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Schemi&Schede di DIRITTO PROCESSUALE CIVILE

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Academic year: 2022

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(1)

➤ Schemi&Schede di

DIRITTO

PROCESSUALE

CIVILE

(2)

8/3 | Schemi e Schede di Diritto Processuale Civile Art director | Gianfranco De Angelis

Responsabili grafici di fotocomposizione | Bianca Pierro e Marco Esposito Coordinatrice di fotocomposizione | Iole Reale

Impaginazione | Patrizia Iermano

Per info contattaci su WhatsApp al 366 65 99 985

La pubblicazione di questo volume, pur curato con scrupolosa attenzione dagli Autori e dalla redazione, non comporta alcuna assunzione di responsabilità da parte degli stessi e della Casa editrice per eventuali errori o incongruenze.

Tuttavia per continuare a migliorare la qualità delle sue pubblicazioni e renderle sempre più mirate alle esigen- ze dei lettori, la Edizioni Simone sarà lieta di ricevere segnalazioni o osservazioni all’indirizzo info@simone.it

Questo volume è stato stampato nel mese di febbraio 2021 presso:

PL PRINT s.r.l.

Copyright © 2021 Simone s.r.l.

Via F. Caracciolo, n. 11 80122 Napoli

Titolo, metodologie, contenuti e diritti sono riservati.

Vietata ogni forma di riproduzione se non autorizzata dall’Editore.

Revisione del testo: dott.ssa Gabriela Gianturco

(3)

PREMESSA

I testi della collana Schemi & Schede raccolgono tutti gli argomenti del programma d’esame in schemi e schede sinottiche, ponendosi come indispensabile sussidio del manuale adottato. Ogni Schemi & Schede:

— delinea un quadro sistematico della materia;

— identifica come in una slide i punti chiave e le linee generali della disciplina;

— dedica maggiore attenzione agli argomenti caldi più frequentemente oggetto di domande d’esame;

— facilita la lettura, agevola la memorizzazione, velocizza il ripasso.

In più, questi manuali sono strutturati in pagine staccabili che possono anche es- sere inserite nei quadernoni a fogli mobili utilizzati per prendere appunti durante le lezioni.

L’utilizzo di Schemi & Schede, strutturato in tavole sinottiche e schemi articolati, presuppone una minima conoscenza di base della materia: si raccomanda sempre la contestuale consultazione del manuale istituzionale o del Compendio Simone.

Questa

nuova edizione, aggiornata come sempre alle ultime novità normative, si

giova della consueta veste grafica che affianca agli schemi tre differenti rubriche:

Osservazioni, dove si approfondiscono aspetti rilevanti della disciplina;

Differenze, dove si analizzano aspetti particolari della materia, stimolando i

confronti e i paralleli fra i diversi istituti;

In sintesi, dove si offre un quadro riepilogativo degli argomenti affrontati.

L’utilizzo del secondo colore trasforma, infine, lo studio delle grigie pagine dei

manuali tradizionali, in uno strumento di apprendimento più vivace ed efficace.

(4)

1

L’attività giurisdizionale

1 Nozione (artt. 1-5 c.p.c.) ... Pag. 5

2 La giurisdizione civile ... » 5

3 La tutela giurisdizionale civile come diritto soggettivo ... » 7

4 La perpetuatio iurisdictionis (art. 5 c.p.c.) ... » 8

5 Giudici ordinari e giudici speciali ... » 8

6 Difetto di giurisdizione e regolamento di giurisdizione (artt. 37 e 41 c.p.c.) ... » 9

7 Giudice ordinario e atti amministrativi ... » 9

8 Risarcimento del danno da lesione di interessi legittimi ... » 10

9 La giurisdizione italiana nelle cause «internazionali» ... » 11

10 La giurisdizione italiana nei confronti del cittadino straniero e dello Stato straniero .. » 12

11 Le unioni civili celebrate all’estero (D.Lgs. 19-1-2017, n. 7) ... » 13

12 Diritto dell’Unione europea e processo civile ... » 14

►Schema n. 1: Giurisdizione (artt. 1-5 c.p.c.) ... » 16

2

La competenza 1 Nozione (artt. 7-30bis c.p.c.) ... » 17

► Schema n. 2: Giudice civile ... » 18

2 Competenza per valore (artt. 7-15 c.p.c.) ... » 18

3 Competenza per materia (artt. 7 e 9 c.p.c.) ... » 20

► Schema n. 3: Sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale (D.Lgs 168/2003) ... » 21

4 Il GOP e le altre novità introdotte dal D.Lgs. 116/2017 ... » 21

5 Competenza per territorio (artt. 18-30bis c.p.c.) ... » 23

6 Il difetto di competenza (art. 38 c.p.c.) ... » 27

7 Il regolamento di competenza (artt. 42-50 c.p.c.) ... » 28

7.1 Tipologie... » 29

7.2 Regolamento di competenza d’ufficio (art. 45 c.p.c.) ... » 30

7.3 Il procedimento del regolamento di competenza (art. 47 c.p.c.) ... » 30

► Schema n. 4: La competenza ... » 33

► Schema n. 5: Incompetenza e regolamento di competenza (artt. 38, 42-50 c.p.c.) ... » 34

3

Pronunce secondo diritto e secondo equità 1 Pronunce secondo diritto ... » 35

2 Pronunce secondo equità... » 35

4

I principi generali del processo civile

Indice generale

(5)

2 Il giusto processo (art. 111 Cost.) e l’equa riparazione per l’irragionevole durata

del giudizio ... Pag. 37

2.1 La legge Pinto (L. 89/2001) ... » 38

3 Il principio del contraddittorio (artt. 111, co. 2, Cost. e 101 c.p.c.) ... » 42

4 Il principio della domanda (art. 99 c.p.c.) ... » 43

5 La strumentalità delle forme ... » 43

6 Libera valutazione delle prove, oralità e doppio grado di giurisdizione ... » 44

► Schema n. 6: L’onere della prova (art. 2697 c.c.) ... » 45

5

La domanda giudiziale 1 I presupposti del processo ... » 47

2 Le condizioni dell’azione ... » 47

3 La domanda giudiziale ... » 48

3.1 I procedimenti collettivi ... » 50

► Schema n. 7: Azione inibitoria collettiva ... » 53

4 Effetti sostanziali e processuali della domanda ... » 53

5 Gli elementi della domanda: personae, petitum e causa petendi... » 54

6 Mutatio ed emendatio libelli ... » 55

7 Eccezioni di rito e di merito ... » 56

8 Corrispondenza tra chiesto e pronunciato (art. 112 c.p.c.) ... » 56

6

Rapporti tra cause: litispendenza, continenza e connessione 1 La litispendenza (art. 39 c.p.c.) ... » 59

2 La continenza (art. 39 c.p.c.) ... » 59

3 La connessione (art. 40 c.p.c.) ... » 60

7

I soggetti del processo 1 Il giudice ... » 63

1.1 Il giudice istruttore ... » 65

1.2 La responsabilità civile dei magistrati ... » 65

2 Il cancelliere (artt. 57-60 c.p.c.) ... » 67

3 L’ufficiale giudiziario ... » 68

4 Responsabilità del cancelliere e dell’ufficiale giudiziario (art. 60 c.p.c.) ... » 69

5 Gli ausiliari del giudice (artt. 61-68 c.p.c.) ... » 70

6 Il pubblico ministero (artt. 69-73 c.p.c.) ... » 71

7 Le parti ... » 72

8 Successione nel processo (art. 110 c.p.c.) ... » 74

9 Successione a titolo particolare nel diritto controverso (art. 111 c.p.c.) ... » 75

► Schema n. 8: Successione a titolo particolare nel diritto controverso ... » 75

10 Il difensore (artt. 82-89 c.p.c.) ... » 76

11 Le spese del processo ... » 77

12 L’abolizione delle tariffe professionali, il preventivo obbligatorio e l’equo compenso .. » 78

13 Il patrocinio a spese dello Stato ... » 80

► Schema n. 9: Parametri per la liquidazione dei compensi ... » 82

(6)

8

Pluralità di parti: litisconsorzio e intervento

1 Il litisconsorzio (artt. 102-103 c.p.c.) ... Pag. 83

2 L’intervento (artt. 105-107 c.p.c.) ... » 84

9

Gli atti del processo 1 L’atto processuale ... » 89

► Schema n. 10: Atti delle parti private ... » 91

► Schema n. 11: Provvedimenti del giudice ... » 92

2 L’udienza ... » 93

3 I termini per il compimento degli atti processuali ... » 94

4 Comunicazioni ... » 96

5 Il deposito telematico degli atti processuali ... » 97

6 Notificazioni (art. 137 c.p.c.)... » 99

► Schema n. 12: Irreperibilità o rifiuto di ricevere la copia (art. 140 c.p.c.) ... » 102

6.1 La facoltà di notificazione per gli avvocati ... » 103

6.2 Scissione del momento perfezionativo della notificazione ... » 104

6.3 Notifica postale degli atti giudiziari effettuata da soggetti privati: le novità della L. 205/2017 ... » 105

► Schema n. 13: Notifica a mezzo del servizio postale (art. 149 c.p.c.) ... » 106

7 La trasmissione a distanza degli atti ... » 107

8 La nullità degli atti processuali ... » 107

9 Nullità e inesistenza della notifica ... » 110

10 Il processo civile telematico ... » 111

10

Le Prove 1 Principi generali ... » 113

2 Prove tipiche e atipiche ... » 116

3 Prove costituende e prove precostituite... » 116

4 Assunzione dei mezzi di prova ... » 118

5 I documenti: atto pubblico e scrittura privata ... » 119

5.1 Disconoscimento della scrittura privata (art. 214 c.p.c.) ... » 123

5.2 Procedimento di verificazione (artt. 214-220 c.p.c.) ... » 124

5.3 Querela di falso (artt. 221-227 c.p.c.) ... » 126

► Schema n. 14: Querela di falso ... » 127

6 Le prove costituende ... » 128

6.1 La confessione e l’interrogatorio formale (artt. 228-232 c.p.c.) ... » 128

6.2 Il giuramento (artt. 233-243 c.p.c.) ... » 129

6.3 La testimonianza (artt. 244-257bis c.p.c.) ... » 132

► Schema n. 15: La prova testimoniale ... » 136

6.4 L’ispezione ... » 137

7 La consulenza tecnica (artt. 191-201 c.p.c.) ... » 137

► Schema n. 16: La consulenza tecnica d’ufficio ... » 140

(7)

11

Il processo di cognizione davanti al tribunale Sezione Prima

La fase introduttiva

1 Il processo di cognizione ... Pag. 141

► Schema n. 17: Fasi del processo di cognizione ... » 142

2 L’atto di citazione (artt. 163-164 c.p.c.) ... » 142

► Schema n. 18: Schema generale del processo civile ... » 146

► Schema n. 19: Casi di nullità degli atti introduttivi ... » 147

3 La costituzione dell’attore e del convenuto ... » 147

4 Notificazioni e comunicazioni (art. 170 c.p.c.) ... » 150

► Schema n. 20: Notificazioni e comunicazioni nel corso del procedimento .. » 151

5 Iscrizione della causa a ruolo e formazione del fascicolo d’ufficio (art. 168 c.p.c.) 152 ► Schema n. 21: Iscrizione della causa a ruolo e formazione del fascicolo d’uf- ficio ... » 152

6 Iscrizione a ruolo anche per il processo esecutivo... » 153

7 Ritardata costituzione delle parti ... » 153

Sezione Seconda La fase dell’istruzione e le sue sottofasi 1 Istruzione e trattazione ... » 154

2 La trattazione e la direzione del procedimento ... » 155

3 L’udienza di prima comparizione delle parti e trattazione della causa (art. 183 c.p.c.) ... » 156

4 Il calendario del processo... » 158

► Schema n. 22: Udienza di comparizione-trattazione (art. 183 c.p.c.) ... » 160

► Schema n. 23: La richiesta di chiarimenti e le questioni rilevabili d’ufficio dal giudice ... » 161

► Schema n. 24: Tentativo di conciliazione ... » 162

5 L’assunzione delle prove ... » 162

► Schema n. 25: La fissazione dell’udienza per l’assunzione dei mezzi di prova ... » 163

6 L’intervento in causa di terzi ... » 163

► Schema n. 26: L’intervento del terzo ... » 166

7 Il processo contumaciale ... » 166

8 Rimessione della causa in decisione ... » 168

9 La precisazione delle conclusioni ... » 169

10 Comparse conclusionali e memorie (art. 190 c.p.c.) ... » 170

Sezione Terza La fase decisoria 1 Decisione del tribunale in composizione collegiale ... » 171

2 Decisione del tribunale in composizione monocratica (artt. 281quater-sexies c.p.c.) ... » 174

3 Rapporti tra collegio e giudice monocratico (artt. 281septies-281novies c.p.c.) ... » 175

► Schema n. 27: La decisione della causa ... » 176

► Schema n. 28: Riunione delle cause ... » 177

4 Esecuzione provvisoria ... » 177

(8)

5 Pubblicazione e comunicazione della sentenza (art. 133 c.p.c.) ... Pag. 178

6 Correzione delle sentenze e delle ordinanze (artt. 287-289 c.p.c.) ... » 179

12

Vicende anomale del processo: sospensione, interruzione ed estinzione 1 Sospensione (artt. 295-298 c.p.c.) ... » 181

► Schema n. 29: La sospensione del processo (artt. 295-298 c.p.c.) ... » 182

2 Interruzione (artt. 229-305 c.p.c.)... » 182

► Schema n. 30: L’interruzione del processo (artt. 299-305 c.p.c.) ... » 185

3 Estinzione (artt. 306-310 c.p.c.) ... » 185

13

Le impugnazioni 1 In generale (artt. 323-338 c.p.c.)... » 189

2 L’acquiescenza (art. 329 c.p.c.) ... » 192

3 Il luogo di notifica dell’atto di impugnazione (art. 330 c.p.c.) ... » 193

4 Impugnazione principale e impugnazione incidentale (artt. 333-335 c.p.c.) ... » 193

5 Litisconsorzio in sede di gravame (artt. 331-332 c.p.c.) ... » 195

► Schema n. 31: Cause inscindibili e scindibili ... » 196

6 Effetto espansivo interno ed esterno (art. 336 c.p.c.) ... » 196

7 Sospensione dell’esecuzione e dei processi (art. 337 c.p.c.) ... » 197

► Schema n. 32: Provvedimenti sull’esecuzione provvisoria in appello ... » 198

8 Effetti dell’estinzione del processo di impugnazione (art. 338 c.p.c.) ... » 198

9 L’appello (artt. 339-359 c.c.) ... » 199

► Schema n. 33: Il giudizio d’appello ... » 206

► Schema n. 34: Il procedimento in appello... » 207

► Schema n. 35: Decisione della causa ... » 208

10 Il giudizio di Cassazione (artt. 360-394 c.p.c.) ... » 208

10.1 Il ricorso per Cassazione ... » 210

► Schema n. 36: Ricorso per cassazione (artt. 360-394 c.p.c.) ... » 222

11 Il giudizio di rinvio (artt. 392-394 c.p.c.) ... » 223

12 Revocazione (artt. 395-403 c.p.c.) ... » 224

► Schema n. 37: Revocazione ... » 227

13 Opposizione di terzo (artt. 404-408 c.p.c.) ... » 228

14 Il giudicato (art. 324 c.p.c.) ... » 229

14

I riti speciali 1 Quadro generale ... » 231

2 Il procedimento davanti al Giudice di Pace (artt. 311-322 c.p.c.) ... » 231

► Schema n. 38: Il procedimento davanti al giudice di pace ... » 234

3 Il processo del lavoro (artt. 409-447bis c.p.c.) ... » 235

3.1 Fase preliminare ... » 235

3.2 Fase introduttiva ... » 237

3.3 Fase istruttoria ... » 238

3.4 Passaggi di rito ... » 240

(9)

3.6 La nuova tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo (art. 18

L. 300/1970, modificato dalla L. 92/2012) ... Pag. 244

3.7 La tutela d’urgenza del lavoratore (art. 1, co. 47-68, L. 92/2012) ... » 246

3.8 Appello ... » 247

3.9 La tutela del lavoratore dopo il jobs act (L. 183/2014; D.Lgs. 23/2015) ... » 249

4 Controversie in materia previdenziale (artt. 442-447 c.p.c.) ... » 250

5 Il processo locatizio (art. 447bis c.p.c.) ... » 251

6 Il procedimento sommario-semplificato di cognizione (artt. 702bis c.p.c.) ... » 252

► Schema n. 40: Procedimento sommario di cognizione (art. 702bis c.p.c.) .... » 255

7 Il processo di opposizione a decreto ingiuntivo ... » 256

8 La separazione personale tra coniugi (artt. 706-711 c.p.c.) ... » 257

9 Le procedure stragiudiziali in materia di separazione e divorzio ... » 261

► Schema n. 41: Separazione personale dei coniugi ... » 262

► Schema n. 42: Tipi di separazione ... » 263

► Schema n. 43: I provvedimenti del giudice in sede di separazione ... » 265

10 Il procedimento di divorzio ... » 265

11 Interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno ... » 269

► Schema n. 44: Nomina dell’amministratore di sostegno ... » 272

12 Altri procedimenti ... » 272

15

Le tutele sommarie 1 Nozione e tipologie ... » 275

2 Le tutele sommarie non cautelari (artt. 633-669 c.p.c.) ... » 275

2.1 Il procedimento di ingiunzione (artt. 633-656 c.p.c.) ... » 275

► Schema n. 45: Il procedimento per ingiunzione ... » 282

2.2 Procedimento di convalida di sfratto (artt. 657-669 c.p.c.) ... » 283

2.3 I procedimenti possessori (artt. 703-705 c.p.c. e artt. 1168-1170 c.c.) ... » 286

2.4 Le tutele sommarie anticipatorie in corso di causa (artt. 186bis-186quater c.p.c.) ... » 289

3 Le tutele sommarie cautelari (artt. 670-705 c.p.c.) ... » 290

3.1 I sequestri (artt. 670-687 c.p.c.) ... » 290

3.2 Denuncia di nuova opera e di danno temuto (artt. 688-691 c.p.c. e artt. 1171- 1172 c.p.c.) ... » 292

3.3 L’istruzione preventiva (artt. 692-699 c.p.c.) ... » 294

3.4 I provvedimenti d’urgenza (art. 700 c.p.c.) ... » 295

4 Il rito cautelare uniforme (artt. 669bis-669quaterdecies c.p.c.) ... » 296

► Schema n. 46: Il procedimento cautelare ... » 301

► Schema n. 47: Esito della domanda cautelare ... » 301

► Schema n. 48: Il reclamo cautelare ... » 302

► Schema n. 49: La sorte del provvedimento cautelare ... » 302

16

La tutela camerale 1 Caratteristiche generali (artt. 737-746 c.p.c.) ... » 303

2 Scomparsa, assenza e morte presunta ... » 305

(10)

17

Le azioni risarcitorie nei sinistri stradali (D.Lgs. 209/2005 e L. 124/2017)

1 Liquidazione stragiudiziale del danno ... Pag. 307

2 Azione diretta del terzo trasportato ... » 307

3 Azione diretta nei confronti dell’assicuratore del responsabile ... » 307

4 Azione diretta nei confronti del proprio assicuratore ... » 308

18

La tutela esecutiva 1 Il titolo esecutivo e le attività preliminari all’esecuzione forzata (artt. 474-482 c.p.c.) ... » 309

► Schema n. 50: Espropriazione forzata ... » 315

2 L’espropriazione forzata in generale (artt. 483-512 c.p.c.) ... » 316

► Schema n. 51: L’espropriazione forzata in generale ... » 319

2.1 Struttura dell’atto di pignoramento ... » 319

2.2 L’espropriazione immobiliare (artt. 555-598 c.p.c.) ... » 322

► Schema n. 52: Espropriazione immobiliare ... » 329

► Schema n. 53: L’udienza di comparizione delle parti e l’aggiudicazione ... » 330

2.3 L’espropriazione mobiliare presso il debitore (artt. 513-542 c.p.c.) ... » 332

► Schema n. 54: Espropriazione mobiliare presso il debitore ... » 337

► Schema n. 55: L’intervento ... » 338

2.4 L’espropriazione presso terzi (artt. 543-554 c.p.c.) ... » 338

► Schema n. 56: Espropriazione mobiliare presso terzi ... » 341

2.5 Pignoramento di autoveicoli, moto e rimorchi. ... » 342

2.6 L’espropriazione dei beni indivisi (artt. 599-601 c.p.c.) ... » 342

2.7 L’espropriazione contro il terzo proprietario (artt. 602-604 c.p.c.)... » 343

3 L’esecuzione forzata in forma specifica (artt. 605-614bis c.p.c.) ... » 344

► Schema n. 57: Esecuzione per consegna di beni mobili o rilascio di beni im- mobili ... » 346

► Schema n. 58: Esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare ... » 347

► Schema n. 59: Misure di coercizione indiretta... » 348

4 Le opposizioni esecutive (artt. 615-622 c.p.c.) ... » 348

► Schema n. 60: Le opposizioni ... » 351

5 La sospensione e l’estinzione del processo esecutivo (artt. 623-632 c.p.c.) ... » 352

19

Strumenti alternativi alla giurisdizione 1 La conciliazione stragiudiziale prevista dal D.Lgs. 4-3-2010, n. 28 ... » 355

2 Il tentativo di conciliazione nelle controversie di lavoro (art. 410 c.p.c.) ... » 358

3 La funzione di conciliazione in sede non contenziosa del giudice di pace ... » 359

4 La conciliazione giudiziale ... » 359

5 La consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite ... » 360

6 Il negozio di arbitrato libero (o irrituale) ... » 361

7 Trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti giudiziari ... » 362

8 Negoziazione assistita da avvocati ... » 363

9 Risoluzione extragiudiziale delle controversie dei consumatori... » 364

(11)

20

L’arbitrato rituale

1 Inquadramento generale ... Pag. 365

2 Controversie arbitrabili (art. 806 c.p.c.) ... » 366

3 Convenzione d’arbitrato (artt. 808bis-808quinquies c.p.c.) ... » 366

► Schema n. 61: L’arbitrato ... » 367

► Schema n. 62: Arbitrato rituale, irrituale e amministrato ... » 368

4 Gli arbitri (artt. 809-815 c.p.c.) ... » 369

5 Procedimento (artt. 816-819ter c.p.c.) ... » 370

6 Il lodo arbitrale (artt. 820-826 c.p.c.) ... » 372

► Schema n. 63: Il lodo arbitrale... » 375

7 L’arbitrato amministrato (art. 832 c.p.c.) ... » 376

21

 I riti semplificati (D.Lgs. 150/2011) 1 I singoli procedimenti semplificati ... » 377

2 Mutamento del rito ... » 379

3 Sospensione del provvedimento impugnato ... » 379

► Schema n. 64: La semplificazione dei riti civili ... » 380

Indice degli schemi ... » 391

Indice analitico ... » 393

(12)

1 Il litisconsorzio (artt. 102-103 c.p.c.)

Nozione

Il litisconsorzio ricorre quando più soggetti, diversi dall’attore o dal con- venuto, diventano parti del processo.

Il litisconsorzio può essere:

necessario, se la decisione deve essere pronunciata nei confronti di più parti in quanto il rapporto sostanziale fatto valere è unico rispetto a più soggetti (art. 102 c.p.c.);

facoltativo, se è opportuno (e non obbligatorio) che il processo si svolga nei confronti di più parti, per ragioni di economia processuale e per evi- tare un eventuale contrasto di giudicati;

originario, se il processo si svolge fin dall’inizio con la presenza di più parti;

successivo, se alle parti originarie se ne aggiungono altre nel corso del processo.

Litisconsorzio necessario (art. 102 c.p.c.)

Il litisconsorzio necessario ricorre quando, per la particolare natura del rapporto giuridico dedotto in giudizio, la decisione non può conseguire il proprio scopo se non è resa nei confronti di una pluralità di parti. Esem-

pio: la domanda proposta per la demolizione di un manufatto costruito in

violazione delle distanze legali comporta la necessità del litisconsorzio dal lato passivo quando l’immobile da demolire è oggetto di comproprietà.

Il litisconsorzio necessario è il riflesso processuale dell’inscindibilità del-

la situazione controversa facente capo a più persone le quali, proprio per

l’indissolubile legame giuridico che le unisce, devono necessariamente agi- re o essere convenute nel medesimo processo.

L’accertamento relativo alla sussistenza o meno di una situazione di liti- sconsorzio necessario va effettuata sulla base della domanda, poiché è que- sta che fissa e delimita l’ambito della controversia.

La non integrità del contradditto- rio può essere rilevata dal giudice d’ufficio o su specifica eccezione di parte. La parte che eccepisce l’o- messa integrazione del contraddit- torio ha l’onere di indicare:

la parte pretermessa, provandone l’esistenza;

i presupposti di fatto che rendono necessaria l’integrazione.

Il giudice, qualora accerti la mancata partecipazione di uno o più litisconsor- ti necessari, deve disporre, con ordinanza, l’integrazione del contraddittorio nei loro confronti, da effettuare entro un termine perentorio da lui stabilito.

L’ordine di integrazione può essere emesso non solo all’udienza di compari- zione-trattazione ex art. 183, co. 1, c.p.c., ma anche nel corso del giudizio, e quindi anche quando la non integrità del contraddittorio venga sollevata in

8 Pluralità di parti: litisconsorzio

e intervento

(13)

Litisconsorzio necessario (art. 102 c.p.c.)

Sia nel caso in cui l’ordine di integrazione non venga eseguito, sia nel caso in cui venga eseguito ma non nel rispetto del termine, il giudice dichiara l’e- stinzione del processo ex art. 307, co. 3, c.p.c., senza alcuna possibilità di ri- assunzione.

La sentenza resa senza la partecipazione di tutti i litisconsorti necessari è priva di effetti anche tra le parti tra le quali è stata pronunciata (inutiliter

data).

Litisconsorzio facoltativo (art. 103 c.p.c.)

Il litisconsorzio è facoltativo quando, per ragioni di economia processua-

le, la legge consente, senza imporlo, che più soggetti agiscano o siano con-

venuti nello stesso processo. Esempio: in caso di responsabilità dell’appal- tatore e del progettista sussiste un’ipotesi di litisconsorzio facoltativo, poi- ché la condanna al risarcimento dei danni patiti dal committente può es- sere pronunciata autonomamente nei confronti di ciascuno di essi, salva la possibilità di accertare in altro giudizio la concorrente responsabilità degli altri.

Più parti possono agi- re o essere convenute nello stesso processo quando:

tra le cause che si propongono esiste connessio- ne per l’oggetto o per il titolo dal quale dipen- dono (ad es., la proposizione della domanda di risarcimento da parte di più danneggiati nei con- fronti dell’unico danneggiante, oppure le azioni contro il debitore principale e il fideiussore);

la decisione dipende, totalmente o parzialmen- te, dalla soluzione di identiche questioni;

il giudice può disporre, nel corso della istru- zione o nella decisione, la separazione delle cause, se vi è l’istanza di tutte le parti o se la continuazione della loro riunione ritardereb- be o renderebbe più gravoso il processo, e può rimettere al giudice inferiore le cause di sua competenza.

Le cause cumulate restano distinte e autonome.

La mancanza di connessione tra le domande non comporta l’inammissi- bilità delle stesse ma solo la necessità di una distinta pronuncia sul meri- to su ciascuna di esse.

2 L’intervento (artt. 105-107 c.p.c.)

Nozione

L’intervento è il fenomeno per il quale un soggetto entra in un processo già pendente tra altre parti, spontaneamente o a seguito della chiamata di una delle parti o del giudice.

L’intervento:

è uno dei modi con cui si attua il litisconsor- zio facoltativo successivo;

fa acquisire al terzo interveniente la qualità di

parte.

(14)

Tipi

L’ordinamento disci- plina due tipologie di intervento:

quello volontario (art. 105 c.p.c.), che implica l’ingresso spontaneo di un soggetto in un pro- cesso già pendente;

quello coatto, in cui l’intervento è invece provo- cato dalla istanza delle parti (art. 106 c.p.c.) o dalla determinazione del giudice (art. 107 c.p.c.).

L’intervento è escluso nel giudizio di cassazione.

È dubbia l’ammissibilità dell’istituto in esame nei procedimenti in camera di consiglio e cautelari, stanti le ragioni di celerità e sommarietà che caratterizzano questi giudizi.

Intervento volontario (art. 105 c.p.c.)

È l’intervento effettuato spontaneamente dal terzo.

Sono individuabili tre tipologie di interven- to volontario, a se- conda della situazione giuridica fatta valere dal terzo:

intervento principale (o autonomo);

intervento adesivo autonomo (o litisconsortile)

intervento adesivo dipendente.

Ai sensi dell’art. 268 c.p.c., l’intervento può aver luogo fino alla precisa- zione delle conclusioni.

L’art. 268, co. 2, c.p.c. stabilisce che il terzo non può compiere atti che al momento sono preclusi alle altre parti. Ciò comporta una grave limita- zione dei suoi poteri. È stata, quindi, proposta una lettura restrittiva in base alla quale con il termine «atti» di cui all’art. 268 c.p.c. il legislatore ha inteso riferirsi unicamente all’attività istruttoria (raccolta delle prove), mentre può senz’altro proporre domande nuove autonome, perché se così non fosse si vanificherebbe qualsiasi utilità processuale all’istituto (Cass.

25364/2008). Pertanto, chi interviene volontariamente in un processo già pendente può formulare domande nei confronti delle altre parti anche se per le parti originarie sono scaduti i termini di cui all’art. 183 c.p.c. per la proposizione di domande nuove.

L’intervento si propone mediante una comparsa di costituzione (art. 267 c.p.c.), che deve contenere la domanda proposta nei confronti delle parti già in causa e l’esposizione della situazione che legittima il terzo all’intervento.

Intervento principale (o autonomo)

L’intervento principale è l’istituto processuale con cui il terzo fa il proprio ingresso nel giudizio per far valere un proprio dirittonei confronti di tut- te le parti (art. 105, co. 1, c.p.c.).

Il diritto del terzo

deve essere:

relativo all’oggetto della causa, oppure

dipendente dal titolo già dedotto nel processo.

Osservazioni

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Intervento principale (o autonomo)

Il terzo che effettua un intervento principale esercita un’azione autonoma rispetto a quelle delle altre parti.

Attraverso l’intervento principale si verifica un allargamento dell’oggetto del processo.

La situazione che legittima l’intervento principale del terzo è data dalla connessione oggettiva della domanda introdotta dall’interveniente con quelle già proposte nel processo dalle parti originarie.

La connessione sussistente tra il diritto azionato dal terzo e quelli eserci- tati dalle altre parti riguarda, di solito, l’oggetto, mentre non ci può esse- re connessione per il titolo, ossia per la causa petendi, perché i diritti sono fondati su titoli diversi.

L’intervento principale è un mezzo di tutela facoltativo, poiché il terzo che non lo effettua rimane estraneo agli effetti della sentenza pronunciata tra le altre parti e può sempre fare valere la propria pretesa in un autonomo giudizio.

Intervento litisconsortile (o adesivo autonomo)

È l’intervento del terzo che fa valere, nei confronti di una o di alcune par- ti originarie, un diritto relativo all’oggetto o dipendente dal titolo dedotto nel processo medesimo.

La ratio di questo tipo di intervento risiede nell’esigenza di evitare un pos- sibile contrasto di giudicati e nel principio di economia processuale.

Il terzo fa valere un diritto incompatibile con la posizione di una o di al- cune delle parti originarie, per cui all’accoglimento della domanda pro- posta dal terzo corrisponde necessariamente la soccombenza di quelle.

Anche questo tipo di intervento attribuisce al terzo la qualità di parte uni- tamente a tutti i poteri connessi a tale posizione.

Attraverso l’intervento adesivo autonomo il terzo propone una domanda che si affianca a quella già proposta dall’attore o dal convenuto che abbia proposto domanda riconvenzionale.

Intervento adesivo dipendente

È l’ingresso in causa di un terzo per sostenere le ragioni di una parte (cd. parte adiuvata), quan- do ha interesse alla vittoria di quest’ultima in quanto è titolare di una situazione dipendente dal rapporto principale oggetto della lite, suscettibile di subire un pre- giudizio in caso di soccombenza della parte adiuvata. Esempi:

i nonni possono intervenire nel giudi-

zio di separazione dei coniugi a tute-

la del diritto della prole minorenne alla conservazione dei rapporti con le famiglie d’origine di entrambi i ge- nitori (App. Perugia 27/9/2007);

il subconduttore può intervenire nel giudizio di convalida di sfratto in- timato al conduttore principale, a sostegno della posizione di quest’ultimo, per evitare che dalla risoluzione del contratto di locazio- ne principale discenda anche la ri- soluzione di quello di sublocazione.

Il terzo non esercita un’azione propria, ma si limita a chiedere l’accogli- mento della domanda già proposta da una delle parti originarie.

Il terzo interveniente adesivo ha interesse.

(16)

Intervento adesivo dipendente

Il terzo interveniente adesivo di- pendente:

acquista la qualità di parte, ma i suoi poteri sono limitati dall’ambito del- le domande e delle eccezioni già svol- te dalla parte adiuvata;

non può compiere atti di disposi- zione del diritto né atti di impulso per far proseguire il processo in caso di rinuncia delle parti princi- pali;

ha pieni poteri istruttori;

non può impugnare la sentenza.

Intervento a istanza di parte o

«coatto»

(art. 106 c p.c.)

L’intervento, oltre a essere frutto di una scelta volontaria del terzo, può es- sere suscitato da un’istanza effettuata da una delle parti già in causa. In questo senso è anche definito intervento «coatto», con la precisazione che il terzo chiamato non può essere obbligato a una partecipazione attiva al processo pendente, in quanto nessuno può essere costretto a proporre del- le domande e, dunque, può sempre decidere di non partecipare attivamen- te al processo.

Normalmente, è il convenuto a chiamare in causa il terzo. L’attore può chia- mare un terzo soltanto se il suo interesse alla chiamata non sia originario, bensì conseguente alle difese del convenuto; in tal caso, l’attore deve otte- nere dal giudice un’apposita autorizzazione a chiamare in causa un terzo.

I poteri del terzo chiamato sono quelli che egli avrebbe avuto se avesse ef- fettuato l’intervento spontaneamente.

La situazione più frequente di intervento su istanza di parte riguarda i ter- zi che avrebbero potuto promuovere un intervento volontario (art. 105 c.p.c.), ma che, per varie ragioni, ancora non lo hanno fatto e vengono chiamati da una delle parti.

L’altra ipotesi in cui è consentito l’intervento coatto a istanza di parte è la

chiamata in garanzia, ossia la chiamata in giudizio del terzo dal quale una

delle parti pretende di essere garantita. La chiamata in causa del terzo può

essere compiuta affinché questi risponda al posto del convenuto, oppure

sia condannato a rispondere di quanto il convenuto sarà eventualmente

tenuto a pagare all’attore. La chiamata in garanzia non produce alcuna va-

riazione della competenza (art. 32 c.p.c.), che resta in capo al giudice in-

vestito della causa principale anche quando, sommando i valori delle do-

mande, si travalichino i limiti della competenza per valore. Tuttavia, se la

domanda di garanzia è proposta davanti al giudice di pace e viene supe-

rata la competenza per valore, il giudice di pace dovrà rimettere entram-

be le cause al giudice superiore.

(17)

note 

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