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ANTONIO PORCU

Levoluzionc geomoriologica degli stagni di Cagliari e loro rappresentazione

cartografica dal 1834 ad oggi

1.

Le colline mioeeníche eolie quali e costruita la citta ai Oagíiari sono circondate sia ad oriente ehe aci occidente da aiouni stagni eoe atieri, che, se da un iaizo hanno cieterminato io svišuppo urbanistico, orìeritaridolo in direzioni ben ciefinite, daii*aitì*o hanno avuto un in- flusso zaotevoše auii*eoonomia_ euiia atoria e sul eìima della citta, cream»- do una deíìe aone umide più singoiari del Mediterraneo.

Dal Tìrreniano, probabile epoca della loro formazione, ad oggi, questi stagni hanno avuto una evoluzione essenzia.lmente naturale, che pero in epoca storica, soprattutto negli ultimi 150 anni, e etata forte-

mente condizionata da fattori antropica. .

Lo scopo di questa nota e queiio ai tracciare ie linee principali di questa evoìuzìone mediante ifanaiisí dei dati sìraizìgrafíoí forniti da numerosi aonäaggi e io stuoiio delle variazioni delle ìínee di riva, dem

sante in gran parte dai rilievi topografici eseguiti cìaš 1834 ad oggi.

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5*) Lavoro eseguito neãffszitato di Geošogia Poieontoiogia e Geogroƒio Fisica cíeI£'Uai-›

aefsiëà di Cogãiari, diretto dal Prof. Giuseppe Peooriai, che vivamente ringrazio per i consigli :fatima durante Zo se-oígimento di onesto ãaooro.

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2 antonio Po-rea

NOTIZIE CAR-TOGR_i'5,FICšHE P`RELIi\.*IINÀRI

Fino alia venuta olel Lamarmora in Sardegna, riel 182,5, non si ave*

va per Pisola alcuni rilevamento topografico degno eli quesizo nome.

I iavori preoecienti, infatti, erano staåi eseguiizi con strumenti assai ru-ciinfientaii e le distanze se-misano ealooiate in base ai tempi di mar»- cía a piedi o a cavallo.

Il iavoro del Lal¬viaRMORa che inizio nel i826, pote svilupparsi soltanto più sardi, quaricio pote valersi della eoiiai:›orazione del Maga.

C. D-E CANDIA. Venne dapprima esegoii-a una precisa triangolazione;

le eoorciinaie dei cui vertici erano riferite a quelle della Torre di San Pancrazio di Cagliari, ehe a loro volta erano stare o.erirate geocietieae mente da quelle di Boniiaoio in Corsica e, come queste, riferite al- Peiiissoicle eli DELAMBRB Circa il metodo di compilazione delle oarw te, eoeo riprodotto qui appresso ii cenno che ne fa lo stesso i;_†eMAR--' MORA M839):

«___ Siccome era. impossibile a cine sole persone quali nei eravamo, di rilevare eon la tavoletta una superficie eli Too miglia quaclrate in poehi anni e di avere al più presto possibile una carta cieila quale si sentiva ormai vivissirrio bisogno, eosi noi aolotizarnmo un sistema spe-_- ciiilivo... Tale sisi-ema oon.sistera nei ãisegnare da ciascuna stazione il panorama eli tutto il territorio eireosiìanie e fare, oorne si ciiee, un giro düoriaaorite eol Teodolíte, prenoienclo una sfera dei raggi tutto .ate torno aci ogni stazione, nella quale sfera avenirno sempre cura di ir1¬- eluciere più stazioni di primo e di secondo ordine.

Noi ooiloeairirno segnali eiappertuitizo, o ei servirrirno di quelli ehe la natura offriva per se stessa.

Coi mo-ltiplieare poi le stazioni, ie intersezioni risultavano pure moltiplicata...

ii... Pero se il siete-ma era spedirivo, alzfioiarno t-utizavia dovuto eie~»- varei suile eírne più aite e seosoese ehe noi preierivarrio per fare il ri-~

'sratto al terreno e eonquístario, per cosi fiire, a veduta cl*eoeeiio_ eol eoritemplarlo da più punti di vis-ta.

Con eío ei studiarnrrio eli dare alla carta il vero aspetto deila Sar-»~

degna ed os-ianio augurare ehe ie persone le qaaii ia conoscano e la peroo-rrerarino muniti cieiia eos-ira carta, vi eoristateranno quel earate tere cii verita che noi crediamo di avere raggiunto nella rapmesentae zione c:iei1'ir1sierne delle masse e anche di moiti joari;ieolari.__›>_

Nel lišeß il Maga. DE (SAND-Ia ed il Ten. CODA, appoggianciosí al-

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la triangolaaione dei LAMePil\/íüãa, eseguirono, ooo la eollaboraaio- ne di geometri sardi e servendosi della tavoletta pretoriana, il riievae mento al 5.000 di tutta Flsola. Ila queste carte si ricavo poi una ri-ol.u»

zione al 56.800 in se fogli. Sono appunto queste le carte a cui si fa ri-- ieri.-meno in questa Nota. .

Tra il 1880 ed il 1885 vennero iniziati i nuovi riiievi topografici da parte clell*I_G.i`vI. su una triangolazione ciel 1° orciine che conservava come vertici gii stessi punti scelti dai LalvIARM{)RA_ Come tipo di proiezione venne scelta la cilindrica ciiretia di SAB/I$ON -- Fiialvi- STEED che e una rappresentazione equivalente e polioentrica. La po- lieentrieita, che porta a degli errori irrilevariri eri assorbibili in genere clagií errori ai graficisrno, se e otiziroa per rappresentare la parte eer1-

traie dei fogli, non io e altrettanto per ie parti periferiche, soprattutto per raccorciare due fogli adiacenti dove si possono riscontrare diffe- renze sensibili.

EI' proprio ai margini delle tavoiette (rilevate nel 1885 e corrette nel 1897) in particolare ia 234 IV SQ. (Capoterra e ia 234 lv SE.

(Cagliari) che sono state risooritrate le maggiori variazioni non iine pu-taioili a fattori evolutivi geoniorioiogici oci antropiei ma soltanto a difetti ciel rilevamento topografico.

Bopo varie aitre edizioni e aggiornamenti si arriva finalmente alle ultime tavolette ricavate dal riievarnento aereoiotograrrirnetrico ciel 1958 il cui confronto con la situazione attoaie dimostra che i'evo-iuaioe ne sia degli stagni che delle ooste e ancora in atto.

GLI STAGNI DI Ce,GLIeRI

ettuaimenie gii stagni ehe circondano la citta sono: ad -ooeiolente lo Stagno di Santa. Giiìa ed ad oriente lo E-štagno di Moientargius e quello ai Quartu--Poetto_ Non formano oggetto di questa Nota, perche

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i *E Queste variasiorii sono ciovute in parte ai mooiaio ai oieƒormasioae lineare io questo caso trasourabiie {£l_~=i{š rn. per Km.) e rientranti negii errori iii grafioismo, ma so*

praitutto al raoaaio di aeƒoreiasiorie angolare ehe nei easo delle tavolette ria noi esaminate e oli 1' 22".

Giova rioorclare ehe ii modelo ai aeƒorraasiofrie azagoiare e ciato da sas'-ma dove i e iüarigoio misurato sulla superficie terrestre ed 1' ii corrispondente siilia carta some risulta dalla -proiezione_ Se 5:0, cioe al-sa, la proiezione e conforme come nel caso della U_'i`_iví[_ (Universal Traosverse ivieroator Projeotionì secomìo la quale sono state eompilaie ie carte deiì'I_G_lvl_ a partire dal 19%.

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molte ieniani aa quelli di Cagiiari ed anche ben diversi dal punte di visia gecìcigicc»-mcriolegice, gli Stagntí. di Simbirìzzí, di Maracalage- nie e di San Ferzcrìc gia ampianaente trattati da TERROSU Aåüh-E (1957). ,

Nel seccìe scorse e fino alše scgìie dei IQQO, gli stagni nei dinter- ní di Cagliari erano eenzfaltrc in maniere maggiore. Nei rilievi eseguiti dal LAIVIARMO-R-A e dal DE CANIÈEIA acne ripertaii, cltre agìi etagni eepramenzienaii: le Stagnc di $anLei~enzc ia Nera di Cagiiari ira Elmas, Firri e Sestu, e con urfarea di circa 8 hai da tempo benificatc mediante un canaie di comunicazione con ie Stagnc di Ešanta Gilìa;

ie Stagno di Terramaini itra Pirri e Mcnserrai-e, cernunicant-e con 10 Eizagrie di Melenìaargiusì e separate clelia parte crientaìe delle Stagne di Quartu e, infine, il piccole stagne dei Margine "Reese, che aveva. una estensicne di circa 5 ha. Nelle stesse carte sone riportati aìcuni stagni gia adibiti a saiíne, come quelle 6.1 Sa.. P'e1*da Bianca di 37,59' ha di su- períicíe-, in iceašita cmeníma a Sud cìelío Stagno di Meieniargius, le

$'aag_n_c ai* San Earieicmec di 25 ha di superficie, seearaie dal pre-›

cedente cia un istrne. -

Nei tratti più larghi del cordone literaie deila Plegie erano ubicati altri eizagni cìì picceie- dimensioni, anclfeseí gia sfruttati per ì*estra-- 2:-iene del saie, e ìerecisa-niente queìle de- Le Fcrteeerìe (di 5 ha di sam perficieì situate tra ia terza e la quarta bocca ai alimentazione delia Stagno di S-anta Gilla, a partire da Ovest; quelle di Medie Spiaggia di 12,513 ha di superficie, tra la sesta e ia seitima becca; quelle deiie ealine Vittorie di 15 ha presso i Bagni, ~Gic'rgi:ec. Un'a.ltra salina di 35 ha di superficie era stata ricavata neilc stagne che occupava 1'area dee ve attualmente e iibícaie ii parco deììe Ferrovie delle $ta.t;e.

Tutte queste saiine erano ancora in aiztivita nei 1885 ccme risul- ta fialie carte riportate aci eccezione di quella della Fertuzeevíe ormai in dísuae. Ai primi di questo seceìe venne-re abbandonate que-ile

Meeaa Spiaggia e della Vittorie mentre centineanva. a funzionare la ealina ai Sen Pietre, finche nel 1928 anche questa. venne cclreaia per eliminare ie acne paludeee troppe vicine alla cima. La salina. di Sen Bartolomeo invece ccntinuò ae. essere- efficieriie fine al 1950 circa, quando fu ccirnata per la bonifica delia. zena di Se Bartelemec.

Esamineremc c-ra più dettagliatamente ìe cause delfevciuzicne gecmericlegica dei tre stagni principali: S. Cella, lvlcientargiue -e Quei»

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Come si e detto prececlentern.en.te e il più esteso eri il più irnpor-~

tante degli stagni costieri di Oagíiari. Calcolarne la superficie esatta presenta delle cliifícoita soprattutto perche in rnoìti casi e difficile stabilire ii limite* tra la terraferma e ia paiude. Si puo dire comunque che ia superficie ornicia- e complessivamente oi circa -illa lia, dei qeaií 321;? circa costituiscono ie salino di lvlacchiareocìu impiantate dalla So»

cieta Contívecchi nel i928; altri 676 ha costituiscono la zona paluclosa non sempre- ciistinguiciie dalla terraferma, come in qnešla ad Est dele- la <-:Tuerra:-› di Capoterra e che costituisce- lüingresso delle Saline; e qtieìia in prossirnita della foce dei Rio Oixerrí e del Río Mannu. La superficie compiessiva delle isole interne ailo Stagno e dei depositi forrnatisi intorno ai pennelli che :fo-rrna.no il bacino evoporante delle

saìíne e di 296- ha. _

Per quanto riguarda ia batimetría, la profondità meclianeile. zone più iontane oalia riva e di rn. 1,20-, mentre nella parte più a Nord e di rn. (2,79. Le profondità maggiori si rilevano nei ìongo canale navi- gaciie, scavato dalla Societa Contivecchi tra lviacclliarecldu, eci il porto di Gagiiarí, olo-ve il fondo naturale dello Stagno e stato approfondito artificialmente fino a circa 3 rn. sotto ii livelio dei mare.

Particolare importanza hanno ie caratteristiche chimiche e chi»- nricofifísicne delle acque soprattutto in iena-ione delia riecess-ita e del»-»

1'ecp1ilíì:irio ecologico in generaìe. Recentemente e stato effettuato uno studio accurato- suirinquinamento dello Stagno da parte :ii COT'I`I-- (ELIA, MASCIA e TaGLIAEšaC(3HI MASAM-i (1973), oeßiüniversíta oi Cagiiarì. Da questo studio risoita che i caratteri chimici e chirnico- fisici dei1'a.cqua stagnale variano sensibilmente sia in funzione della vicinanza cìeile bocche a mare principali (costituite dal Canale Ir1du- stríale e dal vicino «ponte di cerne-ntos) e sia in funzione oelia profon- ciita; mentre ha grande importanza. ia vicinanza delle feci *dei corsi cl'aco_oa naturali e artificiali. Di questi i più importanti quanto a pola- tata, sia solida che iiquioa, sono il Rio Cixerri ed il Rio Flcrnini Man--«

nu, ia cui foce e buona parte dei corso inferiore sono pro-tetti da aoe- guate arginature in terra. altri corsi o'acqua di minore portata, che tuttavia contribuiscono ancifessi a caratterizzare le acque cielio sta-»~

gno, sono: il Rio Sa Nuxedda di rtssemini, il Rio Giagu Meioni, il Río Sa Morta, il Río Is Moientis ed il Rio di Sestu. La loro ínflue.nza e oi-~

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mostrata dal variare delia ciorínita in funzione- deila maggio-re o noi-- nore possibilita di scambio tra ie lo-ro acque e queile del niare. Nelie acque superficiali, infatti, il cioro- passa dal Qišiiiiß presso ii ponte deiia.

Scaia aii'i%=i circa neila parte più interna deiìo stagno in prossirnita delia foce dei Río Cíxerri e dei Rio Mannu. Nella parte centrale si ha invece un tenore in cioro dei osa circa. La variazione e pure in funzio- ne della profondità: neiie acque profonde, infatti, si hanno valori sen-»

sibiiinenie più alti. E* evidente quindi il meccanismo di interferenza fra acque cioici fluviali ed acque salate marine. i

Camtieri geomorƒologici.

Negli ultimi anni nella iaguna di Santa Giiia, e ìungo ii cordone ii- toraneo cìeiia Piaja sono stati perforati numerosi pozzi per indagini geoiogìoo-geotecnicho o per ricerche <i'a.c:qua, per cui e possibile de-

iineare oggi una stratigrafia snifieienternenàe attendibile del sottosao- io dello Stagno e deile sue zone limitrofe.

La maggior parte dei sondaggi ha incontrato ia panchina iirreniafl- na, a. iaoies iiioranea o di stagno, -afobasizansa fossilifera (afiiorante dei resto nelfisoìetia al centro cieila zona niericiionaie della iaguna, denominata. appuniza 8a Ilietta), il cui spessore varia cia. noohi metri fino aci una decina di metri.

Si tratta di arenaria spesso congioineratiche, più o meno cemen-~

äaie, e di calcari organo-ge-nomdetritici, concnigiiari o coraiiigeni ia CIa- ciooora coespitoso), che formano una platea per io più soinrnersa che si estende pressochè per ãutta Parea dello Stagno, ad eccezione di queb- la compresa fra Sa metta e ia sponda orientale cieila. iaguna.

In ques-t'u1i”,irn.o tratto, infatti, ii fondo delio Stagno e cosizituito cia argiile melrnose, ietioie, grigio-scure, talora oiotioiose, d*aniì:iieni;e iiuviaie, marino o salrnasiaro, ricche di sostanze organiche carboniose, spesso anone di conohiglie e di rnolìuscioi marini e lagunari, assai sos»-

tiii e rninute. La ioro eta- e piuttosto recente, inoito pro-babi1rn.ente íian-H ciriana o ve-rsiiiana. Esse rappresenterebbero cioe la coirnaiza iìnaie delia conca lagunare dalla ultime fasi dei Wiirzniano aci oggi, in cor-

rispondenza ciei progreussivo innaizamenizo dei livelio marino dopo ia regressione post-i:~irren.iana. La sona interessata da questa colinate co-«~

stituiva una vera e propria valle di erosione durante il Wúrmiano, scavata nelía panchina izirreniana in seguito allebbassanienio eusta-

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ILHEVOLUZIONE GEGMORFOLOGICå DEGLI STAGNI DI CAGLEARE, eco. 'I'

tico ael liveilo del mare agli inizi ciel Wiirrniano niedesí-inc. Lo spes- sore dei oepositi iiandriani e cii 3í}-«eo rn. circa.

Sotto i depositi marini o sairnastri tirrenianì giacciono ripetute alternanza di argilie, limi, sabbie e subordinate ghiaia, talora con rari iivei-iii torbosii costituenti un complesso iagunare piuttosto eterogeneo, in cui sono rappresentate facies iiuviaii, paiustri, sairnastre e .forse an-- che elnviaii, potente fino a. 50 rn. circa. Vi sono frequenti anche iiveiii francamente marini, a fauna banaie, dovuti .a saltuario ingressioni dei rnare, ia cui eta deve- essere attribuita ad un Quaternario generico sicuramente pre-Tirreniano.

Ne1i'insierne, riassurnencio, la stratígrafia dei sottosuoio dimostra che lo Stagno di Eianta Gilla e cii origine guaternaria ed ha attraversa- to fasi aìterne oßanibiente lirnnico, salrnastro o rnarino.

Per quanto riguarda la fascia cii terreni che delimita ad Ovest ia laguna, dai monti di Capoterra fino a Macchiarecidu, la serie strati»-›

grafica di Santa Giiia si sovrappone o si appoggia qui ad una potente formazione alluvione-le ciel Qnaternario antico, in gran parte ferret- tizzata. Si tratta oi ghiaia ari eiernenti ai rocce paieoaoiche (graniti e scísti duri in prevaiensa rnetarnorficil, con intercaiazioni sabbiose»-a.r- giiiose, inoito costípate e ad abbondanti ossidi cii Fe, bruno-Hcossastre o giaiiomgrigioflverclastre in cui mancano completamente i iivelli rnam rini o salrnastri. Il loro spessore e di oitre 120 rn. come hanno accerm tato alcuni sondaggi per ricerche dƒacqua eseguiti ad Ovest di Mac- cniaretioiu (cla Tuerra ai Capoterra :fino aila zona incìustriaie in prose siinita di asserniní).

La stessa formazione alluvionaie affiora anche nei terrazzi che co»- ronano la sponda orientaie deiio- Stagno, da Eirnas fino a Cagiiari, cioe ve ricopre ie niarne e le arenaria rniocenicne, terrninanoo a. scarpate rip-iaia e- ben netta, aita oltre 20 ni. sui livello della laguna. E' eviden- te che questa formazione e preesistente alia co-lrnata fiuvio-rnarinoe sairnastra pretirreniana diana-i descritta e- rappresenta il termine stra-

tigraiico più antico del Quaternario dei Campidano di Cagliari.

Variazioni pãaaimeiriche.

Come si e detto, Pevoluzione geonioriologica ciello Stagno di Santa Cšiiia e stata. abbastanza rapida soprattutto in questi ultimi 150 anni.

E' possibile seguirla niateriairnente attraverso ia docunientaaione esi-

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8 antonio Porca:

steriie, parieiido dai riiievi ufficiali eseguiti dal DE Camilla nel 1828 (riportati dai LaMaRi\fiORA}. Si e quincii esaminata la levata del 1885 cieši”I.G.M. con ie ricognizioni parziaii del 1918 e gii aggiornaraenii ap- portati nei i938 e nei 1941, iirio aii'uii;:Lrna. edizione dei 1982 ricavata dai rilievi aerofotograrnmeizrici ciei 1958. Vediamo qui appresso quali sono le variazioni pìanirrieizriche riscontrate tra una levata e Paitra.

Variazioni tra ii' 1834 ed il 1885. La superficie umida e diminuita da 39i{) ha e 3802 ha con una variazione cioe di circa 108 ha. Poichè ia su- perficie deile maggiori isoie interne delle Stagno e rimasta pressoche invariata, questa differenza e da atrribuire a variazioni a.vven.i1te iurigo ie sponde e so-prattutto, come si vecìra, in corrispondenza delle ioci

dei Flamini Mannu e dei Cixerrir Qui appresso sono riporizaize ie varia-- aiorii plariírrietriche riscontrate percorrendo ii perimetro deiio stagno in senso orario a partire dalla bocca a mare più occìdentaie.

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LOCÂÃLITA asia, casta in m. superficie in ha

Tarica di Nissa 175 in ii ha

Tuerra ai Capoterra 225 rn 8 ha

Punta Ibba 250 rn 8 ha

Purita Olia 225 rn 7 ha

Foce dei Rio Mannu io!) in 38 ha

Foce dei Ganaie di S. Lorenzo 375 rn 20 ha

Campo di Santa Giiia 158 in 12 ha

S-al cordone iitoraie delia Piaja invece non si sono avute sensibili iriodiiicaaiorii planimeizriche a7i1*ini:erno delle Sizagno.

iforioeiorii tra il 1885 eci. il 19:38. Per questo int_er¬va1io di ternpo= ri-›

s-ulta dalla cartografia che la superficie- umida e oliminuíta ria- 3808 a 3221 ha., cori aria variazione clicirca 581 ha; ia superficie cieiie isole io-›

terrie e passata invece cia 265,58 a 289,50 ha con urla. variazione di cir«~

ca 24 ha. Il resto de-lia superficie interrate (257 lia circa) e ubicato in massima parte in prossimità :ie-lie foci dei corsi cifacqua come si puo vedere ciaìio- schema. seguente:

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L'1fš}¬í?'C}LUZIONE GEOIVICJRFOLEÉGICA DEGLI ÈTAGNI DI C.aGLIARí, eco. 9

LOcåLíTñ, avarisairieriio mar: superficie in ila

della costa io rri. aiirrieriio ai

Tarica ai Nissa *T5 rn l8

Taerra di Capoterra 125 ni 213

Punta Glia 175 rn 9

Porto Saritarii 258 rn il

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Zona. antistante le saiirie 125 in 74:

'š'un.ta Oabunastasiu 225 rn 7

Porto Sari Pietro 258 in 9

Tarica Mossa 78-O ro 48

Foce dei Rio Manriu "E50 rn 12-'Y

-Cala Moguru 100 In fi

NE di Punta Oo-rru 125 ai 14

Punta Goterosi 250 iii 19

Biironargius 208 ni 11

-Campo Santa Gílla 350 rri 68

Nel computo di questo variaziorii pianirrietriche bisogna tener -conto fieiie aree adattate a vasche di evaporazione e cristailiszasiorie delle Ei-aiirie della Societa Coriizivecchi, che a seconda rieile stagioni risiilizario asciutte o invase ciail'a.c›qoa, eci inc-itre si deve tener* conto :ieile aree paluaose per le quali non e ben definito ii limite con la iter-~

raierrria.

Comunque, passarioo in rassegna ie sponde oieila laguna si puo rilevare che ie variaaíorii que-ntitatiifarnenie più importanti haririo avu- to iiiogo proprio in seguito alìfaccurnulo ele-i materiali alluvionali ii-ram sportati dai Flumirii Marmo e ciai Ciirerri. Questi due corsi oracqaa, responsabili in un passato abbasizaoza. recente dei frequenti alliivio»

narrierití dei ceriizri abitati di Uta, iìecimomarinu, assemirii ed Elmas, corifiuivario appena a monte clelio stagno e quindi, con un andamen- io- tortuoso ed irregolare, si suodìviclevano in tutta aria serie di rami coliaizerali e paludi.

I recenti lavori fil iriaiveamento artificiale, dapprima dei Piumini iviannu, poi anche ciel Cixerri, hanno joortato alla realizzazione di due

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18 .antonio Porcu

ampi canali retrilineí paraileli, rnediante- i quali i due corsi d'aoqna definiscono liberamente nella laguna, irnrnettendovi i loro apporti so- lidi essenzialmente lirnosc--argilloso-sabloiosì. Pertanäo neirarea sta- gnale immediatamente prospiciente alle due foci, si sono formate due ampie lingue di terreno che si pretendono nello stagno, sirangiandosi in diversi isolottí lunghi 300-400 metri e iarghì 'iü rn circa.

Il Fluniiní Mannu ed il Oíxerri, tuitavia, anteriormente alla co-«

strazione dei due canali avevano gia provocato .rinterrirriento di va- sie aree aci Est deliiinsedíarnento agricolo industriale di Grogastu, ai lati della penisola di Punta Manna, mediante frequenti straripainenti e successivi ímoaludarnenti delle loro ioci (Foce Tramontana e Foce il/Iereu).

Išiversa origine, invece, hanno ie variazioni subire oalla. sponda orientale della laguna. La vasta zona pianeggiante nella quale e stato re-alizaa.to Faereoporto di Elmas, in regione Oorru, parzialmente oo- cunata, anteriormente al 1936, da diverse piccole paludi che ren.deva-~

no pítrttosto precario il limite tra laguna e ierraferfna. La colrnata eli questo paludi e quindi la sede delle piste aereoportualí e siaiza effet- tuata mediante il ripor†o di rnateríali ierrosi, in gran parte ciottolosi, orelevati dal vicino terrazzo alluvionale quaternario.

1

Quasi tutta la fascia di terreno che orla lo Stagno ad Ovest della Ferrovia Statale, cioe il cosi detto Campo di Eaniza (lilla, fra la Torre della Scafa e la Fermata Donna. Laura., e anclressa il risultato di mo- dificazioni operate dairuorno. Ancora oggi, infatti, vengono riversatí nelffarea materiali di discarica e di rifiuto provenienti dal centro or- bano.

aitret-tanto e avvennio fino a quaiche anno ia lungo- il cordone lítorarieo della Plaja, presso Villa Arese e i Bagni Giorgíno. Nelle iigg. 4 e 5 sono riportati alcuni esempi di variazioni planirne-triche minori riferire ad alcune isoie-tte iriiserne alla laguna.

GLI STAGNÈ DI MOLENTARGIUS E DI QUr~'ìRTU-«POEI"l."TO

Ubicato tra il colle cli Mense- Urpínn e la ciàta di Quartu, lo Stagno di Moientargíus ha una supe-rficie di circa 511 ha dei quaii 443 pain- dosi. Oorne si e detto precedentemente questo specchio- cracqoa costie tuisce una delle zone nrnide più interessanti di Mediterraneo per la

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L'EVE}LUZIONE G-EOMORFOLOGIGA ÉEGLÉ S'I`å.C†NI BI CA(`.`šLIåRZ, eco.

varietà. dešla fauna- ehe vi trova un habitat ideale. E Lo E-tagrio e limitato ad Ovest dal canale di Terrazmaini, che o-ri-«

giroariamente- serviva per il drenaggio dello stagno omonimo- tra Pirrí e Monserrato, ed oggi funge da coiìettore deìle fognature dei due cen- tri abiiati. A Norci e šimí*-:ato invece dal rilevato della strada stataše N. 125 (Orientale Sarda) e ao. Est e a Sud da una larga fascia ai 'zer- reni sabbiose-arer1aoeí.

Ilšata ia morfologia a conca coi fondo cìegradarite dalla riva (pra- äioarriente al ìivello del mare) verso ii centro (a. 80 om ai profonoíta), quando vennero impiaritate ie saìine cìeiio Stato, io stagno venne usa-»

to ooroe bacino evapo-rarlte. Per questo scopo verme messo- in corm1o_i- oazione diretta col mare, mediante un canale ehe, parteocio dalla Dae- sena dei Sale, aìtaìtezza dei Ponte Vittorio si univa ai canale prove- niente åal Lazzaretto; questfioitimo, pero, e stato colmato insieme ai- Ie vasche rieiie saiíne omonime, qoancio è stata bonifica-ta tuttfa la zo»-~

na di San Bartolomeo.

Poichè lo Stagno di Molentargius rappre-senta ia parte più bassa ael Campidano ai Cagliariefåguartu, in esso ootofiuivano tutto le acque ai rosee-iiarriento; per proteggere ie aoqae salate dagli ínquina.rner1tí, e stata costruita una diga di protezione ehe ha isolato la zona di Bel- ìaroea, ad Est, e con gli argini dei bacini di evaporazione ha contribuito

a proteggere lo stagno dallfinterrirnerito. -

La presenza di questa diga ai protezione ha fatto si che venisse-- ro a formarsi one zone oornpletarrrente differenti: una, oorrisporideri-~

ie al bacino di Bellarosa minore, le oui caratteristiche idroohímíohe sono proprie di acque interne a debole ealinita (500-«S09 mg di O1 per litro); Faltra, ehe oomprenoie il resto oieìio stagno ossia i baoinì eva-- poranti áeìie saline, con acque che raggiur1gon.o« ì 20 g di C1 ai litro.

Questa saliziita varia in. funzione rieiìe marea, ed aumenta soprattutto aiutante Testate, quando i'evaporaaior1e e più intensa. 51 ripete in pra- tica quanto aWie›ne per lo Stagno di Santa Gílla con lo stesso mecca-~

mismo di interferenza tra le acque dolci fioviaii e ie acque salate roa- rine, con la differenza che gii apporti dfaoqua dolce, invero piuttosto scarsi, sono da attribuirsi pressochè eeoiueivamerote alla faìcia freati- oa e aci infílirazioní dal bacino di Beilarosa minore, al di sotto de.li'ar-- gine di protezione.

Per quanto riguarda lo Stagno di Quartu-Poeåto, oggi adibito a Salina, si puo supporre che in origine la salinita cieiìe sue acque fosse

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in stretta relazione con quella dello Sta.gn_o di l\/lolentargius. Ešoìo (iu-~

rante Testate o- in occasione cleile alte marce, moito probabilmente si aveva una saiinita eíevata a causa. deiia penetrazione oeile acque :ici mare sia attraverso eventuali bocche di comunicazione, sia per via sotterranea sotto ie sabbie della spiaggia.

Caratteri geomorƒologici.

anche io Eštagrio di Moleritargius e quello cii Quartu”--Poetto, come la lagiina rií Santa Gíila, devono la loro origine a -:~_-tbarramenti sabbie-- si šitoranei di aree costiere píaoeggiantì o morfologicarnente depresse.

In particošare, la conca ciel Moientargíus si deve consicìerare co- me Ferede cii ono stagno-I oel Tirreniano terminaše, che in epoca Wiir- míano-fiaodriana e stato dapprima sovraescavato clalie acque fluvia- li del Campidano cli F'irri-Se1argius- e poi cialis stesse colmato cli se-»

ciìrnenti ailuvíonaii o pa-lustri. Inci}.1bbia.n1en.te lo stagno in quell'epo~

ca, fino a tempi relativamente recenti, comunicava col mare median- te un emìssario che passava per La Palma e deiluiva nel tratto (ii spiaggia più prossimo a ìtflariria Piccola, cioe sul iato orientaie del promontorio (ii Sar1t*Elia-Se-lia del Diavolo.

Intorno al 1834, stancio alle testimonianze dei illall/IARMO-Ra., e di aitri autori, lo stagno- non aveva più il suo ernissario, essendo- stata adibita a salina la preesistente palude di La Palma o di Peroia Bianca, per cui si rìempiva <i'acqoa soltanto in inverno- rnentre in es-tate il sno fondo si seccava e si ricopriva di uo erosione oi saie.

Lo- sbarramento verso .ia spiaggia ciel Poetto e costituito da ole- positi arenaceo-«conglonfreratící corichiglíarí ciel Tirreriiano.

Lo Stagno di Qoa.rtu-Poetto trasformato per una buona meta in saiina, costituisce oggi, e tale si origine, succe-ssifrarriente a queilo di Moientargius, una ciepressione parallela alla linea. di co-sta compresa

tra i oiepositi tirreniani predetti e ia spiaggia attuale dei P'oetto_ E' e¬vi- ciente che la sua storia geologica e alquanto breve e semplice trattars- closi di uno dei tanti stagni recenti di retrospiaggia che accompagnano le coste basse delia Sardegna. Non e da escludere che esso rappresene tasse fino al tempo in cui si incomiricíarooo a realizzare le sašine nel settore, un bacino di espariciimento, e per cosi dire di regoìaaione, cielm le a.cqoe provenienti dai Moierltargius e des-tinate a ciefšuire in mare.

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