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APPELLO DI ALGEBRA LINEARE BBBB

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Academic year: 2021

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APPELLO DI ALGEBRA LINEARE BBBB

30 GENNAIO 2017

Cognome: Nome: Matricola:

Tempo: 2h30

La valutazione tiene conto di ordine e chiarezza nello svolgimento. Tutte le risposte devono essere adeguatamente giustificate.

1 Sia f : V → V un endomorfismo lineare e λ un autovalore di f . Verificare che l’insieme degli autovettori di λ `e un sottospazio di V .

Soluzione: Sia λ un autovalore, e siano v e w due autovettori tali che f (v) = λv e f (w) = λw.

Allora, per ogni scalare r e s, si ha

f (rv+sw) = rf (v)+sf (w) = r(λv)+s(λw) = (rλ)v+(sλ)w = (λr)v+(λs)w = λ(rv)+λ(sw) = λ(rv+sw).

2 Consideriamo un sistema lineare omogeneo di m equazioni in n incognite:

Ax = 0

con A matrice di tipo m × n. Supponendo n > m, spiegare il motivo per cui il sistema ammette sicuramente una soluzione non banale.

Soluzione: La matrice A definisce una trasformazione lineare fA : Rn → Rm come segue (per ogni vettore colonna x ∈ Rn):

fA(x) = Ax.

Allora si ha n = dim Ker(fA) + dim Im(fA). Dal fatto che n > m e dim Im(fA) ≤ m, si ha necessariamente che dim Ker(fA) = n − dim Im(fA) ≥ n − m ≥ 1. Quindi Ax = 0 ha soluzioni non banali.

3 Si considerino le rette di equazioni lineari s :

 2x = 0

x + y + z = 0 r :

 x + 2y = 0 y − z = 0

a) Dopo avere verificato che le due rette sono incidenti (cio´e si intersecano in un punto), determinare l’equazione lineare della retta passante per il punto P = (1,1,1) e incidente r e s.

b) Determinare l’equazione lineare del piano passante per il punto C = (1,2, − 3) e perpen- dicolare a r.

Soluzione: a) Si vede subito che le due rette sono incidenti nel punto (0,0,0). Allora l’equazione parametrica della retta che passa per l’origine e per il punto P = (1,1,1) `e x = t, y = t, z = t. L’equazione lineare si ottiene ricavando t dalla prima equazione e sostituendo nelle altre due: y − x = 0 e z − x = 0.

b) Il punto Q = (2, − 1, − 1) appartiene alla retta r. Il piano π passante per l’origine e perpendicolare al vettore −−→

OQ (e quindi alla retta r) ha equazione (2, − 1, − 1) · (x,y,z) =

(2)

2x − y − z = 0. Il piano parallelo a π passante per il punto C = (1,2, − 3) ha equazione 2x − y − z = 3.

4 Determinare per quali valori del parametro reale t il sistema Ax = b ammette soluzione.

In tali casi determinare esplicitamente le soluzioni.

A =

−1 3 0

1 2 −1

0 0 2t + 1

 b =

 2 1 5

Soluzione: Il determinante della matrice A non cambia se si somma ad una riga (colonna) un multiplo scalare di un’altra riga (colonna). Sommiamo la prima riga alla seconda per ottenere la matrice

B =

−1 3 0

0 5 −1

0 0 2t + 1

Allora si ha: det(A) = det(B) = −5(2t + 1), perch´e B `e una matrice triangolare. Se t 6= −(1/2) allora det(A) 6= 0 e quindi A determina un isomorfismo lineare di R3 in R3. Quindi l’equazione Ax = b ammette una unica soluzione.

Se t = −(1/2) allora det(A) = 0 e l’ultima riga di A `e il vettore nullo. Ax non potr`a mai dare come risultato il vettore b che ha 5 in ultima componente.

Analizziamo un’altra prova del risultato. Consideriamo la matrice completa del sistema:

−1 3 0 2

1 2 −1 1

0 0 2t + 1 5

Semplifichiamo il sistema ottenendo una matrice a gradini. Sommiamo la prima riga alla seconda per ottenere

−1 3 0 2

0 5 −1 3

0 0 2t + 1 5

Se t = −(1/2) allora l’ultima riga determina l’equazione 0 = 5 che `e impossibile. Quindi il sistema in questo caso non ammette soluzione.

Se t 6= −(1/2) allora possiamo dividere per 2t + 1 6= 0 ed otteniamo z = 5/(2t + 1). Dalla seconda riga otteniamo 5y = 3 + z che diventa y = (3/5) + (1/2t + 1). Infine dalla prima riga si ottiene x = 3y − 2 da cui x = (9/5) + (3/2t + 1) − 2. Quindi il sistema ammette una unica soluzione.

5 Stabilire se esiste una applicazione lineare T : R2 → R2 tale che

T (1,2) = (3,0); T (2,4) = (5,0); T (0,1) = (1,1).

Soluzione: Se T fosse una trasformazione lineare avremmo

T (2,4) = T (2(1,2)) = 2T (1,2) = 2(3,0) = (6,0), che contraddice l’ipotesi T (2,4) = (5,0).

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