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(1)

ARCHITETTO MARIAPIA BELLIS

PERMESSO DI COSTRUIRE

VARIANTE A PUA “EX CANTINA SOCIALE”

DICHIARAZIONE TECNICA DI NON NECESSITA' DELLA PROCEDURA DI

VALUTAZIONE DI INCIDENZA

PROGETTISTA: ARCH. DARIO FROSI 12/02/2018

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DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Il sottoscritto DARIO FROSI nato a Casalbuttano ed Uniti prov. CR il 09.07.1955 e residente in Via Marconi 5 nel Comune di Villorba, prov. TV, CAP 31020, tel. 0422 1782087, email studio@frosiassociati.it in qualità di TECNICO INCARICATO DELLA VALUTAZIONE del progetto di un insediamento commerciale per grandi strutture di vendita di 7.968 mq di superficie di vendita (Sv) in comune di Villorba (TV)

DICHIARA

che per l'istanza presentata NON è necessaria la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non necessità di valutazione di incidenza prevista dell’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 2299 del 09 dicembre 2014, caso generale) "I piani, i progetti e gli interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della Rete Natura 2000".

Alla presente si allega la relazione tecnica dal titolo “Relazione tecnica – Dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di Incidenza”.

DATA Il DICHIARANTE luglio 2017 Arch. Dario Frosi

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Il sottoscritto dichiara inoltre di essere a conoscenza che il rilascio di dichiarazioni false o mendaci è punito ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e ss.mm.ii., dal Codice Penale e dalle leggi speciali in materia.

Tutte le dichiarazioni contenute nel presente documento, anche ove non esplicitamente indicato, sono rese ai sensi, e producono gli effetti degli artt. 47 e 76 del DPR 445/2000 e ss.mm.ii.

Ai sensi dell’art. 38 del DPR 445/2000 ss.mm.ii., la dichiarazione è sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta o inviata insieme alla fotocopia, non autenticata di un documento d’identità del dichiarante, all’ufficio competente Via fax, tramite un incaricato, oppure mezzo posta.

DATA IL DICHIARANTE luglio 2017 Arch. Dario Frosi

Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196

I dati da Lei forniti saranno trattati - con modalità cartacee e informatizzate – per l’archiviazione delle istanze presentate nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa e non costituiranno oggetto di comunicazione o di diffusione.

I dati raccolti potranno essere trattati anche per finalità statistiche.

Il Titolare del trattamento è: la Giunta Regionale della Regione Veneto

Il Responsabile del trattamento è: Direttore della Direzione Commissioni Valutazioni – Unità Organizzativa Valutazione Impatto Ambientale (VIA),con sede in Venezia, Palazzo Linetti - Cannaregio 99

Le competono tutti i diritti previsti dall'articolo 7 del D.Lgs. n.196/2003. Lei potrà quindi chiedere al Responsabile del trattamento la correzione e l’integrazione dei propri dati e, ricorrendone gli estremi, la cancellazione o il blocco.

DATA IL DICHIARANTE luglio 2017 Arch. Dario Frosi

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INDICE

1 PREMESSA ... 2

2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E SUA LOCALIZZAZIONE ... 3

2.1 Localizzazione del progetto ... 3

2.2 Descrizione del progetto ... 4

3 INQUADRAMENTO RISPETTO AL SITO DELLA RETE NATURA 2000 ... 13

3.1 Breve descrizione del Sito Natura 2000 ... 13

3.2 Inquadramento del progetto rispetto al SIC/ZPS ... 15

4 EFFETTI SULLE MATRICI AMBIENTALI A SEGUITO DELL'ATTUAZIONE DEL PROGETTO ... 16

5 CONCLUSIONI VALUTATIVE ... 19

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1 PREMESSA

La presente relazione accompagna la dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di incidenza applicata al progetto di un insediamento commerciale per grandi strutture di vendita di 7.968 mq di Superficie di Vendita (Sv).

La normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale ed in particolare la “Guida metodologica per la valutazione di incidenza ai sensi della direttiva 92/43/CEE” (Allegato A) approvata dalla Giunta Regionale della Regione Veneto con delibera n° 2299 del 9 dicembre 2014 costituiscono il riferimento normativo della presente relazione.

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2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E SUA LOCALIZZAZIONE

2.1 Localizzazione del progetto

Il progetto in esame attua il Piano Urbanistico Attuativo "Variante al PIRUEA Ex cantina sociale" che prevede la realizzazione di un insediamento commerciale per grandi strutture di vendita per un totale di 10.192 mq di Superficie Lorda di Pavimento (S.L.P.), 11.150 mq di Superficie Utile (S.U) e 7.968 mq di Superficie di Vendita (Sv).

L'ambito oggetto di trasformazione è localizzato in comune di Villorba, in provincia di Treviso, e si colloca a Sud – Est dell’abitato di Castrette. L’area di intervento è posizionato in prossimità di grandi assi di scorrimento in quanto confina ad ovest con la S.S. 13 “Pontebbana” ed è collegato alla S.P. 102 “Postumia”

dalla bretellina Zago – Benetton. A Nord e Nord – Est dell’ambito, lungo Via Silvio Pellico, sono presenti la Casa per Anziani Villa Marani e il Distretto Sanitario ULSS. n. 9.

Inquadramento dell’area di intervento

La porzione ricadente all’interno del perimetro del PIRUEA “Ex cantina sociale” è stata interessata dalla presenza dell’ex cantina sociale. Trattasi di un opificio di tipo industriale risalente agli anni Cinquanta destinato a cantina sociale cooperativa, distribuito su 5 piani e avente un volume fuori terra di circa 29.000 mc.

A seguito dell’approvazione del PIRUEA il manufatto è stato demolito e l’area appare oggi degradata e abbandonata. I terreni compresi tra l’ambito del PIRUEA e la bretella denominata “Zago” sono aree residuali compromesse.

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L’area di trasformazione si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato per la presenza della zona industriale di Castrette e della strada statale n. 13 “Pontebbana” sul confine ovest e della Casa per Anziani Villa Marani e del Distretto Sanitario ULSS. n. 9 a Nord.

Inquadramento urbanistico

Considerazioni sul cambiamento d'uso del suolo: la realizzazione del nuovo insediamento a funzione commerciale interessa un'area che, dal punto di vista dell'uso del suolo, è riconducibile al Codice Corine Land Cover 2.1 "Seminativi".

2.2 Descrizione del progetto

Il progetto relativo al nuovo insediamento commerciale è conforme, nei contenuti, al Piano Urbanistico Attuativo "Variante al PIRUEA Ex Cantina Sociale" proposto dalla ditta Lualgi S.r.l. che è stato approvato con Deliberazione della Giunta Comunale n. 59 del 10/04/2017".

Il PUA contempla azioni di riqualificazione urbanistica delle aree degradate finalizzandole ai seguenti obiettivi:

ASSETTO INSEDIATIVO

riqualificazione e riconversione funzionale di un’area degradata;

sostituzione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente;

rivitalizzazione e riqualificazione sociale ed economica del tessuto degradato;

pluralità e integrazione funzionale e morfologica di attività e destinazioni d'uso tra loro compatibili;

razionalizzazione del carico urbanistico;

miglioramento del rapporto tra superficie coperta e aree scoperte pertinenziali;

valorizzazione del polo commerciale nel quadrante Sud-Est di Castrette;

ammodernamento delle urbanizzazioni;

riqualificazione degli spazi pubblici e dell'arredo urbano.

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ASSETTO INFRASTRUTTURALE

qualificazione della strada statale n. 13 “Pontebbana” quale strada commercio;

separazione del traffico di scorrimento da quello locale pertinenziale all’attività commerciale;

riclassificazione geometrica e funzionale della viabilità di accesso per i clienti e per il carico/scarico delle merci.

ASSETTO AMBIENTALE

miglioramento della qualità paesaggistica, ambientale e architettonica dei tessuti degradati;

realizzazione di una fascia filtro a protezione della casa di riposo “Marani” e del distretto socio-sanitario;

realizzazione di barriere verdi con funzione di mascheramento dell’area, costituite da essenze arboree ed arbustive, di specie autoctone;

garantire e migliorare la sicurezza idraulica dell’ambito di trasformazione.

risparmio delle risorse energetiche e miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.

Parametri urbanistici ed edilizi

Il nuovo insediamento commerciale verrà realizzato all'interno del perimetro dell’area degradata, così come individuata nella Variante n. 1 al Piano degli Interventi ai sensi dell’Art. 3, comma 3 del Regolamento Regionale approvato con D.G.R. 1047/2013. All’interno del perimetro sono ricompresi il PIRUEA “Ex Cantina sociale di Castrette” approvato con D.G.R. n. 2041 del 03 luglio 2007 (indicato in figura con la lettera A) ed il lotto attiguo al PIRUEA (indicato in figura con lettera B) compreso tra Via Pellico e Via Marsoni.

Inquadramento Ambito di Intervento su ortofoto

L’ambito territoriale ha una superficie complessiva di 38.386 mq, di cui 28.257 mq sono ricompresi in ZTO P/1 “PIRUEA” e 10.129 mq sono ricompresi in ZTO D2/2 “terziarie o assimilate e di servizio di espansione”.

In base al PUA è possibile inserire nell’ambito insediamenti commerciali per grandi strutture di vendita per un totale di circa 10.192 mq di superficie lorda di pavimento (Slp) e di 7.968 mq di Superficie di Vendita (Sv).

L’altezza massima dei fronti, volumi tecnici esclusi, è fissata in m 11,00. Altezze superiori potranno essere consentite solo per documentate esigenze relative alla realizzazione di impianti tecnologici direttamente correlati alle attività insediate. Il numero massimo di piani fuori terra è pari a 2.

Di seguito si riporta una tabella di sintesi con i principali parametri urbanistici previsti.

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PARAMETRI URBANISTICI

PIRUEA Ambito “A” – ZTO P/1

PI

Ambito “B” – ZTO D2/2

PUA Ambiti “A”+”B”

DI PROGETTO

Superficie territoriale

catastale (St) 28.257 mq 10.129 mq 38.386 mq

Superficie fondiaria (Sf) 22.000 mq

Superficie coperta (Sc)

pari al 50% di St, con max 8.070 mq

(PIRUEA)

pari al 60% di St con max 6.077 mq (D2/2)

14.147 mq

(Sc max) 12.628 mq

Superficie utile (Su) pari al 70% di St, con max 11.550 mq

pari al 80% di St, con max 8.103 mq

19.653 mq

(Su max) 11.150 mq

Superficie lorda di

pavimento (Slp) 10.192 mq

Superficie di vendita (Sv) 7.968 mq

Verde pertinenziale

(pari a 10% di Sf) 10% di Sf = 2.200 mq 7.723 mq

PARCHEGGI PERTINENZIALI

Riferimenti NTO PI

PERTINENZIALI RICHIESTI PI

PARCHEGGI DI PROGETTO

Superficie parcheggio

Art. 77, comma 17

50% Slp = 5.096

mq 8.435 mq

Superficie a stalli

Art. 77, comma 6

Sup. park/1,4 =

3.640 mq 4.428 mq

n. stalli Sup. stalli/12,50 =

291 342

Ai sensi dell’articolo 77, comma 22 delle NTO del PI, come previsto dall’art. 5 del Regolamento Regionale 1/2013 e ai sensi della LR 50/2012, in deroga alle previsioni della LR 11/2004, gli spazi a parcheggio pertinenziale (8.435 mq) concorrono a soddisfare la quota di standard destinati a parcheggio (5.096 mq), purché su di essi venga istituito vincolo di uso pubblico.

Come previsto dall’articolo 13, comma 3 delle norme tecniche operative del PI, almeno la metà delle aree a standard deve essere destinata a parcheggio, ed il rimanente a verde pubblico attrezzato.

Di seguito si elencano i principali dati relativi al dimensionamento delle aree a verde pubblico attrezzato (Articolo 13, commi 2 e 3 delle NTO).

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VERDE Riferimenti NTO PI

STANDARD RICHIESTI PI

VERDE DI PROGETTO

NOTE

Superficie a verde

Art. 13, commi 2, 3

50% Slp = 5.096

mq 5.600 mq

2.900 mq realizzati 2.700 mq già monetizzati

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Destinazioni d'uso

All’interno dell'insediamento commerciale potranno essere previste le destinazioni d’uso consentite dal PI vigente per le corrispondenti Zone Territoriali Omogenee (ZTO).

Le diverse destinazioni d’uso previste e possibili all’interno dell’area (ZTO P e ZTO D2), come disciplinate dalle NTO del PI, dovranno essere localizzate tenendo conto indicativamente di:

livello di inquinamento prodotto;

indice di copertura;

particolari impianti tecnologici posti esternamente al fabbricato;

livello di movimentazione delle merci e delle persone;

modalità di utilizzo delle superficie scoperte.

Accessibilità

Gli accessi all’area avverranno in tre punti distinti:

accesso da Via Roma;

accesso agevolato su rotatoria da Via Silvio Pellico che garantirà un miglior flusso del traffico stradale a vantaggio anche degli utenti diretti all’attigua sede dell’ULSS n. 9;

accesso da Via Marsoni unicamente funzionale al transito dei mezzi di servizio all’attività.

Rispetto alla mobilità e al sistema della dotazione di parcheggi, con la rotatoria su Via Silvio Pellico si garantisce una maggior permeabilità Est-Ovest, in modo tale da migliorare la fruibilità e l’accessibilità anche al distretto socio-sanitario.

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Beneficio pubblico

In fase di redazione della Variante al PUA è stato stimato il beneficio pubblico derivante al Comune di Villorba e alla ditta proponente; la stima è stata calcolata in coerenza con l’articolo 15 “Perequazione urbanistica” delle norme tecniche operative del PI, che introduce il concetto di perequazione urbanistica definendola “l’istituto giuridico attraverso il quale si persegue l’equa e uniforme ripartizione dei diritti edificatori e degli oneri connessi alle trasformazioni del territorio tra tutti i proprietari delle aree e degli edifici interessati dall’intervento, indipendentemente dalle specifiche destinazioni d'uso assegnate alle singole aree.”

La valutazione del beneficio pubblica è stata determinata in coerenza con i criteri e le modalità previste dall’elaborato H “Linee guida per l’applicazione della perequazione”.

A fronte di un beneficio pubblico di circa 150.000 €, determinato applicando l’aliquota del 50% sul plus-valore (differenza tra il valore iniziale ed il valore finale calcolato al netto dei costi di produzione), le opere perequative previste dalla Variante al PUA sono come di seguito articolate:

pista ciclabile Via S. Pellico e fronte S.S. 13 “Pontebbana” 850 mq parcheggi ad uso esclusivo per gli utenti di “Casa Marani” 681 mq L’intervento prevede la realizzazione di una pista ciclabile sul lato ovest di Vicolo Silvio Pellico e su Via Roma (strada statale n. 13 “Pontebbana”), che favorisce il collegamento con il distretto socio- sanitario. Inoltre la porzione di terreno situata nella porzione settentrionale dell’ambito di intervento è riservata ad uso esclusivo degli utenti di “Casa Marani”.

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3 INQUADRAMENTO RISPETTO AL SITO DELLA RETE NATURA 2000

3.1 Breve descrizione del Sito Natura 2000

Il Sito Natura 2000 Fontane Bianche di Lancenigo si trova a pochi chilometri a nord est della città di Treviso, nella frazione di Lancenigo. Esso si colloca all'interno dell'ambito più ampio, a cavallo tra l'alta e la bassa pianura trevigiana, denominata fascia delle risorgive, che, attraversando i fontanili del Limbraga e dello Storga, arriva alle mura del Capoluogo e di qui, proseguendo a ovest, giunge alle sorgenti del Sile. L’area deve il suo nome al fondo ghiaioso che un tempo caratterizzava il sito che oggi è invece quasi integralmente ricoperto di fanghi e melme.

La matrice agricola circostante mantiene una struttura a campi chiusi (presenza di un reticolo idrografico molto fitto di corsi di risorgiva); le superfici dedicate alla viticoltura sono localizzate prevalentemente nel settore settentrionale. Sono presenti quattro nuclei abitati di estensioni relativamente modeste e una fascia boscata lungo i due corpi d’acqua che attraversano il Sito.

Esternamente al Sito si trovano centri urbani, aree industriali e commerciali, importanti assi viari, una fitta rete di linee elettriche di alta tensione.

II Sito, il cui perimetro coincide con la ZPS designata ai sensi della direttiva 2009/147/CE (direttiva

"Uccelli"), ha un'estensione pari a 64 ha. In quest’area le acque che alimentano il fiume Melma, uno degli affluenti di sinistra del Sile, hanno favorito la formazione di un ambiente di risorgiva caratterizzato da elementi vegetazionali tipici dei luoghi umidi di acqua dolce (vegetazione acquatica, alofite ripariali e boschetti igrofili ripariali).

Habitat naturali di interesse comunitario

La Regione Veneto ha approvato con Deliberazione di Giunta Regionale 4240/08 la cartografia degli habitat e habitat di specie relativi al SIC e ZPS IT3240012 “Fontane Bianche di Lancenigo”. Gli habitat rappresentati in cartografia sono:

Habitat 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion.

Habitat 6430 - Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile.

Habitat 91E0 -Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) *Habitat prioritario.

L’immagine seguente riporta la posizione degli habitat di interesse comunitario entro il Sito Rete Natura 2000.

Zona A: presenza dell’habitat 3260 con grado di conservazione eccellente

Zona B: in quest’area si ha la compenetrazione di tre habitat: 3260, 91E0 e 6430. L’habitat dominante è l’Habitat 3260

“Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion” che occupa il 90 % dell’intera superficie.

Zona C: in quest’area si osserva la presenza dell’Habitat 6430 che si trova in compenetrazione con altri habitat non di interesse comunitario.

Zona D: in quest’area si ha la compenetrazione degli habitat 3260 e 6430.

A

B

C

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L’habitat dominante è l’Habitat 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion” che occupa il 90 % dell’intera superficie. Il grado di conservazione è eccellente.

Specie faunistiche e flora di interesse comunitario

Il formulario standard riporta le seguenti specie faunistiche elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CE o nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE o che comunque sono oggetto di tutela ai sensi dell’art. 4 della Direttiva sopra citata.

Sono uccelli elencati nell’Allegato I della Direttiva2009/147/CEE il martin pescatore (Alcedo atthis), il tarabusino (Ixobrychus minutus), l’averla piccola (Lanius collurio), la nitticora (Nycticorax nycticorax) e il voltino (Porzana porzana). Tali specie stazionano nel sito prevalentemente nel periodo riproduttivo.

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Sono uccelli non elencati nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CEE l’assiolo (Otus scops) e il picchio verde (Picus viridis). Anche questi uccelli frequentano il sito prevalentemente nel periodo riproduttivo.

L’allegato II del della “Direttiva Habitat” 92/43/CEE, modificato dal D.M. 20/01/1999 elenca le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”, specificando, mediante l’anteposizione di un asterisco, quelle tra esse che devono essere considerate prioritarie.

Tra gli anfibi elencati nella Direttiva 92/43/CEE sono presenti nel Sito Rete Natura 2000 il tritone crestato italiano (Triturus carnifex), l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) e la rana di Lataste (Rana latastei). Queste tre specie compaiono anche all’Allegato IV dove vengono elencate le specie animali e vegetali che richiedono una protezione rigorosa. Le suddette specie utilizzano il Sito per nidificare e allevare i piccoli; la valutazione globale del valore del Sito per la conservazione delle specie Bombina variegata e Triturus carnifex è buona. Si evidenzia invece che la valutazione del Sito per la conservazione della specie Rana latastei è eccellente.

Tra gli invertebrati elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE è presente nel sito il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes). Le popolazioni di tale specie sono molto rare; la valutazione globale del valore del Sito per la conservazione della specie è eccellente.

3.2 Inquadramento del progetto rispetto al SIC/ZPS

L'ambito di intervento è localizzato nella zona fortemente urbanizzata ed infrastrutturata di Castrette, ad una distanza di circa 2.600 m dal Sito Natura 2000 più vicino.

Inquadramento dell’ambito di intervento rispetto al SIC/ZPS IT3240012 “Fontane Bianche di Lancenigo”

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4 EFFETTI SULLE MATRICI AMBIENTALI A SEGUITO DELL'ATTUAZIONE DEL PROGETTO

I principali fattori perturbativi associati alla realizzazione delle trasformazioni previste dal progetto sono i fattori di alterazione tipici dei cantieri per la costruzione di edifici. In prima analisi, essi comprendono le operazioni di movimentazione dei sedimenti, le emissioni sonore associate alle lavorazioni previste. Nel corso della fase di esercizio, invece, le potenziali fonti di pressione ambientale possono derivare dal manifestarsi delle emissioni associate all’esercizio del nuovo insediamento a destinazione commerciale (produzione di reflui, emissioni di inquinanti in atmosfera ecc.).

Vengono qui di seguito esaminati i potenziali effetti sulle matrici ambientali derivanti dall'attuazione delle azioni di Piano, in relazione ai Siti della Rete Natura 2000.

Componenti ambientali interessate

Impatti potenziali

Pressioni indotte Valutazione dell’entità degli impatti sui Siti Rete Natura 2000

Aria Inquinamento

atmosferico

Fase di cantiere:

• emissioni

polverulente in fase di demolizione e movimentazione materiali fini

• emissioni dai mezzi di cantiere

L'ambito oggetto di intervento è esterno al Sito Rete Natura 2000, a circa 2.600 m di distanza, e si inserisce in un contesto prevalentemente urbanizzato.

Ciò premesso, la produzione di polveri in fase di cantiere è "temporanea" in quanto il disturbo si esaurisce sostanzialmente alla fine dei lavori, pertanto, anche tenuto conto della localizzazione dell'ambito di intervento rispetto ai Siti Rete Natura 2000, si ritiene che l’impatto su habitat e specie di interesse comunitario sia non significativo.

La bagnatura dei terreni movimentati, qualora fossero particolarmente secchi, consente inoltre di limitare la produzione di polveri.

Fase di esercizio:

• emissioni in atmosfera

riconducibili ai reflui gassosi provenienti dagli impianti per la produzione di energia termica e/o elettrica (caldaie, etc.) impiegati per il funzionamento dell'insediamento a destinazione commerciale

Le emissioni in atmosfera di gas inquinanti provenienti dagli impianti sono tenuti al rispetto delle disposizioni vigenti in materia.

Nel progetto del nuovo insediamento commerciale, il proponente si impegna a realizzare l'edificio secondo i principi della bioedilizia e dell'architettura.

Rispetto agli obblighi di legge il soggetto attuatore si impegna ad utilizzare fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento per un valore maggiorato del 20% rispetto a quanto richiesto dalla normativa nazionale.

Per la produzione di energie da fonti rinnovabili è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico esteso sulla copertura dell’edificio.

Al fine di ottemperare agli obblighi di cui al decreto legislativo 28/2011 è inoltre prevista l'installazione di pompe di calore.

Gli effetti dell'inquinamento atmosferico su habitat e specie di interesse comunitario, anche tenuto conto della localizzazione dell'ambito di intervento rispetto ai Siti Rete Natura 2000 e del

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Componenti ambientali interessate

Impatti potenziali

Pressioni indotte Valutazione dell’entità degli impatti sui Siti Rete Natura 2000

fatto che l'intervento è tenuto al rispetto della normativa vigente in materia, è quindi non significativo.

Acqua e

suolo

Alterazione / inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e dei suoli

Fase di cantiere:

• percolazione liquidi di lavorazione e provenienti dai macchinari in fase di cantiere nel suolo e nelle falde

• produzione di reflui e rifiuti in fase di cantiere

L'ambito di intervento dista più di 2 km dal Sito Rete Natura 2000.

Ciò premesso, la presenza di macchine operatrici in cantiere potrebbe comportare un possibile rilascio, a causa di perdite di olio e di carburante dai mezzi meccanici, di sostanze nocive. Si vuole comunque evidenziare che per i mezzi di cantiere sono previste procedure di revisione e manutenzione che, laddove seguite, garantiscono di per sé l’efficienza dei mezzi stessi e l’assenza di particolari perdite o rilasci di materiali e liquidi.

Si reputa quindi l'effetto della fase di cantiere sulla componente in esame, in relazione ad habitat e specie di interesse comunitario, non significativo.

Fase di esercizio:

• produzione di reflui e rifiuti in fase di esercizio

• percolazione acque di prima pioggia negli scoli e nel suolo, contenenti residui provenienti dai veicoli e polveri, dalle piattaforme stradali e dai piazzali

Gli interventi sono soggetti al rispetto della normativa vigente in materia di tutela qualitativa delle acque superficiali (Parte Terza del D. Lgs.

152/2006 e s.m.i., NTA Piano di Tutela delle Acque, Capo IV “Misure di tutela qualitativa”), pertanto si ritiene che gli effetti su habitat e specie di interesse comunitario sia non significativo. È quindi stato previsto un sistema di rete fognaria bianca e nera e sono stati previsti tre sistemi di sedimentazione e disoleazione per il trattamento delle acque di prima pioggia.

Suolo e

biodiversità

Consumo di suolo per nuova edificazione

Fase di esercizio:

• compromissione delle funzioni ecosistemiche del suolo (produzione agricola, stoccaggio carbonio,

regolazione

microclima locale, riserva idrica, etc.)

• sottrazione di aree a seminativo

L'ambito dove verrà realizzato il nuovo insediamento commerciale ricade all’interno del perimetro del PIRUEA “Ex cantina sociale” ed era un tempo occupato dalla presenza dell’ex cantina sociale, un opificio di tipo industriale risalente agli anni Cinquanta destinato a cantina sociale cooperativa.

A seguito dell’approvazione del PIRUEA il manufatto è stato demolito e l’area appare oggi degradata e abbandonata.

I terreni compresi tra l’ambito del PIRUEA e la bretella denominata “Zago” sono aree residuali compromesse.

L’area trasformabile si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato per la presenza della zona industriale di Castrette e della strada statale n. 13 “Pontebbana” sul confine ovest e della Casa per Anziani Villa Marani e del Distretto Sanitario ULSS. n. 9 a Nord.

Dal momento che l'ambito di intervento si inserisce in un contesto prevalentemente urbanizzato si ritiene che l'area di

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Componenti ambientali interessate

Impatti potenziali

Pressioni indotte Valutazione dell’entità degli impatti sui Siti Rete Natura 2000

trasformazione possa essere principalmente frequentata da specie comuni e sinantropiche (che hanno cioè una certa confidenza con l’uomo) o da specie avifaunistiche di passaggio che frequentano per esigenze ecologiche il canale Piavesella.

La sottrazione dell'area a seminativo ha quindi un effetto non significativo sulle specie di interesse comunitario presenti nel SIC/ZPS IT3240012 "Fontane Bianche di Lancenigo".

Inquinanti fisici / biodiversità

Inquinamento luminoso

Fase di esercizio:

• incremento della luminanza del cielo notturno

• disturbo della fauna

da emissioni

luminose nella fase di esercizio

L'ambito oggetto di intervento è esterno ai Siti Rete Natura 2000 e si inserisce in un contesto prevalentemente urbanizzato. Gli impianti di illuminazione esterna verranno realizzati nel rispetto della L.r. 17/2009 "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici", pertanto l'impatto si ritiene non significativo.

Inquinanti fisici / biodiversità

Inquinamento acustico

Fase di cantiere:

• Emissioni rumorose in fase di cantiere

L’allestimento del cantiere, le attività di scavo, di costruzione, il transito di mezzi pesanti all’interno ed all’esterno del cantiere possono comportare la propagazione di rumore. Si tratta comunque di un disturbo “temporaneo” in quanto si esaurisce sostanzialmente alla fine dei lavori, pertanto si ritiene che l’impatto sulle specie faunistiche sia non significativo.

Ciò premesso, si sottolinea che le classi faunistiche degli uccelli potenzialmente presenti nell’intorno dell’area di intervento sono generalmente caratterizzate da una elevata capacità di spostamento che consente loro, in caso di fenomeni perturbativi, di spostarsi con velocità verso i siti più favorevoli presenti nelle vicinanze e ritornare nella zona frequentata al termine dei lavori.

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5 CONCLUSIONI VALUTATIVE

L’ambito di intervento non ricade all'interno di aree protette ed è ubicato a Nord dell’area delle Fontane Bianche di Lancenigo, a circa 2.600 m di distanza dal SIC/ZPS IT3240012 "Fontane Bianche di Lancenigo".

L'area di intervento si inserisce in un contesto urbano che risente delle modifiche introdotte dall'uomo in cui sono del tutto assenti dall'area associazioni vegetali di pregio. L'ambito che ricade all’interno del perimetro del PIRUEA “Ex cantina sociale” era un tempo occupato dalla presenza dell’ex cantina sociale, un opificio di tipo industriale risalente agli anni Cinquanta destinato a cantina sociale cooperativa. A seguito dell’approvazione del PIRUEA il manufatto è stato demolito e l’area appare oggi degradata e abbandonata. I terreni compresi tra l’ambito del PIRUEA e la bretella denominata

“Zago” sono invece ad uso agricolo/prato.

Ai margini dell’area si apre una zona agricola caratterizzata dalla prevalenza di seminativi ed ad est si osserva il canale Piavesella con la vegetazione lungo le sponde, corso d’acqua ad uso irriguo ed idroelettrico che è stato individuato dal PAT come corridoio ecologico.

Dal momento che l'ambito di intervento si inserisce in un contesto prevalentemente urbanizzato si ritiene che l'area di trasformazione possa essere principalmente frequentata da specie comuni e sinantropiche (che hanno cioè una certa confidenza con l’uomo) o da specie avifaunistiche di passaggio che frequentano per esigenze ecologiche il canale Piavesella.

I principali fattori perturbativi associati alla realizzazione degli interventi previsti sono i fattori di alterazione tipici dei cantieri edili per la demolizione e/o ricostruzione di edifici, ovvero produzione di polveri e propagazione di rumore in fase di cantiere. Tali fattori perturbativi sono temporanei in quanto termineranno con la fine del cantiere, pertanto si ritiene che l'incidenza degli interventi previsti dal progetto sulle specie avifaunistiche presenti nell'intorno dell'area sia non significativa.

Inoltre si sottolinea che le classi faunistiche degli uccelli potenzialmente presenti nell’intorno dell’area di intervento sono generalmente caratterizzate da una elevata capacità di spostamento che consente loro, in caso di fenomeni perturbativi, di spostarsi con velocità verso i siti più favorevoli presenti nelle vicinanze e ritornare nella zona frequentata al termine dei lavori.

In relazione al SIC/ZPS IT3240012 "Fontane Bianche di Lancenigo", in considerazione della distanza elevata cui è situato l'ambito oggetto di intervento rispetto al Sito Natura 2000 e del fatto che l'area di trasformazione si inserisce in un contesto antropizzato, non risultano possibili effetti significativi negativi sul Sito della Rete Natura 2000.

Riferimenti

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