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Academic year: 2021

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Veneto

Popolazione: 4.885.550 abitanti

Superfi cie: 18.390,67 km2

Province: Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza

Densità: 265,7 abitanti per km2 (fonti ISTAT 2010)

Territorio e ambienti naturali

Il Veneto è una regione del nord est dell’Italia che si aff accia sul Mar Adriatico.

A ovest confi na con la Lombardia, a nord con il Trentino- Alto Adige e con l’Austria, a est con il Friuli-Venezia Giulia, a sud con l’Emilia-Romagna, oltre a essere bagnata dall’alto Adriatico.

Comprende un ampio tratto della pianura Padana (56,4%), la maggior parte del delta del Po, il tratto cioè di pianura Padana che tende ad avanzare grazie all’accumulo dei sedimenti portati dal grande fi ume e dai suoi affl uenti.

A nord della pianura si innalzano alcuni gruppi isolati di colline, i Colli Euganei e i Monti Berici, entrambi di origine vulcanica, poi la fascia prealpina (14,5%), e infi ne la zona montuosa (29,1%).

L’area alpina corrisponde al bacino superiore del fi ume Piave e alle Dolomiti orientali. Queste sono formate da un insieme di gruppi montuosi che arrivano o superano i 3000 metri (Antelao, 3263 m, Cristallo, 3221 m, Le Tofane, 3243 m, Tre Cime di Lavaredo, 2998 m, Marmolada, 3342 m, M. Civetta, 3220 m), costituiti in prevalenza da rocce sedimentarie, soprattutto dolomie e calcari.

È una regione ricca di acque: dalle Alpi o dalle Prealpi discendono grandi fi umi, quali l’Adige, il Brenta, il Piave; nella parte occidentale il lago di Garda separa la regione dalla Lombardia; nella parte orientale si apre la laguna di Venezia, la più grande d’Italia; a sud nella regione storica del Polesine scorre l’ultimo tratto del Po, spesso a un livello più alto della pianura circostante, tanto che, quando si hanno piene eccezionali, le campagne vengono sommerse dalle acque. Nel 1951 una eccezionale piena del Po ha provocato un’alluvione disastrosa con molte vittime e gravi danni. Un tempo questa era un’area malsana ma, dopo le bonifi che, ha avuto un buono sviluppo anche legato al turismo.

Economia della regione

Il Veneto negli ultimi decenni ha sviluppato la sua economia senza perdere del tutto la sua dimensione tradizionalmente contadina. Accanto alla modernizzazione dell’agricoltura, basa- ta soprattutto sulle coltivazioni di mais, soia, barbabietola da zucchero, ortaggi, frutta e uva dalla quale si producono vini rinomati e pregiate grappe, dagli anni sessanta si è avuta una

I vigneti, diff usi soprattutto in collina, regalano ottimi vini come il Soave (nella foto il castello di Soave, circondato dai vigneti che forniscono il vino omonimo), il Bardolino, il Valpolicella, il Recioto, il Prosecco di Valdobbiadene:

il Veneto è la prima regione in Italia nella produzione di uva da vino.

56,4%

14,5%

29,1%

Montagna Collina Pianura

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proliferazione di piccole industrie che ha determinato una vertiginosa crescita economica.

Nell’alta pianura, poco adatta all’agricoltura, fi n dalla fi ne dell’ottocento è fi orente l’industria tessile e laniera, soprat- tutto nei distretti di Schio e Valdagno.

I Rossi, a Schio, e i Marzotto, a Valdagno, diedero un gran- de contributo alla crescita industriale delle loro cittadine ponendo al centro della produzione il lavoratore: gli im- prenditori fi nanziarono la costruzione dei primi villaggi operai, con strutture sociali, come asili e scuole per i fi gli dei lavoratori, impianti sportivi.

Più recentemente, un esempio di piccola imprenditoria ve- neta cresciuta enormemente e divenuta famosa in tutto il mondo è l’azienda Benetton di Treviso.

Produzioni tipiche del Veneto sono inoltre le ceramiche a Bassano del Grappa e la lavorazione del vetro a Murano (Venezia). Vicino a Venezia, sulla terraferma, Me- stre rappresenta una espansione di Venezia stessa: qui il porto e le industrie della vicina Marghera danno lavoro a molti lavoratori. Marghera è il più grande polo industriale dell’Adriatico e qui l’inquinamento è elevatissimo, ma nonostante ciò l’industria ittica veneta rimane ai primi posti per l’allevamento dei molluschi e dei crostacei.

La pesca viene praticata con le moderne tecniche dell’acquacoltura, della coltivazio- ne delle valli e dell’allevamento dei molluschi. Anche le attività legate ai porti com- merciali fl uvio-marittimi sono determinanti per l’economia dei paesi rivieraschi.

Il turismo è un’importante risorsa per il Veneto che off re splendide località di mon- tagna, come Cortina d’Ampezzo, di lago, come Peschiera del Garda e Malcesine, di mare, come Caorle e Jesolo, e numerosissime città d’arte, prime fra tutte Venezia.

http://www.dolomiti.org/ita/Cortina/index.html

Da Malcesine, uno dei centri di villeggiatura più attrezzati del Garda, si parte alla scoperta del Monte Baldo. Il Monte Baldo è una formazione montuosa che sovrasta alcuni comuni del Lago di Garda.

È una zona di grande interesse naturalistico, con il famoso Orto Botanico del Baldo che raccoglie solo specie autoctone del Baldo. L’area del Monte Baldo è compresa nella Riserva Naturale Integrale Gardesana Orientale.

Un tempo, fi no al 1915, i pescatori disponevano di un’area di pesca più estesa di quella attuale, che andava lungo tutta la costa della Jugoslavia fi no l’Albania. A causa di vicende storiche, venne stipulato un trattato (quello di Brioni) che fi ssava per i nostri pescatori, come zone di pesca, tutta la costa italiana fi no a Zara, oggi Croazia. La perdita di questi territori, dopo la seconda guerra mondiale, provocò la riduzione delle zone di pesca che, dal 1945, furono fi ssate fi no a Trieste.

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Città, brevi note storiche e curiosità

Già regione con il nome di Venetia nella riorganizzazione voluta dall’imperatore Augusto, a partire dal XIV secolo fece parte dei domini della Repubblica di Venezia.

Molti centri urbani conservano nel loro impianto i segni della dominazione della Serenissima.

Venezia

Capoluogo della regione, Venezia è una delle città più aff ascinanti del mondo, nonostante i problemi di degrado che la affl iggono. Costruita su un centinaio di isole, separate da una rete di canali che incrociano le calli, cioè le strette vie veneziane, i campi, cioè le piazze, i campielli, le scalinate e i vicoli collegati tra loro da ponti, “porteghi”

e “sotoporteghi”. Le auto che provengono dall’entroterra devono fermarsi a piazzale Roma. Qui i passeggeri devono utilizzare i vaporetti, che sostituiscono gli autobus delle città, o le ben note gondole.

Le case sorgono direttamente sull’acqua. Il principale canale di Venezia è il famoso Canal Grande, lungo quasi 4 km, che divide il centro storico in due parti tracciando una esse rovesciata. Ogni anno sul Canal Grande, la prima domenica di settembre si tiene la Regata Storica, importante manifestazione sportiva ma soprattutto rievocazione delle tradizioni secolari della Serenissima.

Palazzi delle famiglie aristocratiche lungo il Canal Grande, l’arteria principale di Venezia. Le loro facciate evidenziano i rapporti costanti che la Serenissima ebbe con i Paesi del Mediterraneo orientale che ne hanno infl uenzato l’architettura.

Le sponde del Canal Grande tra piazzale Roma e l’area della stazione ferroviaria sono collegate tramite il discusso ponte in vetro, metallo e pietra ideato dall’architetto catalano Santiago Calatrava.

Venezia ha vissuto il suo massimo splendore durante il Medioevo, quando era uno dei principali centri commerciali europei. Con le grandi esplorazioni e le conquiste coloniali del XVI secolo il Mediterraneo è diventato un mare sempre più piccolo e ciò ha decretato l’inizio della lenta decadenza di Venezia. Sono però sopravvissuti i bei palazzi e le belle chiese in questa straordinaria iconografi a, e oggi Venezia è soprattutto una città turistica, presa d’assalto da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

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La Basilica di San Marco originariamente era la cappella privata dei dogi. È la cattedrale della città e sede del Patriarca. Fu costruita accanto a Palazzo Ducale nell’828 per ospitare le reliquie di San Marco, trafugate da Alessandria d’Egitto. La complessa e articolata struttura rifl ette le diverse fasi della costruzione, dai primi elementi romanico-bizantini agli interventi gotici e cinquecenteschi. La facciata e le superfi ci murarie superiori dell’interno sono decorate con splendidi mosaici dorati, opere di artisti bizantini e veneziani.

http://www.basilicasanmarco.it/

A causa della particolare collocazione della città sulla laguna e i delicati equilibri su cui si regge, i problemi di inquinamento, la speculazione edilizia e il degrado urbano provocano eff etti disastrosi. Da decenni per salvare il centro storico sono stati avviati studi e progetti mirati a evitare lo sprofondamento della laguna.

Nel 2003 sono iniziati i lavori del MO.S.E. (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico).

Questo, ancora in corso di realizzazione, consiste in un sistema di opere di difesa costituito da paratoie mobili a scomparsa in grado di isolare la laguna di Venezia dal mare Adriatico durante l’alta marea quando il livello delle acque supera 110 cm.

Quest’opera, insieme al raff orzamento dei litorali, al rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualifi cazione della laguna, dovrebbe difendere Venezia da eventi estremi come le alluvioni e dal degrado morfologico dovuto al fenomeno della subsidenza e all’eustatismo (nel corso del XX secolo il suolo lagunare si è abbassato rispetto al medio mare di 23 cm).

Famoso in tutto il mondo è il Carnevale di Venezia che richiama folle di curiosi da tutto il mondo con migliaia di maschere in festa e con una pacifi ca e sgargiante occupazione della Laguna. Tra le calli della città, per una decina di giorni, tutti sono in maschera a celebrare il fascino di un mondo fatto di balli, scherzi, galà esclusivi e romantici incontri.

http://www.carnevalevenezia.com/

La Basilica di San Marco e accanto il Palazzo Ducale.

Questo fu la dimora del doge e sede delle più alte magistrature. Oggi al suo interno si possono ammirare diverse sale abbellite da fastosi soffi tti ma soprattutto aff reschi e tele di pittori famosi, come Tintoretto e Tiziano.

Le origini del Carnevale di Venezia sono molto antiche: il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta in un documento del Doge Vitale Falier risalente al 1094. Le maschere e i costumi celavano la propria identità annullando ogni divisione sociale. Uno dei travestimenti più antichi e tuttora indossato è sicuramente la baùta: sotto a un avvolgente mantello scuro, detto tabarro, si cela una persona coperta da una particolare maschera bianca denominata “larva” sotto a un tricorno nero. La bauta era utilizzata anche a teatro, nelle feste, negli incontri galanti e ogni qualvolta si desiderasse la libertà di corteggiare o essere corteggiati, in totale anonimato.

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Il Lido è l’elegante sito balneare di Venezia su un’isola lunga 12 km. Sul lungomare si trovano il Casinò Municipale e il palazzo del Cinema dove annualmente si svolge la Mostra del Cinema.

Verona

Verona sorge sulle rive dell’Adige, che la attraversa formando due ampie anse nel punto in cui il fi ume entra nelle pianura padana.

È una splendida città medievale che si estende attorno al centro scaligero (termine derivante dal nome degli antichi signori della città, i Della Scala) e all’Arena, una delle meglio conservate arene romane, attualmente utilizzata per una ricca serie di eventi e festival, in particolare della musica lirica. In origine era usata principalmente per la tauromachia (la corrida) e la lotta dei gladiatori, truce spettacolo interrotto nel V secolo da un decreto dell’imperatore cristiano Onorio.

Cangrande I della Scala (1291-1329) è il più noto esponente della famiglia scaligera, Signore di Verona e fu anche amico e protettore di Dante Alighieri che gli dedicò

“Il Paradiso” della Divina Commedia.

Cangrande II è famoso perché fece costruire il Castelvecchio, grande monumento di architettura civile del Medioevo a Verona: è un’imponente costruzione in cotto, con torri merlate che oggi ospita il Civico Museo di Verona.

Per la sua struttura urbana e per la sua architettura l’intera città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: rappresenta infatti uno splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente nel corso di 2000 anni, facendo propri i migliori elementi artistici dei diversi periodi.

Verona è la città di “Romeo e Giulietta”, il celebre capolavoro di Shakespeare.

Verona rivendica la paternità di alcuni famosi scrittori latini, come Catullo (ma la vicina Sirmione fa lo stesso) e l’architetto Vitruvio, autore del De Architectura, unico testo latino di questo argomento giunto fi no a noi; ma senz’altro a Verona nacque Emilio Salgàri (1862-1911), l’autore di Sandokan.

Sono nati qui anche alcuni pittori celebri, tra cui Pisanello e Paolo Caliari, più noto come Paolo Veronese (1528-1588).

La città romana era soprattutto nell’ansa dell’Adige, intorno alla attuale piazza delle Erbe, allora sito del foro. Piazza delle Erbe è tutt’oggi il cuore della città, con monumenti in prevalenza medievali, scaligeri, con accenni al tempo veneziano. Nella bella piazza si trova l’Arco della Costa, così detto per la costa di balena

che vi pende, attraverso il quale si passa a piazza dei Signori. L’arco congiunge due importanti palazzi storici, il Palazzo del Comune (o della Ragione) e la Casa del Mazzanti.

La chiesa di San Zeno Maggiore, capolavoro dell’architettura romanica italiana, è con l’Arena il più celebre monumento di Verona. Ricca di preziosi addobbi e tele, custodisce le spoglie del Santo che fu Vescovo della città. Sulla facciata della chiesa si trova una porta con 24 formelle bronzee (XII sec.) che rappresentano scene del Nuovo e dell’Antico Testamento e della vita di San Zeno.

Nella seconda settimana d’aprile si tiene ogni anno la fi era enologica “Vinitaly”

(Salone internazionale dei vini e dei distillati), fra le più importanti nel settore.

Verona è uno dei più importanti nodi di comunicazione del Nord Italia, dove si incrociano ferrovie e autostrade che uniscono Milano a Venezia e Bologna al Brennero.

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografi ca, organizzata dalla Biennale di Venezia, si tiene al Palazzo del Cinema del Lido. Essa ha lo scopo di favorire la conoscenza e la diff usione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di tolleranza.

Il celebre balcone della Casa di Giulietta o dei Dal Cappello, i mercanti di spezie che qui abitavano.

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Vicenza

Ricca di eleganti palazzi medievali e rinascimentali, Vicenza è stata ulteriormente abbellita dagli interventi del Palladio. Architetto fra i più illustri del rinascimento, Andrea Palladio (1508-1580) nacque a Padova, lavorò in tutto il Veneto, ma unì il proprio nome a Vicenza.

I saggi architettonici del Palladio infl uenzarono l’architet- tura inglese e americana del settecento.

Nel 1994 Vicenza, come Città del Palladio, è stata inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO per l’inte- resse eccezionale e il valore universale delle ville palladiane di Vicenza e per la grande infl uenza che hanno esercitato sulla cultura mondiale.

Vicenza è sede di fi orenti attività commerciali e industriali tradizionalmente legate al settore tessile.

La Basilica, capolavoro del Palladio nel centro della città, inizialmente non era adibita a usi religiosi.

La chiesa di Santa Corona, di fondazione domenicana, fu

costruita nel 1261 per accogliervi le reliquie della Sacra Spina di Cristo, donata da Luigi IX, re di Francia, al vescovo di Vicenza, Beato Bartolomeo da Breganze.

La Loggia del Capitaniato era la sede del Capitanio, rappresentante del governo della Serenissima in città.

Antonio Pigafetta, il cronista del viaggio intorno al mondo dell’esploratore portoghese Magellano, era di Vicenza e fu uno dei pochi superstiti dell’avventuroso viaggio di ritorno della circumnavigazione del globo.

Treviso

Treviso è attraversata da alcuni fi umi, tra cui il Sile che era la via maestra di collegamento con Venezia, e da numerosi canali sulle cui acque si specchiano bei palazzi colorati.

Il Palazzo dei Trecento, o Palazzo della Ragione in quanto centro sociale e amministrativo della città, era così chiamato perché qui si riunivano i trecento membri del Maggior Consiglio.

A Ponzano Veneto (Treviso) nel 1965 i quattro fratelli Benetton fondano l’azienda di abbigliamento che ben presto si farà conoscere in tutto il mondo.

Anche il noto stilista Pierre Cardin è trevigiano (e francese solo d’adozione), pertanto il suo cognome dovrebbe essere pronunciato alla veneta e non alla francese.

Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton (l’Istituzione culturale del gruppo industriale), ospita importanti manifestazioni di rilevanza artistico culturale.

Treviso è la città del radicchio rosso, un’insalata sottoposta a una particolare forzatura che ne esalta il colore e il gusto.

Belluno

Il territorio della provincia di Belluno è in gran parte montuoso: vi si trovano le Dolomiti. La città è situata su uno sperone che si innalza alla confl uenza del Piave con il torrente Ardo. Il centro storico, percorso da strade che seguono l’andamento del rilievo, è ricco di portici e di belle vedute sul panorama circostante.

Villa Almerico Capra detta La Rotonda è forse la più famosa tra le innumerevoli ville venete del Palladio.

Il radicchio è l’ingrediente di diversi piatti come il famoso risotto al radicchio.

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Padova

È la più vivace delle città venete, grazie alla presenza dell’antica e prestigiosa università e all’attrazione esercitata dalla basilica di Sant’Antonio, meta di pellegrinaggi fi n dal Medioevo.

L’Università, fondata nel 1222, è la seconda più antica d’Italia dove insegnò Galileo Galilei.

Importante centro della cristianità è la maestosa Basilica di Sant’Antonio da Padova, impreziosita da opere di Donatello (compiute tra il 1444 e il 1450) ma anche da aff reschi dell’artista milanese Pietro Annigoni (1910-1988). La grande chiesa, che i padovani chiamano semplicemente “Il Santo”, custodisce le reliquie di Sant’Antonio.

Lo storico Caff è Pedrocchi, in stile neoclassico, era il “salotto buono” dell’intelli- ghenzia padovana, dove circolavano idee romantiche, patriottiche e risorgimentali.

In Piazza delle Erbe si aff accia il Palazzo della Ragione dove si trova la curiosa Pietra del Vituperio, un sedile in pietra su cui venivano

fatti sedere in mutande, messi alla berlina, i colpevoli di bancarotta.

Enrico Scrovegni, ricco banchiere e uomo d’aff ari padovano, fece erigere la celebre Cappella degli Scrovegni e, per adornare l’edifi cio, destinato ad accogliere la sua famiglia dopo la morte, chiamò due tra i più grandi artisti del tempo: Giovanni Pisano, a cui commissionò statue in marmo, e Giotto, per la decorazione pittorica della superfi cie muraria gli aff reschi.

L’Orto Botanico di Padova, fondato nel 1545 dai monaci benedettini di Santa Giustina, è il più antico orto botanico universitario al mondo. Nato come laboratorio di studio delle piante offi cinali, svolge una intensa attività didattica e divulgativa. Nel 1997 è stato iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

http://www.ortobotanico.unipd.it/

Rovigo

È il capoluogo del Polesine, la zona un tempo malsana e ricca di acque stagnanti che si è popolata dopo le bonifi che.

Cuore cittadino è la trapezoidale Piazza Vittorio Emanuele II, contornata di nobili palazzi, come la Loggia dei Nodali e Palazzo Roncale.

La chiesa di Santa Maria del Soccorso, detta la Rotonda per la forma ottagonale, è il monumento simbolo della città. Al suo interno si trova un foro gnomonico.

L’Accademia dei Concordi, nata nel 1580 ad opera di un gruppo di letterati provenienti dalle università di Padova e Ferrara, ha svolto lodevoli attività scientifi che e culturali, anche in ambito dell’ingegneria idraulica, visto le esigenze di questo particolare territorio.

Anche il Museo dei Grandi Fiumi, presso l’antico Monastero Olivetano di San Bartolomeo, svolge un’attività didattica rilevante ripercorrendo la storia del Polesine e svelando le caratteristiche fi siche e ambientali di quest’area geografi ca.

La Cappella degli

Scrovegni è considerata un capolavoro della pittura del trecento, opera del grande maestro Giotto che rompe con la tradizione del gotico internazionale e, attraverso nuove scoperte prospettiche, getta le basi per la nascita della pittura moderna europea.

La conservazione degli aff reschi di Giotto è molto delicata: i visitatori che vi accedono devono prima essere “decontaminati e deumidifi cati” affi nché non si modifi chino le condizioni climatiche della cappella.

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