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Il Giudizio Universale

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Academic year: 2022

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Il Giudizio Universale

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La parete dell’altare, su cui oggi si staglia il Giudizio Universale, presentava opere di maggiore importanza. La decorazione seguiva lo stesso schema delle altre pareti (che vediamo tutt’ora), basato su tre fasce affrescate orizzontali

sovrapposte: in basso erano dipinti i finti tendaggi; nella fascia mediana comparivano tre affreschi del Perugino; nella

parte alta si aprivano due finestre con a lato figure di papi. Chi entrava nella Cappella aveva dunque l’impressione di uno spazio molto più unitario, visto che la decorazione (e la narrazione) proseguiva da una parete all’altra secondo una

lettura orizzontale.

Nascita e ritrovamento di Mosè

Natività di Cristo:

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•Voluto da Clemente VII nel 1533

•Iniziato nel 1535 (1535 cartoni/ 1536 intonaco)

•Terminato nel 1541 (Paolo III)

•Concezione tragica del destino dell’uomo

•Moto “vorticoso e continuo” che ha come fulcro Cristo Giudice

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•Gigantesca fodera di mattoni che aggettava verso l’alto, in maniera da ridurre il più possibile

l’accumulo della polvere.

•La gerarchia delle figure è scandita solo da una leggera variazione delle loro

proporzioni

•Cristo, non più seduto ma in atto di alzarsi in piedi, trascinato dal gesto del braccio che mette in moto tutto il

vortice di figure che lo circonda

Lotta disperata tra il bene e il male

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Apollo del Belvedere

copia di una statua in bronzo creata tra il 350 ed il 325 a.C da Leochares

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Giotto

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4 macro-aree

registro delle lunette

fascia occupata dalle figure della Vergine e del Cristo Giudice circondate da due ali di santi

terzo registro, occupato, al centro, dagli angeli , dagli eletti, compienti un

movimento ascendente, e da alcuni dannati, che tentano l’ascesa e che o si azzuffano con gli angeli o vengono trascinati giù da demoni

corpi risorgenti a destra di Cristo, e a sinistra l’Inferno, col traghetto di Caronte

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Angeli che sorreggono i simboli della passione

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S. Giovanni

Battista S. Andrea S. Bartolomeo S. Pietro

(Pietro Aretino)

S. Lorenzo S. Simone

S. Caterina d’AlessandraS . Biagio

S. Sebastiano

Simone di Cirene

S. Paolo

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Venusti

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11 Angeli apteri

Libro della vita

Libro della morte

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Rosario

(forza della preghiera)

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Dannati: uguali agli eletti

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Nudo, dannato, rannicchiato, avvolto da serpenti, viene trascinato giù senza

speranza di opposizione

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Resurrezione della carne

Si aprono le porte dell’inferno

Caronte

Minosse

Biagio da Cesena (cerimoniere pontificio), dopo che ebbe modo di vedere l’affresco e ritenere i nudi disdicevoli, si rivolse subito a papa Paolo III, il quale gli rispose di avere potere in cielo, ma non all’inferno.

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copia dipinta da Marcello Venusti nel 1549

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In sintesi

• Annullamento dello spazio prospettico e conseguente ambigua disposizione dei corpi;

• Ardite innovazione iconografiche (aureole e ali degli angeli assenti), aspramente criticate dai contempornei;

• Ipertrofia anatomica che esprime la drammaticità della scena;

• Molteplici e varie fonti letterarie e iconografiche (soprattutto Dante).

• Ammonimento rivolto all’intera cristianità e dubbi sulla

certezza della salvazione.

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Vittoria Colonna

Crocifissione per Vittoria Colonna Cardinale Reginald Pole

•Tentativo di riformare la chiesa di Roma

•Ipotesi di una riconciliazione con i luterani

•Salvezza

•fede

•tema della grazia divina, data da Dio agli uomini non per il loro merito ma per la sincerità della fede nei confronti del sacrificio di Cristo, fattosi uomo per donare la salvezza agli uomini

•vana presunzione delle opere meritorie

Gli Spirituali

Viterbo

Gian Pietro Carafa (Paolo IV, 1555 al 1559) Concilio di Trento 1545/ 1563

•sentimento religioso riportato al suo valore primitivo, cancellando decisamente la

mediazione della Chiesa come istituzione

Il forte accento sull’interiorità della fede e sul valore salvifico del sacrificio di Cristo aveva come conseguenza la richiesta di un mutamento della Chiesa e del suo ordinamento nella direzione di un assetto più spirituale e di un ridimensionamento del potere temporale

Assemblea conciliare di Trento: il 13 gennaio 1547 approvazione di un decreto che ribadiva come la salvezza fosse fondata sia sulla fede che sul valore meritorio delle opere, cioè sul rispetto dei precetti imposti ai fedeli dalla tradizione ecclesiastica.

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