PSICOLOGIA DELLA PSICOLOGIA DELLA
COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE
È lo studio della comunicazione in chiave psicologica.
A partire dalla seconda metà del Novecento, la comunicazione è diventata oggetto di interesse di numerose discipline tra cui la psicologia. Prima di muovere allo studio della comunicazione in chiave psicologica, occorre definire i termini della questione:
1. Che cos’è la psicologia?
1. Cosa si intende per comunicazione?
Testi di riferimento slides Testi di riferimento slides
Belelli G., Di Nuovo S., Matarazzo O., (a cura di) (2006) Psicologia Generale, Idelson-Gnocchi, Napoli.
Canestrari R., (1984) Psicologia generale e dello sviluppo, Clueb, Bologna.
Galli G., (1988) La psicologia tra rispetto e sospetto, Clueb, Bologna.
Legrenzi P., (a cura di) (1980), Storia della psicologia, Il Mulino, Bologna.
Di Giovanni P., (2007), Psicologia della
comunicazione, Zanichelli, Bologna.
PSICOLOGIA PSICOLOGIA
- In passato: discorsi (lógos) sull’anima (psyché);
- Oggi: studio scientifico (non filosofico) della
- mente,
- vita interiore
- comportamenti degli individui.
La psicologia è una scienza che utilizza evidenze:
introspettive (cfr. i resoconti esperienziali dei Ss);
comportamentali [l’esame dei comportamenti umani (tra i quali, ovviamente, anche il comportamento verbale)]
al fine di comprendere il funzionamento della
Seconda metà XIX sec. studio scientifico della mente.
Per il meccanicismo (si contrappone al vitalismo): fenomeni biologici e spirituali soggetti alle stesse leggi naturali di quelli fisici.
Tra i promotori del meccanicismo Circolo di Berlino alla cui scuola si formò, tra gli altri, anche Wundt che esercitò una forte influenza sulla nascita della psicologia;
Molti scienziati (fisici, medici, fisiologi) iniziano
a condurre ricerche sulle attività mentali, in
particolare sulla percezione gettando le basi
Gli studi sperimentali di Gli studi sperimentali di Psicofisica
Quale rapporto c’è tra:
stimoli
sensazioni corrispondenti?
L’intensità percepita è proporzionale all’intensità fisica dello stimolo?
Fechner (metà ottocento) studi sulla relazione tra:
intensità fisica di un suono
intensità soggettiva o percepita
occorre incrementare 8 volte l’intensità fisica di un suono
Intensità sensazione dipende da intensità dello stimolo.
Soglia sensoriale = la più bassa intensità dello stimolo che il S.
può percepire (So)
intensità stimolo (S)
Rel. tra
LEGGE FECHNERintensità sensazione (I)
Gli studi di
Gli studi di Fisiologia Fisiologia
Muller (1830-1840): condusse studi sulle differenze tra percezione visiva e uditiva (ipotesi: esistenza di nervi specializzati per ogni senso e di parti del cervello collegate e responsabili del funzionamento dei sensi);
Helmholtz (medico, matematico, fisiologo) condusse ricerche sull’udito e sulla vista. Tra le altre, a lui si deve la teoria della visione dei colori (nella retina ci sono tre diversi tipi di coni, ciascuno dei quali sensibile a uno dei tre colori fondamentali:
rosso, verde, blu; il colore di un oggetto viene riconosciuto in base alla miscela dei coni attivati);
Donders (oculista e fisiologo) analizzò le attività mentali basandosi sui tempi occorrenti per rispondere ad uno stimolo (oggi definiti nei termini di tempi di reazione): “se nel lasso di tempo tra stimolo e risposta la mente sta lavorando, più complesso sarà il lavoro necessario alla risposta, più operazioni mentali
occhio
nervo ottico
chiasma ottico
tratto ottico
corpo
genicolato laterale
Nei coni ci sono 3 diversi pigmenti, sensibili a luce di diversa lunghezza d’onda: importante per visione dei colorivisione dei colori
PRIMO LABORATORIO PRIMO LABORATORIO
SPERIMENTALE SPERIMENTALE
Wundt (allievo di Helmholtz) fondò il primo laboratorio di Psicologia sperimentale al mondo (Lipsia, Germania, 1879) codificando e adottando il metodo sperimentale:
oggetto dell’indagine: esperienza esperienza umana umana immediata
immediata;
laboratorio: luogo dove si misurano le luogo dove si misurano le prestazioni
prestazioni di un individuo connesse – connesse principalmente - al funzionamento dei suoi organi di senso
organi di senso;
distinzione sperimentatore (Sp) e soggetto sperimentale (S)
Mentre Wundt avviava il suo laboratorio (e conduceva esperimenti su sensazioni e percezioni), lo studioso Ebbinghaus applicò (sebbene esclusivamente su se stesso) il metodo sperimentale allo studio della memoria (una facoltà psichica interiore). Imparava a memoria liste di sillabe senza senso giungendo a compiere importanti scoperte:
1. effetto del superapprendimento: “a forza di ripetere, la memoria migliora fino a una soglia oltre la quale l’aumento del numero delle ripetizioni non porta più giovamenti significativi”
(Di Giovanni, p. 5);
2. curva dell’oblio: scende rapidamente nelle prime 8 ore per poi declinare più lentamente nelle ore successive;
3. apprendimento distributivo: più efficace di quello concentrato in un’unica seduta;
4. effetto seriale: si ricordano con più facilità i primi e gli ultimi elementi di una serie/lista
L’uso L’uso
dell’introspezionismo dell’introspezionismo
Se Wundt a Lipsia utilizza l’introspezionismo (resoconti soggettivi) come metodo insieme ad altri (poiché insiste nel porre gli eventi mentali in relazione a stimoli e reazioni oggettivamente conoscibili e misurabili: cfr. uso dell’elettrocardiogramma in conigli sottoposti a stimoli dolorosi); Kulpe (allievo di Wund) a Würzburg lo impiega come metodo privilegiato:
per analizzare le attività mentali degli individui
al fine di cogliere i lori vissuti .
Dall’Europa agli Stati Uniti Dall’Europa agli Stati Uniti
Fine 19° sec: dall’Europa agli USA: fisionomia cambia:
- nelle Università americane vennero create cattedre di Psicologia (cose che non accadde in Germania);
- gli psicologi americani ritenevano che la psicologia poteva risolvere problemi sociali (pensavano cioè alla sua applicazione nel mondo del lavoro, dell’educazione ecc.);
ciò portò la psicologia americana ad interessarsi di problemi concreti (es. formulazioni di test per misurare l’intelligenza mentale) e a divulgare anche tra la gente comune le proprie idee/scoperte. La prospettiva di ritorni utili per la collettività ha fatto sì che si mettesse in moto una gigantesca macchina di finanziamenti pubblici e privati.
Nonostante le diversità, l’impostazione teorica e i metodi
Successori immediati di Wundt:
- Strutturalismo sostenuto da Tichner (esportò in America la psicologia di Wundt); matrice wundtiana (detto anche introspezionismo ed elementismo per via dell’interesse nei confronti degli elementi strutturali della coscienza: percezioni, idee, emozioni così come vengono descritti dai soggetti)
-
Funzionalismo di James (interesse per i processi mentali del percepire, apprendere, pensare ecc.;
detronizza l’introspezionismo per valorizzare la
sperimentazione in laboratorio. “Essendo la mente
dinamica, non fissa, non ha senso cercare di
descriverne la struttura. Bisogna invece chiedersi
Strutturalismo Strutturalismo
Mente = somma di tutti i processi mentali che hanno luogo nella vita di un individuo;
Coscienza = somma di tutti i processi mentali che hanno luogo hic et nunc in un determinato momento presente della vita dell’individuo.
Scopo della ricerca psicologica =
a. descrivere i contenuti elementari della coscienza;
• Esperienza cosciente = si presenta sotto forma di:
percezioni;
idee;
emozioni.
• Interesse dello psicologo = elementi semplici di percezioni, idee e emozioni, ossia:
sensazioni (provenienti dai 5 organi di senso + sensazioni cinestesiche che provengono da muscoli, tendini, giunture);
immagini (compaiono nei processi mentali relativi a esperienze non attuali: ricordi e prefigurazioni del futuro);
stati affettivi (costitutivi di emozioni e sentimenti come amore, odio, gioia, tristezza). Descritta la mente, lo psicologo ha compiuto il suo compito: la psicologia solo
Funzionalismo Funzionalismo
Interrogativo dei funzionalismi = a cosa servono e come funzionano i processi mentali?
Oggetti della ricerca sono le attività mentali relative a:
acquisizione;
immagazzinamento;
organizzazione;
valutazione delle esperienze e alla loro successiva;
utilizzazione delle esperienze nella guida del comportamento
ricorrono all’osservazione comportamentale;
aprono la psicologia allo studio:
delle differenze individuali;
LA PSICOANALISI LA PSICOANALISI
Negli stessi anni Freud (1856-1939) elabora la teoria psicoanalitica introducendo il concetto di inconscio e l’idea che gran parte dei nostri comportamenti, sentimenti, pensieri ecc. sono al di fuori della nostra consapevolezza.
La storia della psicoanalisi è strettamente legata alla vita professionale di Freud che, abbandonata la ricerca accademica per ristrettezze economiche, iniziò ad esercitare la professione di neurologo. Esercitando tale professione iniziò a notare che molti dei suoi pazienti con disturbi mentali non rilevavano all’esame alcuna alterazione di organi o tessuti. I disturbi degli isterici erano disturbi funzionali (e non strutturali).
Per Freud
◦ Compito della Psicologia = comprendere e curare i pazienti con disordini mentali
◦ Comprensione della vita conscia dell’uomo è subordinata alla comprensione della vita
inconscia
In “ In “ Etiologia dell’isteria Etiologia dell’isteria ” (1896) ” (1896)
“alla base di ogni caso di isteria vi sono
uno o più episodi di esperienza sessuale
precoce della prima infanzia, episodi che
il lavoro analitico è in grado di rievocare
nonostante i decenni trascorsi”
1897: Negazione della teoria della seduzione, 1897: Negazione della teoria della seduzione,
ossia la crisi dell’approccio naturalistico ossia la crisi dell’approccio naturalistico
Sintomi nevrotici non collegati a episodi realmente accaduti ma a fantasie di desiderio: per la nevrosi la realtà psichica più importante della realtà materiale
“Se gli isterici riconducono i loro sintomi
a traumi inventati, la novità consiste nel
fatto che essi creano tali scene nella loro
fantasia, e questa realtà psichica pretende
di essere presa in considerazione accanto
sintomi isterici = manifestazioni patogena di energia psichica non scaricata successivamente al trauma (reale o psichico ora rimosso, dimenticato).
Se reazione repressa, l’affetto rimane legato al
ricordo e diviene una rappresentazione patogena.
Cambiamenti teorici ed evoluzioni del Cambiamenti teorici ed evoluzioni del
metodo freudiano metodo freudiano
1. IPNOSI (parola = strumento di suggestione dal carattere impositivo; il medico può inculcare o eliminare un’idea in grado di agire sul soma del paziente)
2. METODO CATARTICO (valorizzazione delle parole del paziente; il raccontare del paziente diventa lo strumento della cura; sospetto del medico è ancora indirizzato su quanto accaduto realmente nel passato)
3. LIBERE ASSOCIAZIONI (invito ai paziente a lasciarsi andare, a dire tutto quello che passa loro per la mente; sospetto del medico è indirizzato al rimosso.
1. Ipnosi: già impiegata nella cura dell’isteria dal famoso psichiatra di Parigi Charcot presso il quale Freud aveva studiato nel 1885 (1)
Nello stesso periodo un amico di Freud, Breur gli raccontò di una sua esperienza con una paziente isterica (Anna O.) trattata con l’ipnosi i cui sintomi scomparivano (es. impossibilità di bere) quando, nel suo stato ipnotico, riusciva a ricordare l’esperienza e l’emozione ad essa collegata (rabbia per aver visto il cane della propria governante bere da un bicchiere) e responsabile di aver generato il sintomo: sintomi eliminati PARLANDONE sotto ipnosi.
Ipnosi è per Freud = strumento funzionale a) al recupero del ricordo del trauma b) a scaricare le emozioni ad esso connesse ritenute responsabili della creazione dei sintomi (2. metodo catartico).
Freud trovò comunque che:
non tutti i soggetti erano ipnotizzabili;
in altri gli stati ipnotici si realizzavano in forme lievi;
i risultati erano spesso solo transitori;
l’ipnosi generava uno stato di dipendenza del
paziente nei confronti del medico (cfr. il legame di
natura sessuale che Freud racconta alcune delle sue
pazienti avevano sviluppato nei suoi confronti)
1889 Freud si reca a Nancy, dove presso la scuola di Liebeault e Bernheim scopre che gli effetti ottenuti con l’ipnosi si potevano ottenere con la suggestione allo stato vigile.
Per Bernheim l’amnesia del S nei confronti delle proprie esperienze ipnotiche poteva infatti essere eliminata spingendo, pressando il paziente (senza ipnotizzarlo) a ricordare ciò che diceva di non poter ricordare. Ciò indusse Freud (che pure usò/sperimentò la tecnica dell’insistenza) ad ipotizzare di poter rimuovere le amnesie isteriche senza ricorrere all’ipnosi.
“Da questa base iniziale egli elaborò la tecnica psicoanalitica, l’essenza della quale è che il paziente s’impegna a riferire all’analista, senza eccezione, qualsiasi pensiero gli venga alla mente, trattenendosi dall’esercitare su di essi alcuna censura o dall’imprimere loro una direzione cosciente” Charles Brenner.
Ascoltando le libere associazioni del paziente (libere dal controllo cosciente) Freud si faceva un quadro deduttivo di ciò che inconsciamente passava nella mente di P
La tecnica dell’insistenza lo aveva però condotto ad accorgersi che nel suo lavoro sembrava dovesse superare una resistenza e ad elaborare l’idea che una medesima forza psichica:
si oppone a che le rappresentazioni patogene (idee, immagini, ricordi, pensieri…) vengano ricordate;
coopera alla genesi del sintomo isterico
La natura delle rappresentazioni patogene dimenticate è penosa e atta a provocare affetti come vergogna,
rimprovero ecc.; si preferirebbe non averle vissute e si vorrebbe piuttosto dimenticare. Ciò fa emergere in Freud l’idea della difesa.
Una rappresentazione insopportabile aveva provocato da parte dell’Io una forza ripulsiva il cui scopo era la difesa.
Difesa riuscita (meccanismo della difesa);
rappresentazione scacciata dalla coscienza e dalla memoria .
isteria e nevrosi ossessiva = nevrosi da difesa. L’ipnosi non più necessaria a riportare alla coscienza i ricordi rimossi. L’ipnosi, come pure la suggestione non rendono possibile il superamento e l’analisi della resistenza non garantendo neppure la stabilità della guarigione
Il metodo delle libere associazioni permette di esplicitare le resistenze che si esprimono nei vari modi in cui il paziente non si attiene alla richiesta del medico di parlare spontaneamente.
Le libere associazioni Le libere associazioni
“Il metodo psicoanalitico
“Il metodo psicoanalitico freudiano"
freudiano"
“Già durante il racconto del corso della malattia appaiono nei malati delle lacune di memoria […]. Non vi è storia di malattia nevrotica senza amnesia di qualche tipo […] le amnesie sono il risultato di un processo che egli chiama rimozione e di cui individua il motivo in sentimenti spiacevoli. Le forze psichiche che hanno provocato questa rimozione possono essere percepite, a suo avviso, nella resistenza che si solleva contro il riproporsi del ricordo […]. Se si possiede un procedimento che permetta di giungere dalle idee a ciò che è stato rimosso, dalle deformazioni a ciò che è stato deformato, allora si può rendere accessibile alla coscienza, anche senza l’ipnosi, quanto era prima inconscio nella vita psichica […]. Oggetto di questo lavoro interpretativo non sono solo le idee del malato, ma anche i suoi sogni, che schiudono la più diretta via d’accesso alla conoscenza dell’inconscio, le sue azioni involontarie e senza scopo (azioni sintomatiche), e gli errori nelle sue presentazioni della vita quotidiana Metodo delle libere associazioni e diverse scoperte; la più importante:
l’inconscio. Alcuni contenuti mentali (fantasie, desideri, impulsi, ricordi, pensieri ecc.) diventano accessibili solo dopo aver superato delle resistenze.
Questi contenuti mentali rimangano però attivi nell’inconscio e cercano di esprimersi.
“Egli si trovò pertanto nella posizione unica di poter studiare i processi mentali incosci dei suoi pazienti, e ciò che scoprì, nel corso di anni di osservazione paziente ed accurata, fu che non solo i sintomi isterici ma anche molti altri aspetti normali e patologici del comportamento e del pensiero erano il risultato di ciò che inconsciamente passava nella mente dell’individuo che li esibiva - [tuttavia] – non abbiamo fino ad ora alcun modo di osservare le attività mentali inconsce direttamente. Noi possiamo solo osservare i loro effetti, così come espressi nei pensieri e sentimenti di un soggetto, e che egli ci riferisce oppure nelle sue azioni che possono essere riferite o osservate” Brenner, p. 17
Prove che i processi mentali inconsci hanno
capacità di produrre effetti sui nostri pensieri ed azioni vengono fornite da:
◦ sogni (causati da un’attività inconscia che rimarrebbe tale senza il lavoro psicoanalitico);
◦ lapsus della
lingua;
penna
memoria
Sogno = manifestazione dell’inconscio. Durante il sonno la censura operata dalla coscienza si affievolisce e certi contenuti, desideri dell’inconscio possono emergere sebbene “deformati”. I principali meccanismi di deformazione (che serve alla dissimulazione) sono:
◦ la condensazione;
◦ lo spostamento
Il lavoro onirico = “processo di trasformazione del contenuto latente nel contenuto manifesto” (Freud, Il sogno):
◦ Contenuto onirico manifesto = il sogno come si presenta nel ricordo che il paziente ne fa;
I pensieri inconsci figurano nei sogni in forma
mascherata attraverso simboli (sia universali, sia
individuali) che il terapeuta deve riuscire,
attraverso il lavoro d’analisi, a decifrare.
Dalla prima topica…
Dalla prima topica…
prima teorizzazione freudiana dell’apparato psichico:
sistema psichico inconscio: costituito da contenuti mentali non presenti alla coscienza che premono per ottenere accesso alla coscienza incontrando forze contrarie che glielo vietano. Riescono ad esprimersi attraverso dei derivati = sintomi, sogni, associazioni, lapsus ecc.
sistema psichico preconscio: contenuti non coscienti in questo momento ma che potrebbero diventarlo in un momento successivo (es il riaffiorare improvviso di un ricordo);
sistema psichico conscio: contenuti psichici
… … alla Seconda topica alla Seconda topica
ES IO SUPER IO
Irrazionale e inconscio è il serbatoio di tutte le pulsioni. Inizialmente Freud aveva individuato 2 tipi di pulsioni;
sessuali e autoconservative. A partire dal 1920 (Al di là del principio del piacere) introdusse anche le pulsioni distruttive
EREDITà BIOLOGICA
mediatore tra:
-rivendicazioni dell’ES;
-imperativi del Super Io;
-esigenze della realtà esterna.
Segue il principio di realtà e media i conflitti tra:
-Es/realtà;
-Es/Super Io
Deve dunque fronteggiare:
-la realtà esterna;
-la realtà interna
favorendo l’autoconservazione
SI FORMA NELL’INFANZIA
VEDENDO INFRANGERE I PROPRI DEDIDERI CONTRO LA REALTà
Coscienza morale. Svolge il ruolo di giudice o censore nei confronti dell’Io.
Sue funzioni:
-coscienza morale;
-autoosservazione;
-formazione di ideali.
Si costituisce:
-per interiorizzazione delle richieste e dei divieti genitoriali;
-per proiezione delle pulsioni del soggetto
I frequenti caratteri di severità e sadismo del Super Io (genitori interni) non rispecchiano effettivi comportamenti aggressivi dei genitori reali, ma riflettono piuttosto l’attribuzione a loro, da parte del S, della propria aggressività (proiezione).
FRUTTO DELL’EDUCAZIONE
A Freud si deve inoltre (ma non solo) A Freud si deve inoltre (ma non solo)
La scoperta della sessualità infantile (cfr.
le fasi dello sviluppo sessuale) e del complesso di Edipo;
L’esistenza, non solo di pulsioni di vita, ma anche di pulsioni di morte
Del meccanismo del transfert
I principi della vita I principi della vita
psichica psichica
Principio del piacere (attività psichica tende a evitare il dispiacere e a cercare il piacere);
Principio di realtà (la necessità di sopravvivere pone alla psiche l’esigenza di tener conto della realtà e di tollerare il differimento delle esigenze pulsionali);
Principio di costanza (“tendenza predominante
della vita psichica […] consiste nello sforzo di
ridurre, di mantenere costante o di sopprimere la
tensione interna prodotta dagli stimoli”)
Classificazioni delle pulsioni Classificazioni delle pulsioni
Prima teoria
Prima teoria (1905-1914) (1905-1914)
-
pulsioni sessuali (la loro energia è la libido; essi seguono il principio del piacere);
-
pulsioni di autoconservazione (seguono il principio di realtà)
Nell’isteria e nelle nevrosi ossessive la malattia è instaurata dalla rimozione di una pulsione
sessuale intollerabile ed energica
Classificazioni delle pulsioni Classificazioni delle pulsioni
Seconda teoria
Seconda teoria (1914-1920): (1914-1920):
distingue all’interno delle pulsioni sessuali:
a)
la libido oggettuale (diretta ad oggetti esterni);
b)
la libido narcisistica (investe la persona stessa.
La libido narcisistica caratterizza le prime fasi
di vita e le situazioni di schizofrenia)
Classificazioni delle pulsioni Classificazioni delle pulsioni
Terza teoria “Al di là del Terza teoria “Al di là del principio del piacere”( 1920) principio del piacere”( 1920)
Introduzione della pulsione di morte (la
severità del Super-io, la sua capacità di
generare angoscia e sensi di colpa sono
effetti della pulsione di morte; nel
depresso può spingere l’io alla morte)
Il transfert Il transfert
P e tendenza a manifestare determinati sentimenti e a comportarsi con M come se si trattasse di un soggetto diverso. Nel transfert P non ricorda gli elementi dimenticati ma li mette in atto (il paziente non ricorda il materiale rimosso ma lo rivive nella relazione transferale: meno doloroso ripetere che ricordare consapevolmente). Analista propone poi al paziente di passare dal piano dell’agire al piano del conoscere (ricordare).
Due aspetti fondamentali del transfert:
ripetizione del passato nel presente
trasferimento sull’analista di una persona interna (imago trasferita sull’analista non rispecchia le caratteristiche reali dei genitori ma riflette il modo in cui tali fig. sono state internamente percepite/ vissute/desiderate/temute. Fig. = introiezioni + distorsioni.)
All’inizio per Freud il transfert = forma di resistenza all’analisi (no ricordo ma
ripetizione del passato);
successivamente Freud si convinse che
proprio sul terreno del transfert va vinta la partita (conflitti originari che avevano
contribuito all’insorgere della nevrosi
cominciano ad esser riproposti nella
Se inizialmente obiettivo dell’analisi = ricostruzione del passato;
successivamente, obiettivo dell’analisi =
raggiungere modificazioni strutturali nella
personalità di P.
Transfert non si presenta solo nella
situazione analitica ma, nella situazione
analitica è possibile l’evoluzione del
transfert: con l’interpretazione l’analista
rettifica l’equivoco transferale
contribuendo alla sua soluzione. Solo
interpretazione del transfert in grado di
produrre modificazioni strutturali e
Nella quotidianità P trova persone che si prestano inconsapevolmente ad assumere/incarnare i ruoli loro attribuiti proiettivamente
Analista non agisce i ruoli su di lui proiettati da P ma si limita a interpretarli, a fare comunicazioni su di essi: analista si limita a rispondere con la sola
attività interpretativa rivelando:
di essere consapevole della natura di questo impulso;
di non sentire in risposta ad esso né angoscia, né
rabbia, né propositi vendicativi.
Valore mutativo del comportamento di M:
mostra un comportamento non
corrispondente a quello atteso da P in base alle sue proiezioni e ciò contribuisce a:
◦ spezzare il circolo vizioso nevrotico di P;
◦ consentire a P di distinguere oggetto arcaico
proiettato/oggetto reale.
Controtransfert = risposta dell’analista al transfert del P (in base al quale comprende e interpreta il transfert del P)
Le interferenze non vanno attribuite al
controt. ma semmai al transfert
dell’analista che proietta i propri conflitti
personali su P.
Da Freud alla società Da Freud alla società
psicoanalitica viennese psicoanalitica viennese
Freud riunì intorno a sé un gruppo di cultori della psicoanalisi. Ben presto, però, il gruppo si frantumò e solo alcuni rimasero fedeli alla sua ortodossia (tra questi la figlia Anna); altri, come lo steso Jung, fondarono scuole autonome
Oggi, sebbene siano riconosciuti i contributi di Freud per lo sviluppo della psicologia, molte delle sue tesi non sono state confermate (ad es., come ricorda Di Giovanni, le scienze cognitive hanno assodato che i processi mentali che non controlliamo sono: a) quelli estremamente semplici ed automatizzati; b) quelli troppo complessi come i passaggi cruciali
MODELLO MODELLO
COMPORTAMENTISTA COMPORTAMENTISTA
Se la psicologia vuole approdare a procedure di ricerca intersoggettivamente controllabili occorre abbandonare l’introspezione e lo studio della mente.
Manifesto programmatico del comportamentismo è l’opera di Watson pubblicata nel 1913: La psicologia dal punto di vista comportamentista.
Secondo i comportamentisti è possibile studiare il comportamento umano ignorando la mente. La spiegazione non intenzionale (spiegazione che non ricorre al modello: A fa x perché crede y e vuole ottenere z) del comportamento degli individui è resa possibile mettendo in relazione gli stimoli e le risposte (S-R) e considerando la mente una scatola nera (black box) che li elabora ma di cui non si conosce il funzionamento.
Compito della Psicologia = studiare le condizione oggettive che determinano il comportamento.
Comportamento umano spiegato in base a catene causali di stimolo-risposta
Indubbie influenze sul comportamentismo di Watson debbono necessariamente
Pavlov
Pavlov e il e il condizionamento classicocondizionamento classico (1903) (1903) (risposta involontaria, riflesso condizionato
(risposta involontaria, riflesso condizionato provocato artificialmente
provocato artificialmente).).
È noto il suo esperimento sulla salivazione dei cani. Uno stimolo neutro non in grado di produrre salivazione (il suono di un
campanello) diviene in grado di provocarla se associato
numerose volte ad uno stimolo che naturalmente la provoca (il cibo).
Il solo suono del campanello,
dunque, da stimolo neutro diviene uno stimolo condizionato in grado
Di norma: presentazione cibo (stimolo incondizionato)
salivazione (risposta incondizionata)
Dopo ripetute associazioni cibo + suono del campanello
(il campanello da stimolo neutro diviene condizionato).
Al solo suono del campanello (stimolo condizionato)
Thorndike e il
Thorndike e il condizionamento operante condizionamento operante
Thorndike nel 1898 pubblicò l’opera
“l’intellingenza amicale”. I suoi studi sul
condizionamento operante, diversamente da
quelli sul condizionamento classico (in cui
l’animale risulta completamente passivo),
dimostrarono che l’animale può intervenire sulla
situazione esercitando un controllo sui rinforzi
che riceve. Lo psicologo americano poneva dei
gatti (o dei cani) affamati all’interno di “gabbie
problema”. Al di fuori della gabbia era visibile
del cibo. Gli animali provavano di tutto per
Thorndike e il
Thorndike e il condizionamento operante condizionamento operante
Rimessi nello stesso tipo di gabbia, Thorndike notò che gli animali necessitavano di minor tempo per trovare il modo di evadere: ciò rappresentava per lo studioso la prova di un avvenuto apprendimento sebbene cieco (ossia per
prove ed errori e non intelligente).
Gli esperimenti di Thorndike hanno dunque dimostrato che:
-
l’apprendimento si verifica per prove ed errori- le risposte che hanno esito positivo tendono ad essere ripetute (legge dell’effetto);
- la ripetizione dei comportamenti determina un loro più saldo
apprendimento e maggiore probabilità che vengano ripetuti (legge dell’esercizio).
Skinner e il condizionamento Skinner e il condizionamento
operante operante
Lo psicologo comportamentista Skinner proseguì gli studi sul condizionamento operante ponendo particolare attenzione all’azione dei rinforzi.
Un risultato pratico ottenuto
da Skinner riguarda l’aver raccolto prove contro l’uso delle punizioni.
Nell’opera del 1953 consiglia di:
- non prestare attenzione al
comportamento indesiderato di un figlio (ciò provoca la sua estinzione);
- rinforzare un comportamento alternativo incompatibile con il
Oggi il condizionamento è considerato non l’unico modo attraverso cui avviene l’apprendimento ma uno dei modi (e addirittura quello più elementare).
Più complessi sono invece, ad esempio, i processi di insight scoperti, come vedremo, dalla scuola della Gestalt.
Il dominio comportamentista nella prima metà del
Novecento non è stato assoluto. Gli psicologi della
Gestalt erano delusi dalla psicologia
associazionista almeno quanto i comportamentisti
sebbene per ragioni diverse.
FENOMELOGIA e FENOMELOGIA e
PSCIOLOGIA DELLA PSCIOLOGIA DELLA
GESTALT
GESTALT
“ciò che è presente alla mia
consapevolezza per me è vivo, è da me vissuto, perciò è esistente per me”.
Fenomenologia = Scienza del dato fenomenico immediato
Area che più ha risentito delle
innovazioni apportate dalla
fenomenologia è stata la percezione
Le situazioni complesse: la Le situazioni complesse: la
melodia melodia
Lo psicologo Von Ehrenfels, che può
ritenersi un anticipatore della Gestalt, ha
contribuito a svincolare lo studio della
percezione dall’impostazione della
fisiologia ponendo la questione della
percezione di una melodia (che è qualcosa
di diverso rispetto alla somma delle singole
note che la compongono): il tutto è più della
somma delle singole parti (contrariamente a
quanto ritenuto all’associazionismo
wundtiano).
FENOMENOLOGIA E PSICOLOGIA FENOMENOLOGIA E PSICOLOGIA
DELLA GESTALT DELLA GESTALT
Indirizzo fenomenologico si consolida in Europa grazie agli esponenti della Scuola di Berlino:
Wertheimer, Koffka, Koehler (Psicologia della Gestalt) i quali rimproverano alla psicologia precedente di aver trascurato la soggettività.
Principali oggetti di studio della Gestalt a) la percezione;
b) il funzionamento del pensiero e il processo di
problem solving
La percezione La percezione
È il campo che permette di cogliere il carattere dinamico e sintetico della vita psichica. È infatti il soggetto, secondo i gestaltisti, ad organizzare secondo schemi (leggi) i dati dell’esperienza
Fig. 1
Nel caso della fig. 1 è possibile vedere un calice come pure due profili. Si tratta di una percezione reversibile, fluttuante. Per vedere il calice devo considerare tutto il resto come sfondo; viceversa, per vedere i due profili devo considerare la parte bianca della fig. come sfondo.
Il nostro sistema percettivo seleziona la figura e lo
sfondo che rappresentano la struttura minima della
percezione visiva. Nel caso delle figure ambigue
tale selezione è molto evidente: una coppa o due
profili a seconda della selezione degli stimoli che
Figura 2 Figura 2
Quando guardiamo un sistema stimolante, in modo inconsapevole, tendiamo a raggruppare gli
elementi secondo principi di
organizzazione/selezione del campo visivo. Tali principi sono, secondo i Gestaltisti i seguenti:
◦ Il principio di vicinanza (a parità di altre condizioni tendiamo a raggruppare gli elementi più vicini in unità figurali);
◦ Il principio di somiglianza (a parità di altre condizioni tendiamo a raggruppare gli elementi tra loro somiglianti) in unità figurali;
◦ Il principio di continuità di direzione (a parità di altre condizioni si impone quella unità percettiva il cui margine offre il minor numero di cambiamenti o interruzioni)
◦ Il principio di chiusura;
Figura 3: principio vicinanza
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
• • • • • • • • • • • • • • • • •
Figura 4: principio somiglianza
Figura 4: principio somiglianza
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Fig. 6: principio di chiusura
Figura 7: principio di continuità di direzione Figura 7: principio di continuità di direzione
Percezione = campo che permette di cogliere il carattere dinamico e sintetico della vita psichica
2 leggi psicologiche:
a)
Formazione non additiva della totalità;
b)
Pregnanza (o della buona forma:
individuazione figura-sfondo)
Non solo percezione Non solo percezione
Gli studi di psicologia animale di Köhler hanno riproposto il
problema dell’atto mentale che si esprime nella visione mentale
della soluzione di un problema (intuizione) che è qualcosa di diverso rispetto
all’apprendimento per tentativi
ed errori e alla riproduzione di
Esperimento sul problem- solving (1927): scimmie dovevano raggiungere delle banane fuori dalle loro gabbie e unici oggetti a loro disposizione erano bastoni. Una scimmia prese i due bastoni e li unì insieme per ottenerne uno più lungo con il quale raggiunse le banane:
esempio di insight (animale aveva agito in modo diretto ad uno scopo) e non per tentativi ed errori.
Ristrutturazione della Ristrutturazione della
situazione e della funzione situazione e della funzione
degli oggetti
degli oggetti
Molti psicologi a lui contemporanei ritenevano, invece, che i processi di pensiero e apprendimento si attuassero solo per prove ed errori (cfr. il comportamentismo). L’impostazione di Köler è opposta: tende ad attribuire intelligenza al soggetto che apprende (le azioni dell’animale tendono ad una soluzione ottenuta in seguito ad una strategia non casuale.
Questo impiego costituisce un atto di intelligenza poiché instaura una ristrutturazione del campo cognitivo attraverso ristrutturazione del campo cognitivo un atto di insight).
Gestaltisti e apprendimento con modalità subitanea (problem solving)
Altri esperimenti Altri esperimenti
Ristrutturazione e insight: il problema delle due corde o del pendolo (Maier, 1931);
Fissità funzionale: il problema della candela (Duncker, 1926)
Per i Gestaltisti problem solving =
-
qualcosa di più della semplici
riproduzione di risposte apprese;
-
Implica processi attivi di insight e
ristrutturazione
LA SVOLTA COGNITIVA LA SVOLTA COGNITIVA
Anni ’60 nuovo approccio allo studio del pensiero (crisi del comportamentismo). La mente viene considerata un oggetto di studio indagabile scientificamente
1956: considerato l’anno della svolta.
◦ Durante un Congresso tenuto al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) Chomsky espone la sua teoria sul linguaggio, Miller presenta le sue ricerche sulla memoria a breve termine;
◦ Viene pubblicato il libro di Bruner, Goodwin e Austin sul tema della formazione dei concetti e sul pensiero;
La svolta cognitiva resa possibile anche grazie a profondi cambiamenti all’interno del clima intellettuale :
◦ La cibernetica e la teoria dell’informazione dimostrarono di poter studiare in modo rigoroso entità mentali come l’informazione, gli scopi ecc.;
◦ Gli studi sulle intelligenze artificiali hanno suggerito agli studiosi l’idea che “la mente umana funzioni come un elaboratore di informazioni in cui gli input vengono trattati in fasi successive fino a trasformarli in output. Attenzione, percezione, memoria, pensiero […] non sono altro che momenti del processo di elaborazione dell’informazione”
(Di Giovanni, p. 17);
◦ La disputa sul linguaggio (Skinner = i bambini apprendono il linguaggio per condizionamento; Chomsky = i bambini apprendono, perché naturalmente predisposti, sistemi di regole) ha fatto sì che il linguaggio venisse esaminato in chiave cognitiva;
Per gli psicologi cognitivi la MENTE = sistema operativo che compiendo una serie di operazioni svolge compiti;
PROCESSO MENTALE (unità di analisi) = sequenze di operazioni eseguite sui dati che da un input conducono a un output (cfr. diagrammi di flusso = rappresentazioni elaborate dagli studiosi nel tentativo di spiegare il funzionamento dei processi mentali)
INDIVIDUI = organizzatore/elaboratore di informazioni:
ruolo produttivo della mente nell’elaborazione dei dati
ricevuti dall’esterno (paradigma HIP = Human Information
Processing): un’elaborazione che non avviene secondo
schemi fissi universalmente validi, ma che risente delle
condizioni ambientali, educative e culturali e dunque
individuali.
Il comportamento cognitivo non è, secondo
Bruner, una registrazione passiva di dati, ma
comporta ad ogni livello l’elaborazione
dell’informazione secondo strategie e stili che
non sono, alla maniera di Piaget, costanti e
valide per tutto il genere umano, ma variano da
cultura a cultura e da individuo a individuo.
Obiettivo degli psicologi cognitivisti = elaborare modelli che spieghino il funzionamento dei processi di pensiero (es:
attraverso quali procedure o routines viene
immagazzinata una informazione; attraverso
quali procedure si trova la risposta ad una
situazione problematica ecc. )
LA PSICOLOGIA CONTEMPORANEA
Già a partire dagli anni ’70 autocritica della psicologia cognitiva:
-
Neisser (famoso psicologo cognitivista) criticava lo studio in laboratorio della mente umana. Secondo lo studioso, infatti, il funzionamento della mente nella vita quotidiana, nel suo ambiente ecologico, è diverso rispetto a quello esaminato in situazioni di laboratorio (approccio ecologico)
-
Altri hanno fondato una scienza interdisciplinare: la scienza cognitiva che si occupa :
- di studiare il funzionamento dei sistemi intelligenti (animali, umani, artificiali);
- della formazione dei concetti, delle immagini mentali;
- dell’architettura della mente: cfr. Fodor e il concetto della mente
Secondo Fodor la mente avrebbe una sua architettura costituita da 1 elaboratore centrale e diversi moduli periferici (incapsulati e non comunicanti gli uni con gli altri). I diversi input vengono trattati dai diversi moduli che elaborano delle rappresentazioni trasmesse poi all’elaboratore centrale;
quest’ultimo elabora le conoscenze a livello superiore elaboratore
centrale
modulo periferico modulo periferico modulo periferico per input tipo A per input B per input C
Secondo Fodor non c’è, dunque un unico sistema che trasforma gli input (per fasi-processi-momenti successivi) in output ma più moduli che eseguono operazioni diverse.
La spiegazione di Fodor (Di Giovanni, 2007, p. 19) :
◦ si accorda sia con gli studi di neuropsicologia (lesioni in certe zone del cervello sono responsabili di alterazioni delle attività mentali) sia con gli studi sul centro unico di coscienza;
◦ non si accorda con gli studi che hanno dimostrato come le
lesioni di certe zone del cervello possono essere
compensate da altre zone. Se ci sono moduli è, però,
altamente probabile che essi operino non separatamente
Oltre alla teoria ecologica e alla scienza cognitiva, si è sviluppata negli anni ottanta anche la teoria delle reti neuronali (o connessionismo) il cui paradigma di base è:
nell’uomo non esiste qualcosa di parallelo alla
memoria di archiviazione delle informazioni del
computer (CPU) ma miliardi di neuroni che non
lavorano in serie ma parallelamente e sfruttando
le connessioni tra le diverse unità
La situazione La situazione
contemporanea
contemporanea
La psicologia si interessa oggi di una pluralità di oggetti diversi ed ha scambi e rapporti proficui con altre discipline (es. etologia, filosofia, sociologia ecc.). Sebbene tutte le aree della psicologia sono importanti, tuttavia, come ricorda Di Giovanni (p. 22), è possibile individuare alcune aree di base e altre specialistiche (tra queste anche la psicologia della comunicazione);
Aree di base:
◦ Psicologia cognitiva;
◦ Psicologia sociale;
◦ Psicologia evolutiva;
◦ Psicologia della personalità
Psicologia cognitiva Psicologia cognitiva
Studio di diversi processi mentali come:
percezione; apprendimento; memoria; problem solving; uso del linguaggio ecc.
Diversi modi di studiare i processi cognitivi:
a) approccio sperimentale classico;
b) approccio della neuropsicologia cognitiva (studio dei processi cognitivi in pazienti con danni cerebrali ha contribuito alla comprensione di questi processi in individui sani);
c) scienza cognitiva (uso del computer per
comprendere i processi cognitivi. Numerose
Psicologia sociale Psicologia sociale
Essere umano = animale sociale
Comportamento umano influenzato dagli altri (cfr. la modificazione di certi nostri
comportamenti per conformarci alle aspettative altrui; l’adeguamento a certi stereotipi maschili o femminili ecc.);
Psicologi sociali europei interessati a tematiche
quali il potere, l’ideologia, lo status (cfr. ACD)
Psicologia evolutiva Psicologia evolutiva
Studia i cambiamenti della psiche ravvisabili nel . corso della vita. All’interno di questo filone di ricerca si sono sviluppati tre diversi approcci:
◦ La psicologia dell’età evolutiva che studia i cambiamenti nello sviluppo del pensiero, ragionamento, linguaggio ecc.
dall’infanzia fino all’età adulta;
◦ La psicologia del ciclo di vita che studia l’individuo anche nelle fasi successive all’età adulta puntando l’attenzione su alcune tappe e fasi di vita inevitabili (es. la scolarizzazione) e facoltative (es. la genitorialità);
◦ La psicologia dell’arco di vita che, più delle altre, è interessata a come le variabili storico-culturali influenzino lo sviluppo personale di un dato individuo che si trova in una certa fase del ciclo di vita (es. una guerra avrà effetti diversi
Psicologia della personalità Psicologia della personalità
Sebbene siano numerose le critiche rivolte alla psicologia della personalità, tra un soggetto e un altro sono ravvisabili differenze individuali (più o meno stabili) in merito a
Pensiero (cfr. il test per la misurazione dell’intelligenza di Binet volto ad indagare capacità di giudizio e comprensione oltre al livello di organizzazione sensoriale),
Personalità (cfr i questionari di autodescrizione di Guilford (1936)),
Atteggiamenti,
Comportamenti
Aree specialistiche Aree specialistiche
Oltre alle aree di base ci sono in Psicologia numerose aree specialistiche. Tra queste ricordiamo:
◦ La psicologia occupazionale e del lavoro che si occupa della selezione del personale, incremento produttività, strategie per la decisione, per il contenimento dello stress e la negoziazione dei conflitti;
◦ La psicologia della salute che propone un modello biopsicosociale di malattia: (cfr. il ruolo dello stress nell’insorgere di malattie) e metodi psicologici utili per la prevenzione e il trattamento della malattia;
◦ La psicologia della comunicazione;
Questioni etiche Questioni etiche
In passato gravi lesioni alla dignità
umana (cfr. gli esperimenti di Berkum del 1962 per creare ansia nei
passeggeri di un aereo o gli esperimenti di Milgram sulle reazioni di Ss ai quali
aveva fatto credere di essere in grado di dare scosse elettriche ad altri Ss non in grado di eseguire un compito)
Questioni etiche in psicologia clinica (pazienti pericolosi riluttanti al
trattamento; confidenze fatte al medico
di importanza pubblica –es: intenzione
di uccidere qualcuno -)
Dopo anni ‘70 Dopo anni ‘70
Maltrattamenti inaccettabili sia verso i Ss, sia nei confronti di pazienti:
consenso informato volontario
diritto di ritirarsi in qualsiasi momento
diritto ad avere informazioni sugli obiettivi e gli sviluppi futuri della
ricerca a conclusione dell’esperimento;
Oggetti di studio e Oggetti di studio e
interconnessioni tra ambiti interconnessioni tra ambiti
Individui (adulti, bambini, anziani ecc.);
Gruppi (di lavoro, dei pari, familiari ecc.);
Mondo interiore (i sogni:
interpretazione, i processi cognitivi);