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La crisi e la fine dell Impero Romano d Occidente

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Academic year: 2022

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La crisi e la fine dell’Impero

Romano

d’Occidente

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L’Impero romano si indebolisce III Secolo

All’inizio del III Secolo l’Impero Romano è ancora potente e ricco. Ma negli anni successivi si indebolì per diversi motivi.

I popoli barbari cercarono di entrare dentro i confini dell’Impero per conquistare terre e saccheggiare le città.

Si diffusero gravi malattie e la popolazione diminuì.

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Diocleziano e la Tetrarchia

Diocleziano, imperatore romano dal 284 al 305, considerato che doveva governare un territorio molto grande, divide l’Impero in Oriente e in Occidente.

Nel 293 varò un nuovo sistema di governo

chiamato tetrarchia (cioè governo a quattro, dal

greco tetra, “quattro”, e árchein, “governare”) in cui

il potere veniva spartito tra due imperatori chiamati

Augusti (o imperatori) e due Cesari.

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La politica di Diocleziano di rafforzamento dell’autorità imperiale non poteva ammettere che all’interno dell’impero ci fossero comunità che sfuggissero al controllo dello stato.

Nel 303 emanò, quindi, un Editto di persecuzione contro i cristiani.

Essi erano considerati una minaccia non tanto perché veneravano un proprio dio, ma perché non erano disposti a riconoscere la religione ufficiale romana né la natura divina dell’imperatore.

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Costantino

Il nuovo imperatore Costantino spostò la capitale da Roma a Bisanzio, con il come di Costantinopoli in Oriente e, nel 324, riunificò i territori dell’Impero.

Egli decise di favorire la religione cristiana, perché sperava che i cristiani lo aiutassero a mantenere il controllo dell’impero.

Costantino fece entrare i barbari nell’esercito perché in questo periodo mancavano i volontari romani.

Nel 380 l’imperatore Teodosio stabilì che il cristianesimo dovesse essere l’unica religione di tutti i Romani.

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I barbari entrano

nell’Impero Romano

I barbari erano un insieme di popoli che viveva ai confini dell’Impero e apparteneva alla famiglia dei Germani.

I Germani parlavano lingue simili e provenivano dall’Europa del Nord e del Centro.

All’inizio del IV secolo i barbari presenti sul confine romano erano: Sassoni, Angli, Franchi, Burgundi, Svevi, Vandali, Visigoti, Ostrogoti.

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IV e V Secolo

L’Impero romano d’Occidente è invaso dai barbari.

I Visigoti, erano una popolazione di origine scandinava che appartenevano alla tribù dei Goti.

Furono tra quei popoli barbari che, con le loro migrazioni, contribuirono alla crisi e alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente.

Nel 410 invasero la penisola italiana e saccheggiarono Roma.

Nel 451 gli Unni attaccarono Milano e nel 455 i Vandali distrussero e saccheggiarono nuovamente Roma.

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Le invasioni barbariche

Le invasioni barbariche (dal 166 al 476) costituirono un periodo ininterrotto di scorrerie all'interno dei confini dell'Impero Romano, fino alla caduta della sua parte occidentale.

Furono condotte inizialmente per fini di saccheggio e bottino da genti armate, appartenenti alle popolazioni che gravitavano lungo le frontiere settentrionali.

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Caduta dell’Impero romano d’Occidente, 476 d. C.

Nel 476 il barbaro Odoacre prese il potere al posto dell’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augustolo.

Da questo momento in poi sopravvisse solamente

l’Impero Romano d’Oriente.

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