Fonologia del latino
ossia SUONI e il loro rapporto con le LETTERE alfabetiche
L’alfabeto latino
Derivazione dall’alfabeto greco usato nelle colonie della Magna Grecia
A sua volta adattato dall’alfabeto fenicio con l’inserimento o trasformazione
dei segni vocalici
Mediazione etrusca della penetrazione greca in Italia
(I nomi delle località sono qui riportati con ortografia spagnola: in violetto le colonie ioniche ed eoliche; in verde palude le colonie achee; in ocra le colonie doriche; in marrone le colonie beotiche)
L’alfabeto latino
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z a b c d e f g h i k l m n o p q r s t u x y z
Suono vocalico: lupus
Suono consonantico: uita
La pronuncia
Nessuna uniformità né diacronica né sincronica:
variazioni in base a epoca, contesto geografico,
contesto sociale
I sec. a.C. – II sec. d.C.
PRONUNCIA CLASSICA /SCIENTIFICA / RESTITUTA
TESTIMONIANZE: I grammatici (cioè i maestri che scrivevano libri di grammatica)+ il confronto con la lingua greca + alcuni giochi linguistici di autori latini + trascrizione di onomatopee + dati della
linguistica comparata. È quella adottata in alcuni Paesi europei
PRONUNCIA SCOLASTICA / ECCLESIASTICA
sicuramente dal IV sec. d. C.
Usata dal latino ecclesiastico
È quella che adotta la tradizione scolastica italiana
Pronuncia: un confronto
GRAFIA ESEMPIO PRONUNCIA SCOLASTICA PRONUNCIA CLASSICA
ae, oe laetus
proelium /e/ létus ; prélium /àe/ làetus
/óe/ próelium ce, ci
ge, gi acerbus
gerĕre suono «dolce» acèrbus ;
djérere suono «duro» akèrbus ; gèrere
gl glans suono duro glans suono duro glans
gn cognoscĕre /gn/ cognòscere g+n staccati coknòscere
h hostis muta ostis leggermente aspirata hostis
ph Philippus /f/ filippus /p/ leggermente aspirata philippus
ti + vocale patientia /tsi/ paziènzia /ti/ patièntia
quu equus /ku/ èkus o ekuus /ku/ èkus
y tyrannus /i/ tirànnus /ü/ francese türànnus
(v) u vivus /v/ vìvus /u/ uìuus
Le vocali e i dittonghi
A E I O V Y A e i o u y
SEMIVOCALI:
-inizio di parola, es. iuuare ; uinum -interno di parola, es. peior ; nauem
DITTONGO PRONUNCIA ESEMPIO
ae, oe /e/ Caesar ; poena
au /au/ aurum
eu (greco) /eu/ Europa
ei /ei/ eius
oi /oi/ proinde
ui /ui/ cui
yi (greco) /i/ Harpyia
La DIERESI (Umlaut): si segna quando due vocali
non danno dittongo si pronunciano
separatamente Es. poëta
La quantità delle vocali
DURATA DEL TEMPO IMPIEGATO PER PRONUNCIARE UNA
VOCALE
GRAFICAMENTE si indicano con due segni che vengono apposti sopra alla
vocale di cui si vuole indicare se la quantità è lunga o breve
ā quantità lunga es. m ā lum = mela
(prestito greco)
ă quantità breve es. m ă lum = male
Come faccio a determinare la quantità di una vocale?
• Dizionario
• Desinenze
hanno sempre quantità ben precisavocalis ante vocalem corripitur (vocale davanti a vocale si
abbrevia)
I dittonghi hanno sempre
quantità lunga
La divisione in sillabe
Vocali che non formano dittongo fanno 1 sillaba: es. I-ta-li-a
i e u semivocali formano sillaba con la vocale che segue: es. ui-ta ; Iup-pi-ter
I dittonghi formano sillaba: es. proe-li-um «battaglia»
Quando in una parola si susseguono più consonanti, queste si separano: es. an-nus; mag-nus
La consonante labiovelare qu fa, ovviamente, sillaba con la vocale che la segue: es. e-quus «cavallo»
b, p, c, g, d, t, f, v + l / r formano sillaba con la vocale/dittongo che segue: es. la-crĭ-ma
Le parole composte con prefissi mantengono, perlopiù, il prefisso
autonomo separabile: es. sub-i-go «sottometto»
La quantità delle sillabe
«DURATA» DEL TEMPO IMPIEGATO PER
PRONUNCIARE UNA SILLABA
Una sillaba può essere:
• APERTA : quando finisce in vocale es. dŏ-mus
• CHIUSA : quando termina in consonante es. do-mŭs
SILLABA APERTA:
• Breve: se contiene una vocale breve es.
pă-ter «padre»
• Lunga: se contiene una vocale lunga es. lā-tus «ampio» (agg.)
SILLABA CHIUSA:
• È considerata SEMPRE lunga
Le leggi dell’accento
Per posizionare l’accento sulle parole in latino DEVO conoscere la quantità delle sillabe
SILLABE TONICHE SILLABE ÀTONE
L’accento non si usa segnarlo mai
nella pratica didattica