A partire dal 1990 lo UNDP (United Nations Development Programme – Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) pubblica il Rapporto sullo Sviluppo Umano.
L’Indice di Sviluppo Umano (I.S.U.) si è imposto nel tempo come uno degli strumenti più utilizzati a livello
internazionale per misurare il benessere sociale ed economico dei paesi del
mondo (e quindi il loro sviluppo)
I paesi sono classificati secondo il loro Indice di Sviluppo Umano, che riassume gli standard raggiunti dai diversi paesi in tre dimensioni chiave dello sviluppo umano:
1. SALUTE
2. SCOLARIZZAZIONE 3. CRESCITA ECONOMICA
INDICE DI SVILUPPO UMANO (I.S.U.) /
HUMAN DEVELOPMENT INDEX (H.D.I.)
1. SALUTE, cioè la possibilità di condurre una vita lunga e sana, misurata attraverso la speranza di vita alla nascita.
2. SCOLARIZZAZIONE, cioè il livello di istruzione, misurato attraverso la media degli anni trascorsi a scuola dagli adulti e la media attesa degli anni da trascorrere a scuola per i bambini che si iscrivono alla scuola primaria.
3. CRESCITA ECONOMICA, indica la possibilità di avere uno standard di vita decente. Si misura
attraverso il Pil pro capite medio (Prodotto Interno Lordo) che indica lo sviluppo come pura crescita economica.
La classificazione viene fatta fissando dei valori per le varie fasce (valori compresi da 0 a 1):
•indice sopra 0,8: Paesi a sviluppo umano molto alto
•indice tra 0,7 e 0,8: Paesi ad alto sviluppo umano
•indice tra 0,5 e 0,7: Paesi a medio sviluppo umano
•indice sotto 0,5: Paesi a basso sviluppo umano
Dal Rapporto 2010 i Paesi andrebbero suddivisi in quattro gruppi in base al quartile in cui rientrano:
•primo 25% dei Paesi: Paesi a sviluppo umano molto alto
•dal 25% al 50% dei Paesi: Paesi ad alto sviluppo umano
•dal 50% al 75% dei Paesi: Paesi a medio sviluppo umano
•ultimo 25% dei Paesi: Paesi a basso sviluppo umano Rapporto del 2020 (dati del 2019):
Media Mondiale 0,737
Media Paesi «molto sviluppati» 0,898 Media Paesi “sviluppati” 0,737
Media Paesi “medio sviluppo” 0,631 Media Paesi “a basso sviluppo” 0,513
http://hdr.undp.org/en/2020-report http://hdr.undp.org/en /2019-report
http://hdr.undp.org/en/2019-report
179 –16 Yemen 0,470 -0,82%
180 –3 Eritrea 0,459 0,57%
181 2 Mozambico 0,456 1,44%
182 3 Burkina Faso 0,452 1,83%
182 –2 Sierra Leone 0,452 1,40%
184 Mali 0,434 0,69%
185 –5 Burundi 0,433 0,58%
185 –3 Sudan del Sud 0,433 0,61%
187 –1 Ciad 0,398 0,84%
188 –1 Rep.
Centrafricana 0,397 0,94%
189 –1 Niger 0,394 1,95% http://hdr.undp.org/en/2020-report
Crescita media annua dell'ISU dal 2010 al 2019 (pubblicata 2020)
1. La media mondiale nel 2019 dei 189 Paesi è 0,737 (0,731 nel 2018; 0,597 nel 1990). 101 paesi sopra, 88 sotto.
2. Il paese più sviluppato al mondo è la Norvegia (0,957), seguita Irlanda, Svizzera, Hong Kong, Islanda, Germania.
3. Il paese meno sviluppato al mondo è il Niger (0,394), preceduto da Repubblica Centrafricana, Ciad, Sudan e Burundi.
4. Dei 30 paesi più sviluppati al mondo, 21 sono europei.
5. Gli ultimi 20 posti sono tutti occupati da paesi africani, tranne Yemen e Haiti.
6. L’Italia è 29esima con 0,892 (era 26esima con 0,887 nel 2016, 27esima con 0,881 nel 2014).
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_Human_Development_Index
1. La media mondiale nel 2019 dei 189 Paesi è 0,737 (0,731 nel 2018; 0,597 nel 1990). 101 paesi sopra, 88 sotto.
2. Il paese più sviluppato al mondo è la Norvegia (0,957), seguita Irlanda, Svizzera, Hong Kong, Islanda, Germania.
3. Il paese meno sviluppato al mondo è il Niger (0,394), preceduto da Repubblica Centrafricana, Ciad, Sudan e Burundi.
4. Dei 30 paesi più sviluppati al mondo, 21 sono europei.
5. Gli ultimi 20 posti sono tutti occupati da paesi africani, tranne Yemen e Haiti.
6. L’Italia è 29esima con 0,892 (era 26esima con 0,887 nel 2016, 27esima con 0,881 nel 2014).
http://report.hdr.undp.org/
2018
HDI
Paesi a basso sviluppo:
1. economia legata prevalentemente all’agricoltura;
2. specializzati nelle lavorazioni delle materie prime; dipendono dagli altri Paesi per le industrie e la tecnologia;
3. infrastrutture energetiche, vie di comunicazione e reti di telecomunicazioni scarsamente efficienti;
4. servizi di base che non garantiscono un aumento del livello di alfabetizzazione, dell’aspettativa di vita, delle condizioni sanitarie;
5. condizione di forte indebitamento con banche internazionali e poco peso in campo internazionale a livello politico, culturale e della ricerca scientifica;
6. situazione politica instabile, che causa rivolte interne o guerre con paesi vicini.
Cause:
- fattori naturali come il clima, la morfologia, la scarsa qualità dei suoli - motivazioni storico-politiche
Valore «molto alto» oltre 0,800
Valore “alto” da 0,700 a 0,799 (elevato grado di sviluppo) Valore “medio” 0,550 a 0,699 (medio sviluppo umano) Valore “basso” meno di 0,550 (basso sviluppo umano) Media Mondiale 0,731
Media Paesi «molto sviluppati» 0,892 Media Paesi “sviluppati” 0,750
Media Paesi “medio sviluppo” 0,686 Media Paesi “a basso sviluppo” 0,507
I.S.U. (1990, Nazioni Unite) (valori compresi da 0 a 1)
Parametri considerati:
•Reddito pro capite
•Speranza di vita alla nascita
•Accesso ai servizi sanitari
•Tasso di alfabetizzazione
•Tasso di scolarizzazione
•Disponibilità di acqua potabile
•Quantitativo di calorie alimentari
•Grado di libertà politica (diritti umani)
•Sostenibilità ambientale
Valore «molto alto» oltre 0,800
Valore “alto” da 0,700 a 0,799 (elevato grado di sviluppo) Valore “medio” 0,550 a 0,699 (medio sviluppo umano) Valore “basso” meno di 0,550 (basso sviluppo umano) Media Mondiale 0,731