"L.B. Alberti" - Rimini
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Anno Scolastico 2009/2010
Corso di Meccanica, Macchine e Impianti Termici CAPITOLO 9
TERMOLOGIA E DISPERSIONI TERMICHE
La combustione è una reazione chimica che comporta l'ossidazione di un combustibile (in genere gas metano, Benzina o Gasolio) da parte di un comburente (in genere è rappresentato dall'ossigeno presente nell'aria), con sviluppo di calore e radiazioni elettromagnetiche (luce), tra cui spesso anche radiazioni luminose. In termini più rigorosi la combustione è una ossidoriduzione con emissione di calore in quanto un composto si ossida mentre un altro si riduce (nel caso degli idrocarburi, il carbonio si ossida, l'ossigeno si riduce) con rilascio di energia e formazione di nuovi composti, principalmente anidride carbonica ed acqua.
9.2 POTERE CALORIFICO DEI COMBUSTIBILI
Il potere calorifico di un combustibile esprime la quantità massima di calore che si può ricavare dalla combustione completa di 1 kg di sostanza combustibile (o 1 m
3di gas). Si misura in Joule su chilogrammo (J/kg) oppure in Joule su m
3(J/ m
3).
Durante la combustione si sviluppa del vapor d’acqua dovuto all’umidità del combustibile e del comburente per cui parte del calore prodotto durante la combustione si disperde con il vapore. Bisogna perciò distinguere un potere calorifero superiore Ps e un potere calorifero inferiore Pi. IL potere calorifero inferiore si ricava dal valore del potere calorifero superiore a cui bisogna sottrarre il calore di condensazione del vapor d’acqua. Normalmente nelle applicazioni energetiche si fa riferimento al valore del potere calorifero inferiore, considerando non utilizzabile il calore di condensazione del vapor d’acqua.
Potere Calorifico Potere calorifico superiore Potere calorifico inferiore
GASOLIO 44 MJ
kg 41 MJ
kg
BENZINA 46 MJ
kg 42 MJ
kg
LEGNO 13,8 MJ
kg 7,7 MJ
kg
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9.3 CALORE SPECIFICO
Il calore specifico di una sostanza è definito come la quantità di calore necessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di un'unità di massa (generalmente un grammo o un chilogrammo) di materiale. In altre parole il calore specifico è il rapporto fra la quantità di calore assorbito o ceduto dall'unità di massa di una sostanza e la variazione di temperatura subita dalla sostanza stessa. Viene espresso in kJ
kg K ⋅ . ACCIAIO E FERRO
0,456 kJ kg K ⋅ ACCIAIO INOX
0,502 kJ kg K ⋅ BRONZO
0,384 kJ kg K ⋅ ALLUMINIO
0,896 kJ kg K ⋅ GHISA
0,440 kJ kg K ⋅ RAME
0,383 kJ kg K ⋅ ACQUA
4,186 kJ kg K ⋅ ARIA
1,004 kJ kg K ⋅
9.4 TRASMISSIONE DEL CALORE
Per trasmissione del calore si intende il passaggio naturale dell’energia termica nel tempo da un corpo a temperatura più elevata ad uno a temperatura più bassa.
Esistono tre modi di trasmissione del calore:
- Conduzione: Trasmissione del calore senza spostamento di molecole;
- Convezione: Trasmissione del calore con spostamento di molecole;
- Irraggiamento: Trasmissione del calore tramite onde elettromagnetiche.
9.4.1 CONDUZIONE
Il calore si trasmette per contatto diretto tra le particelle che costituiscono la materia a livello microscopico (atomi o molecole):
- Nei fluidi a causa delle collisioni che si verificano tra atomi o molecole durante il loro moto casuale;
- Nei solidi a causa della vibrazione degli atomi o delle molecole all’interno del reticolo cristallino;
Il trasferimento di calore avviene SEMPRE dall’elemento a temperatura più alta a quello a temperatura più bassa e il fenomeno termina quando si è raggiunto l’equilibrio termico tra i due corpi.
La trasmissione di calore per conduzione si esprime tramite la legge di Fourier la quale stabilisce che la quantità di calore scambiata Q è direttamente proporzionale all’area A della superficie, alla differenza di temperatura, al tempo e ad un coefficiente di conduzione λ, mentre è inversamente proporzionale alla distanza tra le due pareti attraverso le quali si manifesta il passaggio di calore:
2 1
( )
A T T
Q d
λ ⋅ ⋅ − ⋅ τ
=
Il coefficiente λ si definisce coefficiente di conduzione termica e dimensionalmente si esprime in W
m C ⋅° .
T2
T1
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9.4.2 CONVEZIONE
La trasmissione di calore per convezione si esprime tramite la legge di Newton. Essa stabilisce che la quantità di calore Q trasmessa è direttamente proporzionale all’area A della superficie sulla quale avviene il trasporto d’energia, alla differenza di temperatura, al tempo τ e ad un coefficiente α, detto coefficiente di convezione termica, che dipende dal tipo di fluido, dalla natura e dallo stato superficiale della parete attraverso cui si trasmette il calore, dalla pressione del fluido ma soprattutto dalla sua velocità rispetto alla parete:
2 1
( )
Q = ⋅ ⋅ α A T − T ⋅ τ
Il coefficiente λ si definisce coefficiente di conduzione termica e dimensionalmente si esprime in
2W
m ⋅° C .
9.4.3 IRRAGGIAMENTO
La trasmissione di calore per irraggiamento si esprime tramite la legge di Stefan.
Essa stabilisce che la quantità di calore Q trasmessa è direttamente proporzionale alla quarta potenza della temperatura e ad un coefficiente caratteristico della superficie.
Q = ⋅ σ T
4σ è la costante di Stefan e vale 5, 77 10
8 2W
4m K
⋅
−⋅ per il corpo nero.
Il potere emissivo di un corpo nella realtà è minore del potere emissivo del corpo nero;
ogni corpo ad una data temperatura emette una quantità d’energia minore rispetto a
quella che può emettere un corpo nero alla stessa temperatura.
9.5 TRASMISSIONE DEL CALORE TRA DUE FLUIDI SEPARATI DA UNA PARETE
Nelle applicazioni pratiche il caso più diffuso è quello della trasmissione del calore tra due fluidi separati da una parete. La trasmissione del calore, in questo caso, è caratterizzata da due fenomeni convettivi e da uno conduttivo. In particolare:
T3
T2
d T4
T1
Convezione Conduzione Convezione
Il fluido a temperatura T
4e avente coefficiente di convezione α
1trasmette alla parete d’area A nel tempo τ una quantità di calore:
1
(
4 3)
Q = α ⋅ ⋅ A T − T ⋅ τ
Attraverso la parete di spessore d si trasmettere calore per conduzione: se si indica con λ il coefficiente di conduzione si ha:
3 2
( )
A T T
Q d
λ ⋅ ⋅ − τ
= ⋅
Infine tra la parete d’area A e il fluido a temperatura T
1e che ha un coefficiente di convezione α
2si trasmette la quantità di calore:
2
(
2 1)
Q = α ⋅ ⋅ A T − T ⋅ τ
Ricavando dalle precedenti relazioni le differenze di temperatura si ottiene:
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4 3
1
3 2
2 1
2
T T Q
A T T Q d
A T T Q
A
α τ
λ τ
α τ
− = ⋅ ⋅
− = ⋅
⋅ ⋅
− = ⋅ ⋅
E sommando i termini di sinistra e i termini di destra:
4 1
1 2
1 1
Q d
T T
A τ α λ α
⎛ ⎞
− = ⋅ ⎜ + + ⎟
⋅ ⎝ ⎠
Se si pone
1 2
1 d 1 1
α λ α K
⎛ ⎞
+ + =
⎜ ⎟
⎝ ⎠ in cui k è il coefficiente di trasmissione globale misurato in
2W
m ⋅° C si ottiene:
4 1
T T Q
A τ K
− = ⋅ ⋅
Infine si determina la quantità di calore scambiata:
4 1
( )
Q = ⋅ ⋅ K A T − T ⋅ τ
Per determinare la potenza termica che attraversa la parete basta dividere per il tempo entrambi i membri:
4 1
. Q ( )
Pot Termica K A T T
= τ = ⋅ ⋅ −
4 1
. ( )
Pot Termica = ⋅ ⋅ K A T − T
Dove:
3
1 2
1 1 2 3 2
1
1 1
....
K S S S
α λ λ λ α
=
+ + + + +
1
,
2,
3S S S = Spessori dei vari strati della parete
1
,
2,
3λ λ λ = Coefficienti di conduzione dei vari starti della parete
9.6 DISPERSIONI TERMICHE PER VENTIAZIONE
L’aria esterna immessa negli ambienti climatizzati per esigenze di ricambio igienico comporta un dispendio energetico a carico del generatore di calore.
Per determinare la Potenza termica necessaria a compensare queste dispersioni viene applicata la seguente formula.
.
. 3, 6
s VENTILAZIONE
V c T Pot Termica ⋅ ⋅Δ
=
Dove:
[ ]
.
RICAMBI ARIAPot Termica = W V = Portata di aria
kg h
⎡ ⎤
⎢ ⎥
⎣ ⎦
c
s= Calore specifico aria = 1,004 kJ kg K
⎡ ⎤
⎢ ⋅ ⎥
⎣ ⎦
Δ = T Variazione di temperatura tra interno ed esterno [ ] K
9.7 LE DISPERSIONI TERMICHE NEGLI EDIFICI
Le principali dispersioni termiche degli edifici sono schematizzate nella seguente figura.
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Attraverso le nozioni acquisite nei paragrafi precedenti siamo in grado di determinare le seguenti dispersioni:
- Dispersioni delle pareti (21%);
- Dispersioni del pavimento (6%);
- Dispersioni delle finestre (22%);
- Dispersioni del tetto (10%);
- Dispersioni per aerazione (29%)
La somma di tutte queste dispersioni rappresenta l’88% delle dispersioni totali. Il restante 12% rappresenta le perdite di calore dovute alle emissioni e sono legate al rendimento della caldaia.
9.8 AUMENTO PERCENTUALE PER L’ORIENTAMENTO
A causa dell’orientamento della parete è necessario applicare dei coefficiente di maggiorazione correttivi per tener conto della maggiore velocità del vento e del minor irraggiamento solare sulla parete.
Nord
Est
Sud Ovest
N-E
S-O S-E N-O
Nord
Nord-Est Est
Sud-Est Sud
Sud-Ovest Ovest
Nord-Ovest
1,2 1,15 1,1 1,05 1 1,05 1,1 1,15
Si ricorda che per le superfici orizzontali (pavimenti e soffitti) non si applica il
coefficiente di maggiorazione per l’orientamento.
9.9 SCELTA DEL TERMINALE DI EROGAZIONE DEL CALORE
Una volta determinato le dispersioni termiche nei singoli ambienti è necessario scegliere il terminale di erogazioni più idoneo a compensare tali dispersioni.
Principalmente esistono tre tipologie di impianto:
- Impianto a Radiatori;
- Impianto a Ventilconvettori;
- Impianto radiante (pavimento, parete, soffitto).
La scelta viene fatta in funzione dell’utilizzo dei locali.
L’impianto a radiatori viene utilizzato in locali ad uso prevalentemente residenziale in caso di ristrutturazione dell’impianto termico e in locali con metrature molto ridotte.
L’inconveniente principale è che l’aria riscaldata sale verso l’alto per convezione e quindi la sensazione è quella di avere i piedi freddi e la testa calda.
L’impianto a Ventilconvettori viene preferito ai radiatori in quelle applicazione dove
viene richiesto un tempo di messa a regime molto ridotto (negozi, uffici, locali
commerciali e industriali). L’inconveniente dei ventilconvettori è la manutenzione dei
terminali, l’elevata movimentazione d’aria e quindi di polvere e l’aumento della
sensazione di avere i piedi freddi e la testa calda.
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L’impianto a pavimento radiante, a differenza dei precedenti impianti, sfrutta il fenomeno dell’irraggiamento per distribuire il calore. Viene utilizzato prevalentemente in impianti nuovi installati in alloggi di pregio. Massimizza il comfort termico e la sensazione di benessere. La sensazione che si avverte, a differenza dei precedenti impianti, è di avere i piedi caldi e la testa fresca. La distribuzione delle temperature è la seguente.
Per scegliere il radiatore più idoneo a compensare le dispersioni termiche vengono utilizzate delle tabelle fornite dai costruttori di radiatori.
Normalmente in funzione dell’altezza e del numero di colonne viene indicata la resa
termica in Watt/elemento. Di seguito è riportata la tabella fornita dalla ditta IRSAP.
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La scelta viene fatta in funzione dell’arredamento e delle dimensioni geometriche della stanza. Normalmente la scelta cade sull’altezza 685 per l’installazione sotto la finestra e 885 per l’installazione fuori finestra. Infine per scegliere la posizione più idonea bisogna considerare che è preferibile installare i radiatori sulle pareti che confinano con l’ambiente esterno dato che normalmente sono quelle più “fredde”.
9.9.2 IMPIANTO A VENTILCONVETTORI
Per scegliere il ventilconvettore più idoneo a compensare le dispersioni termiche
vengono utilizzate delle tabelle fornite dai costruttori. Di seguito la tabella della RHOSS.
Il dimensionamento dell’impianto a pavimento radiante viene eseguito da tecnici specializzati e consiste nel decidere la posizione delle tubazioni (in materiale plastico) da installare nel massetto sotto al pavimento e calcolare la portata d’acqua che ogni circuito deve avere per garantire l’uniformità della temperatura nel locale e la completa copertura delle dispersioni termiche.
Di seguito è riportata la sezione di un impianto con pavimento radiante e una planimetria con la distribuzione dell’impianto.
3 4
5
6
7
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PAN N ELL O IS OLAN TE PER IN STAL L AZION E TUB AZIONE A PA VIMEN TO STR UTTU RA P OR TAN TE ORIZZONTAL E
MAS SETTO AD DITTIVATO PAR ETE
PAV IMEN TA ZION E N ASTR O PE RIME TR AL E
C OL L ANTE P ER PA VIMEN TO
45
72 114
TUB O IMP IA NTO A PAV IM EN TO
ISOL ANTE IN L ASTR A DA 2 cm
L’unico dato da considerare è che l’impianto a pavimento può erogare al massimo 100 W/mq e quindi, se l’edificio non è isolato termicamente, l’impianto a pavimento può non riuscire a garantire la potenza termica necessaria a coprire le dispersioni termiche.
9.10 SCELTA DELLE TUBAZIONI DI ALIMENTAZIONE DEI TERMINALI La scelta delle tubazioni d’alimentazione dei terminali d’erogazione del calore, viene normalmente eseguita considerando una velocità massima del fluido nelle tubazioni.
Normalmente viene considerata una velocità massima = 0,7-1 m/s.
Dalla dispersione termica si calcola la portata d’acqua nel seguente modo:
[ / ] 3, 6
s
q litri h Q
C T
= ⋅
⋅ Δ Æ
4
1000000
s
D Q
V C T π
= ⋅
⋅ ⋅ ⋅ Δ ⋅
Dove:
Q = Dispersioni termiche del locale [ ] W
Cs = Calore specifico acqua
kJ kg K
⎡ ⎤
⎢ ⋅ ⎥
⎣ ⎦
Δ T = Differenza di temperatura tra l’ingresso e l’uscita dell’acqua di riscaldamento dal terminale di erogazione. Normalmente per gli impianti a radiatori e
ventilconvettori si considera 10°C, mentre per gli impianti a pavimento si
considera 5°C.
9.11 ESERCIZIO
Si vuole dimensionare i radiatori dell’appartamento di seguito schematizzato.
1.401.10 1.401.10 2.401.00
1.08 2.40 1.10 2.40
CUCINA mq 9.95
CAMERA mq 11.82 CAMERA mq 14.07
BAGNO
mq 5.24 0.90 1.50
Piano primo H=3m
DISIMP.
mq 4.08 SOGGIORNO
mq 15.52
ALTRA PROPRIE T A'
INGRESSO mq 6.69 CAMERA
CAMERA
4,03 m 3,94 m
3,57 m2,46 m3,56 m
3,20 m 2,50 m
N
E S
O
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L’appartamento è al piano primo, sotto c’è un garage (T=0°C), sopra un altro appartamento (T=20°C) e il vano scala è riscaldato (T=20°C).
La parete esterna ha la seguente stratigrafia:
INTONACO
0, 7
W λ = m K
⋅ 0, 035
ISOLANTE
W λ = m K
⋅ 0, 65
MATTONI
W λ = m K
⋅
Il pavimento su garage ha la seguente stratigrafia:
PIASTRELLA
1,16
W λ = m K
⋅ 1, 05
MASSETTO
W λ = m K
⋅
.
1, 6
CEM ARM
W λ = m K
⋅
SOLAIO
0, 7
W λ = m K
⋅
INTONACO
0, 7
W λ = m K
⋅
Infine gli infissi installati hanno
INFISSI3,1 W
2K = m K
⋅
Si ricorda che i coefficienti di maggiorazione per l’orientamento sono:
N=1,2 E=1,1 S=1 O=1,1
N-E=1,15 S-E=1,05 S-O=1,05 N-O=1,15
α = 7 α = 20
1 cm 1 cm
8 cm 25 cm
10 cm 4 cm
20 cm
1 cm Piastrella 1 cm
Massetto
Cemento Armato
Solaio
Intonaco
Calcolo la trasmittanza della parete e del pavimento:
Parete:
,
1 2 3 4
1 2 3 4
1 1
0,346 1 0, 01 0, 08 0, 25 0, 01 1
1 1
7 0, 7 0, 035 0, 65 0, 7 20
PARETE
INT EST
K S S S S
α λ λ λ λ α
= = =
+ + + + +
+ + + + +
Soffitto:
1 1, 61
1 0, 01 0,1 0, 04 0, 2 0, 01 1 7 1,16 1, 05 1, 6 0, 7 0, 7 20
PAVIMENTO
K = =
+ + + + + +
1) Calcolo le dispersioni termiche dei singoli locali Soggiorno+Ingresso+Dis.
Parete Sud-Est:
( )
0,346 (4, 03 3) 1, 08 2, 4 25 1, 05 86, 26 Q
S E−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ − ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Finestra Sud-Est:
_
3,1 (1, 08 2, 4) 25 1, 05 210,92
Finestra S E
Q
−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = W
Pavimento:
1, 61 (15,52 6, 69 4, 08) 20 846,5
pavimento
Q = ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ + + ⋅ = W
Ventilazione:
( )
_ 15,52 6, 69 4, 08 3 1, 247 0,5 49,17 kg Portata Aria
= ⎡ ⎣ + + ⋅ ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ = h 49,17 1, 004 25
342,82
3, 6 3, 6
s Ventilazione
V c T
Q = ⋅ ⋅Δ = ⋅ ⋅ = W
Dispersione totale Soggiorno+Ingresso+Dis. = 1486,5 W Camera mq. 14,07
Parete Sud-Est:
( )
0,346 (3,94 3) 1,1 2, 4 25 1, 05 83,37 Q
S E−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ − ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Finestra Sud-Est:
_
3,1 (1,1 2, 4) 25 1, 05 214,83
Finestra S E
Q
−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = W
Parete Sud-Ovest:
[ ]
0,346 3,57 3 25 1, 05 97, 27 Q
S O−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = W
Pavimento:
1, 61 14, 07 20 453, 05
pavimento
Q = ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ = W
Ventilazione:
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26,31 1, 004 25
183, 44
3, 6 3, 6
s Ventilazione
V c T
Q = ⋅ ⋅Δ = ⋅ ⋅ = W
Dispersione totale Camera 14,07 mq = 1031,96 W Bagno mq. 5,24
Parete Sud-Ovest:
( )
0,346 (2, 46 3) 0,9 1,5 25 1, 05 54, 76 Q
S O−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ − ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Finestra Sud-Est:
_
3,1 (0,9 1,5) 25 1, 05 109,85
Finestra S O
Q
−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = W
Pavimento:
1, 61 5, 24 20 168, 73
pavimento
Q = ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ = W
Ventilazione:
[ ]
_ 5, 24 3 1, 247 2 39, 20 kg Portata Aria
= ⋅ ⋅ ⋅ = h
39, 20 1, 004 25
283,11
3, 6 3, 6
s Ventilazione
V c T
Q = ⋅ ⋅Δ = ⋅ ⋅ = W
Dispersione totale Bagno 5,24 mq = 616,45 W Camera mq. 11,82
Parete Sud-Ovest:
[ ]
0,346 (3,56 3) 25 1, 05 97, 00 Q
S O−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ = W
Parete Nord-Ovest:
( )
0,346 (3,56 3) 1 2, 4 25 1,15 82,36 Q
N O−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ − ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Finestra Nord-Ovest:
( )
_
3,1 1 2, 4 25 1,15 213,9
Finestra N O
Q
−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Pavimento:
1, 61 11,82 20 380, 60
pavimento
Q = ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ = W
Ventilazione:
[ ]
_ 11,82 3 1, 247 0,5 22,11 kg Portata Aria
= ⋅ ⋅ ⋅ = h
22,11 1, 004 25
154,15
3, 6 3, 6
s Ventilazione
V c T
Q = ⋅ ⋅Δ = ⋅ ⋅ = W
Dispersione totale Camera 11,82 mq = 928,01 W
Parete Nord-Ovest:
( )
0,346 (2,5 3) 1,1 1, 4 25 1,15 59, 28 Q
N O−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ − ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Finestra Nord-Ovest:
( )
_
3,1 1,1 1, 4 25 1,15 137, 25
Finestra N O
Q
−= ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⎡ ⎣ ⋅ ⎤ ⎦ ⋅ ⋅ = W
Pavimento:
1, 61 9,95 20 320,39
pavimento
Q = ⋅ ⋅Δ ⋅ = K A T c ⋅ ⋅ = W
Ventilazione:
[ ]
_ 9,95 3 1, 247 1 37, 22 kg Portata Aria
= ⋅ ⋅ ⋅ = h
37, 22 1, 004 25
259,5
3, 6 3, 6
s Ventilazione
V c T
Q = ⋅ ⋅Δ = ⋅ ⋅ = W
Dispersione totale Cucina = 776,42 W
2) Scelta dei radiatori e del diametro dei tubi:
Soggiorno+Ingesso+Disimp.
Dato che l’ambiente è superiore a 15 mq si decide di installare due radiatori.
L’altezza del radiatore da utilizzare è 885 mm dato che l’unica finestra esistente è una porta-finestra.
Un elemento alto 885 con 3 colonne emette 84,6 W quindi:
1486,5
17,57
84, 6 = Æ 18 elementi
Considerando di installare un radiatore più grosso sulla parete esterna e uno più piccolo sulla parete adiacente all’ingresso risulta:
Sulla parete esterna Æ 12 elementi, H=885, 3 colonne Æ 12/3/885 Tubazione:
4 4 991
0, 0065 6, 5 1000000 0, 7 4,186 10 1000000
s
D Q m mm
V C T
π π
⋅ ⋅
= = = =
⋅ ⋅ ⋅Δ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
Si sceglie una tubazione con diametro 10x8 mm.
Sulla parete interna Æ 6 elementi, H=885, 3 colonne Æ 6/3/885
Si utilizza sempre la tubazione da 10x8. Sotto questo diametro è bene non andare per
evitare problemi di corrosione e di incrostazione delle tubazioni.
"L.B. Alberti" - Rimini Camera 14,07 mq
L’altezza del radiatore da utilizzare è 885 mm dato che l’unica finestra esistente è una porta-finestra.
1031,96
12, 20
84, 6 = Æ 13 elementi
Sulla parete esterna Æ 13 elementi, H=885, 3 colonne Æ 13/3/885 Tubazione:
4 4 1031, 96
0, 0067 6, 7 1000000 0, 7 4,186 10 1000000
s