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VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE

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Academic year: 2022

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SCALA

TAVOLA RELAZIONE

COMUNE DI RAGUSA

CONSULENTE:DOTT. DARIO MODICA PROPONENTE: COMUNE DI RAGUSA

ELABORATO:

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE ai sensi del D.P.R. 357/97 ss.mm.ii.

PROGETTO:

Redazione di V.INC.A relativa all’”INTERVENTO PER LA VALORIZZAZIONE, LA TUTELA E LA FRUIZIONE SOSTENIBILE DELLA ZSC “FOCE DEL FIUME IRMINIO”

X e daMODIC

DARIOA C: IT

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COMUNE DI RAGUSA

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE ai sensi del D.P.R. 357/97 ss.mm.ii.

Dott Dario Modica Rev 00 del 22/06/2020

OGGETTO DELL’INCARICO:

Redazione di V.INC.A relativa all’”INTERVENTO PER LA VALORIZZAZIONE, LA TUTELA E LA FRUIZIONE SOSTENIBILE

DELLA ZSC “FOCE DEL FIUME IRMINIO”

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INDICE GENERALE

PREMESSA ... 3

1 LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA ... 6

1.1 VERIFICA DELLA DIRETTA CONNESSIONE O NECESSITÀ DEL PROGETTO ALLA GESTIONE DEL SITO ... 6

1.1.1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E DELLA ZSC ... 6

1.1.1.1 Lo stato di fatto ... 6

1.1.2 Analisi progettuale ... 7

1.1.2.1 Uso delle risorse naturali ... 9

1.1.2.2 Produzione di rifiuti ... 10

1.1.3 Descrizione della ZSC ITA080001 Foce del fiume Irminio ... 11

1.1.3.1 .Descrizione degli habitat ... 16

1.1.4 DESCRIZIONE DEGLI HABITAT PRESENTI IN PROSSIMITÀ DELL’AREA D’INTERVENTO ... 26

1.2 IDENTIFICAZIONE DELLA POTENZIALE INCIDENZA SUL SITO NATURA 2000 ... 29

1.2.1.1 Componenti abiotiche ... 31

1.2.1.2 Componenti biotiche ... 33

1.2.1.3 Connessioni ecologiche ... 33

1.2.2 ESERCIZIO ... 34

1.2.2.1 Componenti abiotiche, biotiche e connessioni ecologiche ... 34

1.3 SIGNIFICATIVITÀ, EVENTUALI EFFETTI SULLA ZSC E BENEFICI AMBIENTALI .... 34

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ... 35

(4)

OGGETTO DELL’INCARICO:

Redazione di V.INC.A relativa all’”INTERVENTO PER LA VALORIZZAZIONE, LA TUTELA E LA FRUIZIONE SOSTENIBILE DELLA ZSC “FOCE DEL FIUME IRMINIO”

COMMITTENTE: Comune di Ragusa

Il sottoscritto Dario modica, nato a Catanzaro il 27/02/1979 e residente a Modica (RG) in via Vanella 139 num. 23/b, codice fiscale MDCDRA79B27C352X, iscritto al RNSE Repertorio nazionale soci esperti naturalisti al num 174, dottore in Scienze Naturali indirizzo Conservazione della natura e delle sue risorse e specializzato in Valutazione di impatto ambientale, su incarico ricevuto dal Comune di Ragusa, sulla base di sopralluoghi effettuati e visionato il progetto tecnico, con la presente relazione redige uno studio di incidenza ambientale ai sensi dell’art 5 DPR 357/97 smi, al fine di valutare i possibili effetti negativi dell’opera sulle componenti ambientali presenti.

Ai fini delle valutazioni si procede di seguito all’approfondimento tecnico.

PREMESSA

La presente Valutazione di incidenza ambientale si riferisce alla realizzazione di una pista ciclabile, che attraversa la Riserva Naturale Speciale Biologica “Macchia Foresta del Fiume Irminio” nonché la ZSC ITA 080001 Foce del Fiume Irminio, per un tratto con lunghezza complessiva meglio specificato nella relazione tecnica allegata alla presente.

Il progetto si inserisce in un più progetto di più ampia scala che prevede il collegamento ciclabile della ZSC di Punta braccetto con la ZSC della foce del Fiume Irminio, così come evidenziato nella tavola grafica allegata TAVOLA 2.

La totalità della pista interessa sia il comune di Ragusa che quello di Scicli.

Nell’ambito del progetto di cui sopra la valutazione d'incidenza è il procedimento al quale viene sottoposto un piano o progetto che interagisca con un sito della rete Natura 2000 tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso.

Tale procedura è stata introdotta dall'art. 6, comma 3, della direttiva "Habitat", con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.

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In ambito nazionale, la valutazione d'incidenza è disciplinata dall'art. 5 del DPR 357/97 ss. mm. ii.

In base all'art. 5, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei siti di importanza comunitaria esistenti o proposti e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.

La presente valutazione di incidenza è stata redatta secondo quanto prescritto dall’art.5, comma 4, del DPR 357/1997 ss. mm. ii..

Lo studio è stato condotto sulla base delle indicazioni della “Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat 92/43/CEE” in relazione ai valori tutelati dal Sito Natura 2000 sopra citato nonché del Piano di gestione Natura 2000 “Residui Dunali della Sicilia Sud Orientale” approvato dal Dipartimento dell’Ambiente della Regione Siciliana.

L’indagine ha avuto l’obiettivo di individuare le implicazioni potenziali del progetto nei confronti delle necessità di tutela e conservazione delle valenze naturalistiche presenti nei siti Natura 2000 nonché di valutare il possibile grado di significatività di tali incidenze (Livello II: valutazione appropriata).

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Figura 1 – Schema grafico della procedura di valutazione d’incidenza proposto dalla Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e

N O

SCREENING Livello I VALUTAZIONE DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE Livello III

VALUTAZIONE APPROPRIATA Livello II

VALUTAZIONE DELLE MISURE DI COMPENSAZIONE Livello IV Il progetto è direttamente connesso o

necessario per la gestione del sito ai fini di conservazione della natura?

NO SI

Il progetto avrà probabilmente un effetto

significativo sul sito?

SI

Valutare le implicazioni per gli obiettivi di conservazione del sito

Il progetto inciderà negativamente sull’integrità del sito?

SI

Esistono soluzioni alternative?

Riformulare il progetto

SI

NO

Nel sito sono presenti specie prioritarie?

SI

Esistono considerazioni connesse con la salute umana e la sicurezza o

con importanti benefici per l’ambiente?

SI NO

L’autorizzazione può essere rilasciata. Sono prese misure di compensazione.

Esistono motivi imperanti di rilevante interesse pubblico

L’autorizzazione non deve essere rilasciata

L’autorizzazione può essere rilasciata per altri motivi

imperativi di interesse pubblico, previa consultazione

con la Commissione. Si devono prendere misure di

compensazione.

NO NO SI

L’autorizzazione può essere rilasciata NO

NO

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1 LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA

In questa fase è stata analizzata la possibile incidenza del progetto sul sito Natura 2000, valutando se tali effetti potessero oggettivamente essere considerati irrilevanti.

Tale valutazione è stata suddivisa in quattro fasi:

1. Verifica della diretta connessione o necessità del progetto alla gestione del sito;

2. Descrizione del progetto e della ZSC;

3. Identificazione della potenziale incidenza;

4. Valutazione della significatività di eventuali effetti.

1.1 VERIFICA DELLA DIRETTA CONNESSIONE O NECESSITÀ DEL PROGETTO ALLA GESTIONE DEL SITO

Il progetto non è direttamente connesso o necessario alla gestione del sito1. 1.1.1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E DELLA ZSC

1.1.1.1 Lo stato di fatto

Il presente sito comunitario (ITA 080001) coincide con la Riserva Naturale Speciale Biologica “Macchia Foresta del Fiume Irminio” che è una riserva naturale della Regione Siciliana, situata nel territorio dei comuni di Ragusa e Scicli in provincia di Ragusa.

La Riserva è stata istituita con D.A. n. 241 del 07/06/1985 dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ed insiste intorno alla foce del fiume Irminio in territorio di Ragusa e Scicli.

Il territorio è costituito da una zona costiera che si affaccia sul Mar Mediterraneo, con coste sabbiose ma anche con falesie strapiombanti in mare.

Le dune mobili spostate dai venti danno al territorio un aspetto variabile nel tempo.

Il sito conserva una macchia foresta a Ginepro marittimo e Lentisco su cordoni dunali, che rappresenta una eccezionale testimonianza della vegetazione e del paesaggio che un tempo caratterizzavano e connotavano le coste sabbiose della Sicilia meridionale. Tali aspetti, ormai quasi del tutto scomparsi, rivestono una notevole importanza scientifica,

1 la Direttiva Habitat indica che, affinché un progetto possa essere considerato direttamente connesso o necessario alla gestione del

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per le numerose piante ed animali legati ed adattati agli ambienti psammofili, dunali e retrodunali, che risultano in pericolo di estinzione in relazione alla scomparsa e/o alla rarefazione dei loro habitat elettivi.

1.1.2 Analisi progettuale

I principali interventi previsti in progetto posso essere così riassunti:

Sistemazione e messa in sicurezza di alcuni percorsi interni del Sito

All’interno della ZSC sono presenti diversi percorsi che allo stato attuale risultano non delimitati e privi di indicazioni.

Nel progetto viene prevista la collocazione di staccionate che, al fine di garantire un’elevata durabilità, saranno realizzate in legno con pali tondi prelavorati in pino impregnato in autoclave con impregnante privo dicromo e arsenico, in conformità alle norme europee EN 351.

Realizzazione di una pista ciclabile, lungo la S.P. 63 Marina di Ragusa – Donnalucata.

Il progetto prevede la realizzazione di una pista ciclabile a doppio senso di circolazione, della larghezza netta di m. 3.00.

a) Dalla progressiva m 00,00 alla progressiva m 683,30

Tale tratto della S.P. 63 è pianeggiante ed in rettilineo. La pista sarà realizzata all’interno della carreggiata stradale, tra le 2 staccionate in legno esistenti, delimitanti la aree SIC, che saranno sostituite per le pessime condizioni di manutenzione. Spostando l’asse stradale verso il lato nord della carreggiata, si ricava sul lato sud una fascia, larga mediamente m. 4,00, dove sarà realizzata la pista e collocato il cordolo, della larghezza di cm 50 di separazione pista-carreggiata stradale. La pavimentazione della pista ciclabile sarà realizzata in conglomerato cementizio drenante, con 400 Kg/mc di cemento bianco, con alta percentuale di vuoti, dello spessore di cm 10, colorata nella massa con ossidi.

Si userà conglomerato cementizio drenante di colore verde.

b) Dalla progressiva m. 683,30 alla progressiva m. 1309,0

In tale tratto la carreggiata stradale si trova ad una quota più elevata rispetto al piano campagna ed è stata realizzata in parte su rilevato stradale e in parte su viadotto.

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E’ delimitata da guardrail ed in corrispondenza del fiume Irminio è stato realizzato un ponte a tre campate, ognuna delle quali di luce pari a m. 20.80. La pista sarà in aderenza al lato sud della carreggiata stradale, sulle aree occupate dal rilevato stradale o dalle strutture dei viadotti. Sarà realizzata sopraelevata con struttura in acciaio zincato, con zincatura a bagno, verniciato effetto corten. I montanti, costituiti da tubi tondi 450 mm posti ad interasse di m 9.00. Per esigenze connesse alla realizzazione delle fondazioni tale interasse può essere diminuito.

La pavimentazione della pista sarà costituita da tavole in larice impregnate in autoclave per almeno 24 ore con impregnante privo di cromo e arsenico. Le tavole saranno posate sopra un grigliato in acciaio zincato e fissate ad esso mediante l'utilizzo di sistemi di fissaggio a scomparsa in acciaio inox.

In affiancamento al ponte esistente a 3 campate da m. 20,80 sul fiume Irminio, sarà realizzato un analogo ponte sulla ciclabile, della larghezza di m. 3.00. Le pile di appoggio, della sezione di m. 1,00x0.50, saranno in cemento armato e saranno realizzate a continuare le pile esistenti del viadotto stradale. Le 3 campate saranno realizzate con travi reticolari incorporate nelle ringhiere laterali del ponte.

c) Dalla progressiva m 1309,00 alla progressiva m 1686,00.

In questo tratto la carreggiata stradale si trova in trincea rispetto al terreno circostante.

Rettificando leggermente l’asse stradale e realizzando in alcuni tratti, dei muri di contenimento del terreno laterale è possibile ricavare una fascia di terreno della larghezza di circa metri 4.00, dove è possibile realizzare la pista ciclabile con la stessa tipologia del primo tratto.

Trattandosi di pista ciclabile extraurbana non è necessario prevedere impianto di illuminazione. Per consentire di percorrere la pista ciclabile anche nelle ore notturne con maggiore sicurezza viene prevista la realizzazione della segnaletica e della striscia di mezzeria con vernice fluorescente in grado di mantenere la luminescenza per oltre 10 ore, eliminando in tal modo l’inquinamento luminoso.

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Istallazione di capanno prefabbricato in legno nell’area di accesso al SIC per bookshop e punto ristoro

All’interno dell’area adiacente all’accesso al SIC, nei pressi del parcheggio auto, sarà collocato un capanno in legno prefabbricato, delle dimensioni in pianta di m. 4,00x4,00, che sarà adibito a bookshop e punto ristoro.

Riqualificazione di aree degradate, interne al SIC-ZSC, dove sono presenti manufatti in cls, realizzati in epoca precedente alla istituzione del SIC.

Negli anni ottanta, prima dell’istituzione del SIC e della Riserva, aree interne al SIC sono state oggetto di una lottizzazione edificatoria, fortunatamente bloccata in tempo.

Sono però presenti nel sito, ben visibili tra la vegetazione, dei pozzetti di rete fognaria in cemento armato. Nel presente progetto viene prevista la loro demolizione ed il ripristino ambientale.

Istallazione di pannelli informativi e potenziamento dei servizi di fruizione.

Il progetto prevede la realizzazione di tabellonistica informativo-didattica con lo scopo di rendere consapevoli i visitatori dell’importanza del SIC e degli habitat presenti. Inoltre in corrispondenza di particolari specie botanica o in punti dai quali è possibile osservare la fauna saranno collocate bacheche informative dove oltre ad una breve descrizione scientifica sarà riportato un QRcode che consentirà il link a pagine web con descrizioni più approfondite e audio in diverse lingue, al fine di potenziare i servizi di fruizione del SIC.

1.1.2.1 Uso delle risorse naturali

Si prevede il reimpianto degli arbusti eradicati in aree degradate all’interno della ZSC già individuate in fase di sopralluogo, nello specifico è stata individuata una porzione di territorio contigua alla strada principale caratterizzata da presenza esclusiva di Arundo donax.

Tale area, come si vede dalla foto di seguito riportata, si pone come elemento di frammentazione interposta ad elementi naturali caratterizzati dalla massiccia presenza di Pistacia lentiscus, gli elementi arbustivi eradicati saranno inseriti al posto del canneto in maniera tale da ripristinare la continuità dell’habitat potenziale 6220* indicato nello stralcio degli habitat presenti nei paragrafi seguenti.

Per maggiori dettagli si veda la foto seguente.

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Particolare della zona di ripristino habitat 6220* potenziale.

1.1.2.2 Produzione di rifiuti

Nell’ambito della fase di cantiere saranno prodotti rifiuti urbani assimilabili (imballaggi ecc), di cui una parte recuperabile (carta, cartone, plastica, ecc).

Al termine dei lavori saranno completamente rimossi i materiali di risulta.

I rifiuti derivanti dalle attività sono costituiti da:

• materiali di costruzione (materiali da costruzione vari, legno, vetro, plastica, metalli, cavi, materiali isolanti ed altri rifiuti misti di costruzione);

• rifiuti di demolizione (soprattutto quelli derivanti dalla dismissione del cantiere).

La raccolta differenziata avrà Io scopo di mantenere separate le frazioni riciclabili, per tipologia.

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1.1.3 Descrizione della ZSC ITA080001 Foce del fiume Irminio

Caratteristiche del sito, area vasta.

Il sito si caratterizza per un significativo esempio di macchia-foresta a Ginepro e Lentisco su cordone dunale e vegetazione ripariale lungo il tratto finale del fiume Irminio. Esso ricade entro il territorio dei Comuni di Ragusa e Scicli.

Il clima dell'area è Termo-mediterraneo inferiore secco inferiore secondo il criterio di Rivas Martinez adattato alla Sicilia da Brullo & al. (1996). Analiticamente esso è suddiviso in vari habitat.

1)Un parte di estensione considerevole è costituita dal cordone dunale generato nel corso del tempo dalle sabbie trasportate dal fiume Irminio, che qui ha il suo estuario. Tale cordone nella parte guardante il mare è coperto da formazioni a Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa (Ephedro-Juniperetum macrocarpae Bartolo, Brullo & Marcenò 1982, riferibile alla codifica 2250), mentre nella parte di entroterra è coperto da una macchia a Pistacia lentiscus, Ephedra fragilis e Lycium intricatum, con individui sparsi di Myrtus communis e pertanto a lieve incidenza sul paesaggio vegetale [Myrto-Pistacietum lentisci (Molinier 1954 em. O. Bolós 1962) Rivas Martinez 1975 + Ephedro-Pistacietum lentisci Brullo, Guarino & Ronsisvalle 1998, associazioni entrambe afferenti alla Quercetea ilicis Br. Bl. (1936) 1947, e tendenti al Quercetum ilicis climax rappresentato qui sub codifica 9340].

2)Una seconda parte è data dalle sede dell'antico acquitrinio retrodunale (facente parte delle ben più estese paludi dette dei "Mazzarelli"), oggi prosciugata e recante formazioni a mosaico, tuttora in evoluzione, contrassegnati dalla dominanza di varie facies del Pistacietum lentisci.

3)Una terza parte è data dal tratto ovest (fuori duna) caratterizzata dalla presenza sia di Palmetto (Chamaerops humilis) che di Retama raetam subsp. gussonei (afferenti entrambe le formazioni alla codifica 5330).

4)Una quarta parte caratterizzata da dune allo stato embrionale (maggiormente sviluppata lungo la linea di costa lato est) e caratterizzata dalla presenza di Atriplex tornabenii, Elymus farctus, Eryngium maritimum, Cakile maritima, Elymus farctus, Pancratium maritimum (afferente alla codifica 2110).

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5)Una quinta parte caratterizzata dal retroduna mesofilo delle dune allo stato embrionale (maggiormente sviluppata lungo la linea di costa lato est) e caratterizzata dalla presenza di Limonium virgatum, Elymus athericus (Link) Kerguélen, Aeluropus littoralis (Gouan) Parl., Juncus acutus (afferente alla codifica 1410).

6)Una sesta parte caratterizzata da boschi ripari a galleria (afferente alla codifica 92A0) dominati da Salix alba, Populus nigra e da liane (prevalentemente dovute a Clematis vitalba). Queste formazioni si snodano lungo il corso delle acque del fiume Irminio.

7)Una settima parte caratterizzata da formazioni con Calicotome infesta e Rhus tripartita (Calicotomo-Rhoetum tripartitae Bartolo, Brullo & Marcenò 1982, dell'ordine Oleo- Ceratonion e riconducibile alla codifica5330) ubicata sul lato sinistro del corso del Fiume Irminio, su terreni in pendio e fortemente ciottolosi.

8)Una parte in Contrada Maulli occupata in parte da gariga adominanza di Phagnalon rupestre e in parte da formazioni su rocce calcareo-arenacee.

9)Infine una nona parte caratterizzata da coltivazioni di recente impianto a Vitis vinifera, ubicata sul lato nord-est del sito.

La fauna è costituita, per la maggior parte, da uccelli migratori che, così come per il sito comunitario pantani della sicilia sud – orientale, usano la riserva come area di sosta durante la migrazione dall'Africa al nord Europa e viceversa.

La cava, grazie alla varietà di ambienti che in essa si possono riscontrare, offre ospitalità ad una ricca comunità d’uccelli.

Lungo il corso d'acqua nidificano l'usignolo di fiume (Cettia cetti), la ballerina gialla (Motacilla cinerea), la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), lo scricciolo (Tryglodites tryglodites), il martin pescatore (Alcedo atthis). Nei macchioni di platano e nelle leccete trovano ospitalità la cinciarella (Parus caeruleus), la cinciallegra (Parus major), la ghiandaia (Garrulus glandarius), il rampichino (Certhia branchydactyla), il colombaccio (Columba palumbus). Nell'orizzonte dell'Oleo-Ceratonion s’incontrano il saltimpalo (Saxicola torquata), l'averla capirossa (Lanius senator), l'occhiotto (Sylvia melanocephala), il passero solitario (Monticola solitarius), la capinera (Sylvia atricapilla), l’upupa (Upupa epops) e la ormai rara coturnice sicula (Alectoris graeca withacheri). Sulle alte e ripide pareti nidificano il piccione selvatico (Columba livia) e alcuni uccelli da preda.

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Tra questi è possibile osservare la poiana (Buteo buteo), il falco pellegrino (Falco peregrinus), l'elegante gheppio (Falco tinnunculus). I predatori notturni sono rappresentati dall'assiolo (Otus scops), dalla civetta (Athena noctua), dall'allocco (Strix aluco) e dal gufo comune (Asio otus otus) e dal barbagianni (Tyto alba).

Gli anfibi sono rappresentati soltanto da anuri. Tra questi si possono incontrare il rospo (Bufo bufo spinosus), il rospo verde (Bufo viridis viridis), le cui femmine raggiungono notevoli dimensioni. Nel territorio ibleo è possibile rinvenire anche la rana verde (Rana esculenta var. lessonae), specie in competizione con il discoglosso dipinto (Discoglossus pictus pictus). Si tratta di un piccolo anuro, tipico della penisola iberica e dell’Africa settentrionale, che in Italia si rinviene solo in Sicilia.

Tra i serpenti quello più comune è il biacco maggiore (Coluber viridiflavus carbonarius), caratterizzato dal suo habitus totalmente nero, che predilige zone desertiche e ricche d’emergenze rocciose. Meno frequente, ma non così raro come qualcuno sostiene, è il colubro leopardino (Elaphe situla leopardina), il cui habitat è costituito da zone umide ed ombrose.

Tra i serpenti, ancora, ricordiamo una sottospecie endemica siciliana della biscia dal collare (Natrix natrix sicula), che si può osservare lungo il corso d'acqua, la vipera comune (Vipera aspis hugyi) che si rinviene nella macchia degradata e nella boscaglia sempreverde e il rarocolubro liscio (Coronella austriaca) che preferisce, come la vipera, la boscaglia sempreverde.

Tra i sauri sono comuni la lucertola campestre (Podarcis sicula sicula), la lucertola delle muraglie(Podarcis muralis) nonché il gongilo (Chalcides ocellatus tiligugo), che è particolarmente visibile nei mesi di maggio-giugno. Meno comuni e localizzati sono i lramarro (Lacerta viridis chloronata) e la luscengola (Chalcides chalcides chalcides) che predilige i pendii erbosi assolati. Abbondante è il geco (Tarentola mauritanica mauritanica) che abita sia gli ambienti xerici rocciosi, sia i manufatti. Non più frequente come una volta è latartaruga terrestre (Testudo hermanni hermanni).

La Mammalofauna è quella propria della Sicilia, che vanta il record di essere fra le regioni d’Italia più povere per quanto riguarda la consistenza e la presenza dei mammiferi selvatici. Nella cava trovano rifugio: il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus huxlei), il riccio (Erinaceus europaeus consolei), la volpe (Vulpes vulpes), unico canide rimasto in

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Sicilia, la donnola (Mustela nivalis minuta). Sporadica è la presenza di uno dei più grossi roditori eurasiatici ed africani: l'istrice (Hystrix cristata). Rara è ormai la martora (Martes martes). E’ molto difficile osservare i micromammiferi. I roditori sono rappresentati dal topo selvatico (Apodemus sylvaticus sicilianus), dal topo domestico (Mus domesticus), l’arvicola (Pitymis savii), e dall’elegantetopo quercino (Eliomys quercinus), un gliride molto comune nelle cave iblee. Tra gli insettivori si rinviene il mustiolo (Suncus etruscus), detto in dialetto "surci tarantula", e la crocidura rossiccia (Crocidura russula).

Particolarmente importante è la Chirotterofauna, la cui ricchezza è da correlare con l’intenso carsismo dell’area iblea. Nelle cavità, presenti lungo la valle, si rifugiano diverse specie di microchirotteri appartenenti ai generi Myotis, Pipistrellus e Rhinolophus. Tra questi ricordiamo il vespertillo maggiore (Myotis myotis), il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrum-equinum), il pipistrello nano (Pipistrellus

pipistrellus).

Il sito conserva una macchia foresta a Ginepro marittimo e Lentisco su cordoni dunali, che rappresenta una eccezionale testimonianza della vegetazione e del paesaggio che un tempo caratterizzavano e connotavano le coste sabbiose della Sicilia meridionale.

Tali aspetti, ormai quasi del tutto scomparsi, rivestono una notevole importanza scientifica, per le numerose piante ed animali legati ed adattati agli ambienti psammici, dunali e retrodunali, che risultano in pericolo di estinzione in relazione alla scomparsa e/o alla rarefazione dei loro habitat elettivi, determinata dalla urbanizzazione e dalla massiccia utilizzazione delle spiagge per la balneazione e più in generale a scopi turistici.

Negli ultimi secoli e prevalentemente nel corso del XX secolo le dune di estuario sono state dappertutto, o spianate o liberate dalla copertura vegetale (a scopi sia agricoli che urbanistici - case e villette al mare), talché la Duna dell'Irminio è rimasta un caso pressoché unico (è presente analogo cordone dunale anche a Vendicari, ma con facies distinta). La Duna dell'Irminio possiede valori che ne impongono la conservazione per i seguenti motivi:

a) in quanto è l'esempio vivente della direzione da seguire nei processi di ricostituzione della naturalità, laddove questa ricostituzione si riveli necessaria alla conservazione delle risorse naturali (suolo, falde acquifere, etc.) o al loro ripristino;

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b) è l'optimum tra gli habitat per specie rare o peculiari assolutamente da conservare ai fini di contribuire al mantenimento della biodiversità a livello globale [Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa (Sm.) Ball, Lycium intricatum Boiss., Asparagus horridus L. in Murray, Launaea fragilis (Asso) Pau, Ephedra fragilis Desf., Retama raetam subsp. gussonei (Webb) Greuter, Phillyrea latifolia L., Rhus tripartita (Ucria) Grande, Rhus pentaphylla (Jacq.) Desf.].Alcune zone sul lato W del SIC (condivise con aree di tipologia A della Riserva Biogenetica "Foce Irminio" e ubicate in contrada Maulli), con morfologia di dune allo stato embrionale (afferente alla codifica 2110), sono di grande interesse naturalistico.

Importanti a questo riguardo sono le specie Atriplex halimus L., Echium arenarium Guss., Launaea resedifolia (L.) O. Kuntze, Otanthus maritimus (L.) Hoffmanns. et Link, Senecio glaucus L. subsp. hyblaeus Brullo. Esse, che si estendono anche al di fuori dal SIC (ma ricadono entro la Riserva) suggeriscono che sarebbe auspicabile che entrassero a far parte di un futuro SIC riperimetrato, in modo da portare SIC e Riserva naturale ad avere perimetri coincidenti. Le formazioni su roccia arenaceo-calcarea, ricadenti entro il SIC ed entro la zona A della Riserva di Contrada Maulli e le formazioni portanti caratteri di gariga sono ricche sia di rarità che di endemismi. Importanti in questo tratto di area le seguenti specie: Biscutella maritima Ten. (Endemica), Calendula arvensis subsp. bicolor (Raf.) Nyman, Calendula suffruticosa Vahl (Endemica), Desmazeria pignattii Brullo et Pavone (Endemica), Euphorbia peploides Gouan, Evax asterisciflora (Lam.) Pers., Launaea resedifolia (L.) O. Kuntze, Orchis collina Solander, Romulea columnae Seb. et Mauri, Senecio glaucus L. subsp. hyblaeus Brullo (Endemica), Catapodium pauciflorum (Merino) Brullo, G. Giusso del Galdo, P. Minissale & Spamp.

La gariga di cui si è detto presenta a sua volta consistenti valori naturalistici. Si tratta di una gariga mediamente evoluta come testimoniato dalla presenza di Phagnalon rupestre, Biscutella maritima, Calendula arvensis subsp. bicolor, Senecio glaucus L. subsp.

hyblaeus, Orchis collina, Cachrys sicula, Ajuga iva, Sulla capitata, Hyoseris scabra, Thymelaea hirsuta, Phillyrea angustifolia, Pistacia lentiscus.

La presenza di queste due ultime specie indica che la formazione è qualcosa di più di una gariga (degradata da evidenti segni di disturbo), e che essa potrebbe facilmente evolvere a macchia mediterranea solo che i disturbi fossero attenuati. In ogni caso la gariga costì insediata possiede quei valori comuni a tutte le garighe derivanti dall'essere esse

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formazioni tipiche e specifiche dell'area mediterranea (inesistenti in altre aree biogeografiche del mondo).

La gariga di Contrada Maulli a differenza delle altre ben più comuni (derivanti da dilavamento di terre rosse o di formazioni pedologiche a buon contenuto sabbioso e ricche di calcio) generalmente collocate, a causa di tale dilavamento, su substrato acido e dominate appunto da Cistus sp. pl., è una formazione di gariga estremamente rara in quanto insediata su substrati pedologici limosi e alluviali in genere. In essa come si può osservare da una semplice prospezione mancano assolutamente i Cistus sp. pl. e qualsiasi altra specie di habitat su substrato acido. È per questo motivo che detta gariga ha un considerevole valore naturalistico.

Il sito include anche il tratto terminale del fiume Irminio e la sua foce, che ospita una ricca ed articolata fauna vertebrata.

Funge infatti da area di sosta e riposo di molte specie di Uccelli migratori, ospita significative popolazioni della Testuggine palustre e del Colubro leopardiano e può annoverare una ricca ittiofauna, con specie meritevoli della massima tutela in relazione alla loro relativa rarità. Anche la fauna invertebrata si presenta ricca ed articolata in relazione alla elevata eterogeneità ambientale che caratterizza il sito. E' possibile riscontrare specie endemiche o rare fra la fauna dulcacquicola, riparia, psammmofila e floricola.

1.1.3.1 .Descrizione degli habitat

Di seguito si riportano gli habitat presenti nel sito Natura 2000, per il quale si indicano:

ü il codice dell’habitat secondo il formulario Natura 2000;

ü se si tratta di un habitat prioritario o meno;

ü la copertura percentuale rispetto alla superficie totale della ZSC;

ü la rappresentatività del tipo di habitat naturale del sito;

ü la superficie relativa, ovvero la superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo habitat naturale sul territorio nazionale;

(18)

ü il grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino;

ü la valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in oggetto.

La pista ciclabile oggetto della relazione attraversa gli habitat potenziali 6220*, 1410, 1420 e 5330, si riporta stralcio nella pagina seguente.

Per la maggior parte del percorso il progetto corre lungo la viabilità esistente e non intercetta habitat in quanto in corrispondenza di questo tratto saranno applicate agli esemplari di pistacia lentiscus esistenti sul sito solo potature di contenimento, non si prevede spostamento.

In corrispondenza dell’ingresso principale della riserva, la carreggiata si restringe pertanto, non avendo materialmente lo spazio necessario a poter realizzare la pista su viabilità, si provvederà a creare un percorso parallelo alla viabilità andando ad occupare parte dell’area di sedime oltre la protezione del guardrail, con la previsione di realizzare la pista rialzata rispetto alla strada esistente, sia per motivi di sicurezza, sia per dare la possibilità ai ciclisti in transito di poter beneficiare del panorama della riserva da un punto di vista certamente più favorevole ed ammirarne meglio le bellezze naturalistiche.

Dal punto di vista ecologico la pista rialzata consentirà la diffusione delle essenze erbacee tipiche della macchia pertanto non ci sarà perdita di suolo.

(19)

Stralcio Carta degli habitat Natura 2000.

(20)

Stralcio PDG residui dunali della Sicilia sud orientale

(21)

PASCOLI INONDATI MEDITERRANEI (JUNCETALIA MARITIMI)

Codice habitat 1410

Codice sito ZSC ITA 080001

Prioritario NO

Copertura 0,98 ha

Rappresentatività C

Superficie relativa C

Grado conservazione C

Valutazione globale C

Descrizione

Comunità mediterranee di piante alofile e subalofile ascrivibili all’ordine Juncetalia maritimi, che riuniscono formazioni costiere e subcostiere con aspetto di prateria generalmente dominata da giunchi o altre specie igrofile. Tali comunità si sviluppano in zone umide retrodunali, su substrati con percentuali di sabbia medio-alte, inondate da acque salmastre per periodi medio- lunghi. Procedendo dal mare verso l’interno, J. maritimus tende a formare cenosi quasi pure in consociazioni con Arthrocnemum sp.pl., Sarcocornia perennis e Limonium serotinum, cui seguono comunità dominate da J. acutus. In Italia l'habitat è caratterizzato anche da formazioni di praterie alofile a Juncus subulatus riferibili al codice CORINE 15.58.

L’habitat è distribuito lungo le coste basse del Mediterraneo e in Italia è presente in varie stazioni: in quasi tutte le regioni che si affacciano sul mare

Distribuzione habitat in Italia

(22)

PRATERIE E FRUTICETI ALOFILI MEDITERRANEI E TERMO-ATLANTICI (SARCOCORNIETEA FRUTICOSI)

Codice habitat 1420

Codice sito ZSC ITA 080001

Prioritario NO

Copertura -

Rappresentatività -

Superficie relativa -

Grado conservazione -

Valutazione globale -

Descrizione

Queste cenosi sono in contatto seriale con le comunità a salicornie annuali dell’habitat 1310 “Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose” e catenale con le praterie emicriptofitiche dell’ordine Juncetalia maritimi dell’habitat 1410 “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)” e con le praterie a Spartina maritima dell’habitat 1320 “Prati di Spartina (Spartinion maritimae)”.

Distribuzione habitat in Italia

(23)

PERCORSI SUBSTEPPICI DI GRAMINACEE E PIANTE ANNUE DEI THERO- BRACHYPODIETEA

Codice habitat 6220*

Codice sito ZSC ITA 080001

Prioritario si

Copertura 25,84

Rappresentatività C

Superficie relativa C

Grado conservazione B

Valutazione globale C

Descrizione

Praterie xerofile e discontinue di piccola taglia a dominanza di graminacee, su substrati di varia natura, spesso calcarei e ricchi di basi, talora soggetti ad erosione, con aspetti perenni (riferibili alle classi Poetea bulbosae e Lygeo-Stipetea, con l’esclusione delle praterie ad Ampelodesmos mauritanicus che vanno riferite all’Habitat 5330 ‘Arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici’, sottotipo 32.23) che ospitano al loro interno aspetti annuali (Helianthemetea guttati), dei Piani Bioclimatici Termo-, Meso-, Supra- e Submeso-Mediterraneo, con distribuzione prevalente nei settori costieri e subcostieri dell’Italia peninsulare e delle isole, occasionalmente rinvenibili nei territori interni in corrispondenza di condizioni edafiche e microclimatiche particolari.

Distribuzione habitat in Italia

(24)

ARBUSTETI TERMO-MEDITERRANEI E PRE-DESERTICI

Codice habitat 5330

Codice sito SIC ITA 080001

Prioritario NO

Copertura 11,48 ha

Rappresentatività B

Superficie relativa C

Grado conservazione A

Valutazione globale B

Descrizione

Arbusteti caratteristici delle zone a termotipo termo-mediterraneo. Si tratta di cenosi piuttosto discontinue la cui fisionomia è determinata sia da specie legnose (Euphorbia dendroides, Chamaerops humilis, Olea europaea, Genista ephedroides, Genista tyrrhena, Genista cilentina, Genista gasparrini, Cytisus aeolicus, Coronilla valentina) che erbacee perenni (Ampelodesmos mautitanicus sottotipo 32.23).

In Italia questo habitat è presente negli ambiti caratterizzati da un termotipo

termomediterraneo, ma soprattutto laddove rappresentato da cenosi a dominanza di Ampelodesmos mauritanicus può penetrare in ambito mesomediterraneo.

In Sicilia e Sardegna tutti i sottotipi si rinvengono anche nell’interno ricalcando la distribuzione del termotipo termomediterraneo. Mentre nell’Italia peninsulare, specialmente nelle regioni meridionali, nelle zone interne sono presenti solo cenosi del sottotipo dominato da Ampelodesmos mauritanicus, la cui distribuzione è ampiamente influenzata dal fuoco.

Distribuzione habitat in Italia

(25)

Per ciò che riguarda gli aspetti faunistici propri della ZSC ITA 080001 Foce del Fiume Irminio, è stata rilevata attraverso i dati riportati in bibliografia la presenza di specie ornitiche migratrici abituali indicate nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE che annovera le specie per cui “sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l'habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione di dette specie nella loro area di distribuzione” (cfr. Tabella 1).

Gruppo Nome scientifico Nome comune Habitat nel sito

Uccelli Ixobrychus minutus Tarabusino Formazioni ad Arundo donax (53.62)

Alcedo atthis Martin pescatore Canneti (Formazioni di canne ripariali lungo fiumi temporali e permanenti) (53.6)

Ardea purpurea Airone rosso 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) -Formazioni ad Arundo donax (53.62)

Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) -Formazioni ad Arundo donax (53.62)

Burhinus oedicnemus Occhione comune 5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) – 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta)

Circus aeruginosus Falco di palude

3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) – 5330 (Cespuglieti, roveti e garighe termo- mediterranee - Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico)

Hieraaetus pennatus Aquila minore

3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) – 5330 (Cespuglieti, roveti e garighe termo- mediterranee - Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Nycticorax nycticorax Nitticora 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente)

– 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Tringa glareola Piro-piro

boschereccio 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) Tabella 1. Dati delle specie di importanza comunitaria riportate nella SEZ.3.2 FORMULARIO STANDARD RETE NATURA 2000:

uccelli migratori abituali elencati nell’Allegato I della direttiva 79/409/CEE.

Inoltre è presente un altro uccello, Phalacrocorax carbo (Cormorano) che, pur non essendo compreso nell’Allegato 1 citato, rappresenta un migratore abituale e per cui soggetto alle stesse misure di tutela. Nel sito non sono segnalate in letteratura specie di

(26)

Mammiferi di interesse comunitario, mentre gli Anfibi, i Rettili e i Pesci indicati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono riportati nella tabella Tabella 2.

Gruppo Nome scientifico Nome comune Habitat nel sito Rettili e anfibi

Emys trinacris (specie prioritaria)

Testugine palustre siciliana

3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) - Formazioni ad Arundo donax (53.62)

Zamenis situla Colubro leopardino

5330 (Cespuglieti, roveti e garighe termo- mediterranee - Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Pesci Aphanius fasciatus Nono 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente)

Rutilus rubilio Rovella 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) Tabella 2.Dati delle specie di importanza comunitaria riportate nella SEZ.3.2 FORMULARIO STANDARD RETE NATURA 2000:

Rettili, Anfibi, Pesci elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE.

ALTRE SPECIE INDICATE PER GLI HABITAT 3280, 5330, 6220*, 92A0, (SEZ. 3.3 FORMULARIO STANDARD RETE NATURA 2000).

Gruppo Nome scientifico Nome comune Habitat nel sito

Anfibi Bufo bufo Rospo comune Formazioni ad Arundo donax (53.62) - 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico)

Rettili

Chalcides ocellatus Gongilo

5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta - Prati aridi mediterranei (Thero-Brachypodietea)

Hemidactylus turcicus Geco verrucoso 5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) Lacerta viridis Ramaro orientale 5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) –

92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Natrix natrix sicula Natrice dal collare 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Podarcis sicula Lucertola campestre

5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta- Prati aridi mediterranei (Thero-Brachypodietea)

Podarcis wagleriana Lucertola di Wagler

5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta- Prati aridi mediterranei (Thero-Brachypodietea)

Tarentola mauritanica Geco comune Formazioni ad Arundo donax (53.62)

Invertebrati Cedusa sicula Cedusa sicula 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) Electrogena hyblaea Electrogena hyblaea 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente) Isoperla hyblaea Isoperla hyblaea 3280 (Fiumi mediterranei a flusso permanente)

(27)

Mammiferi

Hystrix cristata Istrice

5330 (Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta- Prati aridi mediterranei (Thero-Brachypodietea) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico)

Martes martes Martora

5330 (Cespuglieti, roveti e garighe termo- mediterranee - Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico)

Mustela nivalis Donnola

5330 (Cespuglieti, roveti e garighe termo- mediterranee - Macchia bassa ad Olivastro e Lentisco) - 6220* (Praterie ad Hyparrenia hirta) – 92A0 (Boscaglie a galleria di Pioppo italico) Tabella 3.Altre specie indicate per gli Habitat 3280, 5330, 6220*, 92A0, (SEZ. 3.3 FORMULARIO STANDARD RETE NATURA 2000).

1.1.4 DESCRIZIONE DEGLI HABITAT PRESENTI IN PROSSIMITÀ DELL’AREA D’INTERVENTO

L’indagine diretta ha permesso di verificare gli habitat, indicati nella scheda Natura 2000 che sono presenti nell’intorno e quali potrebbero avere interazioni con la realizzazione dell’opera.

I sopralluoghi hanno permesso di qualificare l’ambiente, mettendo in evidenza gli aspetti naturalistici che lo caratterizzano.

I riferimenti cartografici a disposizione relativi a:

ü sensibilità

ü Valore ecologico ü pressione antropica

che sono di seguito elencati delineano un ambiente fortemente sensibile all’attività antropica, dall’elevato valore ecologico, e sul quale agisce una forte pressione antropica determinata soprattutto dalla infrastruttura viaria che frammenta la zona di riserva.

Tuttavia l’opera non comporta ulteriori frammentazioni agli habitat presenti, perché è stata concepita in modo da correre parallela alla viabilità esistente, comportando per certi versi un miglioramento nelle connessioni ecologiche in quanto la canna comune presente

(28)

sarà eradicata per lasciare spazio agli esemplari di pistacia lentiscus eradicati, di cui si parla nei paragrafi seguenti.

Carta della pressione antropica

(29)

Carta della sensibilità ecologica

(30)

Lungo il percorso che interesserà la pista ciclabile sono stati censiti esemplari di lentisco (pistacia lentiscus), rovo (rubus ulmifolius), ricino (Ricinus communis) e canna domestica (arundo donax).

Gli esemplari di lentisco saranno eradicati e reimpiantati in una porzione di territorio individuata nella quale è attualmente presente canna domestica con estensione di 620 metri quadrati, allo scopo di favorire il ripristino dell’habitat originario gariga/macchia.

Le altre specie sopra descritte, essendo invasive, saranno estirpate e smaltite secondo la normativa vigente.

1.2 IDENTIFICAZIONE DELLA POTENZIALE INCIDENZA SUL SITO NATURA 2000 La potenziale incidenza sul SIC/ZSC è stata valutata per le due fasi:

Fase 1 – cantiere;

Fase 2 – esercizio.

Di seguito saranno descritti i potenziali impatti che le fasi di cantiere ed esercizio produrranno nell’area del ZSC direttamente interessata dall’intervento.

(31)

Poiché si tratta di un’area molto ristretta l’opera non produrrà alcuna turbativa né sulla flora né sulla fauna oggetto di tutela.

Inoltre e in ragione di quanto su esposto, non si avranno impatti sulla stabilità e sulla natura dei suoli, né sull’ambiente idrico.

La parte di pista sopra elevata sorgerà sul terreno di risulta adiacente alla strada che fu depositato all’atto della costruzione della stessa, pertanto materiale inerte di risulta come si evince dalla foto num. 11 TAVOLA 3.

Si riporta di seguito la descrizione delle principali fasi di cantiere con i presunti fattori di impatto.

La matrice analizza solamente gli impatti sulla parte di pista ciclabile per la quale si prevede la costruzione di una infrastruttura parallela alla viabilità esistente, mentre la restante parte della pista sarà su viabilità esistente, gli unici impatti previsti derivano dalla potatura contenitiva degli esemplari arbustivi presenti, tale impatto si ritiene minimo, temporaneo e reversibile.

FASI

REALIZZATIVE FATTORI DI IMPATTO

POSSIBILI FATTORI DI PRESSIONE SU SIC/ZPS

TIPO DI IMPATTO

IMPATTI COMPONENTE

BIOTICA ZSC ITA080001 Definizione

dell’area del basamento

nullo nullo nullo NO

Eradicazione degli esemplari

arbustivi presenti

Impatto sul suolo disturbo alla

microfauna Reversibile SI

Eradicazione canneto presente in prossimità dell’alveo del fiume

Impatto sul suolo disturbo alla

microfauna Reversibile Impatto positivo

Scavo per posizionamento plinti

Impatto sul suolo ed impatto sul traffico veicolare

disturbo alla fauna

Reversibile e

temporaneo SI

Posizionamento plinti

Aumento veicolare – traffico alternato

disturbo alla fauna presente

Reversibile e

temporaneo SI

Accesso e trasporto materiali in loco

Aumento veicolare – traffico alternato

Produzione di rumore ed aumento traffico indotto

Reversibile NO

(32)

Montaggio struttura portante sui plinti

Aumento veicolare – traffico alternato

Produzione di rumore ed aumento traffico indotto

Reversibile NO

Realizzazione pista su struttura portante

Aumento veicolare – traffico alternato

Produzione di rumore ed aumento traffico indotto

Reversibile NO

Reimpianto degli

arbusti eradicati nullo positivo Aumento della

resilienza locale Impatto positivo Creazione habitat nullo positivo Aumento della

resilienza locale Impatto positivo Demolizione

strutture in cls interne alla riserva

Temporaneo e

reversibile positivo Aumento della

resilienza locale Impatto positivo Istallazione

pannelli informativi

nullo positivo Sensibilizzazione nullo

Istallazione capanno in legno area di accesso

nullo nullo sensibilizzazione nullo

Sistemazione percorsi interni alla riserva

temporaneo nullo nullo nullo

Possibili fattori di pressione in fase di cantiere.

Come si evince dalla matrice riprodotta sopra gli impatti in fase di cantiere saranno lievi e reversibili pertanto compatibili con la conservazione del sito e degli habitat presenti.

1.2.1.1 Componenti abiotiche

Di seguito verranno analizzati i potenziali disturbi, derivanti dalla realizzazione dell’opera, alle componenti ambientali abiotiche. Gli studi condotti hanno permesso di individuare i possibili fattori di pressione derivanti dalla conduzione di cantiere che insistono essenzialmente sulla componente atmosfera (produzione di polveri) e rumore.

Atmosfera

Le emissioni in atmosfera saranno legate esclusivamente alla movimentazione dei mezzi per il trasporto dei materiali in loco

Inoltre per rendere gli impatti ed i disturbi alla fauna e flora locali

o saranno individuate delle aree per lo stoccaggio del materiale di riporto tali da ridurre al minimo le eventuali con le componenti ambientali;

(33)

o sarà garantita la presenza di personale specializzato in modo da ridurre impatti su flora e fauna.

La realizzazione della pista ciclabile comporterà una diminuzione dei veicoli circolanti in quanto aumenterà la fruizione della riserva tramite mobilità alternativa, quale la bicicletta, con notevoli benefici indotti alla qualità dell’aria e sulla percezione della stessa sia in termini di rumori prodotti sia per le minori emissioni di monossido di carbonio nell’area di riserva.

Rumore

Le emissioni acustiche potranno derivare dal funzionamento di macchinari di varia natura presenti.

Il rumore emesso nel corso dei lavori sarà caratterizzato dalla natura intermittente e temporanea dei lavori.

In fase di esercizio si prevede una diminuzione del rumore globale prodotto.

Suolo

L’area di progetto, come constatato dai sopralluoghi effettuati, è composta dai materiali di risulta della fase di cantiere della strada esistente si ricorda che la pista sorgerà parallela alla viabilità esistente, pertanto si rileva che la componente suolo nell’area di progetto risulta estremamente povera di sostanza organica.

La nuova pista, che sarà rialzata rispetto al piano di campagna, consentirà la normale proliferazione di specie vegetali erbacee spontanee, provocando un aumento localizzato di biodiversità in quella porzione di terreno attualmente occupata da canneto.

L’impatto su questa componente risulta minimo e reversibile in quanto il progetto occupa una minima porzione di suolo rispetto alla totalità dell’area disponibile ma allo stesso tempo aumenta la qualità globale della componente suolo a causa del ripristino di habitat degradati attualmente occupati da canneto.

Ambiente idrico

La costruzione non interferirà né con l’ambiente idrico sotterraneo né con quello superficiale.

La costruzione della pista non comporterà ruscellamento superficiale in quanto la stessa

(34)

campagna e sarà mantenuto lo strato erbaceo presente, che favorirà l’assorbimento idrico come ante operam.

Paesaggio

Le interferenze col paesaggio sono trascurabili in quanto l’opera verrà realizzata con materiali che si inseriscono armonicamente con il paesaggio circostante.

Alla luce di quanto detto, le componenti ambientali subiranno un impatto nullo e certamente compatibile con le capacità di carico dell’ambiente considerato. In particolare, l’atmosfera sarà interessata solamente in relazione ai gas di scarico dei mezzi di lavoro che percorreranno l’area in prossimità dell’area di progetto fino alla strada di accesso esistente.

Particolare attenzione sarà posta, peraltro, allo stoccaggio dei materiali.

1.2.1.2 Componenti biotiche

L’avifauna potenzialmente presente nell’area prossima al sito di intervento, non sarebbe per nulla disturbata dalla realizzazione dell’opera in oggetto in ragione della ridotta area effettivamente interessata dal cantiere, della tipologia di opera stessa, nonché della ridotta influenza temporale e spaziale conseguente alle fasi operative.

Tutte le operazioni di cantiere saranno eseguite direttamente dalla carreggiata esistente.

Pertanto l’opera in progetto non provocherà impatti irreversibili, oltre la normale capacità di carico, su habitat di interesse comunitario ed emergenze botaniche (di cui agli Allegati I e II della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE).

1.2.1.3 Connessioni ecologiche

L’accurata analisi del territorio, in relazione alla fase di cantiere dell’opera in oggetto, non ha evidenziato possibilità di cambiamenti nelle connessioni ecologiche esistenti nelle aree tutelate, né tra gli habitat presenti.

La pista ciclabile corre parallela alla viabilità esistente che di per se costituisce un elemento di frammentazione, pertanto le connessioni ecologiche non subiranno variazioni.

Inoltre, parte degli esemplari di lentisco che saranno spostati saranno inseriti al posto del canneto presente a bordo strada.

(35)

Tale intervento consentirà di ripristinare il collegamento fra i due filari di lentisco presenti, eliminando di fatto gli elementi di frammentazione esistenti .

Pertanto si prevede un miglioramento delle connessioni ecologiche a scala locale.

1.2.2 ESERCIZIO

1.2.2.1 Componenti abiotiche, biotiche e connessioni ecologiche

L’esercizio dell’opera in oggetto non determinerà alcun tipo di perturbazione sulle componenti abiotiche e biotiche, né perdita, alterazione o frammentazione degli habitat presenti nell’intorno.

1.3 SIGNIFICATIVITÀ, EVENTUALI EFFETTI SULLA ZSC E BENEFICI AMBIENTALI Per determinare in modo oggettivo la significatività di eventuali effetti sui siti Natura 2000 sono stati considerati gli indicatori chiave indicati dalla Commissione Europea:

- Perdite di aree di habitat: non si avrà perdita di habitat in quanto l’opera non interesserà aree naturali, non sottraendo di fatto alcuna porzione di habitat sottoposto a tutela.

- Frammentazione di habitat: non vi sarà frammentazione né a termine né permanente rispetto alla condizione attuale, poiché l’opera corre su viabilità, si prevede la eradicazione ed il successivo reimpianto degli esemplari arbustivi presenti, si veda per il dettaglio la cartografia allegata.

- Non vi sarà perturbazione né a termine né permanente: le fasi di cantiere causeranno disturbo temporaneo e reversibile.

- La fauna subirà impatti lievi in fase di cantiere e nulli in fase di esercizio.

(36)

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Lo scopo della rete Natura 2000 è il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie citate negli allegati delle direttive Habitat e Uccelli. Gli Enti preposti al controllo e al rispetto delle suddette direttive hanno l’obbligo di adottare le misure più idonee per evitare nei siti di interesse comunitario (SIC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS) il degrado degli habitat e la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tali perturbazioni potrebbero avere un impatto negativo rispetto agli obiettivi generali di tutela.

Tale normativa prevede che i progetti realizzati in prossimità di ZSC che possano sia in fase di cantiere che di esercizio avere influenze negative siano sottoposti alla valutazione appropriata, al fine di escludere impatti sugli habitat presenti.

Pertanto, la normativa prevede che la gestione dei siti Natura 2000 può essere fatta anche adattandola alle realtà locali, alle esigenze delle popolazioni e alle esigenze di specie e habitat.

La direttiva non esprime in modo esplicito alcuna norma o vincolo, ma mira ad una gestione dei siti mettendo insieme le diverse esigenze di conservazione, di fruizione e di sviluppo economico.

Alla luce delle caratteristiche del progetto e dell’area realmente interessata dall’opera, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei siti NATURA 2000, è possibile affermare che l’opera in progetto non provocherà cambiamenti fisici dei siti e non danneggerà le risorse naturali e risulta quindi essere fattibile dal punto di vista della compatibilità ambientale e coerente con gli obiettivi del Piano di gestione Natura 2000 “Residui dunali della Sicilia sud orientale” approvato dal Dipartimento dell’Ambiente della Regione Siciliana.

(37)

ATTESTAZIONE DI VERIDICITÀ

(Articolo 47 D.P.R. 28 Dicembre 2000 n.445)

Il sottoscritto

Dott. Dario Modica, nato a Catanzaro il 27/02/1979 e residente a Modica (RG) in via Vanella 139 num. 23/b, codice fiscale MDCDRA79B27C352X, iscritto al RNSE Repertorio nazionale soci esperti naturalisti al num 174, dottore in scienze naturali indirizzo Conservazione della natura e delle sue risorse e specializzato in Valutazione di impatto ambientale;

ATTESTA

la veridicità e l’esattezza dei contenuti e dei dati, elaborati in seguito ad attenti studi e sopralluoghi nel sito d’interesse, riportati nella presente Valutazione di Incidenza Ambientale relativa all’ intervento per la valorizzazione, la tutela e la fruizione sostenibile della ZSC ITA 080001 “foce del fiume Irminio”.

Modica, lì 22/06/2020

Dario modica

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