ulteriori sopralluoghi laddove non esaustive le informazioni già rilevate;

• scansione digitale delle schede di rilievo e degli allegati, ed archiviazione tramite l’applicativo Community Ministero;

• archiviazione di tutta la documentazione cartacea acquisita ed al back-up su proprio server dei dati.

(23)

RILIEVO DEL DANNO AL PATRIMONIO CULTURALE- II FASE

Schede per il rilievo di II fase

LA SCHEDA PER IL RILIEVO DEL DANNO AI BENI CULTURALI-CHIESE CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA-RIETI

(24)

RILIEVO DEL DANNO AL PATRIMONIO CULTURALE- II FASE

Schede per il rilievo di II fase

LA SCHEDA PER IL RILIEVO DEL DANNO AI BENI CULTURALI-CHIESE CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA-RIETI

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RILIEVO DEL DANNO AL PATRIMONIO CULTURALE- II FASE

Schede per il rilievo di II fase

LA SCHEDA PER IL RILIEVO DEL DANNO AI BENI CULTURALI-CHIESE CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA-RIETI

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RILIEVO DEL DANNO AL PATRIMONIO CULTURALE- II FASE

Schede per il rilievo di II fase

LA SCHEDA PER IL RILIEVO DEL DANNO AI BENI CULTURALI-CHIESE CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA-RIETI

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3. Procedura relativa all’attività di rilievo dei danni al patrimonio culturale.

pianificazione ed organizzazione dei sopralluoghi; formazione degli operatori; gestione delle informazioni- Composizione squadre di rilievo

• ricognizione speditiva (rilievo di prima fase) solo tecnici MiBAC

• rilievo di seconda fase

1) un tecnico MiBACT;

2) un tecnico dei Vigili del Fuoco;

3) un ulteriore tecnico del MiBACT(restauratore, storico dell’arte, archivista,….);

PALAZZI: 4) un esperto strutturista.

CHIESE: 4) almeno due tecnici, adeguatamente formati ed iscritti al Nucleo Tecnico Nazionale per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell’emergenza post sismica o comunque di comprovata esperienza.

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4. Procedura relativa alle attività connesse agli interventi di messa in sicurezza dei beni immobili e mobili

pianificazione ed organizzazione dei sopralluoghi; progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza; messa in sicurezza dei beni mobili.

dettagli operativi : Disciplinare operativo per gli interventi di messa in sicurezza sui beni culturali mobili e rimozione delle macerie

Attività dell’Unità operativa coordinamento tecnico degli interventi di messa in sicurezza sui beni architettonici, storico-artistici, archeologici, audio-visivi, archivistici e librari

sulla base delle schede compilate nel corso del rilievo effettua la pianificazione e gestione degli interventi di messa in sicurezza:

• per le strutture, messa in opera di presidi che forniscano una risorsa aggiuntiva nei confronti di meccanismi di rottura già attivati o in fase di attivazione,

• per il patrimonio culturale mobile, messa in sicurezza in loco con presidi che li preservino da agenti esterni dannosi e spostamento dei beni in depositi

temporanei.

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4. Procedura relativa alle attività connesse agli interventi di messa in sicurezza dei beni immobili e mobili

• predisposizione di specifici sopralluoghi

• definizione degli interventi, già individuati in fase di rilievo, tramite specifici sopralluoghi

• trasmissione schede all’Unità operativa rilievo dei danni al patrimonio culturale dell’UCCR-MiBACT per il completamento della compilazione o per le successive archiviazioni (in caso di rilievo del danno già effettuato)

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Basilica di San Benedetto a Norcia, messa in sicurezza della facciata e della torre campanaria

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LE PROCEDURE

Spostamento nei depositi dei beni mobili

Nel caso di interventi di messa in sicurezza che presuppongono l’allontanamento dei beni, tale operazione dovrà avvenire con la presenza di personale del Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.

Il personale del Mibact provvederà alla compilazione delle schede di rilievo del danno ai beni mobili C-BM, alla compilazione dell'apposita "scheda di accompagnamento del bene" e della "scheda di intervento sui beni mobili"

contenente l'elenco di tutti i beni rimossi corredato dall’indicazione del luogo di

originaria collocazione (immobile e dislocazione al suo interno) e dai rispettivi

luoghi di ricovero.

(33)

LE PROCEDURE

5. Procedure per la gestione dei depositi temporanei e dei laboratori di pronto intervento sui beni mobili. gestione dei depositi temporanei e laboratori di pronto intervento; interventi sui beni,

tracciabilità dei beni

Attività dell’Unità operativa “depositi temporanei e laboratori di pronto intervento sui beni mobili”

• inventariazione dei beni;

• verifica della schedatura effettuata in occasione del prelevamento;

• abbinamento con scheda di Catalogo se non effettuato in precedenza;

• verifica dello stato di conservazione dell’opera e sua registrazione su modulo schedografico “schede di pronto intervento” fornito dall’UCCN-MiBACT;

• predisposizione di documentazione fotografica;

• valutazione delle operazioni da eseguire e loro registrazione;

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A seguito degli eventi sismici del 2016 nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, i beni storico-artistici mobili danneggiati sono stati ricoverati nei depositi attivati in ciascuna Regione, tra cui quelli gestiti direttamente al MIBACT:

Deposito di Cittaducale (RI)

Deposito della Mole Vanvitelliana ad Ancona Deposito di Santo Chiodo a Spoleto (PG)

Deposito Mole Vanvitelliana, Ancona (AN)

Deposito di Cittaducale (RI) Deposito di Santo Chiodo, Spoleto (PG)

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LE PROCEDURE

Sistemi informativi per il trasferimento delle informazioni dal territorio alle strutture centrali e per l’archivio dei dati

1. Community Mibac

per condividere la documentazione (schede di rilevo danni, schede di intervento sui beni mobili, schede di monitoraggio ecc,)

2

.

A-DCWeb” e “B-DPWeb

per l’archiviazione dei dati relativi al rilievo del danno alle chiese ed ai palazzi 3. Sistema informativo territoriale – carta del rischio

per l’archiviazione dei dati relativi al contenuto delle schede di pronto intervento sui beni rimossi sistema informativo territoriale – carta del rischio per l’archiviazione dei dati relativi al contenuto delle schede di pronto intervento sui beni rimossi

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