Risoluzione sull'astensione degli avvocati penalisti dalla partecipazione ai procedimenti nei confronti di imputati non detenuti
Risoluzione del 21 luglio 1999)
"Il Consiglio Superiore della Magistratura rileva che dall'8 luglio gli avvocati penalisti si astengono dal partecipare ai procedimenti nei confronti di imputati non detenuti.
Il Consiglio non intende entrare nel merito della complessa vicenda istituzionale che è all'origine della astensione e che attende adeguata soluzione nelle sedi proprie, ma - nell'ambito della propria responsabilità istituzionale - non può trascurare gli effetti che essa produce sulla attività giurisdizionale.
La lunghezza della astensione degli avvocati penalisti, programmata fino al 31 luglio, determinerà la necessità di rinviare la trattazione dei dibattimenti fissati per i giorni interessati dallo sciopero alle udienze successive all'estate. Con un inevitabile effetto a cascata su tutti i dibattimenti già programmati per tali udienze e conseguenti disfunzioni organizzative ed operative (intasamenti di udienza, ulteriori rinvii etc.).
Inoltre l'astensione dei legali cade in una delicata fase della vita dell'organizzazione giudiziaria caratterizzata dalla transazione verso il nuovo assetto delineato dalla legge sul Giudice unico di primo grado. Le disfunzioni ed i ritardi dovuti alla astensione, perciò, sommandosi alle difficoltà oggettive proprie di un periodo di trasformazione organizzativa, rischiano di condizionare il positivo avvio dell'esperienza riformatrice.
Nè si può tacere che - nonostante l'adozione di elementari misure di cautela adottate in riferimento ai processi in procinto di prescriversi - in presenza di un'astensione così prolungata il rischio prescrizione si aggrava comunque per tutti i processi.
A fronte di tale situazione il Consiglio Superiore della Magistratura nell'ambito della sua responsabilità ritiene doveroso avviare, anche ai fini dell'esercizio del suo potere istituzionale di proposta, a cura della Settima Commissione, un'indagine conoscitiva diretta a verificare quali siano gli effetti dell'astensione degli avvocati penalisti sui
processi in corso e sulla organizzazione giudiziaria, con particolare riferimento alla fase di transizione organizzativa prevista dalla normativa di riforma sul Giudice unico e dalla relativa legislazione transitoria e a individuare misure organizzative volte a ridurre gli eventuali effetti negativi della astensione.
Attraverso tale iniziativa il Consiglio intende acquisire informazioni necessarie per la sua attivitàistituzionale e approfondire una problematica particolarmente complessa, in spirito di costruttivo apporto e di leale collaborazione con tutte le altre istituzioni e si propone di operare nella consapevolezza che il corretto esercizio della giurisdizione costituisce patrimonio comune di magistrati ed avvocati.