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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.48 (1921) n.2436, 9 gennaio

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(1)

L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore: M. J . de Johannis

Unno XLVIII - Voi. Lll Firenze-Roma, 9 Gennaio 1921 I ^ S è . V ' a ^ ^

0 1 8

H. 2436

S O M M A R I O

P A R T E E C O N O M I C A . Economie.

Per il ribasso dei prezzi — GIOVANNI D'ANGIOLINI. Rassegna inglese — EMANUELE BARABINO.

Problemi attuali di legislazione in rapporto alla ragioneria. Controllo operaio sulle industrie.

N O T E E C O N O M I C H E E F I N A N Z I A R I E . Le importazioni in Italia nel 1920. I risultati delle ultime elezioni in Italia. R I V I S T A B I B L I O G R A F I C A .

CARLO LIEBKNECHT — Lettere dal campo, dal carcere, dal reclusorio. LENIN — Stato e rivoluzione.

R I V I S T A D E M O G R A F I C A . F I N A N Z E D I S T A T O . R I V I S T A D E L C O M M E R C I O .

SITUAZIONE DEGLI ISTITUTI DI E M I S S I O N E I T A L I A N I . S I T U A Z I O N E DEGLI ISTITUTI DI C R E D I T O M O B I L I A R E . ISTITUTI N A Z I O N A L I E S T E R I .

1921

Il prezzo di a b b o n a m e n t o è portato a lire 40 annue per l'Italia e Colonie, a 42 Franchi e Pesetas, a 2 Sterline, alODoIlari o Pesos oro, a 200 Marchi ; sempre anticipato. Non si dà corso alle ri-chieste di abbonamento, non accompagnate dal relativo importo.

L'abbonamento è a n n u o e decorre dal 1, gennaio.

Un fascicolo separato costa L. 4 per l'Italia e in proporzione per gli altri paesi.

Trascorso un mese dalla pubblicazione non si trasmettono fascicoli reclamati dagli abbonati.

I cambiamenti di indirizzo vanno accompagnati dalla fascetta e dalla rimessa di L. 5.

Non si Inviano bozze degli scritti favoriti dai collaboratori, i cpiali debbono rimettere gli originali nella loro redazione definitiva. Non si d a n n o in omaggio estratti, né copie di fascicoli. Potrà solo èssere tenuto conto degli indirizzi, che preventivamente gli autori avranno designato, per l'invio delle cop:a contenenti i loro scritti.

Per gli estratti richiedere alla Amministrazione il prezzo di costo.

B I B L I O T E C A D E " L' E C O N O M I S T A , , Studi Economici Finanziari e Statistici

pubblicati a cura de V ECONOMISTA

1) FELICE VINCI T . 2

L'elasticità dei consumi con le sue applicazioni ai consumi attuali prebellici

2) GAETANO ZINGALI DI ALCUNE ESPERIENZE METODOLOGICHE ^ T R A T T E DALLA PRASSI DELLA STATISTICA DEGLI ZEMSTWO RUSSI 3) Dott. ERNESTO SANTORO L. 4

Saggio critico su la teoria del valore nell'economia politica

4) ALDO CONTENTO L . Z

_ Per una teoria induttiva dei dazi sui grano e sulle farine

5> ANSELMO BERNARDINO L. 2 Il fenomeno burocratico e il momento

economico-finanziario

In vendita presso i principali librai-editori e presso l'Am-ministrazione de L'Economista - 56 Via Gregoriana, ROMA 6.

PARTE ECONOMICA

Economie

La Esposizione Finanziaria del Governo, che

abbiamo esaminata nel passato fasciscolo, non

contiene alcun programma preciso sul modo di

riassettare le finanze dell'erario ; tuttavia

sap-piamo ormai, per la avvenuta presentazione di

di disegni di legge al Parlamento, quale sia

l'in-dirizzo che il Ministero Giolitti intende dare

alla parte del bilancio che concerne le entrate.

Un regime fiscale dei più duri e dei più

in-tensi dovrà provvedere colla tassazione di tutti

i redditi e colla espropriazione di buona parte

dei patrimoni privati ad incrementare i proventi

erariali, accompagnata, la relativa legislazione,

da quei provvedimenti che si ritengono

neces-sari a non far sfuggire dalle imposizioni alcuna

parte dei redditi o dei patrimoni.

Secondo i nostri maggiori finanzieri pare che

si sia toccato il limite massimo degli oneri

fi-scali che il contribuente italiano possa essere

capace di sopportare ; alcuni anzi accennano

alla eventualità di un danno alla produttività

del paese per la applicazione di alcune norme

intese a rendere certo il contingente

dell'impo-nibile. Bisogna sceverare pertanto quello che è

lamento consueto e ingiustificato, che

accom-pagna ogni misura fiscale, da quello che è

ve-ramente pericolo per la economia generale. Non

crediamo di andare errati ritenendo che, dopo

il necessario periodo di assestamento, anche le

nuove leggi tributarie potranno essere

perce-pite senza produrre danni allo sviluppo delle

energie produttive della nazione.

Ma dove nulla ancora sappiamo, malgrado le

reiterate richieste della stampa e del Parlamento,

è quando e come il Governo intenda

ope-rare quelle economie di bilancio che sono, se

non più, altrettanto urgenti, che lo assestamento

delle entrate. Ad eccezione del progetto di legge

sul prezzo del paie, che forma una questione

del tutto a sè, noi non sappiamo, se non

attra-verso misure di carattere dilatorio, quale sia la

sistemazione che il Governo intenda dare alla

pubblica amministrazione ed alia gestione di

determinati servizi, perchè ambedue si rendano

meno onerosi alla massa dei contribuenti e

con-corrano, con corrispondenti sacrifici, a

raggiun-gere dapprima la riduzione del deficit di

bi-lancio, a mantenerne di poi il pareggio.

(2)

diminu-14

zione del gettito del pubblico denaro- Anche da

noi voci autorevoli ed insistenti vanno cercando

di creare eguali correnti, le quali aiutino e

con-tribuiscano a porre il Governo nella condizione

di dover energicamente provvedere a che l'onere

dei cittadini, vada realmente al risanamento

delle finanze, non già a rendere sempre più

larga e più costosa la macchina della colossale

ed inetta amministrazione statale. Noi vorremmo

che queste voci acquistassero sempre maggiore

forza e facessero capo, ormai, ad una specie di

coalizione di contribuenti, al fine di imporre

con ogni suprema energia la riduzione delle

pubbliche

spese-In sostanza un paese che dà il proprio

con-tributo di ricchezza al Governo ad ogni più dura

richiesta e senza un lamento e senza una

titu-banza, ha anche il diritto ad un controllo vigile

ed efficace, affinchè la sua ricchezza, versata a

migliorare la situazione della gestione pubblica,

non vada invece ad impinguare falangi di

pub-blici amministratori, dei quali da troppo lunghi

anni il pubblico ha ragione di non essere

sod-disfatto.

La lotta contro la burocrazia ed il suo

con-tinuo accrescersi e la sua evidente incapacità

a bene amministrare, e rendere con poca spesa

adeguati servizi, è ormai così secolare, che, nel

momento presente, nel quale la potenzialità

con-tributiva del singolo cittadino è messa a così

dura prova, ci sembra dovrebbe mostrarsi

giu-stificata qualsiasi azione, anche violenta, mirante

a por termine a questo sconcio della

dilapida-zio te del pubblico denaro.

Già altre volte abbiamo accennato in queste

colonne che, se una rivoluzione vedavamo

ne-cessaria nel nostro paese, ed avremmo con ogni

forza appoggiata, questa stimavamo opportuna

soltanto se diretta a spazzare dal nostro sistema

amministrativo tutte quel vecchiu ne e quella

po-tente falange di tiranni è di oppressori di ogni

privata iniziativa, che si annidano nei dicasteri

dell'amministrazione statale e che costituiscono

una delle cause più deleterie del lento e

sco-raggiante progredire di tutte le iniziative e

for-I

mano una delle più obbrobriose forme di

pa-j; rassitismo, n'ori contemperabile con un moderno

I

I

concetto di civiltà e di economia pubblica. La

nostra legislazione minuziosa, e rivolta a tutto

j regolare, a tutto disciplinare, ha avuto tre

ef-fetti principali: di dare ogni volta ragione alla

i creazione di qualche nuovo reparlo di impiegati

per attendere alla sua applicazione, di avere

in-tralciato il libero e sicuro operare delle singole

energie, dì avere per niente migliorate le

con-dizioni di svolgimento di quelle energie. Noi

crediamo che se si sopprimessero la metà delle

1

leggi in vigore e che opprimono, e se si ponesse

mente a non legiferare che nel solo e stretto

caso della assoluta e giustificata necessità, il

nostro paese marcerebbe con passo assi più

sol-lecito e più fidente verso un maggiore progresso.

Forse il Ministero Giolitti è di quelli ette

me-glio degli altri rifugge dalla pletorica

legifera-zione; tuttavia è anche quello che non ha

vo-i luto affrontare la questvo-ione della burocrazvo-ia sulla

base delle tante relazioni precedentemente

com-piute da speciali commissioni inquirenti ed ha

voluto invece crearne una nuova, le conclusioni

della quale non potranno essere diverse da

9 gennaio 1921 — N. 2436 j

quelle delle altre; ha però così rinviata la

so-luzione del problema urgente ad altro tempo,

mentre, essa faceva parte logicamente

necces-seria e indissolubile degli stessi provvedimenli

legislativi che richiedevano al contribuente

ita-liano nuovi e più forti sacrifici per rinsaldare la

finanza.

Noi ci auguriamo che nel paese vada for- j

mandosi una corrente illuminata e sempre più

forte, la quale si proponga di imporre con ogni •

mezzo al Governo la sistemazione o meglio la

riduzione delle spese per la pubblica ammini- j'

strazione, a costo di qualsiasi sacrificio, sia

individuale" per quanto riguarda i colpiti dalle

riduzioni, sia generale per quanto riguarda la

soppressione e la più ridotta esecuzione di

pub-blici servizi.

Per il ribasso dei prezzi

L'econ-omia nazionale si trova in un periodo di raccoglimento e di a s s e s t a m e n t o , che può e s s e r e age-volato dalla relativa tranquillità nel c a m p o operaio e dalla m i n o r e tensione del m e r c a t o monetario.

L ' a u m e n t o del p r e z z o del pane, reclamato da im-periose necessità di finanza, c h e potranno benefica-m e n t e influire sul corso dei cabenefica-mbi, benefica-malgrado sia di lieve entità per le classi m e n o abbienti, ha determi- | nato una vivace c a m p a g n a da parte del partito socia-lista.

Al difuori della pregiudiziale-di partito, è b e n e esa-m i n a r e dal punto di vista e s c l u s i v a esa-m e n t e econoesa-mico, gli effetti del provvedimento.

11 partito socialista non d o v r e b b e a v v e r s a r e il lie-ve .aumento del prezzo .del pane, ma s o s t e n e r e la ne-cessità di un più intenso lavoro, c h e possa permette-re il più rapido ribasso del costo medio della vita. ^

Ai lavoratori non d o v r e b b e e s s e r e a u m e n t a t o l'o- j nere del loro bilancio famigliare, m a la spesa per a u m e n t o del p r e z z o del pane d o v r e b b e trovare un c o m p e n s o nella diminuzione delle altre s p e s e .

Gli ambienti industriali commerciali dovrebbero convincersi di questa necessità assoluta e volgere ogni loro sforzo per mitigare l'attuale asprezza del prezzo di tutte le merci.

In alcuni m o m e n t i della vita economica non si pos-sono c o n s i d e r a r e gli avvenimenti soltanto dal punto di vista del più egoistico tornaconto immediato, ma s p i n g e r e lo s g u a r d o un po' più lontano, per non es-s e r e poi travolti da qualche fatto, che può riues-scire di g r a v e danno n e l l ' a v v e n i r e .

In questo periodo è interesse c o m u n e risanare la vita economica e finanziaria, cercando di ledere nel minor modo possibile gli interessi particolari. _

S e le classi agricole, industriali e commerciali li ostinassero a non agevolare l'iniziato movimento di discesa dei prezzi, in seguito a l l ' a u m e n t o del prez-zo del pane, potrebbero a v v e n i r e n u o v e agitazioni operaie. Esse d e t e r m i n e r e b b e r o un p e r t u r b a m e n t o dell'attività produttiva, nuovo a u m e n t o d'i salari, c h e f a r e b b e r o oscillare le attuali condizioni della produ-zione con altre notevoli oscillazioni nei mercati, c h e invece dovrebbero m a n t e n e r e ed a c c e n t u a r e il loro carattere di regolatori del m o v i m e n t o di discesa dei prezzi, già segnato dai n u m e r i indici, specialmente per le d e r r a t e alimentari.

Il partito socialista, in considerazione di questa possibilità, p o t r e b b e c e s s a r e l'iniziata agitazione, c h e se riuscisse nello scopo ostacolerebbe il principio del

risanamento della finanza e d e t e r m i n e r e b b e nuovi squilibrii economici. . .

P e r un complesso di fattori, c h e incominciano ad agire favorevolmente, e che potranno intensificare la ' loro benefica azione, qualora una tranquillità sociale possa f a r e e s a m i n a r e con migliore serenità t proble-mi industriali ed agricoli, i cambi p o t r a n n o proble- miglio-r a miglio-r e .

(3)

9 gennaio 1921 - N. 2436 15

Q u e s t a eventualità p o t r e b b e a t t e n u a r e l'attuale freno alle importazioni di merci estere, se i pro-cessi produttivi italiani non p e r m e t t e s s e r o la produ-zione a costi decrescenti e la vendita a prezzi non alti.

Es a s s u r d o credere c h e l'attuale rialzo dei prezzi

possa m a n t e n e r s i indefinitamente e quindi è oppor-tuno iniziare in tutte le industrie una revisione criti-ca dei propri costi di produzione. in modo- da fare affidamento, p e r la consistenza economica dell'azien-da, su costi c h e siano molto più bassi degli attuali e | che p e r m e t t a n o un certo margine p e r il ribasso dei j prezzi dal punto a t t u a l m e n t e raggiunto.

Se gli ambienti commerciali, bancarii, industriali | ed agricoli a v r a n n o q u e s t a accortezza, la nostra

eco-nomia inazionale potrà r a p i d a m e n t e assestarsi senza ; sbalzi e senza arresti, evitando qualsiasi crisi, c h e

s a r e b b e e s t r e m a m e n t e dannosa per le affrettate li-quidazioni e per la disoccupazione.

1 notevoli ribassi nei mercati esteri, specialmente americani, inglesi francesi ed il r i p r e n d e r e della pro-duzione mondiale in seguito al fervore produttivo ed agli intensificati scambi internazionali, 'per il miglio-ramento dei mezzi di trasporto, e d'i comunicazioni, M avranno efficace ripercussione, sul nostro mercato.

Es-so dovrà perciò assestarsi in modo r e l a t i v a m e n t e sta-bile per evitare qualsiasi urto economico, che dan-n e g g e r e b b e la compagidan-ne ecodan-nomica italiadan-na.

P e r ottenere questo risultato occorre iniziare gra-d a t a m e n t e il ribasso gra-dei prezzi, lasciangra-do c h e il p a n e sia venduto a prezzo più alto, per evitare ulteriori e gravose perdite al T e s o r o ' e .per i n f l u i r e sull'accre-scimento della produzione granaria nazionale.

P e r non a u m e n t a r e il p r e z z o del pane, lo Stato do-vrebbe rincrudire le imposte, che per un f e n o m e n o d'incidenza si r i s e r v e r e b b e r o sui consumatori, o emet-tere nuova carta moneta che col suo ulteriore deprez-zamento f a r e b b e a u m e n t a r e i prezzi.

Le classi commerciali devono favorire il movimen-to di discesa, per evitare e agitazioni operaie, che t u r b e r e b b e r o la vita sociale, nel qual caso il nuovo ag-gravio finanziario s a r e b b e in sostanza pagato dalle classi a redditi fissi più d u r a m e n t e provate economica-mente dalla guerra, cioè dagli impiegati, pensionati e famiglie di caduti in guerra.

Q u e s t e considerazioni dovrebbero f r e n a r e i risei) timenti di partito, che potrebbero avere ragione c't essere qualora esistesse o si a f f e r m a s s e una resisten-za al ribasso dei prezzi da parte delle classi capitali-stiche. In questo caso l ' i n t e r e s s e delle classi popolari coinciderebbe con un interesse- c o m u n e e s u p e r i o r e dell'economia nazionale, ma gli ambienti commercia-li, che hanno l'intuito delle più complesse questioni di dinamica della, produzione, f a r a n n o c e r t a m e n t e ;1

possibile per affrettare il miglioramento del'e condi-zioni economiche italiane, anche ner un fine di giu-stizia e di pacificazione sociale.

G I O V A N N I D ' A N G I O L I N I .

R a s s e g n a i n g l e s e

Le ultime settimane hanno visto svolgersi sulla stampa e nelle riunioni pubbliche una c a m p a g n a vi-vace per una limitazione nelle s p e s e dello Stato. AI dibattito finanziario ai C o m u n i nella scorsa settimana venne f o r m a l m e n t e proposto c h e il bilancio per il prossimo a n n o finanziario non dovesse s u p e r a r e le L. 8 0 8 . 0 0 0 . 0 0 0 , L. 3 6 0 milioni per il servizio del de-bito^ 120 miteni per le pensioni ed il resto per gli altri servigi'; c i f r a fissata dal Cancelliere dello S c a c c h i e r e nel suo discorso, n e l l ' a u t u n n o dell'anno scorso, per un bilanc-'o n o r m a l e ; la F e d e r a z i o n e degli Industriali Inglesi propone invece di limitarlo tra i 9 0 0 milioni ed un . m i l i a r d o di sterline. L e s p é s e di bilancio am-montarono per il 1 9 1 8 / 1 9 a L. st. 3 . 1 4 0 milioni, per il 1919/20 a L.st. 2 . 1 6 0 milioni e p e r l ' a n n o il corso a L . s t 1 . 2 8 2 milioni, questa s o m m a non c o m p r e n d e { le previste L. 2 3 4 milioni per la redenzione del d'ebi- I

to, e n e m m e n o L. 5 8 milioni di a u m e n t o alle previ-sioni, c h e sono state presentate in questi giorni, e c h e vanno ripartite per L. 40 milioni al Ministero del-la G u e r r a , Lst. 2 milioni all'aviazione, Lst. 7 milioni alla Marina e Lst. 9 milioni agli altri s e r v i z i ; di f r o n t e a questo .aumento nelle previsioni stanno però Lst. 4 milioni di economie già effettuate e ulteriori Lst. 54 milioni, che si spera di poter realizzare.

L ' a m m o r t i z z o del Debito Pubblico è stato calcolato a Lst. 234 milioni ; ma questa previsione, c o m e lo ha lasciato intendere il Canceliere, è diffìcile c h e possa avverarsi completamente, data la diminuzione nelle n u o v e vendite di Certificati a Risparmio,- ed altre pos-sibili sopravvenienze passive, forse si arriverà a Lst. 2 0 0 milioni soltanto, ad ogni modo la cifra minima che si intenderebbe di raggiungere s a r e b b e di Lst. 160 milioni, di cui Lst. 9 0 milioni sono costituiti d:a de-bito all'estero, ciò r a p p r e s e n t e r e b b e pur s e m p r e un notevole risultato. La cifra di Lst. 160 milioni è co-stituita da Lst. 3 5 milioni provenienti dal fondo di ammortizzo statutario, Lst. 7 5 milioni di obbligazioni c h e lo Stato è costretto- .ad accettare in pagamento, ed il rimanente di Lst. 5 0 milioni di avanzo di Bilancio. La politica finanziaria dello Scacchière riguardo al De-bito è inspirata al principio di ammortizzare il massi-mo importo possibile, fintanto che il Bilancio potrà m a n t e n e r s i alle altezze attuali. P e r il prossimo a n n o finanziario le previsioni sono meno floride, e d'i Lst.

140 milioni di debito c h e scadranno, di cui circa Lst. 7 0 milioni all'estero, una parte dovrà e s s e r e presa a reimprestito. P e r il Debito Fluttuante prevale il. cetto di evitare una deflazione troppo rapida, che con-d u r r e b b e acon-d una crisi peggiore con-della continua infla-z i o n e ; ma di p r o c e d e r e p e r gradi, del resto, come lo abbiamo fatto notare nella nostra rassegna precedènte, una vasta operazione di corrsilidamento, oltre .ad1

osta-colare il' oorso n o r m a l e del mercato, nelle condizioni presenti a v r e b b e s c a r s e prospettive di successo.

P e r il Bilancio futuro non è stata espressa alcuna direttiva, salvo c h e verranno introdotte le massime economie possibili, e qui come altrove, gli strali si appuntano specialmente contro i due Ministeri mili-tari. che anche il Cancelliere e b b e a riconoscere sono i soli in cui possano realizzarsi riduzioni sensibili. P e r l ' a n n o in corso il Bilancio P r e v e n t i v o per il Dicastero della G u è r r a prevedeva L. 125 milioni di spesa e per la Marina Lst. 8 4 milioni .alle quali s o m m e vanno ag-giunte Lst. 4 0 milioni e Lst. 10 milioni rispettivamente per Previsioni s u p p l e m e n t a r i . Altre riduzioni s a r a n n o possibili con l'abolizione dei tre Ministeri del. Mari-na Mercantile, ApprovigioMari-namenti e Munizioni c h e gravano sul Bilancio per Lst. 4 5 milioni, la scomoarsa del sussidio per il p a n e c h e importa Lst. 4 5 milioni, e la cessazione o diminuzione nei contributi per utili minimi garantiti alle C o m p a g n i e ferroviarie e mine-rarie.

O c c o r r e però volgere te sguardo a n c h e alle entrate, c h e sarà problematico possano m a n t e n e r s i al livello attuale. Le previsioni nell'esposizione finanziaria del

19 a p r i l e passato erano le seguenti :

Entrata : Uscita :

Imposte e "tasse L s t . 1.035 Fondo consolidato L s t . 376 Altri proventi » 81 Servizi pubblici » 808

Alienazione materiali — guerra, ecc. • 302 L s t . 1.184

Fondo r e d e n t . deb. » 234 L s t . 1.418 L 6 t . 1 . 4 1 8

(4)

L' ECONOMISTA 9 gennaio — 1921 N. 2436

incluse Lst. 2 2 0 milioni per imposta di soprapprofitti, che, anche se m a n t e n u t a in vigore p e r l ' a n n o prossimo non potrà certo dare un tale importo, data la crisi in-dustriale e commerciale c h e continua ad aggravarsi. Ma il Tesoro ha già p r o m e s s o di ridurre l'aliquota del 6 0 per cento al 40 per cento per l ' a n n o venturo, e pro-babilmente verrà completamente sostituita con qualche altra forma di agravio fiscale.

Il C o n g r e s s o della F e d e r a z i o n e degli Industriai te-nutosi qui la scorsa settimana, ha inviato una deputa-zione al Cancelliere dello Scacchiere p e r c h è venisse abolito il modo presente di tassazione diretta dell'in-dustria con le imposte di sopraprofitti e del 5 per cento sugli utili delle società a responsabilità limitata ; ma nessun risultato v e n n e raggiunto. Vi è però una forte corrente di opinione, c h e data la impossibilità 'per il Tesoro di fare a m e n o di una tale entrata pro-pone un'imposta sulle vendite, c o m e al Canadà, dove è anche in vigore quella sui consumi suntuari, c h e si applica alle vendite all'ingrosso ed è d e l l ' I per cento sull'importo della fattura, 2 per cento in caso i produttori vendano direttamente ai consumatori, c h e s e m -bra abbia dato risultati soddisfacenti ; si parla, a n c h e di sostituirvi u n ' i m p o s t a sul giro degli affari s u l l ' e s e m -pio di quella f r a n c e s e , ed anche di altre f o r m e , ma tutte vertenti più o m e n o sulle vendite. Però, di po-sitivo non v ' è nulla, ciò c h e risulta è semplicemente c h e la T e s o r e r i a stà considerando la questione della imposta dei soprapprofitti, per sostituirla o contem-perarla con altra forma di provento.

E M A N U E L E B A R A B I N O .

Problemi attuali di legislazione in rapporto

alla ragioneria (')

Ascrivo a grande o n o r e di e s s e r e stato delegato a r a p p r e s e n t a r e il G o v e r n o del Re in questo importante C o n g r e s s o .

La sincera a d e s i o n e dei Governo.

E q u e s t o non soltanto c o m e Sottosegretario al Te-soro, ma a n c h e come m o d e s t o studioso di dottrine e di fatti economici e come cittadino e deputato di Milano : la città nella quale la professione vostra è assurta ad essenziale importanza, ha penetrato e permeato tutte le aziende e gli istituti della vita pubblica e privata, e con la sua attività alacre, persistente, multiforme è divenuta elemento indispensabile nella vita c o m m e r -ciale della metropoli e nel controllo delle a z i e n d e a cui è affidata la prosperità pubblica. A Milano si può dire dei ragionieri quello c h e un P o n t e f i c e disse scher-z o s a m e n t e dei fiorentini nel Medio E v o : c h e essi e r a n o il « Quinto e l e m e n t o ».

Mi è assai grato a q u e s t a proposito ricordare quale nobile m e m o r i a di sè abbia lasciato nella città nostra un vostro conterraneo, Giovanni Maglione, nel quale v e r a m e n t e la pratica professionale e la preziosa espe-rienza dell'insegnamento si f o n d a v a n o su una base sal-da di dottrina e di studi s e v e r i .

Così voi vi a s s o d e r e t e a m e nel salutare la me-moria di ur, altro amico della vostra classe, uno scom-parso di ieri, l'on. F r a n c e s c o Mira, c h e fu il relatore del progetto di legge s u l l ' e s e r c i z i o della ragioneria e il difensore strenuo dei vostri diritti, troppo contesi e troppo insidiati. N e s s u n o più di lui cordialmente, s e m p l i c e m e n t e , schiettamente ambrosiano.

P e r m e t t e t e a m e p u r e di parlarvi con ambrosiana schiettezza e semplicità.

Voi non attendete n è pretendete certo da m e la c o m p i a c e n t e parafrasi anticipata di quello c h e state per deliberare, nè le ampollose p r o m e s s e g e n e r i c h e alle quali s e g u e troppo spesso l'attender corto in cui i G o v e r n i s o n o maestri : bensì altra, più seria, più efficace cooperazione. U n o dei vostri relatori, c h e ho il piacere di conoscere p e r dimestichezza quotidiana,

(1) Discorso pronunziato il 6 gennaio 1921 al Congresso dei R a -gionieri di Napoli da S. E . Agnelli, Sottosegretario di Stato del Mini-stero del Tesoro.

ha, scritto con apprezzabile .franchezza che dal G o -v e r n o si attende più c h e la gentilezza dell'adesione, il calore della solidarietà » ; ebbene, con altrettanta f r a n c h e z z a vi debbo dire c h e la prova della solidarietà vi, sarà data sopratutto esaminando còsci,enzi,osamente e obiettivamente i vostri voti, saggiandoli alla stregua d è l i ' i n t e r e s s e g e n e r a ' e e delle condizioni di fatto dei diversi istituti, col leale intendimento di seguire il m e -gerisce ma impone : quello di udire e accogliere la todo. c h e ormai un c o s t u m o democratico non solo sug-voce degli interessati, di -non far c a d e r e le r i f o r m e dall'alto c o m e uscissero p e r f e t t e e a r m a t e di tutto pun-to — tale M i n e r v a dal cervello di G i o v e — dalle a-stratte concezioni del legislatore, ma di elaborarle in-vece, di vagliarle, di perfezionarle sulla base di urna critica severa c h e adegui le leggi ai costumi e nella vita trovi l'armonica applicazione.

Riforma delia l e g g e p r o f e s s i o n a l e e d e g l i studi di ragioneria.

La r i f o r m a della legge sull'esercizio professionale e l'organizzazione di classe a p p a r t e n g o n o ad un movi-mento, c h e i tempi vengono giustificando e delineando s e m p r e più, attraverso il quale voi giustamente inten-dete imprimere un'individualità e una caratteristica marcata all'arte c h e professate, allontanando dal tem-pio i profani e attuando finalmente la fiera divisa : « La ragioneria ai ragionieri! ».

La eterogeneità delle condizioni economiche e cul-turali del nostro p a e s e , alcune misoneistiche contra-rietà di ambiente, la diversa maturità di evoluzione in-dustriale e c o m m e r c i a l e , hanno troppo a lungo man-tenuto miei c a m p o dell 'indeterminato e dell'irto,stimo, h a n n o troppo s p e s s o abbandonato al semplice empi-rismo l'esercizio di una p r o f e s s i o n e di cui voi do-m a n d a t e a buon diritto la elevazione e, se do-mi è lecito dire, la epurazione.

11 Governo, c h e ?ià in 'dtri tempi tia p a : z : j ! m e n t e accolto ii vostri voti, non potrà a m e n o di far tesoro delle deliberazioni di questo C o n g r e s s o : le leggi per-ciò s o n o opera del P a r l a m e n t o : ai molti parlamentari d u n q u e , o h e h a n n o a p e r t a m e n t e .aderito al movimento l'orrore dell'iniziativa e dell'impulso a far c o m p i e r e un passo decisivo, dai vostri stessi relatori spontanea-m e n t e contenuto in lispontanea-miti di e s e spontanea-m p l a r e discrezione.

Lo stesso dicasi della riforma degli studi di ragio-neria. E ' a n c h e questa una parte di un movimento più ampio. P e r s i n o il lavoro p u r a m e n t e m a n u a l e tende i ad elevarsi ad una tecnica perfetta. Il taylorismo, c h e fra non molto invaderà le officine e gli stabili-menti, s e v e r a m e n t e questa vecchia E u r o p a vorrà ae- ! c r e s c e r e la p r o d u z i o n e nella misu-a c h e le ci'costan- 1

z e impongono, non è c h e un'anticipazione di questo I concetto. E ciò c h e in altri tempi bastava la coltura generica e spesso confusa di p r o g r a m m i c h e vogliono raggiungere troppi fini ad un tempo, ora non basta più. Devesi finalmente i n t e n d e r e che l'intelligenza è piuttosto uno s t r u m e n t o da a c u m i n a r e e da perfe-zionare c h e non un sacco da riempirsi ; la richiesta di una vera facoltà ai ragioneria, ci se tole superiori alle medie per c o n f e r i r e il diploma di abilitazione al-l'esercizio professionale è di quelle che fanno cnore alla classe che le propugna.

Codice di c o m m e r c i o e finanza.

Hanino attinenza a problemi a n c h e più generali gli studi per r i f ó r m e al C o d i c e di C o m m e r c i o sul re-gime delle società, l'istituto dei sindaci, i libri di com-mercio, la procedura fallimentare e quelli circa il con-trollo patrimoniale e finanziario nelle aziende comu-nali e provinciali. Il Codice di C o m m e r c i o ha qua-r a n t a n n i di v i t a : e nella pqua-repaqua-razione sua più auto-revole e più paziente è opera sovratutto di un illustre napoletano, P a s q u a l e Stanislao Mancini.

Magnum aeri spatium, un quarantennio a n c h e se la

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i tempi procedo™, come negli ultimi decenni, con un ritmo d ' i n c e s s a n t e trasformazione. Quanti istituti giuridici, nella Italia c h e si affacciava appena alla vita industriale e commerciale, intorno ali '80, furono al-lora consacrati e disciplinati piuttosto per antiveggenza del legislatore c h e per preciso e diretto a m -m a e s t r a -m e n t o dell esperienza ! A quante nuove inter-pretazioni ed applicazioni si è dovuta piegare la l e g g e ! Quante altre volte essa fu inutilmente sollecitata con l'artificio dialettico più ingegnoso, p e r c h è la lettera non poteva adattarsi al nuovo fatto e c o n o m i c o ! E quan-te superfluità e imperfezioni, infine, doveva rivelare l ' e s n e r i e n z a di ogni giorno! Ciò c h e la vostra critica ci addita è contributo prezioso p e r c h è tiene, per ne-cessità di cose, il giusto mezzo f r a le astratte defini-zioni del diritto e le esigenze unilaterali della pratica ; perchè è già frutto di una elaborazione obbiettiva. E voi sapete c h e con tale contributo date al G o v e r n o nuovi elementi p e r l i n a r i f o r m a di cui esso ha ricono-sciuto da tempo la necessità, ed ha fatto ciò che solo gli era possibile quando si tratta, in tempi travagliati da tante cure, di toccare un m o n u m e n t o nelle s u e linee generali : ha nominato urta C o m m i s s i o n e !

L'opinione pubblica, in tempi, quali tutti auguria-mo DÌÙ riposati, esigerà e otterrà c h e il frutto di que-sti studi diventi legge scritta.

Così l'opinione pubblica apprezzerà s e m p r e meglio l'importanza di una sana e severa amministrazione finanziaria degli enti locali : c o m e disse al C o n g r e s s o di Roma Luigi Luzzatti, « dove i conti sono chiari, i riscontri competenti e assidui, non vi è nulla da na-scondere e nulla si può nana-scondere.... E ' naturale c h e le contabilità di Stato, limpide c o m e la scienza le esi-ge, s o r g a n o con gli ordini liberi, traggano la loro luce dlalle p u b b l i c h e discussioni dei bilanci, a G e n o v a , a Venezia c o m e in Inghilterra ».

E p e r - l a gelosa conservazione delle autonomie lo-cali nulla di più provvido di questa austerità di me-todi ; p e r c h è fin quando viva senso di dignità nel cittadino e n e l l ' A m m i n i s t r a t o r e pubblico, libertà sarà e dovrà r i m a n e r e sinonimo di responsabilità.

Cooperazione e controllo operaio.

Più ancora vicini ad un'attualità, c h e può conside-rarsi politica, sono i temi riguardanti l'organizzazione e le funzioni degli enti cooperativistici e il controilo sindacale sulle aziende.

Fu già osservato giustamente da un p r e c e d e n t e oratore : Voi non intendete certo e s a m i n a r e tali que-stioni sotto un aspetto partigiano : intendete invece di partire da uno stato di fatto, innegabile e constatato ; lo sv il unno s e m p r e c r e s c e n t e della cooperazione nelle s u e forme più svariate, a n c h e in quelle pubbliche- e semipubbliche, convergenti in parte e in parte diver-genti dal p u r o concetto cooperativo ; e la prossima pre-sentazione di un: disegno di legge inteso a c r e a r e il mezzo, per dirla con e proprie precise parole del P r e -sidente de! Consiglio, con cui « l'operaio possa cono-scere esatamente il modo col quale l'industria stessa cammina ».

E b b e n e — se vi è c a m p o nel quale voi possiate pronunziare una parola c h e meriti di e s s e r e ascoltata, è precisamente questo — voi anzi, trasportando una questione a r d e n t e m e n t e politica nel dominio della te-cnica, n e farete intendere i m m e d i a t a m e n t e i limiti e le possibilità di applicazione e contribuirete ad illu-minare l'opinione pubblica in una m a t e r i a ancora nuova e c h e ha bisogno di e s s e r e largamente discussa.

Consentitemi di ripetere parole, c h e a m e s e m b r a n o molto savie, scritte dal vostro relatore Cattaneo nel rapporto che riguarda il movimento cooperativo.

« A facilitare lo sviluppo delle Cooperative — os-serva il vostro relatore — molti invocano elargizione dallo Stato.

« Gravissimo errore. Essi non pongono m e n t e alla j verità sperimentale delle origini del capitale dal ri- i sparmio. che- non è una spesa, m e n t r e i fondi dello I Stato sono una spesa della collettività e dei singoli. ì

<( Mentre il risparmio non grava sulla Società, ma le giova a vincere le crisi, l'elargizione dello Stato concorre ad aggravare le orisi, aumenta il p e s o a carico dei cittadini, accresce una circolazione fiducia-ria non s e m p r e accetta al mercato ».

Ritorno alla normalità e alla verità

Q u a n t e volte ho sperato di veder comparire sulla soglia del mio gabinetto quel C ansaci ore delle spese

superflue, c h e godeva tanta autorità nella repubblica

di Venezia, maestra al mondo di sapiente amministra-zione ! Ma dell'illustre personaggio si è estinta la ge-n e r a z i o ge-n e e si è perduta persige-no la traccia.

O r a , o Signori, se noi non vogliamo perire, dob-biamo adi ogni costo ristabilire una visione chiara ed armonica deìle cose, dobbiamo proporzionare i mezzi ai fini. Voi potete fare opera di persuasione e di pro-paganda molto' effieare.

Venuti da ogni parte d'Italia, tornerete presto alle vostre città serbando la memoria non soltanto della squisita ospitalità partenopea e delle seduzioni di que-sto m a r e e di queque-sto cielo incantevole, ma a n c h e dei dibattiti a cui a v r e t e partecipato.

E b b e n e , ricordate che in, questo g r a n d e movimento riequilibratore, in questo ritorno alla normalità che noi c e r c h i a m o di a f f r e t t a r e con tutte le f o r z e (sono anni di sconvolgimento finanziario ed a n c h e contabile quelli dia cui uscimmo, dopo aver dtovuto subire le pressioni spietate della necessità e dell'urgenza) ricor-date c h e nel periodo di crisi forse a p p e n a iniziato, ma che può considerarsi salutare e che in ogni m o d o sarà risolutivo, una g r a n d e missione è affidata a n c h e a voi. E ' passato il tempo in cui la contabilità pubblica e privata parevano a p p a r t e n e r e ai misteri eleusini ; tut-tavia voi. meglio d'ogni altro, s a p e t e « leggere nei bilanci ».

S a p e t e leggere a n c h e fra le righe. Ajnche quello c h e non .vi è scritto. Anzi, specialmente quello che non vi è scritto.

E b b e n e , voi che sapete leggere, chiarite e spiegate a quelli c h e tanto spesso blatterano e declamano, e non s a n n o n e p p u r e compitare. Distinguete ciò che è vero e vitale da ciò che è artificioso e caduco : ciò, c o m e diceva testé il vostro P r e s i d e n t e di Napoli, c h e è fisiologico da ciò c h e è patologico. La guerra non poteva essere una buona scuola economica, doveva c r e a r e una situazione eccezionale.

Dimostrate che la realtà ha dei limiti infrangibili, c h e il campo aperto all'azione umana, e peggio an-cora. alla improvvisazione e all'arbitrio, è molto più limitato di quanto la p r e s u n z i o n e o l'incompetenza di molti vogliano a m m e t t e r e .

Realtà austera, inesorabile, ma p r o f o n d a m e n t e edu-catrice. E le c i f r e sono lo specchio preciso della realtà.

Essi ci dicono, ad esempio, che nonostante il gra-vosissimo costo d'ella lunga guerra, il nostro p a e s e n e è uscito con quello che potrebbe chiamarsi il suo im-pianto fondamentale in miglior condizione di qualsiasi altro fra i paesi belligeranti n e l l ' E u r o p a continentale. C h e cosa d u n q u e manca ad una ripresa ricostruttri-c e , ricostruttri-c h e potrebbe s e g n a r e l'inizio di u n a nuova v i t a ? Manca forse, più di ogni altra cosa, un elemento di j carattere psicologico, un soffio animatore di c o m u n e speranza e di sincera solidarietà. L e piaghe potrebbe-ro e s s e r e rapidamente rimarginate e le perdite presto attenuate in un ambiente rianimato dal nostro lavoro concorde.

Ma voi di q u e s e esortazioni non avete certo biso-gno. probi cittadini e coscienziosi professionisti quali voi siete, q u a l u n q u e sia il partito politico in cui mili-tate.

M e m o r i e del p a s s a t o e n e c e s s i t à del presente.

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l i

Hi un tale a p p e l o mi d i s p e n s a d a l l ' e l o g i o a c c a d e -m i c o alia v o s t r a p r o f e s s i o n e , t e s s e n d o il q u a l e p o t r e i p , c aspirare a u una lecita captano benevolemuie. Qui ; Napoii si p o t r e b b e r o r i e v o c a r e n o b i l i s s i m e m e

-, a cui. si collega la storia degli studi economici c ce,i a r i e v o s t r a in p a r t i c o l a r e : le indagini sapienti bei vostri e c o n o m i s t i , d a q u e u Antonio G e n o v e s i c h e p e r p r u n o illustrò in u n a pagina m e m o r a b i l e il d a n n o e c o n o m i c o della divisione e del s e r v a g g i o politico di Italia, al sottile v e r s a t i e a c u t o genialissimo a b a t e C a -ldani c h e b e n poteva g a r e g g i a r e di spirito col s i g n o r di Voltaire, fino ad Antonio Scialoja, o n o r e della catte-dna t o r i n e s e di economia politica p r i m a a n c o r a del

1 8 4 8 : tutti spiriti g e l o s a m e n t e devoti a l i b e r t à ; si po-t r e b b e r i c o r d a r e la s e c o l a r e po-t r a d i z i o n e del B a n c o di Napoli di cui Nicola Miraglia è oggi p e r s o n i f i c a z i o n e d e g n i s s i m a e v e n e r a t a .

P o t r e b b e e d o v r e b b e s p e c i a l m e n t e , chi r a p p r e s e n t a il Tesoro, dello Stato, r i c o r d a r e A g o s t i n o Magliani, m a e s t r o tanto g e n i a l e da r i u s c i r e p e r s i n o pericoloso, c h e d o m i n ò s o v r a n o n o n pochi a n n i nel c a m p o della fin a fin z a p u b b l i c a ifin Italia. C o fin lui, p e r la facilità d e l -l ' i n g e g n o , -la ferti-lità deg-li e s p e d i e n t i , i-l c a -l o r e d'e-l-la e l o q u e n z a , l ' a u s t e r a s c i e n z a fianziaria d i v e n n e u n ' a r t e s e d u c e n t e ed u n a pratica i n e s a u r i b i l e di a b i l i t à ; così c o m e v e n i v a n o da q u e s t e Provincie E m a n u e l e G i a n -t u r c o , m e n -t e ala-ta di g i u r e c o n s u l -t o , s u l cui l a b b r o fior i v a così simpatica e f l u e n t e a n c h e quella c h e i f fior a n c e s i c h i a m a n o l'eloquenza degli affari, e quel B e r n a r -dino G r i m a l d i , o r a t o r e v e l o c i s s i m o e i n g e g n o v i v i d o e p r e c o c e , a cui si a t t r i b u ì la f r a s e t a n t e volte r i p e t u t a di poi c h e « l ' a r i t m e t i c a non è u n ' o p i n i o n e ». N o n in-d a g h i a m o o r a s e egli s t e s s o s e n e sia poi s e m p r e r i c o r d a t o .

Ma a voi basti di r a m m e n t a r e c h e q u e s t a parola « r a g i o n e r i a » n o n p o t r e b b e e s s e r e più s c h i e t t a m e n t e e U n i c a m e n t e italiana, n o n p o t r e b b e r i l e v a r e niella s u a o r i g i n e latina u n a più i n t i m a c o n n e s s i o n e col n o s t r o s t e s s o p e n s i e r o e con le leggi i m m u t a b i l i c h e lo re-golano.

In m o m e n t i difficili, i n v o c a n d o una f o r z a ed! a u t o r i t à c h e stia al di s o p r a di o g n i d i s c u s s i o n e si p u ò a n c h e t o l l e r a r e c h e altri dica : sic vaio, sic jubeo, stat prò

ratione voluntas : m a oggi a noi n o n giova più u n a

voiontà c h e si s o v r a p p o n g a alla r a g i o n e , b e n s ì una volontà c h e c o n o s c a e riconosca le l e g g i della r a g i o n e e vi o b b e d i s c a . Non siamo-dli quelli, p e r dirla col pa-d r e D a n t e , « c h e la ragion s o m m e t t o n o al t a l e n t o ».

E d è solo cosi c h e p o s s i a m o a t t e n d e r e t r a n q u i l l a -m e n t e il g i o r n o della r e s a dei conti, quello c h e i la-tini c h i a m a v a n o a p p u n t o il redole rationem.

C h i h a detto c h e in q u e s t a p a c a t a e s e r e n a con-t e m p l a z i o n e delle c i f r e rispecchiancon-ti la vicon-ta, con-t u con-t con-t o è grigia p r o s a e gelido c a l c o l o ?

A n c h e la poesia è n u m e r o , la m u s i c a è n u m e r o , è n u m e r o la f i l o s o f ì a : a n c h e l ' o r a t o r i a . . . v o r r e b b e e s s e -r e n u m e -r o . Lavo-ri o g n u n o , nel c a m p o suo, d a n d o alla P a t r i a il m e g l i o di s è , e voi, r i c h i a m a n d o l a c o m ' è vostro s p e c i a l e ufficio a q u e l l ' i n s e g n a m e n t o della e s p e r i e n z a c h e di o g n i e r r o r e e c o n o m i c o m o s t r a l ' i n e v i t a -bile s a n z i o n e , di ogni s a v i a p r o v v i d e n z a gli e f f e t t i sa-lutari e s i c u r i : e giorni migliori a r r i d e r a n n o a l l ' I t a l i a , a l l ' I t a l i a c h e li h a m e r i t a t i c o n . la s u a f e d e

incrolla-bile e col s u o l u n g o d o l o r e .

C o n questi s e n t i m e n t i dichiaro, in n o m e del Re, a-p e r t o il XII C o n g r e s s o N a z i o n a l e di R a g i o n i e r i .

(Vivi, generali e prolungati applausi).

Controllo operaio sulle industrie (1)

Il progetto provvede inoltre al funzionamento della Commissione Su-periore di controllo per le industrie, nei seguenti termini :

O g n i r a m o di industria s a r à s o t t o p o s t o ad un con-trollo s u p e r i o r e sindacale. L a divisione p e r r a m o di in-dustria s a r à f a t t a d ' a c c o r d o f r a sindacati, ai quali ade-riscono in m a g g i o r a n z a gli operai dello stabilimento ed industriali.

(1) Vedi Economista 24 e 31 ottobre, 14, 21, 28 novembre e 6, 12, 19, 26 dicembre 1920 e 2 gennaio 1921.

9 g e n n a i o 1921 — N. 2436 O g n i industriale d o v r à denunciare la propria iscrizione all'Ufficio della commissione s u p e r i o r e di controllo.

La commissione s u p e r i o r e di controllo s a r à composta dei r a p p r e s e n t a n t i dei sindacati eletti-a s u f f r a g i o univer-sale dai sindaci controllori nominati nelle singole aziende. O g n i ramo d ' i n d u s t r i a avrà una commissione s u p e r i o r e propria. Le d i v e r s e commissioni superiori d ' i n d u s t r i a a v r a n n o l'obbligo di scambiarsi r e c i p r o c a m e n t e tutte le informazioni occorrenti per stabilire i rapporti finanziari, o di produzione od in qualsiasi modo interferenti f r a un' industria e l'altra.

La commissione s u p e r i o r e dividerà il proprio l a v o r o di controllo p e r tutte le industrie In modo che e s s a abbia a propria disposizione i dati p e r stabilire :

1) Prezzi di c o s t o di produzione nei diversi stabili-menti per le m e d e s i m e merci.

2) Metodi amministrativi adottati e s p e s e generali in c o n f r o n t o della quantità dei prodotti.

3) Metodi di produzione, macchinario impiegato, per stabilire le ragioni del m a g g i o r c o s t o della produzione,

4) Salari operai e loro differenziazioni.

5) Costituzione del capitale, s u e divisioni, sue t r a -sformazioni o p a s s a g g i di proprietà.

6) Quantitativi totali di produzione in Italia, posti a r a f f r o n t o con la p o t e n z a di a s s o r b i m e n t o del p a e s e e delle sue possibilità di esportazione.

D o p o due anni dall'entrata in vigore della l e g g e sul controllo tutti coloro che individualmente o in f o r m a associativa i n t e n d o n o i n t r a p r e n d e r e qualsiasi lavorazione industriale, d o v r a n n o rivolgere d o m a n d a di informazioni alla commissione s u p e r i o r e di controllo p e r l'industria. La commissione d o v r à e n t r o b r e v i s s i m o termine f a r cono-s c e r e a chi di d o v e r e cono-s e la creazione di n u o v e inducono-strie è considerata n e c e s s a r i a od utile in Italia, o s e è scon-sigliabile per qualsiasi r a g i o n e .

La commissione s u p e r i o r e di controllo d o v r à annual-m e n t e r e n d e r e c o n t o dei risultati del proprio lavoro :

1) Ai sindacati che h a n n o r a p p r e s e n t a n t i nel s u o s e n o ;

2) Al Consiglio s u p e r i o r e del lavoro ;

3) Al M i n i s t e r o dell' Industria e C o m m e r c i o . _

In tali esposizioni d o v r a n n o e s s e r e messi completa-m e n t e in evidenza :

1) C o m e è fornito il capitale azionario delle società a n o n i m e ; rapporti fra finanza ed industria; inconvenien.i o v a n t a g g i che s o r g o n o da tali rapporti ;

2) Sviluppo d e l l ' i n d u s t r i a in Italia, s u e possibilità e ragioni di ingrandimento ed esistenza ; Possibilità di trasformazioni del c a r a t t e r e capitalistico associativo od individuale alla f o r m a di c o o p e r a z i o n e f r a addetti all'in-d u s t r i a ; mezzi e metoall'in-di all'in-di riscatto e all'in-di esercizio coo-p e r a t i v o ;

3) Difetti di l a v o r a z i o n e , manchevolezze indu-striali ;

4) Condizioni salariali d ' I t a l i a p e r ogni ramo d ' i n -dustria, indicando qur-li n u o v e attuazioni di migliora-m e n t o si p o s s o n o otti n e r e ;

5) Statistica della produzione e del c o s t o del prod o t t o c o m p a r a t i v a m e n t e f r a inprodustria e i n prod u s t r i a ; C o n -dizioni di produzione in c o n f r o n t o ai mercati e s t e r i ;

6) Statistica di materie prime o c c o r i e n t i dall'estero; Indicazione di possibilità di sostituirle con altre produ-zioni nazionali.

Gli industriali e le loro associazioni a v r a n n o diritto di o t t e n e r e che un l o r o r a p p r e s e n t a n t e a s s i s t a alle s e d u t e della commissione s u p e r i o r e di controllo, senza diritto di v o t o nè deliberativo, nè consultivo, ma come semplice auditore.

Il r a p p r e s e n t a n t e industriale avrà diritto di d o m a n d a r e che siano tolte dalle relazioni o non p o s t e a v e r b a l e notizie, che p o t e s s e r o pregiudicare gli interessi partico-lari di una speciale industria a f a v o r e di quelle concor-renti.

Ur. r a p p r e s e n t a n t e del consiglio s u p e r i o r e del l a v o r o p o t r à p r e n d e r e p a r t e ai lavori della commissione di con-trollo nelle s t e s s e condizioni del r a p p r e s e n t a n t e indu-striale.

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9 gennaio 1921 - N. 2436 19

NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

Le importazioni in Italia nel 1950

Secondo i dati raccolti dalla direzione genera'e per l'esercizio della navigazione (traffico' marittimo), si è avuta nel settembre scorso una notevole diminuzione nelle importazioni, ccme io dimostrano le seguenti cifre:

oli minerali metalli

Gennaio tonn . - 35.931 15.260 Febbraio » 4 3 . 3 8 9 14.710 Marzo » 5 8 : 9 1 6 2 1 . 6 4 9 Aprile » 7 3 . 3 7 4 3 2 . 2 0 7 Maggio » 4 0 . 9 9 2 2 4 . 6 9 6 Giugno » 66.611 18.790 Luglio » 3 4 . 5 4 6 2 8 . 8 2 1 Agosto a 5 2 . 8 4 8 1 6 . 4 4 5 Settembre a 2 4 . 3 0 0 11.512

Il movimento dei cereali, in confronto dei mesi prece-denti, offre i seguenti risultati

Gennaio tonn . 255.523 Giugno tonn. 237.260 Febbraio » 192.084 Luglio a 3 2 4 . 6 7 8 Marzo » 174.017 Agosto » 3 6 5 . 9 5 3 Aprile » 134.52u Settembre » 288.521 Maggio » 2 0 8 . 5 4 3 — ' —

E a notarsi però che nel quantitativo di cereali im-portato nello scorso settembre si sono calcolate 22.628 tonn. dalla Rumenia, donde, come si sa, l'importazione cominciò nel mese di giugno con appena 3731 tonnel-late, mentre nel luglio fu di tonn. 31.780 e nell'agosto di tonn. 59.010. S i n o mancate nello scorso settembre le importazioni dall'Australia, mentre si sono importate tonn. 18.838 dal Giappone.

L'importazione del carbone durante lo scorso settem-bre si è mantenuta presso che invariata rispetto al mese precedemte. Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio tonn. 308.986 » 542.064 » 429.097 » 384.510 » 9 3 7 . 6 4 8 Giugno Luglio Agosto S e t t e m b r e t o n n . 8 3 2 . 7 6 3 » 6 9 5 . 3 3 0 » 3 7 9 . 3 6 9 » 375.222

Rispetto alla provenienza, il carbone importato per via

di m a r e d u r a n t e i p r i m i m e s i d e l c o r r e n t e a n n o si p u ò r i p a r t i r e c o m e s e g u e :

1920 Belgio N. America Inghilterra Gennaio tonn. 600 2 8 . 7 4 7 2 4 6 . 6 7 8 Febbraio a- 9 . 6 5 0 110.204 396.720 Marzo a. 8 . 2 1 4 124.002 2 7 0 . 7 3 7 Aprile a 8.898 140.763 1 9 1 . 0 6 2 Maggio a 6 . 6 8 0 4 3 8 . 0 6 3 4 1 5 . 3 6 8 Giugno a 25.187 425.882 275.985 Luglio a 17.715 2 6 9 . 6 0 6 2 8 1 . 6 7 7 Agosto a 19.238 127.993 194.875 Settembre a 2 2 . 7 1 5 125.400 186.031

Per via di terra sono state importate le seguenti quan-tità di carbone : Gennaio tonn. Febbraio » Marzo » Aprile » Maggio » 17.561 25.510 2 6 . 1 4 4 4 3 . 6 9 6 7 2 . 3 1 6 Giugno Luglio Agosto Settembre tonn. 8 9 . 1 9 9 » 127.430 » 168.114 » 129.231

Si è verificato un aumento delle importazioni nel co-tono :

Gennaio t o n n . 15.600 Giugno tonn. 4 . 7 9 3 Febbraio » 3 0 . 7 8 6 Luglio » 1 1 . 4 3 5 Marzo » 13.260 Agosto » 910 Aprile » 15.098 Settembre » 5 . 8 8 0 Maggio » 13.526 — —

Una ripresa è offerta dall'aumento per circa un terzo nell'importazione dei fosfati, i cui dati mensili risultano così :

Gennaio tonn. 9 . 8 4 8 Giugno t o n n . 3 2 . 2 5 6 Febbraio » 3 3 . 3 6 0 - Luglio » 2 7 . 9 3 0 Marzo » 29.155 Agosto » 2 3 . 6 4 5 Aprile » 37.302 ' Settembre » 3 9 . 5 3 0 Alaggio » 37.098 — —

Complessivamente le importazioni marittime del set-tembre raffrontate con quelle dell'agosto, dànno le se-guenti cifre :

1920

Importazioni Agosto Settembre

Tonnellate Carbone : dal Belgio 19,238 22,976

a dall'Inghilterra 194,825 186,031

« dal Nord America 127,993 125,400

a dalla Vestfalia 37,313 40,715

a import, via terra (Fran.) 130,801 88,516 Cereali : dal Nord America 171,597 164,976 » dal Sud America 126,938 82,079

a dalla Rumenia 59,010 22,628

> dall'Australia 8,408 —

a dal Giappone — 18,838

Avena 197 —

Metalli : dai Nord America 4,47 1 6,050

a> dall'Inghilterra 9,779 1,403

a altre provenienze 2,195 4,059 Carni congelate : dal Sud America 2,343 2,711

Cotone 910 5,880

Oli minerali 52,848 24,300

Merci varie: dal Nord America 4 1 . 3 9 2 53,598 a dal Sud America 13.791 12,054 a dall' Inghilterra 18,620 15,075 a provenienze varie 71,952 103,398

Fosfati 23,645 39,530

Totale generale tonnellate 1118266 1020215

Si ha cosi nelle importazioni marittime dell' Italia il seguente andamento nell'anno 1920:

tonn. Gennaio tonn. 275,490 Febbraio » 1,064,779 Marzo » «36,132 Aprile » 869,664 Maggio » 1,446,286 — —

Tali dati confermano una depressione progressiva nelle importazioni verificatasi dal giugno in poi.

Giugno Luglio Agosto Settembre 1,357,142 1,188,714 1,118,266 1,020,215

I risultati delle ultime elezioni in Italia.

L E ELEZIONI COMUNALI

Secondo calcoli ufficiali si hanno i seguenti risultati definitivi delle eiezioni comunali di t u t t a Italia.

Comuni con maggioranza costituzionale 4259 Comuni con maggioranza popolare 1610 Comuni con maggioranza socialista 2162 Comuni con maggioranza repubblicana 28

Totale 8059

Statistica delle città capoluogo di provincia.

COSTITUZIONALI

Aquila — Arezzo —Ascoli Piceno — Avellino — Bari — Benevento — Brescia — Cagliari — Caltanisetta — Campobasso — Caserta — Catania — Catanzaro — Chieti — Cosenza— Cuneo—Firenze — Foggia — Genova — Girgenti —.Lecce — Messina — Napoli — P a d o v a —

Pa-lermo — Parma — Pisa — P o r t o Maurizio — Potenza — Reggio Ca-labria — Roma — Salerno — Sassari — Siena — Siracusa — Sondrio — Teramo — Torino — Trapani — Udine — Venezia — Totale 41.

P O P O L A R I

Bergamo — Lucca — Macerata — Treviso — Totale 4 . SOCIALISTI

Alessandria — Belluno — Bologna — Como — Cremona — Ferrara — Grosseto — Livorno — Mantova — Massa — Milano — Modena — Novara — Pavia — Perugia — Pesaro — Piacenza — Reggio Emilia — Rovigo — Verona — Vicenza — Totale 21.

R E P U B B L I C A N I Ancona — Forlì — Ravenna — Totale 3 .

(8)

20 Costituzionali Popolari Socialisti Republicani LAZIO 118 39 68 1 CAMPANIA 533 65 26 Costituzionali Popola ri Socialisti 226 PUGLIE 185 7 48 Costituzionali Popolari Socialisti 240 SICILIA 261 49 32 342 624 BASILICATA 113

2

9 124 PUGLIE 185 7 48 240 CALABRIA 328 18 25 371 SARDEGNA 302 41 14 357 L E ELEZIONI PROVINCIALI Ecco i risultati delle elezioni provinciali in t u t t a Italia:

Provincie con maggioranza costituzionale Provincie con maggioranza popolare Provincie con maggioranza socialista

34 10 25 Consigli di maggioranza: PIEMONTE LIGURIA costituzionale 2 costituzionale popolare socialista 2 .LOMBARDIA 2 popolare 3 socialista 5 Totale 4 V E N E T O popolare 5 socialista 3 Totale 8 ABRUZZI E MOLISE costituzionale 4 Totale 2 TOSCANA costituzionale 2 socialista 6 T o t a l e 8 LAZIO costituzionale 1 Totale 4 BASILICATA costituzionale I Totale 1 Totale 1 CALABRIA costituzionale 3 Totale 3 Totale 8 MARCHE costituzion. 2 popolare 1 socialista 1 Totale 4 CAMPANIA costituzion. 5 Totale 5 SICILIA costituzion. 7 Totale 7 Totale Ì59 EMILIA costituzionale 1 popolare 1 socialista 6 Totale 8 UMBRIA socialista 1 Totale 1 PUGLIE costituzionale 2 socialista 1 Totale 3 SARDEGNA costituzionale 2 Totale 2

RJiVISTA BIBLIOGRAFICA

CARLO LIEBKNECHT: Lettere dal campo, dal carcere, dal reclusorio. — Soc. E d . Avanti!, 1920. p a g g . 159, L . 3,50,

Queste pagine, scrìtte dal rivoluzionario tedesco dal 1915 al gen-naio 1919 nel periodo più fortunoso della sua vita, troncata tragica-mente, e dirette alla sua famiglia, lo pongono in una luce diversa, e certamente simpatica, non emergendo da esse l'agitatore delle folle ed il c o m b a t t e n t e ribelle, ma il b u o n p a d r e di f a m i g l i a r l o studioso, lo innamorata della cultura intellettuale, dell'arte, della letteratura. Nel carteggio coi suoi, il Liebknecht dimostra Sentimenti generosi e di grande affettuosità, cosicché si prova un senso di pietà nel leggere l'ultimo biglietto, in cui egli scrisse alla moglie: « non siate incquieti

sul mio conto, presto mi vedrete ». Poco d o p o cadeva ucciso sotto i

colpi della polizia.

LENIN: Stato e rivoluzione. — Soc. E d . Avanti!, Milano, 1920, pa-gine 139, L . 3,50.

Q u e s t o lavoro è s t a t o scritto nel 1917 e costituisce la p a r t e ieorica della rivrluzione proletaria, non avendo a v u t o t t m p o il Lenin di scri-vere intorno alle esperienze delle rivoluzioni russe del 1905 e 1917, dichiarando che è più piacevole ed utile eFgere attori delle esperienze della rivoluzione anziché s c r i t t o r i . Egli definisce lo Stato come p r o d o t t o dell'inconciliabilità dei contrasti d i classe, ed arma per lo sfruttamento delle classi oppresse. Esamina le rivoluzioni del 1848, del 1851 e del 1871 in Francia seguendo le critiche di Merx, per d i -scutere che cosa deve sostituiisi al meccanismo statale d i s t r u t t o , cioè il proletariato organizzato in classe dominant e . E s p o n e inoltre i con-cetti di Engels sulla questione delle abitazioni", la sua polemica soste-nuta con gli anarchici. Citando sempre il Ma rx, l ' A . parlando della m o r t e dello S t a t o , descrive ii trapasso dal c a p i t a l i s m o al comunismo, la prima fase della società comunista e quella definitiva, nella quale l'intera società diventa un unico ufficio ed una- unica fabbrica con lo stesso lavoro e la stessa mercede. Polemizza i n f i n e con gli o p p o r t u -nisti che hanno deformato il marxismo, p r o p u g n a n d o riforme che farebbero t u t t o rimanere nella cerchia della r e p u b b l i c a parlamentare borghese, mentre il proletariato deve lottare p e r l ' a b b a t t i m e n t o della borghesia e la creazione dela d i t t a t u r a rlivoiuzii maria comunista.

RIVISTA DEMOGRAFICA

L e c o n s e g u e n z e d e m o g r a f i c h e della guerra

Il Bollettino della Lega delle Società C. R. (luglioagosto) p u b

-blica i dati riferentesi alle conseguenze demografiche della guerra nelle varie nazioni ex-belligeranti, da cui si apprende come tra le nazioni dell'Intesa quella che f u più duramente provata è la Francia con una perdita di 3 . 2 5 0 . 0 0 0 vite; seguono la Germania e a maggiore distanza l'Italia. Inghilterra e l'America subirono conseguenze assai meno gravi anche riguardo alla mortalità dovuta alle malattie favorite dalla guerra.

Le perdite demografiche cagionate dalla guerra possono cosi ripar-tirsi: 1) morti in battaglia od a causa di ferite riportate nelle azioni belliche; 2) m o r t i dovute a malattie favorite dalla guerra; 3) perdite potenziali inirenti a diminuzioni delle nascite.

T r a le malattie f a v o r i t e dalla guerra debbono annoverarsi: la pan-demia influenzale, la cui irruenza deve molto probabilmeute imputarsi alla depressione generale della vitalità organica determinata dai disagi; le epidemie di tifo petecchiale, che hanno prodotto gravissime stragi nell'Europa orientale e nella Balcania, ma che SQno penetrate in m o d o appena sensibile nolle nazioni occidentali; la tubercolosi e la sifilide, che sono quasi d a p p e r t u t t o in allarmantissimo aumento; la malaria, che si è aggravata nelle regioni circostanti ed è ricomparsa in località le quali se ne erano liberate; etc.

' Le perdite non vanno considerate solo dal p u n t o di vista numerico, ma anche dal p u n t o di vista della ripartizione secondo l'età, secondo il sesso, secondo la condizione sociale ecc.: questi elementi da cui di-pendono ia capacità economica e quelia ricostruttrice degli individui, Possediamo dati sicuri solo per pochi paesi.

Una delle nazioni più colpite è la Francia' che ha p e r d u t o in guerra 1 . 3 2 0 . 0 0 0 uomini (s.enza contare le perdite fra le t r u p p e coloniali; la natalità vi si è ridotta in media del 40 per c e n t o durante i cinque anni di guerra (da 183 nascite per 10.000 abitanti nel 1913 si scese a 94 appena nel 1916 in cui si toccò il minimo), avendosi, per q u e -sto titolo, una perdita di 1 . 6 3 0 . 0 0 0 vite; nello stesso periodo la mor-talità della popolazione civile superò di 500.C00 circa il livello del-l'ante-guerra, in massima parte a causa della influenza. Fra tutto, ia popolazione si è ridotta del 7 per cento; ma se si tien conio della popolazione dai 20 ai 44 anni, cioè nel periodo di massima p r o d u t t i -vità, la perdita risulta del 20 p e r cento, ciò che equivale ad una ri-duzione quasi equivalente delia capacità economica del paese. La proporzione delle donne è cresciuta da 102 per ogni 100 maschi, com'era nel 1911, a 126; l'eccedenza di donne a d u l t e fra 20 e 44 anni sui maschi della stessa età, raggiunge 1.500.000, ossìa una p r o p o r -zione del 50 per cento: l'eccesso di donne viene a teovarsi nell'impos-sibilità di accasarsi convenientemente.

In Italia le p e r d i t e in guerra raggiungono quasi la cifra di 600.000; l'aumento della mortalità è stato di quasi 800.000; il deficit di na-scite si calcola di 1 . 5 0 0 . 0 0 0 , la riduzione della popolazione maschile da 20 a 44 anni risulta del 14 per cento; ma in parte è stata com-pensata dall'arresto temporaneo dell'emigrazione; l'eccesso di donne è salito da 111 a 145.

Nell'Inghilterra' l'Irlanda é stata meno provata di t u t t o il resto del paese, perché assorbita dalle proprie difficoltà. La diminuzione delle nascite è s t a t a di 770.000 per ia Gran Bretagna e per il Paese di Galles, in media del 17 per cento: l'influenza ha cagionato quasi 2 0 0 . 0 0 0 vittime; la guerra è stata di poco più micidiale'che in Italia; le donne dell'età da 20 a 44 anni sono passate da 109 a 120 (esclusa i'Irlanda).

In Germania i decessi militari ammontano a quasi 1 milione; il de-ficit d i nascite raggiunge la cifra formidabile di 3 . 5 0 0 . 0 0 0 , ma non sono esatte le notizie che corrono circa le morti di bambini; la d i -minuzione degli uomini adulti raggiunge il 17 per cento; le donne adulte sono passate da 100 per cento incirca a 120 per cento circa della popolazione maschile.

Elementi meno sicuri si hanno per l'AustriaUngheria, per la P o -lonia, p e r la Russia, per i paesi Balcanici: ma le perdite sono state conto molto più terribili, a cagione della carestia e delle epidemie.

Basti dire che a Vienna la mortalità p e r tubercolosi nel primi 4 mesi del 1920 é stata di 558 su 100.000 abitanti, mentre a Lodz, in Polonia, nel 1919 é stata di 607; queste cifre divengono eloquenti ove si raffrontino con quelle d'Inghilterra, ove nel 1913 la mortalità p e r tubercolosi era stata di 135 per 100.000 abitanti, e nel 1918 divenne di 169.

Complessivamente M . C. Doring. calcola (Bollettini della Società

per lo studio delle conseguenze economiche della guerra: Copenaghen,

1920) che la perdita totale di vite in 5 anni raggiunge la cifra di 35 milioni, di cui 10 in battaglia, 5 per aumento di mortalità tra la popolazione civile e 20 per diminuzione delle nascite; secondo K . Stou-man, direttore dei servigi di statistiche demografiche della Lega delle Società della Croce Rossa, ia perdita è ancora più elevata e dovrebbe valutarsi a circa 40 milioni di v i t e .

FINANZE DI STATO

S i t u a z i o n e del T e s o r o

Intorno alla situazione del Tesoro attraverso alla guerra ed al dopo guerra, abbiamo a t t i n t o a fonte competente alcune informazioni d e t -tagliate riferentesi al periodo 1° agosto 1914-31 luglio 1920.

Tali notizie si riassumono nelle seguenti cifre in milioni di lire: Titolo al 1° agosto 1914 al 31 luglio 1920 Differenza

(9)

9 gennaio 1921 - N. 2436 L' ECONOMISTA 9 Fra il 1° agosto 1914 ed il 31 luglio 1920 i debiti sono cresciuti

di oltre trentun'miliardi e cento milioni di lire ed i cre<Jit.i di quasi quattordici miliardi e mezzo di lire, essendosi cosi formato urt mag-gior passivo di circa sedici miliardi e seicento milioni di lire desti-nati a fronteggiare con mezzi rapidi il deficit degli incassi sui paga-menti nel conto del bilancio.

I (rentun miliardi e cento milioni di lire di maggiori debiti sono stati costituiti d a oltre quattordici miliardi e duecento milioni di lire di buoni ordinari e per forniture militari, da quasi nove miliardi e ottocento milioni di lire di biglietti, da quasi un miliardo e cento mi-lioni di lire di vaglia e da poco più di sei miliardi di lire di altre minori operazioni essenzialmente costituite da conti correnti del Tesoro con altre amministrazioni dello S t a t o .

Circolazione dello Stato

Alla fine di luglio 1914 la circolazione di Stato era costituita da cinquecento milioni di iire in biglietti, garantiti da una riserva di centotrentadue milioni di lire in oro con un rapporto della riserva alla circolazione eguale al ventisei per cento. Alla fine di luglio 1920 la circolazione di S t a t o rimaneva formata da oltre due miliardi e due-centosessantanove milioni di lire in biglietti, garantiti da una riserva di centosessantun milioni di lire in oro con un rapporto delia riserva alla circolazione eguale al sette per cento e da oltre duecentosettantatre milioni e mezzo di lire in buoni di cassa garantiti da una rieerva di oltre centottantacinque milioni e mezzo di lire in argento con un rap-porto della riserva alla circolazione eguale al sessantotto per cento circa, il che fa in t u t t o circa due miliardi e cinquecentoquarantatre milioni di lire in biglietti ed in buoni di cassa garantiti da una riserva di trecentoquarantasei milioni e mezzo di lire in oro o in a r -gento con un rapporto delia riserva alla circolazione eguale al tredici per cento circa. Quindi dalla fine di luglio 1914 alla fine di luglio 1920 la circolazione di Stato è cresciuta nel suo insieme di. d u e miliardi e quarantatre milioni di lire in biglietti ed in buoni di cassa e la r i -serva è cresciuta nel suo complesso di duecentoquattordici milioni e mezzo di lire in oro e in argento, il rapporto tra riserva e circola-zione essendo cosi venuto a diminuire del tredici per cento.

Naturalmente alla circolazione di S t a t o va aggiunta la circolazione di Banca, se si voglia conoscere il totale della circolazione.

RIVISTA DEL COMMERCIO

Il c o m m e r c i o dell'Italia con l'estero nei primi otto mesi del 1920

Ecco, secondo le statistiche con l'estero dal 1. gennaio al

Spiriti, bevande e olii Generi coloniali, droghe e t a

-bacchi

Prodotti chimici, generi medi-cinali, resine e profumerie Colori e generi p e r tinta e per

concia

Canapa, lino, juta e altri ve-getali filamentosi^ Cotone

Lana, crino e peli Seta

Legno e paglia Carta e libri Pelli

Minerali, metalli e loro l a -vori

Veicoli

Pietre, terre, vasellami, vetri e cristalli

Gomma elastica e guttaperca loro lavori

Cereali, farine, paste e p r o -dotti vegetali ecc. Animali, p r o d o t t i e spoglie

d'animali, ecc. Oggetti diversi

ufficiali, i valori del nostro commercio 31 agosto del 1920: Importazione Esportazione Lire Lire 6 4 0 . 4 3 1 . 9 1 1 2 3 8 . 0 9 0 . 5 3 9 4 3 0 . 7 0 5 . 2 8 1 4 5 4 . 3 8 0 . 2 2 0 • 129.321.000 1 2 5 . 0 1 4 . 5 0 5 1 . 3 1 8 . 4 4 9 . 9 3 3 7 4 2 . 7 4 8 . 1 6 5 2 9 6 . 8 8 4 . 3 6 0 2 2 2 . 2 3 9 . 7 3 6 155.332.260 . 6 0 4 . 7 1 5 . 3 7 0 1 . 3 9 5 . 1 6 4 . 6 9 5 160.870.176 1 . 0 4 5 . 3 7 4 . 6 5 5 117.464.360 2 . 1 3 5 . 4 7 4 . 2 6 5 6 3 4 . 3 7 7 . 5 8 5 9 4 . 6 2 6 . 6 5 5 2 4 . 3 0 0 . 4 8 1 2 8 1 . 7 2 3 . 9 2 0 2 8 . 3 8 8 . 8 8 5 5 1 8 . 6 8 4 . 2 8 5 7 6 4 . 2 6 7 . 1 0 0 1 0 4 . 6 6 6 . 0 6 0 9 7 7 . 6 8 9 . 0 5 3 127.003.196 4 6 . 4 1 3 . 4 1 5 1 6 3 . 1 7 9 . 0 4 4 2 3 1 . 1 3 3 . 6 7 9 2 1 0 . 7 9 9 . 7 6 1 1 9 8 . 6 6 2 . 6 6 0 120.198.900 6 2 6 . 7 8 7 . 1 7 0 7 5 . 5 3 7 . 8 1 5 2 0 8 . 5 0 8 . 6 8 0 Totale 1 0 . 7 0 3 . 5 7 5 . 1 3 2 4 . 9 4 3 . 0 8 4 . 6 4 3

li valore dell'importazione per d e t t o periodo del 1920, in con-fronto al corrispondente del 1919, é diminuito di lire 2 5 3 . 3 6 6 . 8 1 8 ; il valore dell'esportazione è aumentato Invece di lire 1 . 8 4 3 . 7 6 4 . 5 9 9 . All'importazione (sempre in rapporto allo stesso periodo dell'anno precedente) la maggiore diminuzione si è a v u t a nel valore degli

ani-mati, prodotti e spoglie di animali tee — 935.181.648) ; seguivano

dopo le voci : __ cereali, farine, paste e prodotti vegetali, ecc. (— 571.855.335) e prodotti chimici, generi medicinali, resine e

pro-fumerie (— 4 2 . 3 6 6 . 9 6 2 ) . Per t u t t e le altre voci si è avuto invece

un aumento; in tale aumento, il primo posto è tenuto dalla lana,

crino e peli ( + 3 4 0 . 9 8 5 . 9 6 5 ) ; e p o i : spiriti, bevande e oli

( + 214.069.860); legno, e paglia {+ 131.465.106); seta ( +109.924.159);

veicoli ( + 86.349.446) ; cotone ( + 76.607.736); colori e generi pe tinta e per concia ( + 73.941.675); ecc.

All'esportazione, il maggiore aumento si è avuto nel valore della

seta ( + 308.343.874); venivan poscia le voci: canapa, lino, iuta e altri vegetali filamentosi ( + 289.521.820); veicoli ( + 191.425.841); cereali, farine, paste e prodotti veg., ecc. ( + 172.017.295); minerali, metalli e loro lavori (153.492.107); prodotti chimici, generi medici-nali, resine e profumerie ( + 150.482.485); cotone ( + 147.055.050); gomma elastica e guttaperca e loro lavori ( + 90.683.050); legno e paglia ( + 62.420.941); ecc. Una diminuzione si riscontra solo per

la lana, ertilo e peli (— 8 . 1 7 5 . 2 4 0 ) .

Facciamo ora seguire i dati, a seconda dei principali Paesi :

(Dal 1. gennaio al

31 agosto 1920) Importazione dall'Austria

Esportazione per i'Austria Importazione dalla Czeco-Slovacchia Esportazione per la Czeeo-Stovaccliia Importazione dalla Francia Esportazione per la Francia Importazione dalla Germania Esportazione per la Germania importazione dalla Gran Bretagna Esportazione per la Gran Bretagna Importazione dalla Grecia Esportazione per la Grecia Importazione dalla Spagna Esportazione per la Spagna Importazione dalla Svizzera Esportazione per la Svizzera Importazione dall'India britannica Esportazione per l ' I n d i a britannica Importazione dall'Egitto

Esportazione per i ' E g i t t o Importazione dalla Tunisia Esportazione per la Tunisia Importazione dall'Argentina Esportazione per l'Argentina Importazione dal Brasile Esportazione pel Brasile Importazione dagli Stati Uniti Esportazione per gli Stati Uniti

La nostra importazione dalla Tripolitania e dalla Cirenaica è stata di L. 11.146.520 ; l'esportazione, di L. 4 7 . 9 1 8 . 3 8 7 .

Le riscossioni doganali, nei detti o t t o mesi del 1920, totale di L. 3 4 2 . 7 2 4 . 9 0 7 , con una diminuzione di L in rapporto a! 1919.

Riportiamo la distinzione per cespiti di entrata :

Valore-Lire 3 3 0 . 3 6 l . 7 9 S 2 4 2 . 8 4 1 . 9 6 4 139.577.889 5 7 . 2 8 0 . 9 5 6 8 7 6 . 7 5 3 . 7 6 0 7 6 7 . 1 5 9 . 7 7 5 4 2 6 . 4 5 3 . 2 0 7 167.215.108 1 . 7 2 1 . 8 4 9 . 8 6 5 647.454.481 3 2 . 2 8 9 . 7 4 7 104.127.240 86.591.251 9 2 . 6 3 9 . 3 5 9 2 4 2 . 4 7 0 . 7 2 0 0 1 6 . 4 7 9 . 8 4 4 4 9 7 . 2 7 5 . 3 1 7 9 6 . 6 0 7 . 6 4 4 7 9 . 6 5 2 . 5 5 9 160.924.659 4 9 . 8 8 8 . 7 9 0 3 4 . 9 0 5 . 5 1 0 1 . 1 9 0 . 6 5 7 . 0 2 0 2 2 2 . 6 0 0 . 5 2 2 1 9 8 . 0 6 1 . 5 3 4 8 9 . 2 5 6 . 7 6 8 3 . 1 9 3 . 5 0 0 . 8 3 4 4 4 3 . 7 7 5 . 3 1 6 sono state in 36.625.353; Dazi di importazione Dazi di esportazione j Sopratasse di fabbricazione-""'^ Tassa per concessioni di esportazione Diritti di statistica

Diritti di bollo

Sopratassa di produzione sui tessuti di lusso e sui guanti

Tassa di consumo sul caffè Tassa di vendita sugli oli minerali Proventi diversi Diritti marittimi Lire 2 1 8 . 3 8 0 . 7 2 6 463.996 73.659.017 4 3 . 9 5 6 8 . 5 8 3 . 7 6 8 1 . 2 3 8 . 7 6 3 17.185.632 4 4 5 . 4 0 1 1 1 . 4 2 4 . 7 6 8 3 . 6 6 4 . 7 7 6 7 . 6 3 4 . 1 0 4

Movimento dei depositi p r e s s o le C a s s e ordinarie di risparmio nel m e s e di a g o s t o 1920

Credito dei depositanti al 1° agosto 1920

Depositi a risparmio L . 5 . 8 0 1 . 8 1 2 . 0 9 9 « in conto corrente . . . . « 2 7 9 . 5 5 3 . 7 3 8 « su buoni fruttiferi . . . . « 117.223.087

Versamenti durante il mese di agosto

Depositi a risparmio L . 3 9 0 . 3 3 7 . 5 1 6 a in conto corrente « 143.341.601 « su buoni fruttiferi « 7 . 4 5 3 . 0 9 2

Rimborsi durante il mese di agosto

Depositi a risparmio L . 2 6 5 . 1 0 7 . 4 4 0 « in conto corrente « 134.205.259 « su buoni fruttiferi « 5 . 9 5 2 . 0 8 1

Credito dei depositanti al 31 agosto 1920

Depositi a risparmio L . 5 . 9 2 7 . 0 4 2 . 1 7 5 Depositi in conto corrente . . . . « 2 8 8 . 6 9 0 . 0 8 0

« su buoni f r u t t i f e r i . . . . « 118.724.098 L'ammontare complessivo dei depositi fruttiferi presso le Casse di risparmio ordinarie é aumentato d u r a n t e il mese di agosto 1920 da L. 6 . 1 9 8 . 5 8 8 . 9 2 4 a L. 6.334.'456.353 con un aumento di L . 1 3 5 . 8 6 7 . 4 2 9 .

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