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Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi. 1680-1750.

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Academic year: 2022

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Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi. 1680-1750.

a cura di

Michela di Macco e Giuseppe Dardanello

La Reggia di Venaria ha in programma nei magnifici spazi della Citroniera di Filippo Juvarra, dal 13 marzo al 14 giugno 2020, una grande mostra dal titolo “Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi 1680-1750”, con importanti prestiti dai musei italiani, europei e nordamericani. La mostra è promossa e finanziata dalla Fondazione 1563 per l’arte e la cultura della Compagnia di San Paolo ed è organizzata e co-prodotta dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

La cura della mostra è affidata alla prof.ssa Michela di Macco (Sapienza, Università di Roma) e al prof. Giuseppe Dardanello (Università degli Studi di Torino), affiancati da un Comitato Scientifico composto da eminenti studiosi: Andrea Bacchi (Fondazione Federico Zeri, Bologna), Liliana Barroero (Università degli Studi di Roma Tre), Anne-Lise Desmas (The J. Paul Getty Museum, Los Angeles), Sybille Ebert-Schifferer (Bibliotheca Hertziana, Roma), Guillaume Faroult (Musée du Louvre, Paris), Peter Fuhring (Fondation Custodia, Paris), Chiara Gauna (Università degli Studi di Torino), Enrica Pagella (Musei Reali di Torino), Simonetta Prosperi Valenti Rodinò (Università di Roma Tor Vergata), Giovanni Romano (Università degli Studi di Torino), Pierre Rosenberg (Académie française, Paris), Guilhem Scherf (Musée du Louvre, Paris).

La dialettica del rapporto antico/moderno è un tema centrale per la cultura europea, ne investe il pensiero e permea le sue manifestazioni culturali e artistiche. La mostra ne riesamina le dinamiche in un significativo arco cronologico (1680-1750) che vide nascere nuovi modi di vita e di rappresentazione, quando l’esplorazione del potenziale delle nuove indagini sulla natura si misurava sui parametri di un rinnovato confronto con gli antichi e i grandi maestri del Cinquecento e della prima parte del Seicento.

La mostra propone una partita di indagine critica aperta nel confronto diretto tra i due poli di riferimento culturale per l’intera Europa, Roma e Parigi, con cui la Torino di quegli anni intesseva le fila di un intenso dialogo bipolare: quando Roma riafferma il ruolo di depositaria dei diversi antichi che diventano per gli artisti oggetti di studio e di rielaborazione; quando a Parigi, maturata l’esperienza romana, gli artisti individuano altri riferimenti nel mondo nordico, percorrono nuove ricerche sul vero e sul naturale, mettono in discussione declinazioni di gusto e teorie del bello; quando Torino offriva gli spazi della nuova capitale per sperimentare il progetto della città moderna e la regia di Juvarra selezionava una straordinaria galleria dei pittori contemporanei delle Scuole d’Italia.

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Le opere esposte illustreranno, quindi, il rinnovato confronto con gli antichi e l’assunzione a modelli dei moderni, sul filo di scelte che asseriscono primati o pongono alternative dirimenti, tra colore e disegno, committenze tradizionali e nuovi pubblici, declinazioni di genere e di gusto, fino a mettere in discussione le categorie critiche di giudizio sulle arti. Scandita in diversi periodi e luoghi, emergerà la moderna cultura degli artisti che si confrontano sui temi fondamentali della storia, della memoria, della sensibilità al naturale, dell’invenzione, rigenerando con lo stile l'intelligenza visiva del pubblico.

L’ordinamento della mostra è articolato in percorsi paralleli che scandiscono la pluralità delle scelte nel confronto tra le tre città, intervallate da sezioni che affrontano temi e soggetti su cui converge la ricerca figurativa di quegli anni: Il primato della Istoria – Alle radici del colore e del pittoresco – Dialoghi in Arcadia – Ricerche sul vero e sul naturale – Disegnare l’ornato – Pensieri e capricci.

Attraverso una selezione significativa di opere, la mostra farà ammirare la qualità è la varietà della produzione figurativa del tempo, illustrata da capolavori che meglio rappresentano il percorso sopra delineato: da Maratti a Luti a Trevisani; da Lebrun a Coypel a Jouvenet; da van Clève a Le Lorrain, da Monnot a Legros; ai pittori della modernità parigina, Watteau, Boucher, Chardin, e romana, Batoni, Subleyras, Panini; agli scultori che si muovono tra Parigi e Roma, da Bouchardon a Slodtz, Pigalle e Della Valle, da Ladatte ai fratelli Collino; dai grandi maestri dell’ornato e delle arti preziose alla galleria dei più scelti artisti delle scuole romana, napoletana e veneziana allestita a Torino da Juvarra.

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