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Come fare una perizia tecnica

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Come fare una perizia tecnica

Autore: Tiziana Costarella | 05/08/2020

Normativa sulle consulenze professionali. Quali sono le condizioni da rispettare per individuare i requisiti di un bene e come fare una valutazione.

Sei stato chiamato in tribunale per risolvere una controversia sul confine tra due proprietà? Ti è stato chiesto un parere tecnico per determinare il valore di un appartamento?

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Se sei un consulente alle prime armi forse hai bisogno di approfondire la conoscenza delle norme applicabili in materia. Probabilmente, hai necessità di sapere come fare una perizia tecnica. Nel nostro articolo proviamo a fornirti alcune linee guida che possono esserti d’aiuto.

Addentriamoci, quindi, gradualmente nella questione.

Che cos’è una perizia tecnica?

Si usa il termine perizia per indicare una particolare tipologia di consulenza. Essa viene richiesta a un esperto da un privato o da un giudice per risolvere un problema tecnico. In altri termini, quando hai bisogno di chiarire un dubbio prima di avviare un contenzioso in tribunale oppure durante lo svolgimento della causa, devi rivolgerti a un tecnico in grado di fornirti una risposta precisa. Non puoi accampare richieste o difenderti da pretese altrui se non hai una valida base probatoria a tua disposizione.

Nella fase giudiziale, l’esperto può essere richiesto direttamente dal tribunale quando è il giudice ad aver bisogno di chiarimenti (cosiddetto consulente tecnico d’ufficio, ctu). In tutti gli altri casi, la scelta viene effettuata da una o da entrambe le parti del giudizio (si parla allora di perito di parte, ctp).

Nelle controversie stragiudiziali o nelle ipotesi di necessità personali (pensa, ad esempio, al caso in cui hai bisogno di accertare il valore di un quadro ricevuto in eredità), ogni individuo è libero di affidarsi al professionista nei cui confronti ripone maggiore fiducia.

In linea di massima, la maggior parte dei quesiti tecnici rivolti ai professionisti si riferisce all’ambito immobiliare ed edilizio. Di conseguenza, le figure maggiormente coinvolte, almeno nel settore civile, sono geometri, ingegneri e architetti. In ambito penale, invece, le professionalità più utilizzate sono quelle attinenti al profilo umanistico e scientifico (assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, grafologi, interpreti e traduttori, medici).

Differenti tipologie di perizie

L’analisi tecnica richiesta al professionista può avere differente valore probatorio a seconda che rivesta le sembianze di:

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perizia semplice: è la consulenza elaborata e sottoscritta dal professionista. Questo tipo di documentazione, di solito, ha un utilizzo prettamente personale e non è richiesto in ambito giudiziario;

perizia asseverata: il professionista, oltre a firmare il proprio elaborato, si assume la responsabilità di quanto ha dichiarato al suo interno. In questo caso, si vuole rafforzare l’importanza del documento attraverso l’acquisizione, da parte del consulente, di una piena consapevolezza del valore morale e deontologico del suo lavoro. Con l’asseveramento, infatti, il perito, nella forma dell’autocertificazione, attesta l’autenticità e la veridicità dei dati riportati nella sua analisi. Ne consegue la responsabilità penale per falso ideologico o materiale quando il contenuto o la forma della perizia non corrispondono al vero;

perizia asseverata con giuramento (o semplicemente perizia giurata): il tecnico deve fare un passo ulteriore. Infatti, il perito deve presentarsi personalmente dinanzi a un cancelliere o a un notaio munito di un documento di identità in corso di validità. Dopo aver consegnato al pubblico ufficiale l’elaborato peritale completo di eventuali allegati, egli deve giurare di “avere bene e fedelmente adempiuto la lavoro affidatogli al solo scopo di far conoscere la verità”. Anche in questa ipotesi, in caso di affermazioni false (in tutto o in parte) si configura una responsabilità di natura penale.

Procedura da seguire per fare un’analisi tecnica

Un adempimento indispensabile per eseguire una perizia valida è quello di effettuare un sopralluogo. Se il consulente non visita i luoghi contestati non può formulare un parere idoneo a dirimere il contrasto.

Lo stesso vale nel caso in cui l’oggetto del contendere sia un bene mobile. Anche in tale ipotesi è necessaria una valutazione materiale. Essa può essere eseguita nel posto in cui si trova il bene oppure previa consegna dello stesso al consulente da parte del suo proprietario.

Il sopralluogo o l’esame materiale devono essere realizzati con l’ausilio di tutti i mezzi che la scienza e la tecnica mettono a disposizione. Non è possibile utilizzare, salvo rare ipotesi, attrezzi non innovativi perché potrebbero fornire dei risultati

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falsati.

Se devi acquisire le coordinate di un terreno agricolo, non puoi usare soltanto la tradizionale “rollina”, ma devi munirti dei dispositivi di misurazione a laser.

Contenuto del documento

La perizia, per assolvere ai canoni della validità giuridica, deve assumere una determinata forma e avere un preciso contenuto. I criteri di riferimento sono indicati, da un lato, dal sistema normativo [1] e, dall’altro, dalla prassi vigente in materia di consulenza.

L’elaborato, quindi, deve essere redatto per iscritto e deve riportare le seguenti indicazioni di massima:

intestazione: è un cappelletto introduttivo attraverso il quale vengono 1.

indicate le generalità del perito, i tempi e i luoghi in cui viene effettuata l’analisi e l’anagrafica di eventuali persone presenti;

esame dei luoghi o del bene da valutare: consiste nell’indicazione dello 2.

stato in cui versano i posti attenzionati o gli oggetti esaminati;

descrizione dell’intervento: il consulente spiega il suo modo di operare, i 3.

principi che hanno informato il suo operato e le linee guida utilizzate come criteri di analisi;

attrezzature impiegate: in tale parte dell’elaborato, il perito elenca le 4.

caratteristiche degli accessori che ha usato in supporto alle sue conoscenze;

conclusione: è la parte più importante della perizia perchè raccoglie le fila 5.

del discorso e risponde al quesito proposto dalla parte o dal giudice;

allegati e supporto fotografico: è buona norma accompagnare la 6.

propria relazione con i dati tecnici acquisiti nel corso dell’esame.

Per realizzare un buon lavoro occorre tanta esperienza e soprattutto tanto esercizio pratico. Per questo ti consigliamo di affiancarti, almeno nelle prime fasi del tuo lavoro, a un professionista esperto che ti insegni i trucchi del mestiere.

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Note

[1] R.D. 09.10.1922 n. 1366 e ss.mm.ii "Concernente la semplificazione di taluni servizi delle cancellerie e segreterie giudiziarie"

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