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Notiziario n. 3. Lettera del Presidente. Anno sociale 2020/2021

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Notiziario n. 3

Il Notiziario è diffuso online ad uso esclusivo dei Soci

del Club

Rotary Club Roma Est Lungotevere Flaminio,22

00196 Roma mobile +39 324 0723230 romaest@rotary2080.org www.rotaryromaest.it

Responsabile Luciano Ghelfi

Anno sociale 2020/2021 Presidente Tatiana K. Kirova

Notiziario n. 1

18 dicembre 2020

Lettera del Presidente

Cari Amici e Soci del Roma Est,

eccoci ormai alle soglie di un inconsueto Natale e non so ancora quanto pronti a veder spuntare il Nuovo Anno. Alcuni di noi ricordano le antiche superstizioni che un anno bisestile, il 2020, portava eventi non positivi. E così è stato, almeno per l’aspetto dell’onnipresente Covid nella nostra vita quotidiana fino ad oggi.

Non possiamo perciò non pensare positivo l’arrivo del 2021 e se non riusciamo a sognare un futuro prossimo dipinto a colori vivaci, almeno possiamo credere al motto di quest’anno: “Il Rotary crea opportunità!”

Anche se l’isolamento non ha permesso di incontrarci nelle nostre tradizionali conviviali, abbiamo potuto nei nostri appuntamenti settimanali on line, dibattere ed ascoltare interessanti argomenti da personalità di primo piano della nostra at- tuale società.

La conferenza del Prof. Ing. Francesco Profumo, già Ministro ed attuale Presi- dente della Fondazione San Paolo, del nostro Socio Umberto De Julio con l’Ing.

Massimo Sarmi, Amministratore delegato per molti anni di Poste Italiane, che ci ha fornito interessanti spunti di riflessione per il mondo della digitalizzazione e le sue potenzialità applicative nei diversi campi delle nostre progettualità innovati- ve. Il Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma Prof. Eugenio Gau- dio ha fornito, nella sua conferenza su: “Punti di forza e criticità delle Università al tempo del Covid” una approfondita disamina delle potenzialità dell’istruzione a distanza, sottolineandone anche i limiti imposti dalla pandemia non ancora de- bellata. Le “passeggiate romane”, l’unica licenza “de visu” consentitaci dalle di- sposizioni ministeriali, ci hanno allietato i sabati con l’adeguata guida che ci ha illustrato le meraviglie in parte sconosciute, del Parco degli Acquedotti, procedu- ta dalla conferenza dal nostro socio Mario Docci, e la visita del Parco di Villa Borghese. Altre ne seguiranno nel programma di gennaio e febbraio in attesa di normalizzare i nostri incontri.

Una piacevole eccezione è stata la possibilità di ricevere la visita del Governatore Giovanbattista Mollicone sia on-line per i Soci, che di persona con il nostro Di- rettivo.

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Il suo saluto ci è stato di grande conforto per proseguire con maggiore vigore la nostra azione rotariana che in questo periodo ci trova impegnati a sviluppare, secondo i tempi predisposti, il progetto “Tevere e Roma città Unesco” con glia altri club romani. La Santa Messa per i defunti all’altare mariano di Sant’Andrea delle Fratte ci ha riportato alla spiritualità dei luoghi, come la celebrazione di oggi 8 di- cembre dell’Immacolata per le festività Natalizie abbiamo organizzato tre eventi perché ciascun socio ritrovi il modo di sentirsi sempre presente nella nostra Famiglia Rotariana sempre più unita in questi momenti.

Concezione, per sentirci consolati e protetti nei nostri momenti di sconforto per il preoccupante futuro.

Ma interessanti e spero gratificanti momenti di convivialità ci attendono:

La passeggiata di sabato 12 dicembre vuole ricordare a noi tutti quanto sia importante recuperare in questi frangenti il cammino iniziatico verso la spiritualità del Natale, avviandoci verso il Presepe di Piazza San Pietro e ascoltando nella Basilica la Santa Messa.

Gli auguri natalizi potranno trovare spazio “de visu” al nostro storico Grand Hotel Regis alle ore 13.00 di lunedì 14 dicembre con il brindisi e il panettone tradizionale (allietato da un saluto del nostro Governatore) e alla sera, coralmente, in un incontro on line con tutti i Soci, un intrattenimento musicale beneaugurale ci permetterà di scambiarci i tradizionali saluti.

Pur se abbiamo dovuto rinviare il nostro festeggiamento preannunciato per i 60 anni del Club al 2021, sia- mo sicuri che l’attesa per questo importante appuntamento ci renderà anche più forti ed ottimisti che il prossimo anno ci potrà portare più liete sorprese con il motto “Il Rotary crea opportunità”.

La vostra Presidente Tatiana Kirova

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Lettera di novembre del Governatore Giovambattista Mollicone La vittoria finale

Care amiche e amici rotariani, la seconda ondata della pandemia ci ha ancora una volta costretto a rive- dere i nostri programmi e ha cancellato all’improvviso ogni residuo tentativo di uscire timidamente fuori dalla fase dell’emergenza più acuta. Questo periodo verrà ricordato in futuro come quello della grande pandemia globale. Quest’anno rotariano verrà giudicato non soltanto per quello che saremo in grado di realizzare ma anche per come riusciremo a reagire a così grandi e inaspettate difficoltà. Ho maturato la convinzione che i rotariani hanno un solo modo di rispondere alla sfida: devono andare avanti, devono realizzare tutti i progetti pianificati prima della pandemia, adattando gli strumenti e le modalità alle regole di precauzione e sicurezza imposte dall’aggressione del Covid-19. Vediamo, dun- que, quali sono questi progetti, cosa abbiamo fatto a ottobre e cosa faremo a novembre, cioè nel mese dedicato alla Fondazione Rotary. A ottobre abbiamo sperato che la nostra attività potesse lentamente riacquistare almeno una parvenza di normalità. Rispettando tutte le norme previste per contenere il contagio, ho realizzato in presenza il mio programma di visite nei Club di Sassari. Sempre in presenza, siamo riusciti a organizzare il seminario sull’effettivo e le nuove generazioni sia a Sassari che nella splendida cornice della Certosa di Trisulti. Il pianista Danilo Rea ci ha regalato bellissime emozioni sonore in una pausa dei lavori. Il nostro Distretto Interact e il Distretto Interact 1970 di Lisbona, in Portogallo, hanno stretto un accordo di gemellaggio. E questo è stato soltanto l’inizio. Il 24 ottobre per la Giornata mondiale “End Polio Now” abbiamo realizzato un altro sogno. I tredici Distretti italiani del Rotary, la Lega Calcio Serie B e la Lega Pro con il patrocinio della Lega Serie A hanno dato il via alla campagna “Scendiamo in campo insieme”. Il nostro Distretto 2080 è stato capofila del progetto che ci ha ulteriormente avvicinato all’obiettivo di debellare totalmente la piaga della poliomielite. Nel week end ci sono state diverse iniziative sui campi di calcio. Ovunque è stata proiettata la scritta “End Polio Now - World Polio Day”. Lo stesso slogan è apparso sui banner sistemati in campo prima delle gare.

La testimonial della campagna è stata il soprano Eleonora Buratto. Sempre per la Giornata mondiale contro la polio abbiamo organizzato all’Adnkronos una conferenza stampa con il professor Ranieri Guerra dell’Oms in occasione della sua lectio magistralis: la pagina dell’agenzia di stampa su questo appuntamento ha raggiunto le 18mila visualizzazioni. Infine, abbiamo istituito la Task force Covid-19 che si occuperà dei problemi legati alla pandemia, anche dal punto di vista del supporto psicologico dei rotariani. Insomma, a ottobre tutto è andato per il meglio. Per qualche giorno abbiamo addirittura spe- rato di cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel. Ma in questi giorni il contagio è tornato a farsi minaccioso. Le riunioni in presenza sono diventate di nuovo impossibili. Un altro stop improvviso ha rischiato di bloccare ogni attività. Noi non ci siamo arresi. Abbiamo per l’ennesima volta rimesso ma- no al programma e rimodulato gli appuntamenti delle prossime settimane. Nulla è cambiato. Come previsto, faremo le visite programmate nella zona di Cagliari e nei Club romani e laziali. Ma le faremo sul web. Sempre su Zoom, ci vedremo per “Walking in Rotary” e festeggeremo la settimana mondiale dell’Interact. Nello stesso tempo, entreranno nel vivo del loro lavoro con una serie di progetti le Com- missioni sanità presiedute da Daniela Tranquilli Franceschetti: oltre alla Task force Covid-19, anche la Commissione per la prevenzione andrologica tra i giovani. Voglio chiudere questa lettera con un ricor- do commosso di Gianni Gasbarrini Fortuna, Past Governor del Distretto 2080 e socio del Club di Fro- sinone, che ci ha lasciato pochi giorni fa. Non dimentico la sua ultima apparizione pubblica all’Assem- blea di giugno in cui è intervenuto come decano. Con la sua scomparsa il nostro Distretto perde un pezzo della sua storia. Ma Gianni ci ha incoraggiato fino alla fine nel servire al di sopra di ogni interes- se personale e nel trasformare le crisi in opportunità. La vittoria finale contro le sfide di questi giorni difficili sarà anche merito suo.

Buon Rotary a tutti.

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Lettera di novembre del Presidente Internazionale Knaack Modi nuovi di creare opportunità

Sappiamo tutti che il Rotary ha lo straordinario potere di trasformare noi stessi e le nostre comunità.

Tuttavia, se in tutte le comunità rimangono escluse alcune persone, vuol dire che non ci siamo impe- gnati abbastanza per raggiungerle. Il Consiglio centrale del RI ha deciso di passare all'azione per fare in modo che il Rotary accolga una maggiore diversità. Abbiamo istituito una task force per promuovere diversità, equità e inclusione in modo da aiutare i club ad attrarre nuovi soci, a prescindere da fattori quali genere, razza, religione, età o altro. Questo ci aiuterà a velocizzare l'applicazione dei cambiamen- ti che tutti noi desideriamo. La scelta di Jennifer E. Jones come Presidente del Rotary 2022-2023 (prima donna a guidare la nostra organizzazione) è un altro passo avanti in questa direzione. A livello base, i club favoriscono l'inclusione e la diversità. Un punto di vista in merito ci viene offerto da Alia Ali, che fa parte del Consiglio centrale dell'Organizzazione multidistrettuale d'informazione Big West Rotaract, alumna dei Rotary Youth Leadership Awards e past presidente del Rotaract Club di Surrey- Newton, British Columbia. Ricordo ancora il senso di sollievo che ho provato quando ho partecipato al RYLA quattro anni fa. Avevo trovato persone 'della mia tribù', che tenevano alle stesse cose a cui tene- vo io. In tutto il mondo, il cuore del Rotary batte con la stessa passione. Là dove altri si bloccano di fronte alle dimensioni e alla portata di un problema, noi ci mettiamo al servizio delle nostre comunità e passiamo all'azione. Dobbiamo tenere vivo questo spirito, specialmente quando la conversazione si fa difficile. Razzismo, pregiudizio e discriminazione possono assumere varie forme, ma esistono in ogni Paese, in ogni città e in ogni persona. Come possiamo estirparli? In qualità di consulente per la diversi- tà, equità e inclusione, aiuto le organizzazioni a creare una cultura che attragga e dia forza a tutti con il potere dell'empatia. Quando proviamo per gli altri i medesimi sentimenti che proviamo per noi stessi, non c'è spazio per il pregiudizio nel nostro cuore. Quando in ogni bambino rivedi te stesso da piccolo e quando ogni uomo o donna ti ricorda tua madre o tuo fratello, inizi a vedere il mondo con occhi diver- si. Possiamo applicare la Prova delle quattro domande sotto una prospettiva ispirata dall'empatia. Pro- muoviamo buona volontà e migliori rapporti di amicizia con tutte le persone nella nostra area, donne comprese? Ciò che facciamo è vantaggioso per persone di tutte le età? Chi prende le decisioni che non spetta a te prendere?

Quando una Convention del Rotary si è tenuta durante il Ramadan, sono stata messa di fronte a una scelta straziante tra il Rotary e la mia religione. Mi sono chiesta: quando ci chiediamo se le nostre azio- ni saranno vantaggiose per tutti gli interessati, non sono inclusa anch'io in quanto musulmana? La Con- vention si sarebbe svolta durante la Pasqua? Soltanto se ci poniamo domande difficili potremo metterci all'opera per creare un Rotary più inclusivo e diversificato. Siamo già connessi con moltissime persone in tutto il mondo. Immaginate quante possibilità si aprirebbero davanti a noi se facessimo partecipare ancora più gente. Questo è il futuro che voglio vedere per il Rotary: un futuro dove la nostra azione sia inarrestabile, la nostra gentilezza sia perpetua e i cambiamenti che desideriamo vedere siano intenzio- nali. Il Rotary possiede un cuore enorme. Se apriremo ancor di più le nostre porte, potremo trovare molte persone interessanti, nuove voci e nuovi punti di vista. Numerosi club presentano già stili, cultu- re e opportunità differenti; chiunque non si senta ben accolto in un particolare club potrà rivelarsi un ottimo candidato per i nuovi club creati sulla base di modelli differenti. È importante assicurarci che ogni nuovo Rotariano risulti adatto al proprio club.

Il Rotary crea opportunità attraverso la diversità.

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Quest’anno abbiamo scelto la Chiesa di S. Andrea delle Fratte per la nostra consueta Messa in ricordo dei defunti. La celebrazione si è svolta presso l’altare Mariano, così chiamato perché il 30 gennaio 1842 la Vergine apparve ad un ebreo di nome Alfonso Ratisbonne, entrato in chiesa soltanto per am- mirarne le bellezze architettoniche e che invece finì per convertirsi ed essere battezzato.

La visita del Governatore Giovambattista Mollicone

Lo scorso 9 novembre il Governatore Giovambattista Mol- licone ha visitato il nostro Club, incontrando di persona il Consiglio Direttivo e in videoconferenza i Soci.

Nel corso della riunione abbiamo dato il benvenuto alla dott.ssa Maria Letizia Cavuoto, nuova Socia del Roma Est in doppia affiliazione con il Rotaract, presentata da Paola Paloscia.

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Come il Rotary Club Roma Est “Crea opportunità”

L’esperienza personale di noi Presidenti dei Rotary Clubs 2020/21 deriva da ogni singola storia indivi- duale che ci ha portato ad essere candidati in questo ruolo.

Per quanto mi riguarda, essendo iscritta al Rotary da più di 30 anni, vedova di un rotariano degli anni 1970, fare il presidente rappresentava un traguardo oltreché un dovere da espletare, non avendo potuto frequentare per molti anni la famiglia rotariana, come avrei desiderato, dati i miei molteplici impegni professionali e accademici. Solo ora, avendo diradato l’attività di architetto e di insegnamento sono in grado di dedicare il giusto impegno a questo ruolo di grande responsabilità civile e sociale. Ho scoper- to solo in quest’anno, malgrado la limitazione di un periodo contrassegnato dalla pandemia Covid, quanto lavoro ci sarebbe da svolgere soprattutto sul fronte interno del Club, dove 70 soci costituiscono una variegata famiglia rotariana di autentico prestigio, avendo espresso ben 8 Governatori. Attualmen- te il club è caratterizzato da una folta schiera di Past-President che non sempre dialogano con il mondo dei giovani rotariani, purtroppo sempre meno attratti da un Club che era abituato a gestire le proprie attività attraverso un Direttivo e pochi membri attivi nell’azione quotidiana del “servire per il bene del prossimo”.

Amicizia, lealtà e lavoro di squadra sono obiettivi ambiziosi e non facilmente raggiungibili in un anno di gestione, poiché nella realtà le affinità culturali o di frequentazioni nel tempo hanno già precostitui- to gruppi di soci ed ambiti di incontro non solo rotariani ma di condivisione di vite vissute insieme nel tempo libero, durante le vacanze e nei viaggi individuali, che non sempre si amalgano ai restanti rota- riani avendo abitudini diverse.

Il Rotary International ci ha suggerito, nell’anno della mia Presidenza Incoming, di sviluppare il Piano Strategico triennale all’insegna di “Capire il cambiamento”; con quest’anno il motto è “Il Rotary crea opportunità” che vuole individuare la necessità di proiettarsi e proporsi sempre più all’esterno nella società attuale, creando occasioni di servire ed aiutare i più disagiati, fornendo in tal modo anche oc- casioni di crescita professionale e di lavoro per i più giovani.

A tal proposito abbiamo sviluppato quest’anno, come progetto leader e capofila del RC Roma Est, in- sieme ad altri Clubs romani, il progetto “Valorizzazione delle nuove professionalità per i giovani: Ro- ma tra Tevere ed Aniene alla riscoperta del rapporto storico tra le vie d’acqua e le Città UNESCO”, finanziato dalla Rotary Foundation attraverso il Distretto 2080.

Nome del Progetto: Valorizzazione delle nuove professionalità per i giovani: Roma tra Tevere e Aniene alla riscoperta del rapporto storico tra le vie d’acqua e le città UNESCO.

Rotary Club: ROMA EST, ROMA, ROMA POLIS, ROMA TEVERE, TIVOLI, ROTA-

RACT ROMA EST

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Descrizione di dettaglio del progetto

Il progetto viene proposto dal Rotary Club Roma Est con il coordinamento della Prof. Arch. Tatiana K. Kirova, con i Rotary Club Roma, Roma Tevere, Roma Polis e Tivoli, e Rotaract Roma Est. Il pro- getto affronta per la prima volta vari ambiti di valorizzazione (Best Practices) nella città storica in- scritta nella WHL dell’UNESCO (Word Heritage List) secondo gli indirizzi dettati dai Piani di Gestio- ne. La Città di Roma con il suo territorio storico di riferimento sarà l’area di studio e di sviluppo del progetto che si articola in alcuni moduli, qui di seguito esposti in dettaglio. Il RC Roma Est assicura il coordinamento scientifico e metodologico del progetto. La realizzazione dei moduli e le risultanze de- scritte è curata da tutti i RC partecipanti, ciascuno per le sue specifiche competenze e vocazioni. Le categorie oggetto di studio e le proposte di valorizzazione riguardano il rapporto tra le Vie d’Acqua e la Città Storica, sulla base del riconoscimento e della messa in valore dei Paesaggi Culturali e dei Pae- saggi Storici Urbani del territorio afferente al Tevere e l’Aniene per una fruizione consapevole degli eccezionali valori di una città UNESCO come Roma Capitale.

Il primo modulo del progetto

Il Tevere e Roma: le trasformazioni morfologiche dei paesaggi culturali e dei paesaggi storici urbani nel loro rapporto ambientale. (RC Roma Est, Rotaract Roma Est)

Il secondo modulo del progetto

Conoscenza e valorizzazione del sistema Piazza – Basilica di Santa Maria in Trastevere. La fruizione della Basilica per i non vedenti. (RC Roma Est)

Il terzo modulo del progetto

Il ruolo dell’isola Tiberina. (RC Roma Polis)

Il quarto modulo del progetto

Feste e tradizioni popolari di Trastevere: la “Madonna fiumarola”. (RC Roma) Il quinto modulo del progetto.

Il sistema fluviale del Tevere dal Porto di Traiano a Ostia antica. Ostia antica con il porto di Claudio e Traiano e gli approdi intermedi (RC Roma Tevere)

Il sesto modulo del progetto

L’Aniene e i paesaggi dell’acqua a Tivoli (RC Tivoli)

L’obbiettivo di tale progetto, che dovrà svilupparsi anche negli anni successivi, è di proporre per il Rotary, con i suoi soci e i giovani del Rotaract, il ruolo di partner riconosciuto, dalle Autorità compe- tenti sul territorio per la sua professionalità e il suo impegno etico sociale finalizzato a migliorare la qualità della vita dei residenti in una città UNESCO e di valorizzare i caratteri storico identitari della Città, sviluppando un turismo culturale adeguato alle sue preesistenze millenarie e alla unicità di un paesaggio culturale urbano spesso misconosciuto.

Tatiana Kirova

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Le Passeggiate Romane del Rome Est

In questo periodo di pandemia, ci siamo concessi delle Passeggiate Romane per riscoprire le meravi- glie della nostra città. La nostra guida dott.ssa Martina Gatti ci ha accompagnato sabato 14 novembre al Parco degli Acquedotti e il sabato successivo nel parco di Villa Borghese, il cuore di Roma.

Ecco alcune immagini delle due visite.

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Esito Elezioni del 16 novembre

Lo scorso 16 novembre si è svolta l’Assemblea dei Soci per le elezioni delle cariche sociali.

È risultato eletto alla carica di Presidente per l’anno 2022-23 il Socio Italo De Vitis.

I nominativi di coloro che faranno parte del Consiglio Direttivo 2021 – 2022 del presidente Incoming Francesco Guidi sono:

Luciano Alfò, Umberto De Julio, Vittorio Donato, Luciano Ghelfi, Maria Grazia Melchionni, Simonetta Moreschini.

Congratulazioni a tutti, con l’augurio di lavorare insieme in Armonia e Amicizia!

“E se le piattaforme digitali fossero spazi fisici?”

Una domanda alla quale vorrei rispondere “invitando” tutti a diventare urbanisti digitali.

L’intervento del Prof. Francesco Profumo il 23 novembre

Qualche mese fa, ho parlato con un ricercatore esperto di social media, di piattaforme tecnologiche e dei problemi che stanno creando nella società. È sempre più difficile distinguere tra verità e finzione. E proprio mentre neces- sitiamo di nuovi strumenti e nuovi modi per stare uniti all’interno della nostra società, pare che i social media stiano sradicando il tessuto sociale e ci mettano gli uni contro gli altri. Abbiamo bufale virali su WhatsApp, bul- lismo su Instagram e hacker russi su Facebook. Penso che il confronto attuale sui danni che queste piattaforme stanno creando sia davvero rilevante. La questione non è solo che vogliamo che le piattaforme smettano di fare alcune cose, ma, ora che hanno preso il controllo della nostra vita online, cosa serve che facciano per il bene comune? Quali sono i doveri delle piattaforme nei nostri confronti, in cambio del potere che noi lasciamo loro? Ho parlato con sociologi, scienziati politici e filosofi per cercare di rispondere al quesi- to.

Prima ho chiesto, "Se foste Twitter o Facebook, classificando i contenuti per la democrazia, anziché i click per l'engagement, cosa verrebbe fuori?" Per me la crisi delle piattaforme è un problema di perso- ne. Un problema che riguarda le cose strane che accadono quando gruppi di persone si riuniscono. Ho chiesto, "E se pensassimo alle piattaforme come a dei luoghi fisici?" Sappiamo dalla psicologia sociale che i luoghi influenzano i comportamenti. Se metti lo stesso gruppo di persone in una sala come quella dove eravamo ieri sera, si comporterà in maniera molto diversa se fosse messo in una stanza diversa.

I luoghi hanno persino conseguenze politiche. I ricercatori, nell'osservare quartieri con parchi in con- fronto a quartieri senza, dopo aver messo in conto i fattori socioeconomici, hanno scoperto che in quel- li con i parchi c'è maggiore fiducia sociale. • Quindi i luoghi ci influenzano per come sono progettati e per come codificano certe norme comportamentali. Si sa che alcuni comportamenti vanno bene in un bar, ma non in una biblioteca, e viceversa. Questo ci dà un indizio, perché ci sono luoghi online che codificano questi stessi tipi di norme comportamentali. Per esempio, su LinkedIn ci si comporta abba- stanza bene. Perché? Perché è come un ambiente di lavoro. Quindi le persone seguono le norme di tale ambiente. Lo si capisce già da come le persone sono vestite nelle foto profilo.

• Se LinkedIn è un ambiente di lavoro, cos'è Twitter?

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Beh, è come un'enorme buca dove c'è gente che parla di sport, discute di politica, si urla addosso, flir- ta, cerca lavoro, tutto nello stesso posto, senza muri o divisioni, e più è chiassoso, più il proprietario ci guadagna. Ciò solleva un'altra questione che diventa ovvia, se pensiamo alle piattaforme in termini di luoghi fisici. I luoghi fisici prosperi sono quasi sempre strutturati. Hanno regole.

La Silicon Valley è costruita sull'idea che luoghi non strutturati favoriscano il comportamento umano.

In realtà, penso ci sia un motivo per questa miopia, intrinseco proprio nella location della Silicon Val- ley. • Michele Gelfand è una sociologa che studia come variano le norme tra le culture. Osserva come culture tipo il Giappone, che lei chiama "rigide", siano molto conformiste, ligie alle regole, e culture tipo il Brasile siano invece molto approssimative. Ce ne rendiamo conto anche in cose come la sincro- nizzazione degli orologi nelle strade di una città. Gli Stati Uniti è uno dei paesi più approssimativi. E lo Stato più approssimativo negli Stati Uniti è la California. La Silicon Valley è frutto della controcul- tura californiana dei '70. • Quindi, ricapitolando: i luoghi dove sono nati i social, escono dalla cultura più approssimativa dello stato più approssimativo, di uno dei paesi più approssimativi al mondo. Non c'è da stupirsi che sottovalutino la struttura. Credo sia importante, perché la gente ha bisogno di strut- tura.

Quando gli ambienti sono troppo sregolati, le persone hanno desiderio di ordine e di struttura. E quel desiderio di ordine e di struttura è strettamente legato all'appoggio dato a gente come questa.

Mi sembra lecito chiedere se l'assenza di struttura del mondo online, stia nutrendo ansie che stanno aumentando la propensione all'autoritarismo. Quindi in che modo le piattaforme possono avvicinare le persone, creare qualcosa di significativo e aiutare le persone a capirsi? Un posto bello e divertente in questa direzione è la nostra casa. Quindi, osservando le piattaforme con la lente dei luoghi, possiamo domandarci: chi è in grado di architettare spazi per il bene pubblico?

Le città sono state soggette a molte delle stesse problematiche sociali e politiche a cui le piattaforme sono soggette oggi. Hanno affrontato un'enorme crescita che ha schiacciato le comunità esistenti e l'a- scesa di nuovi modelli di business. Si sono persino servite di nuove tecnologie che promettevano di connettere tutti e che invece hanno accentuato le divisioni sociali e razziali esistenti. • Davanti a una visione top-down della vita di città dettata dalle auto, pionieri come Jane Jacobs (antropologa e attivi- sta statunitense) hanno detto, "Mettiamo piuttosto le relazioni umane al centro del design urbano". La Jacobs e le sue amiche, furono le grandi osservatrici di ciò che in effetti avvenne per le strade. Osser- varono: dove si fermavano a parlare le persone? In che momento i vicini diventavano amici? E hanno imparato molto. Ad esempio, hanno notato che i luoghi pubblici di successo in genere hanno tre modi diversi di strutturare il comportamento.

C'è l'ambiente costruito, ovvero quando costruisci una fontana qui o un parco giochi lì. Poi, c'è la pro- grammazione, tipo, mettiamo a suonare un gruppo alle 7 e facciamo uscire i bambini. C'è questa idea dei sindaci, persone che informalmente diventano proprietari di uno spazio per mantenerlo accogliente e pulito.

Queste tre cose hanno tutte un corrispondente online. Ma con le piattaforme parliamo di codice, su cos'è fisicamente possibile nel luogo. Si concentrano molto meno sulle altre due aree sociali più mor- bide. Cosa fa la gente qui? Chi se ne prende la responsabilità?

Così come Jane Jacobs ha fatto per le città, io penso che sia necessario un movimento per un nuovo design dei luoghi online, che consideri non solo "Come costruire prodotti che funzionino per utenti o consumatori?", "Come rendiamo questa cosa user-friendly?", ma "Come costruire prodotti che siano public-friendly?" •

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C'è bisogno di prodotti che non offrano servizi a individui a spese del tessuto sociale dal quale tutti dipendiamo. Ci serve ora, perché gli scienziati politici ci dicono che democrazie sane necessitano di luoghi pubblici sani. Quindi, il movimento del design digitale public-friendly potrebbe porre questa domanda: come sarebbe questa interazione se avvenisse in un luogo fisico? E al contrario: cosa pos- siamo imparare da luoghi fisici prosperi, su come strutturare il comportamento nel mondo online? • Credo che Facebook e Twitter potrebbero costruirla, qualcosa del genere. Penso ci siano altre cose che i luoghi online possono imparare dai luoghi offline: in luoghi pubblici sani, spesso ci sono molti posti diversi che offrono diversi modi di relazionarsi.

Il tavolo da picnic dove pranzi con la tua famiglia potrebbe non essere adatto per una passeggiata ro- mantica o una chiacchiera con un collega di lavoro. Va notato che nello spazio reale, da nessuna parte trovi grandi segnali pubblici di engagement.

I digital designer potrebbero riflettere su che tipo di conversazione vogliamo stimolare, e come pro- gettare in modo specifico per questo tipo di conversazioni. Quando le persone, anche diverse tra loro, si incontrano spesso, sviluppano familiarità, che crea il fondamento per le relazioni. In realtà penso che l'idea iniziale di cyberspazio come luogo di incontri incorporeo di pure idee ci ha messo nella di- rezione sbagliata. • E infine: luoghi pubblici sani creano un senso di proprietà ed equità. Abbiamo bi- sogno di ambienti digitali di cui siamo realmente proprietari, ambienti che rispettino la diversità dell'esistenza umana e che ci diano la scelta e voce in capitolo nel processo. Credo che ne abbiamo bisogno urgente.

Al momento Facebook -- sembra una specie di New York anni '70. I luoghi pubblici decadenti, spaz- zatura per la strada, la gente si riscalda in qualche modo con spazzatura incendiata e la risposta natura- le è rintanarsi negli appartamenti o pensare di fuggire in periferia. Non mi sorprende che le persone stiano abbandonando l'idea di luoghi pubblici online proprio, come hanno abbandonato le città in pas- sato.

A volte mi pare che questo progetto di collegare una civiltà e connettere miliardi di persone tra di loro sia solo impossibile. • Ma le città moderne dimostrano che è possibile per milioni di persone diverse tra loro, che a volte vivono una sopra l'altra, non solo di non ammazzarsi, ma di costruire davvero in- sieme, trovare nuove esperienze, creare infrastrutture belle e importanti. Non possiamo abbandonare quella promessa.

Abbiamo bisogno di urbanisti digitali, nuove Jane Jacobs, che costruiscano parchi e panchine nel mondo online. E abbiamo bisogno di architetti digitali public-friendly, che costruiscano ciò che Eric Klinenberg chiama "palazzi per la gente" -- biblioteche e musei e municipi.

Abbiamo bisogno di un movimento transnazionale, dove questi spazi possano apprendere a vicenda, proprio come le città, di tutto, dall'agricoltura urbana, all'arte pubblica, al trasporto veloce. • L'umanità avanza quando troviamo nuovi modi per capirci e fidarci gli uni degli altri. Oggi ne abbiamo più che mai bisogno. Se le nostre nuove case saranno degli spazi digitali online, rendiamoli confortevoli, bei posti dove vivere, posti dove ci sentiamo non solo ospiti, ma che ci appartengano. Posti dove ci pos- siamo conoscere, posti che, non soltanto visiteremmo, ma ci porteremmo volentieri i vostri figli.

Grazie.

Francesco Profumo

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“Strategie e risultati della didattica nell’emergenza da CoViD-19”

L’intervento del Prof. Eugenio Gaudio il 30 novembre

Innanzitutto voglio salutare e ringraziare la Presidente del Rotary Roma Est, il Governatore, tutti i rotariani presenti ed il collega ed amico Prof. Mario Docci che mi ha gentil- mente invitato ad essere qui stasera, proprio nella serata in cui concludo dopo sei anni il mio mandato di Rettore della Sapienza Università di Roma.

La Sapienza ha reagito prontamente all’emergenza da CO- VID-19 fin dall’emanazione del primo DPCM del 4 marzo 2020, permettendo, nell’arco di pochi giorni, il passaggio dalla consueta attività didattica in presenza a quella in re- moto grazie al comune impegno di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.

Il sistema universitario ha mostrato una capacità di resilienza non scontata, soprattutto per una realtà complessa e diversificata come quella della Sapienza, riuscendo ad assicurare nel secondo semestre dell’anno accademico 2019-20 l’erogazione a distanza di circa il 95% degli insegnamenti.

Nello specifico, l’Ateneo ha messo in campo tutte le capacità e le risorse disponibili per supportare la transizione da una didattica in presenza ad una didattica a distanza, con un grande impegno da parte dei docenti, che hanno garantito la continuità didattica, pienamente supportati dal personale tecnico- amministrativo e bibliotecario. Anche gli studenti hanno aderito alla nuova modalità di erogazione della didattica con grande senso di responsabilità e, direi, con entusiasmo.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una attenta e studiata metodologia di lavoro, caratteriz- zata da tempi serratissimi, ma anche da uno spirito ed un approccio collaborativo e di condivisione tra le varie figure dell’Ateneo. Sono stati costituiti gruppi di lavoro stabili per la definizione di strategie ed azioni da attuare in maniera rapida e condivisa, grazie al continuo coordinamento tra Governance, Amministrazione, Facoltà, Dipartimenti, docenti, studenti ed il prezioso allineamento e confronto con la CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

Fondamentale è stato il progetto del Ministero dell’Università e della Ricerca per l’adeguamento infra- strutturale delle aule a supporto della digitalizzazione della didattica, al quale la Sapienza ha contribui- to con un co-finanziamento al 50% sull’utile di bilancio, attribuito alle singole strutture di Ateneo per la gestione di aule e sale di studio attrezzate per la didattica a distanza.

Una survey condotta in Sapienza tra aprile e maggio scorsi ha evidenziato come l’erogazione degli insegnamenti a distanza è stata pari al 100% per circa il 60% dei Corsi di Studio, tra il 90% ed il 99%

per circa il 20% dei Corsi di Studio, mentre nessun Corso di Studio ha erogato meno del 40% degli insegnamenti a distanza.

La modalità di erogazione più utilizzata è stata senz’altro quella audio-video sincrona, nelle sue due configurazioni:

in diretta semplice, utilizzata con maggiore o minore intensità da oltre il 90% dei Corsi di Studio, ed in particolare come modalità maggiormente utilizzata dal 48,8% dei corsi stessi;

in diretta e registrata, utilizzata dal 66% dei Corsi di Studio, indicata come preferita dal 19%.

Diffuso (73%) anche l’utilizzo di presentazioni di slide con commenti audio, indicata come modalità preferita dai docenti dal 17% dei Corsi di Studio.

La piattaforma preferita è stata sicuramente Google Meet, strumento di cui si è servito oltre il 90% dei Corsi di Studio per le videoconferenze; Google Classroom è stata, invece, la piattaforma più utilizzata per rendere accessibili le presentazioni e gestire la classe.

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La percentuale dei docenti che hanno erogato al- meno un insegnamento a distanza nel secondo semestre 2020 è stata molto alta, in tutte e undici le Facoltà della Sapienza, così come la percentua- le di gradimento relativa alla predisposizione de- gli appelli degli esami finali. I docenti, inoltre, si sono dichiarati favorevoli ad utilizzare ancora la didattica a distanza una volta terminata l’emer- genza, soprattutto in combinazione con le lezioni tradizionali, oppure come mezzo di interazione per tutoraggio, supervisione e richieste di chiari- menti. Il DPCM del 26 aprile 2020 ha disposto il passaggio dalla fase 2 alla fase 3 e la Sapienza ha immediatamente reagito per adeguare la propria organizzazione alle nuove disposizioni.

In particolare, il Senato accademico del 7 luglio 2020 ha deliberato che tutti gli insegnamenti previsti per il I semestre dell’a.a. 2020-2021, indipendentemente dall’anno di corso, dovessero essere offerti dai docenti in presenza, e che sarebbero dovuti essere fruibili dagli studenti sia in presenza, compati- bilmente con le necessarie misure di sicurezza, sia a distanza in modalità sincrona. Tutti gli studenti impossibilitati a seguire le lezioni in presenza, compresi gli studenti stranieri ed i fuori sede, sono stati messi nella condizione di scegliere di seguire i corsi in modalità telematica.

La programmazione degli accessi alle aule ha garantito a tutti gli studenti, a prescindere dall’anno di iscrizione, la possibilità di fruire di un periodo - il massimo possibile - di didattica in presenza, con particolare attenzione alle matricole.

Da settembre l’accesso in aula avviene previa registrazione da parte dello studente, attraverso un siste- ma di prenotazione predisposto allo scopo, al fine di consentire l’accesso in aula compatibilmente con le disposizioni di sicurezza sanitaria, con possibilità di turnazione laddove la capienza sia inferiore al numero di studenti in presenza. A tal riguardo è stato predisposto ed approvato il Protocollo di gestio- ne in sicurezza delle attività, in accordo con le Organizzazioni sindacali.

I docenti, dunque, da settembre scorso sono di nuovo in aula per erogare l’attività didattica prevista, secondo il consueto calendario delle lezioni.

Come accennato poco fa, gli studenti impossibilitati a seguire in presenza, come ad esempio gli stu- denti stranieri e fuori sede che non possono spostarsi sul territorio nazionale, gli studenti con problemi di salute o gli studenti che sono in turnazione, nel periodo in cui non è il loro turno in aula, sono stati messi nelle condizioni di po- ter seguire agevolmente a distanza grazie agli strumenti tecnologici ed informatici di cui le aule della Sapienza sono state dotate (videoproiettore, microfono, telecamera, lava- gna digitale). Il gradimento complessivo degli studenti per gli insegnamenti seguiti secondo le nuove modalità è rimasto sostanzialmente im- mutato, con un grado di soddisfazione comples- sivo maggiore del 80%.

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Anche la frequenza degli studenti alle lezioni è rimasta complessivamente immutata rispetto all’anno passato, a dimostrazione che l’impegno profuso da tutte le componenti dell’Ateneo ha permesso di garantire non solo la continuità ma anche la qualità della didattica.

Per concludere, con la ripresa delle attività anche in presenza, prima per gli esami di laurea e di profit- to nella fase 2, poi anche per le lezioni in aula nella fase 3, la Sapienza ha dimostrato di sapersi ade- guare prontamente all’evolversi della pandemia e dei diversi DPCM che si sono susseguiti in questi mesi, coniugando sicurezza, ripristino delle atti- vità ed attenzione alle diverse sensibilità delle varie componenti di Ateneo. La risposta della Sapienza ha portato l’Ateneo, anche in questo difficile anno e contro ogni previsione, ad au- mentare di circa 2.500 gli studenti iscritti ai no- stri corsi.

Per concludere, voglio usare le parole di Drew Gilpin Faust, storica e prima donna a ricoprire la carica di Rettore dell’Università di Harvard, “Il cambiamento è ciò che ci costringe a chiederci chi siamo”, parole che risuonano oggi quanto mai attuali e profetiche.

Grazie per la vostra cortese attenzione e per l’apprezzato invito.

Eugenio Gaudio - Rettore Sapienza, Università di Roma

Nel corso della videoconferenza abbiamo dato il benvenuto alla nuova Socia, Gen. Rosa Patrone, presentata da Patrizia Cardone

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COMPLEANNI DI DICEMBRE

Pier Maria Ferrini 18 dicembre Umberto DE JULIO 28 dicembre

A TUTTI I MIGLIORI AUGURI DI BUON COMPLEANNO !

PROSSIMI PROGRAMMI

(tutti i dettagli saranno confermati via e mail) Lunedì 11 gennaio – ore 20.00 – Videoconferenza Microsoft Teams

Dialoghi e Riflessioni tra i Soci del Roma Est

Primo appuntamento del programma concordato con il nostro Socio Luciano Alfò, Prefetto digitale, che ci ac- compagnerà durante il corso dell’anno rotariano 2020/ 2021 su attualità: dialoghi e riflessioni.

Sabato 16 gennaio – ore 10.00 - Passeggiate Romane – Basilica di Santa Maria Maggiore

Santa Maria Maggiore è una delle quattro Chiese Patriarcali di Roma, decorata da splendidi mosaici romani e medievali. Venne costruita secondo la leggenda cristiana nel 432 d.C. dopo una miracolosa nevicata in agosto sulla sommità del colle Esquilino, ed è l'unica della città ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte. I suoi mosaici sono una vera bibbia dorata, realizzati tra il V e il XIII secolo d.C. La visita guidata proseguirà anche nella Chiesa di Santa Prassede che fa bella mostra dei suoi arredi e della suggestiva Cappella di Zenone con i suoi sfavillanti mosaici, considerati in assoluto la massima testimo- nianza dell'arte bizantina a Roma, straordinari per esecuzione e per luminosità. Prenotazioni obbligatorie e vincolanti. - Dopo la visita organizzeremo un aperitivo in zona (i dettagli saranno comunicati in seguito).

Durante le nostre Passeggiate Romane è garantito il distanziamento grazie all’utilizzo di sistemi di radio amplificazione sanificati.

Lunedì 18 gennaio – ore 20.00 – Videoconferenza Microsoft Teams

Relatore: Prof.ssa Caterina Federici Fontana Ordinaria di Sociologia presso l’ Università di Perugia. Tema:

“Rifare la società dopo la pandemia, attori sociali e vita sociale nei territori e nelle reti”

Sabato 23 gennaio – Seminario Distrettuale Formazione e Leadership (in attesa di maggiori informazioni e dettagli)

Lunedì 25 gennaio – ore 20.00 - Videoconferenza Microsoft Teams

Introduce la Socia PDG Patrizia Cardone, coordina il Socio Luciano Ghelfi. Relatori: il nostro Socio Prof.

Roberto Giacobbo giornalista, scrittore e divulgatore, il Prof. De Donno Direttore di Pneumologia e Terapia Intensiva dell'Ospedale C. Poma di Mantova e Prof. Cesare Mirabelli Presidente Emerito Corte Costituzionale.

Tema: “Covid – 19 e dintorni: esperienza diretta di chi ne è uscito fuori, cure sperimentali vaccini, stru- menti legislativi e gestione giuridica della pandemia”.

Sabato 30 gennaio – ore 10.00 - Passeggiate Romane – Basilica di San Paolo

Lungo la Via Ostiense, vicina alla riva sinistra del Tevere, sorge la Basilica di San Paolo, una delle quattro basi- liche papali, inserita nel giro delle sette chiese e la seconda più grande dopo quella Vaticana. Straordinario esempio di memoria storica e tradizione cristiana, la basilica, edificata sul luogo di sepoltura dell'apostolo delle genti e ricostruita dopo il tragico incendio del 1823, ospita dei veri capolavori di arte medievale, come il ciborio di Arnolfo di Cambio, il candelabro dei Vassalletto e lo splendido chiostro, tra gli unici esempi di arte cosmate- sca sopravvissuta a Roma. Lungo le pareti corre la celeberrima serie musiva con i ritratti di tutti i Pontefici da San Pietro a Papa Francesco. Completeremo la visita con il Chiostro di San Paolo, una delle meraviglie della Roma duecentesca. Prenotazioni obbligatorie e vincolanti.

Durante le nostre Passeggiate Romane è garantito il distanziamento grazie all’utilizzo di sistemi di radio amplificazione sanificati.

Riferimenti

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