Il Giudizio Universale
La parete dell’altare, su cui oggi si staglia il Giudizio Universale, presentava opere di maggiore importanza. La decorazione seguiva lo stesso schema delle altre pareti (che vediamo tutt’ora), basato su tre fasce affrescate orizzontali
sovrapposte: in basso erano dipinti i finti tendaggi; nella fascia mediana comparivano tre affreschi del Perugino; nella
parte alta si aprivano due finestre con a lato figure di papi. Chi entrava nella Cappella aveva dunque l’impressione di uno spazio molto più unitario, visto che la decorazione (e la narrazione) proseguiva da una parete all’altra secondo una
lettura orizzontale.
Nascita e ritrovamento di Mosè
Natività di Cristo:
•Voluto da Clemente VII nel 1533
•Iniziato nel 1535 (1535 cartoni/ 1536 intonaco)
•Terminato nel 1541 (Paolo III)
•Concezione tragica del destino dell’uomo
•Moto “vorticoso e continuo” che ha come fulcro Cristo Giudice
•Gigantesca fodera di mattoni che aggettava verso l’alto, in maniera da ridurre il più possibile
l’accumulo della polvere.
•La gerarchia delle figure è scandita solo da una leggera variazione delle loro
proporzioni
•Cristo, non più seduto ma in atto di alzarsi in piedi, trascinato dal gesto del braccio che mette in moto tutto il
vortice di figure che lo circonda
Lotta disperata tra il bene e il male
Apollo del Belvedere
copia di una statua in bronzo creata tra il 350 ed il 325 a.C da Leochares
Giotto
4 macro-aree
registro delle lunette
fascia occupata dalle figure della Vergine e del Cristo Giudice circondate da due ali di santi
terzo registro, occupato, al centro, dagli angeli , dagli eletti, compienti un
movimento ascendente, e da alcuni dannati, che tentano l’ascesa e che o si azzuffano con gli angeli o vengono trascinati giù da demoni
corpi risorgenti a destra di Cristo, e a sinistra l’Inferno, col traghetto di Caronte
Angeli che sorreggono i simboli della passione
S. Giovanni
Battista S. Andrea S. Bartolomeo S. Pietro
(Pietro Aretino)
S. Lorenzo S. Simone
S. Caterina d’AlessandraS . Biagio
S. Sebastiano
Simone di Cirene
S. Paolo
Venusti
11 Angeli apteri
Libro della vita
Libro della morte
Rosario
(forza della preghiera)
Dannati: uguali agli eletti
Nudo, dannato, rannicchiato, avvolto da serpenti, viene trascinato giù senza
speranza di opposizione
Resurrezione della carne
Si aprono le porte dell’inferno
Caronte
Minosse
Biagio da Cesena (cerimoniere pontificio), dopo che ebbe modo di vedere l’affresco e ritenere i nudi disdicevoli, si rivolse subito a papa Paolo III, il quale gli rispose di avere potere in cielo, ma non all’inferno.
copia dipinta da Marcello Venusti nel 1549
In sintesi
• Annullamento dello spazio prospettico e conseguente ambigua disposizione dei corpi;
• Ardite innovazione iconografiche (aureole e ali degli angeli assenti), aspramente criticate dai contempornei;
• Ipertrofia anatomica che esprime la drammaticità della scena;
• Molteplici e varie fonti letterarie e iconografiche (soprattutto Dante).
• Ammonimento rivolto all’intera cristianità e dubbi sulla
certezza della salvazione.
Vittoria Colonna
Crocifissione per Vittoria Colonna Cardinale Reginald Pole
•Tentativo di riformare la chiesa di Roma
•Ipotesi di una riconciliazione con i luterani
•Salvezza
•fede
•tema della grazia divina, data da Dio agli uomini non per il loro merito ma per la sincerità della fede nei confronti del sacrificio di Cristo, fattosi uomo per donare la salvezza agli uomini
•vana presunzione delle opere meritorie
Gli Spirituali
Viterbo
Gian Pietro Carafa (Paolo IV, 1555 al 1559) Concilio di Trento 1545/ 1563
•sentimento religioso riportato al suo valore primitivo, cancellando decisamente la
mediazione della Chiesa come istituzione
Il forte accento sull’interiorità della fede e sul valore salvifico del sacrificio di Cristo aveva come conseguenza la richiesta di un mutamento della Chiesa e del suo ordinamento nella direzione di un assetto più spirituale e di un ridimensionamento del potere temporale
Assemblea conciliare di Trento: il 13 gennaio 1547 approvazione di un decreto che ribadiva come la salvezza fosse fondata sia sulla fede che sul valore meritorio delle opere, cioè sul rispetto dei precetti imposti ai fedeli dalla tradizione ecclesiastica.