Disegno di Marco 5A
Edizione n° 2 – FEBBRAIO 2021
Classi 5° A e B – CAPOLUOGO
In questo numero:
• Carnevale e le maschere delle regioni.
• San Valentino.
• La nostra regione e le sue bellezze.
• Il nostro angolo: “io e la musica”
• Gli argomenti che ci hanno interessato di più.
• Attacchi … d’arte
Rosalba 5°A
Gabriella 5°B lavori della 5° A
Meneghino- Lombardia (Vincenzo 5°B)
Tartaglia-Campania (Isabella 5°B)
Meo Patacca- Lazio (Zaira 5°B)
Capitan Spaventa-Liguria (Gabriel 5°B)
Pulcinella-Campania (Mia 5°B)
Rosaura-Veneto (Gabriella 5°B)
Arlecchino-Lombardia (Serena 5°B)
Colombina-Veneto (Iole 5°B)
Farinella -Puglia (Luca 5°B)
Meo Patacca-Sicilia (Giada 5°B)
Mamuthones – Sardegna (Riccardo 5°B)
Brighella-Lombardia (Niccolò 5°B)
Burlamacco-Toscana (Carlo 5°B)
Rugantino-Lazio (Giacomo 5°B)
Balanzone -Emilia-Romagna (Vincenzo S. 5°B)
Stenterello-Toscana (Gioele 5°B)
Mia e Isabella 5°B
Spara coriandoli
realizzati da Mia e Isabella
Pantalone- Veneto (Flavio 5°B)
You are my best friend
CORRADO VA
GIULIETTA E ROMEO
Questa storia è stata scritta dallo scrittore inglese William Shakespeare.
E’ ambientate a Verona verso la fine del 1600.
Racconta la storia di due innamorati Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, figli di due famiglie rivali.
Nonostante l’odio tra le due famiglie, durante una festa in maschera i due giovani si innamorano e decidono di sposarsi in segreto grazie all’aiuto di un frate loro amico di nome Lorenzo.
A causa di un duello in cui Romeo uccide il cugino di Giulietta viene bandito dalla città di Verona, ma prima di lasciare la città riesce a passare un’unica notte d’amore con Giulietta.
Il padre di Giulietta cerca di affrettare le nozze di sua figlia con Paride, un giovane a cui era stata promessa sposa. Giulietta però non vuole sposarlo perchè ama Romeo e chiede di nuovo aiuto a frate Lorenzo che consiglia uno stratagemma.
Il giorno delle nozze Giulietta avrebbe dovuto bere una pozione che l’avrebbe fatta credere morta mentre in realtà sarebbe stata solo profondamente addormentata per qualche giorno. Al suo risveglio il frate l’avrebbe prelevata dalla cripta per portarla a Mantova da Romeo che nel frattempo sarebbe stato avvertito di questo piano.
In questo modo i due amanti avrebbero potuto ricongiungersi.
Il giorno delle nozze Giulietta beve la pozione e viene creduta morta perciò non si sposa. Romeo però non è stato avvertito del piano a causa di un imprevisto, e quando viene a conoscenza della morte di Giulietta, decide di tornare a Verona nonostante il divieto.
Giunto nella cripta trova Paride, il promesso sposo di Giulietta e lo uccide, poi credendola morta si suicida con un fiala di veleno.
Quando Giulietta si risveglia dal sonno trova il cadavere di Romeo accanto a sé e per la disperazione si uccide con il pugnale dello sposo.
A questo punto le due famiglie, di fronte alla tragedia accaduta, decidono di riappacificarsi dimenticando le antiche rivalità.
PAOLO
E FRANCESCA
L’autore di questa storia
d’amore è Dante Alighieri
. Dante ha scritto la Divina Commedia, un’op
era composta da tre libri (Inferno,
Purgatorio e Paradi
so). Nel primo libro, l’Inferno
, Dante immagina
di fare un viaggio
nell’Inferno do
ve incontra molti peccatori. Tra
i lussuriosi incontra Francesca, figlia di Guido
il Vecchio da Polenta , signore di Ravenna
. Francesca aveva sposato Gianciotto Malatesta, il
figlio deforme del signore
di Rimini. Il fratello di Gian
ciotto si chiamava Paolo.
Secondo il racconto
di Dante, di cui però non c'è traccia nelle cronac
he del tempo, Francesca ebbe
una relazione
adulterina col cognato Paolo e i due,
sorpresi dal marito di lei Gian
ciotto, furono en
trambi trucidati.
Nell'episodio
raccontato da
Dante è Franc
esca la sola a parlare, mentre Paol
o tace e piange all
a fine del rac
conto della donna.
Le due anim
e, a causa de
l loro peccato, sono
state punite: devono stare all’in ferno, tra i lussuriosi. I lussuriosi sono condanna
ti a volare nel
la bufera infernale
per sempre. Dante parla con loro.
Francesca dappri ma si pres
enta e racconta di essere
stata uccisa
dal marito, poi spiega la causa del loro
peccato, ovvero la lettura del romanzo di Lancillotto e Ginevra che li spinse a intrecciare
una relazione amorosa.
Francesca è pre
sentata come una donna
colta, esperta di letteratura amorosa.
Francesca è il primo danna to che pron
uncia un discorso nell'Inf
erno dantesco.
Queste parole
di Francesca racchiuse nei versi di Dant
e sono così famose che si ritrovano in
varie canzoni italiane.
RENZO E LUCIA
L’autore
di questa storia è Alessandro Manzoni. La storia si svolge in Lombardia tra il 1628 e
il 1630.
I due protagonisti sono Lu
cia Mondella e Renzo Tramaglino. Sono
promessi sposi, ma a Don Abbondio, il prete che deve celebrare il
loro matrimonio, viene obbligato a non
farlo da un signorotto locale di
nome Don Rodrigo.
Don Rodrigo infatti si è invaghito di Lucia e non vuole che si sposi con Renzo.
Renzo è determinato a sposare Lucia e chiede
consiglio ad
un avvocato, l'Azzeccaga
rbugli, che però rifiuta di aiutarlo
per paura di Don Rodrigo. Allora Renzo si rivolge a fra Cristoforo.
Fra Cristoforo è un frate cappu
ccino che decide di andare ad
incontrare Don Rodrigo nel suo palazzo per convincerlo a rinunc
iare
alla sua impresa.
Anche Fra Cristoforo fallisce nell’impresa e Renzo e Lucia sono costretti a fuggire
dal loro paese per sfuggire a
Don Rodrigo.
Lucia andrà
in un convento a Monza, mentre Renzo si recherà a Milano
, presso i frati cappuccini, sperando di
trovare aiuto.
Don Rodrigo, aiutato dalla Monaca di Monza, fa rapire Lucia
dall'Innominato che la porta nel suo castello. Quella stessa notte l'Innominato ha una fortissima crisi di coscienza e si converte: libera
Lucia e l'affida a due amici.
A questo punto della storia arrivano in Italia i Lanzichene
cchi, soldati
mercenari che diffondono
il morbo della peste: Don Abbondio e altri
trovano rifugio proprio nel castello dell'Innominato che è diventato un uomo buono
e caritatevole.
Renzo, invece, come Don Rodrigo si ammala
di peste. Renzo guarirà, il signoro
tto Don Rodrigo invece morirà.
I due giovani innamorati infine si ritrovano e il matrimonio viene celebra
to. Renzo acquista con il cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli.
La Campania
La Campania è maggiormente occupata dall’Appennino Campano e ha cinque provincie:
BENEVENTO, CASERTA, SALERNO, AVELLINO e NAPOLI. Napoli è il capoluogo della Campania ed è anche Città Metropolitana.
A Napoli c’è il Vesuvio, un vulcano ancora attivo, come i Campi Flegrei, che formano una zona vulcanica.
Le coste della Campania si affacciano sul Mar Tirreno come la Costiera Amalfitana che si trova a sud di Napoli. Ci sono delle isole molto belle ovvero CAPRI, ISCHIA e PROCIDA.
Il clima della regione Campania è mite; solamente nelle zone di montagna è freddo.
La Campania è una regione molto abitata.
A Napoli, soprattutto intorno al Vesuvio, si coltivano frutta e verdura tra cui i pomodori come il famoso pomodoro di San Marzano, ottimo per le conserve di pomodoro. Nelle zone collinari si coltivano viti e ulivi, invece nelle pianure si coltivano patate e cereali, frutta e ortaggi. Si allevano bovini e bufale da cui proviene la mozzarella di bufala. Negli anni è aumentata anche la produzione di nocciole e noci. Le industrie alimentari trasformano i prodotti agricoli,
producendo conserve, pasta, olio, vino.
A Napoli e a Salerno sorgono le industrie petrolchimiche, elettroniche, conserviere e cantieri navali. Sempre a Napoli e Salerno ci sono due porti molto importanti che offrono ai cittadini tanto lavoro e sono frequentati da turisti e passeggeri, oltre ad essere il punto di arrivo di navi che trasportano merci da tutto il mondo.
Invece, tra i prodotti dell’artigianato campano troviamo: le porcellane di Capodimonte, i pastori del Centro Storico napoletano, le ceramiche di Vietri, i sandali di Capri e Positano.
Infine la Campania con le sue bellezze attira numerosi turisti che dopo che l’hanno visitata, non possono fare a meno di ritornarci anche solo per recarsi a gustare un po' della nostra cultura, dall’artistica a quella archeologica alla culinaria.
Ilaria VA
La sirena Partenope
La Sirena Partenope
Questa storia iniziò quando Ulisse passò con la sua barca vicino allo scoglio delle sirene.
Ulisse disse al suo equipaggio di tapparsi le orecchie con la cera.
Egli invece si fece legare all’albero maestro così poteva sentire il canto delle sirene senza buttarsi in mare.
La leggenda narra che, disperate per la sconfitta, le sirene si gettarono in mare e morirono. Il corpo di una di esse, chiamata Partenope, fu trascinato dalla corrente fino alla spiaggia di Megaride, dove i fondatori del primo nucleo abitato le diedero sepoltura e chiamarono la città con il suo nome, da qui i napoletani vennero meglio conosciuti come partenopei.
Riccardo B. VA
Percorrendo il Lungomare Caracciolo, si giunge al famoso Castel dell’Ovo, che sorge sull’isolotto di Megaride. In epoca romana, qui sorgeva
la splendida residenza di Lucullo, in seguito divenuta monastero, roccaforte militare e carcere. Nel 1200 gli Angioini lo trasformarono in un vero e proprio castello fortificato, come oggi è. La leggenda narra che Virgilio avesse nascosto nelle fondamenta di questo castello, un uovo magico custodito in una gabbia, e da quest’uovo dipendono le sorti della città di Napoli.
Illustrazioni tratte dall’albo “Napoloriamo” - Savarese
Edizioni
Illustrazioni tratte dall’albo “Napoloriamo” - Savarese
Edizioni
Stazione zoologica Anton Dorhn
Importante centro di ricerche sulla fauna e la flora marina, la stazione zoologica ospita 26 vasche dell’Acquario con animali e esseri viventi dell’ambiente marino, una ricca biblioteca e laboratori di ricerca. Fu fondata da Anton Dohrn nel 1872.
Questo Castello fu fatto costruire da Roberto D’Angiò nel 1329. Fu realizzato sulla collina di S. Erasmo, oggi San Martino, per difendere meglio la città. Accanto al castello, si può ammirare la Certosa di San Martino, con i suoi orti, le vigne, i frutteti, una volta coltivati dai monaci
Giorgia 5°A
Maschio Angioino
Illustrazioni tratte dall’albo “Napoloriamo” - Savarese
Edizioni
PROCIDA: Capitale italiana della cultura 2022 La cultura non isola
L’isola di Procida è stata nominata da qualche mese Capitale italiana della cultura 2022 non solo perché tra le sue «straducce solitarie» (come le chiamava Elsa Morante) si respira un’atmosfera semplice e magica ma soprattutto perché Procida ha da sempre attirato scrittori, artisti, registi ed è stata teatro di passioni travolgenti.
Procida: l'arcobaleno che ti colora il cuore dopo ogni tempesta dell'anima.
Un pezzo di paradiso spalmato sul mare.
"Per noi Procida è un orizzonte di colori adagiato su un mare incantevole…
Solitudine e allegria...Fascino e semplicità."
Classe VA
LA Pastiera NAPOLETANA
Ogni primavera, la sirena Partenope usciva dalle acque del Tirreno per rallegrare, con le sue dolcissime canzoni, la gente che viveva sulle rive del Golfo di Napoli.
Per ringraziarla della sua gentilezza, sette fra le più belle ragazze di quelle terre furono scelte per consegnarle ciò che gli abitanti dei villaggi intorno al golfo avevano di più prezioso:
la farina, offerta dai contadini che coltivano i campi;
le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova;
la ricotta, regalo dei pastori e delle loro pecore;
l'acqua di fiori di arancio,
il grano tenero bollito nel latte, omaggio delle mamme;
lo zucchero, dolce come il canto che Partenope spargeva intorno a lei.
La sirena, felice per i doni ricevuti, Ii portò agli dei, che mescolarono tutti e sette gli ingredienti e Ii trasformarono nella prima pastiera, l’unica cosa in grado di superare in dolcezza il canto della sirena Partenope
Riccardo K e Salvatore, 5° A
le spezie,
provenienti da popoli lontani.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti, dietro queste brevi frasi si nasconde sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
’A famma fa ascì ’o lupo da ’o bosco.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.
La necessità ci porta a fare cose mai fatte prima.
Addò c’è gusto nun c’è perdenza.
Dove c’è gusto non c’è perdita.
Il proverbio vuole dire che, quando si fa una cosa che piace, non ci si accorge nemmeno dei sacrifici che si è costretti a fare.
’O purpo se cose cu ll’acqua soja.
Il polpo si cuoce nella sua acqua.
L’espressione si usa per indicare una situazione in cui ci si procura un danno da soli.
Ogne scarafone è bello ’a mamma soja.
Ogni scarafaggio è bello per la sua mamma.
Ogni figlio è bello agli occhi della sua mamma
Proverbi tratti da una lezione di geografia sulla Campania in
classe VA
Classe 5°A
TELAIO ETRUSCO
TELAIO PER RICAMO
FERRI PER LAVORARE LA LANA
ANTICO TELAIO PER TESSITURA
UNCINETTO
NAVETTE PER
CHIACCHIERINO
IL TOMBOLO
Luigi e Mirko VA
Io e la musica
Adoro la musica, l'ascolto sempre da YouTube che non è male, ma non si può paragonare alle sensazioni che si provano andando a un concerto.
Io non sono mai andata a un concerto, ma penso che sia eccitante.
Chi è lì adora la musica e si crea un'atmosfera di spensieratezza e divertimento.
Di solito l'ascolto: quando sono triste, quando sono molto arrabbiata ed ho bisogno di calmarmi e infine quando sono confusa e ho bisogno di pensare.
Io ho tanti cantanti che mi piacciono, ma le mie due preferite sono: Ariana Grande e Dua Lipa.
Purtroppo non so suonare nessuno strumento musicale ma mi piacerebbe suonare il pianoforte e il violino. La musica che preferisco è sia la pop che la classica.
ISABELLA 5°B
Io ho un rapporto stretto con la musica infatti nel momento libero l’ascolto nel giardino sul dondolo col telefono e la
cassa Bluetooth. Il cantante che prediligo è TheFatRat.
Purtroppo non ho mai partecipato a un concerto ma li vedo alcune volte in TV. A me piace molto la musica house. Io so
in parte suonare la chitarra ma col Covid ho smesso di imparare.
CARLO 5°B
IL MIO CANTANTE PREFERITO È SHADE, MA NON HO MAI AVUTO OCCASIONE DI ANDARE A UN SUO CONCERTO.
A 8ANNI SONO ANDATA AL CONCERTO DI BENJ E FEDE.
A ME PIACCIONO SOLO 2 TIPI DI MUSICA: IL RAP E LE CANZONI SPAGNOLE, CANZONI CHE ASCOLTO SOTTO LA DOCCIA, PRIMA DI ANDARE A DORMIRE E MENTRE DISEGNO. IN PRATICA ASCOLTO LA MUSICA IN OGNI MOMENTO.
IO A CASA HO UNA CHITARRA E SO SUONARE SOLO 2 CANZONI “MAMBO SALENTINO” E “BENE MA NON BENISSIMO”.
CON LA MUSICA HO AVUTO SEMPRE DEI BEI RAPPORTI FIN DA QUANDO ERO PICCOLA.
SERENA 5°B
Io sono Flavio, ho 10 anni e vengo da Monte di Procida, la musica mi piace da sempre, soprattutto quella rap. L’ascolto quando non ho niente da fare, di solito l’ascolto dal telefono, ma quando è scarico l’ascolto dalla TV. I miei cantanti preferiti sono: Tha Suprime e Capo Plaza.
Flavio 5°B
Gabriel 5°B
Giacomo 5°B
La piramide alimentare è il simbolo della "sana ed equilibrata alimentazione".
È formata da 4 sezioni contenenti i vari gruppi di alimenti
Ciascun gruppo deve essere presente nella nostra dieta, anche se in quantità diverse.
Alla b a s e d el l a p i r a m id e ci sono gli alimenti che dobbiamo consumare abbondantemente tutti i giorni: pane, pasta, frutta e verdura
Al v e r t i c e d e l la p i r a m id e ci sono gli alimenti che è meglio
limitare: dolci e grassi
Gli alimenti alla base della piramide, infatti, sono quelli fondamentali per la nostra dieta ed il cui apporto giornaliero non deve mai mancare;
man mano che saliamo la piramide è necessario limitare gradualmente gli alimenti in questione fino al vertice dove abbiamo grassi, condiment i e dolci il cui utilizzo dovrebbe essere davvero ristretto, specialmente nelle quantità.
Le sostanze contenute nel cibo, necessarie alla nostra crescita rappresentano i principi nutritivi
I principi nutritivi si possono classificare in 4 grandi famiglie
carboidrati
Assicurano le energie necessarie per lo
svolgimento delle varie attività
proteine
Apportano i materiali per la costruzione e il
mantenimento dei tessuti corporei
grassi
Forniscono energia concentrata
vitamine e minerali
Forniscono le sostanze capaci di regolare i processi biologici che si svolgono nel nostro corpo
Jerome VA
PATRIZIA VA
Essendo un organismo di grandi dimensioni, il corpo umano necessita di un sistema che si occupi del trasporto di gas respiratori e sostanze nutrienti ad ogni cellula e a tutti gli organi che svolgono importanti funzioni: pompato dal cuore e attraversando i vasi sanguigni, il sangue si occupa del trasporto delle sostanze facendo il giro del corpo.
Come è composto il sangue e come circola
Il sangue è composto per il 45% da parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e per il 55% da parte liquida (plasma). Il sangue percorre due tipi di
percorsi: la piccola circolazione è quella che parte dal cuore, arriva ai polmoni e ritorna al cuore, mentre la grande circolazione è quella che collega cuore-periferia- cuore. I vasi che portano il sangue verso il cuore si chiamano vene, mentre quelli che portano via il sangue dal cuore per portarlo verso gli altri organi si
chiamano arterie (che a loro volta si ramificano in rami via via più sottili, i capillari).
Meno di un minuto per fare il giro del corpo
Il sangue non si ferma mai e raggiunge tutti gli organi e le cellule del corpo umano. La forza con cui il sangue viene spinto dal cuore viene chiamata pressione del sangue.
Per fare un giro completo del corpo il sangue impiega poco meno di un minuto: un singolo globulo rosso, infatti parte dal cuore e vi fa ritorno dopo aver fatto l'intero percorso nel giro di circa 50 secondi. Pur essendo un muscolo, il cuore non ha bisogno di ricevere un ordine dal cervello per funzionare (come accade per gli altri muscoli), ma batte per gli impulsi nervosi.