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Detenuto aggredisce agente e poi muore d infarto in ospedale

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Academic year: 2022

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Detenuto aggredisce agente e poi muore d’infarto in ospedale

Era italiano ed aveva 50 anni il detenuto deceduto per infarto nell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno dove, al momento, si trova ricoverato anche un altro agente, oltre a poliziotto gia’ sotto osservazione per un grave trauma cranico riportato durante la colluttazione. Il secondo agente ha diverse ferite d’arma da taglio alla mano che si e’ procurato nel tentativo di disarmare il detenuto psichiatrico il quale ha aggredito i due rappresentanti delle forze dell’ordine con un rudimentale coltello. Solidarieta’

nei confronti dei due agenti feriti e’ stata espressa dal segretario regionale per la Campania dell’Uspp Ciro Auricchio.

Per la Procura le coop sociali non avevano alcuni requisiti richiesti

di Erika Noschese

Le cooperative sociali non avrebbero rispettato i requisiti richiesti, violando la legge 381, che prevede che le cooperative sociali di tipo B abbiano una quota minima del 30%

di lavoratori “svantaggiati”. Si fonda, in sintesi, sulle

“mancanze” delle coop l’istruttoria della Procura. Ieri pomeriggio l’udienza a carico del consigliere regionale (oggi sospeso Nino Savastano, difeso dall’avvocato Giovanni

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Annunziata e Vittorio Zoccola, definito il ras delle cooperative sociali, difeso dai legali Gaetano Manzi e Giuseppe Della Monica nell’ambito del procedimento ribattezzato “Sistema Salerno” per far luce su eventuali irregolarità nell’affidamento dei servizi per la gestione del verde pubblico, dei parchi comunali e pulizia delle strade. I due imputati devono rispondere dell’ipotesi d’accusa di corruzione. Proprio durante l’udienza di ieri è stato ascoltato – per oltre un’ora – il consulente tecnico Falco, che ha concentrato il suo discorso sui requisiti delle cooperative e le caratterizzazioni di tutte le società, sottolineando a più riprese che alcune società andavano sciolte e cancellate dagli albi, con conseguente perdita di tutti i benefici fiscali e contributivi previsti. Indagini che, a quanto emerso, si fermano però al 2017 ma usati dal consulente per contestare il trattamento preferenziale che hanno avuto le cooperative che – secondo De Falco – non avrebbero svolto un ruolo sociale e dunque non avrebbero dovuto avere accesso al trattamento preferenziale che ha poi c o n s e n t i t o l o r o d i o t t e n e r e v a n t a g g i f i s c a l i e l a partecipazione ad alcune gare ma, addirittura, alcune società dovevano essere sciolte. Gli avvocati sono già a lavoro, infatti, per presentare gli atti che accertano la regolarità sull’assunzione dei lavoratori svantaggiati, regolarizzate negli anni successivi per “impedimenti tecnici”. Nel mirino di Falco c’era Terza Dimensione, la coop che fino a qualche mese fa era legata a Vittorio Zoccola e di cui non si ha alcuna traccia tra il 2001, anno della nascita, fino al 2012 mentre, l’anno successivo, è stata affidata proprio a Zoccola. E sempre al 2017 risalirebbero gli accertamenti da parte degli ispettori ministeriali, chiamati in causa proprio dal consulente della procura i quali invitavano le coop a regolamentare le assunzioni di lavoratori svantaggiati. In sintesi, quando le coop vincevano gli appalti erano tenuti ad assumere dipendenti dell’amministrazione e nel momento in cui c’è quest’obbligo, per raggiungere la soglia occorre trovare gli svantaggiati da inserire. E su questo si baserebbe infatti

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la difesa ricordando che il dato del 30% (relativo agli svantaggiati) oscilla proprio per queste ragioni. L’udienza è rinviata al prossimo 13 giugno alle ore 15 quando sarà ascoltato l’altro consulente, Salvatore Carli, ieri assente giustificato. In quella data potrebbe essere comunicata la decisione, da parte del tribunale di Salerno, circa l’ammissibilità delle intercettazioni: il tribunale non ha ancora sciolto la riserva e ufficialmente la Camera di Consiglio è ancora in corso in quanto bisognerebbe integrare il decreto autorizzativo in un paio di punti. Sempre nella giornata di ieri sono state calendarizzate le altre udienze:

30 giugno, poi l’11 luglio e 15 settembre sempre per quanto riguarda l’istruttoria della Procura. L’identità dell’udienza è infatti legata alla permanenza delle misure cautelari che oggi resta in piedi solo per l’ipotesi corruttiva.

Angela Pisacane: “Assumo solo donne, ma non chiedo l’età, mi interessano le loro competenze”

di Monica De Santis

“Nella mia azienda lavorano solo donne. E tutte sono state assunte per le loro competenze non di certo per la loro età”.

Angela Pisacane, imprenditrice salernitana, moglie, madre di tre figli, e presidente di Copagri Salerno, interviene dopo il polverone che si è alzato a seguito delle dichiarazioni della stilista italiana Elisabetta Franchi. La stilista ha infatti rilasciato nei giorni scorsi un’intervista nella quale

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affermava che nella sua azienda le donne vengono assunte dai 40 anni in su. E questo perché superati i 40 anni le donne hanno già avuto figli, si sono sposate e alcune si sono anche separate, dunque hanno superato già tutti gli step importanti della loro vita e sono libere e disponibili per dedicarsi completamente al lavoro… “Trovo queste dichiarazioni una vera eresia. Ho sempre stimato Elisabetta Franchi, sia come donna che come imprenditrice. Per me era un modello da seguire, ma adesso è come se mi fosse crollato un mito. Eppure lei è una donna. Ha iniziato a lavorare da ragazza, si è costruita il suo successo anno dopo anno, non di certo dopo i 40 anni. Per questo non riesco a capire da dove arrivano le sue affermazioni. Assurdo pensare che una donna possa ragionare in questo modo. La Franchi ha portato l’immagine femminile indietro di decenni, anzi di secoli”. Dunque la Pisacane, appoggia in pieno ciò che ha detto anche Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, commentando le dichiarazioni dell’imprenditrice Franchi… “Quella dell’imprenditrice Elisabetta Franchi è una posizione preistorica. Prendiamo le distanze da pensieri che denotano un approccio antiquato, competitivo, aggressivo. L’imprenditrice Franchi non rappresenta certamente la nostra posizione. Dalle sue dichiarazioni emerge anche un approccio improduttivo di quelle necessarie trasformazioni nell’organizzazione del sistema economico sociale che, oggi, sono sempre più urgenti come l’ampliamento delle infrastrutture sociali, la sanità di prossimità che permettono di portare il valore della cura in tutta la società (e non solo nell’ambito delle strette mura familiari) e permettono alle donne di dare il loro imprescindibile contributo alla società in ogni loro età”. Ma non è solo la Giachetti a contestare la Franchi. C’è anche Gassmann che ha invitato tutti a boicottare la stilista, oppure Alessandra Maiorino, coordinatrice del M5S che afferma… “Condivido l’indignazione suscitata delle parole dell’imprenditrice Elisabetta FRANCHI. Sono parole che nell’Italia del 2022 non vorremmo mai sentire. E tuttavia,

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dopo tanta legittima polemica, vorrei svolgere un’ulteriore amara riflessione. Finché non cambieranno le regole di ingaggio reali nel mondo del lavoro, per donne e per uomini, faremo solo della bella filosofia. Ed è giusto che la filosofia sia alla base della politica, ma poi occorre metterla in pratica”. Anche l’imprenditrice salernitana, che negli anni addietro si era offerta di assumere donne vittime di violenza, parla della necessità di “Rivedere le regole. Siamo nel 2022, è assurdo che si continui a parlare dei diritti delle donne. Abbiamo dimostrato in più sedi di non essere da meno di un uomo. Ora è giunto il momento di rivedere le regole nel mondo del lavoro e di pensare ad una seria riforma per la parità di fatto”. Poi tornando alle dichiarazioni della Franchi, la Pisacane aggiunge… “Ho iniziato a lavorare giovanissima nell’azienda di famiglia e questo mi ha permesso di formarmi e di prepararmi al mondo del lavoro in maniera adeguata. Mi sono sposata, ho 3 figli meravigliosi. Sono una donna realizzata sia nel lavoro che nella vita privata. E come ci sono riuscita io, ci sono riuscite tantissime altre donne. Non è vero che la famiglia ed i figli sottraggono tempo al lavoro e non è vero neanche il contrario. Tutto sta nel sapersi organizzare e noi donne siamo maestre in questo. Di grave nelle affermazioni della Franchi c’è però un’altra cosa. Assumere una donna dopo che questa ha compiuto 40 anni, significa non darle il tempo per un’adeguata formazione. Di conseguenza significa non dare alle donne la possibilità di fare carriera e quindi di dover sottostare sempre e solo al potere degli uomini. Ecco questo è ancora più grave, perchè significa che nelle donne la Franchi, non ha alcuna fiducia”.

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Donato Giudice: “La città è vuota, servono eventi”

di Monica De Santis

“In questa città ecco l’ unica realtà che riesce a muovere gente anche dalla provincia la U.S. Salernitana 1919. Nessuna piazza, nessun evento riesce in questa impresa. Chiediamo al sindaco Vincenzo Napoli e al consigliere Rocco Galdi di pensare ad un Vero Piano traffico, ieri è stato un flop generale su tutti i fronti. Tanti clienti, amici, avventori e famiglie con bambini dopo aver visto la partita allo stadio, hanno disdetto prenotazioni e hanno rinunciato a fare un giro per la città”. E’ questa la nota diffusa ieri, dall’Aisp, l’associazione di commercianti nata durante il lockdown e che vanta tra i suoi iscritti principalmente ristoratori e baristi. Una nota che vuole mettere in evidenza la crisi del commercio in città e non solo come spiega Donato Giudice, vice presidente dell’Associazione… “A breve noi commercianti ci ritroveremo a dover pagare il prestito garantito dallo Stato, che abbiamo contratto durante il periodo del lockdown.

Purtroppo, le speranze di tornare ad incassare, dopo le restrizioni del covid, sono svanite. Anzi la situazione è peggiorata, perchè le materie prime sono aumentate, dall’olio alla farina, la benzina, le bollette della luce e così via.

Purtroppo per non gravare sui clienti molti di noi non hanno aumentato i prezzi dei loro prodotti, ma questo di conseguenza sta comportando ulteriori perdite, perchè ciò che si incassa inizia a non bastare più per coprire le spese. A questo, si va ad aggiungere che la città è completamente vuota. E non è solo colpa del cattivo tempo. Anche quando le giornate sono buone, la città è vuota. Solo nel weekend se la giornata è di sole la città si anima, ma non ci sono queste affluenze nei locali, come negli anni precedenti al covid”. Giudice poi, torna a parlare della Salernitana… “E’ l’unica realtà che porta

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cittadini dalla provincia a Salerno. Nessun evento, oltre Luci d’Artista, fa altrettanto, perchè non dimentichiamocelo, una delle principali cause della crisi del commercio a Salerno è p r o p r i o l a m a n c a n z a d e i c l i e n t i p r o v e n i e n t i d a l l a provincia. Ora con la Salernitana in serie A, abbiamo avuto un ritorno, quando si gioca in casa, di persone, famiglie che dalla provincia vengono a Salerno per assistere alla partita.

Ora che cosa succede, quando la Salernitana gioca, ad esempio alle 18, molti ristoratori ricevono prenotazioni, proprio da parte di queste persone, famiglie che prima di ritornare nei loro comuni di residenza, preferiscono fermarsi in un locale per mangiare qualcosa. Ma che cosa sta succedendo ora che la capienza allo stadio è aumentata. Che a causa di un piano traffico inesistente, le persone restano imbottigliate per lungo tempo, si scocciano e disdicono la loro prenotazione. E questo è accaduto ad esempio proprio domenica scorsa. Con clienti rimasti bloccati nel traffico, che alla fine hanno preferito tornare a casa invece di venire a cenare nei nostri locali. Da qui la nostra richiesta all’amministrazione comunale di prevedere un piano traffico adeguato, in vista dell’ultima gara della Salernitana, ma soprattutto di prevedere anche altri eventi che possano finalmente richiamare persone dai comuni vicini. Solo in questo modo il commercio cittadino può continuare a sopravvivere”.

Commercio in lutto, è morta

Anna Spirito titolare dello

storico negozio di

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pelletteria

di Monica De Santis

Si sono svolti ieri pomeriggio alle ore 16,30 nella chiesa di Maria Santissima Immacolata, i funerali di Anna Spirito, 74 anni, storica commerciante salernitana, titolare dell’omonimo negozio di pelletteria, venuta a mancare nella giornata di sabato scorso. Parente di Matteo Spirito, il titolare dello storico negozio di giocattoli di via Portanova, deceduto nel giorno di Pasquetta, la signora Anna era una persona seria e rispettata. Iniziò a lavorare a 14 anni con il papà Francesco avendo una pelletteria storica in Via dei Mercanti nel centro storico di Salerno, che ad oggi ha oltre un secolo di vita.

Anna amava la moda ed era stimata per la sua professionalità.

Malata da tempo, il suo cuore si è fermato, come abbiamo detto, lo scorso sabato. Tanti, tantissimi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia della signora Anna, anche attraverso i social, sulle pagine dei suoi familiari… “Una persona con delle virtù e dei valori che è rimasta sempre fedele a se stessa non. Ha mai tradito i propri principi e ideali , malgrado qualche difetto è stata una brava donna e madre molto affettuosa che amava e aiutava altri oltre che se stessa è peccato persone così muoiano e così.. poteva vivere ancora bene molti anni se non se fosse stato per delle cose…

anche se forse doveva andare così… Résta una persona che sapeva vivere”, scrive Vincenzo su Facebook. E come lui anche altri hanno voluto ricordare la storica commerciante, che già da tempo, a causa delle sue precarie condizioni di salute, non si recava nel suo negozio di via Dei Mercanti… “Un abbraccio a tutti, mancherà anzi già mancava la sua presenza in Via M e r c a n t i ! ” , s c r i v e A r m a n d o   P i s t o l e s e , t i t o l a r e di Tozzabancone. “Una perdita grave per il commercio salernitano – commenta Rosa, titolare di un’attività commerciale sempre nel centro storico – un’altra storica figura che viene a mancare. E’ davvero un brutto periodo per

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il commercio salernitano. Tanti volti storici stanno venendo a mancare e la loro assenza purtroppo si sta facendo sentire e si farà sentire”. “Ci mancherà” è il semplice pensiero di Pasquale.

Fondo Rotativo, Sansiviero scrive a Sorrentino

Marco Sansiviero, Presidente della Fenailp Turismo della Provincia di Salerno ha inviato una nota al Consigliere Provinciale con delega al Turismo e la promozione del territorio, Pasquale Sorrentino, sul Fondo Rotativo, istituito grazie agli investimenti previsti dal PNRR, che ha come scopo quello di migliorare l’offerta ricettiva e i servizi di ospitalità, per attirare nuovi flussi turistici su scala sia nazionale che internazionale soprattutto nella bassa stagione favorendo la destagionalizzazione turistica. “Con questa misura si incentiva il potenziamento delle strutture ricettive, finanziando progetti di ammodernamento che seguono i principi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione. Ha affermato il Presidente Sansiviero , e le risorse messe a disposizione per il periodo che va dal 2022 al 2025 sono pari a 180 milioni di euro. “Infatti la misura prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato, grazie ai quali è possibile sostenere progetti di investimento compresi tra i 500 mila euro e i 10 milioni di euro e gli incentivi sono rivolti sia alle piccole e medie imprese che alle grandi aziende. “Risulta evidente che per la buona riuscita dell’utilizzo di tali risorse abbiamo bisogno dell’aiuto delle Istituzioni – ha continuato nella sua nota a Sorrentino, il Presidente Sansiviero, per creare una sinergia che ci consenta di raggiungere gli obiettivi che il Fondo intende perseguire.

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Siamo, però seriamente preoccupati che la possibilità che ci viene offerta possa vanificarsi e possa essere compromessa dalla complessità degli adempimenti burocratici e dalla sovrapposizione degli Enti che saranno gli autori e gli artefici delle interpretazioni di regolamenti e della complessità della modulistica. “A tal proposito il Presidente Sansiviero ha proposto la costituzione di un tavolo di concertazione, a cura del Consigliere Sorrentino , con gli Enti che sono preposti al rilascio dei rispettivi parere finalizzati al conseguimento dei titoli edilizi indispensabili per i progetti di tali investimenti, ossia l’Assessorato regionale al Turismo, la Provincia, il Comune di Salerno, la Sovrintendenza Beni Culturali, Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e le Associazioni del Turismo, necessario per creare una sinergia che possa essere il primo passo da cui partire per la realizzazione degli obiettivi comuni. Solo grazie ad un efficace coordinamento sarà possibile utilizzare tutte le risorse che vengono offerte dagli investimenti previsti dal PNRR . “Questa è una opportunità irripetibile, dichiara il Presidente Nazionale della Fenailp , Sabato Pecoraro. Il Fondo Rotativo prevede due forme di finanziamento: contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per le imprese turistiche- ricettive del Sud dell’Italia, compresa la Campania ed il contributo a fondo perduto è del 10% per le grandi imprese, del 18% per le medie imprese, il 23% per le piccole imprese e 30% per le micro imprese. La nostra Federazione si è attivata per aiutare le nostre imprese turistiche associate a cogliere questa occasione per interventi di riqualificazione e ammodernamento delle aziende per renderle più accoglienti e f u n z i o n a l i c o n l ’ a c q u i s t o a g e v o l a t o d i i m p i a n t i e attrezzature, fabbricati, ma soprattutto per migliorare i sistemi di digitalizzazione come impianti wi-fi , siti web, ed il marketing digitale.” “Serve il contributo di tutti, – conclude Sansiviero – occorre una azione di coordinamento delle istituzioni con la partecipazione dei rappresentati delle associazioni per uscire dalle logiche della proprie

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imprese avendo un unico scopo comune , l’accoglienza nella nostra Provincia. La Campania vanta bellezze naturali uniche sull’intero territorio nazionale e non possiamo vanificare questa grossa opportunità soffocati ed ostacolati da una burocrazia farraginosa che ci porterebbe a impiegare tempo prezioso. Le Istituzioni devono aiutarci a risolvere tutti i problemi che si presenteranno, in tempi brevi e ragionevoli. “

“Puntare su innovazione e qualità per rilanciare sviluppo e occupazione”

“Nel nostro Paese ci sono contratti collettivi siglati con minimi salariali nettamente al di sotto della soglia di povertà. Da tempo stiamo proponendo di individuare i contratti nazionali di riferimento per ciascun settore produttivo con i relativi minimi salariali come unico percorso praticabile eliminando il dumping contrattuale e la concorrenza sleale tra imprese e l’utilizzo dei contratti pirata che impoveriscono le tasche delle famiglie italiane. Bisogna intervenire inserendo u n a s o g l i a d i d i g n i t à , f r u t t o d i u n a r e t r i b u z i o n e proporzionata e sufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i lavoratori”. Queste le parole dell’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo (senatrice del M5s in Commissione Lavoro a Palazzo Madama) nel corso del webinar “Obiettivo lavoro: da solido a liquido cosa sta cambiando e come intervenire”

promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “Sul piano della qualità del lavoro – prosegue Catalfo – abbiamo elaborato il rafforzamento del fondo ‘nuove competenze’, da me istituito, e al piano nazionale da noi proposto che prevede

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anche la possibilità per le Regioni di stipulare accordi con gli enti di formazione e l’istituzione di poli formativi nell’ottica di rilevare le esigenze del mercato rendendo coerenti i percorsi di formazione con le esigenze delle imprese colmando il miss match che in alcuni settori esiste ancora”. Il tema della digitalizzazione è stato ripreso Antonio Viscomi (capogruppo del Partito Democratico in Commissione Lavoro a Montecitorio): “Innovazione e occupazione devono necessariamente procedere di pari passo. Non può esserci nuova occupazione senza innovazione. In Italia troppe volte abbiamo scelto di procedere in maniera contraria, riducendo i costi, a partire da quelli sulla sicurezza. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna puntare sulla qualità. Servono sostegni pubblici su innovazione, formazione e sull’aggiornamento delle competenze. Devono cambiare anche le regole del lavoro, a partire dalla determinazione dei salari e dei prodotti. Da trent’anni assistiamo alla questione salariale e oggi si parla tanto dei salari minimi. Un termine che a me non piace, preferirei parlare di salari giusti. I successi delle aziende sono costruiti sui lavoratori; è da quest’ottica che dobbiamo ripartire. Il lavoro in questo momento sta diventando più gassoso che liquido e questo non va bene. Leghiamo le politiche del lavoro alle politiche industriali – conclude Viscomi – se vogliamo vincere le sfide di mercati sempre più competitivi. Basta con i tentativi di stare nel mercato abbattendo i costi”. La necessità di sostenere le imprese è stata sottolineata da Graziano Musella (deputato di Forza Italia in Commissione Lavoro della Camera):

“L’abbattimento del costo del lavoro e del cuneo fiscale è assolutamente prioritario per il nostro Paese prediligendo misure che incentivino le imprese non solo a mantenere i livelli occupazionali ma anche a procedere con nuove assunzioni. Gli interventi fatti in passato sulle questioni legate al mondo del lavoro in questo momento dovrebbero essere ripensati valutando la possibilità di intervenire sull’economia reale invece di sostenere misure assistenziali come il reddito di cittadinanza. Serve lavoro più stabile

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rispetto alla situazione attuale. La stabilizzazione dei lavoratori – aggiunge Musella – da sicurezza all’economia del Paese, perciò bisogna puntare ad ampliare la disponibilità del mercato del lavoro. Il salario minimo è un elemento aggiuntivo una volta stabilizzato il mondo del lavoro con limiti da stabilire di concerto con le forze sindacali e superando una serie di barriere. Diminuire le tasse a chi assume e alleggerire il carico fiscale in busta paga, sono gli unici provvedimenti in grado di far riparte l’economia”. Secondo Giorgio Trizzino (deputato di Azione in Commissione Affari sociali): “La nostra società è radicalmente cambiata la trazione economica si è spostata dal concetto di proprietà e stabilità del lavoro al concetto di mobilità delle ricchezze e fluidità del lavoro. Il problema dell’incertezza del lavoro non è determinato solo dall’inesistenza del salario minimo o dall’instabilità del lavoro ma dall’incapacità della società e della politica di creare quel necessario substrato formativo che sia capace di stare al passo con i tempi. Le nostre scuole di formazione sono anacronistiche le nostre università non abituano i nostri giovani alla nuova tipologia del lavoro che c’è sul mercato. I grandi professori non mettono i giovani nelle condizioni di sviluppare scelte lavorative innovative.

Se il mercato del lavoro fosse stato conosciuto dagli esperti e ci fosse stata una minore superficialità nell’affrontare questo tema non avremmo avuto queste sorprese. Lo scandalo non è il numero di persone che accedono al reddito di cittadinanza – rimarca Trizzino – ma lo scandalo sta nel fatto che si continua a creare posti di lavoro nelle zone di lavoro dove servono di meno. Mentre il mezzogiorno resta abbandonato senza investimenti sia nel pubblico che nel privato”. Il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Mario Chiappuella (commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Massa Carrara): “Una progressiva flessibilità del lavoro si sta traducendo in una forte incertezza sui redditi e, di riflesso, sui consumi. In questo quadro l’introduzione nel dibattito politico del tema del salario minimo ha acceso un dibattito aspro tra i fautori dei benefici, dal punto di vista

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sociale, e quelli che sottolineano la necessità di agire con incentivi alle imprese piuttosto che con misure assistenziali.

Nel frattempo, tra i vari effetti della pandemia emerge un dato del tutto nuovo nel mercato del lavoro che ha fatto registrare il tasso di dimissioni più alto degli ultimi 20 anni. Molti lavoratori, specie al Nord, stanno riflettendo sul futuro e sono alla ricerca di lavori che possano conciliare la parte reddituale e la qualità della vita. Sull’altro fronte, assistiamo al paradosso di richieste di lavoro che non trovano risposte nel mercato. Un esempio chiaro che la vera sfida è proprio quella di coniugare salari equi e qualità della vita”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere di amministrazione della Cnpr): “I quattro grandi temi intorno ai quali ruota la questione del lavoro in Italia sono quello salariale, la precarietà che si nasconde dietro una errata interpretazione del concetto di flessibilità, il costo del lavoro con l’eterna discussione della riduzione del cuneo fiscale e il tema della necessità di innovazione e qualità. La crisi occupazionale non si risolve affrontando uno solo di questi problemi. Serve affrontarli tutti insieme, in modo circolare, con quella concretezza che deve essere uno degli obiettivi principali della politica”.

Giornata dell’Europa, il liceo scientifico “A.

Genoino” a Palazzo Vecchio a Firenze

Il liceo scientifico “Andrea Genoino” di Cava partecipa al Festival dell’Europa presenziando all’evento nella giornata

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dedicata all’Europa, a Palazzo Vecchio a Firenze, per dare spazio ai sogni e alle visioni dei giovani. L’iniziativa – promossa dalla Rete Europascuola con il patrocinio della Rappresentanza della Commissione Europea e del Parlamento europeo in Italia, Università La Sapienza, Università Roma Tre, Agenzia nazionale per i giovani e Agenzia Erasmus+ Indire – ha visto quest’anno la partecipazione di scuole di tutta Italia. Tema centrale dell’evento è il contributo del Programma Erasmus+, che dura ormai da 35 anni, alla costruzione dell’identità europea, che in questo momento cruciale della storia occidentale deve essere rafforzato per evitare che si ripetano gli errori e gli orrori di un passato non troppo remoto. In particolare si celebrano i 35 anni di Erasmus Tra i diversi temi trattati ha avuto grande rilevanza il ruolo che riveste la formazione nell’Europa dei popoli, nata per porre le premesse di una comune e pacifica convivenza. Un argomento sul quale il liceo “Genoino” ha focalizzato più volte l’attenzione, organizzando corsi per gli studenti improntati alla conoscenza degli organismi europei e delle politiche comunitarie. In particolare nel campo della formazione un ruolo fondamentale è rivestito da Erasmus+ è il programma europeo per l’istruzione, la formazione, i giovani e lo sport 2021/2027 e offre opportunità per la mobilità e la cooperazione in ambiti quali l’istruzione scolastica, istruzione e formazione professionale, istruzione superiore, gioventù, educazione degli adulti, sport. I settori di competenza dell’Agenzia Indire comprendono: istruzione s c o l a s t i c a , e d u c a z i o n e d e g l i a d u l t i e i s t r u z i o n e superiore/universitaria, alta formazione artistica e musicale, scuole superiori per mediatori linguistici e istituti tecnici superiori. Erasmus+ offre l’opportunità di studiare, formarsi, insegnare ed effettuare esperienze di tirocinio o di volontariato all’estero; realizzare attività di cooperazione tra istituzioni dell’istruzione e della formazione in tutta Europa; intensificare la collaborazione tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione. Il Festival prosegue oggi a Firenze, al teatro Verdi, con l’Orchestra Erasmus in concerto

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per i 35 anni del programma, con 50 giovani musicisti provenienti da conservatori e istituti musicali italiani. Alle 10, a Villa Ruspoli (piazza Indipendenza, 9), si svolgerà “La c o n f e r e n z a s u l f u t u r o d e l l ’ E u r o p a ” , o r g a n i z z a t a d a l l ’ U n i v e r s i t à d i F i r e n z e i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l’Associazione italiana studiosi di diritto dell’Unione europea.

Notte Nazionale del Liceo classico “Marco Galdi”

Si è conclusa, in presenza, in un clima di euforia e commozione, l’ottava edizione della Notte Nazionale del Liceo classico “Marco Galdi” di Cava de’ Tirreni, presieduto dalla Dirigente scolastica Maria Alfano. Un inno corale alla cultura classica, quello del 6 maggio scorso, che ha visto 328 istituti italiani tutti insieme nella promozione e salvaguardia delle nostre radici più autentiche, quelle della civiltà greco-romana. Una Notte del Classico molto originale quella del liceo metelliano: dalla diretta radiofonica al “red carpet” di una fantastica premiazione Oscar ad un momento di condivisione e racconto. I ragazzi di MGonAir, la radio del Liceo, in onda sulle frequenze di Radio Base di Errico Marrazzo, hanno condotto magistralmente la serata, ormai come esperti speaker radiofonici, passando dall’archeologia al rock, dalla letteratura all’attualità, con grande disinvoltura e capacità d’osservazione ed accogliendo, come si fa in una bella famiglia, i debuttanti speaker di ragazzi delle classi prime e seconde. Ospiti della Notte Pino Ruggiero e Mirko Vicidomini del Gruppo Archeologico Nuceria e Dalila Ascoli, biografa di David Bowie. Partecipi i docenti della scuola ed impeccabile la performance dei professori Pina Orsini e Paolo

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Gravagnuolo che hanno duettato sul termine “classico” dando voce ad Italo Calvino. Inoltre, due momenti particolari: la rubrica “Con gli occhi di Carmine”, alunno speciale, animo profondo, sensibile, arguto ed ironico, e il saluto degli studenti di quinta, reso ancora più intenso dal rammarico di non aver vissuto pienamente questi ultimi tre anni scolastici a causa delle restrizioni anticovid. Nutrito il gruppo dei giovani che hanno animato l’evento: Dario Russo, Leonardo Gravagnuolo, Pier Paolo Russo, Alessandro Vitale, Simone Cannavacciuolo, Mattia Sasso, Andrea Grimaldi, Francesca Palladino, Valeria Falcone, Grazia Leo, Giuseppe Lambiase e Raffaele Cavina Virno, Gaia Boffardi, Vincenzo Gaudio, Andrea Baldi e Matteo Senatore. L’ideazione e l’organizzazione della Notte sono state affidate alle professoresse Lia Aliberti e Nicoletta Tancredi.

Stagione di prosa del Delle Arti: in preludio di successo

di Olga Chieffi

Dopo un week-end che ha visto Salerno rilucere di eventi, dal teatro Verdi con la doppia replica del Rigoletto e il bagno di folla tributato a Daniel Oren e Raffella Cardaropoli in San Giorgio, i 70 anni di carriera di Nello Buongiorno al teatro delle Arti, la due giorni del Canta Giovani, il concerto inaugurale di Salerno Classica e veramente tantissima musica in giro, ieri mattina a palazzo di città, Claudio Tortora, ospite del Sindaco Enzo Napoli, unitamente al delegato alla cultura Ermanno Guerra e presidente del consiglio comunale Dario Loffredo, ha presentato il nuovo cartellone teatrale. Un talismano per guardare all’autunno con grande ottimismo,

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questa stagione, che ha già avviato positivamente la campagna abbonamenti. Nel salone del Gonfalone, a rappresentare le tante attività del Cos Pina Testa, la musa della Danza, Chiara Natella, Elena Parmense e Gaetano Stella e ancora Gianluca Tortora e quanti vivono, di giorno in giorno, quel teatro, che insiste a Salerno da vent’anni. La conferenza di presentazione è principiata con l’intervento delle dirigenti scolastiche di due storici istituti cittadini, il Liceo Classico Torquato Tasso, Carmela Santarcangelo e il Liceo Scientifico Francesco Severi, Barbara Figliolia, a testimoniare di un felice debutto, quello dei loro studenti a teatro non da semplici spettatori, ma da critici in erba, che hanno ricevuto insegnamenti e, in primis, lo spazio per esprimersi, dal direttore e dai redattori, che hanno messo a loro servizio le colonne di questo quotidiano. Un esercizio, questo, che riattiva, in un semplice Pcto, l’eterno invito a ri- cominciare, verificare, immaginare, scegliere, analizzare, inventare, meravigliarsi che è l’essenza di quel gioco senza scopo del teatro e dell’arte tutta. Sono dieci gli appuntamenti che saluteranno, quali protagonisti, alcuni dei volti più amati della televisione, del cinema e del teatro italiano, che ci accompagneranno dall’autunno alla primavera inoltrata “In una Salerno – ha affermato il Sindaco – che sa vivere di cultura e soprattutto di turismo. Un panorama di eventi che si arricchisce di un cartellone accattivante che attraverso la musica del teatro Verdi, gli eventi di Salerno Letteratura e del premio Charlot, la ripresa autunnale di tutti i teatri salernitani (verrà riaperto anche l’Augusteo con il Festival jazz del Conservatorio di Salerno in programma nell’ultima settimana di maggio), ci condurrà direttamente alle luci d’Artista che avranno una importante cabina di regia, per la quale ci siamo rivolti alla città di Torino”. A tagliare il nastro della 19° stagione del teatro delle Arti, sarà Stefano De Martino con “Quasi one man show”, uno spettacolo al debutto nazionale, per il quale per ora, possiamo solo immaginare che il ballerino e performer, monterà una serata sul racconto della sua vita con intermezzi cantati,

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danzati e recitati. La stagione proseguirà, poi, con Biagio Izzo, il mattatore campano ma, che come nella tradizione del teatro partenopeo, farà comunque riflettere, pur lasciandoci ad uno spettacolo esilarante e leggero. Ancora spettacolo con Gino Rivieccio in “Ri-mettetetevi comodi” in cui, assieme alla Minale band, ripercorrerà i suoi oltre 40 anni di carriera, che lo hanno visto interprete di ogni genere teatrale.

Evocazione dei personaggi de’ “Il commissario Ricciardi” in

“Mettici la mano” di Maurizio De Giovanni. Sotto la guida sapiente di Alessandro D’Alatri, gli attori Antonio Milo e Adriano Falivene, tornano nei panni del brigadiere Maione e di Bambinella, i quali si ritrovano proiettati nel futuro, con un incontro casuale che avviene mentre su Napoli piovono le

“bombe americane”. Con loro una giovane accusata di omicidio, Elisabetta Mirra, che diventa motivo di “discordia” fra loro, di qui un approfondimento dei due amati personaggi della serie televisiva. Omaggio a Mina con Francesca Marini con lo spettacolo “La mente torna”, un lavoro scritto da Antonio Mocciola e Gaetano Liguori che ne cura anche la regia, capace di trasformarsi in un trascinante tributo ad una delle più grandi interpreti del panorama italiano e mondiale. Carlo Buccirosso ritorna con una novità “L’erba del vicino è sempre più verde”, mentre l’evento clou del cartellone è l’omaggio personale di Lina Sastri ad Eduardo De Filippo, il suo Maestro. Sarà uno spettacolo emozionale in parole, musica e soprattutto silenzi, poiché è in quegli istanti infiniti che è racchiusa la lezione di Eduardo, per lei e per tutti noi. La Sastri apre, così, un trittico del teatro napoletano che continua con “A che servono questi quattrini” di Armando Curcio, che ricordiamo nell’indimenticabile interpretazione di Eduardo e Peppino De Filippo. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo detto il Professore che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro, e la rivedremo in scena con Giovanni Esposito, Gennaro De Biase, Valerio Santoro e Chiara Baffi, diretti da Andrea Renzi. Il trittico verrà chiuso dalla

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scarpettiana “Il medico dei pazzi”, commedia dal meccanismo comico perfetto, con il ritmo irresistibile della grande farsa popolare, per cui gli spettatori di oggi, come quelli di un secolo fa, non possono non ridere degli improbabili personaggi e della loro credulità, i quali saranno interpretati da Giovanni Allocca, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Peppe Maiale e Francesco Procopio. L’ultimo capolavoro del celebrato binomio Mozart-Da Ponte il “Così fan tutte” l’abbiamo applaudito al massimo partenopeo, lo avremo in novembre al teatro Verdi e andrà a chiudere anche la stagione del Delle Arti ad opera di Serena Pisa e Viviana Caggiano ovvero le

“Ebbanesis”, che vestiranno i panni di Fiordiligi e Dorabella , le quali vivono da sole da quel folle giorno, circa un anno, in cui si realizzò l’imbroglio organizzato da Don Alfonso e i loro promessi sposi. “Ma…”, per dirla con la Rosina rossiniana, sotto la cenere cova ancora qualche scintilla d’amore per i loro ex fidanzati, ma non per questo le due sorelle hanno intenzione di tornare con loro. Ci ritroveremo, così, nella Napoli libertina sulle tracce di Roberto De Simone con le sue trasposizioni musicali, che sono l’anima del Nest e del sentire di Mario Tronco, che ha ideato un Mozart sentire le arie di quell’opera tra le strade della città della sirena Partenope.

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