• Non ci sono risultati.

Traccia di soluzione del Tema 1

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Traccia di soluzione del Tema 1"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

Traccia di soluzione del Tema 1

Commissione A. Centomo, M. Motta 22 febbraio 2011

Esercizio 1

Si consideri la funzione

f (x) = 1 2

| 1 1

4−cos2 x|

(a) Determinare il dominio, eventuali simmetrie, periodicit`a e segno di f . (b) Determinare i limiti agli estremi del dominio, eventuali asintoti di f ,

eventuali punti in cui `e possibile prolungare la funzione per continuit`a.

(c) Studiare la continuit`a e la derivabilit`a di f ; determinare gli intervalli di monotonia e gli eventuali punti di estremo (massimi, minimi relativi e assoluti, inf e sup) di f . Calcolare i limiti di f0, se significativi.

(d) Disegnare un grafico qualitativo di f in tutto il dominio.

Non `e richiesto lo studio della convessit`a di f .

Soluzione. (a) La funzione `e definita per ogni x ∈R tale che 1

4 − cos2(x) 6= 0.

Per risolvere inR l’equazione 1

4 − cos2(x) = 0

osserviamo che la funzione cos2(x) `e periodica di periodo π e pari. Quindi

`e sufficiente determinare le soluzioni dell’equazione, ad esempio, nell’intervallo [0, π/2] ottenendo x = π/3, aggiungere la soluzione simmetrica x = −π/3 e quindi estendere le soluzioni ottenute per periodicit`a. In conclusione, il dominio della funzione `e

D =R \ {x ∈ R : x = ±π/3 + kπ, k ∈ Z}.

La funzione `e continua e positiva nel suo dominio. Inoltre f : D →R si pu`o scrivere nella forma

f (x) = 2

1

| 14−cos2 x|

(2)

e f (−x) = f (x), f (x + π) = f (x) per ogni x ∈ D, quindi f (x) `e pari e periodica di periodo π.

Per questo possiamo limitare il resto dello studio della funzione alla particolare restrizione all’insieme D ∩ [0, π/2] = [0, π/2] \ {π/3}.

(b) Agli estremi di [0, π/2] \ {π/3}, per la continuit`a di f , si ha f (0) = 1

2√3

2 f (π/2) = 1 16, e l’unico limite da calcolare `e

lim

x→π/3+f (x) = lim

x→π/3f (x) = 0

da cui possiamo dedurre che f (x) `e prolungabile per continuit`a su tutto [0, π/2]

ponendo f (π/3) = 0, anzi, su tutto R ponendo f(±π/3 + kπ) = 0 per ogni k ∈Z. La funzione non ha asintoti.

(c) La funzione f (x) `e derivabile per ogni x ∈ [0, π/2] \ {π/3} e si ha f0(x) = e

log 2

|14−cos2 x| · 2 log 2 sin x cos x

1

4− cos2x |14− cos2x|

e in particolare f0(0) = f0(π/2) = 0.

Equivalentemente, essendo

14− cos2x

= ± 14− cos2x

per 14 − cos2x ≥ 0 (risp., < 0),

f0(x) = ± log 2 · 2

1

|14−cos2 x| · 2 sin x cos x

1

4− cos2x2 per 1

4 − cos2x > 0 (risp., < 0).

Quindi lo studio del segno della derivata prima f0(x) > 0, si riduce alla dise- quazione

1

4 − cos2x > 0 la cui soluzione `e

f0(x) > 0 x ∈ (π/3, π/2) f0(x) < 0 x ∈ (0, π/3)

da cui possiamo concludere che f (x) `e monotona strettamente decrescente nel- l’intervallo (0, π/3) e monotona strettamente crescente nell’intervallo (π/3, π/2).

Il punto x = 0 `e punto di massimo relativo e assoluto, il punto x = π/2 `e punto di massimo relativo in [0, π/2]. Il punto x = π/3 `e di minimo assoluto per la fun- zione prolungata per continuit`a (0 `e l’estremo inferiore della funzione data). Su tutto D, f ha massimo assoluto in x = kπ e massimo relativo in x = ±π/2 + kπ per ogni k ∈Z. Il suo prolungamento per continuit `a ad R ha minimo assoluto in x = ±π/3 + kπ per ogni k ∈ Z. Prima di abbozzare il grafico valutiamo i limiti significativi della derivata prima:

lim

x→π/3+f0(x) = lim

x→π/3+

2 sin x cos x log 2 ·

log22

(14−cos2x)2 e

log 2

(14−cos2 x)

(3)

Osserviamo che

lim

x→π/3+

2 sin x cos x log 2 =

√3 2 log 2 e posto

z = log 2 1

4 − cos2x

−1

lim

x→π/3+

log22

(14−cos2x)2 e

log 2

(14−cos2 x)

= lim

z→+∞

z2 ez = 0.

Analogamente si calcola che limx→π/3f0(x) = 0 da cui possiamo concludere che

lim

x→π/3f0(x) = 0.

Quindi la funzione prolungata per continuit`a ad R risulta derivabile anche in tutti i punti x = ±π/3 + kπ per ogni k ∈Z.

Figura 1: Grafico di f (x)

Esercizio 2

Calcolare al variare del parametro a > 0 il limite

lim

x→0+

x3alog x +

1 − earcsin2(x)2

1 − cos x − x − log(1 − sinh x) Soluzione. Nel limite per x → 0+ si ha



1 − earcsin2(x)

= −x2+ o(x3)2

= x4+ o(x4) da cui, per il numeratore, si ottiene

x3alog x + 1 − earcsin2(x)= x3alog x + x4+ o(x4).

Inoltre

log(1 − sinh x) = − sinh x −sinh2x

2 + o(sinh2x) da cui

log(1 − sinh x) = − x + o(x2) −1

2 x2+ o(x2) + o(x2) e quindi

log(1 − sinh x) = −x −1

2x2+ o(x2).

(4)

Inoltre

1 − cos x = x2

2 + o(x3).

In conclusione per il deonominatore si ha

1 − cos x − x − log(1 − sinh x) = x2+ o(x2).

Allora

lim

x→0+

x3alog x +

1 − earcsin2(x)2

1 − cos x − x − log(1 − sinh x) = lim

x→0+

x3alog x + x4+ o(x4) x2+ o(x2) e

lim

x→0+

x3alog x + x4+ o(x4) x2+ o(x2) = lim

x→0+

x3a−2log x.

Si hanno i seguenti casi

i. 3a − 2 > 0 ossia a > 2/3 il limite vale 0;

ii. 3a − 2 ≤ 0 ossia a ≤ 2/3 il limite vale −∞.

Esercizio 3

Si consideri il seguente integrale Z +∞

1

1

x5(a−1)(1 + x)alog2(1 + x) + 2 log(1 + x) + 2 dx.

(a) Determinare i valori del parametro a ∈R per cui l’integrale generalizzato converge.

(b) Calcolare l’integrale per a = 1.

Soluzione. (a) Nel limite per x → +∞ si ha 1

x5(a−1)(1 + x)alog2(1 + x) + 2 log(1 + x) + 2 ∼ 1 x6a−5log2x e quindi l’integrale `e convergente se

6a − 5 ≥ 1 ⇔ a ≥ 1.

(b) Per calcolare l’integrale il valore I dell’integrale nel caso a = 1 calcoliamo prima di tutto

Z 1

(1 + x)log2(1 + x) + 2 log(1 + x) + 2 dx.

(5)

Ricorrendo alla sostituzione

z = log(1 + x) dz = dx 1 + x si ha

Z 1

z2+ 2z + 2dz =

Z 1

(z + 1)2+ 1 dz = arctan(z + 1) da cui

I = lim

k→+∞arctan(log(k + 1) + 1) − arctan(log 2 + 1) = π

2 − arctan(log 2 + 1).

Esercizio 4

Data la successione

an= 2n

√n + 2log 1 + 3e−n (a) calcolarne il limite.

(b) Discutere la convergenza della serieP+∞

n=1an. Soluzione. (a) Nel limite per n → ∞ si ha

log 1 + 3e−n = 3e−n+ o(e−n), da cui

an= 2n

√n + 2log 1 + 3e−n = 2n

√n + 2·3e−n+o( 2n

√n + 2·e−n) ∼ 3 2n (√

n + 2) en da cui si vede che {an}n∈N `e una successione infinitesima per il criterio del confronto asintotico, grazie alla scala degli infiniti (2n= o(en)) .

(b) La serie

+∞

X

n=1

an

`e a termini positivi e per quanto visto nel punto (a), nel limite per n → ∞ si ha si ha

an∼ 3 2n (√

n + 2) en = 3 (2/e)n

√n + 2.

La serie geometrica di ragione 2/e < 1 `e convergente e, sempre per n → ∞, si ha

an= o 2 e

n

(cio`e, an`e un infinitesimo di ordine superiore rispetto a 2 e

n

) da cui possiamo concludere subito che la serie `e convergente, per il criterio del confronto asintotico.

Utilizzando invece il criterio del rapporto, si ha

n→∞lim

3 · 2n+1 (√

n + 1 + 2)en+1· (√

n + 2)en 3 · 2n =2

e < 1 da cui concludiamo come prima che la serie converge.

Riferimenti

Documenti correlati

Per a = 1/3 la serie non converge assolutamente ma semplicemente per il criterio di Leibnitz (o delle serie a segni alterni)... Per concludere

da cui possiamo concludere

[r]

[r]

Determinare la probabilit`a che la n + 1-ma pallina estratta sia rossa condizionata al fatto che le prime n palline estratte sono tutte rosse.. Si conclude usando quanto visto

&amp;.. Consideriamo due possibili puntate: A) quella sui numeri pari: si vince se esce un numero pari tra 2 e 36, e in questo caso si riceve il doppio del capitale puntato (quindi

Per tale punto si tracci la tangente alla circonferenza di centro (0, 0) e raggio 1, e sia L la lunghezza del segmento i cui estremi sono i punti d’intersezione di tale tangente con

Esercizio 128 Calcolare approssimativamente la probabilit`a che una variabile casuale X con distribuzione di Poisson di parametro 100 assuma un valore minore di