DELL’INCERTO DESTINO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO, IMPLICITAMENTE DEI BOSCHI
E DEL TERRITORIO MONTANO
Nell’ambito della riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche e della spending review si parla e si legge di soppressione del Corpo Forestale dello Stato o di un suo accorpamento con altre forze di polizia; in ogni modo di una sua muta- zione, di un suo diverso incerto destino.
Martedì 9 settembre la Commissione affari costituzionali del Senato ha pro- posto di svolgere in proposito un’indagine conoscitiva invitando le associazioni e gli enti interessati.
Mi auguro che in Senato l’Accademia Italiana di Scienze Forestali sia ritenu- ta ente interessato o comunque essa faccia in modo di essere invitata e sentita. Per- ché la buona manutenzione del territorio montano ed in particolare la buona gestione dei boschi, la buona selvicoltura sono inevitabilmente legati all’efficienza dei servizi forestali.
In questa prospettiva mi pare utile proporre una discussione preventiva:
infatti, le opinioni, le convinzioni, sono molto diverse.
Per esempio, all’interno del Corpo forestale dello Stato si auspica un mag- gior impegno di polizia, esteso a tutti i possibili reati ambientali, e non solo a quel- li. Vedi l’articolo di Giorgio Corrado sul numero 5/2013 de L’Italia Forestale e Montana e il “saluto” a nome del Capo del Corpo Forestale espresso da Donato Monaco in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2014, riportato da L’Ita- lia Forestale e Montana nel numero 3/2014.
La tesi mia – e spero di non essere solo – è invece che – a immagine e somi- glianza di quanto avviene nel resto d’Europa – in uno Stato moderno debba esiste- re ed operare una Amministrazione forestale autonoma nel proprio limitato setto- re, tecnicamente ben specializzata e tecnologicamente attrezzata. Ciò può avvenire soltanto tramite un Corpo forestale statale o per mezzo di Corpi regionali, a secon- da delle competenze statutarie in vigore.
In questa prospettiva a rigor di logica, ora, in Italia, in coerenza al titolo V della costituzione, la soppressione del Corpo Forestale dello Stato e l’istituzione di Corpi regionali appaiono prima o poi inevitabili.
Non così sarebbe se, come sembra, il titolo V della costituzione venisse modificato restituendo allo Stato, in tutto o in massima parte, quelle competenze
– L’Italia Forestale e Montana / Italian Journal of Forest and Mountain Environments 69 (4): 237-238, 2014 © 2014 Accademia Italiana di Scienze Forestali
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