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8.2.6 Progetto mensa - Educazione alimentare Didattica migliorata Approfondimento di Lingua Inglese...

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1. PREMESSA ……….………...……4

2. IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (PTOF) ……….………..…… 4

3. IL CONTESTO TERRITORIALE………..………..….. 4

3.1. La situazione socio-economica e culturale ….………..…. 4

3.2. La storia ed il ruolo dell’Istituto Comprensivo ………..…………..… 5

3.3. Scuola e Territorio ………..…. 6

4. IL CONTESTO SCOLASTICO ………...………..……. 6

4.1. Missione dell’Istituto ………... 6

4.2. Valori di riferimento ... 6

4.3. Visione ... 7

5. AUTOVALUTAZIONE, PIANO DI MIGLIORAMENTO, PRIORITA’ FORMATIVE ... 7

5.1. Rapporto di autovalutazione: Priorità, Traguardi e Obiettivi ... 7

5.1.1. Priorità e Traguardi ... 7

5.1.2. Obiettivi di processo ... 8

5.2. Piano di Miglioramento ... 8

5.3. Priorità Formative ... 8

6. LE SCUOLE E LE CLASSI ... 9

7. IL CURRICOLO ... 10

7.1. Traguardi per lo sviluppo delle competenze ... 10

7.2. Organizzazione dei saperi ... 10

7.3. Obiettivi educativi ... 10

7.4. Campi di Esperienza e Discipline ... 11

7.5. Curricolo Verticale, Curricolo Orizzontale e Continuità ... 12

7.5.1. Criteri e modalità di valutazione degli apprendimenti, di non ammissione alla classe successiva e all’Esame di Stato e tabelle di corrispondenza tra valutazione e voto ... 12

7.5.2. Prove comuni ... 13

7.6. Inclusività e Bisogni Educativi Speciali ... 14

7.6.1 Inclusione Alunni con disabilità ... 14

7.6.2 Inclusione Alunni con DSA ... 14

7.6.3 Inclusione Alunni stranieri ... 15

7.7 Organizzazione oraria e logistica ... 15

7.7.1 Scuola dell’Infanzia ... 15

7.7.2 Scuola Primaria ………... 16

7.7.3 Scuola Secondaria di Primo Grado ………... 18

7.8 Uffici e relazioni con il Pubblico ………... 19

8. MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ... 19

8.1 Aree d’intervento, Funzioni Strumentali al Ptof e Referenti d’Area ... 19

8.2 Attività progettuali disciplinari ... 20

SCUOLA DELL’INFANZIA 8.2.1 Progetto Continuità Nido – Scuola dell’Infanzia ... 20

SCUOLA PRIMARIA 8.2.2 Progetto mensa - Educazione alimentare ... 21

8.2.3 Didattica migliorata ………..………... 21

8.2.4 Approfondimento di Lingua Inglese ... 21

8.2.5 Doposcuola (extra disciplinare) ... 21

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 8.2.6 Progetto mensa - Educazione alimentare ... 21

8.2.7 Didattica migliorata ... 22

8.2.8 Approfondimento di Lingua Inglese ... 22

8.2.9 Gruppo Sportivo ………..…..…… 22

8.3 Progetti in continuità ... 22

8.3.1 Lingua Inglese: Fairy Tales - The Magic Box (Infanzia) ... 23

8.3.2 Canti di Natale (Infanzia) ... 24

(3)

8.3.3 Teatro (Infanzia – Primaria - Secondaria) ... 24

8.3.4 La facilitazione dell’apprendimento degli alunni stranieri (Primaria - Secondaria) ... 25

8.3.5 Canti di Natale (Primaria) ... 26

8.3.6 Studio assistito ... 26

8.3.7 Canti di Natale (Secondaria) ... 27

8.3.8 Corsi di recupero (Secondaria) ... 27

8.3.9 Banda scolastica (Secondaria) ... 28

8.3.10 Coding (Secondaria) ... 28

8.3.11 Latino (Secondaria) ... 29

8.3.12 Zainetto Multimediale (Secondaria) ... 29

8.3.13 Orchestra Pistapoci (Secondaria) ... 30

8.4 Benessere scolastico e positivo sviluppo della persona ... 30

8.4.1 Orientamento Classi Terze Scuola Secondaria di Primo Grado ... 30

8.4.2 Sportello d’ascolto ... 31

8.5 Educazione alla salute ... 32

8.6 Food Farm ... 32

9. FORMAZIONE DEL PERSONALE ... 33

9.1 Sicurezza ... 33

9.2 Personale Docente ... 33

9.3 Personale ATA Segreteria ... 33

9.4 Personale ATA Collaboratori Scolastici ...33

10. ALLEGATI ... 34

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1 PREMESSA

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (di seguito, brevemente, PTOF), previsto dal DPR 275/99, così come modificato dalla Legge 107/15, è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Il PTOF esplicita l’identità della Scuola, la Missione e Visione, le scelte didattiche e formative, i progetti pluriennali previsti e ogni altra informazione relativa alla particolare offerta formativa che la Scuola ha deciso di adottare.

Il PTOF rappresenta l’insieme delle scelte culturali, educative ed organizzative che caratterizzano una Scuola e ne definiscono l’identità.

Il Piano è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della Scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico ed è approvato dal Consiglio d'Istituto nei termini indicati dalla normativa vigente.

Il PTOF può essere rivisto e aggiornato ogni anno.

2 IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (PTOF)

Il Piano Triennale dell’Offerta Formative (di seguito brevemente P.T.O.F. o “PTOF”) illustra l’organizzazione oraria, didattica e logistica della Scuola, presenta le scelte educative dell’Istituto motivandole in un quadro che faccia riferimento tanto alle indicazioni nazionali quanto alle istanze territoriali.

A tal Fine il Piano dell’Offerta Formativa:

Esplicita le basi e gli indirizzi progettuali ed organizzativi dell’attività dei docenti e delle classi e definisce le linee guida e le pratiche educative e didattiche condivise;

Risponde alle esigenze del Territorio in cui sono ubicate le scuole dell’Istituto ed alle aspettative delle famiglie in quanto inserisce trasversalmente, nell'ambito della didattica curricolare, i temi di carattere ambientale, sociale e civile che sono alla base dell’identità culturale e della pratica della cittadinanza attiva;

Valorizza la professionalità docente: la sua elaborazione si fonda sull’autonomia culturale e professionale degli insegnanti; essi formulano specifici percorsi formativi adattando le sue linee guida alle differenti esigenze degli alunni, tenuto conto del contesto di riferimento;

Promuove lo sviluppo integrale della persona, articolando gli obiettivi educativi e didattici in relazione alla formazione cognitiva, corporea, affettiva, relazionale ed etica degli alunni.

Il PTOF, inoltre, indica gli insegnamenti e le discipline necessarie per coprire:

Il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire postidi sostegno in deroga, nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;

Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa.

Il Piano specifica, inoltre, il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i Piani di Miglioramento dell'istituzione scolastica.

L’effettiva realizzazione del Piano nei termini di seguito indicati è condizionata alla concreta assegnazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane, economiche e strumentali in esso individuate e richieste.

3 IL CONTESTO TERRITORIALE

3.1 La situazione socio-economica e culturale

Il Territorio del Comune di Sissa Trecasali, nato il 1 gennaio 2014 dalla fusione dei due Comuni omonimi, mostra una realtà economica caratterizzata da aziende agricole e attività artigianali; la grande

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industria è presente sul Territorio in forma limitata. L’agricoltura, l’allevamento e l'industria casearia sono attività diffuse sul Territorio e richiamano numerosa manodopera d’origine straniera. Negli ultimi anni si registra un incremento dei flussi migratori provenienti da diverse aree geografiche: questo fenomeno incide notevolmente sulla situazione demografica del Territorio e di conseguenza sulla composizione della popolazione scolastica.

Il pendolarismo lavorativo e studentesco (quest’ultimo limitatamente all’istruzione di secondo grado) è molto diffuso e ha prevalentemente come meta il capoluogo di provincia.

Sul Territorio esistono diverse agenzie educative e luoghi d’incontro per i giovani, come l’Oratorio

“Piccole mani” di Trecasali, l’Oratorio “Casa della gioventù” di Sissa, l’Officina Sissa Trecasali.

3.2 La storia e il ruolo dell’Istituto Comprensivo

“L’Istituto Comprensivo è uno spazio professionale che invita i suoi “abitanti” a rimettersi in discussione, ad assumersi responsabilità comuni sull’educazione di una generazione di ragazzi. Sul piano istituzionale fare “comprensivo” significa “fare comunità”; l’Istituto è un frutto della governance territoriale; deve prevalere il gusto dell’autogoverno, dell’assunzione di responsabilità; ci deve essere uno stile, un metodo di lavoro; percorsi fortemente condivisi, in un fitto dialogo con gli operatori scolastici.”

(G. Cerini 2006).

Nel 1980 fu istituita la Scuola Media Consortile dei Comuni di Sissa e Trecasali e nel 1997 venne fondato l’Istituto Comprensivo di Trecasali che raccolse in sé tutti gli ordini di scuola presenti nei due Comuni: Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado. A seguito della fusione dei Comuni (si veda sez. 3.1) il Consiglio d’Istituto e il Collegio dei Docenti decisero di modificare la denominazione della Scuola in Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali.

Scopo primario dell’Istituto è quello di dare unitarietà all'esperienza culturale, affettiva e sociale degli allievi attraverso un continuum tra i curricoli scolastici e fra questi e il Territorio.

La continuità è collegata con i temi dell'integrazione Scuola-Territorio. Essa non è un fatto casuale, ma va pianificata allo scopo di evitare da un lato forme d’appiattimento e d’annullamento della differenza, dall'altro forme di frustrazione nei momenti di passaggio.

La continuità educativa e didattica resta dunque, per l'Istituto Comprensivo, una finalità primaria;

si tratta di dare vita ad un'organizzazione mirata ad un piano d'azione che, pur nel rispetto della specificità dei vari ordini di scuola, possa veramente permettere un'unitarietà d’intenti formativi e cognitivi nella consapevolezza che "tempi, metodi, programmi, stili d’insegnamento, ritmi d’apprendimento costituiscono una rete di collegamento permanente e non una semplice successione di situazioni circoscritte" (S. Danieli).

Partendo da quest’analisi del contesto sociale, la Scuola si è fatta carico di rispondere al Territorio sia con un'offerta più ampia, sia con progetti all'interno dei curricoli che potessero coinvolgere i giovani d’ogni fascia d'età e gli adulti impegnati nel processo educativo: genitori, Enti Locali, Associazioni di volontariato, sportive, culturali…

In quest’ottica trovano uniformità le finalità e gli obiettivi dell'Istituto che pongono al centro del processo di crescita i giovani intesi non solo come studenti ma come persone che trovano nella Scuola, a cominciare da quella dell’Infanzia e sino alla Secondaria di primo grado, un importante riferimento culturale e un significativo luogo di opportunità creative e ricreative.

3.3 Scuola e Territorio

Sin dalla sua nascita l’Istituto si è connotato come principale soggetto educativo e culturale del Territorio.Ciò è avvenuto grazie alla capacità della Scuola di mostrare la propria progettualità e le proprie esperienze, di concretizzare “la strategia dell’attenzione” della Scuola verso i cittadini e di recepire l’interesse del Territorio verso la comunità scolastica.

In questa ottica, ancora oggi, l’Istituto favorisce il rapporto e il coinvolgimento del Territorio, sia nella sua dimensione istituzionale che in quella sociale e culturale.

La Scuola opera per consolidare e rendere non solo stabili, ma anche sistematici questi rapporti, mediante l’utilizzo di strumenti formali di concertazione e programmazione, quali:

 Convenzioni e accordi di programma con gli Enti locali;

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 Convenzioni e accordi con Associazioni ed Enti culturali, sportivi, ricreativi;

 Accordi con Associazione dei Genitori.

Molto importanti sono i rapporti con l’Ente locale. Il Comune, in qualità di Ente proprietario degli edifici, a norma di legge, provvede:

 Alla fornitura e alla manutenzione degli stabili delle scuole;

 Alla fornitura delle utenze e delle linee telefoniche e internet;

 Alla fornitura, anche in sostegno alle attività didattiche straordinarie, dei servizi mensa e trasporto;

 All’erogazione dei servizi educativi e di assistenza agli alunni disabili;

 Al contributo economico ad alcuni progetti scolastici inseriti nel PTOF (si vedano i dettagli dei progetti);

 Alla stipula di convenzioni con la Scuola per i servizi “misti”;

 Alla sottoscrizione di accordi per progetti didattici e/o educativi che coinvolgono le sfere di competenza del Comune.

Anche grazie a questi contributi l’Istituto ha potuto garantire negli anni un servizio educativo completo e una concreta risposta, fin dove possibile, ai bisogni connessi alle attività scolastiche e parascolastiche.

4 IL CONTESTO SCOLASTICO 4.1 Missione

1

dell'Istituto

La Missione dell’Istituto è accogliere, educare, valorizzare ed orientare tra esperienza ed innovazione in una prospettiva culturale globale; creare comunità, comunione di organizzazione, di didattica, di educazione, di progettualità e di intenti tra i diversi plessi dell’Istituto perché ci si senta parte di un progetto comune. Al contempo, l’Istituto vuole valorizzare le specificità di ciascun alunno in una prospettiva inclusiva, pensando ai bambini e ai ragazzi non per ciò che non possono fare ma, aderendo alla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001, per ciò che ciascuno può fare e può dare alla comunità a cui appartiene.

4.2 Valori di riferimento

• Motivazione, coinvolgimento, consapevolezza;

• Rispetto reciproco;

• Inclusione;

• Diritto/dovere all'istruzione e alla formazione;

• Diritto all'apprendimento personalizzato e individualizzato;

• Promozione delle competenze culturali e sociali;

• Crescita personale;

• Spirito di gruppo;

1Missione: lo scopo di un’organizzazione, la giustificazione stessa della sua esistenza, nel medesimo tempo ciò che la

contraddistingue da tutte le altre. INDICE

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 Clima positivo e qualità della vita;

 Partecipazione;

 Crescita professionale;

 Libertà d'insegnamento;

 Promozione della Persona e del Territorio;

 Soddisfazione dei Bisogni Educativi e Formativi dell’Utenza;

Rendicontazione sociale.

4.3 VISIONE

2

Formare i futuri cittadini europei, capaci di apprezzare e valorizzare le specificità di ciascuno e al contempo capaci di impegnarsi a far parte di una comunità, che sia il proprio contesto scolastico, lavorativo, sociale, territoriale.

Formare cittadini capaci di riconoscere la disabilità in una prospettiva di funzionamento, valorizzando ciò che ciascuno può dare alla propria comunità.

5 AUTOVALUTAZIONE, PIANO DI MIGLIORAMENTO, PRIORITÀ FORMATIVE

5.1 Rapporto di auto-valutazione: Priorità, Traguardi e Obiettivi

Il Rapporto di Auto-Valutazione (RAV) è il documento, pubblicato sul sito “Scuola in Chiaro” del Ministero dell’Istruzione e composto da più dimensioni, che rappresenta la scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento e costituisce la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il Piano di Miglioramento. La finalità del RAV è quella di analizzare e valutare l’istituzione scolastica con lo scopo di programmare i nuovi obiettivi, rendendo possibile il monitoraggio dei miglioramenti e dell’evoluzione dell’istituzione scolastica.

Nel RAV sono individuate le priorità e i relativi obiettivi che dovranno essere tradotti nel nuovo Piano di Miglioramento:

5.1.1 Priorità e Traguardi

Risultati scolastici

Valorizzazione delle eccellenze e recupero delle abilità parzialmente acquisite o in via di acquisizione.

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

• Miglioramento del livello scolastico in riferimento alle scuole di paragone.

Competenze chiave europee

Potenziare l'utilizzo di strumenti digitali attraverso l'utilizzo di piattaforme per garantire l'attuazione della Didattica Digitale Integrata.

2Visione: è la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi e incentiva all’azione.

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5.1.2 Obiettivi di processo

Curricolo, progettazione e valutazione

Riflessione sui risultati delle prove Invalsi, in riferimento all'andamento curricolare delle classi.

Attivazione di corsi di potenziamento per gli alunni delle fasce medio-alte e di corsi di recupero per gli alunni delle fasce medio-basse.

Formazione dei docenti e del personale assistente tecnico sull'utilizzo di piattaforme e strumenti digitali.

5.2 PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano di Miglioramento (PdM), costruito in coerenza ed attuazione del Rapporto di Autovalutazione, è la definizione degli obiettivi concreti, delle azioni da realizzare e delle forme di verifica degli effetti di tali azioni. Il punto di partenza per la redazione del piano sono gli elementi conclusivi del RAV, ovvero le priorità, i traguardi e gli obiettivi di processo. Sulla base di questi elementi è stato definito il Piano di Miglioramento, in cui sono state riportate le azioni concrete da realizzare e le modalità di verifica dei loro effetti.

5.3 PRIORITÀ FORMATIVE

La Legge 107/15 chiede alle istituzioni scolastiche di individuare, tra quelle elencati all’art. 1 comma 7, le priorità educative sulla base delle quali definire l’offerta formativa e la conseguente richiesta di risorse. Coerentemente con quanto sopra descritto l’Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali ha individuato le seguenti:

a) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'Italiano nonché alla Lingua Inglese e ad una Lingua dell'Unione Europea, il Francese, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning (CLIL);

b) Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

[...]

e) Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

[...]

g) Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;

[...]

l) Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014;

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m) Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;

n) Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

[...]

p) Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;

q) Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;

r) Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

s) Definizione di un sistema di orientamento.

La succitata Legge 107, inoltre, chiede alle Scuole, nella predisposizione del Piano dell’Offerta formativa, di promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del Decreto-Legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla Legge 15 ottobre 2013, n. 119.

Tra i temi elencati nel citato Decreto Legge 93/13, quelli sui quali la nostra Scuola può operare sono:

a) Prevenire il fenomeno della violenza contro le donne attraverso l'informazione e la sensibilizzazione della collettività, rafforzando la consapevolezza degli uomini e dei ragazzi nel processo di eliminazione della violenza contro le donne e nella soluzione dei conflitti nei rapporti interpersonali;

[...]

c)

promuovere un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere, nell'ambito delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione […] e nella programmazione didattica curricolare ed extracurricolare delle scuole di ogni ordine e grado, la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un'adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo.

6 LE SCUOLE E LE CLASSI

L’Istituto comprende sei scuole del primo ciclo d’Istruzione con un numero di Classi/Sezioni che, seppure con oscillazioni nella numerosità dei gruppi, è stato sostanzialmente costante negli anni.

Tenuto conto delle proiezioni dei bambini in ingresso per la Scuola dell’Infanzia e degli studenti già frequentanti le nostre scuole, considerata la capienza delle aule a disposizione dell’Istituto, in considerazione dell’obiettivo posto dalla Legge 107/15 di ridurre il numero di alunni per classe/sezione e sentita l’Amministrazione comunale, si prevede nel triennio 2019/22, di attivare le seguenti sezioni e classi:

Scuola dell’Infanzia “S. Allende”, loc. Sissa 4 sezioni Scuola dell’Infanzia “La trottola”, loc. Trecasali 3

sezioni

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Scuola Primaria “G. Marconi”, loc. Sissa 9 classi

(Sezioni A e B)

Scuola Primaria “Boschetti-Alberti”, loc. Ronco C.C. 4

classi (Sezione C) Scuola Primaria “E. Morante”, loc. Trecasali 5

classi (Sezione D) Scuola Secondaria di I grado “C.A. Dalla Chiesa”, loc.

Trecasali

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classi (Sezioni A-D)

7 IL CURRICOLO

7.1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il nostro Istituto ha come riferimento i traguardi per lo sviluppo delle competenze fissati dalle Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione definite dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con nota prot. 7734 del 16 novembre 2012. Tali traguardi sono fissati come obiettivi da raggiungere al termine di ogni ordine di scuola.

7.2 Organizzazione dei saperi

I saperi vengono scelti in base al loro valore formativo. La loro organizzazione avviene nel curricolo secondo una struttura reticolare, attorno ai nuclei fondanti delle discipline.

Nelle nostre scuole si affiancano, alla più tradizionale organizzazione dei saperi per contenuti, nuove forme di aggregazione che puntano ai saperi trasversali. L’orizzonte di riferimento verso cui tendono è il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, MIUR, settembre 2012).

I principali criteri di selezione e organizzazione delle conoscenze sono:

• Criterio di essenzialità: approfondire piuttosto che estendere il sapere.

• Criterio di trasversalità: privilegiare competenze trasversali quali ad esempio la socializzazione, l’autonomia, la partecipazione, l’ascolto, il metodo di studio, “l’Imparare ad Imparare” e i contenuti pluridisciplinari.

• Criterio di flessibilità: progettare a maglie larghe, differenziando gli interventi metodologici.

• Criterio di progressività: tenere conto dei livelli di maturazione del soggetto che apprende e scegliere contenuti disciplinari significativi; strutturare un curricolo verticale.

7.3 Obiettivi educativi

Nella nostra Scuola l’articolazione del progetto educativo prende avvio da obiettivi educativi che costituiscono la base per la realizzazione concreta degli itinerari pedagogico-didattici a partire dalla Scuola dell’Infanzia per proseguire nella Scuola Primaria, nella Scuola Secondaria di I grado. Il percorso può essere così sintetizzato:

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SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di I GRADO La Scuola dell’Infanzia ha

come finalità principale quella di formare le competenze sociali di base e le competenze prescolastiche del bambino e di avviare iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile. Ciò è perseguito attraverso l’azione e l’esperienza diretta del bambino ossia la promozione del “fare” e del

“manipolare” direttamente la realtà e l’ambiente circostante.

La Scuola Primaria ha lo scopo di sviluppare nell’alunno le prime competenze consapevoli di cittadinanza e di costruire in modo graduale le competenze scolastiche, culturali e metodologiche. Per far ciò, partendo dallo sviluppo delle competenze pre-curricolari si percorre il sentiero lungo il quale l’alunno, gradualmente, vede emergere le discipline e conosce i diversi linguaggi e metodi di ciascuna di esse.

La Scuola Secondaria di I grado prosegue il lavoro di formazione dell’uomo e del cittadino avviato dalla Scuola Primaria, scandisce in modo molto più marcato, seppure attraverso finalità e obiettivi trasversali a tutti i campi di conoscenza, i saperi e le competenzedellediverse discipline.

Ciò al fine di fornire agli studentiuna preparazione culturale di base ed una coscienza critica tali da poter delineare un progetto di vita che li agevoli e li orienti nella scelta del percorso di prosecuzione del proprio percorso formativo.

7.4 Campi di Esperienza e Discipline

Le Discipline di insegnamento sono le medesime per la Scuola Primaria e per la Secondaria. Nella Scuola dell’Infanzia, ove l’attività è incentrata sullo sviluppo di competenze prettamente sociali ed esperienziali, le discipline sono sostituite da “campi di esperienza”, ossia aree di raggruppamento delle competenze e delle attività.

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

CAMPI DI ESPERIENZA DISCIPLINE

Gli obiettivi specifici di apprendimento indicano in diversi ambiti del fare e dell’agire e sono:

• Il sé e l’altro

• Il corpo e il movimento

• Immagini, suoni e colori

• I discorsi e le parole

• La conoscenza del mondo.

A partire dall’anno scolastico 2020/21, inoltre, 33 ore annue saranno dedicate all’educazione civica.

• Italiano

• Inglese

• Francese (solo Secondaria)

• Storia

• Geografia

• Matematica

• Scienze

• Musica

• Arte e immagine

• Educazione fisica

• Tecnologia

• Insegnamento della religione cattolica (come scelta individuale) e/o Attività alternativa

• Educazione civica INDICE

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7.5 Curricolo verticale, Curricolo orizzontale e Continuità

Per Curricolo Verticale si intende la definizione di un percorso formativo che attraversi con

continuità le classi e gli ordini di scuola. Esso prevede, pertanto, un disegno formativo e di sviluppo delle competenze che, partendo dalla Scuola dell’Infanzia, prosegua senza interruzioni fino alla classe terza della Scuola Secondaria di grado.

Per la realizzazione del Curricolo Verticale i Dipartimenti Disciplinari e l’intero Collegio dei Docenti hanno definito una serie di “tappe” poste come obiettivo a breve termine (in genere annuale) del lavoro didattico. Il raggiungimento di tali tappe è verificato in momenti stabiliti dell’intero percorso dell’alunno attraverso tutto il Primo Ciclo d’Istruzione.

Il Curricolo Verticale ha lo scopo di consentire agli studenti una maturazione senza “salti” o “fratture”

tanto nei percorsi di apprendimento, quanto nei metodi didattici e nei risultati attesi. Il percorso così definito è condiviso ed attuato da tutti i docenti dei diversi ordini di scuola dei plessi dell’Istituto e consente il raggiungimento di uno standard uniforme di competenze.

La realizzazione del Curricolo Verticale avviene attraverso l’esplicitazione dei diversi Curricoli Orizzontali, ossia di quei percorsi per classi parallele che permettono la condivisione e il raggiungimento degli obiettivi annuali. La definizione del Curricolo Orizzontale consiste nella realizzazione di contenuti, percorsi, metodi didattici, materiali, prove comuni e criteri di valutazione che gli insegnanti delle classi parallele adottano nell’ambito della loro libertà d’insegnamento.

Il Curricolo d’Istituto, tuttavia, non è un documento definito una volta per tutte. Esso è contemporaneamente una mappa (per orientare le attività didattiche e di valutazione realizzate dai Docenti), uno stimolo alla riflessione (sul significato di ciò che si insegna e di ciò che gli alunni apprendono) ed uno strumento di misura della capacità della Scuola di adeguarsi ai nuovi bisogni dei ragazzi e ai cambiamenti sociali. Per questo il Curricolo, sebbene completo, sarà soggetto nel tempo a continue valutazioni e modifiche al fine di perfezionarlo e di attualizzarlo rispetto alle nuove esigenze.

Il Curricolo d’Istituto, articolato per discipline e campi d’esperienza (si veda par.7.4) è allegato al presente PTOF.

Per consentire una migliore attuazione di quanto previsto nel curricolo verticale, per aumentare le occasioni e la costruttività del dialogo tra i docenti dei diversi ordini di scuola e per semplificare agli allievi il passaggio da una Scuola alla successiva, è organizzato un Piano della Continuità che si articola nelle seguenti azioni:

Incontri tra Docenti dei diversi Ordini di Scuola: a Settembre presentazione degli alunni in ingresso ai Consigli di Classe; a Novembre restituzione consuntivo primo bimestre.

Organizzazione condivisa di attività didattiche comuni rivolte agli alunni in ingresso e a quelli delle Classi Prime dei diversi Ordini di Scuole; periodo: Gennaio/Aprile.

 Incontri tra Docenti dei diversi Ordini di Scuola (Gruppo Continuità) per passaggio di informazioni sugli alunni in ingresso e per l’elaborazione, su delega del Collegio dei Docenti, delle proposte di formazione delle Classi Prime da sottoporre al Dirigente Scolastico;

periodo: Marzo/Giugno.

7.5.1 Criteri e modalità di Valutazione degli Apprendimenti, di non ammissione alla classe successiva e all’Esame di Stato e tabelle di corrispondenza tra valutazione e voto

(D.lgs. 62/2017)

Criteri generali di valutazione e misurazione.

La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze. (Art. 1 D.lgs.

62/17).

La valutazione è parte integrante del percorso di apprendimento dello studente. Attraverso le prove di vario tipo che lo studente è chiamato via via ad affrontare, infatti, gli insegnanti possono avere la misura dell’effetto sortito dalle attività didattiche, dell’efficacia delle azioni educative, del grado di

apprendimento degli studenti e della loro posizione nel percorso di crescita culturale e personale. INDICE

(13)

Esistono due tipi di valutazioni: quella formativa e quella sommativa. La prima ha carattere di conoscenza del punto in cui sono gli studenti (ad esempio le prove a classi parallele di inizio anno) o di controllo rispetto all’efficacia delle attività di insegnamento (ad esempio i test comuni di fine anno o le prove INVALSI) e, in genere, non comporta l’attribuzione di un voto all’alunno. La seconda, invece, serve a misurare, il grado di conoscenze, abilità e conoscenze acquisite dall’alunno e sfocia sempre nell’attribuzione di un voto.

Il Collegio dei Docenti ha approvato un documento sulla valutazione che è parte integrante del PTOF al quale viene allegato. In tale documento sono esplicitati i tipi di prove previste, la gamma di voti e/o giudizi utilizzabili, il numero minimo di prove per ogni disciplina, le indicazioni relative alla comunicazione alle famiglie dei risultati scolastici da parte dei Docenti.

Nel documento sono contenuti: lo schema relativo alla Corrispondenza tra i livelli di apprendimento e il voto e/o il giudizio espressi per la valutazione complessiva di fine quadrimestre e per l’ammissione all’Esame di Stato, lo schema nel quale viene definito il Criterio di attribuzione del voto di ammissione all’Esame di Stato conclusivo del I ciclo di Istruzione, i Criteri di valutazione del comportamento e i Criteri di non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato.

Il documento riporta la Definizione del monte ore annuale obbligatorio e dei criteri di deroga a tale limite.

Infine nel documento si fa riferimento alle Rilevazioni e Prove nazionali sugli apprendimenti e certificazione delle competenze.

Il documento viene allegato integralmente al PTOF.

7.5.2 Prove comuni

Parte integrante del Curricolo Orizzontale, sia della Scuola Primaria che della Secondaria di primo grado, sono le “Prove comuni parallele iniziali e finali” di italiano, matematica, inglese e francese (per le sole classi seconde e terze della Scuola Secondaria di primo grado).

Frutto di un lungo lavoro di condivisione di obiettivi e finalità da parte dei dipartimenti disciplinari e dell’intero Collegio dei Docenti, favoriscono il superamento di un approccio individuale alla valutazione e l’offerta di pari opportunità formative agli studenti.

Le prove consistono in verifiche scritte i cui esercizi sono strutturati a livelli di difficoltà crescenti, in modo tale da consentire a tutti gli alunni di rispondere secondo le proprie possibilità e conoscenze. Sono, inoltre, corredate da griglie di valutazione comuni che consentono una valutazione oggettiva, tempestiva e trasparente.

La valutazione nella sua funzione formativa consente di valorizzare sia il rapporto programmazione- valutazione sia le varie fasi che la caratterizzano:

 Le prove iniziali, a carattere descrittivo, tendono a rilevare conoscenze, capacità e atteggiamenti e permettono quindi di individuare potenzialità e bisogni al fine di orientare l’azione educativa e didattica.

 All’interno del Curricolo Verticale nelle classi di passaggio (quinta scuola primaria - prima classe scuola secondaria di primo grado) le prove finali, pur conservando gli stessi contenuti ma strutturate in maniera diversa, diventano il retest per la classe iniziale del grado successivo favorendo, in questo modo, il rilevamento dei livelli di partenza degli alunni e svolgendo, anche, una funzione predittiva.

In sede di Collegio Docenti vengono, poi, annualmente stabiliti i tempi e i periodi di somministrazione delle stesse.

I risultati delle prove concorrono, ma non si sostituiscono, al processo di valutazione degli studenti che è, sempre, frutto di una sintesi di molteplici fattori.

INDICE

(14)

7.6 Inclusività e Bisogni Educativi Speciali

L’inclusione scolastica vuole essere un processo che attraverso la rimozione degli impedimenti e degli ostacoli risponde ai differenti bisogni educativi con strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita3.

I BES (Bisogni Educativi Speciali) riguardano:

Alunni con disabilità;

Alunni con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento);

Alunni stranieri che non conoscono la lingua e/o la cultura italiana;

Alunni che presentano deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria,dell’attenzione, iperattività, funzionamento cognitivo limite;

Alunni che, pur essendo privi di certificazione, si caratterizzano come soggetti con BES denotando gravi cali motivazionali nel percorso di apprendimento, difficoltà d’integrazione, disagio socio-culturale o psicologico, e in generale problemi non meglio specificati che comportino difficoltà d’apprendimento oltre l’ordinario.

Il nostro Istituto, al fine di favorire il successo formativo di tutte le alunne e di tutti gli alunni ed offrire loro un contesto efficace, si propone il perseguimento dei seguenti obiettivi generali:

Riconoscere ed accogliere la singolarità e complessità di ogni alunna e alunno;

Adoperarsi per rispondere al diritto di tutti e di ognuno all’inclusione scolastica e sociale, attraverso l’adozione di percorsi educativo-didattici che, risultino adeguati alle caratteristiche individuali degli alunni;

Favorire la motivazione promuovendo la comunicazione, la socializzazione e la collaborazione fra alunni;

Collaborare attivamente fra colleghi per offrire risposte coerenti ai problemi.

7.6.1 Inclusione Alunni con disabilità

Gli insegnanti che operano nel nostro istituto, nel rispetto della legge n. 104/92 e delle sue modifiche ed integrazioni, del D. Lgs. n. 66/2017 e del D. Lgs. n. 96/2019, al fine di promuovere e garantire l’inclusione scolastica, il diritto all'educazione, all'istruzione e alla formazione e il benessere delle alunne e degli alunni con disabilità, attivano percorsi individualizzati e personalizzati quali parte integrante del progetto individuale di ciascun alunno promuovendo la partecipazione delle famiglie e degli Enti quali interlocutori di inclusione scolastica e sociale4.

7.6.2 Inclusione Alunni con DSA

Gli insegnanti che operano nel nostro istituto, nel rispetto della legge n. 170/10 e avendo a cuore il benessere e la promozione dello sviluppo delle potenzialità delle alunne e degli alunni, si attivano per realizzare strategie didattiche ed educative specifiche per bambine e bambini, ragazze e ragazzi con DSA, al fine di favorirne il successo scolastico.

Si individuano i seguenti obiettivi generali:

Promuovere l’integrazione curvando la metodologia didattica alle esigenze degli alunni per favorire processi di apprendimento e di acquisizione di competenze attraverso la flessibilità dei percorsi.

Offrire allo studente la possibilità di compensare le sue difficoltà per mezzo di strumenti dispensativi e compensativi.

Favorire la collaborazione e la condivisione di strategie con le famiglie.

3D.lgs.66 del 13/04/2007; art. 1, comma 1

4D.lgs.66 del 13/04/2007; art. 1, comma 1, comma 2 INDICE

(15)

Attivare interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA delle bambine e dei bambini, sulla base del protocollo regionale attraverso percorsi di individuazione precoce nella Primaria.

7.6.3 Inclusione Alunni stranieri

Nel rispetto delle Linee Guida 2014 del Ministero dell’Istruzione per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, la scuola vuole proporre una prospettiva educativa interculturale: la scuola, infatti, è “un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni, in quanto può agire attivando una pratica di vita quotidiana che si richiami al rispetto delle forme democratiche di convivenza e, soprattutto, può trasmettere i saperi indispensabili alla formazione della cittadinanza attiva. Infatti l’educazione interculturale rifiuta sia la logica dell’assimilazione, sia quella di una convivenza tra comunità etniche chiuse ed è orientata a favorire il confronto, il dialogo, il reciproco riconoscimento e arricchimento delle persone nel rispetto delle diverse identità ed appartenenze e delle pluralità di esperienze spesso multidimensionali di ciascuno, italiano e non”.

Nella prospettiva di favorire una educazione interculturale la scuola si pone degli specifici obiettivi:

Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova ostacoli al pieno inserimento;

Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni allievo;

Proporre nuove collaborazioni tra docenti nell’elaborazione di risposte individualizzate ai bisogni educativi e didattici degli alunni;

Sollecitare una riflessione maggiormente partecipata rispetto alle problematiche pedagogiche, didattiche e culturali poste dalla società complessa e multiculturale;

Promuovere l’attenzione nei confronti degli alunni di seconda generazione al fine di potenziare competenze e abilità di base, per sostenere il successo scolastico;

Sollecitare maggiore consapevolezza rispetto al disagio emotivo che spesso accompagna il percorso migratorio;

Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra Scuola e Territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale.

Per approfondimenti si rimanda al Piano per l’Inclusione allegato al presente Documento.

7.6.4 Istruzione domiciliare

L’Istituto attiva progetti di Istruzione Domiciliare, a seguito di formale richiesta della famiglia o con chi esercita la responsabilità genitoriale e a seguito di certificazione ospedaliera, per garantire il diritto all’istruzione e all’educazione degli alunni e degli studenti, frequentanti la Scuola Primaria e Secondaria di primo grado, che siano stati ospedalizzati e che siano sottoposti a terapie tali da non permettere la frequenza delle lezioni per un periodo di almeno 30 giorni, anche se non continuativi, durante l’anno scolastico.

I consigli di classe/team docenti dell’alunno elaboreranno i progetti formativi indicando il numero dei docenti coinvolti, gli ambiti disciplinari cui dare la priorità e le ore di lezione previste.

La scheda di progetto formativo è reperibile sul sito scolastico. (D.M. 461 del 6 giugno 2019, Linee di indirizzo nazionale Scuola in ospedale e istruzione domiciliare).

7.7 Organizzazione oraria e logistica 7.7.1 Scuola dell’Infanzia

La Scuola dell’Infanzia è funzionante su una struttura di 40 ore su cinque giorni a settimana secondo il seguente orario:

ORARIO PROVVISORIO

(Prime settimane di scuola – per consentire l’inserimento graduale dei nuovi alunni)

INDICE

(16)

Orario Dal lunedì al venerdì

8.00- 9.00 Entrata e attività a sezioni parallele 9.00 - 11.45 Attività di sezione (in aula) 11.30- 11.45 Uscita prima del pasto 11.45- 12.45 Pasto (nelle aule di sezione) 12.45 - 14.00 Attività di sezione (in aula)

13.00- 14.00 Uscita dopo il pasto ORARIO DEFINITIVO

(Dal mese di Ottobre fino al termine delle lezioni)

Orario Dal lunedì al venerdì

8.00 - 9.00 Entrata e attività a sezioni parallele 9.00 - 11.45 Attività di sezione (in aula) 11.30 - 11.45 Uscita prima del pasto

(limitata ad esigenze saltuarie) 11.45 - 12.45 Pasto (nelle aule di sezione)

12.45 - 13 Uscita dopo il pasto

(limitata ad esigenze saltuarie) 12.45 - 16.00 Attività di sezione (in aula)

13.00 - 14.45 Sonno (in dormitorio - solo bambini di tre anni)

15.45 - 16.00 Uscita

Gli orari di entrata e di uscita sono tassativi.

Gli orari di uscita delle ore 11:30 – 11:45 e 12:45 – 13:00, hanno la sola funzione di evitare l’interruzione di attività didattiche ed educative. Pertanto, l’uscita prima delle 15.45 richiede sempre la firma del Registro delle uscite anticipate e non può costituire la norma in quanto la scuola dell’Infanzia è articolata su 40 ore settimanali.

7.7.2 Scuola Primaria

La Scuola Primaria è articolata su 30 ore (pari a 31 moduli di lezione più gli intervalli e la mensa) e cinque giorni settimanali secondo il seguente orario:

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

8.10 - 9.00 I modulo

9.00 - 9.50 II modulo

INDICE

(17)

9.50 - 10.00 Intervallo

10.00 - 10.50 III modulo

10.50 - 11.40 IV modulo

11.40 - 12.30 V modulo

12.30 - 14.00 MENSA* MENSA*

14.00 - 14.50 VI modulo VI modulo

14.50 - 15.40 VII modulo VII modulo

15.40 - 16.40 VIII modulo VIII modulo

* Il servizio, nell’ambito del Progetto mensa, è svolto dal Personale docente della Scuola

L’assegnazione del numero di moduli alle diverse Discipline, nell’esercizio dell’Autonomia Didattica prevista dal DPR 275/99, è stato differenziato per anno di corso. Si riporta il prospetto riassuntivo di tale distribuzione.

Assegnazione numerica dei moduli alle Discipline

Classe Italiano Matematica e Tecnologia Storia e Geografia Scienze Inglese Musica Motoria Arte Religione Educazione Civica Totale

I

7 7 6 2 2 1 2 2 2 33 ore annue 31

II

7 7 5 2 3 1 2 2 2 33 ore annue 31

III

7 7 4 3 4 1 1 2 2 33 ore annue 31

IV

7 7 4 3 4 1 1 2 2 33 ore annue 31

V

7 7 4 3 4 1 1 2 2 33 ore annue 31

Educazione Civica costituisce una disciplina trasversale: le 33 ore annue non si aggiungono alle ore delle altre discipline ma sono svolte durante le ore delle altre discipline, secondo la programmazione del consiglio di classe, pur avendo un proprio giudizio intermedio e finale autonomo.

INDICE

(18)

7.7.3 Scuola Secondaria di Primo Grado

La Scuola Secondaria è articolata su 30 ore (pari a 33 moduli di lezione più gli intervalli e la mensa) e cinque giorni settimanali secondo il seguente orario:

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

07.50 - 08.45 I modulo I modulo I modulo I modulo I modulo

08.45 - 09.35 II modulo II modulo II modulo II modulo II modulo 09.35 - 10.25 III modulo III modulo III modulo III modulo III modulo 10.25 - 10.35 Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo 10.35 - 11.30 IV modulo IV modulo IV modulo IV modulo IV modulo

11.30 - 12.20 V modulo V modulo V modulo V modulo V modulo

12.20 - 13.10 VI modulo VI modulo VI modulo VI modulo VI modulo Solo

Classi Prime

Solo Classi Seconde

Solo Classi Terze

13.10 - 14.00 Mensa Mensa Mensa

14.00 – 14.50 VII modulo VII modulo VII modulo

14.50 – 15.40 VIII modulo VIII modulo VIII modulo

15.40 – 16.30 IX modulo IX modulo IX modulo

L’assegnazione del numero di moduli alle diverse Discipline, nell’esercizio dell’Autonomia Didattica prevista dal DPR 275/99, è stato differenziato per anno di corso. Si riporta il prospetto riassuntivo di tale distribuzione.

Disciplina Classe

Prima Seconda Terza

Italiano 6 5 6

Storia 2 2 2

Geografia 2 2 2

Approfondimento Materie Letterarie 1 1 1

Matematica e Scienze 7 6 7

Inglese 3 4 3

Francese 2 2 3

Tecnologia 2 3 2

Arte e Immagine 2 2 2

Musica 2 3 2 INDICE

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Educazione Fisica 3 2 2

IRC (Religione) e Attività Alternativa 1 1 1

Educazione Civica 33 ore annue 33 ore annue 33 ore annue

E

33 33 33

Educazione Civica costituisce una disciplina trasversale: le 33 ore annue non si aggiungono alle ore delle altre discipline ma sono svolte durante le ore delle altre discipline, secondo la programmazione del consiglio di classe, pur avendo un proprio giudizio intermedio e finale autonomo.

7.8 Uffici e relazioni con il pubblico

Gli uffici di Dirigenza e di Segreteria sono presso la Sede centrale dell’Istituto in Piazzale Gianni Rodari n. 1 loc. Trecasali, Tel. 0521.87.83.01 email [email protected].

La Dirigente, prof.ssa Carmen Ceschel, riceve esclusivamente su appuntamento da concordarsi telefonicamente (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10.30) al numero 0521.87.83.01 o tramite email all'indirizzo: [email protected].

La Segreteria riceve dal lunedì al venerdì nelle seguenti fasce orarie:

7:45 – 9:00

12:00 – 13:30

14:30 – 16:30

Gli uffici di Segreteria sono aperti tutti i giorni di lezione e nei periodi di sospensione delle lezioni ad eccezione dei festivi.

Nei mesi di luglio e agosto gli uffici saranno aperti dalle ore 9.00 alle 12.00.

Eventuali variazioni dei giorni e degli orari di apertura saranno comunicati attraverso il Sito d’Istituto www.icsissatrecasali.edu.it.

8 MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Il Miglioramento dell’Offerta Formativa è l’insieme delle risorse e delle attività che la Scuola realizza in modo autonomo e programmato al fine di arricchire il Curricolo di studio con occasioni formative, di approfondimento, di riduzione del disagio ed altro ancora.

8.1 Aree d’intervento, Funzioni Strumentali al PTOF e Referenti d’Area

Per raggiungere gli obiettivi sopraindicati, la Scuola ha definito alcune Aree d’intervento trasversali alle discipline e con carattere di verticalità rispetto ai vari gradi d’istruzione. Per ognuna di queste Aree è stata individuata una figura di riferimento con il compito di coordinare, attuare (in collaborazione con la Dirigente), rendicontare e documentare le attività relative a quel settore dell’attività scolastica. Tali figure sono divise in “Funzioni Strumentali” (all’attuazione del PTOF) e Referenti d’Area, a seconda del tipo di ruolo che ricoprono.

Le Aree e le relative figure individuate dall’Istituto sono:

INDICE

(20)

Area d’intervento Figura di riferimento

Valutazione ed Autovalutazione d’Istituto, Invalsi Funzione Strumentale e Referente d’Area Attuazione PTOF:

Orientamento, continuità, successo scolastico e personalizzazione dei curricoli, integrazione alunni stranieri.

Funzione Strumentale e Referenti d’Area

Disabilità, DSA, BES Funzione Strumentale e Referenti d’Area

Educazione alla Salute, allo sviluppo sostenibile,

alla formazione. Referente d’Area

Attività didattiche straordinarie e relazioni con le

Associazioni Referente d’Area

Team Digitale Referenti d’Area

8.2 Attività progettuali disciplinari

Sulla scorta delle possibilità nascenti dalla Legge 107/15, la Scuola ha definito delle attività progettuali disciplinari da realizzare, subordinatamente alla concessione in organico dell’autonomia del personale necessario, in orario curricolare o in aggiunta ad esso.

La presentazione di progetti non inclusi nel PTOF, per i quali è previsto un contributo economico a carico della scuola, è consentita entro il 30 settembre dell'anno scolastico durante il quale si intende svolgerli.

SCUOLA DELL’INFANZIA 8.2.1 Progetto Continuità Nido – Scuola dell’Infanzia

Strumenti:

• Compresenza di due insegnanti.

Finalità:

 Favorire nei bambini la conoscenza del nuovo ambiente scolastico e degli adulti di riferimento;

 Rafforzare e arricchire il bagaglio esperienziale dei bambini;

 Favorire la conoscenza tra i bambini del Nido e i bambini della Scuola dell’Infanzia;

 Favorire lo scambio di esperienze e informazioni tra gli educatori e i docenti;

 Promuovere un percorso di crescita sereno e positivo.

INDICE

(21)

SCUOLA PRIMARIA

8.2.2 Progetto mensa - Educazione alimentare

 La mensa scolastica viene intesa come occasione per conoscere e mettere in pratica le regole di una corretta alimentazione, sotto la guida dei propri insegnanti;

 La mensa scolastica è anche un luogo importante di socializzazione, nel quale instaurare relazioni fra pari improntate sull’educazione e il rispetto reciproco;

La mensa come occasione per riflettere sugli sprechi di cibo e sull’utilizzo consapevole del bene “acqua”.

8.2.3 Didattica migliorata

Strumenti:

Compresenza di due insegnanti;

Approfondimenti/recuperi tematici disciplinari da realizzarsi in archi ristretti di tempo (svolti, dai docenti di disciplina di classe o da altri docenti, nelle ore curricolari di insegnamento);

Attività extracurricolari di recupero e approfondimento.

Finalità:

Recupero o approfondimento rivolte al gruppo classe o a sottogruppi di questo svolgimento lavori di gruppo;

 Svolgimento lavori a classi aperte, in gruppi di bisogni/richieste;

 Recupero di prove di verifica o argomenti svolti, a seguito di assenza prolungata;

 Realizzazione di attività di alfabetizzazione e rinforzo dell’Italiano seconda Lingua;

Promozione di metodi di studio adeguati alle esigenze didattiche.

8.2.4 Approfondimento di Lingua Inglese

Organizzazione di un Summer Camp estivo con Tutor madrelingua, coordinato da un Docente della Scuola, rivolto agli alunni di tutte le Classi e finalizzato al potenziamento delle abilità linguistico comunicative (Listening/Speaking). Il costo dell’attività è a carico delle Famiglie.

8.2.5 Doposcuola (extra disciplinare)

Da realizzarsi in collaborazione con il Comune, con l’ausilio di operatori/educatori esterni alla Scuola e con possibilità di un costo, da definirsi ad inizio anno, di partecipazione a carico delle famiglie:

Studio assistito;

Svolgimento di compiti;

Attività ludiche e creative.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

8.2.6 Progetto mensa - Educazione alimentare

• La mensa scolastica viene intesa come occasione per conoscere e mettere in pratica le regole per una corretta alimentazione, sotto la guida dei propri insegnanti;

• La mensa scolastica è anche un luogo importante di socializzazione, nel quale instaurare relazioni fra pari improntate sull’educazione e il rispetto reciproco;

• La mensa come occasione per riflettere sugli sprechi di cibo e sull’utilizzo consapevole del bene “acqua”.

INDICE

(22)

8.2.7 Didattica migliorata

Strumenti:

Compresenza di due insegnanti, quando possibile;

Approfondimenti/recuperi tematici disciplinari da realizzarsi in archi ristretti di tempo (svolti dai docenti di disciplina di classe o da altri docenti, nelle ore curricolari di insegnamento);

Attività extracurricolari di recupero e approfondimento.

Finalità:

 Recupero o approfondimento rivolto al gruppo classe o a sottogruppi di questo;

 Svolgimento lavori di gruppo anche in ambienti diversificati;

 Svolgimento lavori a classi aperte, in gruppi di bisogni/richieste;

 Recupero di prove di verifica o argomenti svolti, a seguito di assenza prolungata;

 Realizzazione di attività di alfabetizzazione e rinforzo dell’Italiano Seconda Lingua;

 Promozione di metodi di studio adeguati alle esigenze didattiche;

Svolgimento di attività laboratoriali tipo “giochi matematici”.

8.2.8 Approfondimento di Lingua Inglese

L’approfondimento della Lingua Inglese avviene sostanzialmente attraverso due canali:

 Nel corso dell’anno scolastico, corso di approfondimento della lingua inglese a cura degli insegnanti d’Istituto;

 Organizzazione di un Summer Camp estivo con Tutor madrelingua, coordinato da un Docente della Scuola, rivolto agli alunni di tutte le Classi e finalizzato al potenziamento delle abilità linguistico comunicative (Listening/Speaking). Il costo dell’attività è a carico delle Famiglie.

8.2.9 Gruppo Sportivo

Realizzazione di un Gruppo Sportivo d’Istituto in orario extracurricolare e gestito dai Docenti dell’Istituto.

Finalità:

Offrire a tutti gli studenti, in particolare a quelli che non svolgono alcuna pratica sportiva:

 Un'attività motoria gioiosa e ludica;

 Momenti di approfondimento dell'Unità didattica che si sta affrontando;

 Tornei specifici a tema (giochi sportivi e giochi non codificati);

 Attività specifiche in preparazione ad eventi e manifestazioni: corsa campestre, giochi sportivi studenteschi, Feste dello Sport, ecc.…

8.3 Progetti in continuità

La Scuola, inoltre, elabora e finanzia una serie di Progetti volti ad ampliare i curricoli, ad accrescere le possibilità educative e sociali degli studenti e a favorire le relazioni col Territorio.

Si individuano due categorie di Progetti: quelli annuali e quelli in continuità. I primi sono progetti temporanei sviluppati in seguito a bisogni o occasioni particolari, i secondi, invece, sono progetti reiterati di anno in anno, inseriti permanentemente nel PTOF e rifinanziati di anno in anno. I progetti annuali sono visibili dopo la loro approvazione sull’apposita sezione del Sito d’Istituto, quelli in continuità, invece, sono riassunti nella seguente tabella:

ELENCO PROGETTI IN CONTINUITÀ

Ordine di Scuola Progetto

Scuola dell’Infanzia Fairy Tales (Sissa) - The Magic Box (Trecasali)

INDICE

(23)

Teatro

Canti di Natale

Scuola Primaria

Teatro

Canti di Natale

Facilitazione dell’apprendimento degli alunni stranieri Zainetto multimediale

Pistapoci (costo dell’attività a carico delle famiglie)

Scuola Secondaria di I Grado

Orientamento Classi Terze

La facilitazione dell’apprendimento degli alunni stranieri Studio assistito

Canti di Natale Corsi di recupero Banda scolastica Sportello d’ascolto Teatro

Coding e Javascript Zainetto multimediale Latino

Pistapoci (costo dell’attività a carico delle famiglie)

8.3.1 Lingua Inglese: Fairy Tales - The Magic Box (Infanzia)

Finalità:

Favorire un sentimento di curiosità e apertura nei confronti di lingue e culture diverse dalla propria;

Favorire un clima di entusiasmo ed interesse;

Favorire la motivazione alla partecipazione, alla scoperta e all’apprendimento.

Periodo: Ottobre- Giugno.

Alunni coinvolti: Tutti i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia.

Attività:

Narrazioni fantastiche;

Mascotte come veicoli comunicativi ed emozionali;

Total Phisical Response (T.P.R.) Risposta Fisica Totale: tutta la persona a livello mimico- gestuale, motorio, cognitivo, emotivo e verbale;

Giochi di ruolo e imitazione;

Creazione di prodotti grafici (disegni, cartelloni, flash-cards) che consentano l’attivazione del ricordo.

Strumenti:

Materiale di cartoleria, strumenti audio e CD.

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(24)

Obiettivi:

Scoprire l’esistenza di lingue diverse dalla lingua madre;

Sperimentare, in un clima gratificante e coinvolgente, i suoni di una lingua nuova.

Riprodurre semplici suoni e vocaboli;

Riconoscere il significato di semplici vocaboli semplici messaggi, canti e filastrocche;

Memorizzare vocaboli, semplici frasi, canti, filastrocche.

8.3.2 Canti di Natale (Infanzia)

Finalità:

Sensibilizzare i bambini ai valori dell’accoglienza, amicizia, pace e solidarietà;

Cogliere gli aspetti più significativi di questa importante festa della nostra cultura;

Vivere un clima di festa coinvolgendo grandi e piccoli;

Memorizzare canti poesie e filastrocche e accompagnarli con movimenti ritmici.

Periodo: novembre- dicembre.

Alunni coinvolti: tutti i bambini della Scuola dell’Infanzia.

Attività:

Coinvolgimento dei bambini per la creazione di addobbi e decorazioni;

Realizzazione di doni e biglietti augurali;

Attività musicali e ritmiche;

Memorizzazione di canti, poesie e filastrocche;

Realizzazione di un momento finale di festa.

Strumenti:

Materiale di cartoleria, strumenti audio, semplici decorazioni da indossare.

Obiettivi:

Riconoscere e comprendere i simboli del Natale;

Collaborare con gli altri per la realizzazione di un progetto comune;

Ascoltare e memorizzare canti, filastrocche e poesie;

Muoversi con movimenti ritmici;

Condividere un significativo momento di festa a Scuola.

8.3.3 Teatro (Infanzia, Primaria e Secondaria)

Finalità:

• Favorire esperienze comunicative intense e stimolanti dal punto di vista umano e culturale;

• Fornire agli alunni prime esperienze di visione di opere teatrali;

• Promuovere il teatro come strumento di svago ad alto valore sociale e culturale;

• Facilitare e moltiplicare, attraverso le rappresentazioni in loco, le occasioni di accesso alle rappresentazioni.

Periodo: novembre – aprile

Alunni coinvolti: alunni dell’Istituto.

Attività:

Spettacoli adatti all’età degli alunni rappresentati da compagnie teatrali;

Rielaborazione in classe degli spettacoli visti.

Strumenti:

• Teatro Comunale;

• Trasporti scolastici;

• Materiali di cancelleria e artistici per la rielaborazione;

• Schede e materiale forniti dalle Compagnie teatrali;

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