Nuovo ingresso ai vertici della classifica 2021 ItaliaOggi-La Sapienza. Ultima è Crotone
Parma si conquista il primato
P iccola rivoluzione sul podio della classi- fica annuale di Ita- liaOggi e Universi- tà La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattoli- ca Assicurazioni, giunta al- la 23ª edizione. Dopo anni di staffette tra Pordenone e Trento, quest’anno rispetti- vamente nona e seconda, è la provincia di Parma a con- quistare la vetta (nella scor- sa edizione al 39° posto). A chiudere è Crotone, che sci- vola solo di una posizione ri- spetto allo scorso anno.
Oltre a quella di Parma, sorprendono anche le scala- te di Bolzano (dall’ottava al- la terza posizione), Bologna (era 27ª ora è quarta) e Mila- no, che guadagna quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta), così come Trieste (al settimo posto dal 40°).
Non da meno il salto che ha fatto Firenze: da 31ª a se- sta.
Il primato della provincia di Parma deriva dal piazza- mento nel gruppo 1 in 4 di- mensioni su 9 (in linea con quello conseguito da Porde- none lo scorso anno). Ma non solo. Parma appartie- ne al cluster Metropoli, os- sia il raggruppamento di aree urbane del cen- tro-nord che ha fatto regi- strare un’ottima capacità di reazione alla pandemia, indiscussa protagonista di questa classifica.
Scendendo sul fondo, in- vece, ci sono meno sorprese:
sopra Crotone ci sono Napo- li (era al 103° posto), Fog- gia, che risale due posizio- ni, e Siracusa, stabile. A per- dere maggior quota è Ta- ranto (da 94ª a 103ª). Quan- to a Crotone è nel gruppo di coda in 5 dimensioni (affari e lavoro, ambiente, istruzio- ne e formazione, reddito e ricchezza, tempo libero), pur essendo in posizioni di vertice con riferimento alla sicurezza sociale e regi- strando risultati sopra la media nella dimensione de- mografica. Inoltre, è nel gruppo 2 nella dimensione del sistema salute e nel gruppo 3 nella dimensione relativa a reati e sicurezza.
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n
1 PARMA 1 1.000,00 39
2 TRENTO 1 987,36 2
3 BOLZANO 1 976,63 8
4 BOLOGNA 1 928,42 27
5 MILANO 1 924,56 45
6 FIRENZE 1 923,61 31
7 TRIESTE 1 913,92 47
8 VERONA 1 902,73 6
9 PORDENONE 1 893,86 1
10 MONZA E DELLA BRIANZA 1 878,29 15
11 PADOVA 1 877,29 4
12 SIENA 1 867,19 10
13 AOSTA 1 865,97 13
14 TREVISO 1 850,91 7
15 MODENA 1 847,78 34
16 REGGIO EMILIA 1 840,88 38
17 VICENZA 1 832,31 3
18 BERGAMO 1 831,63 40
19 TORINO 1 821,74 64
20 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1 818,95 12
21 BRESCIA 1 815,29 21
22 MACERATA 1 810,90 11
23 CUNEO 1 809,31 14
24 FERRARA 1 809,08 46
25 PISA 1 805,84 36
26 CREMONA 1 791,69 74
27 ASCOLI PICENO 2 769,30 5
28 VENEZIA 2 765,48 30
29 RAVENNA 2 762,86 51
30 MANTOVA 2 761,53 23
31 GROSSETO 2 757,77 58
32 LECCO 2 750,53 26
33 AREZZO 2 747,16 48
34 TERNI 2 741,19 35
35 SONDRIO 2 737,07 28
36 NOVARA 2 734,66 42
37 FORLÌ-CESENA 2 732,10 29
38 BIELLA 2 731,83 24
39 ANCONA 2 731,49 32
40 GENOVA 2 731,29 52
41 BELLUNO 2 724,63 19
42 GORIZIA 2 720,29 44
43 PIACENZA 2 720,28 73
44 FERMO 2 720,12 18
45 LUCCA 2 711,54 67
46 UDINE 2 710,28 9
47 LIVORNO 2 705,95 69
48 SAVONA 2 701,82 55
49 PAVIA 2 698,63 53
50 LODI 2 696,84 80
51 MASSA-CARRARA 2 691,67 62
52 PERUGIA 2 690,92 43
53 VARESE 2 679,53 16
54 ROMA 2 678,89 50
55 MATERA 2 676,36 54
56 PESARO E URBINO 2 674,46 49 57 VERCELLI 2 663,57 59
58 ROVIGO 2 656,19 20
59 PRATO 2 656,01 25
60 TERAMO 2 654,69 57
61 RIMINI 2 654,03 68
62 COMO 2 643,80 17
63 ASTI 2 633,34 63
64 RIETI 3 623,81 37
65 LA SPEZIA 3 613,09 66
66 IMPERIA 3 606,36 77
67 CHIETI 3 603,71 56
68 L’AQUILA 3 603,28 22
69 POTENZA 3 588,24 41
70 VITERBO 3 586,21 84
71 PISTOIA 3 581,37 61
72 ALESSANDRIA 3 577,52 76
73 PESCARA 3 561,00 81
74 CAGLIARI 3 559,38 71
75 ISERNIA 3 535,75 79
76 AVELLINO 3 535,11 70
77 SALERNO 3 508,28 83
78 CAMPOBASSO 3 501,96 65 79 BENEVENTO 3 492,36 33 80 FROSINONE 3 489,70 87
81 SASSARI 3 478,84 72
82 LATINA 3 461,59 85
83 CATANZARO 3 458,36 82
84 RAGUSA 3 451,24 100
85 NUORO 3 432,16 60
86 BARI 4 404,55 88
87 LECCE 4 397,96 86
88 ORISTANO 4 389,56 75
89 REGGIO CALABRIA 4 376,83 78
90 BRINDISI 4 374,77 89
91 SUD SARDEGNA 4 356,68 96
92 TRAPANI 4 354,43 95
93 COSENZA 4 350,97 91
94 CASERTA 4 341,35 93
95 AGRIGENTO 4 318,81 105
96 ENNA 4 314,12 102
97 BARLETTA-ANDRIA-TRANI 4 291,04 98
98 MESSINA 4 268,51 90
99 PALERMO 4 250,19 99
100 CATANIA 4 223,84 92
101 CALTANISSETTA 4 215,82 97 102 VIBO VALENTIA 4 209,38 101 103 TARANTO 4 202,22 94 104 SIRACUSA 4 182,07 104 105 FOGGIA 4 168,52 107
106 NAPOLI 4 162,56 103
107 CROTONE 4 0,00 106
Classifica finale
Pos. Provincia Gruppo Punteggio Posizione 2020
Pos. Provincia Gruppo Punteggio Posizione
2020
DI R OXY T OMASICCHIO
DI A LESSANDRO P OLLI*
L a pandemia non ha colpito in egual mo- do tutte le zone del Paese, mettendo a nudo aree di vulnerabili- tà, a sorpresa, anche nel Nord del Paese. Ma, d’al- tro canto, ha messo in evi- denza la capacità di rea- zione di altre zone e delle Metropoli, in particolare.
Sono alcuni dei risulta- ti emersi dall’indagine di ItaliaOggi Sette-Universi- tà La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cat- tolica Assicurazioni, giun- ta alla sua 23ª edizione.
Le novità metodologiche introdotte due anni fa e quest’anno hanno consenti- to di delineare un quadro dettagliato delle tendenze in atto, pur in un contesto reso incerto dall’emergen- za pandemica.
La prima tendenza, che rappresenta una costante degli ultimi anni, è la cre- scente complessità che ca- ratterizza l’analisi della
«qualità della vita» in Ita- lia, complessità che ha re- so necessario affiancare alle tradizionali classifi- che una lettura trasversa- le del fenomeno, resa pos- sibile dalla classificazio- ne delle 107 province ita- liane in 5 cluster.
I risultati ottenuti con- sentono di avvalorare l’ipo- tesi, formulata negli anni passati, secondo cui deve ormai ritenersi superata
la generica contrapposizio- ne tra Centro-Nord e Mez- zogiorno, in quanto non rappresenta l’unico para- digma interpretativo per spiegare le differenze nei livelli di qualità della vita tra le province ita- liane.
A tale vi- sione devo- no affian- carsi una serie di let- ture tra- sversali do- ve province
«minori», non necessariamente collocate nel Nord del Paese, sono contraddi- stinte da un notevole dina- mismo, non soltanto im- prenditoriale, e da condi- zioni economiche favore- voli (bassa inflazione, va- lori immobiliari contenu- ti, buoni livelli di reddito e ricchezza patrimoniale pro capite).
Il livello di qualità della vita che negli ultimi anni le ha ca- ratterizzate è risul- tato spesso superio- re a quello di molte aree metropolitane.
La seconda ten- denza, che è verosi- milmente collegata alla precedente, ri- guarda l’emersione di significative aree di disagio sociale e perso- nale non necessariamen- te dislocate in Italia meri- dionale e insulare.
Il fenomeno assume una particolare rilevanza nella attuale situazione, dovuta all’emergenza pandemica,
che ha mes- so sotto pres-
sione le struttu- re sanitarie e ha spinto il governo a intervenire con nuove e inedite for- me di assistenza.
L’epidemia non ha colpito con la stessa virulenza tutte le zone del Pae- se, rivelando inaspet- tate aree di vulnerabi- lità anche nel Nord.
La terza tendenza, che si delinea con chiarez- za nell’indagine 2021, è una forte ripresa che ha ca- ratterizzato le province del Centro-Nord apparte- nenti al cluster Metropoli.
Il punteggio medio finale
delle province di questo raggruppa-
mento si colloca ai vertici per la prima volta
da quando abbiamo introdotto il nuovo strumen- to di lettu- ra trasversale.
Verosimilmente, ta- le fenomeno indica che, nella fase di uscita dall’emergenza pande- mica, sono le grandi
aree urbane del Cen- tro-Nord che hanno
mostrato la maggio- re resilienza.
Nella sua evo- luzione storica,
il fenomeno
che eti- chettia- mo come
«qualità della vi- ta» è sem- pre stato caratte- rizzato da un per- corso non lineare, determinato com’è da un insieme estremamen- te eterogeneo di cause che si sovrappongono e interagi- scono tra loro su e nel terri- torio, ed è solo nel lungo pe- riodo che risulta possibile individuare dinamiche e tendenze di fondo.
Risulterà quindi cruciale indagare gli effetti a medio e lungo termine della pan- demia su un sistema com- plesso qual è quello delle province italiane.
Utilizziamo un indicato- re che sintetizzi lo «stato»
della qualità della vita nel nostro Paese: nella no- stra indagine, fa- cendo riferi- mento al nu- mero di pro- vince in cui la qualità della vita è buona o accet- tabile e alla relati- va popolazione.
Sia nel 2016 sia nel 2017 le provin- ce censite nei primi due gruppi sono state 56 su 110, per poi atte- starsi a 59 su 110 nel 2018 e a 65 su 107 nel 2019.
Nel 2020, a causa dell’emergenza pandemica,
L’ indagine sulla qualità della vita nelle province italiane che presentiamo su ItaliaOg- gi Sette ha due obiettivi. In primo luogo, stimolare il dibattito sui percorsi da intraprendere per incre- mentare il benessere (non solo economi- co) delle comunità locali. In secondo luo- go, quantificare il gap dell’azione politi- ca e amministrativa, laddove tale gap può concretamente penalizzare la qua- lità della vita sia a livello individuale, sia collettivo, fornendo spunti e indica- zioni per orientare l’attività del policy maker.
Di qui l’importanza di uno strumen- to di monitoraggio, l’indagine che pre- sentiamo, giunta alla 23ª edizione, che rappresenta il più completo studio stati- stico sulla qualità della vita pubblicato oggi in Italia e consente di coglierne le molteplici sfaccettature sul territorio.
Ricordiamo sinteticamente alcune delle caratteristiche dello studio, la cui metodologia è stata parzialmente rin-
novata due anni fa. Dal 2019, infatti, al- lo scopo di assicurare una lettura più in- tuitiva dei dati statistici e quindi una migliore fruibilità, alcune dimensioni sono state ridenominate. Inoltre, la di- mensione dei servizi finanziari e scola- stici è stata sostituita dalla dimensione dell’istruzione e formazione. La dimen- sione del sistema salute non contiene più informazioni sull’organico degli isti- tuti di cura e prende in considerazione la disponibilità di posti letto in reparti specialistici e le grandi apparecchiatu- re diagnostiche. La dimensione del te- nore di vita, infine, comprende nuovi dati sul reddito medio pro capite e sulla ricchezza patrimoniale ed è stata ride- nominata dimensione del reddito e del- la ricchezza.
L’architettura dello studio quindi, co- me negli anni passati, continua a esse- re caratterizzata da nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, di- sagio sociale e personale, istruzione for- mazione capitale umano, popolazione,
reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero), articolate in 16 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base, 82, consentendo di in- dagare in maniera approfondita i molte- plici aspetti attraverso cui la qualità della vita si manifesta sul territorio.
Inoltre, dallo scorso anno è stata in- trodotta, accanto alle tradizionali clas- sifiche, anche un nuovo strumento di lettura «trasversale» delle realtà pro- vinciali. Le 107 province italiane sono state classificate in 5 cluster (Mediter- raneo, Francigena, Adriatico, Padania, Metropoli), consentendo di ottenere una fotografia più dettagliata delle spe- cificità provinciali.
L’edizione 2021 fa riferimento all’in- formazione statistica ufficiale disponi- bile al momento in cui l’indagine è svol- ta, quindi fornisce una panoramica rife- rita all’anno passato. Tuttavia, era ine- ludibile considerare la fase pandemica attualmente in corso. Per tale motivo, come sarà più dettagliatamente espo-
sto nell’articolo di presentazione dei principali risultati dello studio, si è scel- to di conferire un maggiore realismo in- serendo nella dimensione della sicurez- za sociale 3 indicatori sulla mortalità e sull’incidenza dei casi registrati di Co- vid-19.
L’indagine è coordinata da Alessan- dro Polli del Dipartimento di Scienze so- ciali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma. L’autore ringrazia tutti gli enti e istituti di ricerca che, met- tendo tempestivamente a disposizione le informazioni statistiche di base, ne hanno reso possibile lo svolgimento.
Inoltre, l’autore intende rivolgere un particolare ringraziamento a Luca Pe- trucci e Leonardo Passalacqua per le elaborazioni relative ai valori immobi- liari e alla Prisma S.r.l. di Roma per aver reso disponibile la piattaforma in- formatica Dominio per il trattamento delle informazioni statistiche di base e lo sviluppo della reportistica.
Presentazione dell’indagine
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n
La ripresa parte dai grandi sistemi urbani del centro-nord
*Dipartimento di scienze sociali e economiche Università La Sapienza di Roma
Lo rivela la 23ª edizione dell’indagine: condizione buona o accettabile in 63 province su 107
Città metropolitane alla riscossa
Continua a pagina 26
B olzano e Bologna aprono la classifica della dimensione af- fari e lavoro, risulta- to che conferma quelli delle passate edizioni dell’indagi- ne. A seguire Fermo, Trento e Cuneo, che a loro volta man- tengono i piazzamenti ottenu- ti negli ultimi anni.
Tra le 33 province compre- se nel gruppo di testa (erano 32 lo scorso anno), 6 apparten- gono al nord-ovest, dato im- mutato rispetto alla passata edizione: 3 in Piemonte (Cu- neo, Biella e Asti); la provin- cia di Aosta in 22° posizione; 2 delle 12 province lombarde, come nei due anni passati (nell’ordine Monza e della Brianza e Brescia).
Si conferma una nutrita presenza di province del nord-est nelle prime posizioni – 18, una in meno rispetto al- la scorsa edizione – a testimo- nianza che il nord-est è carat- terizzato da andamenti più fa-
vorevoli di quelli del nord-ove- st. Tra le posizioni di testa fi- gurano le due province del Trentino-Alto Adige, tutte le province venete tranne Bellu- no e Vicenza e 3 delle 4 provin- ce del Friuli-Venezia Giulia, ad eccezione di Gorizia. Trova una ulteriore conferma la rile- vante presenza dell’Emilia Romagna, con 8 su 9 province censite nel gruppo di testa, mentre Rimini si classifica nel gruppo 2.
Anche la Toscana conferma la sua presenza nelle posizio- ni di testa, dove figura con 5 province, dato immutato ri- spetto allo scorso anno, nell’ordine Prato, Pisa, Firen- ze, Grosseto e Massa-Carra- ra. Sempre per il centro-Ita- lia, si piazzano nel gruppo di testa 4 delle 5 province mar- chigiane (erano 2 nella passa- ta edizione), ad eccezione di Ancona.
L’Italia centrale attenua la sua presenza nel gruppo 2, do-
ve figura con 7 delle sue 22 province, tre in meno rispetto alla passata edizione. Nel gruppo 2 si piazzano 18 pro- vince del nord-ovest (le province piemontesi non classificate nelle posizioni di testa, le analoghe pro- vince lombar- de ad eccezio- ne di Lodi, quelle liguri), 4 province del nord-est, contro le 3 dello scorso anno (Belluno e Vicenza in Veneto, Gorizia in Friuli-Venezia Giu- lia e Rimini in Emilia-Roma- gna), le citate 7 province del centro (le restanti province to- scane, la due province umbre, Ancona nelle Marche).
Inoltre, sono presenti nel gruppo 2 tre provin- ce dell’Italia meridiona- le e insulare, come nelle passate due edizioni (Te-
ramo in Abruzzo, Campobas- so in Molise, Nuoro in Sarde- gna).
Le 42 posizioni cen-
site nei grup- pi 3 e 4 com-
prendono come nelle passate edizio- ni quasi esclusivamen- te province dell’Italia me- ridionale e insulare, con l’eccezione di Lodi, che scivola nel gruppo 4. Con particolare riferimento al gruppo di coda − composto come lo scorso an-
no da 21 provin- ce – vi figurano nella quasi totali- tà province apparte- nenti all’Italia meridiona- le e insulare. Per l’Italia cen-
trale, sono presenti nel gruppo di coda le 3 province laziali di Roma, Latina e Frosinone.
Inoltre, si collocano in fondo al- la classifica 4 delle 5 province campane (nell’ordine Bene- vento, Salerno, Napoli e Caser- ta); 3 delle 6 province pugliesi (Lecce, Barletta-Andria-Tra-
ni e Foggia); le 5 province ca- labresi; 5 delle 9 provin- ce siciliane (nell’ordine Mes- sina, Catania,
Paler- mo, Sira- cusa e Agrigento).
A chiudere la classifica, co- me nelle due pas- sate edizioni, Cro- tone.
Ripartizioni territoriali
Affari e lavoro Nord- Nord- Centro Mezzogiorno
ovest est e isole Totale
1 Buona 6 18 9 33
2 Accettabile 18 4 7 3 32
3 Scarsa 3 18 21
4 Insufficiente 1 3 17 21
Totale 25 22 22 38 107
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