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Academic year: 2022

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F I N E S T R E S U L S A P E R E

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CLEOPATRA

CHIARA MELANI

L’ultima regina d’Egitto

(4)

www.giunti.it

© 2021 Giunti Editore S.p.A.

Via Bolognese 165 – 50139 Firenze – Italia Via G.B. Pirelli 30 – 20124 Milano – Italia ISBN: 9788809950214

Prima edizione digitale: febbraio 2021 Realizzazione editoriale: Studio Newt, Firenze Progetto grafico: Enrico Albisetti

Referenze fotografiche: foto grande in copertina © Getty Images/

DeA Picture Library; foto piccole (da sinistra a destra) Shutterstock: © Dan Breckwoldt (2), © Kokhanchikov (4);

Getty Images: © AFP (1), © Imagno/Austrian Archives (3).

Le schede di approfondimento e i testi alle pp. 102-109 sono a cura della redazione.

(5)

INTRODUZIONE 11 L’EREDE DI ALESSANDRO MAGNO E DEI FARAONI 15

»

LE DUE ANIME DELL’EGITTO 16

»

IL POTERE DEI TOLOMEI 19

»

LA DINASTIA DEI TOLOMEI 22

»

LA CRISI DEL REGNO TOLEMAICO 23

»

INCHINARSI A ROMA 24

IL SERAPEO DI ALESSANDRIA 24

»

TOLOMEO XII AULETE 27

»

IL POTERE DI ROMA SEMPRE PIÙ GRANDE 28

»

TOLOMEO AIUTA ROMA 31

»

ROMA AIUTA TOLOMEO 31

SU UN TRONO TROPPO STRETTO 33

»

I DUE EREDI AL TRONO 34

»

IL POTERE DI CLEOPATRA 35

ALESSANDRIA CENTRO DI CULTURA 36

»

UNA SOVRANA COLTA E RAFFINATA 39

IL TEMPIO DI SOBEK E HAROERIS 40

»

STESSO REGNO, NUOVA FORZA 42

Sommario

(6)

»

RIMANERE EGIZI ACCETTANDO ROMA 43

»

L’INFLUENZA DI AULETE 43

»

LE PRIME OPPOSIZIONI

AL GOVERNO DI CLEOPATRA 45

»

LO SCONTRO TRA FRATELLO E SORELLA 45

AL FIANCO DI CESARE 47

»

LA FINE DI POMPEO 48

CIPRO, LO SPLENDORE SOTTO I TOLOMEI 49

»

L’ARRIVO DI CESARE 50

CLEOPATRA CON CORNUCOPIA 50

»

L’INCONTRO CON CLEOPATRA 52

MODA E COSMESI NEL MONDO EGIZIO 52

»

AMORE O CONVENIENZA? 54

»

DI NUOVO IN DUE SUL TRONO 54

»

LA GUERRA ALESSANDRINA 56

CESARE AD ALESSANDRIA 57

»

L’UNICA SOVRANA D’EGITTO 59

»

CESARIONE 59

L’EGITTO SULLE RIVE DEL TEVERE 60

»

LA PATERNITÀ DI CESARE 62

»

UN POTERE SEMPRE PIÙ GRANDE 64

»

LA MORTE DI CESARE 65

IN CERCA DI UN NUOVO RUOLO 67

»

L’INCERTEZZA DEL DOPO CESARE 68

»

UN PICCOLO RE 68

OSIRIDE, ISIDE E HORUS 70

»

CESARICIDI E CESARIANI 73

ANTONIO E CLEOPATRA A TARSO 74

»

IL SECONDO TRIUMVIRATO 76

»

L’ALLEANZA TRA ANTONIO E CLEOPATRA 76

»

UN’ALLEANZA SICURA? 77

(7)

GLORIA E CADUTA 79

»

UNA SALDA RELAZIONE 80

»

L’INARRESTABILE POTENZA DEI PARTI 81

I PARTI, UNA MINACCIA PER ROMA 82

»

UNA NUOVA DINASTIA 83

»

LA NUOVA ETÀ DELL’ORO 84

»

IL FALLIMENTO DI ANTONIO 84

»

LA CONQUISTA DELL’ARMENIA 86

»

LE DONAZIONI DI ALESSANDRIA 87

OTTAVIANO CONTRO CLEOPATRA 88

»

RE DEI RE 90

»

LE DISTRIBUZIONI TERRITORIALI

DI ANTONIO 91

»

I PRIMI SCONTRI FRA I TRIUMVIRI 91

»

I PRODROMI DELLA BATTAGLIA 93

»

LO SCONTRO 94

»

LA VITTORIA DI OTTAVIANO 94

»

TENTATIVI DI SALVATAGGIO 96

»

IL TRISTE EPILOGO 98

»

GLI INTERROGATIVI CHE CREANO IL MITO 100

»

IL MORSO CHE RENDE IMMORTALI 102

IL MITO DI CLEOPATRA 104

»

TRA ADORAZIONE E CALUNNIA 107

UN CAPOLAVORO DI ISPIRAZIONE EGIZIA 108

Cronologia 111

Lessico 117

Indice dei nomi 121

Bibliografia 125

(8)
(9)
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INTRODUZIONE 11

Introduzione

«Era una donna di una bellezza assolutamente senza pari e, essendo nel fiore della giovinezza, era splendida. Aveva una voce deliziosa e sapeva rendersi gradevole a chiunque; era meravigliosa sia da guardare che da ascoltare, e aveva il potere di soggiogare qualunque uomo».

«La sua bellezza di per sé, si dice, non era incomparabile, né tale da sbalordire chi la guardava, ma frequentandola se ne veniva attratti irresi- stibilmente. L’aspetto della sua persona, insieme al fascino della parola e al carattere che pervadeva il suo conversare, colpiva chi le stava accanto.

Quando parlava, si provava piacere anche soltanto ascoltando il suono della sua voce».

Così descrivono la regina egizia i due storici di Roma, Dione Cassio e Plutarco. In realtà Cleopatra tanto bella non doveva essere. Le raffigurazioni che ci sono arrivate dall’antichità non sembrano davvero sostenere la tesi di una bellezza travolgente, almeno secondo gli standard moderni.

Alcuni ritratti incisi sulle monete mostrano inequivocabilmente una bocca piuttosto grande e un lungo naso a uncino, probabilmente ereditato dal padre. Forse un sapiente uso di ornamenti sarà stato di aiuto: gioielli, profumi, cosmetici, vesti eleganti, pettinature elaborate.

Alessandria, tra i Paesi del Mediterraneo, era la capitale della moda e del lusso, e le donne alessandrine erano famose per l’eleganza e l’arte di rendersi

Nelle pagine precedenti, il tempio dedicato agli dèi Sobek e Horus, sul promontorio di Kˉom Ombo, a sud di Assuan, II-I secolo a.C.

A fianco, stele raffigurante Cleopatra VII Filopatore in abiti faraonici mentre porta offerte alla dea Iside, con dedica in greco da parte di Onnophris, 51-30 a.C., da Dendera (Parigi, Museo del Louvre).

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INTRODUZIONE 13

attraenti. Il poeta Lucano parla dell’abilità della regina nel truccarsi, e gli antichi le attribuivano un’opera sui cosmetici, nella quale venivano consi- gliati rimedi persino per la calvizie.

Sempre Dione Cassio e Plutarco parlano anche del piacere di ascoltar- la; in altre parole, Cleopatra era edotta nell’arte oratoria e sapeva usarla efficacemente. Sempre Plutarco racconta che conosceva molte lingue; era dunque in grado, affascinando gli interlocutori con la forza delle parole e col suono della voce, di trattare personalmente con un buon numero di popoli e regnanti.

Bellezza e fascino sono due degli ingredienti costitutivi del mito di Cleopatra, vivo ancora oggi presso il pubblico moderno, frutto in primis di ciò che i vincitori romani vollero che si sapesse di lei.

Si doveva pur spiegare come una donna, per giunta orientale, avesse conquistato i due romani più grandi del suo tempo, fatto parlare di sé tutto il mondo greco-romano, destato folli entusiasmi presso le genti levantine, giocato un ruolo da protagonista nell’intricato passaggio dalla repubblica all’impero.

Statua di regina tolemaica, probabilmente Cleopatra VII, I secolo a.C. (New York, Metropolitan Museum of Art).

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L’erede di Alessandro

Magno e dei faraoni

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L’EREDE DI ALESSANDRO MAGNO E DEI FARAONI 16

LE DUE ANIME DELL’EGITTO

L’Egitto tolemaico era uno dei regni nati dalla spaccatura dell’impero di Alessandro Magno. Quando questi morì, nel 323 a.C., i suoi successori (i diadochi) presero a spartirsi a suon di guerre le numerose terre conquistate, e uno di essi, un generale di nome Tolomeo, riuscì a ritagliarsi un dominio personale appunto in Egitto. Stabilì la capitale ad Alessandria, la splendi- da città fondata dallo stesso Alessandro, e vi si proclamò re nel 305. Alla sua morte lasciò l’Egitto in eredità al figlio fondando così una dinastia, la dinastia dei Tolomei appunto, detta anche dei Lagidi, dal nome del padre di Tolomeo, Lagos.

Nelle pagine precedenti, rilievo sul muro sud del tempio di Hator a Dendera che raffigura, sulla destra, Cleopatra e il piccolo Cesarione, I secolo a.C.

Sotto, Alessandro Magno a cavallo, da Ercolano, I secolo a.C. (Napoli, Museo archeologico nazionale).

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L’EREDE DI ALESSANDRO MAGNO E DEI FARAONI 17

Il dettaglio del Delta del Nilo con il Faro di Alessandria in una riproduzione della Tabula Peutingeriana, documento del XIII secolo che si basa su una carta romana delle vie militari commissionata nel I secolo a.C. da Marco Vipsanio Agrippa e copre i territori dalle Colonne d’Ercole (Gibilterra) a Taprobana (Sri Lanka).

I Tolomei erano dunque sovrani non di sangue egizio, bensì macedone, di cultura e di lingua greca, che si trovarono a regnare su un Paese ricco di storia e di tradizioni ancestrali.

Lasciarono in vita gli antichi costumi e le ormai consolidate istituzioni dell’età faraonica, mentre la presenza di numerosi immigrati di origine greca e macedone favoriva il diffondersi della civiltà ellenistica, che ormai aveva permeato in maniera capillare tutto il bacino del mar Mediterraneo (e non solo).

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L’EREDE DI ALESSANDRO MAGNO E DEI FARAONI 18

Ancora ai tempi di Cleopatra, l’Egitto aveva due anime, più o meno fuse tra di loro, delle quali predominava ora l’una ora l’altra a seconda delle regioni e degli ambiti: quella greca e quella egizia. E mentre una mino- ranza di “stranieri” concentrava nelle proprie mani buona parte del potere politico ed economico, i nativi, gelosamente attaccati alla propria lingua e cultura, costituivano ancora in massima parte la popolazione agricola, ridotta per lo più a vivere in condizioni di pura sussistenza.

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