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Academic year: 2022

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(1)

,

RILIEVI RACCOLTI A CVRA DELLA

REALE ACCADEMIA D'ITALIA

/

FASCICOLO I V

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IV

DIECI BATTISTERI LOMBARDI, MINORI, DAL SECOLO V AL SECOLO XII

testo e rilievi di

Ferdinando Reggiori

LA LIBRERIA DELLO STATO

R O M A I 9 3 5 · A. X I I I E. F.

(2)

LA CLASSE DELLE ARTI

DELLA R. ACCADEMIA D' ITALIA - PROMOTRICE

CESARE BAZZANI - ARMANDO BRASINI - PIETRO CANONICA - FELICE CARENA FERRVCCIO FERRAZZI - VMBERTO GIORDANO - GVSTAVO GIOVANNONI PIETRO MASCAGNI -LORENZO PERO SI -MARCELLO PIA CENTINI - OTTORINO RESPIGin

ROMANO ROMANELLI - ATTILIO SELVA - ETTORE TITO

IL CONSIGLIO DI DIREZIONE

MARCELLO PIACENTINI - PRESIDENTE

GVSTAVO GIOVANNONI - GINO CHIERICI -VINCENZO FASOLO FERDINANDO FORLATI - BRVNO MARIA APOLLONJ, DIRETTORE DI REDAZIONE

(3)

I MONVMENTI ITALIANI

RILIEVI RACCOLTI A CVRA DELLA

REALE ACCADEMIA D'ITALIA

F.\SCICOLO I

DIECI BATTISTERI LOMBARDI) MINORI) DAL SECOLO V AL SECOLO XII

A PRESENTE serie di rilievi vuoi documentare la singolare e tenace soprav-vivenza di schemi classici, soprattutto planimetrici, nell'architettura cosiddetta lombarda: dimostrazione evidente del fondamentale contributo recato alla Rinascenza da una tra le scuole architettoniche più importanti ed originali di tutto il Medio Evo. L'argomento è già stato sfiorato, ed in parte trattato, da molti studiosi, quali il Dartein, il Porter, il Monneret: quest'ultimo specialmente ebbe ad esaminare, in tema più generale, la singolarità di tali schemi " cen- trali,. Taluni dei battisteri qui pubblicati furono pertanto già oggetto di illustrazioni e di rilievi: non

ci

è sembrato tuttavia meno interessante, nel presentare altri monumenti assolutamente inediti, ripeterne due o tre; poichè sempre abbiamo prese le mosse dal principio, eseguendo accurate misure sul posto. Ciò è avvenuto per i rilievi di Agliate, Agrate Conturbia ed Arsago, che, a prescindere dalle pubblicazioni del Dartein, del Porter del Mella e di altri, furono di pianta misurati, interpretati, disegnati.

Tutti i rimanenti si possono ritenere, almeno a quanto ci consta, quasi assolute primizie, in ogni aspetto. I)

I rilievi qui raccolti presentano i monumenti cosi come oggi si trovano: con le aggiunte posteriori francamente e sinceramente poste in evidenza, con appena qualche accenno alle mutilazioni avvenute, allo scopo di rendere leggibile a chicchessia le strutture essenziali.

La regione lombarda, come del resto gran parte del- l' Alta Italia, ebbe, nella ricchezza di monumenti medio- evali, una particolarissima fioritura di battisteri. Fioritura nel tempo e nello spazio, chè le forme originali e definite di codesta scuola abbracciarono, tra il ~ecolo IV ed il secolo XIII, territori politicamente e geograficamente assai estesi, tra il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l'Emilia e gran parte della Venezia.

La materia per questa prima raccolta non poteva quindi mancare. Abbiamo contenuto la nostra scelta limitando per intanto lo studio entro un certo raggio attorno a Milano.

L'ordine qui tenuto vuoi essere, se possibile, cronolo- gico; ad ogni modo, conseguente, perchè abbiamo voluto raggruppare i nostri battisteri per parentele.

Il più insigne e venerando è Riva San Vitale. Sorge nel borgo d'origine assai antica al limite inferiore di un

ramo del lago di Lugano, nel Canton Ticino. Oggi si presenta chiuso su tre lati da costruzioni posteriori. Gli studiosi che ebbero a vederlo sul principio del secolo, pure intuendone l'origine " romana, furono propensi a datarlo del secolo XL Furono gli scavi del 1921 a rivelarlo di tracciato, organismo e struttura classicis- simo. All'interno è un ottagono con quattro nicchioni;

fuori, il perimetro diviene un quadrato che tutto rinserra.

Un avanzo di cinta anch'essa quadrata, venuta in luce tutt'attorno, fa pensare all'esistenza iniziale di un por- tico, di un deambulatorio, certo locali d'attesa. Codesto impianto risulta tra i più diffusi nella romanità del basso I m pero e nei secoli del più lontano cristianesimo : singolarissime le identità con il S. Giorgio di Ezra, con il battistero di Kalat Seman, con il battistero di S. Sofia a Costantinopoli, con talune fabbriche dell'Istria, di Pozzuoli e di Roma (Sale delle Terme di Diocleziano e di Caracalla), con i battisteri della stessa Ravenna, di Aquileia, di Parenzo. A maggior riprova della classica origine, venne in luce nei ricordati scavi il primitivo pavi- mento, prezioso opus sectile geometrico ad esagoni e quadri e rettangoli bianchi e neri. Il battistero di Riva ebbe anche la sua vasca ad immersione, perfettamente al centro, otta- gona, singolarissima per il perfetto sistema di deflusso delle acque lustrali ricordante quanto fu rintracciato nel battistero lateranense. In origine, doveva esistere una piccolissima absidiola, semicircolare, nel lato fronteggiante l'attuale ingresso: il quale sembra essere adattamento posteriore, intervenuto allorchè furono soppresse le due porte di sini- stra e di destra. L'abside attuale è evidente rifacimento del secolo XII. Dalle indagini compiute non ci sembra fuor di luogo fissare al secolo V la erezione della fabbrica primitiva.

Seguirono rimaneggiamenti: di una certa importanza quelli del secolo XII, allorchè, oltre alla ricordata riforma dell'ab- side, fu innalzato il pavimento interno di circa 2 5 centimetri;

così che, rimanendo la vasca antica ad un livello eccezional- mente basso, fu piazzato al di sopra un fonte monolitico in pietra. Scomparve poi il deambulatorio perimetrale, per dar luogo alla canonica, alla sacristia ed alla nuova chiesa. È del Seicento un terzo pavimento, posto un braccio più sopra del secondo. La fabbrica è in pietra locale, di tecnica e corsi differenti, con presenta di grossi ciottoli nella parte bassa ed evidentissimi segni di larghi rimaneggiamenti.

(4)

può ammettersi che ciò sia avvenuto nello stesso sito e con lo stesso orientamento.

A Cureggio, Agrate, Arsago, il battistero sorge davanti alla chiesa benchè non sull'asse di questa n è a distanza uguale. Ad Agliate, Oggiono, Lomello, il battistero sorge accanto al fianco destro della chiesa, piuttosto all'indietro. A Mariano ed a Lenno, il battistero sta sulla sinistra. In tutti codesti casi le due costruzioni appawno completamente indipendenti.

A Como, il S. Giovanni in Atrio, sorge, come si è detto, davanti a S. Fedele, anzi proprio sull'asse, nel mezzo del lato di portico che cingeva "l'atrio , stesso.

A Riva San Vitale il battistero sorge sulla sinistra della chiesa, e la presenza accertata di una costruzione peri- metrale lascia supporre che, in origine, le due fabbriche potessero anche essere unite.

Si è detto sempre di ottagono, quadrato, figure geo- metriche ben definite. Bisogna osservare che, nella mag- gior parte dei casi qui illustrati, la rigida regolarità geometrica si presenta piuttosto offesa e sconcertata. In modo particolare debbono essere segnalate le storture di Mariano Comense.

Infine, non è privo di interesse notare che, dei nostri dieci battisteri, il maggiore è quello di Como; il più piccolo quello di Mariano.

FERDINANDO REGGlORI

') Per i battisteri di Riva San Vitale, Como ed Oggiono, abbiamo potuto valerci di accurati rilievi cortesemente comunicatici dalla Commissione dei Monumenti del Dipartimento della Pubblica Istruzione del Canton Ticino, dall'architetto Federico Frigerio e dall'ingegnere Antonio Giussani, di Como;

rilie\i, per altro, controllaci e completaci con radicali revisioni sul posto. È ad ogni modo nostro preciso e gradito dovere rendere vi,-e grazie a quwti ci hanno aiutati nel non facile compito.

BIBLIOGRAFIA

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~lilano, 1856. - 2. F. DE DAR~, Etttde SHr l'architec/l(re lombarde, ecc., Paris, I865-1882. - G. MORETTI, La conservazione dei Jl,follltnltllti della Lombardia dali• l"glio 1900 al 31 dicembre 1906, 11ilano, 1908. - 4· U. 1Io~RET DE VILLARD, Note di Archeologia Lombarda in "Archivio Storico Lombardo , , serie V, anno XLI, parte I, 11ilano, I914.- A. K. PoRTER, Lombard ArcbiJectttre, Londoo, I9I7, vol. II.- BATTISTERO DI MARIANO COMENSE: x. BO:!.!BOGNINI, A11tiquario dr/la Diocesi di Jlilano, :Milano, 1856. - 1. A. K. PoRTER, ùmbard Arcbitecture, Londoo, I917, vol. II.

lt'\DICE DELLE TAVOLE CO:ì\TENUTE IN QUESTO FASCICOLO

I-II-III - Battistero di Rin S. Yitale.

IV - Assonometrie dei battisteri di Riva

V-VI VII VIII

S. Vitale e Lomello.

- Battistero di Lomello.

- Battistero di Cureggio.

- Assonometrie dei battisteri di Cureggio e di S. Gionnni in Atrio a Como.

IX Battistero di S. Giovanni in Atrio a Como.

X - Battistero di Agliate.

XI Assonometrie dei battisteri di Agliate e di Oggiono.

XII-XIII Blttistero di Oggiono.

XIV-XV - Battistero di Lenno.

XVI Assonometrie dei battisteri di Lenno e di Agrate Conturbia.

XVII Battistero di Agrate Conturbia.

XVIII-XIX-XX Battistero di Arsago.

XXI - Assonometrie dei battisteri di Arsago e dì Mariano Comense.

XXII Battistero di Mariano Comense.

(5)

non può ascriversi se non alla fine del secolo XI. Il para- mento esterno, molto curato, è in pietra locale da taglio, d'un bel tono caldo e vario.

Ad Oggiono si riattacca Lenno: che, per la migliorata impostazione e la maggiore accuratezza gli può essere logica conseguenza. Accanto ad una chiesa illustre per antichità, nel paese sulla riva sinistra del centro del lago di Como, sorge questo battistero, costruito interamente in pietra a conci abbastanza regolari. Agli spigoli, s'ele- vano lesene di poca sporgenza a reggere gli archetti di coronamento, i quali poggiano anche su mezze colonnine disposte al centro di ogni lato. L'abside attuale, poligonale, ha, in epoca tarda, sostituito il nicchione antico, affiorato in occasione di scavi. Al sommo della volta a spicchi gene- rata dai lati dell'ottagono, s'alza un lanternino quadrato a finestrelle bifore, disposto in senso quasi diagonale rispetto alla fronte principale. La porta vuol avere qualche pre- tesa, incorniciata com'è da un arco su colonnine dai capi- telli decorati, arco maggiore fiancheggiato da due minori.

Codeste ricercatezze e la bontà della costruzione fanno assegnare il battistero di Lenno alla fine del secolo XI.

n

terzo gruppo dei battisteri qui illustrati svolge un tema non meno caratteristico: mascherare cioè all'esterno, in un involucro geometrico ben definito (circolo od otta-

gono) il perimetro interno, ch'è per conto proprio com- plicato da nicchioni, e absidiole. Non solo: ma il nocciolo interno stesso si eleva piuttosto alto, con piani sovrapposti a logge e gallerie magari praticabili, a guisa dei tiburi.

Il battistero di Agrate Conturbia, località posta tra Arona e Borgomanero, presenta una planimetria terrena molto singolare: un circolo quasi regolare, costituito piut- tosto da segmenti di circolo raccordati da esilissime lesene.

Sulla fronte, i due segmenti che fiancheggiano il corpo d'ingresso, si protendono con maggiore sporgenza, quasi a far sembrare più ampia l'intera costruzione. All'interno, il vano è scompartito da otto pilastri sorreggenti l'otta-

gono. L'ottagono superiore ha all'esterno in ogni lato una galleria di tre archetti su colonnine; e le colonnine non hanno capitelli ma architravi che s'innestano per- pendicolarmente al muro costituendo ottimi legamenti.

Il battistero è costruito in pietre a tagli regolari, serizzi, e frammenti granitici provenienti da massi erratici locali.

La bontà del manufatto e la maturità della stessa inven- zione pongono il battistero di Agrate tra il secolo XI ed il XII; tuttavia, la sopravvivenza di frammenti di mura- tura in grossi ciottoli specie nella parte bassa, lascierebbe

suppore trattarsi di una rifabbrica su fondamenta più anti- che. In tal caso, l'inizio potrebbe riportarsi al secolo IX, come per Agliate. Nell'interno, appare oggi la gradinata di una vasca incassata nel pavimento: ma si tratta di adattamenti non molto antichi, benchè forse su falsa riga originaria.

Molto complesso è il battistero di Arsago, borgo non lontano dal limite inferiore della go Maggiore: com p lesso nella struttura e, almeno in apparenza, accuratissimo nella

costruzione. Per altro, il tracciato planimetrico risulta assai irregolare. L'ottagono interno ha, attorno, una corona di sette nicchioni a pianta trapezoidale (che nell'in- tenzione dei costruttori dovevano essere forse rettangoli) nonchè uno a pianta circolare per l'altare. A codesto piano terreno corrisponde un loggiato o galleria superiore ad archi e volte a crociera su colonne e sostegni di for- tuna: frammenti antichi, plinti e basi e capitelli sintetici, persino un'ara pagana; al loggiato, che all'esterno non appare in alcun modo, si accede per due infelici scalette ricavate nello spessore dei muri d'ambito. A ciascuna colonna superiore corrisponde nel piano sottostante e negli angoli dell'ottagono una mezza colonnina incas- sata, reminiscenza di partiti classici decisamente adot- tati nei battisteri di Novara e di Albenga. Più sopra, il perimetro interno si trasforma, a mezzo di piccole trombe, in sedici lati; infine, dopo un tamburo sforato da finestrelle di varie fogge, s'eleva la cupola. All'esterno, come si è detto, piano terreno e primo piano sono rac- chiusi in un solo involucro, ottagono massiccio, dal quale sorge il tiburio ad archeggiature irregolari racchiudente tamburo e cupola. Il battistero di Arsago è costruito interamente in pietra, corsi e conci che si presentano con ricercata regolarità: sono serizzi, bevole, qualche granito, per lo più provenienti da massi erratici locali. Le poche parti decorate, capitelli delle bifore e delle colonnine inferiori, conci degli archetti di coronamento, ecc., sono in pietra d'Angera. Nel pavimento, una doppia gradinata sta a ripetere il partito originario della vasca ad immer- sione. Il battistero di Arsago, per la complicata sua strut- tura non può arretrarsi troppo nei secoli: deve essere assegnato alla metà del secolo XII.

Ultimo, ecco il battistero di Mariano Comense, sui bordi della Brianza. Qui, rispetto ai precedenti, appare un'assoluta novità: la cupola ottagona non nasce con la struttura dal pavimento, ma è conseguenza dell'adozione di trombe che trasformano in ottagono un sottostante quadrato. E poichè il quadrato di base ha un'absidiola per ciascun lato, ne viene una pianta a quadrilobo. Il batti- stero di Mariano riprende le forme del battistero di Biella il quale a sua volta s'era valso di modelli planimetrici classicissimi. Le sue trasformazioni altimetriche, piuttosto complicate e comunque ottenute con evidente sforzo, sono perfettamente accusate anche all'esterno. Tutto l'edificio si trova purtroppo malconcio e guasto; davanti, il Seicento ha aggiunto un protiro classicheggiante.

Per quanto si riferisce alla struttura questo edificio si può tuttavia assegnare alla metà del secolo XI; forse un poco più tarde sono certe colonne a rocchi rusticissimi, con capitelli cubici collocate agli angoli del quadrato interno.

Alcune osservazioni di carattere generale.

I nostri battisteri dovevano accompagnare, evidente- mente sin dall'origine, ciascuno la propria chiesa. Anche se in più d'un luogo (Riva San Vitale, Cureggio, Og-

giono, Lenno, Agrate Conturbia, Mariano Comense) questa è stata nel corso dei secoli addirittura ricostruita,

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BATTISTERO DI RIVA S. VITALE

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BATTISTERO DI ARSAGO

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BATTISTERO DI MARIANO COMENSE

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BATTISTERO DI MARIANO COMENSE

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PIANTA SUPERIORE

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36

(PER L,ITALIA)

DIREZIONE: PALAZZO SACCHETTI - VIA GIVUA, 66- ROMA

A.\iML\iJSTRAZIO: :-E: PRESSO t t L/A LIBRERIA DELLO STAT011 - PIAZZA VERDI -ROMA

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