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Tavole di mortalità e mortalità infantile

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Academic year: 2022

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(1)

Tavole di mortalità e mortalità infantile

Corso di Demografia

(Salvatore Strozza)

(2)

La mortalità è un fenomeno ad eventi non rinnovabili che può essere studiato adeguatamente, sia per generazioni che per contemporanei attraverso una tavola di eliminazione. Per la costruzione di una tavola completa di mortalità del momento occorre preliminarmente calcolare le probabilità di morte per tutte le età. Ciascuna di queste probabilità esprime il rischio per una persona che ha raggiunto la generica età esatta x (il compleanno x) di morire prima di compiere il compleanno successivo, cioè prima di raggiungere il compleanno (l’età esatta) x+1. Per stimare tali probabilità si ha bisogno di disporre dei seguenti dati di base, per i quali sono indicati nel prospetto anche le rilevazioni o le stime da cui è possibile ricavarli.

Dati necessari Fonti e/o metodi di calcolo/stima Decessi per sesso, età, anno di nascita e anno

di evento

Stato civile e/o Registro della popolazione (Anagrafe)

Immigrati ed emigrati per sesso, età, anno di nascita e anno di evento

Registi di popolazione (Anagrafe) o stime indirette dei saldi migratori

Popolazione residente per sesso, età e anno di nascita generalmente a fine/inizio anno

Censimento demografico, o aggiornamento post-censuario o ricostruzione intercensuaria della popolazione residente

Dati di base e fonti statistiche

(3)

A) Partiamo da una situazione astratta (anche detta allo stato puro), cioè ipotizziamo di essere in presenza di una popolazione chiusa, cioè in assenza di migrazioni (senza eventi perturbatori). I dati necessari sono i decessi e la popolazione. La situazione cambia in base al dettaglio con cui sono disponibili i decessi.

Stima della serie per età delle probabilità di morte

A.1) La situazione migliore è quella in cui si dispone dei dati sui decessi distinti, oltre che per sesso, secondo la cosiddetta triplice classificazione, cioè per età (compiuta), anno di evento e anno di nascita (generazione) del deceduto (quindi nei triangoli). In assenza di eventi migratori, la probabilità di morte ad una data età x (𝑞𝑥) sarà uguale a:

𝑞𝑥 = 𝑀 𝐴𝐸𝐻𝐷

𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷 = 𝑀 𝐴𝐸𝐷 + 𝑀 𝐸𝐷𝐻 𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷

= 𝑀𝑥𝑡−𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥 = 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥 + 𝑡+1𝑀𝑥𝑡−𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione

1.1.t+2

t-x

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1

(4)

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione

1.1.t+2

t-x

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1

𝑞𝑥 = 𝑀 𝐴𝐸𝐻𝐷

𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷 = 𝑀 𝐴𝐸𝐷 + 𝑀 𝐸𝐷𝐻 𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷

= 𝑀𝑥𝑡−𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥 = 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥 + 𝑡+1𝑀𝑥𝑡−𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥

che non è altro che il rapporto tra gli eventi favorevoli (in questo caso i decessi) e gli esposti al rischio di sperimentare tali eventi. Questi ultimi sono tutte le persone che nel corso dell’anno t raggiungono l’età x (cioè festeggiano l’x-esimo compleanno), stimabili sommando alle persone di x anni compiuti all’inizio dell’anno t+1 (1.1.𝑡+1𝑃𝑥) i morti nell’anno t in età x appartenenti alla generazione t-x ( 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥). Viene utilizzata una doppia notazione, quella con le lettere consente una più immediata lettura degli eventi (superfici), dei coetanei e dei contemporanei (segmenti) sul diagramma di Lexis, l’altra distingue gli eventi per anno in cui si verificano (indice anteposto in pedice), età all’evento (posposto in pedice) e generazione di appartenenza (posposta in apice) e le popolazioni per data di riferimento (anteposta in pedice) ed età in anni compiuti (pospostain pedice).

Come vedremo in seguito la formula di calcolo proposta è la stessa a cui si perviene anche per popolazioni aperte, introducendo però alcune ipotesi aggiuntive.

(5)

A.2) Nel caso in cui i decessi sono distinti (oltre che per sesso) solo per età ed anno di evento (si dispone quindi dei decessi nei quadrati e non nei triangoli), si può procedere in uno dei due modi seguenti:

A.2.1) Si ipotizza che i morti M(ABE)=M(DEH), cioè che il numero ignoto dei decessi nei due triangoli indicati sia uguale, e quindi si ottiene la probabilità di morte all’età x nel modo seguente:

𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐵𝐸𝐷ሻ

ቁ 𝑃 𝐷𝐸 + 1

2 𝑀(𝐴𝐵𝐸𝐷

= 𝑡𝑀𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 1

2 𝑡𝑀𝑥

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione t-x

t-x-1

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1 1.1.t+2

Anche in questo caso questa soluzione è quella a cui si perviene anche per popolazioni aperte se si introducono alcune ipotesi aggiuntive.

(6)

A.2.2) Si calcola prima il tasso di mortalità all’età x (𝑚𝑥) e poi si applica una formula di passaggio dai tassi alle probabilità per ottenere la probabilità di morte all’età x (𝑞𝑥). I passaggi sono pertanto i seguenti:

𝑚𝑥 = 𝑀(𝐴𝐵𝐸𝐷ሻ 1 ቃ

2 [𝑃 𝐴𝐵 + 𝑃 𝐷𝐸

= 𝑡𝑀𝑥

1

2 (1.1.𝑡𝑃𝑥 + 1.1.𝑡+1𝑃𝑥

𝑞𝑥 = 2 ∙ 𝑚𝑥 2 + 𝑚𝑥

in cui viene utilizzata la formula più semplice di passaggio dai tassi alle probabilità, formula sulla quale torneremo in seguito per mostrare come viene ottenuta e a quali condizioni (ipotesi sottese).

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione

1.1.t+1 t+1 1.1.t+2

t-x-1 t-x

1.1.t-1 t-1 1.1.t t

(7)

B.1) In presenza di migrazioni e nel caso in cui i decessi e le migrazioni (per semplicità le sole emigrazioni) siano disponibili con la triplice classificazione (età, anno di evento e generazione) la formula di calcolo è la seguente:

𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐸𝐻𝐷ሻ

ቁ 𝑃 𝐴𝐷 −1

2 𝐸(𝐴𝐸𝐻𝐷

Poiché gli esposti sono uguali a

𝑃 𝐴𝐷 = 𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷 + 𝐸(𝐴𝐸𝐷ሻ, ne consegue che:

𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐵𝐶𝐷ሻ

ቁ 𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀 𝐴𝐸𝐷 + 𝐸 𝐴𝐸𝐷 −1

2 𝐸(𝐴𝐸𝐻𝐷 e se si suppone che le emigrazioni siano uniformemente distribuite nei due triangoli, 𝐸(𝐴𝐸𝐷ሻ = 1

2𝐸(𝐴𝐸𝐻𝐷ሻ e quindi la probabilità di morte potrà essere calcolata nel modo seguente:

𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐸𝐻𝐷ሻ

𝑃 𝐷𝐸 + 𝑀(𝐴𝐸𝐷ሻ = 𝑀𝑥𝑡−𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 𝑡𝑀𝑥𝑡−𝑥 che è uguale alla soluzione dell’ipotesi A.1 per popolazioni chiuse, avendo supposto che le emigrazioni si distribuiscano equamente tra i due triangoli del parallelogramma.

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione

1.1.t+2

t-x

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1

(8)

B.2) Nel caso in cui i decessi sono classificati per età ed anno di evento, si arriva alla stessa soluzione di A.2.1 se le ipotesi semplificative sui decessi siano ritenute valide anche per le emigrazioni. Di seguito i passaggi:

𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐵𝐸𝐷ሻ

𝑃 𝐷𝐸 + 1

2 𝑀 𝐴𝐵𝐸𝐷 + 1

2 𝐸 𝐴𝐵𝐸𝐷 − 1

2 𝐸 𝐴𝐵𝐸𝐷

= 𝑀(𝐴𝐵𝐸𝐷ሻ 𝑃 𝐷𝐸 + 1

2 𝑀 𝐴𝐵𝐸𝐷

= 𝑡𝑀𝑥

1.1.𝑡+1𝑃𝑥 + 1

2 𝑡𝑀𝑥

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione t-x

t-x-1

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1 1.1.t+2

(9)

C) Infine, viene proposto il calcolo delle cosiddette probabilità prospettive di morte o probabilità di morte tra due date successive. La probabilità prospettiva di morte ad una generica età x ( 𝑞𝑥 ) esprime il rischio che ha una persona di x anni compiuti ad inizio anno di morire prima di arrivare all’inizio dell’anno successivo. Sono indicate come probabilità prospettive perché vengono utilizzate nelle previsioni demografiche.

Disponendo dei dati sui decessi con la triplice classificazione (età, anno di evento e generazione) o solo per anno di evento e generazione, la formula di calcolo è la seguente:

𝑞𝑥,𝑥+1 = 𝑞𝑥 = 𝑀(𝐴𝐵𝐹𝐸ሻ

𝑃(𝐴𝐵ሻ = 𝑡𝑀𝑡−𝑥−1

1.1.𝑡𝑃𝑥

Età

x+2 C F I

x+1 B E H

x A D G

generazione

1.1.t+2

t-x-1

1.1.t-1 t-1 1.1.t t 1.1.t+1 t+1

Queste probabilità generalmente non vengono utilizzate nella costruzione delle tavole di mortalità, al contrario sono ricavate dalle variabili biometriche della tavola. Vengono qui mostrate per evidenziarne la differenza rispetto alle probabilità classiche di morte.

(10)

Dopo aver calcolato tutte le probabilità di morte per età, in genere indicate come probabilità grezze perché affette dall’azione del caso, si arriva alle cosiddette probabilità teoriche di una tavola di mortalità adottando procedure di perequazione per età e spesso di estrapolazione da funzioni analitiche per le età estreme che presentano valori grezzi con un range di oscillazione abbastanza ampio. Disponendo della serie completa delle probabilità di morte si può passare al calcolo delle altre variabili biometriche della tavola di mortalità a partire dalla serie dei sopravviventi (𝑙𝑥) e dei decessi della tavola (𝑑𝑥).

Calcolo delle principali variabili biometriche della tavola

Età Sopravviventi Probabilità di morte Decessi della tavola

0 𝑙0 = 100.000 𝑞0 𝑑0 = 𝑙0 ∙ 𝑞0

1 𝑙1 = 𝑙0 − 𝑑0 𝑞1 𝑑1 = 𝑙1 ∙ 𝑞1

2 𝑙2 = 𝑙1 − 𝑑1 𝑞2 𝑑2 = 𝑙2 ∙ 𝑞2

… … … …

𝑥 − 1 𝑙𝑥−1 = 𝑙𝑥−2 − 𝑑𝑥−2 𝑞𝑥−1 𝑑𝑥−1 = 𝑙𝑥−1 ∙ 𝑞𝑥−1

𝒙 𝒍𝒙 = 𝒍𝒙−𝟏 − 𝒅𝒙−𝟏 𝒒𝒙 𝒅𝒙 = 𝒍𝒙 ∙ 𝒒𝒙

𝑥 + 1 𝑙𝑥+1 = 𝑙𝑥 − 𝑑𝑥 𝑞𝑥+1 𝑑𝑥+1 = 𝑙𝑥+1 ∙ 𝑞𝑥+1

… … … …

(11)

Relazione tra le tre variabili biometriche fondamentali:

𝑞𝑥 = 𝑑𝑥

𝑙𝑥 ; 𝑙𝑥 = 𝑑𝑥

𝑞𝑥 ; 𝑑𝑥 = 𝑙𝑥 ∙ 𝑞𝑥

ETÀ ESATTA ETÀ IN ANNI COMPIUTI

Etichetta Descrizione Etichetta Descrizione

𝑙𝑥 Sopravviventi all’età esatta x 𝑑𝑥 Decessi tra le età esatte x e x+1, ad x anni compiuti

𝑇𝑥 Retrocumulata degli anni vissuti, anni vissuti dall’età esatta x in poi 𝐿𝑥

Anni vissuti tra le età esatte x e x+1, ad x anni compiuti, dai sopravviventi all’età x

𝑒𝑥

Vita media all’età x, numero di anni che restano in media da vivere ai sopravviventi all’età esatta x

𝑞𝑥 Probabilità di morte tra x e x+1 per i sopravviventi all’età x

𝜋𝑥

Vita probabile, o età mediana alla morte, età in cui il contingente di 𝑙𝑥 si dimezza

𝑝𝑥 Probabilità di sopravvivenza tra x e x+1 per per chi ha raggiunto l’età x

Tutte le variabili biometriche di una tavola di mortalità con indicate le differenze nel riferimento all’età (x):

Età x+1

x

Tempo

lx+1

lx

dx

(12)

Altri legami tra le variabili biometriche:

𝑙𝑥+1 = 𝑙𝑥 − 𝑑𝑥 = 𝑙𝑥 − 𝑙𝑥 ∙ 𝑞𝑥 = 𝑙𝑥 1 − 𝑞𝑥 = 𝑙𝑥 ∙ 𝑝𝑥

𝑝𝑥 = 1 − 𝑞𝑥 ↔ 𝑝𝑥 + 𝑞𝑥 = 1

𝑝𝑥 = 𝑙𝑥+1

𝑙𝑥 = 𝑙𝑥 − 𝑑𝑥

𝑙𝑥 = 1 − 𝑞𝑥

Il calcolo degli anni vissuti (𝑳𝒙), nell’ipotesi di uniforme distribuzione dei decessi negli intervalli annuali di età (chi muore vive in media metà del periodo, quindi mezzo anno):

𝐿𝑥 = 𝑙𝑥+1 + 1

2𝑑𝑥 = 𝑙𝑥+1 + 1

2 𝑙𝑥 − 𝑙𝑥+1 = 1

2𝑙𝑥 + 1

2𝑙𝑥+1 = 1

2 𝑙𝑥 + 𝑙𝑥+1

𝐿𝑥 = 1

2𝑙𝑥 + 1

2𝑙𝑥 − 1

2𝑙𝑥 + 1

2𝑙𝑥+1 = 𝑙𝑥 − 1

2 𝑙𝑥 − 𝑙𝑥+1 = 𝑙𝑥 − 1 2𝑑𝑥

Età x+1

dx

x

Tempo

lx+1

lx

Lx+1

è possibile nei tre modi equivalenti incorniciati in rosso.

(13)

Rimuovendo l’ipotesi di uniforme distribuzione dei decessi, si perviene alle formule di calcolo più generali:

𝐿𝑥 = 𝑙𝑥+1 + 𝑎𝑥 ∙ 𝑑𝑥 = 𝑙𝑥 − 1 − 𝑎𝑥 ∙ 𝑑𝑥 = 𝑎𝑥 ∙ 𝑙𝑥 + (1 − 𝑎𝑥ሻ ∙ 𝑙𝑥+1

con 𝑎𝑥 che rappresenta la frazione media di anno vissuta da chi muore in età x. Nel caso in cui 𝑎𝑥 = 0,5 si torna alle formule precedenti. Nelle prime età della vita e in particolare nel primo anno di vita l’ipotesi dell’uniforme distribuzione dei decessi non vale, poiché al diminuire della mortalità infantile diminuiscono i decessi che si concentrano sempre più nel primo mese e nei primi giorni e ore di vita. La mortalità per cause endogene, dovuta a tare ereditarie, malformazioni congenite ed altre patologie che agiscono immediatamente dopo la nascita, diventano infatti sempre più prevalenti rispetto alla mortalità dovuta a cause esterne (esogene) che agiscono lungo tutto il primo anno di vita dei neonati e ovviamente anche nelle età seguenti. Pertanto per 𝒙 = 𝟎 occorre adottare una delle formule seguenti per stimare gli anni vissuti nel primo anno di vita:

𝐿0 = 𝑙1 + 𝑎0 ∙ 𝑑0=𝑙0 − 1 − 𝑎0 ∙ 𝑑0 = 𝑎0 ∙ 𝑙0 + (1 − 𝑎0ሻ ∙ 𝑙1

(14)

Età x+2

Lx+1 dx+1

x+1

Lx dx

x

Tempo

lx

lx+1

lx+2

Sulla sezione di diagramma di Lexis qui a destra rappresentata vengono riportate alcune variabili biometriche della tavola di mortalità. Si può notare come nel passaggio da un’età all’altra la prospettiva utilizzata è quella longitudinale, implicita nella tavola di mortalità anche quando è per contemporanei (trasversale).

osservazione per contemporanei

Età generazione

fittizia

Tempo

In sostanza, si assegnano le probabilità di morte osservate in un dato periodo, relative a 100 e più generazioni contemporaneamente in essere in fasi (età) differenti della loro vita, ad un dato collettivo iniziale che di età in età risulta decurtato in base ai rischi di morte osservati, come se quei rischi appartenessero ad una data generazione reale. Si adotta quindi l’ipotesi della generazione (o coorte) FITTIZIA.

(15)

La retrocumulata degli anni vissuti (𝑇𝑥) consente di ottenere il numero di anni vissuti da una certa età x in poi dai sopravviventi a tale età (𝑙𝑥ሻ:

𝑇𝑤−1 = 𝐿𝑤−1

𝑇𝑤−2 = 𝐿𝑤−1 + 𝐿𝑤−2

𝑇𝑤−3 = 𝐿𝑤−1 + 𝐿𝑤−2 + 𝐿𝑤−3 𝑇𝑥 = ෍

𝑖=𝑥 𝑤−1

𝐿𝑖 = 𝐿𝑥 + 𝐿𝑥+1 + ⋯ + 𝐿𝑤−1 𝑇0 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

𝐿𝑥 = 𝐿0 + 𝐿1 + 𝐿2 + ⋯ + 𝐿𝑊−1

𝑇1 = ෍

𝑥=1 𝑤−1

𝐿𝑥 = 𝐿1 + 𝐿2 + ⋯ + 𝐿𝑊−1 = 𝑇0 − 𝐿0

= 𝑇𝑥−1 − 𝐿𝑥−1

(16)

Vita media o speranza di vita alla nascita (𝒆𝟎):

𝑒0 = 𝑇0

𝑙0 = σ𝑥=0𝑤−1𝐿0 𝑙0 =

1

2 𝑙0 + 𝑙1 + 1

2 𝑙1 + 𝑙2 + ⋯ + 1

2 𝑙𝑤−1 + 𝑙𝑤 𝑙0

= 0,5 + 𝑙1 + 𝑙2 + ⋯ + 𝑙𝑤−1 𝑙0

che è anche uguale all’età media alla morte (cadenza della mortalità):

𝑒0 = σ𝑥=0𝑤−1 𝑥 + 0,5 ∙ 𝑑𝑥

σ𝑥=0𝑤−1𝑑𝑥 = 0,5 ∙ 𝑑0 + 1,5 ∙ 𝑑1 + 2,5 ∙ 𝑑2 + ⋯ + (𝑤 − 1 + 0,5ሻ ∙ 𝑑𝑤−1 𝑑0 + 𝑑1 + 𝑑2 + … + 𝑑𝑤−1 =

= 0,5 𝑙0 − 𝑙1 + 1,5 𝑙1 − 𝑙2 + 2,5 𝑙2 − 𝑙3 + ⋯ + (𝑤 − 1 + 0,5ሻ ∙ 𝑙𝑤−1 − 𝑙𝑤

𝑙0 =

= 0,5𝑙0 − 0,5𝑙1 + 1,5𝑙1 − 1,5𝑙2 + 2,5𝑙2 + ⋯ +

𝑙0 = 0,5 +𝑙1 + 𝑙2 + ⋯ + 𝑙𝑤−1 𝑙0

La vita media residua per i sopravviventi ad una data età x è uguale a:

𝑒𝑥 = 𝑇𝑥

𝑙𝑥 = σ𝑖=𝑥𝑤−1൫𝑖 + 0,5ሻ ∙ 𝑑𝑖

σ𝑖=𝑥𝑤−1𝑑𝑖 = 0,5 + 𝑙𝑥+1 + 𝑙𝑥+2 + ⋯ + 𝑙𝑤−1 𝑙𝑥

(17)

La vita probabile (o età mediana alla morte), 𝜋0, corrisponde a quell’età in cui si dimezzano i sopravviventi a zero anni (𝑙0). Poiché la radice della tavola di mortalità è per convenzione uguale a 100.000 la vita probabile è uguale all’età in cui i sopravviventi sono 50.000.

𝜋𝑥= è l’età in cui il contingente dei sopravviventi in età x (𝑙𝑥) si dimezza (𝑙𝑥/2), sottratto x.

(18)

Età Sopravvi- venti

Decessi Probabilità di morte

Anni vissuti

Retrocumulata anni vissuti

Vita media

𝒙 𝒍𝒙 𝒅𝒙 𝒒𝒙 𝑳𝒙 𝑻𝒙 𝒆𝒙

0 100.000 𝑙0 ∙ 𝑞0 𝑞0 𝑙1 + 𝑎0 ∙ 𝑑0 𝐿𝑥

𝑤−1 𝑥=0

𝑇0 𝑙0 1 𝑙0 − 𝑑0 𝑙1 ∙ 𝑞1 𝑞1 (𝑙1 + 𝑙2) 2 𝑇0 − 𝐿0 𝑇1 𝑙1 2 𝑙1 − 𝑑1 𝑙2 ∙ 𝑞2 𝑞2 (𝑙2 + 𝑙3) 2 𝑇1 − 𝐿1 𝑇2 𝑙2

𝑥 − 1 𝑙𝑥−2 − 𝑑𝑥−2 𝑙𝑥−1 ∙ 𝑞𝑥−1 𝑞𝑥−1 (𝑙𝑥−1 + 𝑙𝑥) 2 𝑇𝑥−2 − 𝐿𝑥−2 𝑇𝑥−1 𝑙𝑥−1 𝒙 𝒍𝒙−𝟏 − 𝒅𝒙−𝟏 𝒍𝒙 ∙ 𝒒𝒙 𝒒𝒙 (𝒍𝒙 + 𝒍𝒙+𝟏) 𝟐 𝐿𝑖

𝑤−1 𝑖=𝑥

𝑻𝒙 𝒍𝒙 𝑥 + 1 𝑙𝑥 − 𝑑𝑥 𝑙𝑥+1 ∙ 𝑞𝑥+1 𝑞𝑥+1 (𝑙𝑥+1 + 𝑙𝑥+2) 2 𝐿𝑖

𝑤−1 𝑖=𝑥+1

𝑇𝑥+1 𝑙𝑥+1

𝑤 − 2 𝑙𝑤 −3 − 𝑑𝑤−3 𝑙𝑤−2 ∙ 𝑞𝑤−2 𝑞𝑤−1 (𝑙𝑤−2 + 𝑙𝑤 −1) 2 𝐿𝑤−1 + 𝐿𝑤−2 𝑇𝑤−2 𝑙𝑤−2

𝑤 − 1 𝑙𝑤 −2 − 𝑑𝑤−2 𝑙𝑤 −1 1,000 𝑙𝑤−1/2 𝐿𝑤−1 𝑇𝑤−1 𝑙𝑤−1

Principali formule di calcolo delle variabili biometriche di una tavola di mortalità completa

(19)

Età

x+2

x+1

x

x-1

2

1

0

Tempo / generazioni -x -2 -1 0

In una popolazione chiusa ai movimenti migratori con un numero di nascite all’anno costante e uguale alla radice della tavola ( 𝒕𝑵 = 𝑵 = 𝒍𝟎) e una mortalità anch’essa costante nel tempo ed uguale a quella espressa dalla tavola di mortalità ( 𝒕𝒒𝒙 = 𝒒𝒙 per x=0, 1, 2, …w-1), dopo un congruo numero di anni (in teoria infinito) che nella realtà è 100 anni o meno, diventa STAZIONARIA, cioè assume una composizione per età costante di anno in anno con un numero di nascite uguale a quello delle morti. Infatti, in assenza di migrazioni alla fine di un dato anno 0 la popolazione di x anni compiuti ( 0𝑃𝑥) sarà uguale a:

0𝑃𝑥 = −𝑥𝑁 ∙ 𝑥𝑝0−𝑥 = −𝑥𝑁 ∙ 𝐿−𝑥𝑥 𝑙0

che nell’ipotesi di costanza delle nascite e della mortalità per un numero sufficiente di anni diventa:

0𝑆𝑃𝑥 = −𝑥𝑁 ∙ 𝐿−𝑥𝑥

𝑙0 = 𝑁 ∙ 𝐿𝑥

𝑙0 = 𝑙0 ∙𝐿𝑥

𝑙0 = 𝐿𝑥

cioè sarà data dalla serie degli anni vissuti.

−𝒙𝑵

(20)

Infatti i sopravviventi all’età esatta x e all’età esatta x+1 saranno uguali rispettivamente a:

𝑁 ∙ 𝑙𝑥

𝑙0 = 𝑙𝑥

𝑁 ∙ 𝑙𝑥+1

𝑙0 = 𝑙𝑥+1

e quindi la popolazione a x anni compiuti: 0𝑆𝑃𝑥 = 𝑙𝑥 + 𝑙𝑥+1

2 = 𝐿𝑥

La popolazione totale sarà uguale al totale degli anni vissuti (𝑇0):

0𝑆𝑃 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

0𝑆𝑃𝑥 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

𝐿𝑥 = 𝑇0 = 𝑒0 ∙ 𝑙0

Il tasso di natalità (𝑛), uguale al rapporto tra i nati e la popolazione media, si può dimostrare che in una popolazione stazionaria è uguale al reciproco della vita media alla nascita (𝑒0):

𝑛 = 𝑁

𝑃 = 𝑙0

𝑒0 ∙ 𝑙0 = 1

𝑒0 = 𝑚 Poiché il numero dei decessi è uguale a quello dei nati

𝑀 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

𝐿𝑥 ∙ 𝑚𝑥 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

𝐿𝑥 ∙ 𝑑𝑥

𝐿𝑥 = ෍

𝑥=0 𝑤−1

𝑑𝑥 = 𝑙0

anche il tasso generico di mortalità (𝑚) sarà uguale a quello di natalità e quindi al reciproco della vita media alla nascita.

(21)

La popolazione stazionaria è un caso particolare di un modello più generale di popolazione che è la popolazione STABILE. Si tratta del caso in cui il tasso di incremento della popolazione è uguale a zero (r=0), visto che le nascite sono uguali alle morti. La popolazione stazionaria è espressa come vedremo dalla serie degli anni vissuti, che assume anche il nome di popolazione stazionaria associata alla tavola.

La struttura per età della popolazione stazionaria associata alla tavola potrà essere facilmente ricavata, come esemplificato con riferimento alle tre principali grandi classi di età:

Classi di età Popolazione stazionaria % per classi di età della popolazione stazionaria 0-14 𝑆𝑃0−14 = 𝑇0-𝑇15 (𝑇0-𝑇15)/ 𝑇0

15-64 𝑆𝑃15−64 = 𝑇15-𝑇65 (𝑇15-𝑇65)/𝑇0 65+ 𝑆𝑃65+ = 𝑇65 𝑇65/𝑇0

Totale 𝑆𝑃 = 𝑇0 1,00

(22)

Su una tavola di mortalità, o meglio con riferimento alla popolazione stazionaria associata alla tavola, è possibile definire la relazione tra i tassi di mortalità (𝑚𝑥) e la probabilità di morte (𝑞𝑥), valide alcune ipotesi.

Su una tavola di mortalità il tasso di mortalità è uguale a quanto segue: 𝑚𝑥 = 𝑑𝑥 𝐿𝑥 mentre, come sappiamo, la probabilità di morte è uguale a:

𝑞𝑥 = 𝑑𝑥

𝑙𝑥 = 𝑑𝑥 𝐿𝑥 + 1

2 𝑑𝑥

=

𝑑𝑥 𝐿𝑥 𝐿𝑥 𝐿𝑥 + 1

2 𝑑𝑥 𝐿𝑥

= 𝑚𝑥 1 + 1

2 𝑚𝑥

= 2 ∙ 𝑚𝑥 2 + 𝑚𝑥

che tenendo conto che 𝐿𝑥 = 𝑙𝑥1

2𝑑𝑥 e quindi 𝑙𝑥 = 𝐿𝑥 + 1

2𝑑𝑥, sostituiamo il secondo termine al posto del denominatore del rapporto, inoltre dividiamo numeratore e denominatore per 𝐿𝑥 e quindi sostituiamo 𝑚𝑥ai rapporti 𝑑𝑥 𝐿𝑥 ottenendo il penultimo risultato in cui appare chiara la relazione tra le due variabili. Se si moltiplica numeratore e denominatore per 2 si ottiene la formula più semplice di passaggio dai tassi di mortalità alle probabilità di morte (𝑚𝑥 → 𝑞𝑥ሻ.

Mettendo in evidenza 𝑚𝑥 si ottiene al contrario la formula di passaggio dalle probabilità ai tassi di mortalità (𝑞𝑥 → 𝑚𝑥ሻ:

𝑚𝑥 = 2 ∙ 𝑞𝑥 2 − 𝑞𝑥

(23)

𝑞𝑥 = 2 ∙ 𝑚𝑥 2 + 𝑚𝑥

Il tasso di mortalità (𝑚𝑥) è sempre maggiore della probabilità di morte (𝑞𝑥) e la differenza (𝑚𝑥 − 𝑞𝑥) è tanto maggiore quanto maggiore è il valore del tasso di mortalità (𝑚𝑥).

Questa è la relazione che lega su una tavola di mortalità le due misure.

(24)

Ma a livello pratico è il passaggio dai tassi alle probabilità (𝑚𝑥 → 𝑞𝑥ሻ che può risultare utile nella costruzione delle tavole di mortalità, non tanto di quelle complete quanto piuttosto di quelle abbreviate di cui si dirà in seguito. Per questa ragione, occorre richiamare le condizioni necessarie affinché valga la relazione individuata. Si parla della formula più semplice di passaggio per la sua semplicità formale che implica per la sua applicazione che la popolazione reale sia assimilabile a quella stazionaria della tavola di mortalità e che in ogni intervallo annuale di età la funzione di sopravvivenza abbia andamento lineare, detto in altri termini che i decessi in ogni età siano uniformemente distribuiti e quindi i deceduti in ogni età vivono in media mezzo anno. Rimuovendo quest’ultima ipotesi la formula di passaggio può essere riscritta nel modo seguente:

𝑞𝑥 = 𝑚𝑥

1 + (1 − 𝑎𝑥ሻ ∙ 𝑚𝑥

in cui 𝑎𝑥 rappresenta la frazione media di anni vissuti dalle persone che muoiono a x anni compiuti.

Nell’ipotesi in cui 𝑎𝑥 = 0,5 si ritorna alla formula più semplice di passaggio dai tassi alle probabilità (𝑚𝑥 → 𝑞𝑥ሻ:

𝑞𝑥 = 𝑚𝑥

1 + (1 − 0,5ሻ ∙ 𝑚𝑥 = 𝑚𝑥

1 + 0,5 ∙ 𝑚𝑥 = 2 ∙ 𝑚𝑥 2 + 𝑚𝑥

(25)

Tale semplificazione non vale per le prime e per le ultime età della vita per le quali più difficilmente è ipotizzabile uniforme distribuzione dei decessi nelle singole età. In particolare, la frazione di anno vissuto da chi muore a zero anni (𝑎0) è minore di mezzo anno e risulta tanto più piccola quanto più bassa è la mortalità infantile (𝑚0).

La formula di passaggio dai tassi alle probabilità viene spesso utilizzata nella costruzione delle tavole di mortalità abbreviate, quelle in cui ci sono classi di età di ampiezza maggiore di uno, spesso di diversa ampiezza. Una generalizzazione della formula di passaggio ( 𝑛𝑚𝑥𝑛𝑞𝑥ሻ è quindi la seguente:

𝑛𝑞𝑥 = 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥

1 + (𝑛 −𝑛𝑎𝑥ሻ ∙ 𝑛𝑚𝑥

che nel caso in cui si ipotizza 𝒏𝒂𝒙 = 𝒏/𝟐, cioè che quelli che muoiono all’interno di una data classe di età di n anni vivano in media metà del periodo, si semplifica nel modo seguente:

𝑛𝑞𝑥 = 2 ∙ 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥 2 + 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥

Nel caso di classi di età quinquennali la formula semplificata è quindi quella di seguito riportata:

𝑛𝑞𝑥 = 2 ∙ 5 ∙ 5𝑚𝑥 2 + 5 ∙ 5𝑚𝑥

(26)

Applicazione della formula di passaggio dai tassi alle probabilità nella costruzione delle TdM

Nella costruzione delle tavole di mortalità complete, quando si dispone dei dati sui decessi classificati per anno di evento ed età (i quadrati sul diagramma di Lexis), si può procedere nel seguente modo: prima si calcolano i tassi di mortalità e successivamente si ottengono le probabilità di morte attraverso la formula di passaggio (𝑚𝑥 → 𝑞𝑥ሻ.

1) calcolo dei tassi di mortalità:

𝑚

𝑥

=

𝑀𝑥

𝑃𝑥

2) passaggio dai tassi alle probabilità (𝑚𝑥 → 𝑞𝑥ሻ:

𝑞

𝑥

=

2∙𝑚𝑥

2+𝑚𝑥

(27)

Probabilità di morte (𝒒𝒙)

Sopravviventi (𝒍𝒙) Decessi (𝒅𝒙) e punto di Lexis

Tavole di mortalità della popolazione residente distinta per sesso. Italia, 2017

Fonte: ISTAT (http://demo.istat.it/; http://dati.istat.it/)

(28)

Supermortalità maschile (

𝑴

𝒒

𝒙

/

𝑭

𝒒

𝒙

∙ 𝟏𝟎𝟎)

Tavole di mortalità della popolazione residente distinta per sesso. Italia, 2017

Fonte: ISTAT (http://demo.istat.it/; http://dati.istat.it/)

(29)

Fonte: Human Mortality Database (https://www.mortality.org/).

Probabilità di morte (𝒒

𝒙

)

(30)

Fonte: Human Mortality Database (https://www.mortality.org/).

Sopravviventi (𝒍

𝒙

)

(31)

Fonte: Human Mortality Database (https://www.mortality.org/).

Decessi (𝒅

𝒙

) e punto di Lexis

(32)

Fonte: Human Mortality Database (https://www.mortality.org/).

Supermortalità maschile (

𝑴

𝒒

𝒙

/

𝑭

𝒒

𝒙

∙ 𝟏𝟎𝟎)

(33)

Quando non sono disponibili i dati per la costruzione delle tavole di mortalità complete oppure, pur essendo disponibili i dati necessari, non sono sufficientemente affidabili (ad esempio, errori nell’indicazione dell’età al decesso) o non è opportuno utilizzarli riguardando aggregati demografici di piccole dimensioni, si fa ricorso alle cosiddette tavole di mortalità abbreviate. Esse sono generalmente calcolate considerando la prima classe annuale (0 anni), la seconda di quattro anni (1-4) e le seguenti di cinque anni (5-9, 10-14, 15-19 e così via) fino ad una classe aperta finale (ad esempio, 85 anni e più).

x+5

x+4

x+3

x+2

x+1

x

t-1 t t+1

1.1.t+1Px,x+4

1.1.t+1 1.1.t

tMx,x+4

1.1.tPx,x+4

l primo passo nel calcolo di tavole di mortalità abbreviate del momento è il calcolo dei tassi di mortalità per classi di età. I dati necessari sono i decessi per classi di età e la popolazione distinta secondo le stesse classi di età all’inizio e alla fine del periodo considerato. L’esempio seguente fa riferimento al calcolo del tasso di mortalità relativo ad un dato anno t per una genericaclasse di età quinquennale:

𝑡𝑚𝑥,𝑥+4 = 𝑡𝑀𝑥,𝑥+4 1 ቁ

2 ∙ (1.1𝑡𝑃𝑥,𝑥+4 + 1.1.𝑡+1𝑃𝑥,𝑥+4

Disponendo della serie dei tassi di mortalità per classi di età è possibile ottenere la serie delle probabilità di morte per classi di età facendo ricorsoalla formula dipassaggiodaitassialle probabilità (𝑛𝑚𝑥𝑛𝑞𝑥ሻ.

5𝑞𝑥 = 2 ∙ 5 ∙ 5𝑚𝑥

2 + 5 ∙ 5𝑚𝑥 𝑛𝑞𝑥 = 2 ∙ 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥 2 + 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥

(34)

In genere, non viene utilizzata la formula

semplificata ma quella più complessa: 𝑛𝑞𝑥 = 𝑛 ∙ 𝑛𝑚𝑥

1 + (𝑛 − 𝑛𝑎𝑥ሻ ∙ 𝑛𝑚𝑥

Ciò implica la necessità di stimare la serie degli 𝒏𝒂𝒙, ciascuno dei quali rappresenta il numero medio di anni vissuti tra le età esatte x e x+n dalle persone che muoiono in tale intervallo di età. Due possibili soluzioni sono le seguenti:

A) adottare i valori stimati attraverso tavole di mortalità complete di altre aree geografiche con simili livelli di mortalità o di aree geografiche che contengono il territorio per il quale si sta calcolando la tavola di mortalità abbreviata (ad esempio, la regione a cui appartiene la provincia considerata). In questo caso i valori, ad esempio, di 5𝑎𝑥 possono essere ottenuti come segue:

5𝑎𝑥 = 0,5𝑑𝑥 + 1,5𝑑𝑥+1 + 2,5𝑑𝑥+2 + 3,5𝑑𝑥+3 + 4,5𝑑𝑥+4 𝑑𝑥 + 𝑑𝑥+1 + 𝑑𝑥+2 + 𝑑𝑥+3 + 𝑑𝑥+4

Problema della stima di 𝒏𝒂𝒙

(35)

B) stimare i valori di 𝑛𝑎𝑥 da informazioni sulla distribuzione per età dei decessi (𝑑 𝑎 ) nella tavola di mortalità, assumendo che questa distribuzione assuma la forma di una funzione polinomiale di secondo grado nell’intervallo x-n e x+2n (𝑑 𝑎 = 𝐴 + 𝐵𝑎 + 𝐶𝑎2).

In base a questa assunzione Keyfitz ha mostrato che:

𝑛𝑎𝑥 = − 𝑛

24 𝑛𝑑𝑥−𝑛 + 𝑛

2 𝑛𝑑𝑥 + 𝑛

24 𝑛𝑑𝑥+𝑛

𝑛𝑑𝑥

Questa equazione produce una stima di 𝑛𝑎𝑥 = 𝑛/2 quando i decessi sono uniformemente distribuiti nei tre gruppi di età. Naturalmente questa equazione richiede che sia stata preventivamente costruita la tavola di mortalità abbreviata, ad esempio utilizzando la formula più semplice di passaggio dai tassi alle probabilità ( 𝑛𝑚𝑥𝑛𝑞𝑥ሻ che assume

𝑛𝑎𝑥 = 𝑛/2, in modo da poter disporre di una prima stima della serie dei 𝑛𝑑𝑥 da utilizzare per ottenere una nuova serie di 𝑛𝑎𝑥 da stimare con l’equazione proposta. Questa operazione si potrà ripetere più volte fino ad arrivare a stime stabili dei valori di 𝑛𝑎𝑥. Nei fatti saranno sufficienti due o tre iterazioni della procedura. Un limite di questa soluzione è che non permette la stima dei valori di 𝑛𝑎𝑥 nella prima e nell’ultima classe di età e richiede inoltre che tutte le classi di età considerate abbiano la stessa ampiezza (lo stesso modulo). Tale soluzione non è applicabile per le età da 0 a 4 anni compiuti che generalmente sono distinte in una prima classe di ampiezza uno e in una seconda di ampiezza quattro.

(36)

Se la mortalità infantile è calcolata in modo corretto rapportando i decessi a zero anni compiuti di una data generazione al numero delle nascite di tale generazione, si ha direttamente la probabilità di morte a zero anni e non sono necessari passaggi ulteriori.

Quando si calcolano i tassi di mortalità a 0 anni e nella classe di età 1-4 anni compiuti, occorre poi passare alle probabilità di morte. In questo caso occorre tenere presente che il valore di 𝑛𝑎𝑥 è in funzione del livello della mortalità infantile. Più basso è il livello di mortalità e più concentrati nei primi giorni e settimane di vita sono i decessi, in quanto i fattori endogeni di mortalità, legati a tare ereditarie, malformazioni congenite e altre patologie connesse al parto, risultano sempre più prevalenti rispetto ai fattori esogeni legati all’ambiente esterno (condizioni igienico sanitarie, alimentazione, infezioni stagionali, ecc.).

Preston, Heuveline e Guillot sulla base degli studi fatti da Coale e Demeny hanno riadattato i risultati al fine di fornire una strategia, in assenza di altre informazioni, per stimare i valori di 𝑛𝑎𝑥 sulla base dei livelli della mortalità infantile ( 1𝑚0):

Maschi Femmine

Valore di 𝑎1 0

- se 𝑚1 0 ≥ 0,107 0,330 0,350

- se 𝑚1 0 < 0,107 0,045+2,684∙ 𝑚1 0 0,053+2,800∙ 𝑚1 0 Valore di 𝑎4 1

- se 𝑚1 0 ≥ 0,107 1,352 1,361

- se 𝑚1 0 < 0,107 1,651-2,816∙ 𝑚1 0 1,522-1,518∙ 𝑚1 0 Fonte: Preston et al., 2001.

(37)

Una soluzione alternativa per il passaggio dai tassi alle probabilità ( 𝑛𝑚𝑥𝑛𝑞𝑥ሻ, che non passa dalla stima dei valori di 𝑛𝑎𝑥, è quella che si avvale di funzioni analitiche che si basino sul legame verificato empiricamente tra𝑛𝑞𝑥. e 𝑛𝑚𝑥. Ad esempio, Reed e Merrel hanno proposto la seguente funzione esponenziale:

5𝑞𝑥 = 1 − ex p[ − 5𝑚𝑥 ∙ 5 + 5𝑚𝑥

che permette di trasformale i tassi per classi quinquennali ( 5𝑚𝑥) nelle corrispondenti probabilità di morte ( 5𝑞𝑥), soluzione particolarmente soddisfacente al di là dei 5 anni di età.

(38)

Rimane da affrontare il cosiddetto problema della chiusura della tavola di mortalità dal momento che esiste un’ultima classe di età aperta che va da una data età fino all’età limite della vita. La probabilità di morte per i sopravviventi all’età corrispondente al limite inferiore della classe aperta finale, che per fini esemplificativi poniamo uguale a 85 anni, è per definizione uguale ad 1 poiché tutte le persone che arrivano a tale età sono destinate successivamente a morire. Il problema è però quello di determinare il numero di anni vissuti in quest’ultimo intervallo di età (𝑤−85𝐿85), che è anche uguale al valore di 𝑇85, necessario per determinare i valori di 𝑇𝑥 alle età precedenti e quindi tutti i valori di 𝑒𝑥. Una possibilità per la stima di𝑤−85𝐿85è tenere presente che su una tavola di mortalità valgono le seguentirelazioni:

𝑤−85𝑚85 = 𝑤−85𝑑85

𝑤−85𝐿85 = 𝑙85

𝑤−85𝐿85

in cui 𝑤−85𝑑85 = 𝑙85 visto che tutti i sopravviventi all’85-esimo compleanno moriranno successivamente. Mettendo in evidenza 𝑤−85𝐿85 si ottiene che

𝑤−85𝐿85 = 𝑙85

𝑤−85𝑚85

Pertanto, una stima degli anni vissuti nella classe di età aperta finale può essere ottenuta rapportando i sopravviventi all’età iniziale di tale classe al valore del tasso di mortalità empirico disponibile per la stessa classi. In sostanza, si ipotizza che il tasso di mortalità empirico sia uguale a quello teorico sconosciuto della tavola di mortalità.

Problema della chiusura della tavola (ultima classe di età aperta)

(39)

Età Sopravvi- venti

Decessi Probabilità di morte

Anni vissuti

Retrocumulata anni vissuti

Vita media

𝒙 𝒍𝒙 𝒏 𝒙𝒅 𝒏 𝒙𝒒 𝒏 𝒙𝑳 𝑻𝒙 𝒆𝒙

0 100.000 𝑙0 ∙ 𝑞1 0 1 0𝑞 𝑙1 + 𝑎1 0 ∙ 𝑑1 0 𝑛 𝑥𝐿

85 𝑥=0

𝑇0 𝑙0 1 𝑙0 − 𝑑1 0 𝑙1 ∙ 𝑞4 1 4 1𝑞 4 ∙ (𝑙1 + 𝑙5) 2 𝑇0 − 𝐿1 0 𝑇1 𝑙1 5 𝑙1 − 𝑑4 1 𝑙5 ∙ 𝑞5 5 5 5𝑞 5 ∙ (𝑙5 + 𝑙10) 2 𝑇1 − 𝐿4 1 𝑇5 𝑙5

𝑥 − 5 𝑙𝑥−10 − 𝑑5 𝑥−10 𝑙𝑥−5 ∙ 𝑞5 𝑥−5 5 𝑥−5𝑞 5 ∙ (𝑙𝑥−5 + 𝑙𝑥) 2 𝑇𝑥−10 − 𝐿5 𝑥−10 𝑇𝑥−5 𝑙𝑥−5 𝒙 𝒍𝒙−𝟓 − 𝒅𝟓 𝒙−𝟓 𝒍𝒙 ∙ 𝒒𝟓 𝒙 𝟓 𝒙𝒒 𝟓 ∙ (𝒍𝒙+ 𝒍𝒙+𝟓) 𝟐 𝑛 𝑖𝐿

85 𝑖=𝑥

𝑻𝒙 𝒍𝒙 𝑥 + 5 𝑙𝑥 − 𝑑5 𝑥 𝑙𝑥+5 ∙ 𝑞5 𝑥+5 5 𝑥+1𝑞 5 ∙ (𝑙𝑥+5 + 𝑙𝑥+10) 2 𝑛𝐿𝑖

85 𝑖=𝑥+5

𝑇𝑥+5 𝑙𝑥+5

85 𝑙80 − 𝑑5 80 𝑙85 1,000 𝑙85/𝑤−85𝑚85 𝐿85 𝑇85 𝑙85

Principali formule di calcolo delle variabili biometriche di unatavola di mortalità abbreviata A questo punto sono disponibili gli elementi necessari per il calcolo di tutte le variabili biometriche di una tavola di mortalità abbreviata, utilizzando le relazioni richiamate nella tabella seguente.

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