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CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE. Premessa Art. 7 Variazione dell ubicazione Art. 8 - Organico... 18

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1 Allegato B CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

Premessa ... 3

Art. 1 – Oggetto dell’affidamento ... 9

Art. 2 – Durata ... 10

Art. 3 – Obiettivi ... 10

Art. 4 – Destinatari ... 11

Art. 5 – Aree d’intervento e azioni ... 11

Art. 6 – Metodologie d’intervento ... 14

Art. 7 – Variazione dell’ubicazione ... 17

Art. 8 - Organico ... 18

Art. 9 – Il Personale ... 21

Art. 10 – Qualifica degli operatori ... 22

Art. 11 – Obblighi nei confronti del personale ... 22

Art. 12– Sciopero e/o interruzioni di servizio ... 24

Art. 13 – Sostituzione del personale ... 24

Art. 14 – Osservanza di norme, regolamenti e discipline ... 24

Art. 15 – Subappalto e cessione del contratto ... 25

Art. 16 – Obblighi durante l’espletamento del servizio ... 25

Art. 17 – Danni, responsabilità, assicurazioni ... 26

Art. 18 – Trattamento dati personali – riservatezza e proprietà ... 26

Art. 19 – Ruolo di Roma Capitale ... 27

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Art. 20 – Spese inerenti il servizio ... 27

Art. 21 – Licenze e autorizzazioni ... 28

Art. 22 – Verifiche e controlli sullo svolgimento delle attività – inadempienze e penalità. ... 28

Art. 23 – Esecuzione in danno ... 29

Art. 24 – Risoluzione del contratto ... 29

Art. 25 – Recesso da parte dell’Amministrazione ... 30

Art. 26 – Prezzi ... 30

Art. 27 – Liquidazione dei pagamenti ... 31

Art. 28 – Tracciabilità finanziaria ... 32

Art. 29 – Garanzie di esecuzione ... 32

Art. 30 – Domicilio legale ... 33

Art. 31 – Contenzioso ... 33

Art. 32 – Foro competente ... 33

Art. 33 – Pretese di terzi ... 33

Art. 34 – Settori dell'Amministrazione referenti per l'affidatario ... 34

Art. 35 – Norme regolatrici e disciplina applicabile ... 34

Art. 36 – Disposizioni finali ... 34

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3 CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

PROCEDURA APERTA SOTTO SOGLIA COMUNITARIA PER L’INDIVIDUAZIONE DI UN SOGGETTO DEL TERZO SETTORE PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE (PON) “INCLUSIONE” - FSE 2014-2020 - PROPOSTE DI INTERVENTO PER L’INCLUSIONE E L’INTEGRAZIONE DEI BAMBINI ROM, SINTI E CAMINANTI. SECONDA TRIENNALITÀ 2021-2023. Gara n.

7922889 - CIG N. 8487720020, CIA 00465, CUP J81H20000170006

Premessa

Roma Capitale, al fine di assicurare il diritto allo studio e gli strumenti di conoscenza di ogni bambino e adolescente, intende porre in essere azioni volte a promuovere e facilitare l’accesso all’istruzione e all’inserimento scolastico dei minorenni Rom, Sinti e Caminanti, che vivono a vario titolo nei Villaggi attrezzati e negli insediamenti non attrezzati del territorio romano.

Gli interventi oggetto del presente affidamento sono in linea con quanto indicato dal Progetto nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini Rom, Sinti e Caminanti (RSC), per la realizzazione delle linee di attività previste dal progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il contrasto della povertà educativa - Asse 3 PON INCLUSIONE, Azione 9.5.1, “Azioni di contrasto dell’abbandono scolastico e di sviluppo della scolarizzazione e pre-scolarizzazione”, in continuità con la triennalità del Progetto 2017-2020.

Quadro normativo di riferimento:

la Costituzione Italiana ed in particolare negli artt. 2 (“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”), 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...”), 30 (“E’ dovere e diritto della famiglia mantenere, istruire ed educare i figli”) e 34 (“L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria”);

la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 10.12.1948 che, all'art. 26, così recita: “Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi…”;

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 le numerose, successive norme internazionali e dell’Unione Europea, presenti in fonti di varia natura (patti, risoluzioni, dichiarazioni, direttive etc.) e relativi atti di recepimento dello Stato Italiano, che riconoscono, tutelano e promuovono il diritto all’istruzione nei confronti dei minorenni, senza discriminazioni di sorta, come diritto primario dell’individuo. In particolare, la Convenzione sui diritti dell’infanzia di New York del 20.11.1989, ratificata dall’Italia con legge del 27.05.1991, n. 176 che, all’articolo 28, dispone che “Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione e adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola” in un contesto di rispetto per la sua identità, lingua, valori culturali nonché rispetto dei valori nazionali del Paese in cui vive e delle civiltà diverse dalla propria (art. 29, comma 2);

 le norme specifiche, prevalentemente dell’Unione Europea, sul diritto all’istruzione di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, volte alla prevenzione della discriminazione nella realizzazione di tale diritto;

 la Legge della Regione Lazio 30.03.1992, n. 29 recante “Norme per l’attuazione del diritto allo studio” ed in particolare l’art. 8 che promuove, a carico dei comuni, azioni positive in favore delle fasce d’utenza disagiate, volte a favorire – tra altro - l’integrazione, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e a contrastare la dispersione scolastica;

 la Legge 28 agosto 1997, n. 285 recante “Disposizioni per la promozione di diritti ed opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” che promuove interventi a favore di tutti minorenni per la promozione della qualità della vita. In particolare l’art. 3 “Finalità dei progetti”, comma 1, lett. d), che prevede finanziamenti per la “realizzazione di azioni positive per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, per l'esercizio dei diritti civili fondamentali, per il miglioramento della fruizione dell'ambiente urbano e naturale da parte dei minorenni, per lo sviluppo del benessere e della qualità della vita dei minorenni, per la valorizzazione, nel rispetto di ogni diversità, delle caratteristiche di genere, culturali ed etniche”;

 il Testo Unico sull'Immigrazione (Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286), che, all’articolo 38, precisa: “1.I minorenni stranieri presenti sul territorio sono soggetti all'obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica … omissis… 3.La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre a fondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra le culture e della tolleranza; a tale fine promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d'origine e alla realizzazione di attività interculturali comuni. 4. Le iniziative e le attività di cui al comma 3 sono realizzate sulla base di una rilevazione dei bisogni locali e di una programmazione territoriale integrata, anche in convenzione con le associazioni degli stranieri, con le rappresentanze diplomatiche o consolari dei Paesi di appartenenza e con le organizzazioni di volontariato”;

 il D.P.R. 31.08.1999 n. 394 recante “Disposizioni in materia di istruzione” e s.m.i. che, all’articolo 45, stabilisce che i minorenni stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione,

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5 indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani;

la Legge 10.03.2000, n. 62 recante “Norme per la parità scolastica e disposizioni per il diritto allo studio e all’istruzione” per la quale il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali e che individua l’obiettivo prioritario dello Stato Italiano nell’espansione dell’offerta formativa e nella conseguente generalizzazione della domanda d’istruzione, dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita, a favore di tutti gli individui, ivi inclusi quelli in condizione di handicap o di svantaggio;

 la Legge 01.03.2002 n. 39 recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea - Legge comunitaria 2001”, che all’articolo 29, comma 1, lett. a), b), c) e d) dispone la parità di trattamento tra le persone, indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, promuovendo l’eliminazione di ogni discriminazione, diretta e indiretta e prevede l’adozione di misure specifiche, ivi compresi progetti di azioni positive, dirette ad evitare o compensare svantaggi connessi con una determinata razza o origine etnica;

 il D.lgs. 09.07.2003 n. 215 recante "Attuazione della direttiva 2000-43-CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica" che reca disposizioni di attuazione della Legge 39/2002 sulla parità di trattamento delle persone, indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, anche con riferimento all’area “istruzione”;

 il D.lgs. 15.04.2005 n. 76 recante norme sul diritto-dovere all’istruzione (già “obbligo scolastico”) che, all’art. 5, incardina nei genitori dei minorenni (o in chi ne fa le veci a qualsiasi titolo) la responsabilità del mancato adempimento nel dovere di istruzione e formazione dei minorenni, sanzionando lo stesso;

 le Circolari del Ministero della Pubblica Istruzione n. 301 dell'8 settembre 1989 e n. 205 del 26 luglio 1990, aventi ad oggetto, rispettivamente «Inserimento degli stranieri nella scuola dell'obbligo: promozione e coordinamento delle iniziative per l'esercizio del diritto allo studio» e

«La scuola dell'obbligo e gli alunni stranieri: l'educazione interculturale»;

 la Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione 01.03.2006, n. 24 che detta le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Tale circolare, in richiamo alla Convenzione sui diritti dell’infanzia tratta, tra l’altro, dell’educazione interculturale e dell’accoglienza degli alunni stranieri nella scuola;

 il Documento “La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri”

dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale - anno 2007;

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 la Circolare del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca 08.01.2010, contenente

«Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana»;

 la Circolare del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca “Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri aggiornate sui temi dell'orientamento scolastico, della valutazione, dell'istruzione e formazione” del 19 febbraio 2014

 la Strategia nazionale 2012-2020 del 28.02.2012 d’inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti – Attuazione comunicazione commissione europea n. 173/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, frutto di lavori interministeriali, condotti dal Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, con la partecipazione delle rappresentanze degli enti regionali e locali e delle stesse comunità rom, sinti e caminanti, presenti in Italia. Detta Strategia Nazionale delinea le politiche di settore dei prossimi anni, per una concreta attività di inclusione sociale dei rom, sinti e caminanti (RSC). Nell’ambito della suddetta Strategia sono previsti assi di intervento, articolati in obiettivi specifici, tra cui “Asse 1.

Istruzione: Aumentare la quantità e qualità delle opportunità educative e il numero di studenti RSC iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado, favorendone la frequenza e il successo scolastico e la piena istruzione” che prevede una serie di obiettivi specifici, tra cui l’“Obiettivo specifico 1.1.: “Favorire processi di pre-scolarizzazione e di scolarizzazione dei bambini rom e sinti, promuovendo l’accesso (le iscrizioni, la frequenza, i risultati) non discriminatorio alle scuole di ogni ordine e grado e contrastando l’abbandono scolastico dei minorenni RSC nelle scuole primarie e secondarie” e l’“Obiettivo specifico 1.3 “Favorire il confronto e la cooperazione tra Istituzioni scolastiche, territorio extra-scolastico, famiglie e comunità RSC”. Tale Asse 1 e relativi obiettivi muovono da un’analisi di contesto generale, in materia di “Istruzione”, cui si rinvia, ove tra altro si afferma che “Le azioni di rilancio della scolarizzazione RSC si devono praticare con metodi nuovi: quello della negoziazione e del coinvolgimento/informazione delle famiglie, con conseguente co-progettazione tra comunità RSC, privato sociale ed Enti locali”;

lo Statuto di Roma Capitale che, all’art. 2, prevede che “Roma Capitale tutela i diritti delle bambine e dei bambini uniformandosi alla Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; ne promuove in particolare il diritto alla salute, alla socializzazione, alla partecipazione, al gioco, allo studio e alla formazione nella famiglia, nella scuola e nelle realtà sociali dove si sviluppa la loro personalità”;

 il D.G.C. n. 117 del 16 dicembre 2016, che istituisce il Tavolo cittadino per l’inclusione delle popolazioni rom, sinti e caminanti, con compiti consultivi, di studio e confronto sulle azioni di Roma Capitale, in coerenza con la “Strategia Nazionale d’inclusione dei rom, sinti e caminanti 2012-2020” e a cui attribuisce, tra l’altro, il compito di promuovere la partecipazione ai Bandi Europei aventi come oggetto l’inclusione delle comunità rom, sinti e caminanti;

 il D.G.C. n. 105 del 26 maggio 2017 con cui, in esito al lavoro prodotto dal summenzionato

“Tavolo cittadino”, è stato approvato il Piano di Indirizzo di Roma Capitale per l’inclusione delle

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7 popolazioni rom, sinti e caminanti (RSC) per il graduale superamento delle residenzialità dei campi, dei centri di raccolta e dei villaggi della solidarietà;

 l’Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato il 29 ottobre 2014 dalla Commissione europea.

 la Decisione di esecuzione della Commissione del 29 ottobre 2014, che approva determinati elementi dell'Accordo di partenariato con l'Italia - CCI 2014IT16M8PA001;

 il Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione - CCI n.2014IT05SFOP001, approvato con decisione della Commissione C (2014)10130 del 17 dicembre 2014, la cui Autorità di Gestione (AdG), ai sensi degli artt. 123 e 124 del Regolamento (CE) n. 1303/2013, è individuata nella Divisione II della Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS);

 l’Asse 3 del PON “Inclusione” che prevede il sostegno alla realizzazione di “Sistemi e modelli di Intervento sociale”;

 la priorità di investimento 9ii – “L'integrazione socioeconomica delle comunità emarginate quali i Rom”, del Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione 2014-2020, che prevede azioni a sostegno dell’obiettivo specifico 9.5 “Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti (RSC)”, ed in particolare l’Azione 9.5.1, che prevede Azioni di contrasto dell’abbandono scolastico e di sviluppo della scolarizzazione e pre-scolarizzazione;

 il Decreto Direttoriale n. 340 del 28 luglio 2017 con il quale, per l’attuazione del Progetto sperimentale per il contrasto della povertà educativa per gli anni 2017 – 2020, è autorizzato il finanziamento, a favore delle città riservatarie di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia, della somma complessiva di euro 1.800.000,00 di cui allo stanziamento disposto per il 2017 – 2020;

 la convenzione di sovvenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali e il Comune di Roma – Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute del 07/09/02017;

 il Decreto Direttoriale n. 436 del 05/10/2017, con cui la Direzione Generale per l'inclusione e le politiche sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali approva le Convenzioni di Sovvenzione per lo svolgimento delle funzioni di Beneficiari, stipulate tra il Direttore Generale della Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali e i rappresentanti legali delle Città aderenti al Progetto, per la realizzazione sul proprio territorio delle azioni indicate nel Progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti;

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 l’atto di delega della Sindaca, n. RA 43940 del 28.06.2018, con cui il Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici ha assunto la titolarità del Progetto stesso (PRSC PON Inclusione) subentrando al Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale;

 il Decreto Direttoriale n. 284 del 06/08/2020 con il quale, per l’attuazione del Progetto sperimentale per il contrasto della povertà educativa per gli anni 2021-2023, è autorizzato il finanziamento, a favore delle città di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia, della somma complessiva di euro 1.800.000,00 di cui allo stanziamento disposto per il 2021-2023;

 la Convenzione di sovvenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale e Roma Capitale – Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale del 13/10/2020;

 il Decreto Direttoriale n. 553 del 15/10/2020, con cui la Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali approva le Convenzioni di Sovvenzione per lo svolgimento delle funzioni di Beneficiari, stipulate tra il Direttore Generale della Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale e i rappresentanti legali delle Città aderenti al Progetto, per la realizzazione sul proprio territorio delle azioni indicate nel Progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti – secondo triennio;

 il D.P.R. n. 22 del 5 febbraio 2018 pubblicato sulla G.U. n. 71 del 26/03/2018, recante i criteri sull’ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai fondi strutturali di investimento europeo (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020;

 il Regolamento (UE) n. 1303/2013: (Artt. 115-117 e Allegato XII) e il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 (Capo II e Allegato II) che disciplinano, tra l’altro, le caratteristiche degli elementi grafici da apporre su tutti gli strumenti di comunicazione, nonché sui prodotti e nei luoghi di erogazione dei servizi finanziati nell’ambito del Fondo Sociale Europeo.

 Roma Capitale intende procedere all’affidamento del servizio secondo la disciplina di cui al D.

Lgs. n. 50/2016, (Codice dei Contratti Pubblici) individuando – quale procedura per la scelta del contraente – la Procedura Aperta, con il criterio di aggiudicazione all’offerta economica più vantaggiosa, ai sensi dell’art.60 del Codice dei Contratti Pubblici.

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9 TITOLO I – INDICAZIONI GENERALI DELL’APPALTO

Art. 1 – Oggetto dell’affidamento

Oggetto della presente procedura è l’affidamento del servizio di realizzazione delle attività previste dal Programma Operativo Nazionale (Pon) “Inclusione” - FSE 2014-2020, Proposte di Intervento per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti - Seconda Triennalità 2021-2023 – promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il quale Roma Capitale ha firmato la Convenzione di sovvenzione.

Il progetto si inserisce nel contesto del "Progetto Operativo Nazionale (PON) Inclusione FSE 2014-2020” che prevede azioni a sostegno dell’obiettivo specifico 9.5. “Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni RSC” ed in particolare l’Azione 9.5.1 specifica su “Azioni di contrasto dell’abbandono scolastico e di sviluppo della scolarizzazione e pre-scolarizzazione”, in riferimento al quale sono state previste le linee progettuali per l’inclusione dei bambini RSC (allegato E).

Prevede un lavoro multilivello e multidisciplinare centrato principalmente su tre ambiti: la rete locale dei servizi, la scuola e i contesti abitativi.

Il lavoro sulla rete locale pone l’attenzione sulla contestualizzazione delle progettualità nelle realtà territoriali e sulla necessità di dare forma stabile a meccanismi di gestione degli interventi sociali e socio-educativi. La cooperazione tra settori sociale, sociosanitario, educativo e terzo settore è un requisito fondamentale nelle azioni e strategie di contrasto alla marginalità e all’esclusione sociale. È anche il presupposto per la realizzazione di interventi che mirano a cambiare sia le condizioni oggettive di vita sia la cultura e le rappresentazioni sociali che colludono con il permanere di condizioni di svantaggio e discriminazione.

Il lavoro nella scuola, finalizzato a promuovere una scuola più inclusiva e a combattere la dispersione scolastica, è rivolto non solo ai bambini RSC ma a tutti i bambini presenti nelle classi coinvolte nel progetto, agli insegnanti, al dirigente scolastico e al personale ATA, con l’idea che una scuola inclusiva sia una scuola accogliente e migliore per tutti (bambini e personale) e non solo per gli studenti RSC.

Il lavoro nei contesti abitativi è finalizzato a integrare gli obiettivi di sostegno scolastico con quelli volti alla promozione del benessere complessivo del bambino in relazione alla sua famiglia, favorendone l’accesso ai servizi locali e promuovendone un percorso verso l’autonomia. Le attività cercheranno, quindi, di rafforzare il lavoro realizzato a scuola anche con accompagnamenti individualizzati e di gruppo, nonché di favorire l’accesso ai servizi locali delle famiglie coinvolte, una partecipazione attiva delle famiglie e, in generale, di promuovere la tutela della salute.

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All’interno di questo quadro quindi, il servizio oggetto dell’affidamento consiste nella realizzazione delle attività previste dal Progetto nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei minorenni rom, sinti e caminanti provenienti da abitazioni, campi attrezzati, insediamenti spontanei della Città di Roma, iscritti e frequentanti alcune classi della scuola primaria e alcune della scuola secondaria di primo grado; nello specifico:

Codice meccanografico Denominazione istituto Municipio di riferimento della scuola

RMIC85600X F.lli Cervi XI

RMIC8EW00X Simonetta Salacone V

RMIC8B800Q Antonio Gramsci XI

RMIC86500P Nando Martellini XII

RMIC8B5008 Tullio De Mauro IV

RMIC8EM008 Piersanti Mattarella IV

Art. 2 – Durata

Il servizio di cui al presente Capitolato avrà decorrenza dal 01/04/2021, o comunque dalla data di affidamento del servizio, al 30/09/2023.

Il periodo considerato consentirà all’Ente Affidatario di realizzare le attività a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e di completare le attività di continuità educativa, ludiche, sportive, ricreative e di sostegno socio didattico previste per i mesi estivi dell’ultimo anno scolastico del triennio 2021-2023 e propedeutiche all’avvio del successivo anno scolastico.

Art. 3 – Obiettivi

Il servizio in affidamento è volto a favorire la scolarizzazione delle/i bambine/i e degli adolescenti rom, sinti e caminanti (RSC) e a ridurre la marginalità estrema attraverso la promozione di interventi di inclusione sociale e scolastica delle famiglie e dei bambini e adolescenti appartenenti alle comunità RSC. Pertanto aspira a promuovere:

 il miglioramento dell’inclusione scolastica e del successo formativo dei minorenni RSC;

 il contrasto alla dispersione scolastica degli alunni RSC;

 l’incremento dell’accesso ai servizi socio-sanitari dei minorenni RSC e delle loro famiglie;

 il consolidamento di una governance intercittadina e multisettoriale sostenibile.

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11 Art. 4 – Destinatari

I destinatari del servizio possono essere suddivisi in diretti e indiretti.

Destinatari diretti:

 Bambini e ragazzi RSC dai 6 ai 14 anni.

 Famiglie RSC.

Saranno oggetto di attenzione anche:

 i bambini RSC di 3-5 anni, attraverso attività rivolte alla pre-scolarizzazione;

 i ragazzi che hanno completato il ciclo della scuola secondaria di I grado che si avviano alla secondaria di II grado e a percorsi di formazione professionale, a rischio di abbandono scolastico.

Destinatari indiretti:

 tutti i bambini e ragazzi non RSC iscritti nelle classi e scuole coinvolte nel Progetto;

 dirigenti scolastici, corpo docente e personale ATA;

 responsabili e operatori dei settori sociale e sociosanitario, e più in generale, della rete locale per l’inclusione.

Particolare attenzione dovrà essere dedicata al coinvolgimento di bambini, ragazzi e famiglie RSC in tutte le fasi di attuazione del progetto a livello locale, al fine di garantire spazi di partecipazione e di cittadinanza attiva in grado di fare da volano rispetto a percorsi di inclusione.

Art. 5 – Aree d’intervento e azioni

Le principali prestazioni richieste intervengono sui seguenti ambiti d’azione in linea con quanto indicato nel Progetto Nazionale:

A. Rafforzamento rete locale:

 partecipazione degli Operatori Scuola - Contesto Abitativo alle Équipe Multidisciplinari (per brevità EM), ossia gruppi di lavoro multidisciplinari composti da: referente città, operatore scuola-contesto abitativo, docenti referenti e non, assistenti sociali territoriali, operatori sanitari, etc., così come meglio specificato nelle Linee guida del Progetto (Allegato E), per la presa in carico delle situazioni di criticità e lo svolgimento di funzioni di co-progettazione, monitoraggio e verifica degli interventi integrati a scuola e nei contesti abitativi;

 partecipazione degli Operatori Scuola - Contesto Abitativo all’Équipe di coordinamento cittadino (Gruppi interdisciplinari composti da: referente città, un Operatore Scuola-Contesto

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Abitativo, un docente referente, un assistente sociale territoriale, un operatore sanitario, in rappresentanza dei diversi IC, servizi sociali e sanitari coinvolti nel Progetto, etc.), secondo le indicazioni della referente progettuale di Roma Capitale e dello staff di progetto;

 partecipazione alle attività di valutazione e monitoraggio coordinate a livello nazionale con la supervisione della referente progettuale di Roma Capitale, in collaborazione con lo staff di progetto;

 sensibilizzazione della rete e del sistema locale dei servizi su specifici bisogni (sociali, sanitari, educativi, di consulenza giuridica, ecc.) dei bambini RSC e delle loro famiglie;

 partecipazione a specifiche attività di condivisione previste a livello nazionale dal Progetto (seminari nazionali, piattaforma condivisa);

 partecipazione a scambi e spazi di confronto tra città aderenti al Progetto.

B. Interventi di sostegno all’inclusione scolastica:

 attività laboratoriali finalizzate allo sviluppo delle competenze didattiche, relazionali, comunicative e di gestione efficace del conflitto attraverso attività espressive e culturali, ludico-artistiche e manuali, (applicando la metodologia cooperative learning e del learning by doing);

 facilitazione della relazione e conoscenza reciproca tra scuola e famiglie RSC anche attraverso l’organizzazione di eventi presso la scuola o i contesti abitativi, che avvicinino i due “mondi”, familiare e scolastico, nell’ottica di una promozione dell’autonomia delle famiglie;

 attivazione di percorsi di sostegno didattico nel tempo-scuola per ridurre il rischio di dispersione scolastica e fallimenti del percorso;

 orientamento e informazione per le famiglie e i bambini e ragazzi RSC allo scopo di favorire il proseguimento degli studi, alla formazione professionale e non, anche attraverso coordinamento con la rete territoriale (pubblica, privata, terzo settore);

 sensibilizzazione delle famiglie per favorire l’inserimento dei bambini in percorsi di pre- scolarizzazione;

 monitoraggio della frequenza scolastica e indagine sugli eventuali motivi di inadempienza nonché supporto per il ritorno a scuola;

 collaborazione alla programmazione/pianificazione delle attività e alla raccolta dei dati relativi alla frequenza degli alunni;

 promozione della partecipazione di ragazze e ragazzi RSC a percorsi di sostegno scolastico per facilitare il proseguimento degli studi nella scuola secondaria di secondo grado.

C. Promozione dell’inclusione a partire dai contesti abitativi

 Empowerment per l’accesso ai servizi mediante informazione-orientamento sulla rete dei servizi territoriali socio-sanitari, anche attraverso la predisposizione di materiale specifico per la sensibilizzazione all’uso consapevole degli stessi e l’organizzazione di laboratori e gruppi sperimentali sul tema della salute e della salute riproduttiva (in particolare rivolti alle madri e alle ragazze RSC);

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 invio e accompagnamento ai servizi specificamente competenti;

 sostegno socio-educativo individuale o per piccoli gruppi, finalizzato a rafforzare le competenze sociali e le connessioni scuola-contesto abitativo;

 azioni di sostegno socio-educativo extra-scolastico individuale o per piccoli gruppi finalizzate a rafforzare le competenze sociali, didattiche e le connessioni scuola-contesto abitativo;

 attività di continuità educativa nei mesi estivi, mediante l’organizzazione di attività ludiche, sportive, ricreative e di sostegno socio didattico;

 monitoraggio delle condizioni di vita nei contesti abitativi e facilitazione di interventi specifici di miglioramento socio-ambientale.

Azioni trasversali

 organizzazione e realizzazione del percorso di formazione e supervisione di insegnanti, dirigenti e personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e degli operatori dei servizi socio-sanitari;

 partecipazione alle attività di valutazione e monitoraggio coordinate a livello nazionale attraverso la raccolta dati e condivisione esiti, la somministrazione e compilazione di schede e griglie per il monitoraggio e la valutazione del Progetto proposte dall’assistenza tecnica (in cartaceo e/o online) in accordo con il comitato scientifico e la cabina di regia del Progetto Operativo Nazionale (PON);

 supporto alla co-gestione e animazione della piattaforma di condivisione nazionale del Progetto;

 supporto alle attività di rendicontazione del progetto;

 partecipazione alle attività di formazione previste a livello nazionale;

 partecipazione a scambi e spazi di confronto tra città aderenti al PON.

Nello specifico, le attività che l’Affidatario dovrà realizzare sono:

accompagnare e sostenere l’applicazione della metodologia del cooperative learning all’interno del percorso didattico sviluppato dagli insegnanti nelle classi coinvolte nel Progetto, attraverso l’affiancamento di un operatore adeguatamente preparato;

 facilitare l’organizzazione e la realizzazione del percorso di formazione e supervisione di insegnanti, dirigenti e personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e degli operatori socio-sanitari, sui temi dell’integrazione e delle pratiche inclusive della didattica e sull’integrazione scuola-servizi, come meglio specificato nelle Linee guida del Progetto (Allegato E);

 organizzare i percorsi laboratoriali da avviare nelle scuole, lavorando in stretto raccordo con i/le referenti delle scuole e con la di progetto

 orientare e, dove necessario, accompagnare le famiglie e gli alunni RSC nell’accesso ai servizi del territorio;

 sostenere ed accompagnare le famiglie dei/delle minorenni RSC nel rapporto con l’istituzione scolastica;

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 organizzare attività di doposcuola per i/le bambini/e delle classi del progetto, in continuità con il percorso didattico della scuola;

 provvedere alle attività di reportistica e supportare la referente progettuale di Roma Capitale e lo staff di progetto nell’attività di monitoraggio;

 lavorare a stretto contatto con la referente progettuale di Roma Capitale e lo staff di progetto con cui devono essere valutate e concordate le modalità di tutte le attività previste e la scelta dei/le professionisti/e incaricati/e della formazione e della conduzione dei laboratori.

Art. 6 – Metodologie d’intervento

Poiché la scuola rappresenta il luogo di socializzazione e inclusione principale per i bambini RSC e non solo, il progetto parte dal presupposto che un contesto scolastico accogliente e un processo di apprendimento che valorizza le competenze e il sistema valoriale dei bambini porta benefici sia relazionali, sia cognitivi all’intero sistema scuola, non soltanto al target specifico di bambini RSC. L’intento è quello quindi di creare un ambiente scolastico favorevole all’apprendimento cooperativo (cooperative learning) e all’integrazione interculturale, assicurando la comunicazione tra la scuola, intesa come comunità educante, le famiglie, gli enti e le organizzazioni che lavorano a stretto contatto con le comunità.

A seguito del buon esito della sperimentazione realizzata nella prima edizione del progetto concluso nel 2015 e della prima triennalità di sperimentazione 2017-2020 a carico del PON Inclusione, Roma Capitale ha individuato nella figura dell’Operatore Scuola – Contesto Abitativo, il professionista di riferimento unico sia per la scuola che per il rapporto con la famiglia e il contesto di riferimento degli alunni coinvolti. In questo modo l’Operatore Scuola – Contesto Abitativo diventa il referente principale sul quale i minorenni coinvolti e le famiglie possono riporre la loro fiducia, nonché una risorsa operativa importante per le scuole e per la rete socio- sanitaria del territorio di appartenenza.

In sintesi, il progetto vuole valorizzare una dimensione che:

 parta dal bambino, dal suo benessere psichico e fisico, dai suoi bisogni, dalle sue relazioni, dai suoi diritti e dalle sue potenzialità come prospettiva che guidi le scelte di progetto e un riposizionamento nell’approccio progettuale;

 assuma la prospettiva interculturale attraverso il coinvolgimento dell’intero contesto sociale/scolastico e non soltanto del gruppo target strettamente inteso, allo scopo di favorire una reale interazione e contrastare la stigmatizzazione dei bambini RSC.

Nella realizzazione delle attività progettuali a livello locale si dovrà tenere conto dei seguenti criteri:

 la valorizzazione della partecipazione attiva di famiglie, bambini e adolescenti RSC;

 l’integrazione di conoscenze e competenze professionali in una prospettiva intersettoriale;

 la misurabilità delle azioni come requisito fondamentale per il monitoraggio e la valutazione di processo e di risultato in relazione ai soggetti coinvolti (bambini, famiglie e operatori). A questo scopo sono stati predisposti strumenti di monitoraggio e valutazione a livello: a)

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15 macro, per verificare il processo attuativo nel suo complesso e facilitare la rilevazione di aspetti di criticità e l’adozione di correttivi; b) micro per verificare i risultati raggiunti in relazione ai beneficiari diretti e indiretti delle attività proposte;

 la sostenibilità dei progetti da realizzare, attraverso l’attivazione di un processo trasformativo delle conoscenze e delle pratiche di inclusione sociale di tutti gli attori coinvolti a livello locale e nazionale.

Gli interventi da attuare, coerentemente con l’impostazione e le finalità del PON, dovranno:

 ridurre le distanze e costruire canali di comunicazione tra la scuola, intesa come comunità educante, le famiglie RSC e non, nonché enti e organizzazioni che lavorano a stretto contatto con le comunità;

 creare relazioni di fiducia, fondamentali per la costituzione e il rafforzamento delle relazioni scuola/famiglie;

 superare la logica dell’assistenza per sostenere quella dell’autonomia;

 considerare la famiglia e le comunità RSC come risorse da valorizzare: gli interventi andranno sviluppati considerando i bambini e i ragazzi RSC all'interno del loro contesto specifico familiare e di comunità, ritenendo questo come una risorsa in sé da valorizzare e mai da svalutare. La condivisione dei progetti con le famiglie destinatarie sarà elemento cardine delle attività proposte;

 coinvolgere comunità e rappresentanze RSC;

 promuovere la cittadinanza attiva dei giovani RSC, con un’attenzione particolare ai percorsi finalizzati a valorizzare la loro partecipazione attiva, anche attraverso percorsi di empowerment e attivazione sociale dei giovani RSC in percorsi di PEER education;

 rendere l’Operatore Scuola – Contesto Abitativo una sorta di “antenna” capace di captare anche altre criticità e problematicità quali situazioni di grave degrado ambientale e abitativo, prostituzione minorile, spaccio e uso di sostanze da parte di minorenni, ecc...

Sarà pertanto richiesto all’Operatore Scuola-Contesto Abitativo di:

 mantenere i contatti con i dirigenti e gli insegnanti coinvolti nel progetto;

 facilitare l’iscrizione dei bambini a scuola;

 rilevare le frequenze scolastiche mensili degli alunni RSC coinvolti nel Progetto, tramite i docenti referenti di ciascun Istituto Comprensivo coinvolto;

 monitorare le situazioni a rischio di abbandono scolastico;

 facilitare l’organizzazione e la realizzazione del percorso di formazione e supervisione di insegnanti, dirigenti e personale ATA e del personale socio-sanitario sui temi dell’integrazione e delle pratiche inclusive della didattica e sull’integrazione scuola-servizi, come meglio specificato nelle Linee guida del Progetto (Allegato E);

 co-progettare e organizzare le attività laboratoriali con i ragazzi a scuola e/o a distanza e supportare specifici momenti di didattica in classe e/o a distanza, rivolti anche all’implementazione del cooperative learning o del learning by doing;

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 attivare e finalizzare i contatti con i servizi socio-sanitari e/o del terzo settore locali per favorire il contatto con le famiglie;

 favorire il processo di empowerment delle famiglie rispetto ai servizi e alla scuola;

 supportare il percorso formativo dei bambini e degli adolescenti attraverso una stretta collaborazione con i docenti;

 avviare percorsi di supporto socio-educativo extra-scolastico di gruppo e, se necessario, individuale anche attraverso l’ampliamento della rete del progetto locale ad altri soggetti del territorio dei servizi sociali ed educativi cittadini e del quartiere, come del volontariato;

 realizzare attività di sostegno socio-didattico nei mesi estivi;

 promuovere percorsi laboratoriali rivolti a mamme e/o giovani donne rom, predisponendo corsi di alfabetizzazione, informazione e supporto mirato rispetto alla salute e alla salute riproduttiva delle donne RSC, potenziamento delle azioni di partecipazione attiva di donne e ragazze RSC;

 partecipare all’Équipe multidisciplinare (eventualmente anche al Tavolo Locale) e provvedere a stilare il relativo verbale;

 collaborare alla realizzazione delle attività di monitoraggio e valutazione del Progetto coordinate a livello nazionale attraverso la raccolta dati e condivisione esiti, la somministrazione e compilazione di schede e griglie proposte dall’assistenza tecnica (in cartaceo e/o online) in accordo con il comitato scientifico e la cabina di regia del Progetto Operativo Nazionale (PON), con la supervisione della referente progettuale di Roma Capitale, coadiuvata dallo staff di progetto;

 supportare la co-gestione e animazione della piattaforma di condivisione nazionale del Progetto;

 supportare le attività di rendicontazione del progetto;

 partecipare alle attività di formazione previste a livello nazionale;

 partecipare a scambi e spazi di confronto tra città aderenti al PON.

In considerazione della attuale crisi sanitaria epidemiologica da Covid-19, si evidenzia l’importanza di intraprendere tutte le azioni volte a contrastare la diffusione del virus, in relazione alle attività progettuali descritte. Sarà opportuno, laddove possibile, utilizzare metodologie e strumenti formativi, di confronto e di supporto a distanza, al fine di limitare i rischi di contagio.

Sarà inoltre necessario rispettare tutti i protocolli di sicurezza definiti da ciascun Istituto scolastico.

Gli Operatori Scuola-Contesto Abitativo si impegneranno a svolgere le attività secondo un’ottica inclusiva rivolgendosi non esclusivamente agli alunni RSC, ma a tutti gli alunni delle classi coinvolte.

Gli Operatori Scuola-Contesto Abitativo sono, inoltre, tenuti a partecipare alle iniziative che saranno promosse, per la realizzazione del progetto a livello cittadino da Roma Capitale (titolare

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17 del progetto) e dalla referente città, in collaborazione con lo staff di progetto, in quanto responsabili della governance locale.

L'appalto è costituito da un unico lotto.

Di seguito si riporta la tabella con l’indicazione dei numeri dei minorenni iscritti RSC e non, comunicati in fase di adesione al Progetto dai sei Istituti Comprensivi partecipanti. Tali numeri potranno subire delle modifiche, alla luce delle effettive iscrizioni e frequenze confermate dagli Istituti Comprensivi stessi, con l’avvio e lo svolgersi dell’anno scolastico.

IC

Classi Target (Primaria / Secondaria)

Bambini

RSC e non Bambini RSC

Fratelli Cervi 7 S + 4 P 220 13

Simonetta Salacone 4 S + 9 P 260 19

Antonio Gramsci 4 S + 5 P 184 25

Nando Martellini 3 S + 9 P 255 16

Tullio De Mauro 7 S 140 26

Piersanti Mattarella 2 S + 1 P 56 7

totale 27 S / 28 P 1115 106

Alcune attività descritte nel Progetto Nazionale (PON inclusione) quali ad esempio azioni relative alla governance del Progetto, o ad aspetti amministrativi e formativi, saranno gestite direttamente da personale interno a Roma Capitale.

Art. 7 – Variazione dell’ubicazione

I destinatari del Servizio oggetto del presente capitolato, risiedono presso insediamenti situati nel territorio di Roma Capitale che differiscono tra loro per tipologia di abitazioni, vicinanza ai servizi cittadini e alle linee di trasporto urbano, regolarità amministrativa dell’insediamento, quali ad esempio: villaggi attrezzati (agglomerati abitativi stabili ed autorizzati da Roma Capitale), campi non attrezzati (definiti come agglomerati abitativi tollerati e non autorizzati), centri di accoglienza in cui sono stati accolti gli abitanti di diversi insediamenti Rom, Sinti e Caminanti, soluzioni abitative dislocate sul territorio.

Roma Capitale, coerentemente la “Strategia Nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti 2012- 2020” intende seguire le raccomandazioni europee provvedendo alla chiusura graduale degli insediamenti (SNIR, Attuazione Comunicazione CE n. 17/31/2011).

Con deliberazione della Giunta Capitolina n. 105 del 26 maggio 2017 è stato, pertanto, approvato il “Piano di Indirizzo di Roma Capitale per l’inclusione delle Popolazioni Rom, Sinti e

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Caminanti” (di seguito “PIRSC”), finalizzato al graduale superamento delle residenzialità dei campi, dei centri di raccolta e dei villaggi della solidarietà presenti nel territorio capitolino e sono stati autorizzati gli interventi e le azioni previsti dal Piano di Indirizzo, da attuarsi nei campi denominati “La Barbuta” e “La Monachina”, con particolare riferimento alle misure di sostegno economico, da finanziare mediante le risorse del Pon Città Metropolitane e che tali interventi si configurano come sperimentazione del modello di gestione del processo di superamento degli insediamenti che verrà poi ampliata a tutti i Campi e insediamenti del territorio capitolino.

Qualora, quindi, si determinasse nel corso dell’espletamento del Servizio oggetto del presente Capitolato, sia una diversa collocazione di insediamenti o trasferimenti di comunità sul territorio, sia se il trasferimento dovesse ricadere in insediamento/i di nuova istituzione, il soggetto Affidatario del servizio dovrà rendersi disponibile a contemplare elementi di flessibilità tali da assicurare la continuità della frequenza scolastica, nonché del rapporto instaurato tra operatori e minorenni delle comunità e le loro famiglie.

TITOLO II – L’ORGANICO

Art. 8 - Organico

L’Affidatario dovrà disporre di idonee e adeguate risorse umane, in numero e professionalità, atte a garantire la puntuale esecuzione delle attività previste dal presente Capitolato Speciale Descrittivo e Prestazionale così come specificato al successivo art.11 del presente capitolato e all’art.18 del disciplinare di gara.

Il servizio deve in ogni caso essere erogato con l’impiego di almeno un Operatore scuola - contesto abitativo presso ogni Istituto Comprensivo, che funga da riferimento per i Dirigenti Scolastici e i docenti referenti del Progetto. L’organizzazione delle attività dovrà comunque rispondere ad un criterio di flessibilità ed economicità, in relazione all’effettivo numero di alunni e di classi coinvolti nel Progetto, che potrà contemplare, all’occorrenza, l’impiego di più operatori per Istituto Comprensivo.

Al fine di garantire un’ottimale gestione del lavoro degli Operatori scuola-contesto abitativo ed una certa uniformità degli interventi professionali, sarà necessario individuare, tra gli stessi, la figura di un coordinatore, che svolga le mansioni di raccordo e di mediazione tra il gruppo di lavoro degli operatori e la referente progettuale di Roma Capitale e lo staff di progetto. Il coordinatore dovrà pertanto:

 assicurare l’uniformità delle attività e degli interventi del gruppo di lavoro, pur nel rispetto delle singole specificità;

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 fornire, con regolarità e su richiesta ed in base alle indicazioni della referente progettuale di Roma Capitale e dello staff di progetto, report dettagliati sulle attività condotte dal gruppo di operatori;

 farsi portavoce delle istanze e/o delle proposte del gruppo di operatori e favorire l’instaurarsi di un buon clima di lavoro.

L’affidatario, per mantenere gli standard qualitativi previsti dal progetto, è tenuto a garantire la sostituzione del personale che per qualunque motivo si assenti dal servizio.

Tutte le sostituzioni del personale, per qualsiasi motivo disposte, dovranno essere tempestivamente comunicate a Roma Capitale, con indicazione del nominativo del soggetto sostituito e di quello in sostituzione e delle relative qualifiche, per ottenere la preventiva autorizzazione di Roma Capitale stessa.

Il personale impiegato, compreso quello in sostituzione, deve possedere adeguata professionalità e deve conoscere le norme di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro ex D.Lgs. 81/2008 e ss. mm. e ii..

Tutte le attività inerenti al servizio di cui al presente Capitolato devono essere svolte da personale alle dirette dipendenze dell’Affidatario in base agli istituti contrattuali previsti dalla normativa vigente.

L’Affidatario è responsabile della scelta e del comportamento del proprio personale operante e di quanto attiene ai rapporti con l’utenza e di collaborazione tra il proprio personale, quello di Roma Capitale e quello dell’Amministrazione Scolastica.

L’Affidatario deve, in particolare, assicurare che il proprio personale:

 tenga un comportamento discreto, decoroso ed irreprensibile, comunque conformato alle regole di buona educazione;

 osservi tutte le pertinenti norme di carattere regolamentare, generali e particolari, emanate da Roma Capitale;

 mantenga riservato ciò di cui verrà a conoscenza in merito all’organizzazione e all’attività di Roma Capitale o altro, durante l’espletamento dei servizi di cui trattasi;

 l’Amministrazione potrà richiedere l’allontanamento di quei dipendenti dell’Affidatario che contravvenissero alle disposizioni di cui sopra. Roma Capitale si riserva il diritto di chiedere all’Affidatario la sostituzione del personale ritenuto non idoneo al servizio per seri e comprovati motivi. In tale caso l’Affidatario provvederà a quanto richiesto senza che ciò possa costituire motivo di maggiore onere per Roma Capitale. Tale sostituzione dovrà avvenire entro due giorni dalla richiesta scritta.

Oltre al supporto alla didattica e alle attività laboratoriali, e alla mediazione con le famiglie, l’ente affidatario, dovrà:

 partecipare ai gruppi di lavoro e ai coordinamenti promossi da Roma Capitale;

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 mettere a disposizione di Roma Capitale copia dei materiali e dei prodotti elaborati in sede di realizzazione del progetto e garantire che Roma Capitale stessa possa disporne liberamente senza che alcuno abbia nulla a pretendere;

 prendere utilmente conoscenza del calendario scolastico riferito al periodo di affidamento del servizio;

 svolgere il servizio per tutti gli insediamenti presenti nel progetto per tutta la durata del rapporto contrattuale.

Qualora Roma Capitale determinasse spostamenti di insediamenti e/o trasferimenti di comunità, da un territorio ad un altro - per qualunque tipologia di insediamento di cui al presente capitolato speciale di appalto - sia se il trasferimento andasse a ricadere in insediamento/i già esistente/i, sia se il trasferimento andasse a ricadere in insediamento/i di nuova istituzione, il soggetto affidatario dovrà rendersi disponibile alla rimodulazione del servizio, in accordo con Roma Capitale, al fine di garantire la continuità nella frequenza scolastica e il rapporto instaurato tra gli operatori del progetto, i minorenni delle comunità rom sinti e caminanti e le loro famiglie.

L’esecutore si obbliga a:

 comunicare tempestivamente a Roma Capitale, nel corso del servizio, ogni modificazione intervenuta negli assetti societari, nella struttura di impresa e negli organismi tecnici ed amministrativi;

 rispettare tutte le indicazioni relative alla buona e corretta esecuzione contrattuale che dovessero essere impartite da Roma Capitale;

 cooperare con Roma Capitale in sede di verifica della conformità delle prestazioni contrattuali con particolare riferimento ai controlli a campione di cui al D.P.R. 207/2010, all’art. 312, comma 3 del Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE».

Ai sensi dell’art. 4, comma 1 del summenzionato Regolamento, l’esecutore deve osservare le norme e prescrizioni dei contratti collettivi nazionali e di zona stipulati tra le parti sociali firmatarie di contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentative, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, sicurezza, salute, assicurazione assistenza, contribuzione e retribuzione dei lavoratori.

L’affidamento del servizio non comporta l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro tra la Pubblica Amministrazione ed i singoli operatori impiegati per l’espletamento del servizio.

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21 Art. 9 – Il Personale

L'affidatario dovrà prestare il servizio messo a bando attraverso più Operatori scuola-contesto abitativo adeguatamente preparati che dovranno sostenere le finalità e gli obiettivi del progetto e realizzare direttamente le attività di seguito descritte, sia a scuola che nel contesto abitativo.

Gli Operatori scuola-contesto abitativo dovranno essere, inoltre, disponibili a partecipare alle iniziative di formazione previste e dovranno svolgere l’incarico senza riserva e secondo le esigenze derivanti dalla realizzazione del progetto.

Gli Operatori scuola-contesto abitativo dovranno, pertanto, come già indicato all’art. 6 del presente capitolato:

 mantenere i contatti con i dirigenti e gli insegnanti coinvolti nel progetto;

 facilitare l’iscrizione dei bambini a scuola;

 rilevare le frequenze scolastiche mensili degli alunni RSC coinvolti nel Progetto, tramite i docenti referenti di ciascun Istituto Comprensivo coinvolto;

 monitorare le situazioni a rischio di abbandono scolastico;

 facilitare l’organizzazione e la realizzazione del percorso di formazione e supervisione di insegnanti, dirigente e personale ATA e del personale socio-sanitario sui temi dell’integrazione e delle pratiche inclusive della didattica e sull’integrazione scuola-servizi, come meglio specificato nelle Linee guida del Progetto (Allegato E);

 co-progettare e organizzare le attività laboratoriali con i ragazzi a scuola e/o a distanza e supportare specifici momenti di didattica in classe e/o a distanza, rivolti anche all’implementazione del cooperative learning o del learning by doing;

 attivare e finalizzare i contatti con i servizi socio-sanitari e/o del terzo settore locali per favorire il contatto con le famiglie;

 favorire il processo di empowerment delle famiglie rispetto ai servizi e alla scuola;

 supportare il percorso formativo dei bambini e degli adolescenti attraverso una stretta collaborazione con i docenti;

 avviare percorsi di supporto socio-educativo extra-scolastico di gruppo e, se necessario, individuale anche attraverso l’ampliamento della rete del progetto locale ad altri soggetti del territorio dei servizi sociali ed educativi cittadini e del quartiere, come del volontariato;

 realizzare attività di sostegno socio-didattico nei mesi estivi;

 promuovere percorsi laboratoriali rivolti a mamme e/o giovani donne rom, predisponendo corsi di alfabetizzazione, informazione e supporto mirato rispetto alla salute e alla salute riproduttiva delle donne RSC, potenziamento delle azioni di partecipazione attiva di donne e ragazze RSC;

 partecipare all’Équipe multidisciplinare (eventualmente anche al Tavolo Locale) e provvedere a stilare il relativo verbale;

 collaborare alla realizzazione delle attività di monitoraggio e valutazione del Progetto coordinate a livello nazionale attraverso la raccolta dati e condivisione esiti, la somministrazione e compilazione di schede e griglie proposte dall’assistenza tecnica (in

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cartaceo e/o online) in accordo con il comitato scientifico e la cabina di regia del Progetto Operativo Nazionale (PON), con la supervisione della referente progettuale di Roma Capitale, coadiuvata dallo staff di progetto;

 supportare la co-gestione e animazione della piattaforma di condivisione nazionale del Progetto;

 supportare le attività di rendicontazione del progetto;

 partecipare alle attività di formazione previste a livello nazionale;

 partecipare a scambi e spazi di confronto tra città aderenti al PON.

In considerazione della attuale crisi sanitaria epidemiologica da Covid-19, si ribadisce l’importanza di intraprendere tutte le azioni volte a contrastare la diffusione del virus, in relazione alle attività progettuali descritte. Sarà opportuno, laddove possibile, utilizzare metodologie e strumenti formativi, di confronto e di supporto a distanza, al fine di limitare i rischi di contagio.

Art. 10 – Qualifica degli operatori

Ai fini della valutazione dell’offerta tecnica così come indicato dal bando e dal disciplinare di gara costituiscono requisiti per l’ammissibilità per l’incarico di Operatore scuola - contesto abitativo:

 diploma di laurea specifica (scienze umanistiche e/o della formazione); o diploma di laurea non specifica; o diploma scuola secondaria 2° grado (valutabile solo per i candidati privi di titolo superiore); corsi di specializzazione attinenti alla tematica; corsi di formazione su tematiche affini a quelle oggetto del presente bando;

 documentata esperienza di educazione territoriale e di supporto nei percorsi scolastici dei minorenni Rom, Sinti, Caminanti (RSC); comprovata capacità nella promozione di attività scolastiche con metodologie didattiche inclusive e cooperative, nonché documentate esperienze di lavoro pregresse con minorenni e famiglie RSC nei contesti abitativi e comprovata conoscenza delle reti socio-scolastiche e sanitarie contestuali che si occupano di minorenni e famiglie RSC.

Si specifica che nel curriculum vitae, che dovrà essere allegato all’offerta tecnica, necessario per la valutazione delle esperienze e della competenza degli operatori, dovranno essere indicati solo titoli, esperienza formativa e lavorativa attinenti al settore richiesto.

Art. 11 – Obblighi nei confronti del personale

L'Organismo affidatario deve ottemperare, nei confronti del personale impiegato nel servizio, agli obblighi derivanti dalle disposizioni normative e contrattuali in materia di lavoro e di assicurazioni sociali e previdenziali, assumendo a proprio carico tutti gli oneri relativi.

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23 L’affidamento della realizzazione del servizio non comporta l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro tra la Pubblica Amministrazione ed i singoli operatori impiegati per l’espletamento del servizio.

L'Organismo deve applicare, nei confronti del personale impiegato, le condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgono le prestazioni, nonché le condizioni risultanti da successive modifiche e integrazioni, e in genere da ogni contratto collettivo, successivamente stipulato per la categoria.

L'Organismo affidatario è obbligato, altresì, a continuare ad applicare i suindicati contratti collettivi anche dopo la loro eventuale scadenza e fino alla loro sostituzione.

Tali obblighi vincolano l'Organismo affidatario anche nel caso lo stesso non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse.

Inoltre, dovrà rispettare tutti gli articoli dei CCNL del settore, con particolare riferimento a quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 135/2000 "Determinazioni degli indirizzi in ordine ad Appalti ad Aziende, Consorzi, Cooperative, Associazioni" e successive norme applicative.

L'Organismo affidatario assume in proprio ogni responsabilità in caso di infortuni ed in caso di danni arrecati alle persone ed alle cose, tanto dell'Amministrazione che dei terzi, che si dovessero verificare in dipendenza dell'appalto, qualunque ne sia la natura o la causa.

È quindi a carico dell'affidatario l'adozione, nella esecuzione delle prestazioni del presente appalto, di tutte le cautele necessarie per garantire l'incolumità delle persone addette all'esecuzione e dei terzi; ogni più ampia responsabilità al riguardo ricadrà, pertanto, sull'impresa appaltatrice, restandone del tutto esonerata la Stazione Appaltante.

L'esecutore dell'appalto dovrà stipulare una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalla stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione dell'appalto, incluso l'incendio. L'importo della somma assicurata corrisponde all'importo del contratto.

L'Organismo dovrà dichiarare di sollevare fin d'ora Roma Capitale da ogni e qualsiasi onere e responsabilità sia relativamente all'osservanza delle disposizioni di legge e regolamenti sia per qualunque atto od omissione da parte degli operatori nei confronti delle persone interessate alle attività e di terzi che possano cagionare responsabilità amministrative, civili e penali.

L'Organismo è tenuto a tale scopo a provvedere alla stipula di apposita polizza assicurativa RCT a favore degli operatori impegnati nel servizio per un importo proporzionato alla qualità e alla quantità dei rischi.

Il massimale per l'assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è pari a 1.500.000,00 euro. La polizza per i massimali indicati dovrà essere conforme agli schemi tipo di cui al Decreto Ministeriale 12 marzo 2004, n.123.

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La copertura assicurativa decorre dalla data di stipula del contratto e cessa alla data di emissione dell'attestazione di regolare esecuzione.

Art. 12– Sciopero e/o interruzioni di servizio

L'affidatario si obbliga a rispettare e a far rispettare dal proprio personale le disposizioni di cui alla legge 146 del 12/6/1990 e s.m.i in materia di esercizio del diritto di sciopero. Le interruzioni totali del servizio per causa di forza maggiore non danno luogo a responsabilità alcuna per entrambe le parti. Per forza maggiore si intende qualunque fatto eccezionale, imprevedibile ed al di fuori del controllo dell'affidatario che quest'ultimo non possa evitare con l'esercizio della diligenza, previdenza e perizia dovute dall'Appaltatore pubblico.

Art. 13 – Sostituzione del personale

L’affidatario, per mantenere gli standard qualitativi previsti dal progetto, è tenuto a garantire la sostituzione del personale che per qualunque motivo si assenti dal servizio.

Tutte le sostituzioni del personale, per qualsiasi motivo disposte, dovranno essere tempestivamente comunicate a Roma Capitale, con indicazione del nominativo del soggetto sostituito e di quello in sostituzione e delle relative qualifiche, per ottenere la preventiva autorizzazione di Roma Capitale stessa.

Il personale impiegato, compreso quello in sostituzione, deve possedere adeguata professionalità e deve conoscere le norme di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro ex D.Lgs. 81/2008 e ss. mm. e ii.. L’affidatario deve assicurare, inoltre, la formazione continua del personale impiegato nel progetto nelle tematiche specifiche del servizio di che trattasi.

Art. 14 – Osservanza di norme, regolamenti e discipline L’affidatario deve assicurare che il proprio personale:

tenga un comportamento discreto, decoroso ed irreprensibile, comunque conformato alle regole di buona educazione;

osservi tutte le pertinenti norme di carattere regolamentare - generali e particolari - emanate da Roma Capitale;

mantenga riservato ciò di cui verrà a conoscenza in conseguenza dell’espletamento dei servizi di cui trattasi.

Tutte le attività inerenti al servizio oggetto del presente Capitolato di appalto, devono essere svolte da personale alle dirette dipendenze dell’affidatario in base agli istituti contrattuali previsti dalla normativa vigente.

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25 L’affidatario è responsabile della scelta e del comportamento del proprio personale operante per il progetto e di quanto attiene ai rapporti con l’utenza e di collaborazione tra il proprio personale e quello di Roma Capitale.

Roma Capitale potrà promuovere l’allontanamento di quei dipendenti dell’affidatario che contravvenissero alle disposizioni di cui sopra.

Roma Capitale si riserva il diritto di chiedere all’affidatario la sostituzione del personale ritenuto non idoneo al servizio per seri e comprovati motivi. In tale caso l’affidatario deve provvedere a quanto richiesto senza che ciò possa costituire motivo di maggiore onere per Roma Capitale.

Tale sostituzione dovrà avvenire entro due giorni dalla richiesta scritta.

Art. 15 – Subappalto e cessione del contratto

Non è ammesso il subappalto in quanto trattasi di appalto con funzioni di tutela e supporto a fasce deboli compreso nell’allegato IX del D. Lg. 50/2016 riconducibile ai servizi esclusi con riferimento agli articoli 142, 143, 144 del medesimo.

TITOLO III – OBBLIGO IN CAPO AI SOGGETTI AFFIDATARI

Art. 16 – Obblighi durante l’espletamento del servizio

L’affidatario è tenuto a garantire il servizio di cui al presente capitolato, che deve essere svolto con la massima cura e senza interruzioni per tutta la durata del contratto, nel rigoroso rispetto delle previsioni, modalità, indicazioni e prescrizioni in esso contenute.

Oltre alle attività previste sia nell’ambito scolastico che nei contesti abitativi, l’affidatario dovrà:

partecipare ai gruppi di lavoro e ai coordinamenti promossi da Roma Capitale;

collaborare con le strutture municipali di Roma Capitale alle iniziative per una migliore integrazione delle comunità rom, sinti e caminanti nel territorio;

mettere a disposizione di Roma Capitale copia dei materiali e dei prodotti elaborati in sede di realizzazione del progetto e garantire che Roma Capitale stessa possa disporne liberamente senza che alcuno abbia nulla a pretendere;

prendere utilmente conoscenza del calendario scolastico riferito al periodo di affidamento del servizio.

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Art. 17 – Danni, responsabilità, assicurazioni

L’affidatario assume in proprio ogni responsabilità, per tutti i danni e infortuni di qualsiasi natura eventualmente subiti da parte di persone o di cose, tanto dell’affidatario e/o di Roma Capitale o di terzi, in dipendenza di omissioni, negligenze o altre inadempienze relative all’esecuzione delle prestazioni ad esso riferibili.

Roma Capitale è esonerata da ogni responsabilità per danni, infortuni od altro che dovessero accadere a personale dell’affidatario, agli utenti e/o a terzi durante l’esecuzione del servizio.

L’affidatario assumerà a proprio carico l’onere di manlevare Roma Capitale da ogni pretesa, azione, domanda, molestia o altro che possa essere intentata nei confronti di Roma Capitale per infortuni o danni arrecati a utenti, terzi o a dipendenti in relazione allo svolgimento del servizio e che possano derivare direttamente o indirettamente dalla gestione dello stesso.

L’affidatario si obbliga a stipulare con primario assicuratore e a mantenere in vigore per tutta la durata del servizio, e sue eventuali prosecuzioni, un’adeguata copertura assicurativa secondo le specifiche condizioni e modalità previste dall’art.14 dello schema di contratto.

Art. 18 – Trattamento dati personali – riservatezza e proprietà

Tutti i dati che Roma Capitale fornirà relativamente ai nuclei familiari e/o ai singoli interessati dal servizio sono individuati come “dati personali”, ai sensi del Regolamento UE 679/2016 in materia di protezione dei dati personali e della normativa nazionale vigente, nella misura in cui questa risulti compatibile con la disciplina di tutela definita dal Regolamento UE 679/2016.

Roma Capitale conferirà all’affidatario i dati personali relativi ai fruitori del servizio unicamente in relazione allo svolgimento delle attività inerenti il servizio stesso e comunque in forma non eccedente rispetto all’utilizzo che di essi deve essere fatto.

È fatto assoluto divieto all’affidatario di diffondere i dati personali, di cui entrerà in possesso in relazione al servizio gestito. L’affidatario entro 15 giorni dalla stipulazione del contratto renderà noto a Roma Capitale il titolare e il responsabile del trattamento dei dati.

In relazione al trattamento dei dati personali dei soggetti utenti del servizio l’affidatario adotta le misure organizzative e procedurali, sia a rilevanza interna che esterna, necessarie a garantire la sicurezza delle transazioni e delle archiviazioni dei dati stessi.

L’affidatario si impegna a fornire a Roma Capitale copia del documento programmatico sulle misure di sicurezza da esso eventualmente adottato, in relazione alla gestione dei dati personali per le proprie attività.

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