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Consumi e sostenibilità

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Academic year: 2022

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(1)

L’impatto socio-ambientale dei consumi:

come conoscerlo e come ridurlo

Consumi e

sostenibilità

Marco Niro

Giugno 2021

(2)

Cosa faremo Cosa faremo

1.

Definizione di consumo (sostenibile)

2.

Il ciclo di vita di un prodotto: impatti ambientali e sociali

3.

Il consumo sostenibile: come?

4.

Acquisti pubblici verdi

(3)

Consumo sostenibile

Idee per una definizione

(4)

Citazioni Citazioni

“Comprate qualcosa. Saremo più contenti se sceglierete i nostri prodotti. Ma se non lo farete, pazienza. Basta che compriate qualcosa. Altrimenti la recessione non finirà mai”

messaggio pubblicitario Range Rover, Natale 1991

“Tutte le cose che vale davvero la pena avere nella vita, come la generosità, la saggezza e gli affetti umani, non sono in vendita nei centri commerciali”

Anthony Clifford Grayling, filosofo

“Ciò che si consuma non sono tanto gli oggetti che di anno in anno diventano obsoleti, ma la stessa vita, che più non riesce a

proiettarsi in un futuro capace di intravedere una qualche promessa”

Umbrto Galimberti, filosofo

(5)

Una definizione Una definizione

“Consumo: qualsiasi attività di fruizione di beni e servizi da parte di individui, di imprese o della pubblica amministrazione che ne implichi il possesso o la distruzione materiale o la

distruzione figurata (nel caso dei servizi)”

da Wikipedia

“Sviluppo sostenibile: sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità per le generazioni future di soddisfare i loro”

dal Rapporto Brundtland, 1987

“Consumo sostenibile: modalità di svolgimento dell’attività di fruizione di

beni e servizi in modo che essa soddisfi i bisogni dell’attuale

generazione senza compromettere la capacità per le generazioni

future di soddisfare i loro”

(6)

Chi tanto, chi

Chi tanto, chi niente niente … …

(7)

Il ciclo di vita di un prodotto

Impatti ambientali e sociali

(8)

“ “ Dalla culla alla tomba” Dalla culla alla tomba ”: : il ciclo di vita di un prodotto il ciclo di vita di un prodotto

Il ciclo di vita di un prodotto è tutto il percorso che esso fa da quando nasce a quando muore, cioè “dalla culla alla tomba”

Esso ha 5 fasi:

1.

materie prime

2.

produzione (e imballaggio)

3.

trasporto

4.

uso

5.

dismissione

In ognuna di queste fasi (non solo mentre usiamo il

prodotto!) si può verificare un impatto ambientale e/o

sociale più o meno grave

(9)

Prima dell

Prima dell’ ’acquisto acquisto Fase 1: le materie prime Fase 1: le materie prime

Da chiedersi:

la materia prima è rinnovabile oppure destinata ad esaurimento?

L’impatto ambientale sarà inferiore nel caso di risorse rinnovabili.

se la materia prima è agricola, la

coltivazione è avvenuta usando pesticidi chimici oppure usando i metodi

dell’agricoltura biologica?

L’impatto ambientale sarà inferiore nel caso dell’agricoltura biologica.

chi si procura la materia prima viola i diritti di chi vive sul posto?

L’impatto sociale sarà inferiore nel caso ci

sia una tutela degli abitanti locali.

(10)

Esempio: la mia scrivania Esempio: la mia scrivania

La materia prima è il legno.

All’inizio del ‘900 le foreste coprivano 5 miliardi di ettari.

Oggi, solo 3.

Dal 1970 al 2000, l’Amazzonia brasiliana ha perso un territorio grande come la Francia.

Ogni anno spariscono dalla Russia 15.000 ettari di

conifere.

fonte: “Guida al consumo critico”, EMI

(11)

Prima dell

Prima dell’ ’acquisto acquisto Fase 2: la produzione Fase 2: la produzione

Da chiedersi:

chi produce il bene che acquistiamo ha una gestione ambientale attenta ed efficace oppure no?

L’impatto ambientale sarà inferiore se l’impresa produttrice una gestione ambientale attenta ed efficace

chi produce il bene che acquistiamo è socialmente responsabile oppure no?

L’impatto sociale sarà inferiore se

l’impresa produttrice è socialmente

responsabile

(12)

Esempio: il mio jeans Esempio: il mio jeans

Gran parte della produzione avviene in Cina o altri Paesi che non tutelano i diritti dei lavoratori.

Una delle fabbriche produttrici è quella di Pou Yuen, in Cina:

Ore di lavoro al giorno: da 13 a 16

Ferie: 10 giorni all’anno

Paga: 10 centesimi all’ora, 21 dollari a settimana

Vietato parlare sul posto di lavoro

Vietato protestare

fonte: “Guida al vestire critico”, EMI.

(13)

Prima dell

Prima dell’ ’acquisto acquisto Fase 3: il trasporto Fase 3: il trasporto

Da chiedersi:

che distanza è stata percorsa?

con quale mezzo di trasporto?

alimentato con quale combustibile?

L’impatto ambientale sarà

inferiore in presenza di una distanza ridotta e di

trasporto su rotaia piuttosto

che su gomma o con aereo.

(14)

Esempio: il mio cibo/1 Esempio: il mio cibo/1

Molti cibi che mangiamo quotidianamente vengono da lontano.

Il vino proveniente dall’Australia per giungere sulle tavole italiane percorre oltre 16mila

chilometri, con un consumo di 9,4 chili di petrolio e l’emissione di 29,3 chili di anidride carbonica

Le prugne dal Cile: 12 mila chilometri (7,1 kg di petrolio e 22 chili di anidride carbonica)

La carne dall’Argentina: 11 mila chilometri (6,7 chili di petrolio e 20,8 chili di anidride

carbonica).

(15)

Esempio: il mio cibo/2 Esempio: il mio cibo/2

Prima di arrivare sulle tavole, un pasto medio a livello globale

percorre in media 1.900 chilometri

L’energia impiegata per far arrivare il cibo sulle tavole inglesi:

8% produzione agricola

27% trasformazione industriale

18% distribuzione

47% trasporto

fonte: “Guida al consumo critico”, EMI.

(16)

Dopo l

Dopo l’ ’ acquisto acquisto Fase 4: l

Fase 4: l ’uso ’ uso

Il prodotto può vere un impatto

ambientale importante anche dopo l’acquisto. Anzi, spesso l’impatto è maggiore proprio dopo l’acquisto!

Da chiedersi:

quanto consuma il prodotto?

per quanto tempo durerà?

L’impatto ambientale sarà inferiore nel caso di un prodotto eco-

efficiente.

(17)

Esempio: il mio frigorifero Esempio: il mio frigorifero

Tra tutti gli elettrodomestici, frigoriferi e congelatori sono quelli che consumano più energia: da soli rappresentano circa il 35%

del consumo energetico domestico di una famiglia italiana.

Per alimentare i 24 milioni di frigoriferi presenti nelle nostre case serve l’energia

prodotta da tre centrali elettriche da 640 W.

Questo comporta, ogni anno, l’emissione di oltre 6,5 milioni di tonnellate di CO2,

maggiore responsabile dell’effetto serra.

(18)

Dopo l

Dopo l’ ’ acquisto acquisto Fase 5: la dismissione Fase 5: la dismissione

Da chiedersi:

il prodotto verrà riutilizzato o riciclato oppure sarà smaltito, ovvero avviato a discarica o a incenerimento?

L’impatto ambientale sarà inferiore nel caso di un prodotto

riutilizzabile o riciclabile.

(19)

Esempio: la mia acqua minerale Esempio: la mia acqua minerale

L’acqua minerale è in genere imbottigliata nella plastica.

In Italia, solo il 30% della plastica viene riciclato.

Il 40% finisce in discarica.

In discarica, la plastica ci mette 450 anni per disintegrarsi. E disintegrandosi, rilascia sostanze dannose per l’ambiente.

E l’altro 30% viene bruciato negli inceneritori.

Studi dimostrano che il rischio di cancro aumenta di 3,3 volte per la popolazione esposta a lungo alle emissioni degli inceneritori.

(20)

Consumo sostenibile: come

Identificare i prodotti sostenibili e trovarli

(21)

Il consumo sostenibile Il consumo sostenibile

Le 3 “E” e le 2 “L”

Ecologico: a impatto ambientale ridotto nella fase di produzione

Equo: a impatto sociale ridotto nella fase di produzione

Locale: rivolto a prodotti realizzati il più vicini possibile

Essenziale: rivolto a prodotti strettamente necessari, che possano durare a lungo (e consumare meno risorse)

Leggero: rivolto a prodotti che non lasceranno troppi rifiuti dietro di

(22)

Due domande per Due domande per consumare sostenibile consumare sostenibile

Chi intende consumare in maniera

sostenibile dovrà trovare la risposta a due domande fondamentali:

1.

come riconoscere i prodotti sostenibili?

Risposta: grazie alle etichette o alla conoscenza diretta del produttore

2.

come trovare i prodotti sostenibili?

Risposta: grazie alle guide, ai distributori specializzati o ai Gruppi d’acquisto solidali (Gas)

(23)

Prima domanda Prima domanda

Come riconoscere i prodotti sostenibili?

Risposta: grazie alle etichette o alla

conoscenza diretta del produttore

(24)

Le etichette sulle confezioni Le etichette sulle confezioni

Esistono etichette che informano sugli impatti ambientali e sociali dei prodotti sui quali vengono apposte.

Le etichette possono diventare un’utile scorciatoia all’acquisto di prodotti sostenibili, perché permettono di:

1. individuare facilmente i requisiti ambientali e sociali del prodotto da acquistare

2. avere la certezza che essi siano posseduti dal prodotto etichettato

(25)

Le 3 etichette pi

Le 3 etichette pi ù ù importanti importanti

Sul piano ambientale:

Ecolabel

www.ecolabel.ue

Agricoltura biologica

www.sinab.it

Sul piano sociale:

Fair Trade

www.fairtrade.net

(26)

Il marchio

Il marchio Ecolabel Ecolabel /1 /1

Che cos’è

Il marchio Ecolabel, introdotto da un Regolamento dell’Unione Europea del 1992 (revisionato nel 2000 e nel 2010), viene assegnato:

1.

valutando l’impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto

2.

solo dopo parere positivo di un ente terzo indipendente e pubblico, ovvero l’Organismo Competente nazionale per l’Ecolabel (in Italia, il Comitato Ecolabel)

3.

in maniera selettiva, ovvero solo a prodotti che rispettano criteri ambientali fissati in maniera scientifica dal Comitato

Ecolabel dell’Unione Europea (partecipato da associazioni industriali, commerciali, ambientaliste, sindacali e dei

consumatori), revisionati al massimo ogni 5 anni, per mantenere

alta la selettività del marchio

(27)

Il marchio

Il marchio Ecolabel Ecolabel /2 /2

Alcuni prodotti col marchio reperibili in Italia

1. ammendanti

2. calzature

3. carta per copia e carta grafica

4. coperture dure per pavimenti

5. detergenti multiuso

6. detersivi per bucato

7. detersivi per lavastoviglie

8. detersivi per piatti

9. materassi

10. saponi, shampoo, balsami per capelli

11. tessili

12. vernici e pitture per interni

13. tessuto carta (carta igienica, tovaglioli, fazzoletti)

(28)

Il marchio

Il marchio Ecolabel Ecolabel /3 /3

I benefici ambientali: due esempi

Prodotti tessili:

riduzione del rischio di allergie a certe sostanze chimiche

riduzione dell'emissioni inquinanti in aria e acqua durante il processo di produzione

assenza di residui di sostanze dannose sia per la salute che per l'ambiente

Tessuto-carta:

utilizzo di fibre riciclate o di fibre vergini provenienti da foreste a gestione sostenibile

limitazione delle emissioni di anidride carbonica e solforosa durante la produzione

riduzione dell'emissioni inquinanti nelle acque durante il processo

(29)

Il marchio

Il marchio “ “Agricoltura Biologica Agricoltura Biologica” ” /1 /1

Che cos’è

L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che:

conserva la sostanza organica del terreno > fertilizzanti organici, rotazione delle colture, lavorazioni attente

esclude l'utilizzo di fitofarmaci chimici > fitofarmaci naturali e lotta biologica

esclude l’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM)

Il marchio europeo “Agricoltura biologica” è assegnato, dopo il parere positivo di un ente terzo indipendente, ai prodotti contenenti

almeno il 95% di ingredienti provenienti da

agricoltura biologica

(30)

Il marchio

Il marchio “ “Agricoltura Biologica Agricoltura Biologica” ” /2 /2

Il beneficio ambientale

La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale consiste nel diverso livello di energia impiegata, molto inferiore nel caso dell’agricoltura biologica

Latte bio: 40% in meno di energia

Mais bio: 40% in meno

Grano bio: 30% in meno

Carote bio: 25% in meno

Carne di maiale: 15% in meno

Carne di pecora: 20% in meno

Carne di mucca: 35% in meno

(31)

Il marchio

Il marchio “ “ Fair Fair Trade Trade ” ” /1 /1

Che cos’è

Il marchio Fair Trade è rilasciato da FLO (Fairtrade Labelling

Organization), consorzio di 24

iniziative nazionali, tra cui Fair Trade

Italia, finalizzate a promuovere il

commercio equo e solidale

(32)

Il marchio

Il marchio “ “ Fair Fair Trade Trade ” ” /2 /2

Gli importatori che ottengono il marchio devono:

acquistare dai produttori certificati Fair Trade

pagare un prezzo equo

pagare un valore aggiuntivo, che i produttori investono in progetti di sviluppo

essere disponibili a prefinanziare gli acquisti ai produttori

impegnarsi a relazioni commerciali di lungo periodo

I produttori che ottengono il marchio devono:

essere raggruppati in strutture cooperative, democratiche e trasparenti, prive di discriminazioni basate sul sesso, religione, appartenenza politica, ecc.

in caso di lavoro dipendente, è necessario il coinvolgimento diretto dei lavoratori, un salario adeguato ed il rispetto dei diritti sindacali

(33)

Il marchio

Il marchio “ “ Fair Fair Trade Trade ” ” /3 /3

Quali prodotti

Il marchio Fair Trade è oggi presente sui prodotti di 1 milione e 400mila

produttori di Asia, Africa e America Latina.

I prodotti etichettati sono:

confezionati: bevande, cacao, caffè, frutta secca, miele, riso e cereali, spezie, tèe tisane, zucchero

freschi: banane, ananas, mango, arance

non food: rose, palloni, cotone

(34)

Altre etichette/1 Altre etichette/1

Prodotti tessili non nocivi dal punto di vista ambientale Oeko-Tex

Gestione sostenibile delle foreste FSC

Gestione sostenibile delle foreste PEFC

Cosa indica/certifica Nome

Marchio

(35)

Altre etichette/2 Altre etichette/2

Ridotto impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita Blauer Anger

(Angelo Blu)

Ridotto impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita White Swan

(Cigno Bianco)

Cosa indica/certifica Nome

Marchio

Ridotti consumi energetici in fase d’uso

Energy Label

(36)

Meglio delle etichette?

Meglio delle etichette?

La

conoscenza

diretta del

produttore!

(37)

Seconda domanda Seconda domanda

Come trovare i prodotti sostenibili?

Risposta: grazie alle botteghe del

commercio equo, ai Gruppi d’acquisto

solidali (Gas), alle guide al consumo

critico, ai portali web di consumo

sostenibile

(38)

Acquisti pubblici verdi

Cosa possono

e devono fare

gli enti pubblici

(39)

L’esperienza del Comune di Helsinki ha creato un “precedente favorevole” ” dal punto di vista legislativo per applicazione dei GPP.

Ricorso: Gara servizio trasporti con criteri di GPP.

La corte di Giustizia Europea si è pronunciata sull’ammissibilità dei GPP

Sentenza della Corte di Giustizia Europea

17 settembre 2002

(40)

Il contesto normativo nazionale

Il Piano d’Azione Nazionale (PAN GPP)

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha

predisposto nel 2007 un “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione”, approvato con Decreto interministeriale dell’11 aprile 2008 e aggiornato con Decreto del 10 aprile 2013

www.minambiente.it/pagina/gpp-acquisti-verdi

(41)

Il contesto normativo nazionale

Le categorie merceologiche del PAN GPP

Sono 11 le categorie merceologiche nelle quali il Piano prevede l’approvazione di Criteri Ambientali Minimi:

1.

Arredi

2.

Edilizia

3.

Gestione dei rifiuti

4.

Servizi urbani e al territorio

5.

Servizi energetici

6.

Elettronica

7.

Prodotti tessili e calzature

8.

Cancelleria

9.

Ristorazione

10.

Servizi di gestione degli edifici

11.

Trasporti

(42)

Il contesto normativo nazionale

I Criteri Ambientali Minimi (CAM)

ARREDI PER INTERNI

Fornitura e servizio di noleggio di arredi per interni (approvato con DM 11 gennaio 2017, in G.U. n. 23 del 28 gennaio 2017)

Decreto correttivo (DM 3 luglio 2019, in G.U. n. 167 del 18 luglio 2019)

ARREDO URBANO

Acquisto di articoli per l’arredo urbano (approvato con DM 5 febbraio 2015, in G.U. n. 50 del 2 marzo 2015)

AUSILI PER L’INCONTINENZA

Forniture di ausili per l’incontinenza (approvato con DM 24 dicembre 2015, in G.U. n. 16 del 21 gennaio 2016)

CALZATURE DA LAVORO E ACCESSORI IN PELLE

Forniture di calzature da lavoro non DPI e DPI, articoli e accessori in pelle (approvato con DM 17 maggio 2018, in G.U. n. 125 del 31 maggio 2018)

CARTA

Acquisto di carta per copia e carta grafica (approvato con

DM 4 aprile 2013, in G.U. n. 102 del 3 maggio 2013)

(43)

Il contesto normativo nazionale

I Criteri Ambientali Minimi (CAM)

CARTUCCE

Forniture di cartucce toner e cartucce a getto di inchiostro e per l’affidamento del servizio integrato di raccolta di cartucce esauste, preparazione per il riutilizzo e fornitura di cartucce di toner e a getto di inchiostro. (approvato con DM 17 ottobre 2019, in G.U. n. 261 del 7 novembre 2019).

Circolare esplicativa EDILIZIA

Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017)

ILLUMINAZIONE PUBBLICA (fornitura e progettazione)

Acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica,

l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per

illuminazione pubblica (approvato conDM 27 settembre 2017, in G.U.

n 244 del 18 ottobre 2017)

ILLUMINAZIONE PUBBLICA (servizio)

Servizio di illuminazione pubblica(approvato con DM 28 marzo 2018, in GU n. 98 del 28 aprile 2018)

(44)

Il contesto normativo nazionale

I Criteri Ambientali Minimi (CAM)

ILLUMINAZIONE, RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO PER EDIFICI

Affidamento servizi energetici per gli edifici, servizio di illuminazione e forza motrice, servizio di riscaldamento/raffrescamento(approvato con DM 7 marzo 2012, in G.U. n.74 del 28 marzo 2012)

LAVAGGIO INDUSTRIALE E NOLEGGIO DI TESSILI E MATERASSERIA

Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di lavaggio industriale e noleggio di tessili e materasseria (approvato con DM 9 dicembre 2020 in GURI n. 2 del 4/01/2021)

RIFIUTI URBANI

Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani(approvato con DM 13 febbraio 2014, in G.U. n. 58 dell’11 marzo 2014)

RISTORAZIONE COLLETTIVA

Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari (approvato conDM n. 65 del 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020)

(45)

Il contesto normativo nazionale

I Criteri Ambientali Minimi (CAM)

SANIFICAZIONE

Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di pulizia e

sanificazione di edifici e ambienti ad uso civile, sanitario e per i prodotti detergenti. (approvato con DM 51 del 29 gennaio 2021, in GURI n. 42 del 19 febbraio 2021)

STAMPANTI

Affidamento del servizio di stampa gestita, affidamento del servizio di noleggio di stampanti e di apparecchiature multifunzione per ufficio e acquisto o il leasing di stampanti e di apparecchiature multifunzione per ufficio. (approvato con DM 17 ottobre 2019, in G.U. n. 261 del 7 novembre 2019)

TESSILI

Forniture di prodotti tessili(approvato con DM 11 gennaio 2017, in G.U. n.

23 del 28 gennaio 2017) VEICOLI

Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada(approvato con DM 8 maggio 2012, in G.U. n. 129 del 5 giugno 2012)

Nota interpretativa

Decreto correttivo (DM 30 novembre 2012, in G.U. n. 290 del 13 dicembre 2012)

VERDE PUBBLICO

Servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde (approvato con DM n. 63 del 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020)

(46)

Il contesto normativo nazionale

D. Lgs 50/2016 (Codice degli appalti pubblici)

Recepisce la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici

Abroga, recependone i contenuti in materia di acquisti verdi, la legge 221/2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”

All’articolo 34, si stabilisce l’obbligo di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi approvati e di futura approvazione nelle gare d’appalto (sia sopra che sotto la soglia comunitaria) per le forniture di beni e servizi e gli affidamenti di lavori

L'obbligo per le stazioni appaltanti è di inserire nella documentazione di gara almeno le "specifiche tecniche" e le "clausole contrattuali“ dei Criteri Ambientali Minimi

Dal punto di vista degli acquisti verdi, gli altri articoli rilevanti del Codice sono i seguenti: 50, 87, 93, 95, 96, 144.

La sezione centrale dell'Osservatorio contratti pubblici dell’ANAC provvede a monitorare l'applicazione dei criteri ambientali minimi come disposta dall'articolo 34 (vedi anche Protocollo d’Intesa ANAC-

Minambiente del 19 marzo 2018)

(47)

Il contesto normativo provinciale

In Trentino, gli Enti Pubblici sono tenuti a effettuare acquisti verdi ai sensi della legge provinciale n. 2/2016, art. 12bis e art. 73, c. 5bis, come introdotti dalla legge provinciale n. 17/2017, art. 30, commi 3 e 13.

Ai sensi del citato provvedimento, in Trentino si applicano i criteri ambientali minimi definiti dalla normativa statale, con la possibilità, per la Giunta provinciale, di prevederne l'applicazione in modo progressivo o differito, o di introdurne di diversi.

In assenza dell'intervento della Giunta provinciale, si continuano ad applicare i criteri ambientali minimi fissati dalla disciplina statale.

La Delibera di Giunta Provinciale n. 141/2018è intervenuta ai sensi della suddetta legge prevedendo che in Trentino fino al 31 dicembre 2019:

con riguardo al servizio di ristorazione collettiva e all'acquisto di derrate alimentari, la normativa nazionale sia sostituita da quella definita dallaDelibera di Giunta Provinciale n. 27/2017

con riguardo al servizio di progettazione e ai lavori di manutenzione,

ristrutturazione e costruzione di edifici pubblici, l'applicazione della normativa statale sia sospesa, con l'eccezione dei criteri ambientali indicati dal punto 2 della stessa Delibera di Giunta Provinciale n. 141/2018

Tale differimento è stato prorogato al 31 dicembre 2022 dalla Delibera di Giunta Provinciale n 2076/2019.

(48)

Il contesto normativo provinciale

Solo per quanto riguarda le strutture della Provincia autonoma di Trento (Dipartimenti, Agenzie e Servizi), si applicano in aggiunta i criteri ambientali fissati dalla Delibera di Giunta Provinciale n. 41/2012, per quanto riguarda le categorie merceologiche per le quali non siano stati definiti criteri ambientali minimi dalla disciplina statale.

Per le categorie merceologiche in cui vigono criteri ambientali minimi definiti dalla normativa statale, l'obbligo d'acquisto verde è pari al 100% degli importi spesi in ciascuna procedura d'acquisto, salvo diverse deliberazioni della Giunta Provinciale.

Per le categorie merceologiche in cui vigono criteri ambientali definiti

dalla Delibera di Giunta Provinciale 41/2012, l’obbligo di acquisto verde

per le strutture provinciali è pari al 50% degli importi spesi annualmente

in ciascuna di esse.

(49)

Il ruolo dell’Agenzia provinciale protezione ambiente

L’APPA ha il compito istituzionale di fornire

informazione e supporto in materia di acquisti pubblici verdi agli Enti Pubblici interessati.

Tale compito viene svolto mediante:

sito web dell’APPA:

www.appa.provincia.tn.it/sviluppo_sostenibile/acquisti _pubblici_verdi

Help Desk tecnico presso l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (piazza Vittoria, 5 – TRENTO) - tel. 0461 497738 / e-mail:

[email protected]

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