Se un sistema, un prodotto/servizio, il personale o quant’altro è conforme ai requisiti stabiliti dai documenti normativi di riferimento, lo stabilisce e lo
garantisce, attraverso una certificazione, un Ente di terza parte indipendente dalle parti interessate, ovvero l’Organismo di Certificazione. Tale Organismo di
certificazione a sua volta, a causa dell’esigenza avvertita dalle principali categorie di operatori socio-economici delle nazioni più progredite, viene verificato e attestato da un Ente anch’esso di terza parte e indipendente chiamato Ente di accreditamento.
L’Ente di accreditamento infatti, data la presenza al suo interno di operatori dotati di specifiche capacità professionali, ha la funzione di valutare ed attestare, su base volontaria, la rispondenza degli Organismi di certificazione nel valutare e attestare se l’oggetto della valutazione è conforme o meno alla normativa di riferimento.
2.1 Gli Organismi di Normazione
Le esigenze a cui deve rispondere la qualità si dividono in esigenze primarie (connesse alla tutela dei diritti fondamentali, quali la salute, la sicurezza…) ed esigenze secondarie o accessorie (che prescindono dai bisogni essenziali per soddisfare altre esigenze di qualità come ad es. l’affidabilità, durata, prestazioni prodotto..).
L’esigenza primaria viene disciplinata dagli Stati attraverso delle regole tecniche, a
carattere cogente, le quali specificano i requisiti che devono avere per mantenere la protezione degli interessi pubblici e generali. Le esigenze secondarie vengono invece disciplinate da norme tecniche consensuali o volontarie. Le norme volontarie si suddividono in settoriali (concepite per diversi settori industriali, che a sua volta si suddividono in generiche e specifiche) e orizzontali (applicate a tutti i settori es. norme ISO 9000, ISO 14000 EN 45000). Vedi fig (5).
Fig. (5)- Le norme e le regole tecniche
Fonte: Enrico Gonnella- Angela Tarabella “La qualità in azienda”
Le norme tecniche attengono alla certificazione volontaria e sono elaborate dagli Organismi di Normazione. Gli Organismi di Normazione presentano una struttura gerarchica dove troviamo: al vertice l’ISO (Organizzazione internazionale di standardizzazione), al di sotto c’è il CEN (Comiteè Europèen de Normalisation) che recepisce le norme internazionali emanate dall’ISO per adattarle al contesto europeo, ed infine troviamo l’UNI, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
2.1.1 Le Norme e la Normazione
La norma, secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998, è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta e continua, la cui osservanza non sia
obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie:
-norma internazionale (ISO);
-norma europea (EN);
-norma nazionale (UNI).
Le norme definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza ecc…) di un prodotto, processo, o servizio, secondo lo stato d’arte definito dal lavoro di moltissimi esperti.
Le caratteristiche che definiscono una norma tecnica sono la “consensualità”, ovvero che la norma deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori; la “democraticità”, cioè che tutte le parti eco/sociali interessate possono partecipare ai lavori e possono formulare osservazioni prima dell’approvazione finale; la “trasparenza”, tutte le parti interessate hanno a disposizione la possibilità di poter consultare il progetto di norma e nei momenti opportuni poter formulare osservazioni; la “volontarietà”, tenuto conto che l’adesione alla norma è facoltativa da parte di ogni organizzazione. Naturalmente la volontarietà viene meno una volta che l’impresa abbia deciso di conformarsi dato che, solo in questo caso, il rispetto dei passi previsti dalle norme rappresenta un elemento imprescindibile.
La normazione consiste nell’elaborare- attraverso la partecipazione volontaria, la consensualità e procedure di trasparenza- documenti tecnici, che pur essendo di applicazione volontaria, forniscono riferimenti certi agli operatori e possono pertanto avere una chiara rilevanza contrattuale.
A volte l’argomento delle norme ha un impatto così determinante sulla sicurezza del cittadino, del lavoratore o dell’ambiente che le Pubbliche Amministrazioni fanno riferimento ad esse richiamandole nei documenti legislativi e trasformandole in veri e propri documenti cogenti. In ogni caso, mano a mano che si diffonde l’uso delle norme come strumenti contrattuali e che, di conseguenza, diventa sempre più vasto il riconoscimento della loro indispensabilità, la loro osservanza diventa quasi “imposta” dal mercato.
La normazione a livello europeo, a differenza dell’ISO, è strettamente collegata ad un corpo sempre più ampio di direttive dell’Unione Europea e per questo motivo ha dovuto darsi regole interne sempre più rigide: infatti gli organismi di normazione, membri del CEN, sono obbligati a recepire norme europee e a ritirare le proprie se contrastanti; l’attività normativa nazionale si sta sempre più limitando a temi più specificatamente locali o non ancora prioritari. In tale contesto è evidente che l’attività normativa nazionale si sta via via limitando a temi più specificatamente locali o non ancora prioritari per studi sopranazionali e sta sempre più organizzando le proprie risorse per contribuire alle attività europee ed internazionali.
Adesso l’attività di normazione ha per oggetto anche la definizione dei processi, dei servizi e dei livelli di prestazione, intervenendo così su tutte le fasi di vita del prodotto e nelle attività di servizio. Si occupa anche di stabilire norme riguardanti la sicurezza dell’organizzazione aziendale e di protezione ambientale tale da tutelare persone, imprese, ambiente.
Le norma EN, elaborate su richiesta della Commissione Europea e citate in appositi elenchi nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, vengono dette
“armonizzate”. Le norme armonizzate sono un importante supporto per le Direttive Comunitarie in quanto sono un riferimento per progettare e produrre beni e/o servizi che possono circolare liberamente nel mercato europeo. Infatti per i prodotti che richiedono l’applicazione del marchio CE il legislatore si limita a definire, tramite delle Direttive, i requisiti essenziali, riferiti alla sicurezza alla salute dei cittadini e dell’ambiente, demandando al CEN l’emanazione di norme che indichino le caratteristiche essenziali del prodotto e i metodi di prova.
Andando ad analizzare quali sono i vantaggi derivanti dall’uso delle norme vediamo queste:
-concorrono a ridurre i costi: unificano i servizi,; razionalizzando le attività d’impresa; si armonizzano i componenti, i processi e i sistemi;
-concorrono allo sviluppo dell’economia: garantendo la conformità dei prodotti alle norme nazionali dei Paesi di destinazione (norme EN ed ISO); armonizzando regole e procedure ed eliminando gli ostacoli tecnici;
-concorrono a migliorare la comunicazione: facilitando la stipulazione di contratti e ottimizzando il rapporto clienti/fornitori;
- concorrono anche alla tutela della sicurezza e dell’ambiente: contribuendo alla sicurezza dei lavoratori; garantendo la progettazione e produzione di prodotti sicuri e fornendo al mercato strumenti per gestire l’ambiente e metodi di prova conosciuti.
2.1.2 Il processo normativo e le sue fasi
Le norme nascono su input del mercato che, avvertendo l’esigenza di un riferimento ufficiale che regolamenti determinati aspetti, richiede all’Organismi di Normazione la messa allo studio di un progetto di norma. Si avvia così un processo fondamentalmente unificato in tutto il mondo che si articola in quattro fasi successivamente descritte.
La creazione del mercato unico europeo e la globalizzazione degli scambi hanno spostato l’ottica della normazione non più solamente a livello nazionale ma verso ambiti sovranazionali, ad esempio il maggior impegno adesso è rivolto verso l’elaborazione delle norme europee EN. Comunque sia il processo normativo si articola nelle seguenti fasi:
-MESSA ALLO STUDIO: è l’elaborazione di uno studio di fattibilità, fatto dagli Organismi di Normazione, che mette in relazione la situazione del mercato con le necessità normative; si valutano inoltre le competenze e le risorse da coinvolgere, nonché i benefici. Se il risultato della messa allo studio è positivo si passa alla stesura del progetto di norma.
-STESURA DEL DOCUMENTO: la stesura è una fase messa in atto dall’organo tecnico competente sull’argomento; si formano dei gruppi di lavoro costituiti da esperti che rappresentano le parti economiche e sociali interessate (produttori,
utilizzatori, commercianti, centri di ricerca, consumatori, ecc…). L’organismo di normazione svolge un ruolo di coordinamento dei lavori, mettendo a disposizione la propria struttura organizzativa, mentre i contenuti delle norme vengono definiti da esperti esterni, che in ambito internazionale ed europeo vengono nominati dalle singole nazioni.
La discussione della bozza di norma ha come obiettivo l’approvazione consensuale della struttura e dei contenuti tecnici del progetto di norma.
-INCHIESTA PUBBLICA: Il progetto di norma approvato viene reso disponibile al pubblico, attraverso la comunicazione sui canali informativi degli Organismi di Normazione al fine di raccogliere commenti e ottenere il maggior consenso: tutte le parti economiche e sociali, in particolare da coloro che non hanno potuto partecipare alla prima fase della discussione possono così contribuire al processo normativo. Il progetto viene reso disponibile per un arco di tempo variabile in base alla tipologia di documento.
In ambito internazionale tali commenti si possono inoltrare al CEN o all’ISO solamente tramite gli Organismi di Normazione nazionali, i quali sono da interfaccia tra i lavori e i propri organi tecnici.
-PUBBLICAZIONI : la versione definitiva che viene pubblicata tiene conto di tutte le osservazioni che sono state raccolte nell’inchiesta pubblica.
Nel caso di una norma nazionale, il progetto finale viene esaminato dalla Commissione Centrale Tecnica per approvazione, mentre a livello europeo e internazionale, viene sottoposto al voto degli Organismi di Normazione nazionali
al fine di essere ratificato e pubblicato come norma.
A livello europeo ogni membro CEN ha l’obbligo di recepire le norme EN (che diventano in Italia “UNI EN” ) eventualmente pubblicandole nella propria lingua, e ritirando quelle nazionali esistenti nel medesimo argomento. Tale obbligo non esiste invece per le norme ISO che possono essere volontariamente adottate con la sigla “UNI ISO”.
A livello UNI, l’attività normativa nazionale e il supporto a quella europea ed internazionale viene svolta dalla Commissione Centrale Tecnica, che sovrintende i lavori di normazione, deliberando previo controllo del Gruppo Settoriale, sui progetti di norma tecnica nazionale presentati o predisposti dalle singole Commissioni Tecniche. Tali Commissioni Tecniche sono costituite sia presso l’UNI sia presso gli Enti Federati, e sono organi a carattere nazionale che hanno il compito di elaborare e predisporre i progetti di norma tecnica nei settori rispettivi di competenza.
Ci sono infine i Gruppi Settoriali, organismi specializzati costituiti dalla Commissione Centrale Tecnica, che hanno il compito di esaminare i progetti di norma che vengono predisposti dalle Commissioni Tecniche UNI e dagli Enti Federati.
2.1.3 Gli Organismi di Normazione: ISO (Organizzazione internazionale di standardizzazione), CEN (Comiteè Europèen de Normalisation), UNI (Ente Nazionale Unificazione)
L’Organizzazione Internazionale per le Standardizzazioni (ISO) è un organismo internazionale per la definizione degli standard, composto da rappresentanze di organi nazionali, che elabora standard industriali e commerciali a livello mondiale.
È un errore pensare che ISO stia per “International Standards Organization”, ma l’acronimo ISO deriva dal termine greco isos, che significa uguale.
Anche se l’ISO si autodefinisce come un’organizzazione non governativa, la sua capacità di stabilire standard, che diventano leggi attraverso accordi e trattati, le permettono di avere molto più potere rispetto a molte ONG e le danno anche la possibilità di agire come un consorzio stabilendo forti legami con i governi.
In genere le norme ISO vengono recepite, armonizzate e diffuse in Italia dall’ente UNI che partecipa in rappresentanza dell’Italia, all’attività normativa ISO.
L’apice organizzativo (fig.5) della normalizzazione è rappresentato dall’ISO, istituita nel 1978, mentre a livello europeo e italiano troviamo il CEN (Comitè Europeèn Normalisation) e l’UNI (Ente Nzzionale Unificazione).
Il CEN, fondato nel 1961, è un ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche europee (EN) in collaborazione con enti nazionali o sopranazionali quali per esempio l’ISO. Il CEN lavora in accordo alle politiche dell’Unione Europea per favorire il libero scambio, la sicurezza dei lavoratori e
dei consumatori, elaborando procedure che consentono il reciproco riconoscimento delle prove di laboratorio e dei sistemi di certificazione.
Gli standard europei prodotti dal CEN sono normalmente armonizzati e adattati dai singoli paesi che li accolgono, per esempio l’UNI in Italia.
L’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è un’associazione privata senza scopo di lucro, i cui soci sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, alcune realtà della Pubblica Amministrazione.
Svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico di competenza del CEI- Comitato Elettrotecnico Italiano.
L’UNI partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività normativa degli organismi sopranazionali di normazione: ISO e CEN.
L’UNI fu costituito con la sigla “UNIM” a fronte dell’esigenza di unificare le tipologie produttive, facilitare standardizzare la produzione e i singoli pezzi;
da allora, l’attività di normazione ha assunto sempre più importanza nel contesto economico del paese: infatti nel 1928 Confindustria ne riconobbe il ruolo fondamentale per l’economia e ne promosse l’estensione a tutti i settori industriali: l’UNIM si trasformò così e la sigla perse la lettera finale diventando UNI.
L’organizzazione dell’UNI è quella tipica di una associazione; gli organismi sono infatti l’assemblea dei soci formata da imprese, istituti ecc…; il Consiglio
nominato dall’Assemblea e dai soci di diritto (CNR, Ministeri interessati, Enti Federati); la Giunta esecutiva; il Presidente.
Il ruolo socio-economico dell’UNI è quello di promuovere la sicurezza, la qualità della vita e la salvaguardia dell’ambiente, regolamentando prodotti, processi e servizi; quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema economico, unificando prodotti, livelli prestazionali metodi di prova e controllo; promuovere il commercio internazionale armonizzando norme e controlli di prodotti o servizi; per facilitare la comunicazione unificando terminologia, simboli, codici e interfacce; infine per salvaguardare gli interessi dei consumatori e della collettività.
I suoi compiti istituzionali principali sono:
- elaborare norme che vengono sviluppate da Organi tecnici, ai cui lavori partecipano tutte le parti interessate assicurando così il carattere di trasparenza e condivisione;
- rappresentare L’Italia nelle attività di normazione a livello mondiale (ISO) e europeo (CEN) per promuovere l’armonizzazione di norme ed agevolare gli scambi di prodotti e servizi;
-pubblicare, diffondere le norme tecniche e i prodotti editoriali ad esse correlati, sia direttamente che con centri di informazione (Punti UNI), sia tramite internet.
-ha poi il compito, data la posizione di punto di incontro tra imprese, professionisti, Pubblica Amministrazione, di collaborare con gli Organismi di
Normazione degli altri paesi per favorire gli interessi delle imprese italiane nei loro rapporti commerciali; e di diffondere la cultura normativa mediante corsi si formazione, organizzazione e partecipazione a convegni, fiere, pubblicazione di documenti tecnico-informativi e attraverso i propri mezzi di comunicazione.
2.1.4 Riferimenti normativi
-UNI CEI EN 45020 -31/12/1998- NORMAZIONE ED ATTIVITA’
CONNESSE- VOCABOLARIO GENERALE
La norma fornisce i termini generali e le relative definizioni riguardanti la normazione, la certificazione e le attività connesse.
-UNI CEI EN 45010 -31/03/1999 –REQUISITI GENERALI PER LA VALUTAZIONE E L’ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE
La norma specifica i requisiti generali che un organismo deve rispettare per essere riconosciuto, a livello nazionale ed internazionale, competente ed in grado di valutare e successivamente accreditare gli organismi di certificazione.
-UNI CEI EN 45012 -31/12/1998 – REQUISITI GENERALI DEGLI
ORGANISMI DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI SISTEMI QUALITA’
La norma specifica i requisiti generali che devono possedere gli organismi che operano nel campo della valutazione e della certificazione dei sistemi di qualità.
-UNI CEI EN 45011 – 31/03/1999 – REQUISITI GENERALI RELATIVI AGLI ORGANISMI CHE GESTISCONO SISTEMI DI CERTIFICAZIONI DI PRODOTTI
La norma specifica i requisiti generali che un organismo di terza parte che gestisce un sistema di certificazione di prodotto deve soddisfare per essere riconosciuto competente e affidabile.
-UNI CEI EN 45002 – 31/03/1999 – CRITERI GENERALI PER LA VALUTAZIONE DEI LABORATORI DI PROVA
Espone i criteri generali da adottare per la valutazione dei laboratori di prova compresi i laboratori di taratura prescindendo dai settori interessati.
-UNI CEI EN ISO/IEC 17025 – 30/11/2000 – REQUISITI GENERALI PER LA COMPETENZA TECNICA DEI LABORATORI E DI TARATURA
La norma specifica i requisiti generali per la competenza dei laboratori ad eseguire prove e/o tarature delle apparecchiature, incluso il campionamento.
-EA -4/04 – REV.2 GEN. 96
VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE E RIESAME DEL SISTEMA QUALITA’
DEI LABORATORI
-UNI CEI EN 45013 – 31/03/1990 – CRITERI GENERALI PER GLI ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE
Espone i criteri generali che un organismo di certificazione del personale deve adottare per essere riconosciuto a livello nazionale od europeo come competente e degno di fiducia nell’attuazione di un sistema di certificazione del personale, prescindendo dal settore interessato.
2.2 Gli Organismi di Accreditamento
Il termine “accreditamento”, che viene utilizzato per indicare la qualificazione degli Operatori per la valutazione di conformità (Organismi di certificazione e di ispezione e Laboratori di prova e taratura), è associato al concetto di terzietà, sia dell’Ente accreditante, sia del Soggetto richiedente (per quest’ultimo aspetto vale almeno per gli Organismi di Certificazione e di ispezione).
Rispetto al suo significato più ampio, ovvero quello di attestazione della
competenza in senso lato, nella prassi operativa corrente, il termine accreditamento
assume, generalmente, un significato più restrittivo, di solo riconoscimento dell’idoneità dell’Operatore a svolgere specifiche attività.
Nel corso degli ultimi decenni è stata avvertita, dalle principali categorie di operatori socio-economici delle nazioni più progredite, la necessità di disporre di operatori dotati di specifiche capacità professionali, tali da poter eseguire verifiche di conformità.
In particolare: le grandi imprese fornitrici di beni e servizi di interesse pubblico e primario (es. trasporti, energia, telecomunicazioni), le grandi industrie di beni strumentali e rischiosi (es. industria chimica e petrolifera, metallurgica,
automobilistica), lo stesso esercito, hanno nella storia implementato varie forme autonome di valutazione e riconoscimento degli Operatori utilizzati per la verifica e il controllo.
Un caso particolarmente rilevante e di significato è quello della cosiddetta industria nucleare, chiamata a garantire la sicurezza e l’affidabilità delle centrali nucleari con il massimo grado di confidenza possibile, nel cui ambito si sono affermate procedure di qualificazione dei fornitori (anche attraverso Laboratori di prova e analisi, Enti di certificazione di prodotti, Enti di ispezione) assai complesse ed esaustive.
A partire dalla seconda metà degli anni 80’ si sono sviluppati nei diversi paesi, appositi Organismi di parte terza (Enti di accreditamento) con la funzione di valutare ed attestare, su base volontaria, la rispondenza degli Operatori della valutazione di conformità ai requisiti dell’apposita Normativa quadro, attraverso
metodi tali da assicurare un elevato livello di omogeneità e confidenza; è nato così l’istituto dell’accreditamento nella moderna accezione del termine.
È molto importante avere un’attività di accreditamento che prescinda da ragioni commerciali: infatti l’accreditamento deve essere visto da tutti (autorità pubbliche, accreditatori, organismi di certificazione, lo stesso mondo industriale) come l’ ultimo livello di controllo delle attività di valutazione, in modo da evitare qualsiasi manovra che porti alla costituzione di sistemi ad
“spirale” del tipo “accreditamento di accreditamento”. In altri termini l’accreditamento vuol essere garanzia di imparzialità, indipendenza, competenza ed internazionalità.
Come suddetto il processo di accreditamento consiste nel valutare se l’operato di alcune società risponde ad apposite norme e guide sviluppate su scala
internazionale e tale valutazione viene effettuata da un ente super partes. Gli enti che operano su scala internazionale si dividono in due categorie: da un lato troviamo l’IAF(International Accreditation Forum) e dall’altro l’IAC(International Laboratori Accreditation Cooperation): ad essi compete l’emanazione e
l’aggiornamento di apposite guide norme ISO/IEC . In Europa è operativo un solo organismo, l’EA (Europen Cooperation for Accreditation) dedicato alla
elaborazione delle norme della serie EN 45000 e guide EA, valide sul territorio dell’Unione.
A livello nazionale l’attività di accreditamento è svolta da tre attori: il SINCERT (Sistema Italiano Nazionale degli Organismi di Certificazione), il
SINAL (Sistema Italiano Nazionale Accreditamento dei Laboratori) e il SIT (Servizio Taratura Italiano). Questi enti di accreditamento hanno il compito di legittimare e rendere credibile l’operato della società di certificazione, dei laboratori di prova e dei centri di taratura degli strumenti metrologici.
Gli enti di accreditamento vengono controllati internamente, da parte degli stakeholders, in particolar modo dalle autorità pubbliche che di solito sono
presenti negli organi di governo dei suddetti enti, sia esternamente attraverso la partecipazione di tali enti alle associazioni europee e internazionali e nella sottoscrizione degli Accordi internazionali di Mutuo Riconoscimento (MLA).
Il SINCERT ha il compito di accreditare gli Organismi di Certificazione dei sistemi di qualità, prodotti/servizi, personale e sistemi di gestione ambientale e organismi di ispezione. Il SINAL ha invece il compito di accreditare laboratori di prova e assicurare che i risultati delle prove stesse siano accettati dovunque.
Infine il SIT accredita i laboratori di taratura per assicurare la referenzialità dei risultati delle misurazioni ai campioni nazionali.
La compresenza di più organismi di accreditamento ha fatto sì che si sia costituita una Federazione Italiana degli Enti di Accreditamento (FIDEA). A tale federazione sono stati assegnati i compiti di promuovere e sviluppare la prassi dell’accreditamento, la collaborazione tra enti e strutture di accreditamento favorendo lo scambio di esperienze, la raccolta e l’archiviazione dei documenti emessi dai singoli federati.
2.2.1 Gli Organismi di Accreditamento: SINAL, SIT, SINCERT
Quando parliamo di accreditamento si intende il “Procedimento con cui un organismo riconosciuto attesta formalmente la competenza di un’azienda o una persona a svolgere funzioni specifiche”. È una scelta volontaria attuata dagli organismi di certificazione, laboratori e centri di taratura, che intendono impegnarsi nel dare evidenza di una caratteristica in più, per quanto riguarda la correttezza, la trasparenza e la professionalità della loro attività.
L’accreditamento deve essere visto come ultimo livello di controllo delle attività di valutazione; non può esistere un “accreditamento dell’accreditamento”. Deve essere una garanzia di competenza ed internazionalità, quindi una valutazione imparziale e indipendente.
Il SINAL, Sistema Italiano Nazionale di Accreditamento dei Laboratori, è stato costituito nel 1988 per iniziativa di UNI e CEI, sotto il patrocino del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, del CNR, dell’ENEA e delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura.
Esso ha come finalità l’accreditamento, a livello nazionale, di laboratori di prova italiani ed esteri per assicurare che i risultati delle prove siano accettati ovunque.
L’accreditamento viene concesso ai laboratori che operano in conformità alle norme UNI CEI EN 45001 ed alle prescrizioni SINAL.
La legge n. 273 dell’ 11/8/1991 istituisce il sistema Nazionale di Taratura, costituito dagli istituti metrologici primari e dai centri di taratura con il compito di
assicurare la riferibilità dei risultati delle misurazioni ai campioni nazionali.
Gli stessi istituti (IMGC, IEN, ENEA) hanno proceduto al riconoscimento di numerosi Laboratori metrologici secondari quali Centri di taratura, costituendo il SIT (Servizio di Taratura in Italia) che svolge di fatto la funzione di organismo di accreditamento di tali Centri.
Per poter qualificare e screditare un laboratorio come Centro di taratura, gli esperti degli Istituti primari eseguono dei programmi di qualificazione preliminare e procedure di primo accreditamento, di mantenimento, di rinnovo, di estensione o di modifica dell’accreditamento.
Il SINCERT, Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di Certificazione, è nato nel 1991 per iniziativa di UNI e CEI e con la partecipazione del Ministero dell’industria, del CNR e dell’ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente). È stato costituito in forma di Associazione senza scopo di lucro e comprende tutti i principali Soggetti Istituzionali, scientifici e tecnici, economici e sociali aventi interesse nell’attività di accreditamento.
Il SINCERT ha come finalità l’accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di qualità, prodotti, personale e sistemi di gestione ambientale e Organismi di ispezione. L’Associazione ha come obiettivo primario quello di contribuire al buon funzionamento del Sistema italiano per la Qualità, attraverso la verifica e attestazione
delle capacità professionali degli Operatori che svolgono attività di valutazione di conformità a Norme Tecniche riguardanti prodotti, servizi, sistemi, processi e
personale e precisamente:
-Organismi di Certificazione di sistemi di gestione aziendale, di gestione qualità, di gestione ambientale e per la sicurezza e salute sul lavoro, sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni, sistemi di gestione per la sicurezza alimentare;
-Organismi di Certificazione di prodotto -Organismi di Certificazione di personale -Organismi di Ispezione.
Fig. 6 Il Sistema di Accreditamento e Certificazione in Italia Europa e nel Mondo
Fonte:www.sincert.it
Esso valuta e accredita suddetti operatori certificandone la conformità ai requisiti istituzionali, organizzativi, tecnici, e morali stabiliti dalle norme tecniche consensuali, dando un elevato grado di fiducia del loro operato nei confronti dei consumatori e di tutte le parti interessate.
Inoltre compie anche continue azioni di sorveglianza sul comportamento dei Soggetti richiedenti, in termini di rispetto delle regole, mantenimento e miglioramento della qualificazione ed aderenza ai principi di etica professionale.
L’accreditamento SINCERT è inoltre considerato, dal Ministero delle Attività produttive ed altri Ministeri interessati, un importante elemento di prequalificazione ai fini del rilascio delle autorizzazioni alle certificazioni CE e relative Notifiche alla Commissione Europea.
2.2.2 L’accreditamento svolto da SINCERT
A differenza dei Laboratori di prova che si limitano a riportare, su di un rapporto, i risultati delle prove effettuate, lasciando ad altra funzione (che può essere interna all’organizzazione di appartenenza del laboratorio ma è comunque distinta) il compito di analizzare e utilizzare questi risultati ai fini dell’attestazione della conformità ai requisiti applicabili, gli Organismi di certificazione e ispezione sono chiamati a valutare ed attestare la conformità dell’oggetto della valutazione (sistema, prodotto, servizio, personale, processo, impianto, ecc..) ai requisiti stabiliti dai documenti normativi di riferimento (Norme vere e proprie o altri riferimenti normativi).
L’accreditamento degli Organismi di certificazione e ispezione è finalizzato a garantire la competenza di questi Operatori; quindi il valore e la credibilità dei risultati delle valutazioni di conformità fatte da questi.
Tale attività di accreditamento come dianzi specificato è svolta dal SINCERT (Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione). Ad oggi SINCERT ha reso operativi i seguenti 9 schemi di accreditamento:
Ad Ottobre 2007, gli Organismi di Certificazione e Ispezione che operano sotto accreditamento SINCERT erano ben 121, per complessivi 222 accreditamenti
rilasciati, a cui facevano capo a fine Settembre 2007 all’incirca 128.400 certificazioni tra cui 115.600 certificazioni di sistemi di gestione per la qualità, circa 11.500 certificazioni di sistemi di gestione ambientale, quasi 1.100 certificazioni di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, oltre 200 certificazioni di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni, varie migliaia di certificazioni del personale (le persone certificate sotto accreditamento SINCERT sono oltre 14.000), più di 100.000 categorie di prodotti certificati ed innumerevoli rapporti di ispezione, questi ultimi in forte crescita nel settore dei controlli sulle costruzioni.
La ripartizione dei 222 accreditamenti rilasciati è la seguente:
Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione per la qualità (73 schemi di accreditamento rilasciati);
Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione ambientale (34);
Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro (10);
Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni (7);
Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione per la sicurezza alimentare (5);
Accreditamento di Organismi di certificazioni prodotti o servizi (44);
Accreditamento di Organismi di certificazione del personale (11);
Accreditamento di Organismi di ispezione (35);
Accreditamento di Organismi di certificazione operanti la verifica e convalida di dichiarazioni ambientali di prodotto (3).
Dall’analisi dell’istogramma (“Ripartizione degli schemi di accreditamento rilasciati in Ottobre 2007”) possiamo notare che su un complessivo di 222 accreditamenti rilasciati, quello maggiormente richiesto è “l’Accreditamento di Organismi di Certificazione di sistemi di gestione per la qualità” con ben 77 accreditamenti rilasciati, successivamente troviamo “l’Accreditamento di Organismi di certificazione di prodotto o servizio” con 44 accreditamenti rilasciati e a seguire “l’Accreditamento di Organismi di Ispezioni” con 35 e
“l’Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione ambientale” con 34, successivamente tutti gli altri accreditamenti con numeri molto inferiori.
“L’Accreditamento di Organismi di certificazione di sistemi di gestione per la qualità” è lo schema di accreditamento maggiormente rilasciato e questo è dettato dalla preferenza da parte delle aziende nel richiedere la certificazione di sistemi di gestione per la qualità (ISO 9001:2000).
Molte organizzazioni hanno voluto dotarsi di un Sistema di gestione tale da poter cercare di migliorare innanzitutto l’efficacia e l’efficienza operativa in
termini di qualità, ovvero cercare una continua e maggiore riduzione degli scarti di lavorazione, dei fermo macchina, dei resi e dei reclami; l’applicazione di un sistema che contribuisse a diminuire gli errori e che guidasse i processi al miglioramento aziendale. Dopo avere raggiunto un sistema di gestione aziendale efficiente ed efficace, il passo successivo sarà poi quello di stabilire le specifiche tecniche del prodotto o del servizio per poi certificarlo. Notiamo infatti che dopo la “Certificazione di sistemi di gestione per la qualità” la certificazione maggiormente richiesta è proprio la “Certificazione di prodotto o servizio”, vedi fig. (7), ed è proprio questo dato a spiegare perché
“L’Accreditamento di Organismi di certificazione di prodotto o sevizio” è il secondo schema maggiormente rilasciato.
2.2.3 I Settori di Accreditamento SINCERT
Le certificazioni di sistemi di gestione accreditate dal SINCERT coprono tutti i settori merceologici, dall’alimentare all’aerospaziale, dalla sanità all’istruzione.
Andando ad analizzare il Registro degli Organismi Accreditati si nota la presenza
di dell’elenco di tutti i settori e sotto settori merceologici a cui SINCERT fa riferimento; i cosiddetti settori EA.
La classificazione EA (European Accreditation ) individua i settori merceologici nei quali le organizzazioni operano, settori per i quali gli organismi di certificazione devono assicurare adeguate “esperienze competenze e risorse” affinché possono certificare i sistemi di gestione per la qualità. I settori di accreditamento SINCERT risultano essere 39 e sono elencati nella seguente tabella (8):
Tabella (8): Settori di Accreditamento
CLASSIFICAZIONE EA
N° DESCRIZIONE
1Agricoltura, pesca (coltivazione, allevamento)2Estrazione di minerali (cave, miniere e giacimenti petroliferi)3Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 4 Prodotti tessili (semilavorati, prodotti finiti e abbigliamento)5Fabbricazione di cuoio e di prodotti in cuoio6Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti)7Prodotti della pasta-carta, della carta e dei prodotti in carta8Case editrici9Tipografia ed attività connesse alla st am p a 1 0 F ab b r i cazi o n e d i co k e e d i p r o d o t t i p et r o l i f er i raffinati11Combustibili nucleari12Chimica di base, prodotti chimici e fibre chimiche13Prodotti farmaceutici14Prodotti in gomma e materie plastiche15Prodotti della lavorazione di materiali non metallici16Calce,
gesso, calcestruzzo, cemento e relativi prodotti17Metalli e loro leghe, fabbricazione di prodotti in metallo18Metalli e loro leghe, fabbricazione di prodotti in metallo19Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche ed ottiche20Costruzioni e riparazioni navali21Aeromobili e veicoli spaziali22aProduzione di cicli, motocicli, autoveicoli, rimorchi e relative parti e accessori22bProduzione di materiale ferroviario e relativi accessor i 23a Pr oduzione di mater iale f er r oviar io e r elativi accessori23bProduzione di strumenti musicali23cProduzione di articoli sportivi23dProduzione di giochi e giocattoli23eProduzione di mobili e arredamento23fProduzione di prefabbricati per coibentazione e loro applicazione24Recupero, riciclo25Produzione e distribuzione di energia elettrica26Produzione e distribuzione di gas27Produzione e distribuzione di acqua28Imprese di costruzione, installatori di impianti e servizi28aImprese di Costruzione e manutenzione28bImprese di installazione, conduzione e manutenzione d’impianti29aCommercio all’ingrosso, al dettaglio e intermediari del commercio29bRiparazione di cicli, motocicli e autoveicoli29cRiparazione di beni personali e per la casa30Alberghi, ristoranti e bar31Trasporti, magazzinaggi e comunicazioni31aLogistica:
t r a s p o r t i , m a g a z z i n a g g i o e s p e d i z i o n i 3 1 b P o s t e e telecomunicazioni32Intermediazione finanziaria, attività immobiliari, noleggio32aIntermediazione monetaria e finanziaria; Attività ausiliarie all’intermediazione finanziaria32bAssicurazioni e fondi pensione, escluse
le assicurazioni sociali obbligatorie; Attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensioni; attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali33Tecnologia dell’informazione34Studi di consulenza tecnica, ingegneria35 Servizi professionali d’impresa36 Pubblica amministrazione37Istruzione38Sanità ed altri servizi sociali38aServizi Ospedalieri38bServizi degli Studi medici e Servizi degli studi odontoiatrici38cAltri servizi sanitari: Laboratori di analisi cliniche e Laboratori di Igiene e Profilassi, Laboratori per immagini.38dAttività professionali paramediche indipendenti e servizi di ambulanza, delle banche del sangue ed altri servizi sanitari38eServizi veterinari38fAssistenza sociale39Servizi pubblici
Fonte: www.sincert.it Dicembre 2007
I settori sopra elencati sono tutti i settori coperti dalle certificazioni di sistemi di gestione accreditate da SINCERT.
Oltre a tali settori SINCERT elenca anche tutte le famiglie di prodotti certificati, tutte le figure professionali certificate sotto accreditamento (SINCERT); inoltre sono elencati anche gli scopi di accreditamento per attività ispettive e questi spaziano dalle ispezioni sui prodotti alle ispezioni nel settore delle costruzioni.
Si può quindi a buon diritto concludere che l’accreditamento SINCERT ha reso disponibile una solida infrastruttura di qualificati operatori della valutazione di conformità per le diverse forme di attestazione (certificazioni di sistemi, prodotti, personale e attività di ispezione), a tutto vantaggio del progresso economico e
dello sviluppo sociale del nostro Paese.
2.3 Gli Organismi di Certificazione
Gli Organismi di Certificazione sono enti terzi indipendenti dalle parti interessate alla certificazione che attestano o meno la rispondenza dei requisiti del prodotto, del sistema o del personale agli standard riconosciuti dalle norme.
Questi organismi rilasciano gli attestati che garantiscono alle parti interessate il rispetto dei parametri di qualità da parte dell’impresa. Tale soggetto terzo deve essere accreditato e controllato nello svolgimento del suo operare e deve effettuare tutte le verifiche necessarie per controllare la conformità ai requisiti della qualità.
Gli Organismi di Certificazione accreditati si attengono alle norme internazionali, sono strumenti di garanzia di credibilità e professionalità e per questo devono operare in modo imparziale, competente, responsabile e riservato.
È molto importante che il valutatore sia riservato, dato che, avendo la possibilità di analizzare la documentazione dell’azienda e venendo a contatto con il personale, viene a conoscenza di know-how tangibili e intangibili, che sono a rischio di trasferimento da un’attività all’altra e che quindi possono incidere negativamente sui meccanismi concorrenziali di mercato.
Per dare valore e credibilità alle attestazioni di conformità è necessario che esse siano rilasciate da organismi accreditati.
3 LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ
3.1 Le Certificazioni
La certificazione è l’attestazione che effettivamente una determinata attività o uno specifico prodotto/servizio soddisfano le specifiche tecniche e i requisiti sanciti dalla norma di riferimento. Il certificato che ha l’obiettivo di rendere visibile all’esterno l’impegno che l’azienda sostiene per il miglioramento continuo della qualità.
La certificazione può avere a oggetto:
il sistema di gestione della qualità il prodotto e/o servizio
il personale
il sistema di gestione ambientale l’ispezione
Per certificazione di sistema gestione della qualità si intende la verifica ed attestazione da parte di enti terzi indipendenti e qualificati della conformità di detto sistema ai requisiti previsti dalla norma di riferimento. La norma che definisce i requisiti di un sistema di gestione della qualità valida per
l’ottenimento della certificazione è la ISO 9001.
Il sistema di gestione della qualità è costituito dalla struttura organizzativa, dai processi, dalle procedure e dalle risorse. Per struttura organizzativa si intende una sottodimensione dell’organizzazione complessiva, individuata al fine di coinvolgere il personale necessario al raggiungimento degli obiettivi di qualità.
L’accreditamento degli Organismi di Certificazione di sistemi di qualità viene rilasciato a fronte della norma EN45012.
La certificazione di prodotto è l’operazione con cui si assicura la conformità di un bene/servizio ai requisiti stabiliti da norme tecniche tramite procedimenti ad hoc, detti schemi di certificazione. Questi schemi sono delle combinazioni
di procedure, chiamate “moduli”, che vengono selezionate in base all’oggetto della certificazione. La certificazione è una operazione essenzialmente tecnica, che richiede l’impiego di personale fortemente specializzato ed adeguate dotazioni strumentali. Le attività sperimentali costituiscono una componente primaria dell’iter certificativo, congiuntamente alla conoscenza tecnologica dei prodotti valutati e dei relativi processi di fabbricazione. Per avere tale riconoscimento occorre che ci siano alla base dei sistemi di prova e di misura che attestino che il prodotto possieda i requisiti dichiarati.
Data l’assenza di una norma internazionale sul prodotto /servizio, come la ISO 9001 per il sistema di gestione della qualità, è necessario che l’azienda che vuole certificare il suo prodotto rediga, in collaborazione con l’ente di
certificazione, un documento dove vengono inserite le caratteristiche del prodotto/servizio a cui l’azienda dovrà attenersi, caratteristiche che dovranno essere migliori di quelle possedute dai prodotti/servizi appartenenti alla stessa categoria. La certificazione di prodotto, oggi più che mai, è una forma primaria di garanzia dell’utente/consumatore, sia per ciò che concerne la tutela dei bisogni fondamentali di salute e sicurezza della collettività, sia per il soddisfacimento dei requisiti prestazionali stabiliti dalla Normativa tecnica (certificazione volontaria).
La qualità può essere certificata in modo diretto attraverso la certificazione del prodotto e in modo indiretto attraverso la certificazione del sistema ed entrambe possono essere ottenute indipendentemente una dall’altra, spetta all’azienda stabilire strategicamente il percorso da seguire. Di solito le aziende prima si impegnano nell’adeguamento culturale, tecnico e operativo del sistema per poi successivamente passare alla certificazione del prodotto.
La scelta di certificare prima il sistema è dettata soprattutto dall’esigenza di migliorare l’efficacia e l’efficienza operativa in termini di qualità, intesa come riduzione degli scarti di lavorazione, dei fermo macchina, dei resi, dei reclami.
Il passo successivo è poi quello di stabilire le specifiche tecniche del prodotto per poi certificarlo.
L’accreditamento degli Organismi di certificazione di prodotto viene rilasciata a fronte della norma EN45011; le norme “EN”, elaborate su richiesta della Commissione Europea e citate in appositi elenchi della Gazzetta Ufficiale
della Comunità Europea, vengono dette armonizzate e costituiscono un fondamentale riferimento per progettare e produrre beni o servizi che possono circolare liberamente sul mercato europeo.
La certificazione del personale è l'atto mediante il quale si attesta che una persona, valutata secondo regole prestabilite, possiede i requisiti necessari per operare, con competenza e professionalità, in un determinato settore di attività.
Questa certificazione trova la sua ragione d’essere nella difficoltà o nell’impossibilità dell’azienda di controllare lo svolgimento di determinate operazioni svolte dal personale e per attestare la capacità dell’operatore nell’eseguire determinate mansioni; proprio per l’impossibilità di controllare alcune attività, risulta di fondamentale importanza la fiducia sulle capacità dell’operatore che esegue l’operazione.
Tipiche figure professionali sottoposte a certificazione sono:
-i valutatori di sistemi di gestione aziendale -gli addetti alle prove non distruttive
-gli addetti alle attività di saldatura -gli addetti alle protezione catodica.
Come per il prodotto la certificazione del personale non viene regolamentata da una norma internazionale ISO e per questo è necessario disporre di una norma tecnica di riferimento e di un appropriato sistema di certificazione.
L’accreditamento degli organismi di certificazione di personale viene rilasciato a fronte della norma EN 45013.
La certificazione del sistema di gestione ambientale, viene regolamentata dalla norma internazionale ISO 14001. Tale norma si occupa del controllo degli impatti ambientali connessi alle attività svolte e ai prodotti e servizi offerti dall’azienda; tale norma non specifica livelli di performance ambientali, ma partendo da una analisi degli impatti ambientali cerca di sviluppare progetti specifici di miglioramento.
Un sistema di gestione ambientale rappresenta un approccio strutturato per definire le strategie da attuare sull’ambiente, raggiungere gli obiettivi e dimostrare che sono stati raggiunti.
Infine per quanto riguarda le verifiche ispettive, queste sono svolte da operatori specializzati (Organismi di ispezione) presso la sede della società, mediante osservazioni e giudizi effettuati con misure prove e metodologie di controllo.
Si tratta in particolare dell’esame di un progetto, di un prodotto/servizio, di un processo (comprendente personale, strutture e tecnologie), di un impianto e della determinazione della loro conformità a requisiti specifici o, sulla base di un
“giudizio professionale”, riguardante requisiti di carattere generale.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte aumento delle certificazioni di Sistema, soprattutto ISO 9001:2000 (Sistema di gestione per la Qualità) e ISO 14001 (Sistema di gestione ambientale). In Italia le certificazioni rilasciate sotto accreditamento SINCERT sono oltre 128.400: le piccole e medie imprese italiane sono una piccola percentuale, ma il numero di certificati emessi è il maggiore rispetto alle altre nazioni europee.
Attualmente è cresciuta la consapevolezza dei consumatori, del mercato e delle loro aspettative: il cittadino è molto più sensibile ad un servizio più accurato, non accetta più di fare la coda allo sportello, di prendere il treno in ritardo, di guidare una automobile non affidabile o di mangiare cibi poco sani. Come è cresciuta l’azienda nella sua produzione e distribuzione di beni e servizi, è cresciuta anche l’aspettativa del cittadino, facendolo diventare un cliente attento e pretenzioso.
Per rispondere a tali esigenze molte organizzazioni hanno voluto dotarsi di un Sistema di gestione che diminuisca gli errori e che guidi i processi verso il miglioramento aziendale. Molte aziende hanno voluto certificare il proprio sistema di gestione e molte, migliaia e migliaia, sono state le verifiche svolte ogni anno dagli Enti di certificazione e Ispezione, utilizzando le proprie competenze, attivando le migliori risorse e garantendo imparzialità riservatezza e trasparenza.
3.1.2 La certificazione del sistema di gestione
La certificazione dei sistemi di gestione è intesa ad assicurare la capacità di una organizzazione (produttrice di beni o fornitrice di servizi) di strutturarsi e gestire le proprie risorse ed i propri processi produttivi in modo da riconoscere e soddisfare determinati bisogni di qualità (economica, ambientale, etica, ecc..), tramite conformità ai requisiti stabiliti dai riferimenti normativi applicabili (inclusa le leggi ove rilevanti). Essa rappresenta una forma “indiretta” di assicurazione della qualità e, come tale, gode dei vantaggi ma risente altresì dei limiti propri di tale natura di normazione in sede nazionale ed internazionale.
Le certificazioni dei sistemi di gestione e, in particolare, dei sistemi di gestione per
la qualità (UNI EN ISO 9001:2000), nell’ultimo decennio hanno conosciuto un grandissimo sviluppo, come possiamo notare dalla figura seguente, ed è proprio su tali sistemi che verterà la seguente analisi.
Per poter comprendere quale sia la situazione, a livello nazionale e regionale, delle aziende italiane con sistema di gestione certificato, occorre analizzare il sito del SINCERT (www.sincert.it) . Occorre cioè attuare una ricerca selezionando i criteri desiderati al fine di poter visualizzare i Certificati, con l'elenco dei siti (sedi, filiali, stabilimenti, ecc.) coperti da certificazione.
La banca dati delle organizzazioni con sistema di gestione aziendale certificate è gestita da SINCERT e contiene i dati relativi alle certificazioni rilasciate da
Organismi accreditati SINCERT nei settori o con le eventuali limitazioni riportate nei rispettivi certificati.
I dati contenuti nella Banca dati gestita da SINCERT, sono indicativi ed aggiornati con frequenza mensile, pertanto ogni informazione ufficiale circa lo stato di aggiornamento e la validità della certificazione delle organizzazioni deve essere direttamente richiesta all’Organismo di certificazione di competenza, in qualità di responsabile e proprietario del dato.
La ricerca dell’organizzazioni/aziende aventi un sistema di gestione certificato, può essere effettuata all’interno del sito selezionando uno o più dei seguenti criteri:
“Settore di Accreditamento”: all’interno di tale voce sono presenti tutti e 39 i settori e sottosettori di accreditamento elencati nella tabella (8);
“Organismo”: sono presenti tutti gli organismi di certificazione accreditati da SINCERT;
“Norma”: sono presenti tutte le norme (AVSQ MIA; ISO 27001:2005; OHSAS 18001:1999; UNI EN 9100:2005; UNI EN ISO 13485:2004; UNI EN ISO 14001:2004; UNI EN ISO 3834:2006; UNI EN ISO 2001:2000);
“Certificato”: il numero e sigla del certificato rilasciato;
“Data rilascio del certificato”;
“Azienda”: deve essere inserito la denominazione sociale dell’organizzazione/
azienda ricercata;
“Campo di applicazione del Certificato”;
“Stato”: indica la nazione in cui vogliamo ricercare l’organizzazione/azienda;
“Regione”: vengono indicate le 21 regioni italiane;
“Città”;
“Provincia”.
La panoramica delle aziende con sistema di gestione certificato in Italia
Utilizzando come fonte la Banca dati del SINCERT, aggiornata al 30-11-2007, possiamo dire che la ripartizione geografica delle organizzazioni/aziende certificate sotto accreditamento SINCERT in Italia è la seguente: fig (9).
Analizzando la fig (9) possiamo notare che la regione con maggior siti produttivi certificati è la Lombardia, con a seguire il Veneto, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Campania. Se suddividiamo le regioni italiane in tre grandi gruppi, ovvero Nord Centro e Sud possiamo verificare la distribuzione delle organizzazione/aziende certificate lungo tutta l’Italia.
Il “Nord” composto dalla regione Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, e Emilia Romagna, il “Centro”
dalla regione Toscana, Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio e il “Sud” dalla regione Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, possiamo per ogni singolo grande raggruppamento sommare il numero dei siti produttivi di ogni singola regione appartenente e fare così un confronto tra questi tre raggruppamenti.
Vedi fig (10).
Alla luce di quanto emerso dalla fig (10) notiamo che al Nord c’è la maggior concentrazione di aziende certificate, con 67909 siti produttivi, seguito dal Sud e poi dal Centro, entrambe con un numero di siti produttivi all’incirca molto simile, 29455 al Sud e 27934 al Centro.
Approfondendo ulteriormente l’analisi, la seguente tabella va ad indicare il numero delle imprese attive, suddivise in base alla loro natura giuridica e alla regione di appartenenza e notiamo che: la Lombardia è la regione con il numero maggiore di imprese attive (circa 803.000): la metà sono imprese individuali, ¼
sono società di capitale e ¼ società di persone.
Tab.(11) La concentrazione delle imprese attive presenti in Italia
Fonte:www.msrket-leader.it
La distribuzione delle imprese per natura giuridica nelle altre regioni di Italia segue l’andamento della Lombardia, con la prevalenza, dunque, di imprese individuali, seguite da società di capitali e società di persone.
Effettuando come precedentemente la suddivisione in tre grandi gruppi, la maggior parte delle imprese attive in Italia si concentra al “Nord”(Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, e Emilia Romagna) con circa ben 2.451.357 imprese attive, segue il “Sud”(Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna) con 1.581.691 e infine il
“Centro”(Toscana, Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio) con 1.098.446 .
Se attuiamo un confronto tra il numero di imprese attive e il numero delle imprese attive certificate possiamo trarre delle conclusioni su come la cultura della certificazione sia radicata lungo tutta l’Italia Tab.(12).
Possiamo quindi notare che la cultura della certificazione non è molto radicata in Italia, vedi le percentuali che oscillano dal 1,8 al 2,8. Comunque sia vediamo al primo posto il “Nord” con il 2,8% di imprese attive certificate, con a seguito il
“Centro” con il 2,5% e il “Sud”con 1,8%. Notiamo anche che il “Sud” pur comprendendo un numero di regioni maggiore e avendo un numero d’imprese attive superiore rispetto a quello del “Centro” ha comunque una percentuale di imprese certificate minore rispetto agli altri due raggruppamenti.
3.2.1 La certificazione del sistema di gestione per la qualità (ISO 9001:2000) in Toscana.
La certificazione di sistema di gestione per la qualità (regolata dalle Norme quadro della serie ISO 9000) assicura la capacità di un’Organizzazione (produttrice di beni o fornitrice di servizi) di gestire le proprie risorse ed i propri processi produttivi in modo tale da riconoscere e soddisfare i bisogni dei clienti, includendo anche il soddisfacimento relativo al rispetto dei requisiti cogenti, nonché l’impegno a migliorare continuativamente tale capacità (specie se effettuata con riferimento alla nuova Norma ISO 9001:2000, nel quadro di un approccio per processi, alla luce degli 8 principi fondamentali della gestione per la qualità).
Come si evidenzia dalla successiva fig (13), in Italia la maggioranza delle organizzazioni/aziende hanno un sistema di gestione per la qualità certificato (UNI EN ISO 9001:2000), circa l’88%. Circa il 9% dei siti produttivi ha richiesto la certificazione di sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001:2004; la seconda maggiormente richiesta. È anche molto importante, nel nostro caso, analizzare la situazione delle aziende presenti in Toscana e capire quante di queste
sono certificate e quale tipo di certificazione di sistema di gestione aziendale hanno richiesto.
Utilizzando la banca dati del SINCERT notiamo che in Toscana, alla fine di Novembre 2007, il numero delle organizzazioni/aziende sul mercato con sistema di gestione certificato sono 88.224 su un totale di 356.027 imprese attive, all’incirca il 24,8%. Di queste 88.224 imprese il sistema di gestione maggiormente usato è UNI EN ISO 9001:2000 con ben 7259 siti produttivi certificati.
Possiamo quindi ammettere che la Toscana, con un punteggio percentuale di 24,8, può ritenersi una regione dove la cultura della certificazione è abbastanza radicata e analizzando la variazione del numero delle imprese certificate qualità UNI EN ISO 9001:2000 negli ultimi cinque anni, notiamo che l’implementazione di tali sistemi di gestione è aumentata con molta intensità. Vedi fig. (14).
3.3 Le determinanti della certificazione
Le aziende che decidono di intraprendere un percorso di qualità hanno l’obiettivo di operare secondo qualità, ma sentono anche la necessità di dimostrarlo e farlo
recepire ai vari stakeholder; per fare ciò occorre quindi avere un riconoscimento ufficiale ovvero la certificazione.
I motivi che spingono un'azienda a certificarsi possono essere diversi; un motivo può essere quello di ottenere una qualifica che possa permettere di partecipare a gare o appalti che prevedono tale requisito, dato che ormai molti enti pubblici e privati selezionano i propri fornitori di beni e servizi prendendo in considerazione come requisito la certificazione ISO 9000. Si tratta quindi di essere coscienti che tale requisito è sinonimo di un corretto sistema di gestione della qualità.
La certificazione può essere anche ricercata per verificare la corretta implementazione del sistema di gestione. L’azienda che si impegna a implementare un sistema di gestione della qualità spende molte risorse, anche di tipo finanziario e quindi è corretto per l’azienda capire se il sistema adottato è conforme o meno alla norma di riferimento, ovvero se lo sforzo che ha generato ha portato al risultato sperato.
Un altro motivo molto importante potrebbe essere quello di far conoscere all’esterno l’efficacia del proprio sistema di gestione: l’azienda deve far sapere ai propri portatori d’interesse che lavora con qualità e la certificazione è il mezzo più qualificante per farlo.
Attraverso la certificazione l’azienda trasmette che la qualità percepita dal cliente non è casuale ma dipende da una precisa volontà e da un insieme di regole che hanno permesso di arrivare a tale risultato; è un mezzo per far conoscere all’esterno che il miglioramento ottenuto non dipende da iniziative isolate bensì da un
sistema di gestione della qualità.
Dato che per una azienda possedere un sistema di gestione certificato significa avere la consapevolezza di essere sottoposti a controlli periodici a scadenze programmate, questo dà all’azienda la spinta verso un continuo miglioramento, cosa non banale. Possiamo quindi affermare che una determinante della certificazione può essere quella di avere uno stimolo continuo verso il miglioramento. Infatti un compito dell’organismo di certificazione è quello di stimolare l’azienda a non considerare ogni obiettivo raggiunto come una soglia non superabile, ma ad andare sempre oltre.
Certificarsi significa confrontare il proprio prodotto con degli standard di riferimento e se si opera con criteri di qualità il confronto regge; una terza parte indipendente deve confrontare il mio prodotto con quello standard e deve riconoscere la validità di ciò che offro al consumatore. La certificazione quindi, è l’azione mediante la quale, una terza parte indipendente dichiara che un determinato prodotto, processo o servizio è conforme ad una specifica norma definita da un organismo riconosciuto che fornisce regole e linee guida.
3.4 La procedura per ottenere la certificazione del sistema di gestione
Qui di seguito vengono descritti i passi da percorrere per ottenere la certificazione;
di questi, il primo che segue è facoltativo e la sua effettuazione avviene su richiesta dell’azienda, gli altri invece sono obbligatori per il rilascio e il mantenimento del certificato di conformità:
Fase 1. “Visita di Check up”:
Prima di iniziare la procedura di certificazione è una prassi effettuare una visita preliminare di valutazione del sistema di gestione, che può permettere di individuare la dimensione e la natura delle attività, la preparazione all’esecuzione della valutazione ed il tipo di esperienza richiesta dal gruppo di valutazione.
Fase 2. “Domanda di certificazione”:
Per l’avvio dell’iter di certificazione e per acquisire le informazioni relative ai processi aziendali utili alla pianificazione delle successive attività di verifica, deve essere inviato un modulo di domanda e la documentazione del sistema di gestione (manuale ed eventualmente le procedure).
Fase 3. “ Valutazione manuale della qualità”:
L’ente di certificazione valuta il manuale della qualità, evidenzia i punti deboli, dà suggerimenti ed indicazioni in base ai dati e ai monitoraggi effettuati.
Successivamente il manuale viene rivisto e se ne fa una seconda stesura; si è formato così, all’interno dell’azienda, uno spirito di grande collaborazione.
Fase 4. “Certificazione/visita di valutazione iniziale”:
La valutazione comprende una verifica approfondita, presso l’organizzazione, della conformità del sistema ai requisiti della norma di riferimento da parte di un gruppo di valutazione qualificato nel settore tecnologico specifico. Al termine
della valutazione il gruppo presenterà i risultati alla direzione; successivamente, qualora i risultati della visita contemplino non conformità o osservazioni, verrà richiesto un piano di azioni correttive per soddisfare i requisiti richiesti per il rilascio del certificato di conformità. A seguito del superamento di tutte le non conformità viene concessa la certificazione e successivamente l’organizzazione verrà inserita nell’elenco delle aziende certificate e verrà rilasciato il relativo certificato.
Fase 5. “Mantenimento della certificazione”:
Al rilascio del certificato seguiranno delle visite di sorveglianza almeno di una visita ogni anno. La frequenza delle visite potrà essere diversa a seconda dei risultati delle visite precedenti.
3.5 I Benefici della certificazione
Dopo aver parlato delle spinte che portano un’azienda a certificare il proprio sistema di gestione, adesso andiamo ad esprimere quali sono i benefici che può portare un sistema di gestione certificato e con più precisione la certificazione del sistema di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001:2000.
In particolar modo, i vantaggi della certificazione sono stati esaminati distinguendo aspetti riguardanti il miglioramento nell’organizzazione aziendale ed aspetti riguardanti il miglioramento dei rapporti con le parti interessate.
Il miglioramento aziendale è espresso attraverso un maggior controllo delle attività, attraverso l’efficienza dei processi (aumento della produttività, riduzione delle non conformità e riduzione dei costi) e dalla capacità di adattamento ai cambiamenti (di mercato, normativi, modifiche nell’assetto societario o modifiche nella composizione del personale), molto importante è anche la razionalizzazione del sistema produttivo all’interno dell’azienda creando uno stretto collegamento fra i vari reparti.
Invece per poter capire quali sono i benefici della certificazione riguardanti il miglioramento dei rapporti con gli stakeholder dobbiamo analizzare se, dopo essersi certificati, si ha un cambiamento favorevole nei rapporti con gli azionisti, con il personale, con collaboratori e fornitori, con la comunità locale, con la pubblica amministrazione e enti di controllo, infine con il sistema bancario e assicurativo. Un giudizio positivo riguardo a queste voci corrisponde a un possibile miglioramento dell’immagine aziendale, della soddisfazione dei clienti oppure nella capacità di attrarne di nuovi, ma anche ad un miglioramento del clima aziendale e una responsabilizzazione del personale.
Con cadenza periodica CERTIQUALITY analizza il grado di soddisfazione delle aziende certificate mediante una indagine Customer Satisfaction. Tale indagine rielabora oltre 2000 questionari per conoscere il punto di vista delle imprese nei confronti della certificazione, con una attenta indagine ai benefici da essa apportati.
Dal risultato di questa indagine si evince che nel 70% dei casi, sono stati
riconosciuti benefici elevati o significativi nella certificazione di qualità. In particolare i maggiori benefici percepiti riguardano il maggior controllo delle attività (per il 98,2% degli intervistati è elevato o significativo), il miglioramento dei rapporti con il personale ed i collaboratori (elevato o significativo nel 90,9%
dei casi). La figura successiva rappresenta i benefici ottenuti con la certificazione del sistema di gestione per la qualità.
Fonte: www.certiquality.it
4. LA QUALITÀ NEL SETTORE DEI SERVIZI
4.1 Perché applicare un sistema di gestione alle imprese di servizi
In questi ultimi anni il settore dei servizi sta acquistando un peso sempre più grande all’interno dei paesi più sviluppati e sempre più grande è anche l’aumento dell’importanza strategica che le attività intangibili, rispetto alle attività tangibili, hanno avuto sull’economia globale; per molte imprese industriali è infatti diventato di grande importanza offrire, oltre ad un prodotto di qualità, dei servizi aggiuntivi anch’essi di qualità.
Uno degli effetti che questo sviluppo ha prodotto è stata l’intensificazione della competitività all’interno del settore dei servizi e come conseguenza logica la