L'ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, F I N A N Z A , COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I Direttore: M. J. de Johannis.
Anno XLV - Voi. XLIX Firenze-Roma, 19 Maggio 1918 [ R O ™ 2208
1918Il continuo aumentare di abbonati a questo nostro periodico, sia in Italia che all'Estero, aumento anzi accentuatosi maggiormente nel pe-riodo di guerra, ci permette, non senza qualche sacrifizio, di far fronte alle accresciute spese di stampa, e di mantenere invariata a L. 20 la quota di sottoscrizione annua per l'Italia e a L. 25 per l'Estero. A dif-ferenza quindi di quelle gazzette che hanno dovuto aumentare il prezzo di abbonamento e ridurre in modo considerevole la periodicità, I / E c o
-NOMISTA entra nel suo 45100 anno di vita immutato nel suo apprezzato
cammino.
Dì ciò ringraziamo vivamente i sottoscrittori vecchi e nuovi.
Tornerebbe sommamente gradito alla Direzione dell'Economista di poter .
completare ad alcuni vecchi e fedeli abbonati, che ne hanno fatto richiesta le loro collezioni, alle quali non si è potuto provvedere perchè esauriti presso l'Amministrazione i fascicoli mancanti.
Si fa perciò cortese preghiera a coloro che possedessero i fascicoli sotto-segnati, e che non volessero conservare la intera collezione di inviarli a questa Amministrazione: faranno così opera gradita agli abbonati predetti.
Ecco l'elenco dei fascicoli che si ricercano :
N. 2070 del 4 gennaio 1914 » 2071 » 11 » » » 2072 » 18 » » » 2076 » 15 febbraio » » 2079 » 8 marzo » » 2080 » 15 » » » 2083 » 5 aprile » » 2109 » 4 ottobre » » 2110 » 11 » » » 2118 » 6 dicemb. » » 2227 » 7 gennaio 1917 » 2228 » 14 » » » 2234 » 25 febbraio » » 2235 » 4 marzo » » 2238 » 25 » » » 2240 » 8 aprile » » 2248 » 3 giugno » » 2255 » 22 luglio » S O M M A R I O : PARTE ECONOMICA.
Sul contributo regionale ai prestiti nazionali. — ALDO CONTENTO. NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE,
Commercio estero dell'Italia nel 1917. FINANZE DI STATO.
I redditi delle Dogane. LEGISLAZIONE DI GUERRA.
Titoli esteri accettati in versamento del prestito. —• Mutui a Comuni.
NOTI1TE — COMUNICATI — INFORMAZIONI.
Case di Risparmio ordinarie nel dicembre 1917. — Industria au-tomobilistica. — Spese della guerra mondiale. — Produzione dei cereali in Francia. — Burocrazia.
Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali.
Situazione degli Istituti di Credito mobiliare — Situazione degli Istituti di emis-sione italiani — Situazione degli Istituti Nazionali Esteri.
Quotazioni di valori di Stato italiani — Valori bancari — Valori industriali — Borsa di Parigi — Borsa di Londra — Borsa di Nuova York — Stanze di compensazione.
Cambi all'Estero — Media unciale dei cambi agli efletti dell'art. 39 del Codice commerciale — Corso medio dei cambi accertato in Roma — Rivista dei cambi di Londra — Rivista dei cambi di Parigi,
PARTE ECONOMICA
Sul contributo regionale
ai prestiti nazionali.
1. — L'argomento non è nuovo. F u già trattato in rela-zione ai tre primi prestiti, da A. Borgialli (1) da Emidio Cesari (2) e dal Savorgnan (3) dei quali i primi due, in base alle sottoscrizioni dei singoli compartimenti, ne ricavarono i rapporti colla popolazione rispettiva, col ri-sparmio, colla diffusione della rendita pubblica, ecc.. men-tre il Savorgnan volle pure risalire a determinare l'en-tità proporzionale della partecipazione delle singole regioni relativamente alla loro ricchezza, considerata" sia nel complesso, che nella parte mobiliare, ed istituendo inoltre degli interessanti confronti fra il contributo me dio ai prestiti e la percentuale dei terreni, dei fabbricati o dei mobili nella ricchezza complessiva regionale, come pure in rapporto al numero dei proprietari fondiari, ecc.
Difetto però fondamentale delle sue indagini, in rela-zione all'attendibilità dei risultati (che il Savorgnan ri-conosceva e lamentava di non poter vincere allo stato delle nostre conoscenze statistiche sulla ripartizione regionale della ricchezza italiana) è quello di aver dovuto conside-rare come unici per tutte le regioni il periodo corrispon-dente all'intervallo medio devolutivo per ciò che riguarda le trasmissioni a titolo gratuito, poste a base del calcolo della ricchezza privata, nonché la misura relativa dell'e-vasione nelle denuncie, ammissioni entrambre non corri-spondenti certamente alla verità. Che se la prima ipotesi non pot.rehbegeneralmente condurre ad errori troppo gravi nei risultati, non potendosi ritenere la differenza nella vita media dei proprietari delle varie regioni tanto note-vole da modificare in larga misura il periodo di trasmis-sione dei beni, più grave certamente si rivela l'assunzione di un unico coefficiente di evasione per i vari territori del Regno, dato che, secondo ricerche da noi compiute rela-tivamente alle trasmissioni immobiliari, già erasi con-statato per queste una misura di evasione doppia per la Sicilia in confronto all'Italia del nord. Riguardo alla ric-chezza mobiliare, più particolarmente interessante l'argo-mento della partecipazione a i prestiti, il Savorgnan, fa-cendo esplicite riserve sul valore dei risultati ottenibili in base ad un coefficiente unico regionale, accennava cor-tesemente a un nostro studio allora in corso di pubblica-zione, delle conclusioni del quale egli forse avrebbe avuto intenzione di tener conto. Dopo che quel nostro lavoro fu completato e che furono noti i dati relativi alla contribu-zione regionale al quarto prestito di guerra, qualcuno ci richiese di riprendere le ricerche del Savorgnan, tenendo conto dei risultati da lui ricavati e cercando di comple-. tarli sulle basi offerteci dalla conoscenza dei coefficienti
di evasione regionale, nonché ricercando nuovi rapporti in relazione ad altri elementi da lui non considerati, in modo da gettar luce ognor più chiara sul fenomeno in esame, che certamente presenta un interesse notevole ad essere conosciuto nei suoi vari aspetti e nelle sue mani-festazioni specifiche.
Raccogliendo l'invito, ci accingiamo ad intraprendere l'esame dell'argomento, dando ad esso però, per quanto ri-guarda il valore dei rapporti fra la partecipazione regio-nale ai prestiti e la ricchezza rispettiva, uno scopo più
(1) Notìzie sul risultato dei due prestiti nazionali del 1915, in « Giornale degli Economisti ect. », febbraio e aprile 1916.
(2) Nota sui risultati complessivi e sulla partecipazione regionale ai prestiti nazionali, in « Giornale degli Economisti », novem-bre 1916.
(3) I prestiti nazionali e la ripartizione regionale della ricchezza,
in « Studi economici e giuridici », Cagliari, 1917..
238 19 m a g g i o 1918 — N . 2298 di critica che di indagine positiva e proficua, e ciò sia in
relazione ai risultati ottenuti dal Savorgnan per il com-plesso dei tre primi prestiti, che a riguardo di quelli che potrebbero ricavarsi da un analogo studio per il quarto. 2. — Invero, circa il primo punto, prescindendo da ogni discussione sul valore pratico del metodo dell'intervallo de-volutivo nel calcolo della ricchezza privata, coniermando in proposito le riserve già espresse in precedenza (i), in base alle considerazioni del Gin' e ribadite dal Sa-vorgnan (il cui intento, come il nostro, èra di dare, più che delle espressioni precise della entità regionale della ricchezza, dei valori comparativi fra le varie regioni) dobbiamo riconoscere che, allo stato delle nostre cono-scenze statistiche sull'argomento che ci occupa, ogni conclusione deve venire limitata alle fondamentali larghe zone geografiche, prescindendo dalla considerazione dei singoli compartimenti, per le ragioni oramai note e pure da noi ripetute nel nostro lavoro citato (2).
Inoltre, osserviamo che, nello studio della ricchezza rivata in relazione ai prestiti, dovrebbe prendersi per ase essenzialmente la ricchezza mobiliare, in quanto, evidentemente, è questa, che, ove non sia costituita diret-tamente dal denaro, può facilmente in esso convertirsi per l'acquisto dei titoli, mentre, se pure possano darsi dei casi di alienazione di proprietà limnobi ari, o di iscri-zioni ipotecarie, intese a procurarsi fondi a quello scopo, non può ritenersi che il loro numero corrisponda a un ammontare apprezzabile delle somme impiegate nei pre-stiti, e ciò per ragioni troppo evidenti di ordine econo-mico, in relazione alla natura, alla misura e alla sicurezza del reddito fondiario.
Comunque, se, per la più adatta determinazione delle basi del nostro studio, sopratutto in relazione al fenomeno dell'evasione regionale, i risultati fossero da ritenersi meno lontani dalla realtà, occorre ripetere che in essi si dovrebbe sempre e soltanto vedere un tentativo per dare, della misura della partecipazione delle varie regioni, o zone, ai prestiti di guerra, in relazione alla ricchezza rispettiva, un'idea p ' ù o m e n o largamente approssima-tiva, e da valere essenzialmente come termine di confronto fra le singole località.
3. — Secondo i risultati ottenuti in quel nostro ci-tato studio, la ricchezza privata regionale, corrispondente alle trasmissioni gratuite mobiliari, per l'esercizio 1913-14 e tenuto conto del fenomeno dell'evasione, si ripartiva nel modo seguente ;
Ricchezza mobiliare denunciata Eva- - E Regioni Succes-mi sioni ioni di lire Dona-zioni Totale sione media % calcolata Prop o zio m region i N o r d . . Centro . S u d . . Sicilia . Sardegna 274-7 63.0 62.6 33-2 3-5 27-2 23-3 36.6 15-9 0-5 301.9 86.3 99-2 49.1 4.0 138-5 144.7 214-5 274-6 246.4 720.0 211.2 3 " - 9 183.9 13-8 50.0 14.6 21.6 12.9 0.9 R e g n o . 437-0 103.1 540.1 162.2 1416.1 100.0 In base agli indicati coefficienti di evasione, è evi-dente come la ricchezza media per abitante deve ri-sultare relativamente assai pili notevole al sud in con-fronto al nord, che non apparisse dai dati esposti dal Sa-vorgnan (3), cosicché, pur rimanendo per ora nel campo
(1) Sull'evasione nelle trasmissioni a titolo gratuito, in «Giornale degli Economisti», ott., 1916, e « Sull'evasione nelle trasmissioni gratuite mobiliari », id. id. 1917.
(2) Così, nel rapporto che il S. istituisce, per ogni Compartimento, fra il numero medio rispettivo di proprietari terrieri ogni 100 abi-tanti, e quello dei sottoscrittori ai prestiti ogni 10.000 abiabi-tanti, manca, ad es., per il Lazio, l'attendibilità dei due dati, il primo, pur corrispondente ai risultati ufficiali del censimento, comprendendo un certo numero di proprietari di altre regioni, viventialla capitale, il secondo essendo pure indubbiamente ingrossato da sottoscrizioni dovute ad altri compartimenti, specialmente meridionali, cosicché in realtà gli abitanti del Lazio devono ritenersi aver partecipato in proporzione notevolmente minore. Altrettanto, se pure in limiti territoriali più ristretti, può dirsi per Milano, quindi per ia Lom-bardia, rispetto all'Italia settentrionale, ecc. E poiché il difetto non è tolto pur procedendo per più larghe zone territoriali, tanto più è necessario attenersi a questa divisione generale.
(3) Si noti che il Savorgnan prende a base del calcolo il valore medio delle trasmissioni nel quadriennio 1 9 1 0 - n , 1913-14 e la popo-lazione calcolata al 1 gennaio 1912. N o i abbiamo giustificato, nel nostro citato lavoro, perchè abbiamo dovuto limitare l'indagine all'esercizio finanziario 1913-14 e scegliere la popolazione rilevata nel censimento. Comunque le differenze fra i nostri risultati e quelli del Savorgnan derivano essenzialmente dalla diversa evasione regionale.
della ricchezza mobiliare generale e confrontandola, per regioni, colla partecipazione di ciascuna ai tre primi prestiti, in relazione al totale del Regno fatta eguale a 100, si ottengono i seguenti valori, notevolmente diversi da quelli calcolati dal citato autore.
Percen-Percen- Percen- Difie- tuale
tuale tuale della ric-
Dif-Regioni della ric- dell' am- renze chezza Regioni chezza montare
regio- secondo
mobi- dei 3 regio- il ferenze
liare prestiti nali Savor-gnan a b 6-a c b-c Nord. . . 50.0 63-5 + 13-5 54-7 + 8.8 Centro . . 14.6 22.1 + 7-5 14.8 + 7-3 Sud . . . 21.6 8 9 — 12.7 19-5 ì ,T O — 10 6 Sicilia . . 12.9 4-5 — 8.4 ì ,T O 19-5 — 5-5 Sardegna . 0.9 1.0 + 0.1 j 11.0 — 5-5 Regno . . 100 . 100 100
_
Somma delle differenze.
1 41-2 I | 32-2 I
Come era da aspettarsi, la somma delle differenze re-gionali fra il concorso ai prestiti e la ricchezza risulta no-tevolmente maggiore nel nostro calcolo, in corrispondenza non pure all'aumento relativo del contributo per le zone superiori, essendo questo limitato alla sola regione del nord, ma specificamente alla diminuzione di esso, (quindi al-l'aumento dei rapporti negativi), per le regioni meridio-nali e insulari (1), per le quali la ricchezza deve ritenersi relativamente assai maggiore di quanto apparisse dalle denuncie delle trasmissioni.
4- — Negli studi apparsi precedentemente trovasi il calcolo del rapporto regionale del contributo ai prestiti in relazione alla ricchezza media per abitante, nei risul-tati del quale si ripetono, in generale, le disposizioni dei dati osservate relativamente al complesso. Ma poiché non tutti gli abitanti concorrono ai piestiti, e la loro distri-buzione regionale per sesso ed età, come contribuisce da un lato a rendere diverso l'intervallo medio devolu-tivo generale, dall'altro esclude dal numero dei parteci-panti ai prestiti una proporzione più o meno grande di individui, non proprietari generalmente di alcun capi-tale, è opportuno invece determinare il concorso finanziario dei soli proprietari, sia nel loro totale, sia per quelli spe-cificamente mobiliari. Abbiamo indicato nel nostro citato lavoro il metodo seguito per il calcolo del numero degli uni e degli altri, e alle cifre ivi esposte ci richiameremo qui, avvertendo circa il loro valore largamente approssima-tivo per la categoria dei proprietari di bem mobili, e completando la tavola colla determinazione del numero rispettivo regionale di sottoscrittori per ogni cento pro-prietari in totale. Regioni Contribut o regional e ai tr e prestit i milion i d i lir e Numer o de i sottoscrittor i Proprietar i mobiliar i al 10 giugn o 191 1 Sottoscrittor i pe r 10 0 proprietar i Contribut o medi o pe r proprietari o Proprietar i in total e Sottoscrittor i pe r 10 0 proprietar i Contribut o medi o pe r sottoscr . propr . Nord 2.50Ì 612.276 4.682.737 13.1 534 6.278.806 9-7 398 868 123.932 2.048.978 6.0 423 2.490.469 5.0 348 353 91-749 2.286.890 4-0 154 3.414.806 2.6 103 178 28.866 . 969.786 2.9 183 1.467.207 2.0 121 Sardegna . . . . 39 7.760 212.387 3-6 184 346,051 2.2 1:3 Regno . . . 3.940 864.583 10.280.878 8.4 383 14.077.439 6.1 280 Vediamo così che la disposizione già constatata per altri rispetti, si rinnova pure relativamente ai rapporti esposti nella tavola, per i quali, sia la proporzione dei sottoscrittori fra i proprietari delle due categorie, mo-biliare e complessiva, sia quella corrispondente all'entità ! della sottoscrizione media per ogni proprietario, vanno diminuendo in modo cospicuo passando dal nord al sud, colla differenza, che, mentre la Sicilia viene dopo il sùd per il primo rapporto, invece lo supera per entità media del contributo.
5. — Ma più evidenti e più interessanti riescono in argomento i valori che si ricavano riferendo i dati
i9 m a g g i o 1918 — N . 2298 L ' E C O N O M I S T A 239 gionali al complesso del Regno, e determinandone le
dif-ferenze, nel far che potranno mettersi in luce nuovi ele-menti. Somm a diffe -renz e col . j 0» 0 «0 + 0 uò 01 + VO ci VO 1 m s l H CO vO 1 Tl ds co ! ' g i à 2 0 §> 3 § a « 0 10 O in OS M fs co «n CO Os VO co O 8 t u " •a OJ % -c» VO CO m OS M & VO IN 00 OS c» 4» <u g cs N 5 A 0 di «o + 0 00 1 tN m 1 IN VO ! 01 có VO 1 in in VO 3? a Ciò 0 VO m IN 0) tn in in VO CI IN m 00' m + 1 1 1 1 . 0 tu T3 8 tf 2 _0 -JJ 0 0 . a 2 fi a e , 2 -O di 10 o# 6» OO vq ci CO ci co H VO CO O O O Sottosc i pe r pro p fatt o = il Re ; é - t s l ' S s - a s a -A O VO m VO et tN vq I N •«f-in co * O 6 0 <u cu 2 cs 2 S ZI TÀ O cri co + O O* + 00 ds in 1 ìn 1 0 ci in 1 - . E? a S3 8 (U a CU O ci + O CI " + N có VO 1 co VO m 1 IN cri m 1 £ èT Contribut o medi o fatt o = 10 0 i l total e il Refin o 1 +1 V 2 .a "3 a a 3 -0 O di CO O O O -co IN T}-O 00" 0 8 Contribut o medi o fatt o = 10 0 i l total e il Refin o è s f l ' C 1 a a i s « O O 00 vO CO có 0' q o 0 *a 0 4» P$ 'O £ O & O IH "fl 6 U T 3 5 1 tn 03 I 0 OQ
|
- D 03 tfì 0 a 60 4) « Varie conoscenze importanti ricaviamo da questa tavola. Mentre invero, sempre il nord (intesa largamente la distinzione di nord e di sud) supera la media del Regno e il sud vi rimane inferiore, l'entità delle differenze è di-versa secondo il rapporto studiato, e didi-versamente si dispone riguardo alle singole regioni o zone.Così, mentre il contributo medio per proprietario è superiore, per ciascuna categoria di questi, alla media, non pure al nord, ma anche al centro, e il rapporto poi scema rapidamente per le altre zone, toccando il minimo al sud, invece solo al nord è superiore alla media il rapporto dei sottoscrittori rispetto ai proprietari, e per le altre regioni non scende subito a limiti così bassi come nel primo caso, pur non differendovi di molto per il sud e la Sicilia, con minimo per questa. In generale dunque i pro-prietari del nord hanno contribuito in numero e per quote notevolmente superiori alla media, quelli del centro par-teciparono in numero minore della media, ma con quote superiori, in tutte le altre zone sono sempre notevol-mente inferiori entrambi i ìapporti, con superiorità della differenza in meno, per le quote i n confronto al concorso dei proprietari al sud, dei proprietari in confronto all'en-tità delle quote in Sicilia e in Sardegna. Che poi general-mente ci sia una relazione più evidente fra la partecipa-zione ai prestiti e la ricchezza mobiliare che non quella complessiva, risulta dall'esame della somma delle diffe-renze, sempre minore nella colonna dei proprietari mobi-liari, con distacco più forte fra le due categorie relativa-mente ai rapporti della somma sottoscritta, che non per quelli del numero dei sottoscrittori.
Abbiamo voluto aggiungere a questa elaborazione, la determinazione dei rapporti regionali del numero dei sottoscrittori a quello degli abitanti, già considerato dagli autori citati negli studi precedenti, per mostrarne la scarsa, per non dire nessuna importanza. Invero, se pure generalmente si trova la solita disposizione fra nord e sud, colpisce però il fatto che il massimo distacco in più dalla media sia dato dalla regione centrale, deve il va-lore è quasi doppio di quella, mentre è di solò 150 per il nord. Ciò dipende, evidentemente, dal già rilevato affol-lamento di sottoscrizioni nella capitale, provenienti da istituti e associazioni ivi esistenti, o da altre regioni, anziché dovute agli abitanti di essa, difetto che si at-tenua, se pure non si tolga, quando si specifichi il rap-porto al numero dei proprietari, il che riduce
notevol-mente i l contrasto fra le regioni e la entità delle diffe-renze.
6. —• Se, aggiunte le specificazioni da noi fatte ai risultati .ottenuti dal Savorguan per altri elementi, po-tessimo ripetere la elaborazione, Sulle stesse basi, relati-vamente ai dati del prestito emesso nel gennaio 1917, e istituire il confronto con quelli ricavati per i primi tre, noi avremmo certamente degli elementi capaci di offrirci, insieme a importanti cognizioni scientifiche, dei criteri di ordine pratico relativi al migliore collocamento dei pre-stiti.
Invero, occorre ricordare, che se la conoscenza della diffusione dei prestiti in mezzo alle varie classi sociali ci offre un'idea diretta della loro rispettiva condotta eco-mica, essa conferisce allo Stato_ la base per informarvi, in occasione di nuove emissioni, la sua condotta poli-tica sociale, in quanto sia noto come i l rendere interes-sata al credito dello Stato una parte ognor più larga della popolazione contribuisca grandemente alla saldezza delle sue istituzioni, al regolare svolgimento della sua attività.
Già il Savorgnan, mettendo a raffronto la propor-zione regionale dei proprietari di terreni col contributo medio ai tre prestiti, e colla densità dei sottoscrittori, aveva ricavato che generalmente le classi rurali avevano partecipato scarsamente ai prestiti, cosicché non si era raggiunto l'effetto desiderato, di democratizzare la ren-dita pubblica, diffondendola fra gli agricoltori. Questo proposito si è tentato di ottenere con una più intensa propaganda e con nuove facilitazioni nelle forme di sottoscrizione, in occasione de'l quarto prestito, e si può, mettendo a raffronto i risultati corrispondenti con quelli relativi ai prestiti precedenti, analizzando il fenomeno per zone anziché per compartimenti, e studiando nuovi elementi in confronto a quelli considerati dal Savorgnan, determinare se e in quali limiti esso sia stato ottenuto. Ciò può farsi perchè il numero regionale dei proprietari di terreni, risultante dal censimento del 1911, se pur . dovesse ritenersi non più corrispondente al vero per il 1915 e il gennaio 1916, epoche alle quali si riferiscono i primi tre prestiti, può ammettersi non abbia avuto modificazioni notevoli da allora fino al gennaio 1917, quando ebbe luogo l'emissione del quarto prestito.
Cosicché, riferendo la graduatoria per i vari elementi da noi studiati alle grandi divisioni geografiche, si ri cavano i seguenti dati (1):
Pro- Numero sotto- Aùm en t o
Percen-prietarl scrittori per d
„ . . f d l . 10.000 abitanti d l
Regioni terreni — ^ J - d ei CO
ntri-per ntri-peri tre quarto K b u t o
1000 primi pre- ; t t o r i m e ( J i o
abitanti prestiti stito
Nord 9.1 127 203 60 76.4 Centro 6.1 65 144 120 32.8 Sud 11.2 30 88 ' 193 26.7 Sicilia 8.9 25 52 xo8 52.7 Sardegna '. 12.4 26 51 100 41.8 R e g n o 8.8 {.80 143 68 59-6 Se esaminiamo, per le singole regioni, la proporzione media, alle due epoche, dei sottoscrittori ai prestiti, in relazione a quella dei proprietari agricoli, non vi scor-. giamo alcuna diretta corrispondenza iniziale, né alcun
miglioramento successivo. Sempre il massimo numero di sottoscrizioni spetta al nord, dove medio è il rapporto dei proprietari, mentre è ad un livello centrale quello del sud, che ha una proporzione di proprietari fra le più elevate ; minimi sono quelli delle isole, sebbene ih Sicilia il rapporto dei proprietari sia medio, massimo in Sardegna.
7. — Non pare, dunque, che la diffusione della rendita fra gli agricoltori, in quanto si possa ricavare da quegli elementi, sia stata intensificata col quarto prestito,
240 Tu' E C O N O M I S T A 19 m a g g i o 1918 — N . 2298 mentre anzi l'indice di cograduazione per i due fenomeni,
già sensibilmente negativo (—0.33) in corrispondenza ai primi tre prestiti, peggiora (—0,44) per il quarto.
Ciò risulta anche esaminando le proporzioni regio-nali, sempre positive e cospicue, dell'aumento del nu-mero dei sottoscrittori al quarto prestito in confronto alla media dei precedenti, dalle quali si vede che soltanto per il sud, la relazione, massima, corrisponde al massimo rapporto di proprietari agricoli, mentre nessuna chiara dipendenza fra i due fenomeni si rivela nelle altre re-gioni. Invero l'indice di cograduazione complessiva è pari a 0, segnando così indipendenza fra i due feno-meni.
Potrà ancora determinarsi, sui dati dell'ultima co-lonna della nostra tabella, se almeno, pur non avendo cor-risposto l'aumento del numero dei sottoscrittori a quello regionale dei proprietari agricoli, si riscontri però cor-relazione fra questo e il fenomeno generale dell'aumento medio delle somme sottoscritte, onde vedere se, nelle re-gioni a proprietà prevalentemente agricola, vi sia stato un concorso al prestito, se non più numeroso, più cospi-cuo.
Ma anche su questo punto i dati non si accordano, ri-velandoci il massimo aumento medio del contributo al nord, in corrispondenza a una cifra media di proprietari, agricoli, il minimo al sud, che ha una della più forti proporzioni di tali proprietari.
Anche qui l'indice fra i due fenomeni è negativo, pari a — 0.22.
Naturalmente, occorrerà attribuire a questi vari in-dici un valore assai largamente rivelatore, in relazione a quanto abbiamo accennato circa le basi del calcolo ri-spettivo. Considerato però'che il numero regionale dei proprietari fondiari, quale risultante dal censimento,, e la loro ripartizione interna fra rurali e urbani, hanno carattere di certezza, si può ritenere che le deficienze circa l'impostazione del calcolo, relativamente alla popo-lazione rispettiva, ecc., non tolgano il significato sinto-matologico che da essi volevasi ricavare.
8..— Invece, considerati gli immancabili effetti che la guerra produce sulla distribuzione generale della ric-chezza fra le categorie immobiliare e mobiliare, è evidente, che, se pur potessimo ritenere fondati i risultati otte-nuti dal Savorgnan relativamente ai primi tre prestiti, emessi entro i primi 8 mesi di guerra, in base alla entità rispettiva regionale e alla cohiposizione interna della ricchezza quale risultava precedentemente alla guerra, non potremmo certamente assumere come elementi del calcolo questi dati per valercene pure in relazione al quarto prestito. Invero, l'anno 1916 rappresenta il pe-riodo nel quale la guerra, per ragione del nuovo assetto industriale e commerciale, monetario ecc., delle requisi-zioni e fissarequisi-zioni di prezzi di vari piodotti, ecc. ha rive-lato più chiaramente, dopo il periodò iniziale di assesta-mento, la propria influenza sull'economia nazionale, specialmente per ciò che riguarda la entità e la distribu-zione regionale della ricchezza mobiliare.
Basta pensare ai quattro miliardi e mezzo rappresen-tati dalle cartelle dei tre primi prestiti in circolazione, nonché ai miliardi di nuovi biglietti emessi, per compren-dere come la ricchezza mobiliare regionale abbia, in con-fronto a prima della guerra, dovuto subire, solo per ciò, una modificazione, di quantità e di qualità, senza tener conto della quale non potrebbe costituirsi alcun fondato
calcolo comparativo. • Cosicché, mancando, dopo il 1913-14, ogni ulteriore
statistica delle trasmissioni successorie e donatorie, è evi-dente come il riferimento dei dati relativi al contributo al prestito del gennaio 1917 non possa farsi se non ad al-cuni elenienti e sintomi rivelatori della nuova situazione economica regionale, come sarebbero l'entità rispettiva dei risparmi, od il gettito di certe imposte, come quella di ricchezza mobile, sui sopraprofitti di guerra, ecc.
Indipendentemente però da ogni riferimento a feno- ' meni specifici dell'economia sociale, basterà comparare, sotto alcuni aspetti e per alcuni elementi, che possiamo dire interni, la partecipazione regionale al quarto pre-stito in confronto ai precedenti, per ricavarne delle cono-scenze interessanti, capaci di rivelarci l'influenza eser-citata dalle mutate condizioni di distribuzione della ric-chezza, sopratutto mobiliare.
9. — - E anzitutto, relativamente all'intiero Regno (non avendosi finora per tale elemento i dati specifici regionali, che presenterebbero certamente notevole importanza) con-frontiamo i risultati del quarto prestito ili relazione ai precedenti, per ciò che riguarda il taglio/lei titoli prefe-riti dai sottoscrittori e l'ammontare dei versamenti corrispondenti, in cifre percentuali al totale :
Taglio dei titoli Prestito gennaio 1915 Prestito luglio 1915 (') Prestito 1 gennaio | 1916 Complesso dei 3 prestiti Prestito febbraio 1917 Taglio dei
titoli nu- im-I
mero porto mero nu- porto im- mero nu- porto'mero im- 1 im- porto numero importo
im-100. . 38.5 30 359 2.5 40.6 3-31 | > 9-11 31-81 1.7) 200. . 500. . 23-3 9-r 21.2 7.5 22.3 | 3-31 > 9-11 96.3 34-4 12.9' „ 80.1 I5.6( J > 17-5 4.2I 1000. . 28.5 22.8 32.5 23.1 28.2 22.9] 19.8) 10.2] 2000. . - I 6.81 7-4) 4000. . 5000. . • 5-9 23.5 5-6 20.1 5-3 22.61 _32.2 5'4 X6.0 \40.2 10000. . 2.4 19-5 3-r 22.2 2-3 T8.5) 8-3 _32.2 3.8) 21.il 20000. . 1.4 22.1 1.7 24.6 r.x 23.6I 1.4 23.4 3-9 39 42.3 42.
Com-plesso . 100.0 JOO.O IQO.O 100.0 100.0 IOO.G 100.0 100.0 100.0 100.0 (1) Nei v a l o r i corrispondenti a l secondo prestito è compresa pure la s o m m a sottoscritta dal Consorzio.
L'esame dei dati parziali o, più chiaramente, le pro-porzioni al totale del numero e dell'ammontare dei ti-toli fino a lire 1000, fino a 10.000 e di quelli di 20.000 lire, pel quarto prestito, in confronto al complesso dei tre primi, ci rivela la profonda modificazione avvenuta fra gli uni e l'altro. Mentre per quelli (fra ciascuno dei quali la distribuzione delle percentuali dei singoli tagli non rivela differenze notevoli) il 90 % dei titoli erano di taglio fra 100 e 1000 lire, tale proporzione è scesa all'8o per l'ultimo, essendo invece aumentati, rispettivamente, da 8 a 16, cioè raddoppiato, e da 1.4 a 3.9, cioè quasi tripli-cato, il rapporto dei tagli fra 1000 e 10.000 e quello di 20.000 lire. Così, relativamente all'ammontare corrispon-dente, quello dei titoli di minor taglio scese da 34 a 17, cioè della metà, mentre aumentò da 32 a 40 quello della seconda categoria e raddoppiò quasi quello dei titoli da 20.000 lire, il quale, da circa un quarto, passò al 42 % del totale della somma sottoscritta.
I/evoluzione subita dalla capacità finanziaria dei sot-toscrittori non potrebbe riescire più evidente, se, mentre erano una volta i più modesti a fornire la proporzione maggiore dell'importo, furono invece i più ricchi a dare questo risultato nel 1917 (1),
Non è chi non veda quanto sarebbe interessante cono-scere sia la partecipazione delle singole regioni a questa nuova composizione delle sottoscrizioni complessive, sia la qualità dei sottoscrittori, secondo cioè riguardassero persone fisiche o associazioni. Comunque,sembra non po-tersi dubitare che il fenomého si deva essenzialmente all'intervento della ricchezza di nuova formazione, rap-presentata dai rilevanti utili industriali e commerciali occasionati dalla guerra (2).
10. — Cerchiamo, ad ogni modo, di ovviare alla defi-cienza lariientata nei dati, procedendo all'esame di altri ele-menti, i quali possano, indirettamente, offrirci un'idea del fenomeno che ricerchiamo, e prima di tutto determiniamo, riassumendo dalle pubblicazioni ufficiali, per le solite larghe, zone, i valori esposti per compartimenti o Pro-vincie, relativamente all'entità dei contributi e al numero dei sottoscrittori, l'evoluzione subita, fra i primi tre prestiti e il quarto, dal livello medio delle sottoscrizioni.
Primi tre prestiti Quarto prestito jy "e 0
Regioni • Contribut o regional e migliai a d i lir e Numer o sottoscrittor i Contribut o medi o Contribut o regional e migliai a d i lir e ! Numer o sottoscrittor i Contribut o medi o Aument o percent i de l contribut o med : Nord 2.502 612.276 • 4.088 2.256.179 312.821 7.2x2 76.4 Centro 868 123.926 7.000 767.497 82.542 9.298 32.8 Sud 353 91.749 3850 378.561 77-602 4.878 26.7 178 28.866 6.160 178.888 19.018 9.406 52-7 S a r d e g n a . . . . 39 7.760 J-ojoj 31-115 4.361 •1357 41.8 Regno . . . 3.940 864.583 4.560:3.612.239 496.344 7.278 59-6 (1) L o stesso fenomeno si è r i v e l a t o nei prestiti di guerra della Germania, d o v e le sottoscrizioni superiori a 100.000 marchi, che a v e -v a n o dato il 36 % della s o m m a totale nel primo prestito, diedero il 45 % al quinto, il 35 % a l s e t t i m o (Vedi C. Rist. : Les deux dermers
e.mprunts allemands in « R e v u e d ' E c o n o m i e politique»,
gennaio-febbraio 1918).
partecipa-i9 m a g g i o 1918 — N . 2298 L'ECONOMISTA 241 Dovunque le sottoscrizioni si fecero più ingenti,
con incremento medio del 60 % ; ma, anche da questo aspetto, il nord primeggia, con una proporzione del 76 %, mentre ciò che sorprende è che la Sicilia vien subito dopo, con circa 59 %, seguita dalla Sardegna, dal Centro, dal sud. Corrisponde tale nuova disposizione al reale incre-mento della ricchezza, generale o mobiliare, goduto dalle rispettive regioni, o fu effetto di spòntanea più intensa partecipazione delle varie zone, in ragione del loro pa-triottismo, delle migliori condizioni del prestito in con-fronto ai precedenti, della più intensa opera di propaganda esercitatavi ?
Domande alle quali tutte è difficile dare risposta, mentre certamente ciascuna delle circostanze accennate avrà avuto il suo effetto, e occorrerebbe poterne sceve-rare l'entità.
A parte le considerazioni sentimentali e quelle, pur fondamentali, del maggiore interesse recato dal prestito, che possono aver deciso capitalisti fino allora restii, bi-sognerebbe, circa l'influenza della nuova ricchezza, po-ter depo-terminare l'aumento rispettivo dei profitti e salari ecc., in base alla conoscenza di elementi economici (ri-partizione delle industrie di guerra, produzioni agricole, ecc.) troppo difficili a determinarsi, mentre, per l'ultimo fra gli elementi determinanti accennati, può aversene un'idea, più o meno larga, dall'aumento rispettivo del numero dei sottoscrittori, specialmente dei minori.
11. — Ricaviamo perciò, e consideriamo i dati corri-spondenti. Media primi 3 prestiti Sotto- scri-zioni da lire 100 Quarto prestito Sotto- Au-Media primi 3 Pre-stiti Sotto-scrizioni supe-riori a lire 100 Quarto prestito Sotto-serizioni supe-riori a lire 100 Au- Sottoscri-zioni da 100 lire al totale regionale Regioni Media primi 3 prestiti Sotto- scri-zioni da lire 100 scri-zioni da lire 100 mento V /a Media primi 3 Pre-stiti Sotto-scrizioni supe-riori a lire 100 Quarto prestito Sotto-serizioni supe-riori a lire 100 mento % Primi 3 pre-stiti Quar-to pre-stito Nord. . . 56.608 88.145 55-7 147.484 224.676 53-0 27.7 28.2 Centro . . 9-797 19.404 98.1 31.514 63.438 100.3 23-8 03-5 Sud. . . . 7.664 27.083 253-4 22.915 50.519 120.4 25.1 34-9 Sicilia . . 1-353 r.88r 39o 8.265 17.137 , 107.3 14-7 9.8 Sardegna . 290 484 66.9 2.297 3-877 6 8.8 11.2 II.1 Regno . . 75-345 136.997 81.8 212,475 359-347 69.1 26.2 27.6 D'esame delle rispettive proporzioni di aumento dei sottoscrittori, minori o maggiori, ci rivela risultati degni di nota. De sottoscrizioni da lire 100 aumentarono gene-ralmente, fra i primi tre prestiti e il quarto, in modo cospicuo, di oltie i tre quarti, ma i valori regionali che contribuirono a tale incremento sono ben diversi fra loro, andando da un minimo di 39 % in Sicilia, a un massimo al sud, di 253.4 % !
Invece, per le sottoscrizioni superiori, essendo più basso il rapporto generale di incremento, anche le varia-zioni regionali sono meno notevoli, risultando minima al nord, più cospicua al centro, in Sicilia e massima al sud. Gli effetti sul complesso regionale delle sottoscrizioni si vedono chiaramente dalle due ultime colonne della ta-vola, dove, di fronte a rapporti frai contributi da lire 100 e il totale regionale, quasi eguali pel Regno e per le al-tre regioni, si trova un notevole incremento al sud, una forte diminuzione in Sicilia.
Cosicché possiamo confermarci che il quarto prestito fu relativamente più favorito, in confronto ai precedenti, al sud che al nord (ciò specialmente considerato che l'au-mento corrispondente alla regione centrale devesi, per la parte spettante ad altre regioni, attribuire in mag-gior misura a sottoscrizioni provenienti dallè regioni meridionali) partecipando a tale aumento, nell'Italia in-feriore, entrambe le categorie di sottoscrittori, ma più specialmente quelli da lire 100, in Sicilia invece quelli per somme superiori.
12. — In mancanza di dati sulla ripartizione territoriale delle sottoscrizioni secondo i vari tagli'dei titoli, sembre-rebbe dovesse servire a gettare luce sulla questione che ci occupaci numero relativo delle sottoscrizioni indivi-duali da lire 100, in confronto a quelle per somme supe-zione delle classi proprietarie più ricche ai primi prestiti, come quelli che si ritenevano da esse non abbastanza rimunerativi. Ma si osservi anzitutto, che il teizo già stabiliva la. concessione di condizioni di equiparamento con quelli futuri, ove'questi fossero stati più favore-voli ai sottoscrittori, e che, comunque, il fenomeno rilevato è troppo notevole per doversi attribuire a quella sola circostanza.
riori, sul che abbiamo i dati regionali per i primi tre pre-stiti e per i 1 quarto, che riferiamo nel loro ammontare rispettivo al totale del Regno, ricavando pure i singoli rapporti per ciascuna regione fra le due quantità.
Sottoscrizioni individuali da lire 100 per Regioni. Rapporti delle
sottoscriz. da 100 lire at to-Rapporti al totale del Regno
tale regionale Regioni Nord. . Centro . Sud . . Sicilia . Sardegna Regno . . Sottoscrizioni Supe-da lire 100 primi tre prestiti 74.8 12.9 10.1 1.8 0.4 riori 6,9-4 14.8 10.8 3.9 da lire 100 quarto prestito 64.4 14.2 19.7 1-3 • 0.4 Supe-riori Primi tre prestiti Quarto prestito 62.6 27-7 28.2 17.5 23.8 23-5 14.0 25-1 34-9 4.8 14.7 9.8 I . I I I . 2 I I . I 100.0 26.2 27-6 Esaminando dapprima i dati relativi alla proporzione regionale delle sottoscrizioni al totale del Regno, vediamo come la composizione di questo sia andata modificandosi nel quarto prestito, in confronto alla media dei tre primi, tanto pel numero di quelle da lire 100, che per quelle superiori, generalmente a danno del nord, i cui rapporti sono diminuiti, rispettivamente, di circa 14 % e del 10 %, in favore del centro, aumentato rispettivamente del-l'i 1 e del 18 %, del sud, con aumenti del 95 e 30 %, della Sicilia, diminuita, per il concorso di sottoscrittori da lire 100, del 30 % e aumentata, per quello di quote superiori, del 23 %, mentre i rapporti della Sardegna' sono rimasti stazionari. Questo proverebbe dunque, in generale, una intensificazione della partecipazione ' al-l'ultimo prestito, specialmente nelle regioni centrali e al sud, e ciò in entrambe le categorie di sottoscrittori, mentre più cospicuo fu per il sud il con «orso delle quote da lire 100, che contribuì al totale del Regno con un rap-portò quasi doppio del precedente. Difatti, se guardiamo alle colonne indicanti i rapporti al totale regionale, delle sottoscrizioni da lire 100, troviamo solo pel sud e per la Sicilia variazioni degne di nota, in forte aumento per il primo, in cospicua diminuzione per la seconda regione. Cosicché possiamo confermarci che il quarto prestito fu relativamente più favorito, in confronto ai precedenti, al sud che al nord (ciò specialmente consi-derato che l'aumento corrispondente alla regione cen-trale devesi come già accennammo, esso pure attribuire più a versamenti affluenti dalle regioni meridionali) partecipando a tale aumento nell'Italia meridionale specialmente entrambe le categorie di sottoscrittori, ma più i sottoscrittori da lire 100, in Sicilia invece quelli per somme superiori.
13-, — Posto ciò, occorrerebbe ora vedere se tale mutazione nella condotta dei sottoscrittori ai prestiti sia stata in relazione con una nuova distribuzione regionale della ricchezza, sopratutto per quanto riguarda la cate-goria mobiliare di essa. Dicemmo già come non si abbiano a disposizione elementi diretti di valutazione in argo-mento, mancandosi, ad es., dei dati sulle successioni e donazioni per il 1915 e 1916. Bisognerà perciò ricorrere a criteri indiretti, o sintomi, del fenomeno.
Fondamentali fra questi potrebbero ritenersi l'ammon-tare dei risparmi, la diifusione della rendita pubblica, in quanto rappresentata dai pagamenti per interessi ese-guiti nelle singole regioni, nonché, dato l'incremento no-' tevole avuto dai buoni del tesoro durante la guerra, pure dagli interessi su questa specie di titoli (1), mentre inoltre potrebbe aversi un'idea delle nuove manifesta-zioni della ricchezza mobiliare nel gettito dell'imposta di ricchezza mobile, specialmente per alcune categorie, e in particolare per la parte riguardante la recente tassa-zione dei sopraprofitti industriali e commerciali ; ma, per alcune di queste manifestazioni, abbiamo riscontrato impossibile, o soverchiamente impreciso, ogni riferimento
(così ad es. per i buoni del tesoro, dei quali, pur essendone in circolazione alla fine del 1916 per vari miliardi, l'e-missione si continuava e intensificava proprio in quell'e-poca, mentre mancano dati attendibili sulla loro riparti-zione regionale). Per ciò che riguarda l'imposta generale
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-2 4 -2 L' ECONOMISTA 19 maggio 1918 — N. 2298
di ricchezza mobile, il gettito complessivo per l'anno solare 1916 non fu più elevato di quello del 1915, mentre il totale dei profìtti di guerra accertati in quell'anno do-veva, nella quasi totalità, attribuirsi a redditi del 1915, essendo quelli del 1916 non ancora determinati nel loro ammontare, nemmeno approssimativo. Per cui non ri-mane che a ricorrere, come termini di-riferimento, alla diffusione della Rendita pubblica e al risparmio, elementi entrambi sui quali non esistono dati completi ufficiali, e che noi dovemmo ricavare da fonti diverse, integrandoli con quelli fornitici cortesemente dagli uffici competenti.
14. — Così, per ciò che riguarda la diffusione della rendita in relazione al concorso regionale ai prestiti, possiamo comparare i dati ricavati, sulle stesse basi, co "rispondenti all'emissione del quarto prestito, con quelli complessi vi dei primi tre e notare le differenze relativa-mente a ciascuna zona.
Pagamento interessi
rendita % al totale
del Regno
Contributo Somma delle differenze fra
Regioni Pagamento interessi rendita % al totale del Regno ai prestiti % al totale del Regno menti
paga-1915-16 contri-buto al quarto prestito e quello ai primi tre contributo ai prestiti e pagam. rendita Regioni N M O, , in o\ Prim i tr e prestit i Quart o ; prestit o | con-in fronto al 1911-12 contri-buto al quarto prestito e quello ai primi tre 3 primi prestiti e paga-mento 1911-12 Quarto prestito e paga-mento 1915-16 Nord. . . 59-5 54-0 63-5 62.4 — 5-5 — 1.1 + 4-o + 8.4 Centro . . 19.4 28.1 22.1 21.2 + 8.7 — 0.9 +• 3-7 - 6.9 Sud . . . 14-3 13-1 8.9 10.5 — 1.2 + 1.6 — 5.4 — 2.6 Sicilia . . 6.2 4-3 4-5 4-9 — 1.9 + 0.4 — 1.7 + 0.2 Sardegna . 0.6 o.5 1.0 1.0 — 0.1 0 4- 0.4 + 0.5 Regno . . 100.0 100.0 100.0 100.0 117.41 14.0.1 1 14.3 1 | 18.6 |
Esaminando a parte le differenze regionali. dei paga-menti di interessi sulla rendita e quelle relative al con-tributo ai presbiti, vediamo che le prime sono dovunque negative nel 1915-16 in confronto al 1911-12, eccetto quella per la regione centrale, il che dimostrerebbe, che, in relazione alla situazione precedente, l'assorbimento della rendita pubblica f u assai più notevole al centro che altrove, vuoi che ciò sia in diretta dipendenza dell'emis-sione dei tre primi prestiti, o che vi abbiano pure concorso acquisti precedenti, o depositi pressò pubbliche ammi-nistrazioni o istituti ecc. In generale può ritenersi certa-mente che il fenomeno non riguardi se non in minima parte privati individui (1).
Invece assai lievi differenze presenta la partecipazione regionale al quarto prestito in conironto a quella com-plessiva ai primi tre, dimostrandosi che il possesso dei titoli di questi non ebbe apprezzabile influenza, se 11011 leggerissima in senso positivo al sud e in Sicilia, sull'ac-quisto dei nuovi, cosicché sembrerebbe che quel note-vole aumento nei pagamenti di interessi verificatosi al centro nel periodo considerato, abbia in qualche modo contribuito a una specie di equilibrio nella ripartizione regionale della rendita, che non fu più turbato. Ma se guardiamo ai rapporti, certo più interessanti per noi, fra il contributo specifico ai primi o all'ultimo prestito e i pagamenti di Rendita del peiiodo rispettivo corrispon-dente (2), vediamo come le differenze regionali siano an-date modificandosi notevolmente. Sempre però apparisce che la capacità di assorbimento di nuovi titoli,in relazione a quelli esistenti, è maggiore nelle regioni settentrionali, sia che ciò dipenda essenzialmente dai più intensi profitti commerciali e industriali e quindi da una maggiore di-sponibilità relativa di ricchezza monetaria, o dappiù pro-fondo sentimento di patriottismo, o da entrambe e anche da altre cause, mentre la superiorità corrispondente al contributo ai tre primi prestiti si andò accentuando assai
(da 4.0 a 8.4) in occasione del quarto. Invece, se si notava una differenza positiva del 2,7 per la regione cen-trale la prima volta, essa si tramuta poi in torte defi-cienza (6,9). ha causa di tale cambiamento di contegno non è facilmente assegnabile, per la ricordata influenza che sul fenomeno esercita l'esistenza di grandi associa-zioni e di istituassocia-zioni pubbliche di Stato, che, col loro con-fi) L a sola Cassa Depositi e Prestiti ha acquistato nell'ultimo decennio per circa due miliardi di effetti pubblici.
(3) Si uoti qui che tale corrispondenza è relativa per ciò che ri-guarda i tre primi prestiti, riferendosi il pagamento di rendita al-l'esercizio 1911-12. Ma abbiamo conservato tali basi, per mantenere la comparabilità coi dati ricavati dai citati autori, che di essi si valsero.
corso, ispirato a criteri di vario ordine, possono spostare profondamente la manifestazione che deriverebbe dal solo intervento dei capitalisti privati.
Invece più favorevole è la corrispondenza per le altre regioni, diminuendosi notevolmente.(da 5.4 a 2.6) la differenza negativa per la regione del sud, e tramu-tandosi in positiva ( d a — 1 . 7 a + 0.2) quella per la Si-cilia, mentre si mantiene circa la stessa, pur con leggero miglioramento, quella per la Sardegna.
In generale dunque, possiamo ritenere, che, prescin-dendo dalla regione del centro, il concorso di tutte le altre al quarto prestito, in confronto alla rendita rispetti-vamente posseduta, siastato superiore a quello dimostrato nei primi tre. Ora, poiché nei pagamenti del 1915-16 sono pur compresi gli interessi dei titoli a questi corri-spondenti, si vede, come dovunque, ma più al sud che al nord, l'ultimo abbia avuto relativamente un'accoglienza più larga dei primi.
15. — Per finire questa rapida corsa attraverso lo studio del contributo regionale ai prestiti, esaminiamo ancora il fenomeno del risparmio, per il quale abbiamo potuto raccogliere, in corrispondenza al 31 dicembre T916, i dati sull'ammontare dei depositi presso le società or-dinarie e cooperative di credito, le casse di risparmio ordinarie e postali, ai quali, rappresentanti la grande maggioranza dei risparmi complessivi, compareremo, in relazione al concorso ai primi tre prestiti, quelli corri-spondenti per il 1913. Costruiremo per ciò una tavola analoga a quella testé esaminata relativa alla diffusione della rendita pubblica, dalla quale potremo ricavare lo svolgimento rispettivo, alle due epoche, delle quote regionali del risparmio, da confrontarsi con quello, già noto, del contributo ai prestiti, per determinare infine, per l'una e per l'altra epoca, i rapporti e le differenze, per le singole zone, fra i due fenomeni.
Risparmi Differenze Differenze
Regioni
percentuale regionale
a! complesso del risparmio del del contributo al quatto prestito sui primi tre fra risparmio e contributo Regioni Regno nel 1916 sul del contributo al quatto prestito sui primi tre ai primi tre prestiti al quarto prestito 1912 1916 1912 del contributo al quatto prestito sui primi tre ai primi tre prestiti al quarto prestito Nord. . . . 60.6 65.3 + 4-7 — r.r + 2.9 — 2-9 Centro . . . - 17.5 18.3 + 0.8 — 0.9 + 4-6 + 2.9 Sud . . . . i5-i «•3 — 3-8 + 1.6 — 6.2 — 0.8 Sicilia . . . 5-9 4.6 - 1-7 + 0.4 — 2.4 + 0.3 Sardegna . . 0.9 0.5 — 0.4 0 + 0,1 + 0.5 Regno . . . 100,0 100.0 1 « 0 I 1 4*° | 1 | 17.4 1 Considerati isolatamente, il risparmio regionale e il contributo regionale ai prestiti si comportarono in modo spiccatamente opposto, essendo il primo aumentato, relativamente al totale del Regno, per il nord e il cen-tro, diminuito altrove, e viceversa il secondo, rivelando così lo svolgimento affatto indipendente dei due feno-meni (1 ). Così, malgrado questa mancata corrispondenza, noi vediamo, come, in relazione al risparmio rispettivo regionale, il contributo al quarto prestito si sia dimo-strato, in confronto al precedente, relativamente su-periore al sud che al nord, tanto da scemare della metà, nel complesso, le differenze allora constatate, contri-buendo a ciò specialmente il nord, con una diminuzione di circa 6 °/0, in vantaggio del sud per un valore di
al-trettanto.
Sembra dunque, che, se, per i prestiti precedenti, c'era stata, nelle regioni meridionali, una partecipazione non corrispondente all'entità del loro risparmio, il quarto prestito vi sia stato invece favorito in misura notevol-mente superiore all'incremento di quello, tendendosi così a togliere la sproporzione iniziale. Ciò rivela, o con-ferma, che, per queste regioni, più che la disponibilità del denaro (2), hanno influito sulla partecipazione alla
(1) L'aumento rispettivo, regionale, del risparmio e del concorso ai prestiti essendo stato il seguente :
N o r d . . . . Centro . . . Sud Sicilia . Sardegna . . . Regno
l'indice di cograduazione è pari a — 0.22.
(2) Parliamo, naturalmente,'del la parte apparente di tale dispo-nibilità, mentre non sappiamo in quale proporzione stessero con quella le somme tenute infruttifere nelle case, forse più notevoli, almeno in certe regioni del sud, di quanto generalmente si ritenga.
19 m a g g i o 1918 — N . 2298 L ' E C O N O M I S T A 243 s o t t o s c r i z i o n e le c o n d i z i o n i n u o v e di e m i s s i o n e d e l
prestito, s i a i n r e l a z i o n e all'interesse, o a l p r e z z o di e m i s -sione, o alla f o n n a e i n t e n s i t à della p r o p a g a n d a , ecc. e s p e t t e r à al G o v e r n o d e t e r m i n a r e q u a l i f r a q u e s t e o d al-t r e c i r c o s al-t a n z e r a p p r e s e n al-t i n o gli e l e m e n al-t i d e al-t e r m i n a n al-t i , o n d e p o t e r n e p r e n d e r e n o r m a per e v e n t u a l i ulteriori e m i s s i o n i .
16. — A noi n o n è c o n s e n t i t o , allo s t a t o dei d a t i dispo-n i b i l i , a p p r o f o dispo-n d i r e d i p i ù la dispo-n o s t r a i dispo-n d a g i dispo-n e , m e dispo-n t r e p o s s i a m o r i a s s u m e r n e i r i s u l t a t i p i ù i m p o r t a n t i i n al-c u n e p r o p o s i z i o n i f o n d a m e n t a l i . P r e m e s s o , al-che, per la - m a n c a n z a di n o t i z i e recenti i n a r g o m e n t o , è i m p o s s i b i l e d e t e r m i n a r e c o n c e r t e z z a l ' i n f l u e n z a c h e sulla p a r t e c i p a -z i o n e a g l i u l t i m i p r e s t i t i n a -z i o n a l i h a n n o e s e r c i t a t o le m o d i f i c a z i o n i r e g i o n a l i s ù b i t e , i n s e g u i t o a l l a g u e r r a , d a l l a r i c c h e z z a p r i v a t a , sia c o m p l e s s i v a e s p e c i a i m e n t e m o b i l i a r e , c o s i c c h é s o l t a n t o di a l c u n i s i n t o m i r i v e l a -l a t o r i è concesso va-lersi, a b b i a m o p o t u t o s t a b i -l i r e i se-g u e n t i p u n t i :
1) L a p a r t e c i p a z i o n e r e g i o n a l e ai p r i m i t r e p r e s t i t i d e v e ritenersi, i n r e l a z i o n e alla r i c c h e z z a t o t a l e rispet-t i v a , n o rispet-t e v o l m e n rispet-t e p i ù e l e v a rispet-t a nelle r e g i o n i d e l n o r d e d e l centro, di q u a n t o n o n a p p a r i s s e d a l l e i n d a g i n i c o n d o t t e d a l S a v o r g n a n i n b a s e a l l ' a m m i s s i o n e di u n o s t e s s o coefficiente r e g i o n a l e di e v a s i o n e nelle t r a s m i s s i o n i a t i t o l o g r a t u i t o .
2) Ì1 c o n c o r s o m e d i o , per o g n i r e g i o n e , dei pro-p r i e t a r i , m o b i l i a r i o c o m pro-p l e s s i v i , si r i v e l a , i n r e l a z i o n e ai p r i m i tre p r e s t i t i , n o t e v o l m e n t e s u p e r i o r e a l l a m e d i a , per n u m e r o e per e n t i t à delle s o t t o s c r i z i o n i , p e r la re-g i o n e d e l n o r d , p e r e n t i t à i n q u e l l a d e l c e n t r o , i n f e r i o r e p e r le altre, s o t t o e n t r a m b i i riguardi-. 3) N e s s u n a c o r r e l a z i o n e si r i s c o n t r a , né p e r i p r i m i t r e p r e s t i t i , n é p e r i l q u a r t o , s i a p e r f r e q u e n z a c h e p e r v a l o r e di s o t t o s c r i z i o n i , f r a i l c o n c o r s o ai p r e s t i t i e la m a g g i o r e p r o p o r z i o n e r e g i o n a l e di p r o p r i e t a r i r u r a l i , m a n i -f e s t a n d o s i a n z i u n p e g g i o r a m e n t o d e l l a s i t u a z i o n e origi-n a r i a , i origi-n o c c a s i o origi-n e d e l q u a r t o p r e s t i t o . 4)' A q u e s t o p r e s t i t o c o n t r i b u i r o n o r e l a t i v a m e ù t e i n m a g g i o r m i s u r a c h e nei p r e c e d e n t i , le s o t t o s c r i z i o n i di t i t o l i per t a g l i s u p e r i o r i alle 1000 lire e p a r t i c o l a r m e n t e q u e l l i di t a g l i o m a s s i m o (20.000). Ciò v a l e per i l c o m p l e s s o d e l regno, m a n c a n d o t u t t o r a i d a t i r e g i o n a b . • 5) L ' a u m e n t o m e d i o d e l c o n t r i b u t o i n d i v i d u a l e f r a i t r e p r i m i e i l q u a r t o p r e s t i t o , f u m a s s i m o (superando la m e d i a d e l R e g n o ) a l n o r d , s e g u i t o d a l l a S i c i l i a e "dalla S a r d e g n a , m e d i o al c e n t r o , m i n i m o al s u d . C i ò p r o v i e n e , ed è rivelato, d a l d i v e r s o i n c r e m e n t o d e l n u m e r o r i s p e t t i v o delle s o t t o s c r i z i o n i d a lire 100 e di' quelle p i ù e l e v a t e . L e p r i m e , i n v e r o , p r e s e n t a n o u n a c o s p i c u a s u p e r i o r i t à di s v i l u p p o a l s u d i n c o n f r o n t o alle altre regioni, c i ò c h e d i m o s t r a i v i u n a p a r t e c i p a z i o n e p i ù i n t e n s a d a p a r t e delle classi p o p o l a r i , m e n t r e a l t r o v e f u g e n e r a l m e n t e p i ù n o t e v o l e l ' i n c r e m e n t o delle s o t t o -s c r i z i o n i ' d i v a l o r e -superiore. 6) L e a c c e n n a t e n u o v e d i s p o s i z i p n i d e g l i elementi e s a m i n a t i , i n r e l a z i o n e a l q u a r t o p r e s t i t o , f u r o n o general-m e n t e i n d i p e n d e n t i , e spesso o p p o s t e a q u e l l e corrispon-d e n t i alla n u o v a r i p a r t i z i o n e r e g i o n a l e corrispon-d e l l a r e n corrispon-d i t a p u b b l i c a o dei r i s p a r m i . * A B D O C O N T E N T O .
N O T E ECONOMICHE E FINANZIARIE
C o m m e r c i o e s t e r o dell'Italia nel 1917. — Ecco i daticomplessivi dei nostri scambi coll'estero durante l'anno scorso, in^ confronto con gli anni precedenti (in milioni di lire) :
1916 1916 1914 Importazioni Esportazioni 8.390 4.703 3.058 3.794 3.088 2.533 2.342 3.631 Disavanzo mere. 5.474 4.302 2.170 716 1.163 Come è noto, i dati per il 1917 sono provvisori, essendo stati cal-colati in base ai valori dell'anno precedente : le cifre definitive non si potranno avere se non quando la speciale Commissione per i va-lori doganali avrà compiuto i suoi accertamenti.
Cominciando dai confronti con l'anno 1916, notiamo che all'im-portazione furono in aumento, rispetto all'anno precedente le se-guenti categorie : prodotti chimici, generi medicinali, resine e pro-fumerie ( + 204 milioni) : metalli, minerali e loro lavori ( + 579 mi-lioni) ; veicoli ( + 30 mimi-lioni) ; cereali, farine ( + 42 mimi-lioni).
Tutte le altre presentarono invece una diminuzione che fu mas-sima per la categoria delle pietre, terre, vasellami, vetri e cristalli
- 533 milioni). Pure diminuirono fortemente la categoria «lana, crino e peli» ( — 339 milioni) e la categoria « pelli» (—• 144 milioni).
All'esportazione furono in aumento due sole categorie e cioè quella del « veicoli» ( + 56 milioni) e quella degli « spiriti, bevande ed olii ( + 28 milioni). Varilevato l'aumento del numero delle auto-mobili esportate del peso di più di 1000 e fino a 3000 kg., numero che da 1.928 nel 1915, sali a 2.741 nel 195 ed a 4.912 nel
1917-D'aumento dell'esportazione della prima categoria (spiriti, be-vande ed olii) è dovuto principalmente ai vini in serbatoi, in botti o in caratelli (diversi dal Marsala), dei quali esportammo oltre un mi-lione, di ettolitri, contro appena 397 mila ettol. usciti nel 1916 a 742 mila usciti nel 1915. Invece la nostra esportazione olearia un tempo cosi florida, è ridotta a cifre molto sparute, e cioè'a soli quin-tali 12 mila nel 19x7, contro 66 mila nel 19x6 e 265 mila nel
1915-Tutte le altre categorie sono invece in diminuzione. Particolar-mente colpite sono le nostre esportazioni di cotonate (— 202 mi-lioni) e di merci seriche (—190 mimi-lioni) ; fortemente ridotte le espor-tazioni della categoria «cereali farine e paste e prodotti vegetali, ecc. » (—• 109 milioni), della categoria « lana crina e peli » (— 98 mi-lioni) e di quella « animali, prodotti e spoglie di animali, ecc.) » (•—. 61 milioni).
Passando a considerare in particolare i rifornimenti di materie prime per le industrie, rileviamo per molte fra esse, muqforte dimi-nuzione delle quantità importate. Il carbon fossile da tonn .10.834.008 nel 1913 si è ridotto a meno della metà (tonnellate 5-O37-49/0 nel 1917. Tale quantitativo ci venne per oltreil 90 percento dall'Inghil-terra, e per il 9 per cento delgi Stati Uniti dell'America del Nord. Il cotone in bioccoli 0 in massa, che da quintali 2.018.808 nel 1913 era salito a ql. 2.913.102 nel J9i5,si è ridotto a soli ql. 1.794.421 nel 1917.
D'importazione delle lane nei primi anni della guerra era forte-mente aumentata per fronteggiare le cresciute richieste di panni per l'esercito ; invece nel 1917 fu in sensibile diminuzione. Diufltandoci a considerare la voce che dà luogo al maggior movimento, quella delle lane naturali o sudicie, abbiamo che contro 115.000 quintali im-portati nel 1913, ne entrarono ben 558.117 nel 1915, 498-7I9 n e I
1916 e 310.292 nel 1917.
Enormementediminuitaèl'importazionedi bozzoli secchi (quin-tali 48.661 nel 1913 contro soli 2.238 pel 1917) ; altrettanto dicasi del legname comune che solevamo ritirare in gran copia dall'Austria-Ungheria. Nel 1913 importammo tonn. 189.497 di legname comune, rozzo e semplicemente sgrossato con l'ascia e tonn. 1.158..328 di legname comune, squadrao,.segato per il lungo, mentre nel 1917 ne entrarono rispettivamente 18,712 e 213.452.
Ugualmente la cellulosa, da 86r,qpo quintali nel 1913 è diminuita a 177 mila nel T9X7, mentre la pasta di legno meccanica si è ridotta da 122 mila a soli 17 mila quintali. D'importazione delle pelli crude, fresche o secche, non buone da pellicceria, da quintali 344.454 nel I9i3eraaumentataadoltre300 mila quintali nel 1916, per ridursi a circa la metà, (quint. 176.557) nel 1917.
D'enorme sviluppo dell'automobilismo sopratutto per scopi mi-litari, ha cagionato un forte aumento nelle importazioni di gomma elastica e guttaperca, che da quintali 28.443 nel 1913 sono salite a quintali 61.272 nel 1917.
Da categoria dei minerali, metalli e loro lavori presenta, a diffe-renza delle altre, un enorme incremento alla importazione.
Il movimento complessivo delle merci comprese in questa cate-goria, che nel quinquennio 1909-1913 era di 577 milioni e mèzzo ed era rimasto quasi invariato nel 1915 (516 milioni), è aumentato a 1283 milioni e mezzo'nel 1916 e a quasi 1863 milioni nel 1917. Come si vede, il movimento è più che triplicato nel corso di tre anni ; il che è dovuto non solo all'aumento delle quantità importate, ma anche al fortissimo rialzo dei prezzi.
Notiamo pure le variazioni dellOquantità importate per alcune fra le principali voci. I rottami, scaglie e limature di ferro da quint. 3.362.307 nel 1913, si ridussero a 2.269.575 nel 1917, mentre la ghisa da aflìnazione e da fusione in pani, nel medesimo periodo di tempo, crebbe da quint. 2.216.884 a 3.159.537 ; il ferro e l'acciaio laminato e battuto da quint. 836.599 nel 1913 aumentarono a quint. 4.204.422; il ferro e l'acciaio di seconda fabbricazione in lavori non nominati, fatti principalmente con ferri o acciai piccoli, aumentarono da quintali 310.031 nel 1913 a 1.131.814 nel 1917.
Fra le importazioni di carattere prettamente bellico notiamo le seguenti : acetone 14.5 42 ettolitri ; cartucce cariche, quintali355.922 ; altri prodotti esplodenti, quintali 266.783 ; fucili a ripetizione e au-tomatici oltre num. 150.000 ; pisiole e rivoltelle n. 124.765 ; aero-plani n. 317 ; elmetti di acciaio.n. 750.000, etc.
244 Tu' E C O N O M I S T A 19 m a g g i o 1918 — N . 2298
FINANZE DI S T A T O
I redditi delle D o g a n e . — Sono stati accertati i redditi
delle Dogane fino al 30 aprile p. p . , vale a dire nei primi dieci mesi dell'esercizio finanziario corrente.
II totale complessivo degli introiti ammonta ad oltre 472 mi-lioni, con un aumento di circa 36 milioni sugli introiti verificatisi nello stesso periodo dell'esercizio finanziario precedente.
L a previsione che nella legge del bilancio per l'esercizio corrente 1917-1918 fu stabilita, come noi abbiamo già detto, in 473 milioni, sarà pertanto raggiunta e notevolmente superata.
I/àumento cosi rilevante degli introiti è dato, però, dalle riscos-sioni avutesi sulle merci non soggette a dazi propriamente fiscali, giacché su queste ultime, che sono specialmente' caffè, zucchero, petrolio, benzina ecc. (il grano non ha ora influenza sugl; introiti per la temporanea sospensione del dazio) si sono verificate, comples-sivamente nei primi dieci dell'esercizio, diminuzioni.
Di grano si sono -'ntrodotte tonn. 1.087.000 di fronte a tonnel-late 1.460 .000 introdotte dal i° lijglio 1916 al 30 aprile 1917. L a differenza non è lieve certamente, e la determinano evidente-mente diverse cause.
Ecco i dati provvisori : al i° luglio 1917
al 30 aprile 1918 Quantità
Differenze col periodo luglio 1916-30 aprile 1917 Grano.
Reddito Quantità Reddito Tonn. 1 . 0 8 6 . 4 4 6 Lire Quintali 344-605 44-799-237 2 5 0 . 1 3 7 2 4 . 5 7 3 . 0 6 6 Tonn. Lire. — 372.552 —r 11.905 Caffè. Quintali — 8 1 . 1 5 9 — i o . 5 5 i . 7 3 3 Zucchero. 577-047 — 7-507-783
L a tassa di concessione d'esportazioni ha fruttato nei dieci mesi dell'esercizio L- 26.000.000 di fronte a L . 27.400.000 introitate per tale titolo dal i° luglio 1916 al 30 aprile 1917.
L a tassa di consumo sul caffè, che non esisteva nel precedente esercizio, ha fruttato in questo, fino al 30 aprile ultimo, L . 18.000.000 circa.
C'è stata diminuzione anche per il caffè, del quale nei dieci mesi dell'esercizio si sono introdotti quint. 345.000, mentre dal i» luglio 1916 al 30 aprile 1917, se ne importarono quint. 426.000.
Anche di zucchero si è importata una quantità minore : quintali 250.000 di fronte a quint. 727.000 dell'egual periodo dell'esercizio precedente.
E cosi la benzina ed il petrolio danno complessivamente questa diminuzione : dal i° luglio 1917 al 30 aprile 1918 quint. 1.462.000 di fronte a quint. 1.596.000.
LEGISLAZIONE DI GUERRA
Titoli esteri accettati in versamento del prestito. —
IL M I N I S T R O D E L T E S O R O , Veduto il R. decreto 6 dicembre 1917, n. 1860, che autorizza la emissione di un quinto prestito consolidato 5 % ;
Veduto l'art. 16 del decreto Luogotenenziale 30 dicembre 1917, n. 2048, con cui sono stabiliti i termini e le modalità p e r l a presen-tazione dei titoli del prestito ftnsolidato 5 % del-1917 allo scopo di ottenere il compenso di cui all'art. 15 del decreto suddetto; Veduto il decreto Luogotenenziale 22 febbraio 1918, n. 163, che proroga il termine per le operazioni di stampigliatura nel Re-gno, e dà facoltà al presentatore di titoli del precedente prestito nazionale corrispondenti a un capitale nominale superiore a L . 300 di sottoscrivere al prestito per somma superiore a quella corrispon-dente al saldo che occorre per raggiungere l'importo di un altro t i t o l o ; DECRETA in data 14 maggio 1908:
Per i versamenti che avranno luogo nel Regno in conto delle sottoscrizioni suppletive al quinto prestito consolidato 5 %, di cui all'art. 3 del decreto Luogotenenziale 22 febbraio 1917, n. 163, potranno essere accettati i titoli qui appresso indicati con le valu-tazioni in lire italiane rispettivamente assegnate a ciascuno di essi :
Prestito russo 3 % oro 1891-894 (scadenza 1° gennaio, i° marzo, i° luglio, i° ottobre), L . 33,90.
Prestito russo 3 % oro 1896 (scadenza 1° febbraio, 1° maggio, i° agosto, i° novembre), L , 33,40.
Prestito russo 4 % oro 1894 (scadenza i° gennaio, i° aprile, i° luglio, i° ottobre), L . 43,00.
Prestito russo 4,50 % 1909 (scadenza 15 gennaio e 15 luglio), L-
4i,3°-Prestito russo 5 % 1906 (scadenza i° maggio e 1° novembre), L- 50.
Se la somma risultante dalla valutazione dei titoli di cui sopra supera l'importo del prezzo corrispondente al capitale sottoscritto,
la differenza non sarà restituita, e il sottoscrittore dovrà versare in contanti la somma occorrente a raggiungere l'importo di un al-tro titolo del prestito.
Mutui a C o m u n i . — L a Gazzetta Ufficiale pubblica il
se-guente decreto Luogotenenziale N. 600, in data 21 aprile 1 9 1 8 : Art. 1. — L a Cassa depositi e prestiti è autorizzata a concedere sino a sei mesi dopo la pubblicazione della pace, ai Comuni del Re-gno nella cui circonscrizione esistano istituzioni pubbliche di bene-ficenza aventi per iscopo il ricovdero e la cura degli infermi, pre-stiti ammortizzabili in non più di 25 anni, per porre in grado i Comuni stessi di fare sovvenzioni ai detti Istituti, che non abbiano mezzi sufficienti per l'esplicazione delle loro finalità o per l'estin-zione delle passività precedentemente contratte.
L o Stato concorrerà nel pagamento degli inteeressi nella misura del 2 % del capitale vigente a mutuo al principio di ciascun anno. Le domande dovranno essere deliberate dal Consiglio comunale in unica lettura col voto favorevole della maggioranza dei consi-glieri in carica, con espressa autorizzazione al sindaco a rilasciare le occorrenti delegazioni a garanzia del prestito. Se il Consiglio comunale sia sciolto o non possa funzionare i mutui saranno delibe-rati dai commissari Regi o prefettizi. *
Il prefetto trasmetterà tali domande col suo parere al Ministero dell'interno, che con apposito decreto promuoverà di volta in volta la concessione dei mutui da parte della Cassa depositi e prestiti senza che occorra deliberazione di accettazione da parte dell' Ammi-nistrazione comunale.
Per tali mutui è derogato al disposto dell'art. 191 del testo unico 4 febbraio 1915, n. 148.
Art. 2 . — L a Cassa depositi e prestiti, le Casse di risparmio ordinarie e altri Istituti sono autorizzati a fare direttamente mu-tui alle dette istituzioni pubbliche di beneficenza alle condizioni indicate nel precedente articolo, previa garanzia da concedere me-diante deposito o annotazione sui titoli del debito pubblico appar-tenenti agli enti interessati.
Anche per tali mutui lo Stato concorrerà al pagamento degli interessi nella misura del due per cento.
Art. 3. — I mutui indicati nei due articoli precedenti saranno rimborsati dagli Istituti mutuatari nei modi da convenirsi da essi rispettivamente coi Comuni, con la Cassa depositi e prestiti e con le Casse di risparmio e con altri Istituti, non oltre però il termine di estinzione di 25 anni.
Ai t - 4- — L a quota di concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui indicati negli articoli precedenti sarà cor-risposta direttamente alla Cassa depositi e prestiti, alle Casse di risparmio e ad altri Istituti mutuanti non oltre il 25 dicembre di ciascun anno.
Per la detta quota di concorso sarà stanziata nel bilancio pas-sivo del Ministero dell'interno per 25 esercizi finanziari, a comin-ciare dal 1918-919 una somma che non potrà eccedere in ciascun esercizio le lire 250.000.
NOTIZIE • COMUNICATI . INFORMAZIONI
Casse di Risparmio ordinarie nel dicembre 1917. — 1
Ministero per l'Industria, Commercio e Lavoro comunica le se gucnti notizie intorno' al movimento dei depositi fruttiferi prèsso le Casse di risparmio qrdinarie nel mese di dicembre 1917.
Credito dei depositanti al i° dicembre 1917 :
Depositi a «risparmio I,. 3.336.348.930 » in conto corrente ,, 200.107.157 » su buoni fruttiferi ,, 84.294.535 Versamenti durante il mese di dicembre
Depositi a risparmio » 210.768.881 » Ì1J conto corrente » 5 8.511.911 » su buoni fruttiferi » 5.225.055 Rimborsi durante il mese di dicembre
•Depositi a risparmio „ 114.583.626 » in conto corrente » 49.7.68.762 » su buoni fruttiferi » 4.159.506 Credito di depositanti al 31 dicembre 1917
Depositi a risparmio » 3.432.734.105 » • in conto corrente » 208.850.306 » su buoni fruttiferi _ » 80.360.084 L'ammontare complessivo dei depositi fruttiferi presso le Casse di risparmio ordinarie è aumentato durante l'anno 1917 da lire 3.222.396.694 a lire 3-726.944.575.
L'accrescimento dei detti depositi nell'anno decorso è stato
adun-q u e d i L . 5 0 4 - 5 4 7 . 8 8 1 .
I n d u s t r i a a u t o m o b i l i s t i c a . — L'industria automobilistica
italiana ha una grande importanza ; durante la guerra ha dato prove di straordinaria produttività, estendendo la propri^ sfera d'azione anche nel campo dell'aviazione.