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La comunicazione di marketing

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Academic year: 2022

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(1)

La comunicazione di marketing

1. Ruolo e funzioni della comunicazione di marketing

2. Obiettivi della comunicazione di marketing

3. Il marketing relazionale e il CRM

4. Focus: evoluzione dei modelli di consumo

Corso di teoria e Tecnica della Comunicazione Aziendale Facoltà di Economia Università di Macerata

20-21 Marzo 2012 Docente: Sabrina Memmo

(2)

Marketing conoscitivo Analisi dinamica di - macro ambiente - domanda

- consumatore

- ambiente competitivo - trade

- forze e debolezze, minacce e opportunità (Swot analysis) Pianificazione di marketing

Strategia:

- analisi di segmentazione - definzione degli obiettivi - scelta della strategia - targeting

- posizionamento Operativa:

- prodotto - prezzo

- distribuzione - comunicazione Budgeting

Esecuzione e controllo del piano di marketing

Come entra la comunicazione di marketing nel processo di

pianificazione?

(3)

Obiettivi di marketing

Obiettivi della comunicazione di marketing

Sviluppo strategia di comunicazione

Communication mix

Brand awerness / Brand image Brand

identity

Posizionamento della marca

Come entra la comunicazione di marketing nel processo di pianificazione?

Obiettivo di marketing

Obiettivi della comunicazione di marketing

(4)

Strategia di comunicazione vs.

marketing communication mix

QUESITI PER STRATEGIA

1. Cosa comunicare? Quali sono gli obiettivi della comunicazione di marketing? In presenza di quali vincoli/regole? Posizionamento ricercato?

2. A chi? A quale target rivolgersi? Contro quali competitors?

3. Come? Attraverso quale marketing communication mix? Quale strategia creativa adottare? Piano mezzi? Budget? Timing?

MCM= Insieme strutturato e poliedrico di strumenti operativi idonei al perseguimento di set di obiettivi con modalità di funzionamento

(5)

Obiettivi comunicazionali

Comunicazione  risposta, reazione agli input ricevuti. Feedback se percepito da emittente

 Stimoli elaborati e riorganizzati attivamente nell’ambito del processo di cognizione per creazione di significati soggettivi

Quali tipi di risposte

si attende l’azienda?

(6)

Obiettivi comunicazionali

Risposta non comportamentale:

•logico-razionale

•emozionale ed estetica

•ideale

Risposta comportamentale:

•ricerca informazioni

•acquisto

•consumo

•passaparola

•…

Risposta valutativa:

•associazione

•rinforzo

•motivazione

Risposta relazionale:

•soddisfazione

•fiducia

•fedeltà comportamentale

•fedeltà mentale

•lealtà

(7)

1) OBIETTIVI DI RISPOSTA NON COMPORTAMENTALE

Sfera interiore del destinatario:

natura logico razionale;emozionale-estetica; ideale

1) Obiettivi comunicazionali cognitivi con forte contenuto di razionalitObiettivi comunicazionali cognitivi con forte contenuto di razionalità:à

 Elaborazione informazioni e sviluppo conoscenza

 Categorizzazione: processo di comprensione

 Memorizzazione di quanto viene percepito e interpretato

 Percezione esistenza di prodotto (marca) e sua appartenenza a categoria

 Notorietà (awerness): capacità di potenziale acquirente di identificare marca in modo dettagliato per proporla, sceglierla, utilizzarla

(8)

Per specifica marca:

 Riconoscimento (brand recognition): stadio minimo di conoscenza della marca, subordinato a visione individuo di elementi comunicativi legati al brand

 Ricordo (brand recall): soggetto riconosce marca in modo spontaneo

(unaided recall),dietro sollecitazione (aided recall). Notorietà spontanea senza sollecitazione mirata. Traguardo medio-lungo termine.

notorietà top of mind: grado di notorietà più elevato;

marca con posizione dominante nella mente del consumatore (share of mind)

Forza della consapevolezza

riconoscimento Ricordo indotto

Top of the mind Ricordo spontaneo

Global brand awerness

(9)

OBIETTIVI DI TIPO EMOZIONALE:

 Comunicazione suscita sensazioni e provoca emozioni

 Coinvolgimento edonistico si basa su emozione, stato mentale, valutazione soggettiva

 Si stimolano input sensoriali, risposta estetica

 Forme espressive

OBIETTIVI IDEALI (natura esistenziale individuo):

 Tensioni vs valori elevati, costruzioni mentali di immagine desiderata del sé

 Prodotto, immagine di marca, influenze socio culturali

(10)

2) OBIETTIVI DI RISPOSTA VALUTATIVA

 Processo valutativo: informazioni elaborate, emozioni avvertite, azioni compiute azione

 Atteggiamento: stato mentale che descrive valutazione relativamente stabile di un soggetto riguardo a brand, prodotti, imprese, idee…con componenti

razionali, emozionali e comportamentali

Processo di apprendimento: cambiamento di comportamento relativamente permanente in conseguenza ad esperienza o abitudine

Fattori che generano apprendimento Fattori che generano apprendimento::

 Associazione: forma semplice su connessione tra due concetti, tra stimolo e risposta, tra azione e risultato. Ex prodotto tangibile e marca, modo uso e risultato

 Rinforzo: osservazione di nesso azione-ricompensa  memorizzazione e ripetizione

 Motivazione: motore propulsivo,volto a ricerca soddisfazione

(11)

3) OBIETTIVI DI RISPOSTA COMPORTAMENTALE

Azioni che si intende stimolare con creazione e diffusione dei messaggi di marketing

Interazioni:

raccolta informazioni riguardanti prodotti, marchi, canali distributivi;

 passaparola su qualità di specifica offerta;

 adesione a iniziative promozionali;

 partecipazione ad attività di PR;

 atto di acquisto e ripetizione nel tempo;

 fruizione del bene-servizio;

 rilascio all’impresa di informazioni personali socio-demografiche per stili di vita, abitudini di acquisto;

 espressione di reclami

(12)

4) OBIETTIVI DI RISPOSTA RELAZIONALE

Risposta positiva e orientamento stabile preferenze nesso relazionale tra impresa e soggetto interlocutore

•Scaturisce dalla risposta valutativa

•Si basa sulla percezione del valore alla base della nascita e dell’evoluzione della relazione

•Relazione: costrutto dinamico  sfera dell’interiorità + azione

•Obiettivi esperienziali: eterogenità di forma, contenuto (sensazioni, emozioni, conoscenza, proiezioni simboliche…)

•Unicità e irripetibilità

(13)

CRM

’90 Scuola Nordica (Peppers, Rogers 1993)

 Prospettiva customer centric per costruzione, sviluppo, mantenimento delle relazioni fruttuose

 Meta finalità: creazione di patrimonio relazionale fattore di competitività

 Approfondita conoscenza della clientela

 Meta finalità: creazione di patrimonio relazionale che sia fattore di competitività

 Fiducia e customer loyalty

(14)

 Fattori individuali: struttura dei bisogni, gusti e preferenze estetiche innate, sistema di valori,

caratteristiche del consumatore (attitudine alla percezione visiva, esperienza, motivazione, personalità…)

 Fattori situazionali: influenze del gruppo sociale di riferimento, insieme dei media utilizzati e dei messaggi elaborati, contesto marketing

Fattori di influenza

(15)

Effetti

 Stadi del ciclo di vita:

 soddisfazione: confronto continuo tra valore atteso e percepito

 fiducia: sedimentazione atteggiamenti favorevoli (flussi di soddisfazione)

 fedeltà comportamentale: ripetizione routinaria del

comportamento che ha condotto all’accumulazione dello stock di fiducia

 fedeltà mentale: particolare offerta garantisce differenziale di valore positivo rispetto a concorrenza

 lealtà: momento di maggiore pienezza di relazione, che tende a divenire cooperativa. Oltre a fedeltà comportamentale e

mentale maturata con convinzioni che relazione: equità,

corretteza, reciprocità

(16)

Le origini della società dei

consumi ed evoluzione dei

modelli di consumo

(17)

I molti inizi della società dei consumi

Quando ha inizio la società dei consumi?

Mc Cracken (1988):

1)

Il boom dei consumi nell’Inghilterra elisabettiana

2)

Oggetti di consumo di moda (vasellame) XVIII

secolo

(18)

Il consumo deriva dalla politica: la corte di Elisabetta I

Le origini della società dei consumi sono collegate alla volontà della regina Elisabetta di simboleggiare la legittimità politica del potere attraverso il cerimoniale di corte.

Redistribuzione dei costi del cerimoniale alla nobiltà attirata a corte.

Nuova posizione del nobile: se nelle sue terre era indiscutibilmente il vertice della scala sociale, a corte il nobile era uno tra pari.

Aveva quindi il problema di farsi notare, spendendo per indossare abiti più vistosi, feste più sontuose, regali più belli, palazzi più splendidi.

Il nobile è “attirato in un’orgia di consumo” (Mc Cracken, p.12)

(19)

Le ripercussioni non si sono fermate entro i confini della corte:



Influenza sulla forma delle famiglie



Influenza sulle comunità locali

Il consumo deriva dalla politica: la corte di Elisabetta I

(20)



Influenza sulla forma delle famiglie

Nella società moderna i beni venivano acquistati con l’intento di affermare l’onore e il prestigio della famiglia per le generazioni future.

Si utilizzavano i beni accumulati dalle generazioni precedenti e si compravano nuovi beni per migliorare la reputazione della famiglia attuale e dei

discendenti.

Il nobile arrivato a Londra era costretto a spendere molto per sopravvivere nell’ambiente consumistico e competitivo della corte:

La nobiltà comincia a spendere meno per le future generazioni e più per se stessa

L’unità di consumo non è più il nucleo familiare ma il singolo individuo.

Il consumo deriva dalla politica: la corte di Elisabetta I

(21)



La nozione di immediatezza:

Frattura rispetto alla valutazione del tempo:

secondo il vecchio sistema più a lungo i beni rimanevano in famiglia, più rispettabili si

diventava.

Nel nuovo sistema di competizione sociale non è più importante il retaggio familiare bensì il

nuovo, il diverso, il moderno.

Nasce il fenomeno della moda

Il consumo deriva dalla politica: la corte di Elisabetta I

(22)



Influenza sulla comunità locale



Il nobile rappresentava il principale canale attraverso cui le risorse esterne arrivavano alla comunità. La noblesse oblige comportava doveri e responsabilità nei riguardi degli altri. Il nobile impegnato a spendere a corte prosciuga il canale di benefici per i subordinati.



Se prima i nobili e i subordinati avevano lo stesso riferimento concettuale di consumo (concordavano su quali beni ritenere importanti e di valore) ora cominciano a vivere con universi di riferimento diversi.

 Origine della divisione del mondo in universi di consumo



I nobili continuano ad esercitare un’influenza sui modelli di consumo dei subordinati seppur in misura minore. Si diffonde l’idea che siano

possibili atteggiamenti di consumo diversi e in mutamento.

Il consumo deriva dalla politica: la corte di Elisabetta I

(23)

Dal vecchio al nuovo. Dalla patina alla moda.

La contrapposizione tra ricchezza vecchia e ricchezza nuova è il principale processo di distinzione sociale e di status nella società prima

dell’avvento della moda.

La ricchezza vecchia si estrinseca nel possesso di beni materiali (posateria, mobili, edifici,…) di vecchia data.

Usati per tanto tempo erano ricoperti da una superficie di diverso colore: la

patina.

La patina dimostrava che gli oggetti erano stati della famiglia per molto tempo: erano un indicatore di status sociale.

Un piatto costoso che non porta su di se i tratti del tempo può dimostrare la ricchezza di una persona, ma non prova che essa sia di buona famiglia.

La patina è un meccanismo di difesa contro i nuovi ricchi e l’escalation

sociale

(24)

Mc Cracken passa in rassegna altri artifici di distinzione sociale:

Le leggi suntuarie: leggi che prescrivevano l’abbigliamento

adatto ai diversi strati della società e punivano chi indossava abiti permessi a persone di status sociale superiore.

Svantaggio: far rispettare la legge è difficile.

La strategia dell’”inchiostro invisibile”: i gruppi determinano le strategie per appartenere ad un determinato gruppo.

Svantaggi: è attuabile solo in gruppi organizzati, con numero

costante di membri, non facilmente applicabile in società soggette a rapidi mutamenti.

Ex colloquio di selezione: cerchiamo di dire “le cose giuste”per dimostrare di essere davvero la persona adatta, sebbene non sappiamo quali sono i requisiti richiesti dal selezionatore.

Riconoscimenti, stemmi, onorificenze: sono conferiti da una autorità. Svantaggio: si riferiscono ad una fase del gioco dello status già superata.

Dal vecchio al nuovo. Dalla patina alla moda.

(25)

L’avvento della moda scalza la patina come meccanismo principale di controllo di status sociale:

1) Ha reso impossibile riconoscere la ricchezza nuova da quelle di vecchia data. “Se puoi permetterti di comprare qualcosa lo puoi avere”.

2) Le classi inferiori hanno potuto imitare molto più facilmente quelle superiori dal momento che ora diventano importanti i segni di

novità al posto dei segni di vecchiaia

3) Il processo di imitazione porta le classi superiori a cercare la differenziazione, in un processo di imitazione-distinzione in costante tensione.

La patina è importante solo per i super-ricchi che non sono coinvolti nella competizione di status basata sul processo della moda.

Dal vecchio al nuovo. Dalla patina alla moda.

(26)

Riassumendo…

PATINA MODA

Premia il denaro “vecchio” Premia il denaro “nuovo”

Testimonia che la ricchezza si tramanda per generazioni. E’ il fondamento di

legittimazione e prestigio che nascono dalla storia e valgono per il futuro

Dimostra che quanto meno al momneto di è ricchezza quindi: è il fondamento di

legittimazione e prestigio di tipo

“istantaneo”.

E’ difficile da imitare da parte delle classi sociali in competizione

E’ più facile da imitare da parte delle classi sociali in competizione

Fornisce una spinta relativamente modesta all’espansione del consumismo fra classi

Fornisce una spinta relativamente forte all’espansione del consumismo fra classi Attualmente è una strategia solo per super-

ricchi che possono adottarla per dimostrare il loro prestigio sociale

Attualmente è una strategia che tutti,

tranne i super-ricchi, possono adottare per dimostrare il loro prestigio sociale

(27)

Le origini del consumo si collocano nell’economia:

l’Inghilterra del XVIII secolo

 McKendrick (1982): la società consumistica si sviluppa nell’Inghilterra del XVIII secolo e ha motivazioni di origine economica.

“la rivoluzione dei consumi si è svolta

parallelamente alla rivoluzione industriale; è stata la trasformazione spasmodica sul

versante dell’equazione dove si colloca la

domanda che ha riequilibrato l’altrettanto

spasmodica trasformazione verificatasi sul

versante dell’offerta” (1982, p.9)

(28)

Rispetto alle altre società dell’epoca, l’lnghilterra costituiva un caso particolare per la relativa prossimità dei ceti sociali che rendeva più semplice il passaggio dall’uno all’altro.

Il possesso dei beni (il consumo) era un modo efficace per affermare il nuovo status e i passaggi nella scala sociale.

Le classi superiori determinavano cosa era “giusto” e cosa non lo era;

le classi inferiori cercavano di imitare gli schemi di consumo delle classi superiori.

Come si determinano i gusti della classe dominante?

Subiscono a loro volta l’influenza di persone terze, estranee al meccanismo?

Le origini del consumo si collocano nell’economia:

l’Inghilterra del XVIII secolo

(29)

Il terzo attore: il marketing e la pubblicità



Josiah Wedgwood, proprietario dell’omonima fabbrica di ceramiche nello Staffordshire ha

deliberatamente cercato di dirigere i gusti delle classi più elevate attraverso questi strumenti. Le classi inferiori si sarebbero precipitate anch’esse all’acquisto, per spirito emulativo.



“incominciare dalla testa e solo in un secondo tempo passare alle membra inferiori; poche signore

oseranno aspirare a qualcosa che sia al di fuori dello stile comune a meno che non si sentano autorizzate a farlo da chi è migliore di loro, dalle signore di spirito superiore che dettano il tono”.

Le origini del consumo si collocano nell’economia:

l’Inghilterra del XVIII secolo

(30)

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica del consumo

Esiste un’etica del consumo?

 Weber (1965): ha integrato gli approcci marxiani alla produzione studiando i

mutamenti verificatisi nel campo delle idee (forme di protestantesimo).

 Campbell (1983) si accosta al consumo

chiedendosi se possa esistere un’etica del consumo: se accumulare capitali permette di glorificare il Signore, il consumo può

glorificare la personalità del singolo?

(31)



Il consumo tradizionale è stabile: ci sono bisogni, in numero definito, che devono essere soddisfatti. L’individuo imparava modelli di

consumo. E’ anormale consumare più di quanto sia necessario.



Nelle società moderne è richiesta una predisposizione generale al consumo. Ciò che può essere consumato non è predeterminato né in quantità né in qualità e può cambiare.

Gli individui non desiderano in genere un bene particolare, bensì

desiderano desiderare cose nuove e diverse “in una girandola continua d’insoddisfazione” (Cambpell, 1983, p.282).

Esiste “un obbligo d’impegnarsi nella “soddisfazione dei desideri” come fine a se stessa”.

Esiste un etica che sottende il consumo come esiste un’etica che sottende alla produzione: l’etica romantica

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(32)

Il Romanticismo, nato come antitesi alle filosofie materilaiste e illuministe, antepone il sentire al

conoscere, l’immaginazione all’intelletto, il mondo interiore a quello esteriore. Ha sostituito una nuova concezione dell’individuo a quella preesistente.

I romantici concepivano l’individuo come essere

autonomo e distinto, privilegiando la specificità e l’unicità piuttosto che la parte comune.

Come? Mediante l’accumulo di molteplici esperienze:

solo senza vincoli l’uomo pul esperire ciò che il mondo gli offre.

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(33)

“I romantici hanno ridefinito la dottrina

dell’individualismo ed i concetti ad essa connessi di miglioramento o progresso. Invece di postulare

individui che si migliorano e migliorano la propria posizione nel mondo attraverso il duro lavoro, la disciplina e le privazioni auto-imposte, essi hanno introdotto il concetto di individui che si esprimono o si auto-realizzano esponendosi a sensazioni di

grande potenza e ricorrendo ad esperienze intense di ogni tipo” (Cambpell, 1983, p. 287).

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(34)



L’artista romantico e il genio:



Gli artisti non sono meri esecutori a cui commissionare opere, ma geni, la cui opera esprime la loro sensibilità superiore.



Se nel periodo pre-romantico il fruitore d’arte doveva trarre da questa degli insegnamenti morali, il consumatore romantico doveva tentare di ricreare le esperienze e i sentimenti che gli artisti avevano espresso attraverso le loro opere.



Consumare prodotti culturali era un modo di adempiere al dovere di cercare esperienze diversificate e profonde.



Quali opere? Ruolo chiave del romanzo, prodotto culturale accessibile al primo “pubblico di massa”

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(35)

Sintetizzando…

Motore del consumo

Periodo storico

Classi

protagoniste del consumo

Sesso

protagonista del consumo

Modalità di diffusione del consumo

autore

Politica XVI secolo Elite

aristocratica

Uomini Imitazione concorrenziale a corte

Mc Cracken

Economia XVIII secolo Classi medie donne Pubblicità e marketing – imitazione dei gusti delle classi superiori

Mc Kendrick

Etica

(Romanticismo)

Tardo XVIII – XIX secolo

Classi medie- classi

lavoratrici

donne Romanzi,

maggiore alfabetizzazion e

Cambpell

Il capitalismo è legato all’ascetismo e alla negazione del sé. Il consumismo è legato alla crescente gratificazione del sé. Insieme determinano la specifica cultura del capitalismo consumistico.

(36)

Cambpell (1987): soddisfare i bisogni vs cercare i piaceri

Soddisfare i bisogni: mancanza a cui sopperire per ristabilire l’equilibrio.

Cercare i piaceri: compiere esperienze che diano stimoli maggiori.

La soddisfazione è legata al consumo materiale, il

piacere alla coltivazione/appagamento dello stimolo Come funziona la ricerca del piacere?

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(37)

La ricerca del piacere

Nelle società tradizionali: equivale alla ricerca di

sensazioni e riguarda solo un’elite di ricchi le cui soddisfazioni di base sono garantite.

L’edonismo tradizionale riguarda la ricerca di piaceri connessi ad attività specifiche: mangiare, bere,…

Nelle società moderne: cercare aspetti piacevoli in tutte le esperienze.

Spostamento della ricerca dalle sensazioni alle emozioni.

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(38)

Cambpell osserva che prima di poter trarre piacere da un’emozione questa deve essere “assoggettata al controllo della volontà, deve essere possibile regolarne l’intensità…

Il segreto dell’edonismo moderno sta nell’abilità di decidere la natura e la forza dei propri sentimenti”. (1983, p.110)

L’etica protestante ha permesso l’affinamento della capacità di esprimere le emozioni in maniera controllata

“il puritanesimo ha concorso ha sviluppare negli individui l’abilità nel manipolare il significato di cose ed eventi, si da avviarli

all’autodeterminazione dell’esperienza emotiva”(1983, p. 114)

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(39)

Edonismo tradizionale Edonismo moderno

Ricerca del piacere legata ad attività specifiche

Ricerca del piacere in ogni esperienza

Piacere connesso alle sensazioni Piacere connesso alle emozioni

Emozioni non controllate dal soggetto

Emozioni controllate dal soggetto

Piacere derivante dal controllo di oggetti ed eventi

Piacere derivante dal controllo del significato di oggetti ed eventi

Il consumo scaturisce dal cuore: il Romanticismo e l’etica

del consumo

(40)

Approcci teorici al consumo

(41)

A cosa servono i beni: Mary Douglas e Baron Isherwood

La prospettiva antropologica:

1)

“ i beni sono necessari a rendere visibili e stabili le categorie di una cultura”.

2)

I beni servono a creare e conservare i rapporti sociali.

“Tutti i beni materiali sono dotati di significati sociali.

Lo studio etnografico di una cultura si basa

principalmente sul loro uso come strumenti per la

comunicazione”.

(42)

Il sistema degli oggetti: Jean Baudrillard

Se i bisogni sono innati non dovrebbero espandersi.

I bisogni dunque risiedono fuori dell’individuo.

Dove?

Nel marketing e nella pubblicità: i produttori determinano il comportamento del consumatore attraverso la comunicazione di marketing

“Il sistema dei bisogni è il prodotto del sistema di produzione”.

Ciò che viene creato non è il bisogno di oggetti specifici, ma il bisogno di avere bisogno e può riferirsi a qualsiasi oggetto.

“I bisogni sono elementi del sistema, un’estensione organizzata delle forze produttive”(1974, p.95). Il consumo serve a stabilizzare il

capitalismo.

(43)

Il sistema degli oggetti: Jean Baudrillard

L’autore vede nel consumo un ulteriore passo logico nello sviluppo del capitalismo:

Nell’800 bisognava trasformare le popolazioni rurali in forza lavoro per l’industria, comportando la socializzazione a nuovi modi di agire e pensare.

Lo stesso processo di razionalizzazione trova il suo sbocco nel XX secolo nel settore del consumo.

Il sistema industriale, avendo socializzato le masse come forza-lavoro doveva andare più lontano per realizzarsi e socializzarle come forza consumo.

Produzione e consumo – si tratta di un solo grande processo logico di riproduzione allargata delle forze produttive e del loro controllo.

Non solo producendo si serve il sistema, ma anche consumando.

(44)

La differenziazione: Veblen

 Theory of the Leisure Class

 Cosa c’è alla base del prestigio sociale? La ricchezza.

 Se una persona è ricca dovrà dimostrare di esserlo.

 Come?

 1) l’agiatezza vistosa (conspicuous leisure)

 2) il consumo vistoso (conspicuous

consumption)

(45)

 1) conspicuous leisure

L’agiatezza vistosa comporta l’esibizione dell’ozio.

Le forme sono diverse a seconda delle società.

Una di queste è l’astensione dal lavoro. Le occupazioni onorevoli sono “il governo, la guerra, gli sport e le pratiche devote”, attività che non sono produttive.

Ex: gioco del tennis: distinzione tra i professionisti e i gentleman che giocano per puro diletto.

Lo Studio delle lingue morte è indicatore della posizione sociale, mentre lo studio delle lingue vive denota un interesse professionale.

Ex istruzione e addestramento.

E’ possibile aumentare il prestigio sociale mostrando di poter mantenere gente che non produce.

Ex. La moglie

La differenziazione: Veblen

(46)



2) il consumo vistoso



È utile in una società industrializzata, in cui tutti lavorano per vivere, mentre la classe agiata è ridotta ai soli super-ricchi.



Il consumo serve a dimostrare quanto si vale.



Certi tipi di attività, certi capi di abbigliamento, certi cibi e bevande sono riservate alle classi che esibiscono il consumo



Man mano che la società diventa più ricca è sempre meno facile che il consumo puro e semplice possa dimostrare la propria

ricchezza.



Occorre allora “imparare a consumare” in modo tale da non lasciare dubbi sulla propria ricchezza.

La differenziazione: Veblen

(47)

Riassumendo…

Agiatezza vistosa Consumo vistoso

Consumo non produttivo del tempo

Consumo non produttivo di beni

Adatto a società piccole e meno sviluppate nelle quali ci si conosce

Adatto a società più ampie e sviluppate nelle quali non ci si conosce

Strategia delle classi superiori Strategia delle classi medie e inferiori

Feudalesimo capitalismo

Il modello di società postulato da Veblen si basa sul consenso: tutti sono d’accordo che la rispettabilità di si basi sulla capacità di spendere senza scopo.

(48)

La differenziazione: Bordieu

Distinzione tra due tipi di capitale:

1) Il capitale economico

2) Il capitale culturale

La mappa sociale e la mappa degli stili di vita:

I diversi gruppi sociali vivono in mondi diversi, fatti di specifiche combinazioni di pratiche culturali, ciascuno coerente al suo interno.

Questi mondi quasi auto-sufficienti creano continuamente uno specifico senso di realtà attraverso determinate combinazioni di consumi e di modi di consumare.

EX. “Che tipo di musica ti piace?” Chi domanda sta cercando indizi per capire la posizione che l’interlocutore occupa nel mondo sociale.

Chi conosce il tipo di musica apprezzato da una persona potrà essere in grado di conoscerne anche le altre prassi culturali, Queste ultime non sono

eventi isolati ma si incastrano in combinazioni più o meno coerenti di pratiche.

(49)

Estetica kantiana Estetica anti-kantiana

Capitale culturale elevato Capitale culturale inferiore

Cultura d’élite Cultura popolare

Appropriazione colta, astratta Piacere immediato

Incentrata sull’intelletto (comprensione) Incentrata sul corpo (sensualità) Rappresentazione come convenzione

formale

Rappresentazione naturalistica Forma d’auto-rappresentazione sottile,

distaccata, leggibile solo da coloro che sono abbastanza colti

Esibizione di ricchezza e consumo leggibile da tutti

Foto preferite; piante di cavolo e incidente stradale

Foto preferite: tramonto e prima comunione

La differenziazione: Bordieu

(50)

La differenziazione: Bordieu

produzione consumo

Vecchio Vs

nuovo

Vecchio Vs

nuovo

Entrambi i settori condividono contrapposizioni dello stesso tipo e determinate classi e componenti sembrano scegliersi in modo quasi automatico.

I gusti non sono espressioni individuali inconsapevoli ma il fondamento della società dei consumi: sincronizzano la vita sociale in modo da

assicurare l’ordine e al contempo riflette i conflitti sociali

(51)

Gli oggetti, i significati trasposti, il desiderare sempre più oggetti



Perché il consumatore non è mai appagato?

Mc Cracken (1988) : il concetto del significato trasposto.

Tutte le società posseggono delle immagini ideali di come il mondo dovrebbe essere anche se il mondo reale non assomiglierà mai a nessuna di esse.

Permane una distanza tra realtà vissuta e realtà idealizzata.

Cosa succede agli ideali?

Spostarli in un luogo protetto dalla corrosività del mondo reale e al tempo stesso apparire ancora conseguibili.

“gli ideali sono sottratti dalla vita di tutti i giorni e trasportati in un altro

universo culturale dove possono essere raggiunti facilmente ma dove, allo stesso tempo sono fuori pericolo” (1988, p 106)

(52)

Dove collocare i significati trasposti?

1) Nel tempo:

Il passato: viene idealizzato e percepito come migliore del presente

Il futuro: “quando sarò laureato”

2) Nello spazio:

La Russia è stata per i cittadini occidentali il modello

realizzato di una società ideale in cui tutti erano uguali, dove tutti avevano lavoro e non esisteva la povertà.

Dato che era difficile verificare: la cortina di ferro serviva proprio per continuare a coltivare l’illusione .

Gli oggetti, i significati trasposti, il desiderare sempre più

oggetti

(53)



Il ruolo dei beni: costruire un ponte tra la nostra realtà e gli ideali trasposti.



Il problema implicito nel possedere tutto quello che desideriamo è rappresentato dal rischio che non esista più un luogo dove i nostri significati trasposti si possono collocare.



Se rimane qualche oggetto che non riusciamo ad ottenere continueremo a pensare che quando lo avremo conseguiremo quella vita ideale …

Gli oggetti, i significati trasposti, il desiderare sempre più

oggetti

(54)

Un oggetto acquistato che riteniamo appartenere ad uno stile di vita ci permette di avvicinarci allo stile di vita desiderato ma di non raggiungerlo mai, in

quanto è possibile comprare singoli oggetti, non l’intero pacchetto di prodotti/prassi associati allo stile di vita.

Lo stile di vita è immaginato come una intera combinazione di oggetti e prassi diverse.

Ex. E’ possibile comperare un abito di Chanel che appartiene allo stile di vita desiderato, mentre il resto del guardaroba proviene dai grandi magazzini.

I ponti servono come prove dell’esistenza dello stile di vita desiderato e come testimonianza della capacità dell’individuo di potervi appartenere.

Ogni volta che un prodotto desiderato finisce nel mondo reale perde la sua valenza idealizzante e ci spinge a cercarne altri (nuovi modelli, versioni, …)

Gli oggetti, i significati trasposti, il desiderare sempre più

oggetti

(55)

O

o O

O o

X

x X x x x x

individuo

Stile di vita ideale

L’individuo quando entra in possesso di un oggetto che fa parte dello stile di vita ideale costruisce per suo tramite un ponte verso lo stile di vita

Gli oggetti, i significati trasposti, il desiderare sempre più oggetti

L’uso dei beni per recuperare i

significati trasposti rappresenta nella società moderna uno dei motori del consumo

(56)

Baudrillard e il sistema degli oggetti. L’oggetto passato e l’oggetto marginale

Perché ci circondiamo di oggetti che non usiamo?

Gli oggetti hanno un valore d’uso e un valore di significato.

L’oggetto passato: il significato è nei segni del tempo.

Collocato in mezzo agli oggetti del presente serve a

conferire all’insieme un fondamento storico. Per questo siamo affascinati dai mobili antichi, gli oggetti d’epoca,…

L’oggetto marginale: la collezione. Il fine ultimo è

possedere una serie completa di qualcosa secondo il

punto di vista del soggetto. Ogni pezzo della collezione

ha significato nella sua unicità e nella serialità.

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Riferimenti per lo studio e l’approfondimento

Per lo studio:

Vernuccio M., Pastore A. (2008) Impresa e Comunicazione. Principi e Strumenti per il Management, Apogeo, cap.5

Per l’approfondimento personale sulle teorie del consumo si suggerisce:

Corrigan P. (2002), La sociologia dei consumi, Franco

Angeli, 2°ristampa 2010

Riferimenti

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